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ll 27 novembre prende il via il progetto sperimentale che coinvolge la ASL Toscana nord ovest e le 16 farmacie comunali della Versilia, aderenti  a Confservizi Cispel Toscana,  che si sono rese disponibili a consegnare i kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Sono coinvolti i cittadini, nella fascia di età compresa fra i 50 e i 69 anni, che avranno quindi un’opportunità in più, oltre al distretto e alla sedi delle associazioni, per sottoporsi al test.  

“Data l’importanza che questo screening riveste nel programma di prevenzione – sottolinea Lidia Di Stefano, direttrice dello screening della ASL - la possibilità di rivolgersi alla farmacia più vicina (vedi elenco allegato) per ritirare il kit e le istruzioni su come prelevare il campione è estesa anche a tutti coloro hanno ricevuto l’invito nei mesi scorsi ma non hanno ancora aderito, è sufficiente presentarsi con la lettera di invito della ASL e la tessera sanitaria. Ricordo che il kit può essere ritirato da una terza persona purché l’invito e la tessera sanitaria coincidano, mentre per la consegna del campione, ad oggi, è necessario recarsi al distretto o all’ospedale Versilia il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.00 alle 12.00 (laboratorio di analisi, piano terra, sportello 3), muniti di tessera sanitaria, lettera di invito allo screening e documento di riconoscimento”. 

Se il test darà esito negativo, i cittadini riceveranno la risposta direttamente a casa e verranno nuovamente invitati a fare lo screening dopo 2 anni, mentre se dovesse essere positivo il cittadino verrà invitato a fare i necessari approfondimenti colonscopici. La positività al sangue occulto nelle feci, non necessariamente significa avere un tumore. Molto spesso il sanguinamento è dovuto a lesioni benigne che vengono rimosse durante la colonscopia evitando così che vadano incontro a degenerazione. Oggigiorno la colonscopia è un esame che non comporta dolore. Questo tipo di tumore ha un tempo di sviluppo molto lungo, per questo motivo è abbastanza facile da bloccare e curare nella maniera più appropriata. Per contro se intercettato in ritardo è un tipo di tumore gravemente invalidante, l’unica arma che abbiamo a disposizione è la prevenzione”. 

Sulla sperimentazione in Versilia interviene anche Claudio Marinai, responsabile del settore farmaceutica della Regione Toscana che sottolinea come questa farà da apripista per poi essere estesa su tutta la rete regionale delle 1250 farmacie e rafforzata unendo alla consegna del kit anche il ritiro del campione.

Anche Nicola Perini, presidente di Confservizi Cispel Toscana rimarca come l’accordo versiliese rappresenti un passo avanti verso l’integrazione sempre più forte delle farmacie comunali toscane all’interno dei territori serviti. La continua collaborazione con la Regione Toscana e le ASL territoriali altro non fa che rafforzare il settore sociosanitario regionale in generale, aiutando la collettività ad avere servizi sempre più specifici e localizzati, in quella logica di rete alla quale miriamo e che è sempre più una realtà.

“Sono soddisfatto di questo risultato – precisa Alessio Poli coordinatore del settore farmacie comunali di Cispel Toscana– che rende più accessibile lo screening ai cittadini grazie alla possibilità di reperire il kit, gratuitamente e senza perdite di tempo, in una delle farmacie comunali dell’Asl Toscana nord ovest. Oggi partiamo dall’area della Versilia ma questo è un progetto inclusivo che dovrà necessariamente coinvolgere progressivamente tutto il settore delle farmacie, sia pubbliche che private, al fine di coprire capillarmente tutto il territorio, dividere i carichi di lavoro e rendere omogenee le procedure, aumentando la percentuale di adesione a questo tipo di prevenzione. Stiamo già lavorando all’obiettivo successivo, una volta testate le procedure informatiche ed operative sulla zona della Versilia estenderemo questo servizio a tutte le 80 farmacie comunali presenti sul territorio dell’ASL Toscana nord ovest”. 

“Grazie all’accordo di collaborazione che abbiamo stipulato con le farmacie comunali possiamo partire con la sperimentazione – afferma Maria Letizia Casani, direttrice generale dell’ASL Toscana nord ovest – che auspichiamo possa portare ad un aumento dell’adesione allo screening per il tumore del colon-retto, che in molte zone fa registrare ancora tassi di risposta di appena il 20-30%. Voglio ricordare che il carcinoma colorettale è il cancro più diffuso in Italia, il secondo più frequente nelle donne e il terzo negli uomini. Per questo è importante che la popolazione effettui questo test semplice e non invaso”

Il prossimo 15 dicembre i celebrerà la 41° Assemblea Generale di Assofarm e con essa terminerà la mia presidenza dell'associazione, che insieme ad altri ho contribuito a creare nel 1997. I sentimenti che sto provando in questi giorni credo siano facilmente immaginabili. In questi venticinque anni di lavoro, la nostra Federazione è stata sempre il mio orgoglio, il mio travaglio, una parte importante della mia vita. In questo mio ultimo editoriale vorrei però ripercorrere le tappe della storia di Assofarm. Che, grazie a tutti noi, è una storia di successo.

Assofarm nasce dalla fusione di due distinte associazioni di farmacie comunali. Una di esse, Fianclaff, versava in condizioni economiche quantomai critiche e io ero stato nominato suo presidente con l'obiettivo di liquidarla. L'altra, Publifarm, rappresentava le aziende più grandi che gestivano Farmacie Comunali e che erano precedentemente uscite da Fianclaff non condividendo le scelte gestionali della medesima, e al suo vertice c'era il nostro Segretario Generale Francesco Schito. Decidemmo ben presto di unire le nostre poche forze in una scommessa alla quale allora credevamo solo noi. In una sede di fortuna ricavata all'interno del famoso Palazzo Cispel di via Cavour, iniziammo lentamente a risanare le condizioni debitorie del passato e ci impegnammo nel recupero di tante aziende farmaceutiche comunali che negli anni passati avevano lasciato la federazione di rappresentanza precedente. Riducemmo di due terzi le quote associative, lanciando così un chiaro segnale sulle nostre intenzioni: volevamo costituire un soggetto politico serio, non certo l'ennesimo centro di costi e di sperperi.

Nulla all'inizio fu facile. Fu difficile recuperare la fiducia delle farmacie comunali. Fu difficilissimo farci riconoscere da politica ed istituzioni, ed essere, conseguentemente, ammessi ai tavoli istituzionali della filiera.

La rimonta da questa situazione di partenza è stata essenzialmente costituita da due elementi: la qualità dei nostri programmi politici, e la rappresentatività del nostro settore. 
Ma il risultato politico di maggior peso della mia presidenza è stato un altro. Nel corso degli anni le Farmacie Comunali hanno via via compreso come la nostra Federazione stesse riuscendo nel difficile intento di evitare che le nostre aziende rientrassero nei piani di privatizzazioni in atto in quegli anni. Sto parlando di anni in cui c'era già stata la privatizzazione di importanti aziende quali, tra le altre, quelle di Bologna e Milano, realizzate da Sindaci di differenti colori politici, cedute ad importanti multinazionali del settore. Anni in cui il tema era veramente all'ordine del giorno (vale la pena di ricordare che la nostra dismissione era citata perfino nella famosa lettera di risposta alla BCE da parte del Governo Berlusconi).
Tutto questo oggi è un lontano ricordo. Pur rimanendo la possibilità per i primi cittadini di cedere la gestione delle proprie farmacie, appare evidente che la quasi totalità di essi ha compreso l'importanza strategica di possedere le Farmacie Comunali per l'alto servizio sociale che esse svolgono. 

Non credo di peccare poi di arroganza se affermo che in questi venticinque anni davvero molti dei temi più innovativi che hanno attraversato la farmacia italiana, arrivano proprio da noi. La Nuova Remunerazione del Farmacista, la pharmaceutical care e la presa in carico del paziente, una maggiore integrazione con gli altri servizi sanitari territoriali, sono tutte proposte che hanno Assofarm come marchio di fabbrica. 

Al tempo stesso, dicevo poc'anzi, Assofarm ha sempre lavorato per ampliare la propria base associativa, creando un circolo virtuoso tra servizi che spingono le farmacie ad associarsi alla Federazione, e una crescente rappresentatività che porta la Federazione stessa ad avere maggiore peso specifico nei negoziati istituzionali.

Un soggetto quindi le cui ottime idee lo hanno fatto essere più importante di quel 10% circa di quota di mercato tra le farmacie territoriali. Una Federazione però che ha prodotto alto pensiero grazie anche all'intelligenza collettiva nata dalla partecipazione attiva di ogni sua associata.

Oggi, la Nuova Remunerazione del Farmacista sembra essere avviata ma certamente non realizzata. In diversi contesti territoriali assistiamo ad esperienze sperimentali della Farmacia dei Servizi. L'integrazione tra Farmacia e future Case della Salute è una questione ancora da definire sotto molti aspetti. In sostanza, la maggior parte delle grandi battaglie avviate da Assofarm durante la mia presidenza, oggi non sono ancora state vinte. Ma siamo riusciti ad avviarle e possiamo impegnarci in esse con spirito realisticamente ottimista. Uno stato d'animo che fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile.

Certo, tutto ciò è stato possibile perché tutta la sanità italiana dopo la Pandemia non è più stata la stessa, ma è altrettanto vero che noi siamo arrivati a questo appuntamento forti di una reputazione politica adeguata ad affrontare da protagonisti tutti i tavoli negoziali nazionali e regionali.

So bene di non essere l'unico padre di questa magnifica federazione. Assofarm è quello che è oggi proprio perché ha goduto dell'impegno di tanti. So però di essere, insieme al Segretario Generale Francesco Schito, il padre più anziano di Assofarm.

E l'orgoglio più grande che può avere un padre è quello di aver cresciuto un figlio abbastanza forte e solido da poter affrontare il mondo da solo.Oggi Assofarm è un'organizzazione fortemente patrimonializzata, con uno dei bilanci più in salute tra le associazioni di rappresentanza politico-istituzionale. È un soggetto politico solido, ben strutturato nelle sue dinamiche interne e ottimamente posizionato nel dibattito nazionale.

Assofarm saprà certamente generare un nuovo Presidente all'altezza delle sfide che lo attendono. Sarà così anche perché ad esso certamente non mancherà il sostegno della struttura professionale e della base politica della Federazione.

In bocca al lupo, quindi, cara Assofarm e cari amici che di Assofarm siete mani, cuore e mente. Vi aspetta un futuro ricco sfide e soddisfazioni. E non vi mancherà mai il mio contributo.

Venanzio Gizzi 

Presidente Assofarm

Una delegazione di Farmacieunite ed A.S.SO.FARM, guidate dai Presidenti nazionali Federico Conte e Venanzio Gizzi, è stata ricevuta al Parlamento Europeo di Bruxelles dov’è in corso la revisione della legislazione farmaceutica dell’Unione Europea.

Martedì 14 novembre sono scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti relativi alla revisione farmaceutica. Il gruppo di farmacisti, in rappresentanza di varie Regioni italiane, ha incontrato l’eurodeputata Rosanna Conte che, tra i vari incarichi, è componente della Commissione Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare (ENVI).

L’eurodeputata veneziana è intervenuta in particolare sulla carenza dei farmaci in commercio: “Sappiamo che l’UE ha un problema di dipendenza da Stati terzi, soprattutto dalla Cina, per quanto riguarda la produzione di principi attivi. Per questo, oltre ad averlo ricordato nelle occasioni di confronto con la Commissione europea, ho segnalato in una interrogazione che servono strategie di indipendenza e autonomia, oltre ad una nuova politica industriale che localizzi in Europa la realizzazione dei principi attivi di cui abbiamo bisogno, per evitare che si ripeta la situazione dello scorso inverno quando diverse centinaia di farmaci erano introvabili nelle Farmacie italiane”.

All’incontro ha partecipato anche Andrea Bonetti di Chiesi Farmaceutici Spa per dare una panoramica dei principali aspetti e criticità da considerare a livello UE.

Tra gli argomenti discussi anche novità che riguardano il regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti degli imballaggi, che sarà votato in seduta plenaria la prossima settimana e prevede disposizioni in materia di riciclabilità per i farmaci, per i dispositivi medici e diagnostici in vitro. Se approvato, questo imporrà un cambiamento della gestione degli stessi da parte del settore farmaceutico, ad iniziare dalla nuova gestione dei sistemi di raccolta. E sotto la lente vi è anche l’eliminazione del cosiddetto “bugiardino” cartaceo per essere trasferito online, consultabile in varie lingue.

“Un incontro prezioso, che abbiamo condiviso con i colleghi di Assofarm - commenta il Presidente Federico Conte - Abbiamo discusso dei programmi che la UE sta varando per il nostro settore, e ci sono vari nodi da sciogliere come la carenza dei farmaci; allo stesso tempo, ci dobbiamo proiettare verso un settore che dovrà essere più sostenibile”.

“L’occasione avuta, a cui ha partecipato anche il Segretario Generale dell’Unione Europea delle Farmacie Sociali Paul Perdieus – afferma il Presidente Venanzio Gizzi che è anche Presidente dell’UEFS – ci consente di programmare nel migliore dei modi anche temi di attualità che l’organizzazione europea sta affrontando”

L’eurodeputata Rosanna Conte ha invitato Farmacieunite ed A.S.SO.FARM. a mantenere un dialogo costante con i referenti italiani in Parlamento Europeo, “e noi raccogliamo l’invito - replica il Presidente di Farmacieunite - per segnalare anche in ambito europeo tutto ciò che potrà aiutare il settore farmaceutico”.

Servizi al cittadino costantemente potenziati e conti in ordine: questi gli aspetti salienti del bilancio stilato dal Presidente della Farmacia Comunale di Bellaria Igea Marina Nicola Missiani. Il Presidente, in carica da quasi un quadriennio, si sofferma anzitutto sull'innovativo servizio di telemedicina, “frutto dell’accordo con un’autorevole società in stretto contatto con oltre 7.000 farmacie in tutta Italia. Un servizio grazie al quale è possibile eseguire alla Farmacia Comunale ad esempio un elettrocardiogramma, sia normale che urgente, che nel giro di poco – entro trenta minuti circa – produce all'utente il referto firmato da un cardiologo: indirizzandolo nell'immediato verso la migliore soluzione clinica." Un servizio che fa il paio da un lato con l’holter cardiaco, anch’esso introdotto in tempi recenti, con la struttura di via Baldini attrezzata per eseguire il monitoraggio di 24 ore attraverso l’apposita apparecchiatura. "Anche in questo caso, l'utente viene refertato da personale medico specializzato praticamente nell’immediato”, sottolinea Missiani. Dall’altro lato, con l’esecuzione dell’elettrocardiogramma utile all'ottenimento dell'abilitazione base per l'attività sportiva dei bambini, anch’esso disponibile già da qualche tempo.

Un pacchetto di servizi preziosi, se si pensa all’importanza della prevenzione nelle patologie cardiovascolari, non a caso molto utilizzati dai fruitori della farmacia: che sposando l’iniziativa promossa dall'Associazione Cardiologi Mondiale con approvazione dei Medici di Famiglia Italiani, è costantemente impegnata anche in altre attività legate a sensibilizzazione e prevenzione delle malattie del cuore. “Estendendo il discorso, mi piace sottolineare come in questi anni la nostra struttura si sia consolidata quale riferimento per la comunità. Penso alle migliaia e migliaia di tamponi eseguiti durante la pandemia, con la Farmacia Comunale sempre in prima linea anche in momenti in cui sembrava prevalere la paura. Ma anche a quel servizio Cup per la prenotazione con impegnativa dei vari servizi specialistici, che ormai diversi anni fa la Farmacia Comunale offrì per prima a Bellaria Igea Marina seguita poi dalle altre. Senza dimenticare”, aggiunge, “che dal 1 novembre la nostra farmacia, come previsto dai nuovi accordi tra autorità sanitarie, è divenuta autonoma nella gestione di tutti i piani terapeutici, fornendo quindi all’utenza anche quei farmaci che sino ad allora erano ritirabili solo presso la farmacia ospedaliera. Ferma restando, appunto, la stretta necessità di un piano terapeutico prescritto dallo specialista.”

Un quadro di servizi “che rende la nostra struttura moderna e al passo con le varie possibilità che tecnologia e autorità sanitarie mettono a disposizione. Risultati raggiunti anche attraverso un’operazione di spending review in tema di consumi energetici, che ha reso la farmacia più sostenibile contribuendo a un bilancio sano. Tutto questo, vista la natura pubblica della nostra azienda, si traduce in utili ridistribuiti alla comunità sotto forma di investimenti e potenziamento dei servizi al cittadino.” (riminitoday.it)

Un quarto della popolazione italiana soffre di sindrome metabolica, un insieme di fattori che aumentano il rischio di sviluppare nel tempo malattie croniche come il diabete di tipo II o disturbi cardiovascolari. Una condizione che può essere diagnosticata, e quindi diventare reversibile, con un semplice screening di pochi minuti.

A Genova sarà possibile effettuarlo gratuitamente dal 14 al 16 novembre al Silver Economy Forum: a palazzo della Meridiana sarà presente un desk comune dove i visitatori avranno la possibilità di sottoporsi al test per valutare il rischio metabolico e cardiocircolatorio.

Il servizio è anche accessibile, ma al costo di 25 euro, presso la farmacia comunale di Quinto e a breve sarà disponibile anche in quelle di via Burlando e via Molassana. “Il test metabolico è appoggiato a un algortimo di intelligenza artificiale permette di capire con grande accuratezza se uno persona ha un rischio elevato di sindrome metabolica – spiega Alberto Beretta, direttore scientifico di SoLongevity che collabora al progetto con il Comune – Si tratta di una sindrome ancora poco diagnostica, come dice il nome è un insieme di sintomi e patologie: può combinare diabete e ipertensione od obesità, solo per fare un esempio”.

Per capire il rischio basta sottoporsi a pochi e semplici esami: la misurazione di colesterolo, glicemia a digiuno, trigliceridi, pressione e circonferenza della vita. I dati vengono poi incrociati con un questionario sullo stile di vita.

“L'obiettivo dell’iniziativa è far conoscere un nuovo servizio di prevenzione semplice e veloce che permette di identificare le condizioni che possono favorire l’insorgenza di patologie croniche – spiega Matteo Campora, assessore comunale con delega alle Farmacie – Con questa iniziativa le farmacie comunali genovesi diventano sempre più sociali, offrendo non solo vendita ma anche consulenza e check-up. E proprio per questo abbiamo dato mandato di utilizzare gli utili per aprire un nuovo punto in una zona della città attualmente poco servita da presidi sanitari privati, stiamo ancora valutando il quartiere ma sicuramente la nuova farmacia comunale sarà nel ponente”.

Prevenire l'invecchiamento riducendo il rischio di patologie nel medio lungo periodo e promuovere il ringiovanimento fisiologico è possibile con i progetti di "healthy aging”: “Si tratta di una ricerca sofisticata, spesso portata avanti in clinica, che però ha la capacità di essere declinata in modo democratico tramite la piattaforma che mettiamo a disposizione,come in questo caso, delle farmacie – aggiunge Guido Cornettone, amministratore delegato di SoLongevity – Le patologie croniche nascono nel tempo e possono essere anticipate e contrastate con piccole attenzioni relative allo stile di vita”.

Lo screening sarà anche prenotabile tramite l’app di farmacie comunali genovesi: si chiama Farmacia Online e dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 14, permette di collegarsi con un farmacista e ottenere tutti i servizi che si avrebbero in negozio, dalla prenotazione di esami alla consulenza sui farmaci. (ilsecoloxix.it)

Afas macina utili. Il Consiglio comunale di Perugia ha approvato con 18 voti a favore ed 8 astenuti il bilancio di esercizio del 2022 delle farmacie comunali.

"Il bilancio Afas 2022 – ha spiegato l’assessore Cristina Bertinelli - comprensivo delle gestioni delle farmacie per i Comuni di Magione, Città della Pieve e Todi, chiude con un utile d’esercizio di 629.512 euro (negli anni 2021, 2020 e 2019 l’utile era stato rispettivamente di 227.083 euro, di 128.788 euro e di 175.031 euro)".

E ancora: l’utile della gestione propria delle Farmacie del Comune di Perugia "si attesta su 438.665 euro in crescita rispetto agli anni precedenti (utile di 178.671 euro nel 2021, 98.916 euro nel 2020; utile di 169.737 euro nel 2019)".

Il dato positivo, spiega una nota del Comune di Perugia, "è dovuto a un incremento del valore della produzione in misura superiore a quello dei costi. Il differenziale tra valore e costo di produzione per l’anno 2022 è infatti pari a 844.210 euro, registrando un incremento di 639.150 euro rispetto all’anno precedente e di 628.254 euro rispetto all’anno 2020, tornando ad assumere valori più in linea con quelli registrati negli anni 2018-2017".

E ancora: "Il valore della produzione della gestione propria dell’esercizio 2022 è pari a 21.636.234 euro, ed è costituito dalle seguenti voci: “ricavi da vendite e prestazioni” per 21.555.187 euro e “altri ricavi” per 81.047 euro. I ricavi da vendite e prestazioni sono aumentati per un valore di 1.951.427 euro rispetto al 2021: tale risultato deriva in particolar modo dall’incremento delle vendite libere di merci, dall’incremento della vendita di tamponi rapidi Covid agli Istituti scolastici e agli altri cittadini e dalla possibilità di somministrare i vaccini anti Covid alla fascia di età 60-79 anni. Anche la voce “altri ricavi” registra un aumento pari ad 63.829 euro per effetto di rimborsi, indennizzi, risarcimenti ricevuti dalle assicurazioni e altri ricavi residuali. Complessivamente il valore della produzione dell’esercizio 2022 ha registrato un aumento pari ad 1.933.997 euro rispetto all’anno 2021 e pari a 2.149.149 euro rispetto al 2020". (perugiatoday.it)

L’Assemblea generale del Pgeu, ila sigla che riunisce i farmacisti europei, ha adottato la scorsa settimana un nuovo position paper sul ruolo dei farmacisti comunitari nella vaccinazione. Un ruolo che – afferma Pgeu – è strategico e deve essere implementato.

I farmacisti di comunità contribuiscono infatti alle strategie di vaccinazione in vari modi, scrive il gruppo europeo, essendo idealmente posizionati al centro delle comunità per fornire informazioni, consigli e trattamenti per ridurre il peso delle malattie prevenibili con i vaccini. I farmacisti si impegnano inoltre in campagne di sensibilizzazione pubblica sulla vaccinazione, affrontano l’esitazione vaccinale e contribuiscono ad aumentare la copertura vaccinale. “Consentire ai farmacisti di vaccinare migliora l’accessibilità, la comodità per i pazienti e soprattutto i tassi di vaccinazione complessivi. Gli orari di apertura prolungati delle farmacie e una rete strategicamente distribuita di professionisti altamente qualificati offrono un’opportunità unica per espandere i servizi di vaccinazione”  afferma il presidente della Pgeu Koen Straetmans. “15 paesi in Europa hanno finora implementato con successo programmi di vaccinazione guidati dai farmacisti e contiamo che altri seguano l’esempio a beneficio dei pazienti e della salute pubblica”.  Per la cronaca, i 15 Paesi cui fa riferimento il presidente Straetmans sono Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Regno Unito e Svizzera. In nove di questi (Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Svizzera ) i farmacisti possono anche somministrarne altri vaccini come quelli contro il pneumococco, la pertosse, la varicella, l’herpes zoster e altri. 

Il position paper del Gruppo farmaceutico dell’Unione europea (che fu costituito nel 1959 dai farmacisti di sei Paesi, tra i quali l’Italia, e che oggi conta 26 Paesi come membri ordinari e altri 6 come membri osservatori) suggerisce azioni che possono essere intraprese per massimizzare il contributo che i farmacisti danno alla lotta contro le malattie prevenibili con vaccino e al miglioramento della copertura vaccinale, come ad esempio:

- ampliare la pratica farmaceutica con l’implementazione di programmi di vaccinazione guidati dai farmacisti o basati sulle farmacie, con il supporto adeguato da parte dei sistemi sanitari nazionali;

- includere programmi di vaccinazione farmaceutici nei piani nazionali di promozione della salute; 

- integrare i farmacisti nelle strategie nazionali di vaccinazione, comprese campagne di comunicazione e azioni per combattere la disinformazione e la disinformazione sui vaccini. (rifday.it)