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Sapevamo di aver fatto un ottimo lavoro durante la pandemia, avevamo capito che i nostri concittadini credono sempre più in noi, eravamo anche coscienti dei timori che molti farmacisti hanno per il futuro. Ora però tutte queste sensazioni si possono confrontare con l’attendibilità dei dati statistici.


Dati che arrivano dall’indagine “Il ruolo del farmacista e delle farmacie: verifica della reputazione e del percepito d’immagine” realizzata da Ipsos Healthcare e Corporate Reputation per la Federazione Italiana Ordine dei Farmacisti. Dal punto di vista metodologico, la ricerca ha il grande merito di essere stata condotta su chi sta davanti e dietro il banco farmaceutico, permettendo così utilissimi raffronti tra le posizioni tanto dei cittadini quanto dei farmacisti. E grazie a questa impostazione dei lavori, sono davvero tanti gli elementi importanti emersi da questo studio. 


Fra questi emerge con nettezza la convinzione assai diffusa tra i farmacisti che la crisi pandemica abbia valorizzato il loro ruolo sociale presso le comunità locali, grazie soprattutto alla loro disponibilità ad offrire consigli in caso di piccoli problemi di salute.

A fronte di un netto miglioramento della considerazione sociale, quasi 4 farmacisti su 10 pensano però che dal punto di vista operativo le innovazioni degli ultimi anni abbiano prodotto più problemi che benefici. Causa di ciò sarebbe la burocrazia in costante aumento.

Impressioni, queste dei farmacisti, che sembrano essere confermate dai cittadini intervistati da Ipsos. Quasi l’80% di essi esprime fiducia nei farmacisti e li apprezza soprattutto per la loro reperibilità, disponibilità e competenza. Ed è grazie a questi meriti che il 93% degli italiani instaura una relazione fidelizzata con una specifica farmacia del proprio territorio.  Nel complesso quindi, dalla pandemia in poi molti cittadini hanno migliorato la considerazione per la Farmacia e oggi la considerano sempre più un soggetto di pubblica utilità.


Riguardo al futuro, invece, desideri di opinione pubblica e farmacisti concordano sullo sviluppo dei servizi in farmacia. Ma differiscono in parte su quali servizi puntare primariamente.

Particolarmente interessante, lato cittadini, il desiderio di trovare in farmacia un “hub vaccinale”. Tra i farmacisti aumenta invece l’interesse per l’assistenza infermieristica, la telemedicina e il deblistering. Tutto questo però a patto di un aumento di organico e di una riorganizzazione degli spazi. Ed è proprio a seguito di queste ultime considerazioni che buona parte dei farmacisti è indecisa riguardo una maggiore diffusione dei vaccini in farmacia.


A rileggerle nel loro insieme, queste informazioni ci restituiscono un quadro della situazione ben decifrabile. 

I farmacisti italiani stanno vivendo con impegno quei cambiamenti che hanno a lungo invocato e che il Covid ha forzatamente stimolato nella Sanità Italiana. Un impegno che, nel giudizio dei suoi utenti, sta producendo risultati davvero lusinghieri.

Se però i tempi e le dinamiche di questo cambiamento saranno più vivaci sul lato della domanda (i cittadini) che dall’offerta (le istituzioni sanitarie e le riforme normative), le farmacie si troverebbero a rincorrere affannosamente una situazione che invece andrebbe anticipatamente programmata e preparata. 

Il perdurare di questo stato delle cose rischierebbe di produrre farmacie restie ad attivare servizi che non sono sicure di poter erogare efficientemente, e di fronte ad esse cittadini delusi per servizi che vorrebbero e che non trovano.


Le istituzioni dovrebbero invece interpretare il contesto attuale con coraggio e intraprendenza. Le aspettative dell’opinione pubblica da un lato, reputazione e competenze acquisite dalle farmacie dall’altro, dovrebbero essere amalgamate insieme grazie a riforme tanto lungimiranti negli investimenti quanto pragmatiche nelle disposizioni. 

Senza questo cambio di passo, strategico e non solo operativo, la Sanità italiana non riuscirà mai a sfruttare pienamente il potenziale delle farmacie di cui la ricerca Ipsos ha dato l’ennesima conferma.


Francesco Schito
Segretario Generale Assofarm

Il 22 febbraio scorso si è svolta la presentazione dell’app ”La farmacia online”, sviluppata da Farmacie Genovesi, società controllata al 100% dal Comune di Genova che conta nove farmacie sul territorio genovese.

La nuova app permetterà un dialogo interattivo, semplice e veloce tra utente e farmacie. Sarà possibile prenotare visite ed esami medici, richiedere i farmaci delle proprie prescrizioni mediche e parlare direttamente con il farmacista per un consiglio su ogni esigenza di acquisto attraverso una video chiamata gestita direttamente dal proprio smartphone o da personal computer.

Soprattutto questo ultimo servizio, proietta Farmacie Genovesi in una dimensione sempre più tesa all’innovazione, come conferma l’amministratore unico, avv. Massimiliano Cattapani: «La mission di Farmacie Genovesi è, da sempre, quella di prendersi cura di tutti i cittadini. Con “La Farmacia Online” vogliamo farlo in un modo nuovo, attento alle nuove richieste di un’utenza sempre più desiderosa di prodotti che siano in grado di soddisfare il suo bisogno di interattività e dinamismo. La nostra app è un prodotto unico sul mercato, che si pone l’obiettivo di rendere Farmaci Genovesi ancor più vicina ai bisogni dei genovesi».

Sul funzionamento della app e sui suoi servizi è intervenuto il direttore generale di Farmacie Genovesi, dott. Marco Rissoglio: «I servizi principali dell’app “La Farmacia Online” sono sostanzialmente tre: la possibilità di prenotare visite mediche ed esami medici, quella di ordinare i medicinali della propria prescrizione medica, ricevendoli poi a casa o in farmacia e avendoli sempre sott’occhio nella propria agenda medica online e, soprattutto, il video consulto con il farmacista. In particolare, questa funzionalità permetterà di attivare videochiamate live con uno dei nostri farmacisti direttamente dal proprio smartphone. Sarà come entrare in farmacia, l’utente potrà richiedere consigli utili e ordinare tutto ciò di cui ha bisogno. Vogliamo accorciare la distanza tra farmacisti e famiglie, permettendo un dialogo continuativo e diretto in tutta sicurezza, in linea con la nostra volontà di essere sempre presenti e pronti all’ascolto».

Il progetto è stato fortemente voluto e agevolato anche dall’Amministrazione Comunale, come conferma l’assessore delegato all’Indirizzo e controllo di Farmacie Genovesi S.r.l Matteo Campora: «Obiettivo dell’attuale Amministrazione Comunale è anche quello di valorizzare le società controllate, agevolandone lo sviluppo e il lancio di progetti ambiziosi e innovativi come questo. Crediamo che Farmacie Genovesi, con La Farmacia Online, compia un deciso passo nel voler essere sempre di più un punto di riferimento per tutti i genovesi nell’ambito della salute e della cura di sé stessi e dei propri cari». (Comune di Genova)

Il progetto “CRESCI CON ME: un albero per ogni nuovo nato” prosegue per il terzo anno consecutivo per una città più sostenibile e per festeggiare ogni bambino nato o adottato nel 2022 residente nel nostro comune.

Si tratta di un’iniziativa nata dalla collaborazione del Comune con Farmavaldera per valorizzare l'ambiente e il patrimonio arboreo e boschivo, portando avanti le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione   del   suolo, il miglioramento della qualità dell'aria e la vivibilità degli insediamenti urbani, in attuazione delle finalità richiamate dalla legge 14 gennaio 2013, n.10 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”.

Quest’anno sono 89 gli alberi piantati al parco urbano, uno dei polmoni verdi del territorio frequentato da sportivi, ragazzi, famiglie e anziani e contesto di molte iniziative di scuole e associazioni. 

I nuovi alberi , principalmente querce e frassini, completano la zona del parco che sarà interessata dal nuovo tratto di pista ciclabile, di prossima realizzazione. Inoltre in prossimità del laghetto è stata creata una zona in cui  mimose e siliquastri creeranno una macchia di colore in primavera. 

Le famiglie possono approfittare per fare una passeggiata al parco urbano e vedere dove sono stati collocati gli  alberi dedicati ai  nuovi nati e adottati del 2022.

Ricordiamo la pagina Facebook “Cresci con me”, nata per tenere aggiornata la cittadinanza sul progetto e dove è possibile trovare anche informazioni sulle iniziative che vengono programmate nel parco urbano. 

Un'apposita sezione del sito internet del Comune riporta un rendiconto annuale degli alberi messi a dimora, finalizzato anche alla stesura del bilancio arboreo di fine mandato.

Si partirà lunedì 27 marzo con la spirometria presso la farmacia comunale di via Boccaccio. Il giorno dopo, sempre per la spirometria, alla farmacia comunale di Pontevecchio. Ad aprile, il 17 e 18, sempre nelle due farmacie comunali si potrà accedere alla MOC e il 27 e 28 allo screening per l’insufficienza avenosa. Si continuerà nel mese di maggio sempre con delle date. Gli screening sono prenotabili con spid e carta elettronica presso il portale del comune di Magenta. Gli esami vengono svolti da personale medico e verrà rilasciato il referto medico. Costi: Spirometria 17 euro, MOC e insufficienza venosa 40 euro.

“Questa è una prima azione che mettiamo in campo – afferma Gelli – ne stiamo preparando altre che andranno ad arricchire i servizi che vengono forniti dalle farmacie comunali. Il tema è quello di una farmacia dei servizi, ovvero luoghi che siano un sostegno alla medicina territoriale di cui tanto si parla”. (ticino notizie)

Nuova farmacia dallo scorso 26 febbraio, inaugurata dalla presenza del Sindaco Davide Santonastaso, dell’Assessore alle Politiche Sociali e alla Salute Flavio Di Muzio, del direttore generale della ASL RM 4 Cristina Matranga, dell’amministratore unico della Social Pharm srl Fabio De Lillo e degli amministratori locali.

La pandemia ha reso le farmacie dei presidi sanitari territoriali più complessi e a beneficio di tutte le persone che necessitano di ascolto e di accoglienza, non solo di assistenza. Comprendere l’impatto dell’emergenza sanitaria che ha investito il Paese negli ultimi due anni vuol dire, anche e soprattutto, lavorare per rendere efficaci le risposte di un servizio pubblico all’altezza delle nuove esigenze. L’apertura di una seconda farmacia comunale è la risposta, dunque, ai nuovi bisogni della Comunità: un edificio di circa 750 mq, sviluppati su tre piani (vendita, assistenza e servizi), ubicato in via Tiberina n° 69 G e adiacente alla Casa di Comunità “Vincenzo Montesi”, la prima nel Lazio, inaugurata circa un anno fa.

“La nuova farmacia nasce dalla lungimiranza della precedente amministrazione che ci ha visti come amministratori locali impegnati nel trovare nuove soluzioni per una Comunità in crescita” – ha dichiarato il Sindaco – “già la costituzione della Social Pharm è stato il primo passo importante, avvenuto nel 2019, in seguito si è arrivati ad oggi attraverso la collaborazione e il grande lavoro del personale della Farmacia e di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della nuova struttura. L’auspicio è quello di poter restare fedeli, ancora di più, ad una vocazione all’assistenza e alla cura delle persone che ha caratterizzato da sempre l’operato di questo Comune”. (Comune Fiano Romano)

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha espresso, nella riunione della Conferenza Stato-Regioni tenutasi ieri, l’intesa sul decreto con la  remunerazione aggiuntiva delle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale.

A comunicarlo sono le stesse Regioni, in una breve nota pubblicata ieri sul sito www.regioni.it, in cui si spiega che per salvaguardare la rete di prossimità rappresentata dalle farmacie italiane, nel 2023 sono riconosciuti 150 milioni di euro alle Regioni e alle Province autonome a cui è affidato il monitoraggio periodico sull’effettiva spesa sostenuta per il riconoscimento della remunerazione.

Il testo ripropone in modo pressoché pedissequo i contenuti di quello firmato dall’ex ministro Roberto Speranza poco meno di due anni fa, nell’agosto 2021. pubblicato sulla  Gazzetta Ufficiale n. 259 del successivo 29 ottobre, a partire dall’entità dello stanziamento (150 milioni totali)  e dallo schema dei compensi: 0,08 euro a confezione per tutti i farmaci rimborsati dal Ssn, quota premiale aggiuntiva di 0,12 euro su ogni generico dispensato, più compensi aggiuntivi legati alla tipologia di farmacia:  ancora di 0,12 euro a confezione alle farmacie che usufruiscono della riduzione del 60% dello sconto Ssn, 0,14 euro alle farmacie rurali alle quali viene riconosciuto lo scontro forfettario dell’1,5% e 0,25 euro alle farmacie rurali e urbane con fatturato Ssn inferiore a 150 mila euro.

Per rispettare il limite di spesa di 150 milioni annui, le Regioni dovranno riconoscere la remunerazione aggiuntiva fino a concorrenza delle risorse loro assegnate per il singolo anno e, qualora dalla rendicontazione prodotta dalle farmacie risulti che le somme erogate siano superiori a quelle disponibili, dovranno preoccuparsi di recuperare le somme eccedenti con modalità da concordarsi in sede locale con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative delle farmacie.

Unica ma rilevante differenza tra il decreto del 2021 e quello che ha avuto ieri il via libera della Stato-Regioni è l’eliminazione della scadenza che nel primo decreto firmato da Speranza, inquadrando il provvedimento  nell’attesa di una riforma organica del sistema di compensi per il servizio reso dalle farmacie, “al fine di salvaguardare la rete di prossimità rappresentata dalle farmacie italiane e di dare continuità alla sperimentazione dell’attività di vaccinazione”, “palettava“ la remunerazione aggiuntiva, quale parte integrante del prezzo dei medicinali, “a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025″. L’articolo 1 del nuovo decreto, invece, si limita a dire che la misura di sostegno viene riconosciuta “a decorrere dal primo marzo 2023”, eliminando il resto. Una modifica che rimuove ogni ostacolo verso ulteriori rinnovi pluriennali. (Rifday.it)

Siamo di fronte all’ennesimo slogan che più viene ripetuto più rimanda l’attuazione di ciò che esso descrive? La storia recente della farmacia italiana è ricca di vicende finite così, di grandi temi presenti nelle dichiarazioni di tutti eppure mai diventati realtà. Non vorremmo che la stessa cosa avvenisse oggi con la Farmacia dei Servizi.


Per oltre dieci anni, i servizi in farmacia hanno appunto seguito questa parabola. Dalla legge 69 dell’ormai lontano 2009 in poi si è sempre genericamente parlato di servizi , senza che nulla sia mai accaduto. Così fino alla Pandemia.

E’ stata infatti la crisi sanitaria del Covid-19 a ridare vera sostanza ai servizi in farmacia, visti come un tassello del più ampio rilancio della Sanità territoriale. 

Legame, quest’ultimo, rimarcato recentemente anche dal Ministro alla Salute Orazio Schillaci. Nelle sue parole, la sanità territoriale italiana di domani dovrà puntare sulle reti dei medici di medicina generale e, appunto, sulle nuove erogazioni delle farmacie.


Le parole del Ministro ci rassicurano sul fatto che certe prospettive emerse negli ultimi anni e largamente condivise da quasi tutto il mondo sanitario italiano siano ancora oggi nell’agenda delle istituzioni.  A preoccuparci è invece la generale assenza di approfondimenti sui numeri che dovrebbero sostanziare questa evoluzione epocale del settore.

Se telemedicina, vaccinazioni, collaborazioni con altri professionisti sanitari sono ormai concetti “di casa” nel dibattito di settore, non si può dire lo stesso sui meccanismi che dovrebbero remunerare la loro erogazione. 

Questi servizi richiedono strumentazioni e spazi. Investimenti che, senza dati certi sulle entrate derivanti dalla loro dispensazione, ben pochi farmacisti sono disposti a fare. Il recente caso del protocollo regionale in Emilia Romagna, che nulla dice sulle remunerazioni, è perfettamente rappresentativo di tutto ciò.


E così i farmacisti attendono prudentemente l'evolversi dei fatti. Senza rassicurazioni economicamente concrete che dimostrino come i servizi contribuiranno a dare maggiore sostenibilità economica alla farmacia, questa partita rischia di perdere per strada il soggetto che più di ogni altro voleva giocarla.

In attesa che questi nodi vengano sciolti dalle Istituzioni centrali e dalle Regioni che via via prenderanno parte ai tavoli negoziali, dovremmo tutti impegnarci nell’attuazione di servizi che non richiedano gli impegni logistici prima menzionati.

Un esempio di ciò potrebbero essere iniziative di home delivery di farmaci che tradizionalmente sono ad appannaggio della distribuzione diretta, ma la cui complessità dispensativa potrebbe essere compatibile anche con il canale della farmacia territoriale. Pensiamo in particolare ai NAO, agli antidiabetici,  a farmaci per asma e BPCO,  ad antipsicotici e antiparkinson.


Se da un lato parteciperemo senza indugi ad ogni progetto sperimentale in tal senso, riteniamo invece che per una loro stabilizzazione sistemica servano due precondizioni che da tempo ormai consideriamo imprescindibili: una nuovo sistema di remunerazione del farmacista che valorizzi queste dimensioni di servizio, e un’adeguata formazione dei professionisti sulla dispensazione di farmaci oggi assenti dalla loro pratica quotidiana.


Chi segue l’impegno di Assofarm sa certamente che queste sono le posizioni ormai tradizionali della nostra Federazione. Ben più inedito è invece il clima politico attorno a noi, assai migliore del passato. La contrapposizione tra sostenitori della distribuzione diretta e quelli della dpc è andata via via perdendo nettezza, e oggi prevale in entrambi i fronti  un atteggiamento di sintesi volto a dare priorità massima ai bisogni del cittadino e a garantire sostenibilità economica a tutta la filiera.

Se, da un lato, il passaggio di alcuni farmaci ad opzioni distributive più territoriali non è più un tabù per nessuno, dall’altro tutti condividono il fatto che in futuro le farmacie ospedaliere continueranno a dispensare la gran parte dei farmaci già oggi nelle loro disponibilità. 


Sembra insomma essere sempre più condivisa la posizione secondo cui, solo per quanto tecnicamente possibile, avremo un ampliamento della distribuzione territoriale dei farmaci. E che questa distribuzione avverrà tramite le farmacie invece che attraverso grandi logistici generalisti.

Tutti noi dovremo sostenere con generosità questo cammino. Se anche una sola delle parti in gioco cederà alle solite tentazioni dell’attendismo o del piccolo interesse di parte, tutto potrebbe fermarsi.


Francesco Schito

Segretario Generale Assofarm

Riportiamo di seguito un servizio apparso su farmaciavirtuale.it 

Venanzio Gizzi, presidente Assofarm, associazione delle farmacie comunali, giudica positive le aggregazioni di gruppi di questi presìdi, come quella presentata il 9 marzo 2023 tra alcune aziende comunali lombarde. «L’aggregazione delle farmacie comunali – dichiara Gizzi a FarmaciaVirtuale.it – è prevista da una norma di legge che può essere applicata e che di fatto non modifica gli stati giuridici delle nostre aziende, ma permette loro di collegarsi l’una con l’altra per fare delle operazioni in rete. Lavorare in rete è una prospettiva che auspichiamo da sempre per le farmacie comunali. Il progetto “LeComunali Farmacie in rete” della Lombardia è un’iniziativa pregevolissima alla quale partecipano San Giuliano Milanese, San Donato Milanese, Cinisello Balsamo, Crema e Peschiera Borromeo. Si tratta della quarta esperienza nel nostro settore. Abbiamo già operanti altre tre reti di farmacie in altre regioni. Due di queste sono attive già da tempo in Toscana, una tra le farmacie comunali di S. Miniato, Fucecchio e Santa Croce e l’altra tra quelle di Sesto Fiorentino, Campi, Viareggio e Pistoia. Un’altra rete è invece operativa nelle Marche».

L’aggregazione in rete determina importanti vantaggi per le farmacie comunali. «È un sistema di forte solidarietà, sia sotto il profilo professionale sia sotto il profilo operativo – sostiene Gizzi –. Mantenendo invariate le forme giuridiche delle aziende, i presidi che si collegano tra loro in rete possono condividere una serie di servizi e opportunità, favorendo anche le realtà di dimensioni ridotte con poco personale, che possono avvalersi delle risorse umane di una delle altre aziende. Allo stesso modo si possono attivare servizi utili ai cittadini, mettendoli in rete così da realizzare una Farmacia dei servizi che possa avere delle prospettive, soprattutto per quanto riguarda tutte le prestazioni cognitive che il farmacista può porre in essere e che può condividere con gli altri farmacisti della medesima rete».

Il Presidente di Assofarm sottolinea poi i vantaggi che la creazione di una rete di farmacie porta in termini di economia di scala. «Tra le attività condivise – afferma Gizzi –, oltre alla gestione del personale, particolare importanza riveste la funzione acquisti, che beneficia senza dubbio dell’economia di scala che si viene a creare con l’unione di più farmacie. Inoltre, laddove alcune attività amministrative non possono essere sviluppate per mancanza di personale, è possibile organizzarle in rete, eliminando anche eventuali esternalizzazioni. Non meno importante, un vantaggio eccezionale sta nel poter condividere esperienze, momenti organizzativi e comunicativi. Il tutto a beneficio anche dei cittadini, che possono così trovare proposte e servizi sanitari che magari oggi mancano perché la singola farmacia di un determinato territorio non è in condizione di realizzare ma l’acquisisce, in virtù di questa forza della rete, da altre farmacie collegate. Si tratta quindi di un’ulteriore opportunità di dare forza alla farmacia perché possa essere presidio sul territorio e andare in una direzione fortemente sanitaria, come noi auspichiamo». (farmaciavirtuale.it)

Quasi ottocento visite gratuite fra aprile, maggio e giugno. Sono tre mesi nel segno della prevenzione e della cura della persona quelli che Farmapiana, grazie al costante impegno delle farmacie comunali, sta mettendo in atto. Visite gratuite che vanno dalla misurazione del colesterolo al test del reflusso venoso, dalla MOC alle intolleranze alimentari fino alla prevenzione, altrettanto fondamentale, contro il melanoma. E che sono così suddivise: 300 posti disponibili per la misurazione del colesterolo, 180 per il test del reflusso venoso, 100 per la MOC, 100 per le intolleranze alimentari e 95 per quello che riguarda la la prevenzione contro il melanoma Come fare? Semplicissimo. E’ sufficiente telefonare alle farmacie comunali (Borgo San Lorenzo, Campi Bisenzio, Signa, Lastra a Signa e Calenzano) e fissare il proprio appuntamento.

Misurazione del colesterolo: un biologo misurerà gratuitamente la PA, il profilo lipidico e la glicemia (l’iniziativa non è riservata a chi fa già terapie farmacologiche, né ai pazienti con più di 70 anni). Test del reflusso venoso: un tecnico, tramite test del reflusso venoso, con Venoscreen, metodo non invasivo, misurerà la velocità delle vene degli arti inferiori. MOC: un tecnico, tramite ultrasonometria ossea, valuterà due parametri (T-score e Z-score), per rilevare un’eventuale osteopenia od osteoporosi (non è riservato agli anziani che fanno già uso di farmaci). Intolleranze alimentari: un biologo nutrizionista, tramite un test semplice e veloce, fornirà al cliente un piano alimentare a seconda delle intolleranze riscontrate (non è riservato alle donne in stato di gravidanza e ai portatori di pacemaker). Per quanto riguarda la prevenzione contro il melanoma le visite saranno organizzate, con la collaborazione della Misericordia di Campi Bisenzio, nell’ambito del progetto “Presidio Prevenzione Permanente”: in questo caso un dermatologo effettuerà una visita dermatologica e dematoscopica dei nei. Insomma, tante opportunità che ribadiscono ancora una volta di più l’attenzione che le farmacie comunali Farmapiana pongono nei confronti delle esigenze della cittadinanza quando si parla di salute e di benessere del proprio corpo ma soprattutto che le confermano come veri e propri presìdi sanitari sui vari territori di riferimento.

“E’ una grande soddisfazione che grazie alla crescita della nostra società si possano attivare percorsi di prevenzione rivolti ai cittadini dei nostri territori in forma completamente gratuita, – afferma il presidente di Farmapiana Vanessa De Feo – Farmapiana, fedele alla propria mission, si attiva costantemente nell’ottica di prevenzione e di vicinanza alla comunità sostenendo iniziative  che hanno al centro il benessere della persona. Tengo a sottolineare infine il ruolo dei nostri farmacisti, che ringrazio per il costante impegno, i quali sono essenziali in questo percorso educazione e sensibilizzazione”. (piananotizie.it)

Dieci milioni di euro: è l’utile delle farmacie comunali. Mentre in maggioranza si fibrilla per incontri della coalizione sulla scelta dei vertici di Nausicaa, l’amministratore delegato uscente Luca Cimino, in attesa di passare il testimone al sostituto che la sindaca Serena Arrighi dovrà individuare, ha presentato un bilancio del 2022 con i fiocchi. Dieci milioni è l’utile delle farmacie comunali che hanno raggiunto nell’ultimo anno, grazie alle numerose iniziative sanitarie e sociali intraprese dalla gestione Cimino, un fatturato di dieci milioni tondi tondi.

"Si tratta di numeri – fanno sapere dalla partecipata più importante del Comune – che superano di gran lunga ogni aspettativa e ogni pur rosea previsione confermando il trend di crescita degli ultimi cinque anni. Il brillante risultato, raggiunto per la prima volta, si registra in tutte e sette le strutture comunali".

Questi i numeri delle singole farmacie: a Fossone +16,24, alla Fiorillo di Marina +9,31, a Fivizzano +7,67, alla Perla di Nazzano +5,99, alla Prada di Avenza +5,56, alla Paradiso di Marina +2,75, alla farmacia del Cavatore di centro città +2,11. "Un esito – fanno sapere da Nausicaa – che nasce da un percorso lungimirante che ha visto non solo piani marketing adeguati ma anche il cambio di concetto che ha portato alla trasformazione delle farmacie tradizionali in farmacie sociali. È grazie a questi numeri che Nausicaa è riuscita nell’intento di offrire ai cittadini servizi di prevenzione gratuiti". Ricordiamo i numerosi progetti di screening dermatologici, diabetici, di oculistica e di molti altri settori della medicina avviati di concerto con specialisti dell’Asl che si sono messi a disposizione.

"Un ringraziamento sentito – spiega il presidente Luca Cimino – a tutti i dipendenti, al consiglio di amministrazione e a tutti i cittadini che ci hanno dato fiducia. Il risultato conseguito lascia ben sperare anche per il futuro lasciando le basi per ulteriori progetti ed obiettivi sempre più ambiziosi". [...]

(lanazione.it)