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Afas macina utili. Il Consiglio comunale di Perugia ha approvato con 18 voti a favore ed 8 astenuti il bilancio di esercizio del 2022 delle farmacie comunali.

"Il bilancio Afas 2022 – ha spiegato l’assessore Cristina Bertinelli - comprensivo delle gestioni delle farmacie per i Comuni di Magione, Città della Pieve e Todi, chiude con un utile d’esercizio di 629.512 euro (negli anni 2021, 2020 e 2019 l’utile era stato rispettivamente di 227.083 euro, di 128.788 euro e di 175.031 euro)".

E ancora: l’utile della gestione propria delle Farmacie del Comune di Perugia "si attesta su 438.665 euro in crescita rispetto agli anni precedenti (utile di 178.671 euro nel 2021, 98.916 euro nel 2020; utile di 169.737 euro nel 2019)".

Il dato positivo, spiega una nota del Comune di Perugia, "è dovuto a un incremento del valore della produzione in misura superiore a quello dei costi. Il differenziale tra valore e costo di produzione per l’anno 2022 è infatti pari a 844.210 euro, registrando un incremento di 639.150 euro rispetto all’anno precedente e di 628.254 euro rispetto all’anno 2020, tornando ad assumere valori più in linea con quelli registrati negli anni 2018-2017".

E ancora: "Il valore della produzione della gestione propria dell’esercizio 2022 è pari a 21.636.234 euro, ed è costituito dalle seguenti voci: “ricavi da vendite e prestazioni” per 21.555.187 euro e “altri ricavi” per 81.047 euro. I ricavi da vendite e prestazioni sono aumentati per un valore di 1.951.427 euro rispetto al 2021: tale risultato deriva in particolar modo dall’incremento delle vendite libere di merci, dall’incremento della vendita di tamponi rapidi Covid agli Istituti scolastici e agli altri cittadini e dalla possibilità di somministrare i vaccini anti Covid alla fascia di età 60-79 anni. Anche la voce “altri ricavi” registra un aumento pari ad 63.829 euro per effetto di rimborsi, indennizzi, risarcimenti ricevuti dalle assicurazioni e altri ricavi residuali. Complessivamente il valore della produzione dell’esercizio 2022 ha registrato un aumento pari ad 1.933.997 euro rispetto all’anno 2021 e pari a 2.149.149 euro rispetto al 2020". (perugiatoday.it)

L’Assemblea generale del Pgeu, ila sigla che riunisce i farmacisti europei, ha adottato la scorsa settimana un nuovo position paper sul ruolo dei farmacisti comunitari nella vaccinazione. Un ruolo che – afferma Pgeu – è strategico e deve essere implementato.

I farmacisti di comunità contribuiscono infatti alle strategie di vaccinazione in vari modi, scrive il gruppo europeo, essendo idealmente posizionati al centro delle comunità per fornire informazioni, consigli e trattamenti per ridurre il peso delle malattie prevenibili con i vaccini. I farmacisti si impegnano inoltre in campagne di sensibilizzazione pubblica sulla vaccinazione, affrontano l’esitazione vaccinale e contribuiscono ad aumentare la copertura vaccinale. “Consentire ai farmacisti di vaccinare migliora l’accessibilità, la comodità per i pazienti e soprattutto i tassi di vaccinazione complessivi. Gli orari di apertura prolungati delle farmacie e una rete strategicamente distribuita di professionisti altamente qualificati offrono un’opportunità unica per espandere i servizi di vaccinazione”  afferma il presidente della Pgeu Koen Straetmans. “15 paesi in Europa hanno finora implementato con successo programmi di vaccinazione guidati dai farmacisti e contiamo che altri seguano l’esempio a beneficio dei pazienti e della salute pubblica”.  Per la cronaca, i 15 Paesi cui fa riferimento il presidente Straetmans sono Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Regno Unito e Svizzera. In nove di questi (Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Svizzera ) i farmacisti possono anche somministrarne altri vaccini come quelli contro il pneumococco, la pertosse, la varicella, l’herpes zoster e altri. 

Il position paper del Gruppo farmaceutico dell’Unione europea (che fu costituito nel 1959 dai farmacisti di sei Paesi, tra i quali l’Italia, e che oggi conta 26 Paesi come membri ordinari e altri 6 come membri osservatori) suggerisce azioni che possono essere intraprese per massimizzare il contributo che i farmacisti danno alla lotta contro le malattie prevenibili con vaccino e al miglioramento della copertura vaccinale, come ad esempio:

- ampliare la pratica farmaceutica con l’implementazione di programmi di vaccinazione guidati dai farmacisti o basati sulle farmacie, con il supporto adeguato da parte dei sistemi sanitari nazionali;

- includere programmi di vaccinazione farmaceutici nei piani nazionali di promozione della salute; 

- integrare i farmacisti nelle strategie nazionali di vaccinazione, comprese campagne di comunicazione e azioni per combattere la disinformazione e la disinformazione sui vaccini. (rifday.it)