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Pubblichiamo di seguito un post della direttrice di Ifarma Luara Benfenati pubblicato su LinkedIn in occasione del Corso Evoluzione Farmacie Apoteca Natura Italia.

“Molti ritengono, anche tra i rappresentanti di categoria dei farmacisti, che la Dpc sia il metodo per fare rientrare l’innovazione in farmacia, io non credo sia così”, ha detto Nello Martini, presidente della Fondazione Ricerca e Salute, oggi al Corso Evoluzione Farmacie Apoteca Natura Italia, “il farmaco deve rientrare fisicamente in farmacia, deve essere acquistato e gestito. La Dpc separa la professionalità dall’atto distributivo, altre strutture solo distributive potranno fare questa attività. La farmacia rischia di diventare terzietà distributiva e di essere sostituita: corriamo il rischio della farmacia Amazon.

Va rimodulata la fase sperimentale della nuova remunerazione con il trasferimento programmato dei farmaci innovativi (Bpco, Nao, diabete) nella convenzionata: non si deve accettare che l’innovazione rimanga legata alla Dpc di cui il farmacista cura solo l’atto distributivo”.

Altro elemento importante sottolineato da Martini con forza è che controllo dell’aderenza alla terapia non significa far compilare moduli in farmacia: “Serve un progetto specifico, ci vuole un fondamento scientifico, si sta correndo il rischio di trasformare la farmacia dei servizi in una compilazione di moduli, pensando che il farmacista possa essere remunerato per questo: la farmacia deve restituire in aumento di salute, misurabile, serve una base metodologica solida, bisogna calcolare l’impatto dell’incidenza dell’aderenza sulla riduzione degli accessi al pronto soccorso e dell’ospedalizzazione”.

E sulla sanità territoriale Martini ha sottolineato che non bastano i medici e le farmacie per soddisfare il bisogno assistenziale sul territorio: “La farmacia non deve avere paura della multidisciplinarietà e dell’equipe multidisciplinare, va definito un documento organizzativo programmatico sul ruolo della farmacia nell’ambito della missione 6 del Pnrr e della telemedicina (Fascicolo farmaceutico, Farmaconsulto e Farmamonitoraggio).

Ovviamente questo richiede un’attività straordinaria di formazione della categoria in presenza e a distanza, è urgente dare una base culturale a questo necessario rinnovo della farmacia territoriale”.