Comunicati Stampa a cura di ASSOFARM

Comunicato Stampa

Se la Giornata Nazionale delle Farmacie Comunali dello scorso anno aveva registrato una partecipazione istituzionale senza precedenti, l’edizione 2022 conferma e rafforza questo elemento: “un segno del fatto che il movimento delle Farmacie Comunali Italiane è un interlocutore affidabile e interessante per tutti: politica, istituzioni centrali e regionali, e anche per gli altri soggetti della filiera del farmaco”, commenta il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi, al termine della manifestazione svoltasi a Monza lo scorso venerdì 18 novembre.

Il sindaco di Monza Paolo Pilotto ha ricordato come spesso “il settore pubblico è percepito come inefficiente, e al tempo stesso una parte della pubblica amministrazione si nasconde dietro la burocrazia. Le Farmacie Comunali dimostrano invece che si può essere soggetto pubblico efficiente ed efficace, capace di fare cose concretamente utili per il proprio territorio”.

Una concretezza che viene confermata da tutti i parlamentari presenti nel Salone d’Onore della Reggia di Monza.
Il Vice-presidente regione Lombardia Fabrizio Sala ha ricordato come “la nostra regione ha vissuto per prima la pandemia, ebbene in quei primi mesi in cui nessuno di noi aveva esperienze altrui cui fare riferimento, le farmacie hanno prodotto un impegno straordinario, non dovuto eppure mai mancato”. Un impegno che, per l’onorevole Andrea Tremaglia, “ha definitivamente fugato il sospetto che la farmacia sia solo un negozio dei farmaci”.

Impegno che oggi deve essere valorizzato. “Siamo qui soprattutto per ascoltare le tante voci qualificate della sanità territoriale” ha dichiarato il senatore Massimiliano Romeo.  “Oggi la politica deve credere senza indugi nella centralità di sistema della farmacia territoriale” ha poi continuato la senatrice Maria Cristina Cantù.

Una centralità che, secondo il direttore generale di  Confservizi Cispel Lombardia Giuseppe Viola, deve accompagnarsi ad un rilancio generale di tutte le imprese di servizio pubblico.

Il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha invece focalizzato l’attenzione sul rapporto tra farmacie e future Case di Comunità. Queste ultime, secondo il rappresentante del Governo, dovranno necessariamente affidarsi alle oltre 16.000 farmacie locali e ai medici di medicina generale, se davvero si vorrà una nuova sanità territoriale capillarmente presente.

Una collaborazione che, sempre secondo Il sottosegretario Gemmato, dovrà accompagnarsi ad una profonda revisione della legge 405/2001 e degli attuali meccanismi remunerativi.

Fortemente condivisa da tutti i soggetti della filiera riuniti in una tavola rotonda conclusiva è la convinzione che il rilancio della farmacia in un nuovo Sistema Sanitario Nazionale debba realizzarsi attraverso la valorizzazione dell’intero sistema che sta dietro la farmacia stessa. E’ pertanto necessario tenere in debito conto bisogni e potenziale dei distributori intermedi. E’ altresì indispensabile rinnovare il sistema remunerativo valorizzando non solo la farmacia ma anche l’industria farmaceutica. Senza poi dimenticare  il rinnovamento della formazione universitaria e post-universitaria.

“Se nella prima parte della giornata sono arrivati segnali pienamente positivi dalla politica e dalle istituzioni - conclude il Segretario Generale di Assofarm, Francesco Schito - il successivo confronto finale che ha visto al completo, dopo diversi anni, industria, ordine professionale, distributori intermedi e farmacie private e pubbliche, ha rivelato un’importante condivisione di prospettive, cosa peraltro non nuova ma ormai consolidata da tempo. Abbiamo davvero la sensazione che vi siano tutte le condizioni perché finalmente si realizzino riforme che il settore aspetta e merita da decenni”.