Notizie da Assofarm n° 59


Editoriale

Farmacie comunali

Dalla federazione

Mondo farmaceutico

Erbavita e Assofarm



Editoriale

Tra futuro e sopravvivenza

Come già scritto in passato, il confronto con le altre farmacie pubbliche europee ci offre sempre l’opportunità di misurare sul campo i grandi spazi di miglioramento del sistema farmaceutico italiano, ma al contempo ci fa apprezzare appieno la bontà del lavoro svolto dalla nostra Federazione in questi ultimi anni e la sua coerenza con le più avanzate esperienze europee.
È accaduto anche durante il recente incontro della UEFS (Unione Europea Farmacie Sociali) a Nizza dove Assofarm ha esposto ai partner i risultati ottenuti  con il Registro Farmaceutico del Paziente, dove questo è già attuato, e del suo confronto con le riflessioni relative al Fascicolo Sanitario oggi in corso di sperimentazione presso il Ministero della Sanità.
Interessantissime poi le esperienze realizzate oltralpe riguardo il cosiddetto Dosaggio Controllato, strumento in grado di offrire grandi opportunità di sviluppo professionale per il farmacista, in quanto gli ritaglierebbe un ruolo fondamentale nel processo di aderenza del paziente alla terapia medica.
Tutto questo “volare alto” a livello comunitario si scontra però con una situazione italiana penosamente e cronicamente livellata su problemi di stretta sopravvivenza.
Ultime in ordine di tempo, le proposte contenute nella Manovra Sviluppo di eliminazione di fatto della pianta organica. Proposta, questa, che ha spinto Federfarma ad un positivo mutamento di opinione riguardo l’opportunità di libertà di stabilimento, cioè la possibilità di possedere farmacie anche da parte di chi non è farmacista.
Con questa svolta Farmacie pubbliche e private assumono la stessa posizione sulle liberalizzazioni. È certamente necessario riformare il nostro sistema rendendolo più aperto e competitivo, ma tutto ciò deve avvenire attraverso nuove opportunità che favoriscano efficienze di sistema, nuove competenze ed idee imprenditoriali.
Non si può pensare di liberalizzare il sistema attraverso il semplice aumento delle farmacie, soprattutto quando il calo dei margini sarà un fatto strutturale e non semplicemente congiunturale.
Seguire quest’ultima strada significherebbe esporre i singoli a rischi economici enormi, e ad una progressiva de-professionalizzazione del farmacista. L’unico vantaggio sarebbe un momentaneo calo dei prezzi di alcuni farmaci, che poi tornerebbero a salire non appena le nuove farmacie più deboli chiuderebbero a seguito della mancanza di utili minimi.
Altro elemento di grande preoccupazione nasce dal recente allarme lanciato dall’Aifa sull’aumento della spesa farmaceutica territoriale del 2011, maggiore rispetto alle stime e ai risultati del 2010.
Come noto, nella spesa farmaceutica territoriale è compresa anche la distribuzione diretta tramite le farmacie ospedaliere, e sono queste che hanno aumentato sensibilmente i loro volumi di uscita.
Il rischio però è che il dato generale negativo, invece di far considerare strategie alternative che noi proponiamo da anni, come la distribuzione indiretta, venga colto come pretesto per tagliare la spesa territoriale nel suo complesso.
Se così fosse, ancora una volta si penalizzerebbe chi come le farmacie private e pubbliche sta lavorando secondo parametri di efficienza, a tutto vantaggio di sistemi ormai incapaci di far fronte alle nuove sfide del rigore di bilancio.
Mettendo a confronto le esperienze straniere conosciute a Nizza e gli ultimi problemi arrivati nell’agenda farmaceutica italiana, ci sembra che possano emergere importanti considerazioni per il futuro del nostro mondo.
Il problema del contenimento della spesa pubblica è presente in tutti i paesi europei, anche in quelli con bilanci pubblici migliori ed economie più solide dell’Italia. Al tempo stesso la spinta liberalizzatrice del nostro settore caratterizza pressoché tutti gli altri contesti nazionali.
Da noi però quest’ultima è vissuta o come un nemico da contrastare attraverso provvedimenti assai conservatori (la legge Tomassini-Gasparri andava in questo senso, e oggi è difficilmente immaginabile che sia potuta uscire dalla stesse maggioranza che ha sostenuto la recente Manovra Sviluppo) oppure viene cavalcata all’impazzata proponendo la totale distruzione degli assetti fin qui esistenti.
Altrove, la liberalizzazione del sistema farmaceutico ha spostato l’attenzione dal prodotto al servizio, rilanciando la prestazione consulenziale del farmacista come strumento di controllo della spesa: se il farmacista segue meglio il paziente, questo consuma meno farmaci.
Il risultato di queste scelte ha fatto si che in nord Europa la farmacia non sia vista come una corporazione che concorre ai problemi del welfare pubblico, ma il farmacista è stato individuato come una delle possibili soluzioni.


Francesco Schito
Vice Presidente Assofarm

alt


Farmacie comunali
Chieti, arriva il CUP in due farmacie


“Si è arrivati ad un consultamento delle attività che la Chieti solidale deve dare alle utenze avute con il consenso del Consiglio Comunale. Questo dei CUP lo aveva proposto in Consiglio Comunale il consigliere Di Paolo ed è stato votato all’unanimità. Non ritengo che bisogna fare ringraziamenti perchè questi sono servizi di cui la città ha bisogno. In due zone importanti come il Tricalle e lo Scalo i cittadini possono prenotare le visite in farmacia senza dover fare quelle file estenuanti in ospedale. E’ giusto rimarcare che questa amministrazione cerca e vuole risolvere quelle problematiche che sono delle utenze”.
E’ quello che ha detto questa mattina Mario De Lio sull’istituzione del CUP in due farmacie situate nelle zone di Chieti Scalo e del Tricalle che dovrebbero essere attivati intorno alla metà di ottobre.
“Queste due aperture ha continuato l’assessore alle Società Pubbliche Partecipate del Comune di Chieti, Marco D’Ingiullo vengono fatte in due zone ad alta densità abitativa. Una già era stata istituita a Filippone. Si vuole portare avanti questo progetto politico che è molto importante perchè si va ad offrire ai cittadini di Chieti un servizio necessario. Diamo la possibilità ai cittadini, soprattutto agli anziani, di prenotare, tramite le loro farmacie di fiducia, delle visite ospedaliere. La data che abbiamo stabilito per aprire questi CUP è il 30/11/2011, ma noi intendiamo risolvere questo problema molto prima, ad esempio per la metà di ottobre. Abbiamo abbondato con i tempi per lasciare un margine essendoci la possibilità di ritardi a causa di imprevisti e della burocrazia”.
Giuseppe Melchiorre, presidente dell’Azienda Speciale “Multiservizi”, ha fatto sapere che si sta lavorando per installare delle telecamere all’interno delle farmacie per motivi di sicurezza e per dei distributori di medicine come ci sono già per i preservativi.
“Le catene le ho messe nel cassetto ha concluso il consigliere Marco Di Paolo che aveva minacciato di incatenarsi e le ricaccerò nel momento in cui ce ne dovesse essere bisogno per i servizi essenziali per le utenze. Ho sempre tenuto in mente le esigenze delle persone, dei disabili, delle difficoltà nel trovare parcheggio, di prendere il pullman e di fare lunghe file.
Abbiamo raggiunto lo scopo statutario della Chieti solidale. L’azione forte che ho fatto in un primo momento mi ha lasciato da solo, ma poi si sono unite tante altre persone.
Il ringraziamento va a tutti quei consiglieri che hanno votato e a tutti quelli che si sono uniti, in modo particolare a Marino Graziano, rappresentante della zona Tricalle.
Questa non è stata un’azione solitaria”. (fonte: cityrumors.it)
alt

Farmacie comunali

Obiettivo seconda Farmacia a Trecate
Avere a Trecate una seconda farmacia comunale: questo l’obiettivo dell’Amministrazione che ha recentemente approvato la revisione della pianta organica delle farmacie, portando dalle quattro attuali a cinque il numero delle farmacie che possono insediarsi in città.
«Secondo la normativa vigente – spiega il sindaco, Enrico Ruggerone – fino al 50% delle farmacie cittadine possono essere comunali. Per quel che riguarda la nuova farmacia trecatese attendiamo ancora una risposta dalla Regione, che dovrà decidere se la gestione debba essere privata o comunale».
«L’apertura di una nuova farmacia comunale – continua il sindaco – è motivata dal fatto che si tratta di un’attività che porta utili al Comune. La farmacia comunale di via Novara garantisce ogni anno oltre 70.000 euro di utili. Da questa cifra vanno tolti circa 25.000 euro quale ammortamento delle spese iniziali di apertura (che si estingueranno nel 2017).
Al Comune restano perciò circa 50.000 euro che ogni anno possono essere utilizzati a seconda delle necessità (in genere vengono usati per il settore socio – assistenziale). La presenza di una seconda farmacia comunale porterebbe maggiori utili nelle casse comunali e consentirebbe al Comune di aumentare la propria quota all’interno dell’Azienda Farmaceutica (che ora appartiene per circa 1/3 a Trecate e per circa 2/3 a Cameri)».
Quel che, però, ha fatto più discutere in Consiglio comunale è stata la scelta della zona in cui collocare la nuova farmacia. L’area prescelta è infatti quella compresa fra via Murello e piazza Cattaneo: area già dotata di sufficienti servizi, secondo la minoranza, che invece propone altre zone, come quella del quartiere San Marco. (fonte: www. oknovara.it)
alt


Farmacie comunali

Diciotto farmacie vengono inaugurate a brand DocMorris

“Siamo sempre più convinti – anche a seguito di un primo progetto pilota su tre prime farmacie a Milano – che i cittadini siano pronti ad accogliere un nuovo modello di farmacia. La ‘Farmacia del futuro’. Il format si è già quindi confermato come modello di successo. Quello della giornata DocMorris del 17 Settembre è un passo decisivo nell’internazionalizzazione del brand DocMorris e nell‘offerta di nuove proposte e di nuovi servizi per la clientela in Italia. DocMorris sarà sempre più la nuova Farmacia.” – esordisce Leonardo Ferrandino, Amministratore Delegato del Gruppo ADMENTA Italia. “In futuro il concept sarà implementato su tutte le farmacie del Gruppo ADMENTA Italia al fine di garantire la massima accessibilità a tutta la nostra clientela”. “Questa iniziativa ribadisce concretamente l’impegno di ADMENTA Italia e del Gruppo Celesio di garantire capillarmente sul territorio ambienti innovativi, dai format accoglienti, nonché servizi pensati per i Clienti delle nostre Farmacie e per tutta la cittadinanza, con particolare attenzione per la Prevenzione e la Convenienza dei prodotti.” – prosegue Ferrandino – “Saranno la qualità, laprofessionalità ed i farmacisti di sempre ad accogliere i cittadini nelle Farmacie, a nuovo brand DocMorris. Le decisive novità riguardano invece: il format, accogliente, innovativo, studiato ad hoc per la praticità di accesso a scaffali e a tipologie di prodotti, la maggiore convenienza e un programma di servizi di Prevenzione, a costi decisamente accessibili”.
Le Farmacie DocMorris quindi, come sempre, al servizio dei cittadini, migliorando e curando l’evoluzione dei servizi al pubblico, introducendo concrete novità, tutte in senso positivo e per la maggiore soddisfazione delle necessità della cittadinanza. “Apprezziamo molto la fiducia e la fedeltà che i nostri clienti italiani hanno dimostrato durante la fase pilota delle farmacie DocMorris a Milano. Sulla base di questo successo iniziale, siamo ora in grado di diffondere ulteriormente il concept DocMorris caratterizzato dalla vicinanza al cliente, il rapporto qualità-prezzo, ed i prodotti e servizi innovativi per la salute”, sottolinea Markus Eckermann, CEO di DocMorris International Retail. “In DocMorris cerchiamo ogni giorno di creare un nuovo e sorprendente concetto di farmacia e siamo fiduciosi che questo impegno verso l’eccellenza convincerà i nostri nuovi clienti italiani che le farmacie DocMorris sono la scelta giusta”. “Le farmacie italiane a brand DocMorris avranno tutti i vantaggi e le opportunità di poter fare affidamento su un grande ed evoluto network di riferimento, mantenendo nel contempo la più grande attenzione alla personalizzazione del servizio ed in risposta alle esigenze specifiche del territorio.” – prosegue Ferrandino – “Per quanto riguarda la Convenienza” – prosegue Ferrandino
– sarà reale e concreta, sia sui prodotti OTC che parafarmaceutici. Su determinate e periodiche selezioni di prodotti, inoltre, abbiamo già pianificato promozioni mensili con sconti fino al 40%. Ci pare una cosa importante, sempre, ma in particolare in questi tempi in cui ci si trova a fronteggiare una situazione di crisi, poter dire ai cittadini che un obiettivo prioritario, per noi, è andare incontro, sempre, all’evoluzione dei bisogni. Oltre a questo, avremo fin da subito la Carta Fedeltà personalizzata che metterà a disposizione del cittadino numerose opportunità esclusive di risparmio su prodotti e servizi.
“Pensiamo poi che un fattore di cruciale importanza siano i servizi finalizzati a agevolare e incrementare concretamente la Compliance (l’effettiva adesione dei pazienti ai trattamenti prescritti). Presto lanceremo nelle Farmacie a marchio DocMorris l’inedito servizio dedicato: My Med – La mia terapia – per il dosaggio giornaliero dei farmaci – su cui contiamo molto per offrire a costi davvero contenuti un apporto concreto e immediato nel ‘quotidiano’, in particolare degli anziani e di chi li assiste, per aumentare l’aderenza alla cura prescritta dal medico. Quindi proseguiamo sulla strada, da sempre cara al Gruppo ADMENTA Italia, della promozione e diffusione della Prevenzione attiva e consapevole, disponibile nella farmacia sotto casa.
Lo abbiamo già realizzato fra l’altro, e con successo, per il Fumo, l’arresto cardiaco e tante altre ancora. I nostri Farmacisti sono e continueranno a essere in questo senso, un punto di riferimento sul territorio, non solo in linea con le prescrizioni normative, ma anche oltre.” “Siamo particolarmente lieti – conclude Ferrandino – di questa presenza incisiva su tutto il territorio nazionale, a seguito della prima esperienza su Milano, decisamente positiva. Siamo completamente dediti, con i nostri farmacisti, alla migliore copertura possibile sul territorio di servizi esclusivi e delle offerte pensate ad hoc per DocMorris. Il primo obiettivo di ADMENTA Italia è sempre stato quello di caratterizzarsi per un’offerta completa del sistema salute e benessere, offrendo valore aggiunto attraverso consigli esperti, assortimenti moderni, professionalità delle risorse umane e innovazione negli ambienti”
alt

Dalla Federazione
La Farmacia Amica dell’allattamento materno


Dal 2 al 23 ottobre prossimi prenderà avvio il Corso di Formazione sull’Allattamento per farmacisti denominato “La Farmacia Amica dell’allattamento materno: come sostenere e aiutare le madri, promuovere, sostenere e proteggere l’Allattamento Materno” secondo le indicazio- ni dell’OMS e UNICEF.
Il corso di formazione si rivolge ai Farmacisti al fine di promuovere una cultura condivisa sull’allattamento ma- terno, migliorandone la pratica quotidiana ed aumentan- do il numero di bambini alimentati al seno. La Farmacia è un istituzione al servizio del cittadino che ne promuove la salute globale e può realmente contribuire alla diffu- sione di una sana alimentazione infantile, sostenendo le madri ad allattare al seno a partire dai primi giorni di vita del bambino.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che il latte materno è il miglior alimento specie-specifico per nutrire i bambini; quindi raccomanda alle madri di allattare al seno in modo esclusivo fino ai sei mesi di vita del bambino e continuare  anche dopo l’introduzio- ne di alimenti complementari, a seconda della volontà dei genitori.  La comunità deve saper offrire strumenti alle madri e alle loro famiglie, che le informa, le prepara e le sostiene adeguatamente seguendo le indicazioni dell’OMS e dell’UNICEF.
l corso fornisce ai partecipanti le conoscenze e le com- petenze necessarie ad introdurre cambiamenti durevoli nell’operatività quotidiana in linea con quanto raccoman- dato dall’OMS e dall’UNICEF.


Obiettivi didattici
Il corso si propone di far acquisire ai partecipanti:
Conoscenze teoriche di aggiornamento:

  •  vantaggi dell’allattamento materno e rischi dell’alimentazione artificiale
  •  definizioni e raccomandazioni OMS/UNICEF
  •  informazioni, indicazioni alle madri in gravidanza e dopo la nascita del bambino
  •  farmaci e  allattamento
  •  condizioni materne e neonatali  che possono interferi- re con la pratica dell’allattamento al seno per aiutare le madri a superarle
  •  documenti, dichiarazioni ed iniziative a sostegno dell’al- lattamento materno
  •  Abilità pratiche per aiutare le donne ad avviare e mantenere la pratica dell’allattamento materno:
  •  osservazione e valutazione della poppata
  •  Counselling: competenze relazionali e comunicative necessarie per favorire il sostegno alle donne che intendono allattare al seno


Metodologia didattica
Durante lo svolgimento del corso verranno adottati i seguenti metodi di insegnamento:
  •  lezione magistrale
  •  presentazione di problemi o di casi clinici in seduta plenaria (non a piccoli gruppi)
  •  confronto/dibattito tra pubblico ed esperto guidato da un conduttore (“l’esperto risponde”)
  •  dimostrazione tecnica senza esecuzione diretta da parte dei partecipanti
  •  role-playing
Materiale didattico

Si prevede l’utilizzo di lavagna a fogli mobili, computer con video-proiettore il materiale didattico che sarà fornito ai partecipanti comprende:
  •  fascicoli
  •  bibliografia di riferimento e di approfondimento


Attestati
Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione a tutti coloro che non avranno effettuato un numero di assenze superiore al 15% della durata complessiva.
È stata inoltrata la richiesta ECM


Segreteria organizzativa
Per ricevere ulteriori informazioni e chiarimenti è possibile rivolgersi alla segreteria organizzativa:
dr. Isabella Sciaretta, Coordinatrice dell’Associazione “IlMelograno”
Via del Bersagliere 16 – 37123 Verona
Tel 349.6418745  
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
alt

Dalla Federazione

Assofarm contro la spina bifida

Anche quest’anno, nel mese di ottobre si svolgerà la “Set- timana Nazionale della Spina Bifida”, giunta all’ottava edi- zione e promossa da ASBI Onlus – Associazione Spina Bifida Italia in collaborazione con il Coordinamento delle Associazioni Spina Bifida.
L’iniziativa è il principale evento in Italia di informazione e sensibilizzazione sulla Spina Bifida, grave patologia che oggi rappresenta una delle principali cause di handicap nell’infanzia.
La Settimana ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, la classe medica e le istituzioni sulla difesa dei diritti delle persone affette dalla patologia e dei loro fami- liari.
Tra le iniziative in programma dal 22 al 30 ottobre 2011, figurano la campagna di comunicazione “Diamo a chi è affetto da Spina Bifida un mondo all’altezza dei suoi sogni”, l’evento di sensibilizzazione Corsa dei Podisti da Marte, che si svolgerà sabato 22 ottobre 2011 nel Cen- tro di Milano, il convegno “Incontinenza e qualità della vita: problematiche e possibili soluzioni”, l’inaugurazione dell’Ambulatorio Spina Bifida Occulta, il convegno ECM su Le nuove tecnologie per l’autonomia motoria e la con- tinenza nelle lesioni midollari pediatriche, il convegno per le famiglie “Diritto al futuro: i Diritti delle persone con Spi- na Bifida e i Servizi a loro destinati”.
Infine, l’iniziativa di sensibilizzazione per le donne in età fertile su prevenzione della Spina Bifida e Acido Folico attraverso la distribuzione di depliant informativi   nelle farmacie aderenti a Farmacie Riunite di Reggio Emilia e Assofarm.
Per sostenere la Settimana e aiutare le persone affette da Spina Bifida, è possibile donare ora tramite c/c postale 77417 intestato ad “Aiuta la vita”.
Per ricevere informazioni sulla Settimana e sulle modalità di sostegno da parte di Aziende o Privati scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Cosa è la Spina Bifida
La Spina Bifida è una grave malformazione congenita che insorge durante i primi mesi di gravidanza, comportando di disabilità motorie e funzionali a carico dei diversi organi ed apparati.
Se un bambino nasce affetto da spina bifida è perché intorno al 28° giorno dopo il suo concepimento, la sua colonna vertebrale “non si è chiusa”.
In Italia la Spina Bifida si verifica in circa 1 gravidanza su 1.300.
Un bambino che nasce con la Spina Bifida rimane disabile per tutta la vita e ha bisogno di assistenza e cure specifiche. Attualmente, guarire dalla Spina Bifida non è possibile, ma molto si può fare per la prevenzione, per la ricerca e per migliorare la qualità della vita delle persone affette da questa patologia. Tempestivi interventi di neurochirurgia, un costante controllo medico e la premurosa attenzione dei familiari garantiscono la sopravvivenza a quasi tutti i bambini, che possono così raggiungere l’età adulta.
alt

Mondo farmaceutico

Fofi: obsoleta la distribuzione diretta dei farmaci
La distribuzione diretta dei farmaci attraverso le Asl e le farmacie ospedaliere è «un sistema obsoleto». Ad affermarlo è Maurizio Pace, segretario della Fofi, la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani. In un convegno sul tema Filiera del farmaco: impatto della recente manovra. Tra politiche pubbliche e strategie dell’industria farmaceutica che si è tenuto oggi a Roma, Pace ha sostenuto che questa modalità distributiva «negli anni, ha mostrato non poche debolezze, a cominciare dalla minore trasparenza riguardo alla spesa effettivamente sostenuta dai servizi sanitari regionali».
Ma non solo: secondo il segretario della Fofi, «si sono registrati disagi per i cittadini che sono costretti a spostamenti spesso difficili per ottenere il farmaco prescritto, per i medici di medicina generale, che in molti casi restano estranei al processo di prescrizione dei farmaci innovativi ai loro pazienti. In effetti, vista la grande varietà di metodologie adottate nelle Regioni, con l’estremo della Liguria dove sono entrati nella diretta anche medicinali di fa- scia C, non rimborsati dal Ssn, si è compromessa l’uniformità di accesso al farmaco da parte di tutti i cittadini, facendo venire meno nel contempo l’obiettivo del risparmi». Per Pace, comunque, «questi inconvenienti non hanno nulla a che vedere con l’opera dei farmacisti ospedalieri, che anzi spesso vengono sottratti ai loro compiti per fare fronte alla distribuzione diretta». (fonte: FocusSalute)
alt

Mondo farmaceutico
Nuovo ticket, molti rinunciano alle medicine

«Abbiamo cambiato mestiere, siamo diventati commercialisti a forza di parlare di reddito e di Isee», ironizza amara Annarita Vigilanza della farmacia La Guardia a San Miniato. Che nel primo giorno del ticket sui farmaci, diversificato a seconda appunto del reddito, deve fare i conti con la disinformazione degli utenti. «Confesso che non ne sapevo nulla — spiega Marta, giovane e in attesa del primo figlio, uscendo dal negozio —, magari avrebbero dovuto fare un po’ di battage anche in televisione, inviando una nota informativa a casa. Non vedo neppure cartelli affissi». Ecco infatti un’altra nota dolente conseguenza della fretta, sempre cattiva consigliera. «Non c’è arrivato il materiale dalla Regione, intenso locandine e brochure. Così abbiamo stampato il depliant da consegnare ai cittadini con le indicazioni direttamente da internet», svela Paolo Vigni, titolare dell’omonima farmacia. Calca la mano su tale aspetto: «Bisognava preparare la gente alla novità, spiegare perché vogliamo la loro firma sulla ricetta. C’è più di una titubanza al riguardo. Senza contare l’aggravio, sotto il profilo operativo, che comporta per la nostra categoria. Aumentano i passaggi necessari per ’evadere’ la ricetta dovendole contabilizzare a fine mese in base agli euro pagati. Speriamo di trovare una soluzione a livello informatico che ci alleggerisca di tale onere. E meno male — conclude — che il software è stato aggiornato in tempo utile dalla casa madre facendo sì che il rallentamento nel disbrigo delle operazioni fosse fisiologico. Siamo ad agosto, anche le ditte hanno personale in ferie». Altrimenti chissà quante lungaggini, viste le casisistiche che si sono presentare al bancone. «E’ venuta una persona a prendere medicine per un disabile, che non è autonomo non solo sotto l’aspetto fisico. Come per esempio i pazienti affetti da Alzheimer. Ebbene, ho chiamato il numero messo a disposizione della Regione — spiega la dottoressa Vigilanza — per chiarire chi doveva firmare al momento del ritiro del medicinale. Ossia il figlio».
E ancora. C’è una studentessa che, non sapendo quale era il reddito della propria famiglia, ha deciso di non rischiare pagando il ticket più alto, pari a tre euro. «Numerose, invece, le badanti che hanno rinunciato ieri a ritirare il farmaco o perché c’era da firmare, oppure poiché non sapevano in quale fascia economica rientrava il loro assistito», sottolinea Vanna Vanni della farmacia Parenti. Basta aspettare due minuti e un caso emblematico si presenta al bancone. La donna mostra la ricetta, le viene chiesta l’informazione sul reddito. Resta attonita, non sa cosa rispondere. Molte straniere che assistono gli anziani, oltretutto, non conoscono bene la lingua. «Torno, semmai sento la famiglia», risponde uscendo a mani vuote. Speriamo che non si fosse trattato di un medicinale da assumere con una certa urgenza, commenta la gente in attesa. «Una riforma farraginosa e complicata — la bolla il farmacista Spiros Skiftas —, che accentua l’aspetto burocratico e disorienta l’utente. Era meglio la divisione in fasce dei prodotti, A, B e C. Senza considerare che molti non sanno neppure cosa significhi la parola Isee, cosa ben diversa dal reddito in quanto tiene conto dei muti contratti e delle proprietà». «C’è stato meno giro del solito stamani (ieri, ndr) — osservano alla farmacia della stazione Margherita Groppa, Lucia Goracci e Antonella Salierno —, qualcuno è venuto semplicemente ad informarsi della nuova procedura. In linea generale, però, nessuno è caduto dalle nuvole». «C’è una sbavatura, comunque, nelle indicazioni della Regione — evidenzia Fabio Franceschini, presidente dell’Associazione titolari—: da 10 anni a questa parte l’importo del ticket andava scritto in fondo a destra nella ricetta. Adesso qui va inserito invece il nuovo ticket mentre l’altro dato va segnato nel quadratino sottostante. Perché non inserire invece in quest’ultimo la cifra frutto della riforma? Una piccola cosa ma tutto serve a rendere più complicato il meccanismo». (fonte: La Nazione)
alt


Mondo farmaceutico
Gaeta chiede la Farmacia Comunale
Perché i cittadini di Gaeta non possono usufruire di una farmacia comunale? Un’assenza che in città potrebbe essere colmata attraverso un’azione amministrativa anche perché il titolare della farmacia è una persona giuridica ossia il Comune rappresentato dal Sindaco, e può essere gestita direttamente ma anche tramite delega all’Azienda municipalizzata. Le farmacie comunali sono legata da rapporto convenzionale al servizio sanitario nazionale, in maniera del tutto identica alla farmacia privata, ed è soggetta all’azione di vigilanza e controllo da parte dell’Autorità sanitaria. Le farmacie comunali italiane sono quasi 1300 (tutte con bilanci in attivo e localizzate principalmente nel centro nord. Le prime nascono all’inizio del ‘900, in epoca giolittiana, per ammortizzare lo scontro sociale attraverso la distribuzione di farmaci ai poveri. Un’assenza che andrebbe colmata a beneficio del cittadino. (fonte: ilfaroonline.it)
alt

Mondo farmaceutico

Gb, allarme psicofarmaci al posto di antidolorifici


Un potente psicofarmaco al posto di un comune antidolorifico: è questa la ‘sorpresa’ che alcuni britannici potrebbero trovare in una confezione di Nurofen Plus, le cui pastiglie sono state sostituite con l’anti-psicotico Seroquel XL, utilizzato per curare la schizofrenia e la sindrome bipolare.
Sospettati di aver compiuto lo scambio sono i gruppi militanti contro i test sugli animali, che avrebbero sabotato il popolare prodotto per danneggiare l’azienda produttrice, la Reckitt Benckiser, che effettua i test anche se non per il Nurofen.
L’azienda ha dichiarato di non sapere con certezza dove i farmaci sono stati sostituiti, anche se è probabile che lo scambio si sia verificato nel deposito di un grossista, dato che Seroquel XL è prodotto da un’altra casa farmaceutica, la AstraZeneca. I Nurofen Plus contaminati sono per ora stati trovati nelle farmacie della catena Boots in diverse zone di Londra, ma i pacchi sarebbero stati distribuiti in tutto il Regno. Il numero totale delle capsule scambiate si aggirerebbe intorno al mezzo milione.
Sian Boisseau, direttrice della Virgo Health, l’agenzia di pubbliche relazioni che rappresenta il Nurofen Plus, ha affermato: ‘’Pare che siano state messi intenzionalmente nella scatola sbagliata. Non è stato scoperto fino a quando le scatole sono arrivate al negozio. Non è possibile che sia avvenuto durante la processo di produzione, né quello di spedizione. Non è un errore e stiamo indagando’’.
AstraZeneca ha avvisato coloro che hanno assunto per sbaglio il farmaco di contattare il loro medico curante e di restituire il medicinale alla farmacia dove l’hanno acquistato. Tra gli effetti collaterali  vi sono sonnolenza, vertigini e mal di testa. a Reckitt Beckinser ha diffuso i codici delle partite sospette, tutti pacchetti da 32 capsule. La confezione interna dei due farmaci è inoltre diversa: quella del Seroquel ha capsule più grosse e una pellicola dorata e nera, mentre quella del Nurofen ha capsule più piccole e una pellicola argento e nera. L’autorità britannica per la regolamentazione dei farmaci (Mhra) ha chiesto a tutti i farmacisti di controllare le confezioni di Nurofen Plus in loro possesso e ha avviato un’inchiesta a riguardo. Aomesh Bhatt, responsabile medico del Nurofen Plus, ha dichiarato: ‘’Stiamo affrontando la questione molto seriamente e stiamo lavorando a stretto contatto con Mhra’’. E ha aggiunto che il farmaco non viene testato sugli animali. Un potente psicofarmaco al posto di un comune antidolorifico: è questa la ‘sorpresa’ che alcuni britannici potrebbero trovare in una confezione di Nurofen Plus, le cui pastiglie sono state sostituite con l’anti-psicotico Seroquel XL, utilizzato per curare la schizofrenia e la sindrome bipolare.
Sospettati di aver compiuto lo scambio sono i gruppi militanti contro i test sugli animali, che avrebbero sabotato il popolare prodotto per danneggiare l’azienda produttrice, la Reckitt Benckiser, che effettua i test anche se non per il Nurofen.
L’azienda ha dichiarato di non sapere con certezza dove i farmaci sono stati sostituiti, anche se è probabile che lo scambio si sia verificato nel deposito di un grossista, dato che Seroquel XL è prodotto da un’altra casa farmaceutica, la AstraZeneca. I Nurofen Plus contaminati sono per ora stati trovati nelle farmacie della catena Boots in diverse zone di Londra, ma i pacchi sarebbero stati distribuiti in tutto il Regno. Il numero totale delle capsule scambiate si aggirerebbe intorno al mezzo milione. Sian Boisseau, direttrice della Virgo Health, l’agenzia di pubbliche relazioni che rappresenta il Nurofen Plus, ha affermato: ‘’Pare che siano state messi intenzionalmente nella scatola sbagliata. Non è stato scoperto fino a quando le scatole sono arrivate al negozio.
Non è possibile che sia avvenuto durante la processo di produzione, né quello di spedizione. Non è un errore e stiamo indagando’’. AstraZeneca ha avvisato coloro che hanno assunto per sbaglio il farmaco di contattare il loro medico curante e di restituire il medicinale alla farmacia dove l’hanno acquistato. Tra gli effetti collaterali  vi sono sonnolenza, vertigini e mal di testa. La Reckitt Beckinser ha diffuso i codici delle partite sospette, tutti pacchetti da 32 capsule.
La confezione interna dei due farmaci è inoltre diversa: quella del Seroquel ha capsule più grosse e una pellicola dorata e nera, mentre quella del Nurofen ha capsule più piccole e una pellicola argento e nera. L’autorità britannica per la regolamentazione dei farmaci (Mhra) ha chiesto a tutti i farmacisti di controllare le confezioni di Nurofen Plus in loro possesso e ha avviato un’inchiesta a riguardo.
Aomesh Bhatt, responsabile medico del Nurofen Plus, ha dichiarato: ‘’Stiamo affrontando la questione molto seriamente e stiamo lavorando a stretto contatto con Mhra’’. E ha aggiunto che il farmaco non viene testato sugli animali. (fonte: grr.rai.it)
alt

Erbavita e Assofarm

Fito-integrazione e cistiti recidivanti: le piante officinali che possono contrastare gli stati infiammatori delle vie urinarie


La cistite: un infiammazione che, spesso, colpisce le donne

La parola cistite deriva dal termine greco kustis che  vuol dire vescica. Si tratta, infatti, di un’infezione della vescica che comporta un’infiammazione di questo organo.
La cistite causa dolore alla minzione e, spesso, determina una aumentata frequenza e urgenza di dover urinare (a volte ci può essere uno stimolo eccessivo ad urinare associato ad una fuoriuscita ridotta di urina) e anche la presenza di dolore, che può essere intenso alle parti basse, caratterizzato da sensazioni di bruciore e crampi.
L’urina, poi, ha spesso uno sgradevole odore e può talvolta presentare tracce di sangue.
Questo disturbo colpisce con maggior frequenza le donne poiché le infezioni vulvo-vaginali e la conformazione anatomica dell’uretra femminile (il canale da cui fuoriesce l’urina raccolta nella vescica) facilitano la diffusione dei germi patogeni.  La cistite è causata, quindi, in particolare, da batteri patogeni per le vie urinarie presenti nella flora batterica fecale, che colonizzano la vagina e il meato periuretrale e risalgono lungo l’uretra raggiungendo la vescica.
Le cistiti ricorrenti possono essere dovute sia a reinfezioni sia a ricadute dopo trattamento inadeguato.
La fitoterapia ci offre delle piante officinali in grado di contrastare le infezioni batteriche che determinano le cistiti, anche quelle subdole e recidivanti. In più possiamo contare sull’aiuto di importanti presidi come la propoli ed il mannosio.
Propoli (Propolis cera). Estratto di Propoli EVSP Erba Vita Dall’evoluzione della Propoli è nata la Propoli EVSP® Erba Vita, fitocomplesso integrale e sinergizzato di Propoli europea certificata, a maggiore contenuto in polifenoli (50%). La Propoli EVSP® Erba Vita mantiene come caratteristica la completa solubilità in ambiente acquoso e di conseguenza nei fluidi biologici e nel cavo orale, requisito fondamentale per un assorbimento attivo nel tratto orofaringeo, e per un effetto pronto ed efficace nel sito di azione.
Per la produzione della Propoli EVSP® Erba Vita si è ricorsi ad un processo di estrazione estremamente complesso e articolato, che dopo aver separato la frazione idrosolubile (resa stabile da un processo cromatografico in continuo) dalla frazione liposolubile, le riunisce insieme, dopo aver reso idrodispersibile quest’ultima, per formare un fitocomplesso sinergizzato, estremamente stabile e idrosolubile, con titolo in polifenoli maggiore rispetto alle altre propoli.
Il fitocomplesso così ottenuto è Propolfenol® , estratto unico che racchiude in sé le 2 componenti, solitamente non coesistenti, rese perfettamente biodisponibili in quanto solubili in ambiente acquoso.
Con il termine Fitocomplesso si intende l’insieme dei principi attivi, cioè delle sostanze farmacologicamente attive e dei principi coadiuvanti, cioè delle sostanze di per sé farmacologicamente inattive, ma che concorrono a determinare l’azione dei principi attivi.
In pratica, nel fitocomplesso sono presenti sia le sostanze attive (flavonoidi, oli essenziali, ecc) sia le sostanze coadiuvanti: l’azione farmacologica più completa ed efficace è data dall’interazione di tutte le sostanze presenti che, tra le altre cose, permettono una maggiore biodisponibilità dei principi attivi.
Propoli EVSP® Erba Vita è quindi composta da un poliestratto di Propoli, Propolfenol®.
La più importante conseguenza dalla solubilità della propoli EVSP è:
• elevata biodisponibilità dei principi attivi a livello dei fluidi biologici
• elevato assorbimento dei componenti attivi a livello della mucosa
oro-faringea e del primo tratto gastro-esofageo rispetto a quelli delle propoli tradizionali.
La Propoli EVSP® possiede un elevatissimo grado di purezza, ottenuto attraverso un particolare processo di purificazione e decerazione del fitocomplesso sinergizzato, che assicura un alto contenuto di polifenoli totali e un grado di allergenicità drasticamente ridotto.
L’altissima efficacia è stata testata presso l’Università degli Studi di Siena  (Dipartimento di Scienze Ambientali)
alt