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“Cura Gerenzano mentre ti curi”. È questo lo slogan scelto dalla farmacia comunale di Gerenzano per raccontare la recente decisione di devolvere il 100% dell’utile della farmacia, gestita dall’azienda speciale multiservizi Gerenzano, al Comune del paese. A raccontarlo il presidente del consiglio di amministrazione Giancarlo Grisetti insieme ad Andrea Fermata (nella foto di copertina).

“Come molti sanno la farmacia comunale contribuisce con i suoi incassi al bilancio del Comune di Gerenzano – spiegano in una nota stampa -. In questi anni ha dato circa la metà del suo guadagno al Comune. Dopo le grandinate del 21 e 24 luglio scorso l’amministrazione della farmacia ha deciso di dare il 100% del proprio guadagno al Comune. Questo per contribuire a riparare edifici comunali, scuole soprattutto, molto danneggiati”.

Acquistare in una farmacia comunale, significa insomma contribuire all’utile generato che poi viene reinvestito sul territorio dall’amministrazione comunale: “Chiunque in questi anni abbia utilizzato la farmacia comunale ha di fatto contribuito al bene di tutti i gerenzanesi – continuano -, riducendo in parte la necessità di prestiti per il Comune e le tasse per i cittadini. Da oggi ancora di più. Se qualcuno finora non lo ha fatto, ha l’occasione di farlo: un farmaco preso alla farmacia comunale sarà una medicina per il nostro comune. Cura Gerenzano mentre ti curi”. (sarannonews.it)

Questa volta la riforma della Remunerazione del farmacista compie davvero un passo concreto in avanti. Era dall'ormai lontano 2013 che non accadeva più nulla di così sostanziale. Da quando cioè all'accordo tra stakeholder di settore e Aifa seguirono rilievi di sostenibilità economica da parte dei Ministeri della Salute e delle Finanze. 

 

La bozza di Legge di Bilancio bollinata e consegnata al Parlamento per il suo iter, parla chiaro. A fonte della perdita della remunerazione aggiuntiva (per intenderci, i famosi 150 milioni di euro riconosciuti alle farmacie soprattutto per il loro impegno durante la Pandemia), si segnala un possibile ampliamento dei farmaci di fascia A dispensati attraverso le farmacie, l'eliminazione di diversi sconti a nostro carico, fino ad un più serrato aggiornamento del Pht. Siamo insomma di fronte ad una netta volontà politica di riequilibrare il sistema distributivo italiano del farmaco in modo da garantire maggiore sostenibilità alla farmacia territoriale.  

E l'elemento centrale di questo disegno è certamente la remunerazione delle farmacie, che dal 1° marzo prossimo sarà costituita da un sistema misto a quote variabili e fisse, e quindi impostato secondo una logica non più e non solo prodotto-centrica. 

 

Intendiamoci, non siamo di fronte a quanto proponiamo ormai da tanti anni. Pur plaudendo quanto sta facendo oggi il Governo, rimaniamo convinti che si debba arrivare ad un completo svincolo della remunerazione del farmacista dal prezzo del farmaco dispensato.  

Dovremo certamente analizzare nel dettaglio le ricadute economiche generate dalle diverse quote presenti nella norma. Come del resto è probabile che, dagli osservatori più acuti del nostro settore, arriveranno presto osservazioni sulle criticità più o meno latenti della riforma.  

La complessità del sistema su cui si sta intervenendo è tale, che ogni singolo cambiamento comporta il rischio di generare squilibri altrove. 

 

Potrebbero insomma presentarsi debolezze per così dire tecniche. Però, ben più insidiosa è a nostro avviso la dimensione istituzionale, direttamente conseguente ai contenuti del Titolo V° della Costituzione.  

Vale la pena di ricordare che la riforma odierna ha origine dall'indagine conoscitiva parlamentare promossa dall'On. Marcello Gemmato (cui vanno anche grandi meriti per quanto sta accadendo oggi) sul finire della scorsa legislatura. Indagine che aveva il compito di confrontare approfonditamente i costi della Dpc e della Distribuzione Diretta.  

In quell'occasione fu chiaro che se si fosse voluto venire incontro ai bisogni quotidiani del cittadino, le farmacie avrebbero dovuto essere maggiormente coinvolte in un sistema distributivo più territorializzato. 

I contenuti della legge oggi in bozza devono quindi essere letti come una tentata mitigazione degli effetti distorsivi della legge 405/2001, per la quale da tempo e da più parti si avverte la necessità di un "tagliando". 

È però a questo punto che il progetto riformatore dovrà confrontarsi con le prerogative che la Carta garantisce alle Regioni. Regioni che in passato sono state spesso restie a rivedere i rapporti diretta/dpc, ma che in tempi più recenti hanno lanciato segnali positivi al riguardo. L'incognita istituzionale convive dunque con un clima politico non privo di elementi ottimistici. 

 

Insomma, non tutto è fatto e risolto. Ma certamente qualcosa di importante è iniziato. Ed è iniziato con una doppia prospettiva di redditività per la farmacia: il meccanismo remunerativo e l'ampliamento dei farmaci distribuiti per conto del SSN. 

In tutto ciò, ci piace ricordarlo, Assofarm ha giocato un ruolo primario. Di "nuova remunerazione" ne parlammo noi per la prima volta nel 2006 in un ormai storico convegno alla Sala Capranichetta, cui seguirono anni di riflessioni e studi, tutti rigorosamente inascoltati fino a quando il settore non ha più potuto rimandare la necessità di una riforma dei propri rapporti con il SSN. 

Ricordiamo questi fatti non solo per cercare riconoscimenti, crediamo meritati, quanto piuttosto per aver chiaro il fatto che i processi di riforma richiedono tempi lunghi. Tempi nei quali devono maturare nuovi punti di vista, nuove culture politiche e confronti tra le parti. Quanto sta accadendo oggi potrebbe segnare l'inizio di una nuova epoca nel nostro settore, il cui compimento richiederà ancora tempo, perseveranza e coraggio da parte di tutti. 

 

Francesco Schito 

Segretario Generale Assofarm  

Le Farmacie comunali di Pesaro e Gabicce Mare in prima fila contro il caro prezzi. Dal 1° ottobre parte in Italia il ‘Trimestre anti-inflazione’: un’intesa sottoscritta dal ministero del Made in Italy e da oltre 30 associazioni della distribuzione, del commercio e dell’industria del largo consumo. Il patto prevede di offrire fino al 31 dicembre un paniere di prodotti del carrello della spesa e di prima necessità a prezzi ribassati o calmierati. Nelle 10 farmacie comunali gestite dal gruppo Aspes S.p.A. a Pesaro (9) e Gabicce Mare (1) sarà applicato uno sconto del 25% su tutti i prodotti a marchio farmaciecomunali.it e sui servizi di elettrocardiogramma, holter pressorio e holter cardiaco.

«In questi mesi l’inflazione ha messo a dura prova le imprese, i Comuni, ma anche centinaia di famiglie che non riescono a far fronte all’aumento dei prezzi – spiega il sindaco di Pesaro Matteo Ricci – Questa bella iniziativa di Farmacie Comunali consente di aiutare in maniera concreta i cittadini in difficoltà e le persone più fragili in condizione di vulnerabilità. Pesaro è Capitale italiana della Cultura 2024, ma negli anni ha dimostrato di esserlo anche della solidarietà, un valore diffusissimo diventato un pilastro della nostra comunità, anche grazie ad azioni come quelle di Farmacie Comunali».

«Le farmacie comunali operano in un mercato concorrenziale ma senza mai dimenticare la finalità sociale che le contraddistingue – spiega il presidente di Aspes S.p.A. Luca Pieri che, in qualità di vicepresidente nazionale di Assofarm, ieri era a Roma per firmare il patto sul trimestre anti-inflazione con il Governo – Per questo abbiamo aderito convintamente a questa iniziativa che confidiamo possa aiutare le famiglie ed i cittadini più fragili alle prese con il caro vita. Tre mesi di prezzi calmierati per contrastare l’inflazione e tutelare il potere d’acquisto. Un bel segnale che conferma come le farmacie comunali siano il primo avamposto del sistema sanitario sul territorio e siano attente ai bisogni dei cittadini». (centropagina.it)

Una terza farmacia comunale in zona Villanova, a Empoli, nella vecchia scuola della frazione. La Giunta comunale ha approvato prima il progetto redatto dall’ufficio tecnico del Comune che prevede la realizzazione della sistemazione esterna della ex scuola di Villanuova e in linea tecnica il progetto definitivo/esecutivo presentato dalla Società Farmacie Comunali Empoli Srl per la realizzazione di lavori di ristrutturazione interna dell'immobile che sarà sede della farmacia comunale a Villanuova.

"Si tratta di un passo in avanti concreto e significativo per la realizzazione di un progetto che si inserisce nel percorso di rigenerazione urbana che l'amministrazione comunale ha avviato e sta portando avanti su tutto il territorio - sottolinea la sindaca Brenda Barnini - Aprire la terza farmacia comunale a Villanuova non soltanto ci permetterà di offrire un servizio importante nella zona, andando quindi incontro alle esigenze dei residenti, ma di fatto ci consentirà di dare nuova vita e nuove funzioni a un edificio che, un tempo, ospitava una scuola, contrastando anche il senso di abbandono e degrado che una struttura non utilizzata porta inevitabilmente con sé".

I lavori prevedono manutenzione ordinaria e straordinaria degli interni finalizzati alla realizzazione della nuova sede farmaceutica. In particolare mediante modifiche di alcune aperture interne, adeguamento degli impianti, realizzazione impianto di raffrescamento, realizzazione impianto rete dati e antintrusione, nuove pavimentazioni e nuovi infissi interni ed esterni. I lavori stessi avverranno a totale cura della stessa Società e saranno rimborsati alla conclusione degli stessi da parte dell'Ente previa acquisizione della relativa rendicontazione.

L’intervento è finalizzato alla sistemazione del resede per la realizzazione di percorsi pedonali e spazi a parcheggio pubblico sulla parte frontale, ad uso della nuova sede Farmaceutica e alla realizzazione di un percorso separato, carrabile e pedonale di accesso alla porzione di fabbricato posteriore che rimarrà ad uso del Comune. Inoltre il progetto comprende la realizzazione di rampe con pendenza idonea per rendere il fabbricato completamente accessibile. Sarà realizzato l’impianto di illuminazione esterna del parcheggio con l’inserimento di cinque nuovi pali e relativi apparecchi e l’installazione di un sostegno per il posizionamento dell’insegna luminosa per la Farmacia. 
Le opere di giardinaggio saranno relative alla sistemazione delle aree antistanti la nuova farmacia, che verranno completate con la piantumazione di nuove alberature e siepi. L’importo complessivo del progetto è di 150.000 euro.

 
È stato approvato il progetto esecutivo per la realizzazione degli interventi esterni con il conseguente affidamento dei lavori.

Si tratta di un nuovo investimento che andrà a potenziare quei servizi già esistenti. La terza farmacia comunale andrà ad aggiungersi alla 'Comunale 1' di via dei Cappuccini e alla 'Comunale 2' al centro commerciale Empoli*Centro in via Sanzio di cui i cittadini sono molto soddisfatti e grati per competenza e passione dei dipendenti che li accolgono.  (055firenze.it)

I cittadini di Aosta hanno, ora, a disposizione spazi più ampi dove poter richiedere prestazioni come la misurazione della pressione o dell'indice glicemico in forma più riservata.

Nella farmacia è stato allestito anche il secondo "Baby pit stop" (dopo quello della Farmacia Comunale n. 4 di via Dalla Chiesa) per garantire la possibilità di allattare in tranquillità i propri figli, oltre che di cambiare loro il pannolino.

L’obiettivo è di aprire un Baby Pit Stop in ciascuna delle farmacie comunali realizzato secondo le linee-guida del progetto dell’Unicef adottato dal Consiglio comunale.  

ll 27 novembre prende il via il progetto sperimentale che coinvolge la ASL Toscana nord ovest e le 16 farmacie comunali della Versilia, aderenti  a Confservizi Cispel Toscana,  che si sono rese disponibili a consegnare i kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci. Sono coinvolti i cittadini, nella fascia di età compresa fra i 50 e i 69 anni, che avranno quindi un’opportunità in più, oltre al distretto e alla sedi delle associazioni, per sottoporsi al test.  

“Data l’importanza che questo screening riveste nel programma di prevenzione – sottolinea Lidia Di Stefano, direttrice dello screening della ASL - la possibilità di rivolgersi alla farmacia più vicina (vedi elenco allegato) per ritirare il kit e le istruzioni su come prelevare il campione è estesa anche a tutti coloro hanno ricevuto l’invito nei mesi scorsi ma non hanno ancora aderito, è sufficiente presentarsi con la lettera di invito della ASL e la tessera sanitaria. Ricordo che il kit può essere ritirato da una terza persona purché l’invito e la tessera sanitaria coincidano, mentre per la consegna del campione, ad oggi, è necessario recarsi al distretto o all’ospedale Versilia il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.00 alle 12.00 (laboratorio di analisi, piano terra, sportello 3), muniti di tessera sanitaria, lettera di invito allo screening e documento di riconoscimento”. 

Se il test darà esito negativo, i cittadini riceveranno la risposta direttamente a casa e verranno nuovamente invitati a fare lo screening dopo 2 anni, mentre se dovesse essere positivo il cittadino verrà invitato a fare i necessari approfondimenti colonscopici. La positività al sangue occulto nelle feci, non necessariamente significa avere un tumore. Molto spesso il sanguinamento è dovuto a lesioni benigne che vengono rimosse durante la colonscopia evitando così che vadano incontro a degenerazione. Oggigiorno la colonscopia è un esame che non comporta dolore. Questo tipo di tumore ha un tempo di sviluppo molto lungo, per questo motivo è abbastanza facile da bloccare e curare nella maniera più appropriata. Per contro se intercettato in ritardo è un tipo di tumore gravemente invalidante, l’unica arma che abbiamo a disposizione è la prevenzione”. 

Sulla sperimentazione in Versilia interviene anche Claudio Marinai, responsabile del settore farmaceutica della Regione Toscana che sottolinea come questa farà da apripista per poi essere estesa su tutta la rete regionale delle 1250 farmacie e rafforzata unendo alla consegna del kit anche il ritiro del campione.

Anche Nicola Perini, presidente di Confservizi Cispel Toscana rimarca come l’accordo versiliese rappresenti un passo avanti verso l’integrazione sempre più forte delle farmacie comunali toscane all’interno dei territori serviti. La continua collaborazione con la Regione Toscana e le ASL territoriali altro non fa che rafforzare il settore sociosanitario regionale in generale, aiutando la collettività ad avere servizi sempre più specifici e localizzati, in quella logica di rete alla quale miriamo e che è sempre più una realtà.

“Sono soddisfatto di questo risultato – precisa Alessio Poli coordinatore del settore farmacie comunali di Cispel Toscana– che rende più accessibile lo screening ai cittadini grazie alla possibilità di reperire il kit, gratuitamente e senza perdite di tempo, in una delle farmacie comunali dell’Asl Toscana nord ovest. Oggi partiamo dall’area della Versilia ma questo è un progetto inclusivo che dovrà necessariamente coinvolgere progressivamente tutto il settore delle farmacie, sia pubbliche che private, al fine di coprire capillarmente tutto il territorio, dividere i carichi di lavoro e rendere omogenee le procedure, aumentando la percentuale di adesione a questo tipo di prevenzione. Stiamo già lavorando all’obiettivo successivo, una volta testate le procedure informatiche ed operative sulla zona della Versilia estenderemo questo servizio a tutte le 80 farmacie comunali presenti sul territorio dell’ASL Toscana nord ovest”. 

“Grazie all’accordo di collaborazione che abbiamo stipulato con le farmacie comunali possiamo partire con la sperimentazione – afferma Maria Letizia Casani, direttrice generale dell’ASL Toscana nord ovest – che auspichiamo possa portare ad un aumento dell’adesione allo screening per il tumore del colon-retto, che in molte zone fa registrare ancora tassi di risposta di appena il 20-30%. Voglio ricordare che il carcinoma colorettale è il cancro più diffuso in Italia, il secondo più frequente nelle donne e il terzo negli uomini. Per questo è importante che la popolazione effettui questo test semplice e non invaso”

Il prossimo 15 dicembre i celebrerà la 41° Assemblea Generale di Assofarm e con essa terminerà la mia presidenza dell'associazione, che insieme ad altri ho contribuito a creare nel 1997. I sentimenti che sto provando in questi giorni credo siano facilmente immaginabili. In questi venticinque anni di lavoro, la nostra Federazione è stata sempre il mio orgoglio, il mio travaglio, una parte importante della mia vita. In questo mio ultimo editoriale vorrei però ripercorrere le tappe della storia di Assofarm. Che, grazie a tutti noi, è una storia di successo.

Assofarm nasce dalla fusione di due distinte associazioni di farmacie comunali. Una di esse, Fianclaff, versava in condizioni economiche quantomai critiche e io ero stato nominato suo presidente con l'obiettivo di liquidarla. L'altra, Publifarm, rappresentava le aziende più grandi che gestivano Farmacie Comunali e che erano precedentemente uscite da Fianclaff non condividendo le scelte gestionali della medesima, e al suo vertice c'era il nostro Segretario Generale Francesco Schito. Decidemmo ben presto di unire le nostre poche forze in una scommessa alla quale allora credevamo solo noi. In una sede di fortuna ricavata all'interno del famoso Palazzo Cispel di via Cavour, iniziammo lentamente a risanare le condizioni debitorie del passato e ci impegnammo nel recupero di tante aziende farmaceutiche comunali che negli anni passati avevano lasciato la federazione di rappresentanza precedente. Riducemmo di due terzi le quote associative, lanciando così un chiaro segnale sulle nostre intenzioni: volevamo costituire un soggetto politico serio, non certo l'ennesimo centro di costi e di sperperi.

Nulla all'inizio fu facile. Fu difficile recuperare la fiducia delle farmacie comunali. Fu difficilissimo farci riconoscere da politica ed istituzioni, ed essere, conseguentemente, ammessi ai tavoli istituzionali della filiera.

La rimonta da questa situazione di partenza è stata essenzialmente costituita da due elementi: la qualità dei nostri programmi politici, e la rappresentatività del nostro settore. 
Ma il risultato politico di maggior peso della mia presidenza è stato un altro. Nel corso degli anni le Farmacie Comunali hanno via via compreso come la nostra Federazione stesse riuscendo nel difficile intento di evitare che le nostre aziende rientrassero nei piani di privatizzazioni in atto in quegli anni. Sto parlando di anni in cui c'era già stata la privatizzazione di importanti aziende quali, tra le altre, quelle di Bologna e Milano, realizzate da Sindaci di differenti colori politici, cedute ad importanti multinazionali del settore. Anni in cui il tema era veramente all'ordine del giorno (vale la pena di ricordare che la nostra dismissione era citata perfino nella famosa lettera di risposta alla BCE da parte del Governo Berlusconi).
Tutto questo oggi è un lontano ricordo. Pur rimanendo la possibilità per i primi cittadini di cedere la gestione delle proprie farmacie, appare evidente che la quasi totalità di essi ha compreso l'importanza strategica di possedere le Farmacie Comunali per l'alto servizio sociale che esse svolgono. 

Non credo di peccare poi di arroganza se affermo che in questi venticinque anni davvero molti dei temi più innovativi che hanno attraversato la farmacia italiana, arrivano proprio da noi. La Nuova Remunerazione del Farmacista, la pharmaceutical care e la presa in carico del paziente, una maggiore integrazione con gli altri servizi sanitari territoriali, sono tutte proposte che hanno Assofarm come marchio di fabbrica. 

Al tempo stesso, dicevo poc'anzi, Assofarm ha sempre lavorato per ampliare la propria base associativa, creando un circolo virtuoso tra servizi che spingono le farmacie ad associarsi alla Federazione, e una crescente rappresentatività che porta la Federazione stessa ad avere maggiore peso specifico nei negoziati istituzionali.

Un soggetto quindi le cui ottime idee lo hanno fatto essere più importante di quel 10% circa di quota di mercato tra le farmacie territoriali. Una Federazione però che ha prodotto alto pensiero grazie anche all'intelligenza collettiva nata dalla partecipazione attiva di ogni sua associata.

Oggi, la Nuova Remunerazione del Farmacista sembra essere avviata ma certamente non realizzata. In diversi contesti territoriali assistiamo ad esperienze sperimentali della Farmacia dei Servizi. L'integrazione tra Farmacia e future Case della Salute è una questione ancora da definire sotto molti aspetti. In sostanza, la maggior parte delle grandi battaglie avviate da Assofarm durante la mia presidenza, oggi non sono ancora state vinte. Ma siamo riusciti ad avviarle e possiamo impegnarci in esse con spirito realisticamente ottimista. Uno stato d'animo che fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile.

Certo, tutto ciò è stato possibile perché tutta la sanità italiana dopo la Pandemia non è più stata la stessa, ma è altrettanto vero che noi siamo arrivati a questo appuntamento forti di una reputazione politica adeguata ad affrontare da protagonisti tutti i tavoli negoziali nazionali e regionali.

So bene di non essere l'unico padre di questa magnifica federazione. Assofarm è quello che è oggi proprio perché ha goduto dell'impegno di tanti. So però di essere, insieme al Segretario Generale Francesco Schito, il padre più anziano di Assofarm.

E l'orgoglio più grande che può avere un padre è quello di aver cresciuto un figlio abbastanza forte e solido da poter affrontare il mondo da solo.Oggi Assofarm è un'organizzazione fortemente patrimonializzata, con uno dei bilanci più in salute tra le associazioni di rappresentanza politico-istituzionale. È un soggetto politico solido, ben strutturato nelle sue dinamiche interne e ottimamente posizionato nel dibattito nazionale.

Assofarm saprà certamente generare un nuovo Presidente all'altezza delle sfide che lo attendono. Sarà così anche perché ad esso certamente non mancherà il sostegno della struttura professionale e della base politica della Federazione.

In bocca al lupo, quindi, cara Assofarm e cari amici che di Assofarm siete mani, cuore e mente. Vi aspetta un futuro ricco sfide e soddisfazioni. E non vi mancherà mai il mio contributo.

Venanzio Gizzi 

Presidente Assofarm

Una delegazione di Farmacieunite ed A.S.SO.FARM, guidate dai Presidenti nazionali Federico Conte e Venanzio Gizzi, è stata ricevuta al Parlamento Europeo di Bruxelles dov’è in corso la revisione della legislazione farmaceutica dell’Unione Europea.

Martedì 14 novembre sono scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti relativi alla revisione farmaceutica. Il gruppo di farmacisti, in rappresentanza di varie Regioni italiane, ha incontrato l’eurodeputata Rosanna Conte che, tra i vari incarichi, è componente della Commissione Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare (ENVI).

L’eurodeputata veneziana è intervenuta in particolare sulla carenza dei farmaci in commercio: “Sappiamo che l’UE ha un problema di dipendenza da Stati terzi, soprattutto dalla Cina, per quanto riguarda la produzione di principi attivi. Per questo, oltre ad averlo ricordato nelle occasioni di confronto con la Commissione europea, ho segnalato in una interrogazione che servono strategie di indipendenza e autonomia, oltre ad una nuova politica industriale che localizzi in Europa la realizzazione dei principi attivi di cui abbiamo bisogno, per evitare che si ripeta la situazione dello scorso inverno quando diverse centinaia di farmaci erano introvabili nelle Farmacie italiane”.

All’incontro ha partecipato anche Andrea Bonetti di Chiesi Farmaceutici Spa per dare una panoramica dei principali aspetti e criticità da considerare a livello UE.

Tra gli argomenti discussi anche novità che riguardano il regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti degli imballaggi, che sarà votato in seduta plenaria la prossima settimana e prevede disposizioni in materia di riciclabilità per i farmaci, per i dispositivi medici e diagnostici in vitro. Se approvato, questo imporrà un cambiamento della gestione degli stessi da parte del settore farmaceutico, ad iniziare dalla nuova gestione dei sistemi di raccolta. E sotto la lente vi è anche l’eliminazione del cosiddetto “bugiardino” cartaceo per essere trasferito online, consultabile in varie lingue.

“Un incontro prezioso, che abbiamo condiviso con i colleghi di Assofarm - commenta il Presidente Federico Conte - Abbiamo discusso dei programmi che la UE sta varando per il nostro settore, e ci sono vari nodi da sciogliere come la carenza dei farmaci; allo stesso tempo, ci dobbiamo proiettare verso un settore che dovrà essere più sostenibile”.

“L’occasione avuta, a cui ha partecipato anche il Segretario Generale dell’Unione Europea delle Farmacie Sociali Paul Perdieus – afferma il Presidente Venanzio Gizzi che è anche Presidente dell’UEFS – ci consente di programmare nel migliore dei modi anche temi di attualità che l’organizzazione europea sta affrontando”

L’eurodeputata Rosanna Conte ha invitato Farmacieunite ed A.S.SO.FARM. a mantenere un dialogo costante con i referenti italiani in Parlamento Europeo, “e noi raccogliamo l’invito - replica il Presidente di Farmacieunite - per segnalare anche in ambito europeo tutto ciò che potrà aiutare il settore farmaceutico”.

Servizi al cittadino costantemente potenziati e conti in ordine: questi gli aspetti salienti del bilancio stilato dal Presidente della Farmacia Comunale di Bellaria Igea Marina Nicola Missiani. Il Presidente, in carica da quasi un quadriennio, si sofferma anzitutto sull'innovativo servizio di telemedicina, “frutto dell’accordo con un’autorevole società in stretto contatto con oltre 7.000 farmacie in tutta Italia. Un servizio grazie al quale è possibile eseguire alla Farmacia Comunale ad esempio un elettrocardiogramma, sia normale che urgente, che nel giro di poco – entro trenta minuti circa – produce all'utente il referto firmato da un cardiologo: indirizzandolo nell'immediato verso la migliore soluzione clinica." Un servizio che fa il paio da un lato con l’holter cardiaco, anch’esso introdotto in tempi recenti, con la struttura di via Baldini attrezzata per eseguire il monitoraggio di 24 ore attraverso l’apposita apparecchiatura. "Anche in questo caso, l'utente viene refertato da personale medico specializzato praticamente nell’immediato”, sottolinea Missiani. Dall’altro lato, con l’esecuzione dell’elettrocardiogramma utile all'ottenimento dell'abilitazione base per l'attività sportiva dei bambini, anch’esso disponibile già da qualche tempo.

Un pacchetto di servizi preziosi, se si pensa all’importanza della prevenzione nelle patologie cardiovascolari, non a caso molto utilizzati dai fruitori della farmacia: che sposando l’iniziativa promossa dall'Associazione Cardiologi Mondiale con approvazione dei Medici di Famiglia Italiani, è costantemente impegnata anche in altre attività legate a sensibilizzazione e prevenzione delle malattie del cuore. “Estendendo il discorso, mi piace sottolineare come in questi anni la nostra struttura si sia consolidata quale riferimento per la comunità. Penso alle migliaia e migliaia di tamponi eseguiti durante la pandemia, con la Farmacia Comunale sempre in prima linea anche in momenti in cui sembrava prevalere la paura. Ma anche a quel servizio Cup per la prenotazione con impegnativa dei vari servizi specialistici, che ormai diversi anni fa la Farmacia Comunale offrì per prima a Bellaria Igea Marina seguita poi dalle altre. Senza dimenticare”, aggiunge, “che dal 1 novembre la nostra farmacia, come previsto dai nuovi accordi tra autorità sanitarie, è divenuta autonoma nella gestione di tutti i piani terapeutici, fornendo quindi all’utenza anche quei farmaci che sino ad allora erano ritirabili solo presso la farmacia ospedaliera. Ferma restando, appunto, la stretta necessità di un piano terapeutico prescritto dallo specialista.”

Un quadro di servizi “che rende la nostra struttura moderna e al passo con le varie possibilità che tecnologia e autorità sanitarie mettono a disposizione. Risultati raggiunti anche attraverso un’operazione di spending review in tema di consumi energetici, che ha reso la farmacia più sostenibile contribuendo a un bilancio sano. Tutto questo, vista la natura pubblica della nostra azienda, si traduce in utili ridistribuiti alla comunità sotto forma di investimenti e potenziamento dei servizi al cittadino.” (riminitoday.it)

Un quarto della popolazione italiana soffre di sindrome metabolica, un insieme di fattori che aumentano il rischio di sviluppare nel tempo malattie croniche come il diabete di tipo II o disturbi cardiovascolari. Una condizione che può essere diagnosticata, e quindi diventare reversibile, con un semplice screening di pochi minuti.

A Genova sarà possibile effettuarlo gratuitamente dal 14 al 16 novembre al Silver Economy Forum: a palazzo della Meridiana sarà presente un desk comune dove i visitatori avranno la possibilità di sottoporsi al test per valutare il rischio metabolico e cardiocircolatorio.

Il servizio è anche accessibile, ma al costo di 25 euro, presso la farmacia comunale di Quinto e a breve sarà disponibile anche in quelle di via Burlando e via Molassana. “Il test metabolico è appoggiato a un algortimo di intelligenza artificiale permette di capire con grande accuratezza se uno persona ha un rischio elevato di sindrome metabolica – spiega Alberto Beretta, direttore scientifico di SoLongevity che collabora al progetto con il Comune – Si tratta di una sindrome ancora poco diagnostica, come dice il nome è un insieme di sintomi e patologie: può combinare diabete e ipertensione od obesità, solo per fare un esempio”.

Per capire il rischio basta sottoporsi a pochi e semplici esami: la misurazione di colesterolo, glicemia a digiuno, trigliceridi, pressione e circonferenza della vita. I dati vengono poi incrociati con un questionario sullo stile di vita.

“L'obiettivo dell’iniziativa è far conoscere un nuovo servizio di prevenzione semplice e veloce che permette di identificare le condizioni che possono favorire l’insorgenza di patologie croniche – spiega Matteo Campora, assessore comunale con delega alle Farmacie – Con questa iniziativa le farmacie comunali genovesi diventano sempre più sociali, offrendo non solo vendita ma anche consulenza e check-up. E proprio per questo abbiamo dato mandato di utilizzare gli utili per aprire un nuovo punto in una zona della città attualmente poco servita da presidi sanitari privati, stiamo ancora valutando il quartiere ma sicuramente la nuova farmacia comunale sarà nel ponente”.

Prevenire l'invecchiamento riducendo il rischio di patologie nel medio lungo periodo e promuovere il ringiovanimento fisiologico è possibile con i progetti di "healthy aging”: “Si tratta di una ricerca sofisticata, spesso portata avanti in clinica, che però ha la capacità di essere declinata in modo democratico tramite la piattaforma che mettiamo a disposizione,come in questo caso, delle farmacie – aggiunge Guido Cornettone, amministratore delegato di SoLongevity – Le patologie croniche nascono nel tempo e possono essere anticipate e contrastate con piccole attenzioni relative allo stile di vita”.

Lo screening sarà anche prenotabile tramite l’app di farmacie comunali genovesi: si chiama Farmacia Online e dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 14, permette di collegarsi con un farmacista e ottenere tutti i servizi che si avrebbero in negozio, dalla prenotazione di esami alla consulenza sui farmaci. (ilsecoloxix.it)