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La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha espresso, nella riunione della Conferenza Stato-Regioni tenutasi ieri, l’intesa sul decreto con la  remunerazione aggiuntiva delle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale.

A comunicarlo sono le stesse Regioni, in una breve nota pubblicata ieri sul sito www.regioni.it, in cui si spiega che per salvaguardare la rete di prossimità rappresentata dalle farmacie italiane, nel 2023 sono riconosciuti 150 milioni di euro alle Regioni e alle Province autonome a cui è affidato il monitoraggio periodico sull’effettiva spesa sostenuta per il riconoscimento della remunerazione.

Il testo ripropone in modo pressoché pedissequo i contenuti di quello firmato dall’ex ministro Roberto Speranza poco meno di due anni fa, nell’agosto 2021. pubblicato sulla  Gazzetta Ufficiale n. 259 del successivo 29 ottobre, a partire dall’entità dello stanziamento (150 milioni totali)  e dallo schema dei compensi: 0,08 euro a confezione per tutti i farmaci rimborsati dal Ssn, quota premiale aggiuntiva di 0,12 euro su ogni generico dispensato, più compensi aggiuntivi legati alla tipologia di farmacia:  ancora di 0,12 euro a confezione alle farmacie che usufruiscono della riduzione del 60% dello sconto Ssn, 0,14 euro alle farmacie rurali alle quali viene riconosciuto lo scontro forfettario dell’1,5% e 0,25 euro alle farmacie rurali e urbane con fatturato Ssn inferiore a 150 mila euro.

Per rispettare il limite di spesa di 150 milioni annui, le Regioni dovranno riconoscere la remunerazione aggiuntiva fino a concorrenza delle risorse loro assegnate per il singolo anno e, qualora dalla rendicontazione prodotta dalle farmacie risulti che le somme erogate siano superiori a quelle disponibili, dovranno preoccuparsi di recuperare le somme eccedenti con modalità da concordarsi in sede locale con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative delle farmacie.

Unica ma rilevante differenza tra il decreto del 2021 e quello che ha avuto ieri il via libera della Stato-Regioni è l’eliminazione della scadenza che nel primo decreto firmato da Speranza, inquadrando il provvedimento  nell’attesa di una riforma organica del sistema di compensi per il servizio reso dalle farmacie, “al fine di salvaguardare la rete di prossimità rappresentata dalle farmacie italiane e di dare continuità alla sperimentazione dell’attività di vaccinazione”, “palettava“ la remunerazione aggiuntiva, quale parte integrante del prezzo dei medicinali, “a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025″. L’articolo 1 del nuovo decreto, invece, si limita a dire che la misura di sostegno viene riconosciuta “a decorrere dal primo marzo 2023”, eliminando il resto. Una modifica che rimuove ogni ostacolo verso ulteriori rinnovi pluriennali. (Rifday.it)