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Si partirà lunedì 27 marzo con la spirometria presso la farmacia comunale di via Boccaccio. Il giorno dopo, sempre per la spirometria, alla farmacia comunale di Pontevecchio. Ad aprile, il 17 e 18, sempre nelle due farmacie comunali si potrà accedere alla MOC e il 27 e 28 allo screening per l’insufficienza avenosa. Si continuerà nel mese di maggio sempre con delle date. Gli screening sono prenotabili con spid e carta elettronica presso il portale del comune di Magenta. Gli esami vengono svolti da personale medico e verrà rilasciato il referto medico. Costi: Spirometria 17 euro, MOC e insufficienza venosa 40 euro.

“Questa è una prima azione che mettiamo in campo – afferma Gelli – ne stiamo preparando altre che andranno ad arricchire i servizi che vengono forniti dalle farmacie comunali. Il tema è quello di una farmacia dei servizi, ovvero luoghi che siano un sostegno alla medicina territoriale di cui tanto si parla”. (ticino notizie)

Nuova farmacia dallo scorso 26 febbraio, inaugurata dalla presenza del Sindaco Davide Santonastaso, dell’Assessore alle Politiche Sociali e alla Salute Flavio Di Muzio, del direttore generale della ASL RM 4 Cristina Matranga, dell’amministratore unico della Social Pharm srl Fabio De Lillo e degli amministratori locali.

La pandemia ha reso le farmacie dei presidi sanitari territoriali più complessi e a beneficio di tutte le persone che necessitano di ascolto e di accoglienza, non solo di assistenza. Comprendere l’impatto dell’emergenza sanitaria che ha investito il Paese negli ultimi due anni vuol dire, anche e soprattutto, lavorare per rendere efficaci le risposte di un servizio pubblico all’altezza delle nuove esigenze. L’apertura di una seconda farmacia comunale è la risposta, dunque, ai nuovi bisogni della Comunità: un edificio di circa 750 mq, sviluppati su tre piani (vendita, assistenza e servizi), ubicato in via Tiberina n° 69 G e adiacente alla Casa di Comunità “Vincenzo Montesi”, la prima nel Lazio, inaugurata circa un anno fa.

“La nuova farmacia nasce dalla lungimiranza della precedente amministrazione che ci ha visti come amministratori locali impegnati nel trovare nuove soluzioni per una Comunità in crescita” – ha dichiarato il Sindaco – “già la costituzione della Social Pharm è stato il primo passo importante, avvenuto nel 2019, in seguito si è arrivati ad oggi attraverso la collaborazione e il grande lavoro del personale della Farmacia e di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della nuova struttura. L’auspicio è quello di poter restare fedeli, ancora di più, ad una vocazione all’assistenza e alla cura delle persone che ha caratterizzato da sempre l’operato di questo Comune”. (Comune Fiano Romano)

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha espresso, nella riunione della Conferenza Stato-Regioni tenutasi ieri, l’intesa sul decreto con la  remunerazione aggiuntiva delle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale.

A comunicarlo sono le stesse Regioni, in una breve nota pubblicata ieri sul sito www.regioni.it, in cui si spiega che per salvaguardare la rete di prossimità rappresentata dalle farmacie italiane, nel 2023 sono riconosciuti 150 milioni di euro alle Regioni e alle Province autonome a cui è affidato il monitoraggio periodico sull’effettiva spesa sostenuta per il riconoscimento della remunerazione.

Il testo ripropone in modo pressoché pedissequo i contenuti di quello firmato dall’ex ministro Roberto Speranza poco meno di due anni fa, nell’agosto 2021. pubblicato sulla  Gazzetta Ufficiale n. 259 del successivo 29 ottobre, a partire dall’entità dello stanziamento (150 milioni totali)  e dallo schema dei compensi: 0,08 euro a confezione per tutti i farmaci rimborsati dal Ssn, quota premiale aggiuntiva di 0,12 euro su ogni generico dispensato, più compensi aggiuntivi legati alla tipologia di farmacia:  ancora di 0,12 euro a confezione alle farmacie che usufruiscono della riduzione del 60% dello sconto Ssn, 0,14 euro alle farmacie rurali alle quali viene riconosciuto lo scontro forfettario dell’1,5% e 0,25 euro alle farmacie rurali e urbane con fatturato Ssn inferiore a 150 mila euro.

Per rispettare il limite di spesa di 150 milioni annui, le Regioni dovranno riconoscere la remunerazione aggiuntiva fino a concorrenza delle risorse loro assegnate per il singolo anno e, qualora dalla rendicontazione prodotta dalle farmacie risulti che le somme erogate siano superiori a quelle disponibili, dovranno preoccuparsi di recuperare le somme eccedenti con modalità da concordarsi in sede locale con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative delle farmacie.

Unica ma rilevante differenza tra il decreto del 2021 e quello che ha avuto ieri il via libera della Stato-Regioni è l’eliminazione della scadenza che nel primo decreto firmato da Speranza, inquadrando il provvedimento  nell’attesa di una riforma organica del sistema di compensi per il servizio reso dalle farmacie, “al fine di salvaguardare la rete di prossimità rappresentata dalle farmacie italiane e di dare continuità alla sperimentazione dell’attività di vaccinazione”, “palettava“ la remunerazione aggiuntiva, quale parte integrante del prezzo dei medicinali, “a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025″. L’articolo 1 del nuovo decreto, invece, si limita a dire che la misura di sostegno viene riconosciuta “a decorrere dal primo marzo 2023”, eliminando il resto. Una modifica che rimuove ogni ostacolo verso ulteriori rinnovi pluriennali. (Rifday.it)

Siamo di fronte all’ennesimo slogan che più viene ripetuto più rimanda l’attuazione di ciò che esso descrive? La storia recente della farmacia italiana è ricca di vicende finite così, di grandi temi presenti nelle dichiarazioni di tutti eppure mai diventati realtà. Non vorremmo che la stessa cosa avvenisse oggi con la Farmacia dei Servizi.


Per oltre dieci anni, i servizi in farmacia hanno appunto seguito questa parabola. Dalla legge 69 dell’ormai lontano 2009 in poi si è sempre genericamente parlato di servizi , senza che nulla sia mai accaduto. Così fino alla Pandemia.

E’ stata infatti la crisi sanitaria del Covid-19 a ridare vera sostanza ai servizi in farmacia, visti come un tassello del più ampio rilancio della Sanità territoriale. 

Legame, quest’ultimo, rimarcato recentemente anche dal Ministro alla Salute Orazio Schillaci. Nelle sue parole, la sanità territoriale italiana di domani dovrà puntare sulle reti dei medici di medicina generale e, appunto, sulle nuove erogazioni delle farmacie.


Le parole del Ministro ci rassicurano sul fatto che certe prospettive emerse negli ultimi anni e largamente condivise da quasi tutto il mondo sanitario italiano siano ancora oggi nell’agenda delle istituzioni.  A preoccuparci è invece la generale assenza di approfondimenti sui numeri che dovrebbero sostanziare questa evoluzione epocale del settore.

Se telemedicina, vaccinazioni, collaborazioni con altri professionisti sanitari sono ormai concetti “di casa” nel dibattito di settore, non si può dire lo stesso sui meccanismi che dovrebbero remunerare la loro erogazione. 

Questi servizi richiedono strumentazioni e spazi. Investimenti che, senza dati certi sulle entrate derivanti dalla loro dispensazione, ben pochi farmacisti sono disposti a fare. Il recente caso del protocollo regionale in Emilia Romagna, che nulla dice sulle remunerazioni, è perfettamente rappresentativo di tutto ciò.


E così i farmacisti attendono prudentemente l'evolversi dei fatti. Senza rassicurazioni economicamente concrete che dimostrino come i servizi contribuiranno a dare maggiore sostenibilità economica alla farmacia, questa partita rischia di perdere per strada il soggetto che più di ogni altro voleva giocarla.

In attesa che questi nodi vengano sciolti dalle Istituzioni centrali e dalle Regioni che via via prenderanno parte ai tavoli negoziali, dovremmo tutti impegnarci nell’attuazione di servizi che non richiedano gli impegni logistici prima menzionati.

Un esempio di ciò potrebbero essere iniziative di home delivery di farmaci che tradizionalmente sono ad appannaggio della distribuzione diretta, ma la cui complessità dispensativa potrebbe essere compatibile anche con il canale della farmacia territoriale. Pensiamo in particolare ai NAO, agli antidiabetici,  a farmaci per asma e BPCO,  ad antipsicotici e antiparkinson.


Se da un lato parteciperemo senza indugi ad ogni progetto sperimentale in tal senso, riteniamo invece che per una loro stabilizzazione sistemica servano due precondizioni che da tempo ormai consideriamo imprescindibili: una nuovo sistema di remunerazione del farmacista che valorizzi queste dimensioni di servizio, e un’adeguata formazione dei professionisti sulla dispensazione di farmaci oggi assenti dalla loro pratica quotidiana.


Chi segue l’impegno di Assofarm sa certamente che queste sono le posizioni ormai tradizionali della nostra Federazione. Ben più inedito è invece il clima politico attorno a noi, assai migliore del passato. La contrapposizione tra sostenitori della distribuzione diretta e quelli della dpc è andata via via perdendo nettezza, e oggi prevale in entrambi i fronti  un atteggiamento di sintesi volto a dare priorità massima ai bisogni del cittadino e a garantire sostenibilità economica a tutta la filiera.

Se, da un lato, il passaggio di alcuni farmaci ad opzioni distributive più territoriali non è più un tabù per nessuno, dall’altro tutti condividono il fatto che in futuro le farmacie ospedaliere continueranno a dispensare la gran parte dei farmaci già oggi nelle loro disponibilità. 


Sembra insomma essere sempre più condivisa la posizione secondo cui, solo per quanto tecnicamente possibile, avremo un ampliamento della distribuzione territoriale dei farmaci. E che questa distribuzione avverrà tramite le farmacie invece che attraverso grandi logistici generalisti.

Tutti noi dovremo sostenere con generosità questo cammino. Se anche una sola delle parti in gioco cederà alle solite tentazioni dell’attendismo o del piccolo interesse di parte, tutto potrebbe fermarsi.


Francesco Schito

Segretario Generale Assofarm

Riportiamo di seguito un servizio apparso su farmaciavirtuale.it 

Venanzio Gizzi, presidente Assofarm, associazione delle farmacie comunali, giudica positive le aggregazioni di gruppi di questi presìdi, come quella presentata il 9 marzo 2023 tra alcune aziende comunali lombarde. «L’aggregazione delle farmacie comunali – dichiara Gizzi a FarmaciaVirtuale.it – è prevista da una norma di legge che può essere applicata e che di fatto non modifica gli stati giuridici delle nostre aziende, ma permette loro di collegarsi l’una con l’altra per fare delle operazioni in rete. Lavorare in rete è una prospettiva che auspichiamo da sempre per le farmacie comunali. Il progetto “LeComunali Farmacie in rete” della Lombardia è un’iniziativa pregevolissima alla quale partecipano San Giuliano Milanese, San Donato Milanese, Cinisello Balsamo, Crema e Peschiera Borromeo. Si tratta della quarta esperienza nel nostro settore. Abbiamo già operanti altre tre reti di farmacie in altre regioni. Due di queste sono attive già da tempo in Toscana, una tra le farmacie comunali di S. Miniato, Fucecchio e Santa Croce e l’altra tra quelle di Sesto Fiorentino, Campi, Viareggio e Pistoia. Un’altra rete è invece operativa nelle Marche».

L’aggregazione in rete determina importanti vantaggi per le farmacie comunali. «È un sistema di forte solidarietà, sia sotto il profilo professionale sia sotto il profilo operativo – sostiene Gizzi –. Mantenendo invariate le forme giuridiche delle aziende, i presidi che si collegano tra loro in rete possono condividere una serie di servizi e opportunità, favorendo anche le realtà di dimensioni ridotte con poco personale, che possono avvalersi delle risorse umane di una delle altre aziende. Allo stesso modo si possono attivare servizi utili ai cittadini, mettendoli in rete così da realizzare una Farmacia dei servizi che possa avere delle prospettive, soprattutto per quanto riguarda tutte le prestazioni cognitive che il farmacista può porre in essere e che può condividere con gli altri farmacisti della medesima rete».

Il Presidente di Assofarm sottolinea poi i vantaggi che la creazione di una rete di farmacie porta in termini di economia di scala. «Tra le attività condivise – afferma Gizzi –, oltre alla gestione del personale, particolare importanza riveste la funzione acquisti, che beneficia senza dubbio dell’economia di scala che si viene a creare con l’unione di più farmacie. Inoltre, laddove alcune attività amministrative non possono essere sviluppate per mancanza di personale, è possibile organizzarle in rete, eliminando anche eventuali esternalizzazioni. Non meno importante, un vantaggio eccezionale sta nel poter condividere esperienze, momenti organizzativi e comunicativi. Il tutto a beneficio anche dei cittadini, che possono così trovare proposte e servizi sanitari che magari oggi mancano perché la singola farmacia di un determinato territorio non è in condizione di realizzare ma l’acquisisce, in virtù di questa forza della rete, da altre farmacie collegate. Si tratta quindi di un’ulteriore opportunità di dare forza alla farmacia perché possa essere presidio sul territorio e andare in una direzione fortemente sanitaria, come noi auspichiamo». (farmaciavirtuale.it)

Quasi ottocento visite gratuite fra aprile, maggio e giugno. Sono tre mesi nel segno della prevenzione e della cura della persona quelli che Farmapiana, grazie al costante impegno delle farmacie comunali, sta mettendo in atto. Visite gratuite che vanno dalla misurazione del colesterolo al test del reflusso venoso, dalla MOC alle intolleranze alimentari fino alla prevenzione, altrettanto fondamentale, contro il melanoma. E che sono così suddivise: 300 posti disponibili per la misurazione del colesterolo, 180 per il test del reflusso venoso, 100 per la MOC, 100 per le intolleranze alimentari e 95 per quello che riguarda la la prevenzione contro il melanoma Come fare? Semplicissimo. E’ sufficiente telefonare alle farmacie comunali (Borgo San Lorenzo, Campi Bisenzio, Signa, Lastra a Signa e Calenzano) e fissare il proprio appuntamento.

Misurazione del colesterolo: un biologo misurerà gratuitamente la PA, il profilo lipidico e la glicemia (l’iniziativa non è riservata a chi fa già terapie farmacologiche, né ai pazienti con più di 70 anni). Test del reflusso venoso: un tecnico, tramite test del reflusso venoso, con Venoscreen, metodo non invasivo, misurerà la velocità delle vene degli arti inferiori. MOC: un tecnico, tramite ultrasonometria ossea, valuterà due parametri (T-score e Z-score), per rilevare un’eventuale osteopenia od osteoporosi (non è riservato agli anziani che fanno già uso di farmaci). Intolleranze alimentari: un biologo nutrizionista, tramite un test semplice e veloce, fornirà al cliente un piano alimentare a seconda delle intolleranze riscontrate (non è riservato alle donne in stato di gravidanza e ai portatori di pacemaker). Per quanto riguarda la prevenzione contro il melanoma le visite saranno organizzate, con la collaborazione della Misericordia di Campi Bisenzio, nell’ambito del progetto “Presidio Prevenzione Permanente”: in questo caso un dermatologo effettuerà una visita dermatologica e dematoscopica dei nei. Insomma, tante opportunità che ribadiscono ancora una volta di più l’attenzione che le farmacie comunali Farmapiana pongono nei confronti delle esigenze della cittadinanza quando si parla di salute e di benessere del proprio corpo ma soprattutto che le confermano come veri e propri presìdi sanitari sui vari territori di riferimento.

“E’ una grande soddisfazione che grazie alla crescita della nostra società si possano attivare percorsi di prevenzione rivolti ai cittadini dei nostri territori in forma completamente gratuita, – afferma il presidente di Farmapiana Vanessa De Feo – Farmapiana, fedele alla propria mission, si attiva costantemente nell’ottica di prevenzione e di vicinanza alla comunità sostenendo iniziative  che hanno al centro il benessere della persona. Tengo a sottolineare infine il ruolo dei nostri farmacisti, che ringrazio per il costante impegno, i quali sono essenziali in questo percorso educazione e sensibilizzazione”. (piananotizie.it)

Dieci milioni di euro: è l’utile delle farmacie comunali. Mentre in maggioranza si fibrilla per incontri della coalizione sulla scelta dei vertici di Nausicaa, l’amministratore delegato uscente Luca Cimino, in attesa di passare il testimone al sostituto che la sindaca Serena Arrighi dovrà individuare, ha presentato un bilancio del 2022 con i fiocchi. Dieci milioni è l’utile delle farmacie comunali che hanno raggiunto nell’ultimo anno, grazie alle numerose iniziative sanitarie e sociali intraprese dalla gestione Cimino, un fatturato di dieci milioni tondi tondi.

"Si tratta di numeri – fanno sapere dalla partecipata più importante del Comune – che superano di gran lunga ogni aspettativa e ogni pur rosea previsione confermando il trend di crescita degli ultimi cinque anni. Il brillante risultato, raggiunto per la prima volta, si registra in tutte e sette le strutture comunali".

Questi i numeri delle singole farmacie: a Fossone +16,24, alla Fiorillo di Marina +9,31, a Fivizzano +7,67, alla Perla di Nazzano +5,99, alla Prada di Avenza +5,56, alla Paradiso di Marina +2,75, alla farmacia del Cavatore di centro città +2,11. "Un esito – fanno sapere da Nausicaa – che nasce da un percorso lungimirante che ha visto non solo piani marketing adeguati ma anche il cambio di concetto che ha portato alla trasformazione delle farmacie tradizionali in farmacie sociali. È grazie a questi numeri che Nausicaa è riuscita nell’intento di offrire ai cittadini servizi di prevenzione gratuiti". Ricordiamo i numerosi progetti di screening dermatologici, diabetici, di oculistica e di molti altri settori della medicina avviati di concerto con specialisti dell’Asl che si sono messi a disposizione.

"Un ringraziamento sentito – spiega il presidente Luca Cimino – a tutti i dipendenti, al consiglio di amministrazione e a tutti i cittadini che ci hanno dato fiducia. Il risultato conseguito lascia ben sperare anche per il futuro lasciando le basi per ulteriori progetti ed obiettivi sempre più ambiziosi". [...]

(lanazione.it)

Il 5 per mille consente ai contribuenti di destinare una parte delle proprie imposte dell’IRPEF a favore degli Enti del Terzo Settore (ex ONLUS) come Farmacisti in aiuto.

Farmacisti in aiuto è una Associazione nata quasi 20 anni fa a Fiumicino che si impegna con progetti di solidarietà in Italia e all’estero. Il Presidente Tullio Dariol racconta: “la mission di Farmacisti in aiuto, sin dalla sua nascita, è aiutare le persone in situazioni di bisogno a superare le proprie difficoltà”.

La destinazione della quota del 5 per mille cos’è?

  1. non è una tassa in più, ma solo una diversa destinazione di parte dei contributi comunque dovuti dal contribuente;
  2. è complementare (cioè si aggiunge) all’opzione del più classico 8 per mille destinato allo Stato o alle confessioni religiose riconosciute. Puoi quindi assegnare sia l’otto per mille che il cinque per mille.

Negli anni passati, grazie a queste donazioni siamo riusciti ad aiutare famiglie del territorio di Fiumicino, a reperire fondi per i bambini in India e le loro famiglie, a mettere in atto interventi in campo sanitario…….., solo per citare alcuni dei progetti che da sempre stiamo sostenendo.

“A chi decide di donare non costa nulla, – conclude Tullio Dariol - ma scegliere Farmacisti In Aiuto come destinatari del 5x1000 delle proprie tasse. E’ un investimento sulla felicità altrui. Un gesto che ripaga sempre”.

Come

È possibile sostenere i progetti di Farmacisti in aiuto, inserendo nella propria dichiarazione dei redditi il codice fiscale 97427160581 nello spazio apposito in corrispondenza di " Sostegno degli enti del terzo settore iscritti nel RUNTS…….".

5x1000 Per aiutarci

Per ulteriori informazioni sui progetti e sulle nostre attività, vi invitiamo a visitare il nostro sito web www.farmacistiinaiuto.org, la nostra pagina facebook FarmacistiinaiutoOnlus, a scrivere una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o contattare la nostra segreteria al numero 346-4360567

Per questo numero di Notizie da Assofarm vi proponiamo una sorta di percorso al contrario. Partite dai ritagli di stampa e solo dopo averli letti tornate a questo editoriale. Gli articoli che trovate di seguito sono solo alcuni esempi di un fenomeno più diffuso, sostanzialmente uniforme su tutto il territorio nazionale e in tutta la compagine associativa di Assofarm. Fenomeno perdipiù ormai stabile, che si rinnova di anno in anno.

Praticamente tutte le Farmacie Comunali italiane chiudono sempre i bilanci in utile, spesso ben al di sopra del pareggio. 

Utili che derivano dall’oculatezza manageriale dei loro vertici, senza però che questa scada mai in restrizioni dei servizi o miopi focalizzazioni sulle sole performance finanziarie. 

In un’epoca caratterizzata dall’ipercompetizione di mercato e dalla costante tentazione di svalutare le persone, dall’ideologia dei numeri economici che rende incapaci di scorgere il potenziale sociale che questi stessi numeri potrebbero realizzare, il nostro modo di stare nella società italiana ci pare orgogliosamente degno di considerazione.

Coi nostri utili, e soprattutto con quello che di essi facciamo successivamente, noi dimostriamo che i mali del nostro tempo non sono l’efficienza aziendale e l’economia di mercato, ma il modo in cui vengono impegnati i frutti di questi meccanismi sociali.

Chi segue costantemente le nostre riflessioni pubbliche sa bene che le farmacie comunali italiane erano società benefit de facto ben prima che questo nobile concetto venisse formulato e divenisse realtà giuridica. Lo sono per quel processo, forse unico, di immediata distribuzione dei nostri utili alle casse delle amministrazioni comunali nostre proprietarie, e di conseguenza ai servizi pubblici erogati ai cittadini.

E’ però assai probabile che nell’immediato futuro si apra un nuovo fronte in cui impegnare i nostri surplus di bilancio. Regione Toscana ha chiesto un nostro interessamento nella soluzione della recente assegnazione andata deserta di una ventina di sedi farmaceutiche del suo territorio. Proposte come queste ci giungono come un  irrefrenabile richiamo della foresta valoriale della nostra storia. Nate agli inizi del Novecento proprio con lo scopo di garantire il diritto di accesso al farmaco a tutti, indipendentemente dalla loro residenza e dalla loro capacità di spesa, oggi le Farmacie Comunali sono chiamate a rimanere se stesse, impiegando la loro competitività economica su questioni che il mercato non può risolvere.



Insomma, la salute economica diffusa e consolidata delle nostre aziende, la crescente considerazione di cui godiamo presso istituzioni e opinione pubblica, unite alle recenti vicende toscane, delineano evidentemente un contesto a noi favorevole come forse non è mai accaduto in passato.  Questo è il momento in cui possiamo davvero trasformare in realtà ciò che Pasolini definiva la  “disperata passione di essere nel mondo”.

Favorevole non è però sinonimo né di facile né tantomeno di scontato. Al contrario, ci sentiamo investiti della responsabilità di trasformare in realtà un potenziale finalmente concretizzabile.

Nei prossimi mesi Assofarm sarà certamente chiamata ad una sintesi tra il consolidamento dei risultati passati e l’apertura di nuove vie programmatiche. 

Tra esse vogliamo ricordare la sostenibilità nella sua accezione più omnicomprensiva: dai processi interni delle nostre aziende al coinvolgimento in comportamenti virtuosi di cittadini e filiera. Ci attende così un impegno culturale, organizzativo, politico. Epocale e vitale.

Aggettivi, questi, che possono accompagnare anche la riforma della Sanità Pubblica. Sfida che influirà, più di quanto ancora oggi molti riescano ad immaginare, su due aspetti centrali del Paese: la qualità della vita quotidiana di ogni cittadino, la tenuta della struttura economica dello Stato.

Di fronte a ciò le Farmacie Comunali sono pronte. Con convinzione, coinvolgimento, capacità e volontà di condividere ciò che hanno e ciò che sono. Siamo pronti per il Paese oggi come lo siamo da tanti anni. Oggi però abbiamo la netta sensazione che anche il Paese sia pronto ad accogliere il nostro contributo.

Francesco Schito

Segretario Generale Assofarm


 

 

Le Farmacie comunali di Arezzo mostrano «numeri positivi», alla luce della recente approvazione del bilancio 2022. Secondo quanto riferito dalla rete di farmacie, il bilancio approvato «ha evidenziato il buon andamento economico e gestionale di una realtà che, forte di otto farmacie e un magazzino di distribuzione, ha rinnovato il proprio impegno al servizio del territorio in numerosi ambiti collegati alla salute e al benessere, spaziando dalla distribuzione di medicinali all’educazione sanitaria». Secondo quanto rilevato, «il risultato dell’esercizio ha permesso di registrare, al 31 dicembre 2022, un utile ante imposte pari a 716.879 euro in virtù di un fatturato che ha conosciuto un +3,8%». Il risultato conseguito «è frutto delle attività delle otto farmacie territoriali e del magazzino di distribuzione che garantisce un quotidiano approvvigionamento a circa centotrenta farmacie pubbliche e private della provincia di Arezzo e delle province limitrofe, risultando anche come capofila del canale distributivo della Dpc».

Con riferimento ai risultati di fatturato nel primo trimestre 2023, secondo quanto riferito, essi «si pongono in linea di continuità con questo trend con un incremento pari al 4,16% per le farmacie e al 2,47% per il magazzino rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, andando a premiare scelte innovative quali la turnazione dei servizi sanitari tra ognuna delle otto farmacie e la digitalizzazione del sistema di prenotazione. Gli investimenti per rendere l’attività sempre più funzionale alle esigenze dei cittadini troveranno seguito con l’ormai prossimo trasferimento della Farmacia comunale n. 2 “Trionfo” in via Colombo previsto per il mese di luglio, in un locale più spazioso, più moderno, più comodo da raggiungere e con più servizi». La buona riuscita degli andamenti si deve anche alla «intensa attività sociale». Nel 2022, secondo quanto spiegato, le comunali di Arezzo «hanno dato seguito e consolidato il proprio impegno nell’educazione alla salute attraverso specifiche campagne informative dedicate a tematiche collegate all’ambito del benessere, che sono state condotte in rete con numerose realtà cittadine, con una particolare attenzione rivolta all’approfondimento e alla sensibilizzazione verso le tematiche della prevenzione».


L’approvazione del bilancio durante l’assemblea dei soci è coincisa anche con il rinnovo delle cariche e dei componenti del consiglio di amministrazione. Massimo Sisani è stato confermato alla guida dell’azienda con la carica di amministratore delegato, con la fiducia rinnovatagli dal socio di maggioranza Farmacentro servizi e logistica che detiene attraverso le sue controllate circa l’80% del capitale sociale. Ennio Duranti è stato nominato presidente dal Comune di Arezzo che detiene il 20% delle azioni societarie ed è dunque andato a raccogliere il testimone da Francesco Francini. Silvia Buricchi è stata scelta come presidente del collegio sindacale.

Come sottolineato da Massimo Sisani, amministratore delegato, «il concetto di Farmacia dei servizi ha ripreso nuova centralità che abbiamo voluto prontamente cogliere, tanto che sul fronte dei servizi è stata avviata già la sperimentazione dell’offerta a rotazione in tutte le farmacie del gruppo. Tra le novità, inoltre, rientra l’introduzione di nuovi servizi di telemedicina che, a breve, saranno operativi in tutte le Farmacie comunali di Arezzo e l’ormai prossima attivazione del servizio infermieristico. Tutto questo configura un’azienda che, giunta al sessantesimo anno di attività, è orientata verso il futuro per garantire prossimità e vicinanza ai bisogni del territorio e dei cittadini». (farmaciavirtuale.it)