Notizie da Assofarm n° 56

Editoriale
Farmacie comunali
Mondo farmaceutico
Erba Vita e Assofarm





Editoriale
Una farmacia pronta all’evoluzione federalista

L’interessante convegno organizzato alla fine di giugno da Federfarma Servizi sul Federalismo in Sanità ha offerto l’inaspettata occasione di tornare a riflettere sul delicato equilibrio tra istanze di mercato e vincoli di servizio pubblico che dovrebbero regolare il nostro settore.
Ad aprire questa discussione, appartenente a margine del tema principale, è stato l’intervento dell’economista Nicola Salerno del centro ricerche CERM, sostanzialmente incentrato sull’idea che l’annullamento della Pianta Organica e la possibilità di aprire nuove farmacie senza vincoli geografici da parte di ogni farmacista regolarmente iscritto all’Ordine porterebbe ad un risparmio complessivo di un miliardo di euro per le casse della Sanità Pubblica. La liberalizzazione del sistema distributivo finale, nell’idea di Salerno, e quindi lo sviluppo di un sistema di concorrenza totale,spingerebbe ad un progressivo abbassamento del prezzo del farmaco, a diretto vantaggio degli utenti e del Servizio Sanitario Nazionale.
È facile immaginare quali siano stati i contenuti e i toni di risposta che una platea costituita quasi interamente da titolari di farmacia abbiano riservato a Salerno. Da parte nostra, pur non condividendo la sostanza di tale posizione, preferiamo assumere un atteggiamento più riflessivo.
Precedenti esperienze di abolizione delle piante organiche delle farmacie hanno dato risultati a dir poco disastrosi. Qualche anno fa ci ha provato la Grecia, sulla spinta delle stesse motivazione del ricercatore del CERM: nei primi mesi della riforma nacquero  farmacie un po’ ovunque, fino a raggiungere il numero di circa una ogni mille abitanti. Un rapporto commercialmente insostenibile, che successivamente ha portato ad altrettante chiusure, riducendo sul lastrico tanti giovani professionisti e lasciando intere zone non urbane del tutto sguarnite di ogni servizio farmaceutico.
Se oggi in Italia si andasse in questa direzione, dopo qualche anno i risultati sarebbero parimenti catastrofici. Perché le attuali difficoltà del settore della distribuzione del farmaco sono in larga parte caratterizzate  da una progressiva riduzione dei margini, tale da non rendere possibile alcuna strategia di marketing basata sullo sconto del prezzo finale.
Se poi, esattamente come è successo in Grecia, si lasciasse massima libertà di insediamento territoriale alle farmacie, si registrerebbe una concentrazione delle stesse nei centri cittadini
o nelle periferie residenziali. Mentre ai cittadini delle aree rurali non verrebbe garantito un servizio sanitario pubblico per il semplice fatto che non costituirebbero un bacino di mercato abbastanza interessante per i farmacisti. Non è un caso che sia la Corte Costituzionale che l’Unione Europea considerino la Pianta Organica come una tutela per la salute pubblica.
E non un mero intralcio al libero mercato. E così arriviamo al punto centrale della nostra riflessione. Le riforme del sistema farmaceutico italiano non possono unicamente essere guidate da obiettivi di contenimento della spesa pubblica o addirittura da approcci seccamente economicistici. Certo la farmacia italiana, in quanto elemento del sistema sanitario italiano, deve migliorare la propria economicità, ma non può mai essere ridotta né a cassaforte capace di rimpinguare i disavanzi (come spesso è accaduto nel recente passato) né come semplice canale di maggiori entrate per il SSN. Ogni volta che si esprimono proposte per migliorare la redditività delle farmacie o che si riflette su come le farmacie possono concorrere al calo della spesa pubblica, non lo si può fare pensando che esse siano solo degli esercizi commerciale rispondenti unicamente alle leggi dell’economia aziendale.
Le farmacie offrono prima di tutto un servizio sanitario indispensabile alla tutela della salute dei cittadini. Questo servizio ha un costo che deve essere pagato dalla collettività. È giusto ridurre ogni spreco e inefficienza, a patto che non si consideri spreco ed inefficienza il servizio sanitario in sé offerto dalla farmacia. Una farmacia posizionata in un’area a bassa intensità abitativa può avere una ridotta redditività, ma tutela però un diritto dei cittadini che abitano nelle zone limitrofe.
Posizioni come quella di Salerno appaiono sommarie non solo nei numeri (non ci è chiaro come sia arrivato a quel miliardo di euro di risparmi, un valore oggettivamente impressionante) ma anche nell’approccio al nostro settore. Un fatto che preoccupa perché proveniente da professionisti seri e da un ambito, quello della ricerca economica, assai ascoltato dal mondo della politica.
Come ormai noto, Assofarm ritiene che l’obiettivo della riduzione della spesa sanitaria sia imprescindibile, e che le farmacie possano giocare un ruolo centrale nel suo perseguimento. Non però attraverso operazioni che intensifichino la competizione sulla vendita del prodotto, ma con riforme che favoriscano lo sviluppo di nuovi ambiti di azione della farmacia stessa.
Il grande obiettivo della deospedalizzazione non si ottiene aumentando il numero delle farmacie o abbassando il prezzo dei farmaci, ma rendendo più efficace la terapia farmaceutica preventiva anche attraverso un nuovo approccio consulenziale del farmacista stesso.
A confortare queste tesi sono i dati di due ricerche condotte dell’Istituto Mario Negri Milano e della Società Italiana di Gerontologia e Geriatrica, realizzate su ampi campioni di anziani over 65.
Solo il 36% degli anziani tra i 65 e gli 69 anni segue correttamente le terapie farmacologiche, mentre dagli 85 anni in su la percentuale cala ad appena un 3%. La ricerca rivela che se e invece si seguisse la terapia nel primo gruppo il rischio di ricovero si ridurrebbe del 90%, e del 60% sul secondo. Ecco quindi la strada da seguire per ridurre i costi del servizio ospedaliero.
Per favorire una maggiore aderenza alla prescrizione, da qualche tempo Assofarm ha lanciato il progetto sperimentale denominato My Med, una nuova via per ridurre gli errori commessi dai pazienti e dagli addetti ai lavori nella trascrizione, preparazione, somministrazione ed assunzione dei medicinali con un’ottimizzazione dei tempi ed una riduzione degli sprechi. Una soluzione igienica e di facile utilizzo che prevede la preparazione di un blister monouso, creato con i medicinali per il singolo paziente sulla base delle indicazioni contenute nella ricetta medica. Una cosa da nulla, che presuppone però un maggiore attivismo da parte del farmacista nei confronti del paziente.
Il farmacista deve essere messo nelle condizioni di seguire la terapia giorno dopo giorno, attraverso corretti strumenti di comunicazione e valutazione. Deve essere stimolato a questa attività con nuovi sistemi di remunerazione della sua azione. È questo ciò che oggi chiede la Sanità pubblica, come recentemente emerso durante la nostra assemblea annuale di Verona, dove la dirigenza sanitaria del Veneto ha esortato le farmacie ad assumere atteggiamenti meno commerciali e più integrati con la riorganizzazione dei sistemi sanitari locali.
Meno commercianti quindi, e più professionisti. Più conoscenza e relazione, meno prezzo e prodotto. Gli economisti dovrebbero capire che le farmacie del futuro saranno sempre meno logistica del prodotto farmaceutico e sempre più delocalizzazione territoriale di strategie e servizi sanitari.
Non sappiamo se l’approccio della Pharmaceutical Care potrebbe produrre risparmi come quelli immaginati dal dottor Salerno. Sappiamo però che simili sperimentazioni realizzate in Gran Bretagna hanno portato ad una riduzione del 25% delle ammissioni d’urgenza in ospedale, una riduzione del 44% della durata della degenza, e che 96 dei 217 pazienti seguiti non ha avuto bisogno di essere rio spedalizzato.
Sappiamo anche che sperimentazioni simili negli Usa hanno fatto emergere un miglioramento della qualità della vita dei pazienti, maggior soddisfazione e attaccamento al lavoro da parte dei medici, riduzione della spesa sanitaria pubblico e aumento della redditività da parte delle case farmaceutiche.
La farmacia del futuro non sarà un’azienda più forte dal punto di vista commerciale, più “muscolare” all’interno di un’economia di mercato che ogni giorno rivela guasti e derive quando è lasciata a se stessa. Non dovrà essere un’animale più forte in un mondo più difficile e spietato. Sera sceglierà questa strada, si estinguerà. Dovrà invece, come insegna Darwin a proposito dell’evoluzione delle specie,  un qualcosa capace di rispondere in maniera adeguata ai mutamenti già in atto del proprio ambiente, quello di un Servizio Sanitario che chiede presenza territoriale di servizi che non è più in grado di offrire a livello centralizzato e quello di una cittadinanza che abbisogna di nuove forme di assistenza.


Francesco Schito
Vicepresidente Assofarm
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Farmacie comunali
Totem per ritiro referti nelle farmacie comunali a Livorno

La stampa “fai da te” dei referti arriva sotto casa di tutti i livornesi. Questa mattina tre nuovi totem sono stati posizionati e attivati all’interno di alcune delle più grandi farmacie comunali: quella di Corea per la zona nord, quella di piazza Grande per il centro e quella del quartiere La Rosa per la zona sud.
“Con questa scelta – spiega Monica Calamai, direttore generale dell’Azienda USL 6 abbiamo voluto compiere un ulteriore passo verso la semplificazione dei rapporti tra la sanità e i cittadini. Da oggi, infatti, chiunque, munito della propria tessera sanitaria elettronica attivata potrà andare in una di queste farmacie comunali e stampare in pochi minuti il referto delle proprie analisi: basta quindi con le code agli sportelli e basta con l’obbligo di andare in un centro socio-sanitario per operazioni di questo tipo”. I tre totem vanno ad affiancarsi alla prima apparecchiatura che era stata istallata con grande successo nel settembre scorso nel centro socio sanitario Centro (ex poliambulatorio) in viale Alfieri. “In meno di dieci mesi – dice Andrea Belardinelli, direttore dell’Unità Operativa Innovazione e Sviluppo dell’Azienda Usl 6 – nel totem sono state inserite oltre 14 mila tessere e sono stati stampati, in totale sicurezza e rispetto della privacy, quasi 10 mila referti: questo vuol dire che altrettante persone hanno evitato la fila con notevole vantaggio nei tempi di attesa non solo per loro, ma anche per chi si è dovuto rivolgere agli sportelli per altre operazioni”.
Con i nuovi totem, ideati e brevettati da professionisti dell’Azienda USL 6, per stampare i referti di laboratorio bastano quattro semplici passaggi: inserire la nuova tessera sanitaria elettronica attivata, digitare il numero segreto (Pin) a garanzia della privacy del cittadino, selezionare il referto da stampare e premere il tasto di stampa. La procedura richiede davvero pochi istanti, l’importante è avere la nuova tessera sanitaria e ricordarsi di portare il codice pin che viene rilasciato al momento dell’attivazione. La nuova carta sanitaria elettronica, arrivata per posta lo scorso anno, è già funzionante per le classiche funzioni di prenotazione esami o prescrizione farmaci, ma per accedere alle nuove funzionalità come l’apertura del fascicolo sanitario elettronico o la stampa “fai da te” dei referti è necessario farla attivare. Questa formalità richiede pochi minuti e può essere fatta all’Urp dell’ospedale, nel Centro Socio Sanitario Livorno Nord (Fiorentina) e presso il servizio Accoglienza del Pronto Soccorso.
“L’istallazione di questi nuovi totem – dice Alessio Poli, amministratore unico di Farma.Li, la società che gestisce le farmacie comunali livornesi è un ulteriore passo avanti nel consolidamento del rapporto con l’Azienda Usl 6 stipulato con il recente Protocollo d’Intesa. La nostra capillarità sul territorio e la flessibilità di orario delle nostre strutture, basti pensare che la farmacia di piazza Grande è aperta 24 ore su 24, unita con i servizi offerti dalla Usl possono davvero facilitare il rapporto che i cittadini hanno con il mondo della Sanità con vantaggi evidenti. In questo caso l’innovazione si mette davvero al servizio di tutti e con pochi passaggi, simili a quelli di un qualsiasi sportello bancomat, si può davvero stampare un referto radiologico o di laboratorio in autonomia e a pochi passi da casa”. L’Azienda USL 6 è la prima in Italia a mettere a disposizione dei cittadini questo nuovo servizio. Allo studio ci sono già molte altre applicazioni che andranno dal cambio del medico alla prenotazione del ritiro delle cartelle cliniche che saranno progressivamente introdotte.
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Farmacie comunali
Civita Castellana: piena redditività

E’ un dato molto positivo quello che emerge dall’analisi della redditività delle farmacie comunali di Civita Castellana. A renderlo noto è l’assessore al Bilancio e al Patrimonio, Paola Amicucci, che esterna la sua soddisfazione per il lavoro svolto dall’amministrazione.“Abbiamo fatto un grande investimento sulle nostre due farmacie ha spiegato Amicucci sia in termini di personale che di oculatezza della gestione e questo sta portando gli ottimi risultati che  speravamo.
In due anni la redditività delle farmacie è aumentata di 118.000 € e il rapporto tra la redditività e gli incassi è migliorato del 30%. Dall’inizio del nostro mandato abbiamo deciso subito di puntare sul miglioramento di performance delle farmacie comunali che rappresentano una delle poche fonti di guadagno dell’ente che non gravano sulle tasche dei cittadini. Perciò abbiamo scelto di aumentare il personale assumendo un farmacista e abbiamo cercato il miglior prezzo di mercato dei farmaci con nuove gare d’appalto.
Inoltre è stata migliorata la gestione interna con una netta diminuzione dei farmaci scaduti invenduti e sono stati organizzati molti appuntamenti con specialisti all’interno della farmacia.”
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Farmacie comunali
Cinisello: cittadini testimonials a fianco dell’ Azienda Multiservizi e Farmacia nel progetto “Lotta all’obesità”

L’anno 2011 è stato dichiarato anno di lotta all’obesità giovanile. Nell’ambito delle iniziative promosse dall’Amministrazione comunale di Cinisello balsamo sotto lo slogan “Il giusto peso alla saluteRifletti sul tuo peso” l’Azienda Multiservizi e Farmacie del comune lombardo ha elaborato un proprio progetto atto non solo a sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche a fornire informazione e servizi ai propri cittadini. Lo slogan scelto da A.M.F. di Cinisello da affiancare al precedente è “Bilancia la tua vita”, che racchiude concetti che sono la conclusione di un percorso necessario nella lotta ai chili di troppo e delineato dai due precedenti slogans. Da considerazioni generali di carattere socio-culturale di “Il giusto peso alla salute”, alla introspezione individuale per una piena presa di coscienza del proprio problema di “rifletti sul tuo peso” fino a giungere alla consapevolezza che è necessario voltare pagine e cambiare i propri comportamenti, bilanciare la propria vita e quindi di “bilancia la tua vita”.
L’ Azienda Multiservizi e Farmacie si è data tre obiettivi: Formare per educare, Informare per fidelizzare, Comunicare per sensibilizzare. Nell’ambito di questi tre obiettivi ha previsto dei corsi di formazione per i propri farmacisti tenuti da un medico specialista endocrinologo, così che i propri operatori diventino sempre più referenti autorevoli e competenti ai quali i cittadini clienti si possono rivolgere per i loro problemi di sovrappeso.
Nelle farmacie vengono effettuate giornate di rilevazione gratuita del peso, con l’utilizzo di una bilancia a metodo impedenziometrico e la compilazione di una scheda per la rilevazione di dati statistici. Viene messo a disposizione dei cittadini un laureato in “Scienze dell’alimentazione” per consulenze gratuite e una dietista specializzata nelle problematiche alimentari dei bambini.
L’azienda ha anche predisposto dei leaflets informativi sull’obesità e l’alimentazione, di facile fruibilità e che verranno distribuiti all’interno delle farmacie e anche attraverso hostess che saranno presenti nei luoghi più strategici  sul  territorio.  Verrà  stampata  una  brochure che affronterà in maniera scientifica, ma di semplice lettura il tema dell’obesità nei suoi vari ambiti (alimentare, comportamentale , sanitario etc.).  L’Idea in più, per la campagna di comunicazione, è stata quella di coinvolgere un gruppo di cittadini volontari che seguiranno un programma di dimagrimento con una dieta gentilmente messa a disposizione da Assotisanoreica. I cittadini durante questo loro percorso verranno seguiti per valutare il raggiungimento degli obiettivi di perdita di peso. Questi cittadini seguiranno inoltre una serie di iniziative per sottolineare l’importanza di un corretto approccio psicofisico al problema dell’obesità (corso di ginnastica, passeggiata nel parco , visite culturali, ecc..). Essi saranno i veri testimonial di questa campagna dell’A.M.F. Concorreranno ad una sorta di competizione “tutti contro tutti” e il vincitore riceverà un premio. Verranno inoltre filmate le occasioni di aggregazione del gruppo di volontari nei momenti di realizzazione delle attività programmate durante le quali essi indosseranno una maglietta con lo slogan della campagna. Verranno realizzati dei video viral che saranno visibili sul web anche attraverso una pagina facebook. Tutto il progetto di A.M.F. è stato presentato presso la Villa Ghirlanda di Cinisello Balsamo venerdì 10 giugno con la presenza del Sindaco Daniela Gasparini, del Presidente di AMF Gaetano Vultaggio, della dott.ssa endocrinologa e ricercatrice Chiara Galli, di Gianluca Mech Presidente di Assotisanoreica, del Direttore d’Area e coordinatrice del progetto dott.ssa Marisa Franciosi, del Direttore di A.M.F. dott. Maurizio Anzaldi,  dei cittadini testimonial e di alcuni esponenti del mondo dello spettacolo come Monica Leofreddi, Beppe Convertini, Giovanni Conversano che hanno portato la loro testimonianza per valorizzare l’importanza di adottare corretti stili di vita nella lotta ai chili di troppo.
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Farmacie comunali
Perugia: nuove farmacie e bilancio positivo


Cresce il numero dei residenti a Perugia e cresce, di conseguenza, anche il numero delle farmacie della città. Alle 40 attuali infatti se ne aggiungeranno, secondo quanto deciso dalla giunta comunale, altre due: una nella zona compresa tra Olmo, Santa Sabina e parte di Ferro di Cavallo e l’altra tra Collestrada, Sant’Egidio e Lidarno. Ciò in ossequio a quanto stabilito dalla legge, e cioè che nelle città con più di 12.500 abitanti ci debba essere una farmacia ogni 4 mila persone. E visto che negli ultimi tre anni gli abitanti sono aumentati di seimila unità servono altre due farmacie. Il provvedimento della giunta andrà in commissione la prossima settimana per essere esaminato dai consiglieri. il bilancio 2010 Intanto è arrivato in questi giorni a Palazzo dei Priori il bilancio 2010 dell’Afas, l’azienda pubblica che gestisce le farmacie comunali. Bilancio che si è chiuso con un utile di esercizio di 29mila euro contro i 378 mila del 2009. Alla base del netto calo degli utili però non c’è nessuna cattiva gestione ma semplicemente il costo del canone, 750 mila euro, dovuto al Comune per la concessione del ramo d’azienda. I ricavi infatti, nonostante la generale riduzione della spesa farmaceutica e gli sconti applicati, sono aumentati rispetto all’esercizio 2009 di 651 mila euro, mentre sono cresciuti i costi per quanto riguarda merci, personale e ammortamenti oltre il già citato canone dovuto al Comune.
«A fronte della perdurante grave crisi del settore farmaceutico spiega il direttore dell’azienda nella relazione al bilancio e delle conseguenti riduzioni dei fatturati connesse sia alle azioni di contenimento della spesa farmaceutica, sia alla crisi economica delle famiglie, nel 2010 comunque l’azienda ha chiuso con un incremento del fatturato della gestione propria pari al 4,06%».
Da sottolineare poi come ai perugini piaccia sempre di più la Fidelity card che garantisce sconti su tutta una serie di prodotti: nel 2009 ne erano state emesse 14.558, mentre nel 2010 sono state 16.690. Cambia il cda dell’azienda Novità sono previste poi per quanto riguarda l’assetto societario dell’Afas. Il 31 luglio prossimo infatti scadrà l’attuale Consiglio di amministrazione, ed entro il 15 luglio vanno inviate a palazzo dei Priori le domande in busta chiusa. Cinque i posti totali: un presidente, due consiglieri effettivi e due supplenti. Sedicimila euro, lordi, il compenso del presidente, quasi settemila per i consiglieri. (fonte: Umbria24)

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Mondo farmaceutico
Farmaci da banco. Consumi in crescita. Meglio gli Sp (+7,8%) degli Otc (-1%)

Inizio di anno positivo per il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione. Il primo trimestre 2011 ha infatti fatto registrare, anche in considerazione della stagione influenzale, consumiincrescita dell’1,2%, con un fatturato in aumento del 4,4%. Un risultato positivo dopo la contrazione del 3,8% dei volumi del 2010 che, secondo l’Anifa(l’Associazione delle aziende dell’automedicazione), anche a causa di una stagione influenzale in ritardo rispetto al 2009. [...]
Con riferimento alle due categorie di farmaci che costituiscono l’insieme dei farmaci da banco, vale a dire i farmaci di automedicazione (Otc) per i quali è consentita la pubblicità al grande pubblico e i farmaci Sp, per i quali, invece, la pubblicità è vietata, nel primo trimestre si osservano trend differenti: mentre le specialità Otc diminuiscono dell’1,0% (62,2 milioni di confezioni), gli Sp, grazie all’aumento dei consumi di farmaci antinfluenzali, mostrano una crescita del 7,8% (23 milioni di confezioni). Sull’anno mobile, si confermano, seppure in miglioramento, i trend di chiusura dell’anno con una contrazione di entrambe le categorie di farmaci pari all’1,1% per gli Otc (238,5 milioni di confezioni) e al 3,5% per gli Sp (80,3 milioni). [...] Con riferimento ai canali distributivi, non si rilevano nei primi tre mesi del 2011 variazioni significative relativamente alle quote di mercato: la farmacia rimane il canale di acquisto privilegiato dagli italiani con il 92,1% del mercato a volumi e il 93,0% a valori. In termini di trend, mentre la parafarmacia continua a crescere sia sul versante dei consumi che su quello della spesa (+9,6% e +12,5% rispettivamente), la Grande distribuzione organizzata (Gdo) è in flessione con una tenuta dei fatturati (-0,4%) e una contrazione dei volumi (-3,6%) mentre la farmacia recupera la flessione della fine dell’anno scorso erodendo, seppur di misura, quote di mercato alla Gdo.
(fonte: Quotidianosanità.it)
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Mondo Farmaceutico
Campagna Donne in Salute, gratis in farmacia il libro Osteoporosi e Prevenzione

Parte la nuova campagna “Donne in Salute. Conosci e scegli i farmaci equivalenti”. Disponibile infatti gratis in farmacia il volume “Osteoporosi e Prevenzione” che contiene molte informazioni sulla prevenzione, con una sezione ricca di consigli e suggerimenti pratici, comprendente facili e gustose ricette ricche di calcio e consigli sui programmi di attività fisica.
Anche per la cura dell’osteoporosi sono oggi disponibili farmaci generici che permettono un risparmio medio del 55% rispetto ai farmaci originali. Nell’osteoporosi, secondo le stime, il risparmio per la paziente è di circa 63 euro all’anno.
Il volume è solo una delle attività di  ‘Donne in Salute’, campagna promossa da Teva Italia e patrocinata da O.N.Da -Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna che prevede la distribuzione nelle farmacie italiane di libri, brochure e gadget su malattie femminili. Un’efficace prevenzione inizia da giovani, per costruire un elevato picco di massa ossea tra i 25-30 anni. Il volume riporta le principali cause e i fattori di rischio dell’osteoporosi, indicazioni su come combattere il dolore, consigli di diagnosi e terapia. È dato ampio spazio alla prevenzione, con una sezione comprendente facili e gustose ricette ricche di calcio; schede descrittive sui programmi di attività fisica facilmente eseguibili e suggerimenti per organizzare la vita domestica e le attività di tutti i giorni, in modo da controllare  la postura preservando la salute scheletrica. “Il volume spiega Marco Grespigna – Director Business Unit Generics di Teva Italia  è solo uno degli strumenti previsti per la campagna informativa di Teva Italia ‘Donne in Salute’. Patrocinata da O.N.D.A., prevede la distribuzione nelle farmacie italiane di libri, brochure e gadget su malattie femminili come osteoporosi, malattie cardiovascolari, depressione e sulla cura della salute nelle diverse età. Il libro è disponibile gratuitamente nella farmacie che aderiscono al progetto educazionale ‘Equivalente. Conosci e scegli i farmaci equivalenti’ un progetto che vuole fornire informazioni sulle più comuni problematiche di salute e sensibilizzare la collettività all’uso dei farmaci equivalenti. Si può anche richiedere sul sito www.equivalente.it.”
Oggi l’osteoporosi colpisce  3 milioni e mezzo di donne e un milione di uomini, con importanti ricadute sulla qualità della vita, a causa delle fratture che spesso derivano dalla malattia.
Spiega la presidente dell’Osservatorio O.N.Da Francesca Merzagora “Secondo un’indagine O.N.Da del 2010 su un campione di 325 donne con fratture da femore, l’autonomia è stata compromessa per sempre nel 33% dei casi, nel 40% si sono rilevati disagi fisici e cognitivi (depressione, in particolare) e nel 7% l’evento è stato addirittura causa di decesso. Il libro oggi presentato ha proprio lo scopo di fornire alle donne informazioni utili per impostare un corretto programma di prevenzione, sia primaria che secondaria, a partire da regole di alimentazione, attività fisica e corrette abitudini di vita.” Laddove il medico consigli una terapia specifica tra le più diffuse gli estrogeni, i bifosfonati, la vitamina D e i suoi derivati – sono anche disponibili i farmaci equivalenti.  “Anche per la cura dell’osteoporosi – continua Grespigna sono oggi disponibili farmaci generici, ossia prodotti di pari efficacia, qualità e sicurezza degli originatori ma di costo inferiore. L’alta qualità di questi medicinali a costi contenuti, dovuti alla mancanza di coperture brevettuali, permette un risparmio medio del 55% rispetto ai medici originatori.
Nell’osteoporosi, secondo le stime, il risparmio per la paziente è di circa 63 euro all’anno.” Il libro si rivolge anche ai giovani “Come ogni patologia degenerativa spiega la dottoressa Emanuela Bartolozzi, Docente a contratto presso l’Università degli Studi di Firenze, Esperta in nutrizione e medicina anti-aging anche l’osteoporosi può essere influenzata da una predisposizione genetica, ovviamente, non modificabile. Fortunatamente però questa maggiore o minore vulnerabilità può essere efficacemente contrastata da un adeguato stile di vita finalizzato a mantenere negli anni la maggiore densità ossea. Un’efficace prevenzione, dovrebbe però iniziare da giovanissimi con l’obiettivo di costruire uno scheletro robusto e raggiungere un elevato picco di massa ossea tra i 25-30 anni.” Secondo gli studi, un’adeguata informazione tra giovani e giovanissimi potrebbe portare ad una riduzione del 50% del numero di fratture da osteoporosi in età avanzata. “La prevenzione di questo come di altri mali degenerativi inizia fin da giovani, commenta Margherita Granbassi, schermitrice italiana, testimonial del progetto con le buone abitudini di vita.
Sport e alimentazione sana, niente fumo e poco alcol. 
(fonte: Italia.news.it)
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Mondo farmaceutico
Farmaci generici, ma ottimi

Secondo gli esperti, nei prossimi anni, la quasi totalità dei medicinali per le principali malattie sarà composta da farmaci equivalenti, ossia fuori brevetto. Ne hanno parlato ad un convegno alla Facoltà di Farmacia e Medicina dell’Università di Roma La Sapienza.
Nei prossimi anni, infatti, più del 70% dei farmaci oggi utilizzati, per esempio per la cura malattie croniche quali ipertensione, ipercolesterolemia e diabete, perderanno la copertura brevettuale, aprendo la possibilità di produrre i corrispettivi farmaci generici.
L’alta qualità di questi medicinali a costi contenuti, dovuti alla mancanza di coperture di brevetto, permette oggi un risparmio medio del 55% rispetto ai farmaci originali. “Oggi in Italia più della metà dei farmaci in commercio è fuori brevetto ha spiegato Giorgio Foresti, amministratore delegato di Teva Italia e nei prossimi anni la quasi totalità delle molecole lo sarà. Questo significa che, per molti farmaci, ci sarà la possibilità di avere il farmaco generico corrispondente.  La sana competizione che ne deriva permette al cittadino e al Servizio Sanitario di avere prodotti di alta qualità a prezzi sempre più contenuti. Perché questo succeda, però, è necessario richiedere il farmaco generico. Ciò accade da tempo in molti Paesi europei, dove in farmacia, per esempio, il cittadino richiede il ‘paracetamolo’ e non il farmaco a marchio. Nel nostro Paese la strada è ancora lunga, come dimostrano i dati: si pensi che in Paesi quali la Germania e l’Inghilterra il 50-70% dei farmaci dispensati è generico, mentre da noi solo il 12%. Eppure questa percentuale sta crescendo di anno in anno.”
Per saperne di più sui farmaci equivalenti, Teva ha realizzato la campagna “Equivalente.  Conosci e scegli i farmaci equivalenti”. È attivo il sito  www.equivalente.it, e in molte parti d’Italia si stanno tenendo incontri di educazione alla salute per il corretto utilizzo dei farmaci generici. Il calendario dei prossimi appuntamenti è disponibile sul sito.
Anche in ambito ospedaliero si sta realizzando una vera rivoluzione, grazie all’introduzione dei farmaci biosimilari, ossia farmaci biotecnologici a brevetto scaduto prodotti con tecnologie avanzate, la cui efficacia e sicurezza è comparabile a quella degli originali, ma di costo inferiore.
“I biosimiliari introdotti in questi anni sul mercato possono contare su metodiche di produzione avanzate che non erano disponibili quando iniziò la produzione dei farmaci originali. Il biosimilare, di conseguenza, rappresenta una nuova e moderna opzione terapeutica a disposizione del medico al quale, naturalmente, spetta la scelta del migliore trattamento possibile per il paziente”.
Per Giorgio Foresti, che è anche presidente di Assogenerici,  è ingiusto porre sullo stesso piano i produttori di farmaci con marchio e di equivalenti quando si parla di riduzioni del prezzo di riferimento. “In questi anni” dice “il generico ha rappresentato il principale elemento moderatore della spesa e la recente manovra ci danneggia sul piano industriale e anche in termini di immagine. Per la verità trovo sorprendente che si accomunino nella necessità di fare sacrifici tutte le componenti dell’industria del farmaco, come ha fatto il presidente di Farmindustria Sergio Dompé.
Il settore dei farmaci equivalenti ha ampiamente fatto la sua parte, avendo rappresentato dal 2005 a oggi il principale elemento moderatore della spesa, come mostra il fatto che la principale determinante dell’aumento della spesa complessiva è l’aumento della spesa farmaceutica ospedaliera”.
“In questi anni non si è fatto niente l’allineamento dell’Italia alle dinamiche del mercato europeo, dove gli equivalenti veri, i generici senza marca, rappresentano la metà dei farmaci dispensati. Non solo, ma analoghi meccanismi di protezione  si vanno prospettando anche nei confronti dei biosimilari, che pure rappresentano una formidabile occasione per contenere anche la spesa farmaceutica in ospedale”.
Per AssoGenerici, poi, non può essere sottovalutato l’impatto che ha sui cittadini la scoperta di dover pagare anche per ottenere il farmaco equivalente “dopo che per anni si sono sentiti ripetere che affidarsi all’equivalente era il modo per non gravare sulle loro tasche. In pratica, quel poco di informazione che era stato fatto sull’equivalente era basato, sbagliando, sull’elemento prezzo e ora viene smentito anche questo”.
(fonte: famiglia cristiana)
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Mondo farmaceutico
Farmaci galenici: medici e farmacisti a confronto

Colloquiare con gli specialisti per definire quali siano le necessità terapeutiche dei pazienti con particolari patologie e per capire quale potrà essere il ruolo del farmacista preparatore nel prossimo futuro. È questo l’obiettivo che si è posta la Sifap, la Società italiana farmacisti preparatori nell’organizzare il suo IV Congresso nazionale, in programma a Trento il 22 e 23 ottobre prossimi, dedicato, appunto a “Il farmacista preparatore incontra i medici “. Lo spunto per questo importante incontro/confronto con la classe medica l’ha offerto la recente Risoluzione CM/ResAP (2011)1 del Consiglio dei Ministri europeo, che ha a oggetto i requisiti di qualità e sicurezza dei medicinali preparati in farmacia. La stessa Paola Minghetti, presidente della Sifap, aveva tenuto, nel corso dell’ultima edizione di Cosmofarma Exhibition 2011, una relazione sui contenuti della Risoluzione.
In quell’ambito Minghetti aveva sottolineato come il provvedimento comunitario riconoscesse l’importanza della particolare attività del farmacista preparatore e affermasse che, prima di realizzare il preparato, sarebbero dovute essere attentamente valutate le reali necessità cliniche del paziente in relazione al rischio connesso all’allestimento del medicinale.
Si tratta, in altri termini, di valutare se sia più rischioso lasciare il paziente senza farmaco (quando sia in condizioni individuali o mediche particolari o quando non esista un appropriato medicinale industriale o, ancora, lo stesso non sia disponibile sul mercato) piuttosto che assicurare la terapia ricorrendo a un preparato magistrale allestito senza le rigide procedure previste per i medicinali di origine industriale.
È questa la domanda che ogni farmacista dovrebbe porsi prima di spedire una ricetta magistrale. E alla quale è già possibile dare una risposta concreta e positiva: l’Italia si è da tempo dotata in questo settore di una regolamentazione tecnica (le Norme di Buona Preparazione) che impone criteri specifici ed appropriati di qualità e sicurezza in tutte le fasi dell’attività di preparazione galenica.
La stessa Risoluzione, inoltre, ribadisce l’importanza e la necessità di un proficuo e costante dialogo tra medico e farmacista per rispondere al meglio alle specifiche esigenze di ogni singolo paziente. Un’esigenza alla quale si cercherà di dare risposta proprio con l’appuntamento di Trento. Va infatti ricordato che la galenica non è solo una disciplina che richiede grande competenza tecnica ma è anche una pratica condizionata dalle necessità correnti, quelle che si cercherà di definire nell’ambito del Congresso Sifap.
(fonte: Quotidianosanità.it)
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Mondo farmaceutico
Industria accelera ripresa. cresce fatturato per 53% imprese

L’industria italiana della produzione farmaceutica accelera sulla via della ripresa. Si presentano positivi i consuntivi del secondo semestre 2010 e ancora migliori le aspettative per la prima meta’ del 2011: e’ la situazione inquadrata dall’Osservatorio Pharmintech, i cui dati sono stati diffusi oggi a Milano. Lo studio, su un campione d’imprese rappresentativo dell’intero settore dell’indotto, parla chiaro: le esportazioni del Pharmintech nel secondo semestre 2010 segnano aumento per circa un terzo delle aziende, mentre quasi la meta’ ne indica la costanza; solo il 17% delle risposte parla di calo del fatturato all’estero. L’occupazione e’ rimasta costante nell’80% dei casi e quasi un quinto delle imprese la registra in aumento. Positive in misura ancora piu’ marcata le tendenze di questa prima meta’ del 2011. Il 53% del campione indica fatturato in crescita nel semestre, mentre per quasi il 40% sara’ stabile; solo un’impresa su dieci ne prevede il calo; esportazioni in aumento per piu’ del 40% delle imprese, stabili per la meta’ e indicate in ribasso per la piccola fetta restante (6%). Piu’ del 20% delle imprese prevede che crescera’ anche l’occupazione, mentre per i tre quarti delle imprese si manterra’ stabile.
Le valutazioni sono espresse a partire da un campione (113 imprese, con circa 11 mila addetti e 3 miliardi di euro di fatturato) rappresentativo dell’intero indotto delle imprese che producono impianti, macchinari, materiali e servizi per l’industria farmaceutica. Un insieme che, secondo gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio Pharmintech, ha circa 64 mila occupati con 1.400 milioni di euro di salari. Le relazioni economiche che il settore farmaceutico ha con i settori posizionati a monte della sua filiera produttiva generano una produzione per 11.000 milioni di euro, 3.600 milioni di euro di valore aggiunto e 600 milioni di euro di investimenti. Messi assieme, il farmaceutico ed il suo indotto rappresentano in Italia un macro settore che produce per 35,9 miliardi di euro, occupa circa 130.500 addetti con un monte salari di 4,5 miliardi di euro. (fonte: Asca)
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Erba Vita e Assofarm
La pappa reale: un prezioso prodotto dell’alveare

La pappa reale (detta anche, più raramente, gelatina reale o latte delle api) è uno dei prodotti più pregiati dell’alveare; è una sostanza gelatinosa che viene secreta dalle ghiandole ipofaringee e mandibolari delle api operaie nutrici.
Questa preziosa sostanza è destinata al nutrimento di tutte le larve durante i loro primi giorni di vita; ma subito dopo, solo le larve che sono destinate a diventare api regine continueranno a essere alimentate con la pappa reale  per tutto il tempo che precede la loro metamorfosi. Il diverso sviluppo tra api operaie e api regine è dovuto proprio all’assunzione della pappa reale. Le api che diventeranno regine incrementano il loro peso iniziale (il peso dello stato larvale) in modo esponenziale; la loro vita è poi molto più lunga rispetto a quella delle altri api (5 anni contro 45-50 giorni circa): ed è per questo che la pappa reale viene ritenuta un alimento nobile anche per l’alimentazione umana. Nota già ai tempi dell’imperatore Shen Nong (IV millennio a. C.), le sue proprietà vengono anche citate nell’antico libro di farmacologia cinese (Shen Nong, 200 d. C.).
La pappa reale è una sostanza bianco-giallognola, dall’aspetto semifluido e dal caratteristico sapore acidulo e dall’odore abbastanza pungente. La composizione media della pappa reale  è la seguente:
acqua (65% circa), sostanze azotate (14% circa di proteine e aminoacidi), glucidi (12%, in particolar modo glucosio e fruttosio), lipidi (6% circa) e altre sostanze (vitamine, sali minerali, enzimi, ormoni e sostanze ormonosimili ecc.).
Grazie al suo contenuto in vitamine e minerali la pappa reale ha proprietà ricostituenti riconosciute dalla tradizione popolare. Per questo motivo viene consigliata per arricchire la dieta di bambini, atleti, persone debilitate ed anziane, soprattutto se inappetenti. Come tutti gli alimenti contenenti micronutrienti, anche la pappa reale è utile in caso di stress psico-fisici e in tutte quelle situazioni in cui è richiesto uno sforzo fisico.
Anche evidenze scientifiche confermano che la pappa reale ha proprietà benefiche nei confronti dell’organismo umano. E’ stata evidenziata una azione tonica in caso di affaticamento fisico e mentale. Inoltre è stata sottolineata un’azione di stimolo al metabolismo in grado di favorire la ripresa dell’appetito (anche in stati di dimagrimento) o un azione di supporto all’alimentazione in soggetti più fragili (specialmente in situazioni di cambio di stagione o durante la convalescenza). Si consiglia di assumere la pappa reale tutti i giorni, per almeno un mese. L’assunzione dovrebbe avvenire preferibilmente al mattino a digiuno, eventualmente diluendo la pappa reale in un cucchiaio di miele. E’ suggeribile non ingerirla velocemente ma trattenerla sotto la lingua e deglutirla lentamente.
Il ciclo d’assunzione andrebbe ripetuto due o tre volte all’anno. Non si conoscono attualmente controindicazioni o problemi di associazioni con farmaci.

Erba Vita propone:

La PAPPA REALE capsule, in flacone da 60 capsule da 450 mg cad di Pappa Reale purissima liofilizzata (titolata al > 4% in acido 10-idrossidecenoico.  Si consiglia l’assunzione di 12 capsule al giorno, preferibilmente al mattino, con acqua o altro liquido).
La PAPPA REALE in flaconcini (10 flaconcini di pappa reale purissima liofilizzata + 10 flaconcini di solvente aromatizzato). Si consiglia di assumere 1 flaconcino al giorno, al mattino. Versare il contenuto del solvente nel flaconcino contenente la pappa reale liofilizzata; agitare bene prima dell’uso.
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