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In un anno di guerra, dal magazzino di raccolta di via Turri l’Associazione dei volontari ucraini in Italia – che a differenza di quanto può far pensare il nome è al 100% reggiana – ha spedito oltre 500 tonnellate di aiuti tra vestiti, generi alimentari, medicinali e prodotti per l'igiene personale. Il tutto in accordo con il Consolato ucraino di Milano, responsabile del coordinamento e dell’invio dei beni nelle aree più bisognose del Paese, e in collaborazione con le istituzioni cittadine.

Non è tutto: dal punto di raccolta di via Mazzacurati – nato in un secondo momento dalla collaborazione dell’associazione ucraina con il Comune di Reggio Emilia e la Protezione civile – sono partiti altri dieci tir carichi di 244 pallet: 151 di cibo, 87 di beni non alimentari (dalle coperte ai vestiti fino ai prodotti per la cura della persona) e 6 di medicinali. Questi ultimi soprattutto grazie al prezioso contributo di Farmacie Comunali Riunite, che hanno messo a disposizione la propria rete per la raccolta di farmaci e di materiale medico.

«Tutti i giorni per un mese dal magazzino di via Turri è partito un tir – racconta Diana Bota, volontaria e portavoce dell’Associazione dei volontari ucraini in Italia – gradualmente si è passati a due o tre a settimana. Ci siamo fermati a fine aprile. La solidarietà dei reggiani è stata incredibile: il magazzino era strapieno così si è reso necessario istituire un nuovo centro di raccolta, nato poi in via Mazzacurati». Dal Comune di Reggio Emilia riportano che «la prima spedizione è partita il 15 marzo e l’ultima il 20 dicembre». Sempre organizzate dal Consolato, a garanzia della migliore gestione possibile degli aiuti.

(gazzettadireggio.it)