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Notizie n. 17

Consigli dal mondo naturale


 
Una liberalizzazione zoppa

Non più farmaci di fascia C fuori dalla farmacia, ma una delega al Governo a produrre in tempi rapidi decreti legislativi “finalizzati al riordino del settore delle farmacie”. Questa, tra le altre, la situazione a metà dicembre, momento in si sta scrivendo questo numero di Notizie da Assofarm, prodotta da un emendamento al Senato sostitutivo degli articoli 2 e 7. Un passo avanti certamente significativo, peraltro non definitivo (bisognerà aspettare il passaggio alla Camera), che però si è perso per strada importanti elementi importantissimi per il generale ammodernamento del sistema distributivo farmaceutico nazionale. Andiamo con ordine, partendo dagli aspetti più positivi. È già stata citata la novità del nuovo emendamento che conferisce al Ministro della Salute, e in seconda istanza a quelli dell’Economia e delle Attività Produttive, la titolarità del processo di riforma del sistema distributivo italiano. Viene pertanto accolto l’elaborato prodotto dal Tavolo di concertazione al quale siede anche Assofarm.

Il nuovo testo prevede poi l’abrogazione dell’articolo 12 della legge 475/68 che tra l’altro consentiva al farmacista di acquisire per una sola volta nella vita ed entro due anni dal trasferimento una farmacia senza superare il concorso. Un altro comma attribuisce poi al SISAC il compito di trattare il rinnovo della convenzione farmaceutica nazionale. Prevediamo pertanto che si giunga rapidamente ad un nuovo accordo, così come chiediamo fin dai primi mesi dell’anno, e che tale contesto sia quello più propizio per stabilire un nuovo sistema di remunerazione del Farmacista. All’Aifa viene poi attribuito il compito di revisionare l’elenco dei farmaci di fascia C, ed eventualmente di “delistarne” alcuni alla fascia A.

Importantissimo è poi il mantenimento del diritto di prelazione dei comuni per l’acquisizione della titolarità della metà delle farmacie di nuova istituzione, così come proposto da Assofarm. La farmacia pubblica viene pertanto riconosciuta come soggetto necessario allo sviluppo della concorrenza e di rinnovamento del settore, al pari dei giovani farmacisti cui è riservato il restante 50% delle nuove farmacie. Passiamo ora a ciò che ci lascia profondamente insoddisfatti. Nell’emendamento manca una norma che rimuova i vincoli sulle proprietà delle farmacie, così come chiediamo da tempo.

L’esclusione delle società di capitali di accedere alla multiproprietà delle farmacie private blocca la possibilità di catene di farmacie. Non si può dare quindi avvio a quelle economie di scala che sarebbero presupposto basilare allo sviluppo di reali dinamiche di concorrenza, basate tanto sul prezzo al dettaglio quanto sui servizi offerti all’utenza. Quest’ultima “dimenticanza” getta pertanto un’ombra pesante sull’ultimo emendamento che, lo ripetiamo, è comunque ricco di passaggi positivi. L’obiettivo di una grande riforma del mondo farmacia non deve essere solo quello di definire nuovi rapporti di potere tra gruppi e lobby del settore. Un riequilibrio è certamente auspicabile, ma per il fatto che sarebbe strumento al raggiungimento di un traguardo ben più importante: lo sviluppo di una farmacia moderna, dei servizi, a prezzi vantaggiosi per il cittadino, inserita in un sistema che premia la professionalità e penalizza antiche rendite di posizione. Ad oggi, la via per raggiungere tale traguardo appare tutt’altro che segnata e certa.
 
 
Venenzio Gizzi
Presidente ASSOFARM
 

 
2007, anno di battaglie

Anno decisamente impegnativo questo degradasse il servizio sanitario offerto dalla 2007 che si avvia a concludersi, soprattutto Farmacia. a causa di quelle dinamiche centrifughe

A febbraio Assofarm ha rilanciato con forza del sistema distributivo del farmaco, e per l'ennesima volta la necessità avviatesi già nel 2006, che negli ultimi mesi immediata di riavviare il tavolo di hanno visto un’accelerazione improvvisa. rinnovo della convenzione tra farmacie e L’argomento che infatti ci ha accompagnato Servizio Sanitario Nazionale. “Una nuova per tutto l’hanno è sicuramente il grande Convenzione diventerebbe il perno attorno tema delle liberalizzazioni. All’inizio di al quale si potrà costruire un sistema quest’anno Assofarm ha partecipato moderno della distribuzione del farmaco nel attivamente a questo confronto assumendo paese: eliminerebbe tutte le difficoltà una posizione assolutamente favorevole esistenti tra le Regioni ed il sistema delle alla riforma del settore, a patto che non si farmacie cosicché l’offerta per la tutela della salute dei cittadini possa garantire gli stessi livelli di servizio su tutto il territorio nazionale. Inoltre, non è più immaginabile che il servizio farmaceutico non sia dotato di mezzi e strumenti normativi affinché la farmacia diventi effettivamente un centro per la difesa e tutela del diritto alla salute dei cittadini – pazienti”, dichiara per l’occasione il Presidente Gizzi.

Ad aprile la Federazione risponde con entusiasmo all’avvio del Tavolo della Farmaceutica appoggiando il piano di AIFA che vedeva nel farmaco un elemento di sviluppo dell'intero sistema sanitario italiano, e stimolo al miglioramento delle più ampie politiche di Welfare. Assofarm proporrà lo sviluppo di una riforma poggiante sulle tre parole chiave Accessibilità, Efficacia, Sicurezza. E il mese successivo viene accolta con soddisfazione la proposta di istituzione delle “Case della Salute”, fatta dal Ministro Turco, in cui alle farmacie è riconosciuto quel ruolo di contatto diretto col cittadino che le associate di Assofarm hanno già concretizzato da anni. Il clima cambia improvvisamente ai primi di giugno. L’emendamento D’Elia fa riaffiorare i più cupi presentimenti su quella che sarà il processo di riforma della distribuzione farmaceutica italiana. Proprio quando si dibatteva sui rapporti tra SSN e farmacie, su ruoli e funzioni che queste ultime dovevano assumere nel sistema salute italiano, al Senato arriva una concezione del farmaco come puro bene di consumo. Assofarm reagisce concentrando il proprio impegno nel ribadire la necessità di riqualificare la professionalità del farmacista all’interno di un servizio complesso e importante. Si propone pertanto un sistema di Buone Pratiche per la farmacia del futuro. Il vice-presidente federale Francesco Schito, che segue direttamente da anni questo ambito di lavoro, in un editoriale afferma che tale complesso di norme deontologiche “si riferisce in primo luogo al processo di dispensazione dei farmaci (siano essi fabbricati industrialmente o preparati in farmacia, siano essi soggetti a prescrizione medica o meno) e, in particolare, le prestazioni che precedono, accompagnano e fanno seguito alla dispensazione, ossia il controllo, la consulenza professionale e il follow-up farmaco-terapeutico”. Centrale rimane, nelle posizioni assunte da Assofarm nei mesi successivi alla proposta D’Elia, un nuovo sistema di remunerazione del farmacista, incentrato non tanto sull’atto della vendita e del fatturato prodotto, quanto piuttosto della qualità dell’atto farmaceutico, vero e proprio valore aggiunto che il farmacista è in grado di esprimere. Notevole è stato poi l’impegno della Federazione in progetti tesi a qualificare sempre più la farmacia come soggetto attivo nell’ambito della prevenzione e dell’informazione. In tale direzione va la campagna “Guida sicura”, realizzata insieme ad ACI. Un milione di opuscoli distribuiti in tutte le farmacie pubbliche italiane, un sito internet dedicato, e tante altre iniziative territoriali, per un progetto che ha raccolto vivo interesse dal Ministero della Salute e dagli ambienti scientifici.

Le farmacie pubblica può anche essere un’ottima rete territoriale per la sensibilizzazione e la raccolta fondi di grandi campagne sanitarie. Nel 2007 ciò è stato dimostrato dal sostegno offerto dalla federazione a Telethon. Interessanti le cifre raccolte in farmacia, ma soprattutto un contributo importante alla visibilità della più grande iniziativa pubblica italiana a favore della ricerca scientifica sanitaria.

L’attenzione alla dimensione sociale, e il tradizionale spirito di cooperazione che contraddistingue la storia delle farmacie pubbliche italiane, nel 2007 ha trovato uno splendido terreno di espressione nel sostengo offerto a Farmacisti in Aiuto Onlus, , l’organizzazione delle Farmacie Comunali Italiane per le comunità in emergenza. Grazie soprattutto all’impegno diretto della nostra Anna Maria D’Aguanno, responsabile delle relazione esterne di Assofarm, la federazione ha potuto realizzare una concreta opera di solidarietà in India.

L’obiettivo di essere sempre più vicini tanto al cittadino quanto al lavoro delle nostre associate e dei loro farmacisti, nel 2007 si è arricchito di un nuovo strumento: il sito internet www.assofarm.it. L’obiettivo primario è quindi quello di realizzare un’informazione di servizio, e di un dibattito interno alla federazione.

Sono due i grandi interventi realizzati quest’anno nella direzione della maggiore accessibilità al farmaco. Si tratta di azioni molto diverse tra loro, ma che sono certamente accomunate dall’intento di rendere i medicinali più “vicini”, da un punto di vista economico.

Assofarm ha partecipato alla campagna per la diffusione dei farmaci generici di Aifa, assumendo il delicato ruolo della misurazione dei risultati attraverso due indagini conoscitive, prima e dopo la compagna informativa stessa. Valore aggiunto della nostra Federazione è stato certamente la condivisione della necessità di espandere quanto più possibile il mercato degli equivalenti, ma anche l’affidabilità della propria rete nazionale di farmacie, utile contesto in cui realizzare ricerche a contatto con l’utenza.

Più recentemente invece Assofarm si è impegnata ad applicare con la massima celerità la norma che prescrive l’apposizione delle date di scadenza in braille sui farmaci distribuiti a utenti non vedenti o ipo-vedenti. “L’applicazione delle etichette in braille sulle confezioni di medicinali – affermano il presidente di

Assofarm Venanzio Gizzi – è un atto dovuto nei confronti di una categoria di cittadini particolarmente disagiati e conferma il costante impegno delle farmacie nell’offerta di servizi diversificati, sempre più rispondenti alle esigenze delle singole tipologie di utenti”.

L’Assemblea Generale delle Farmacie Sociali Europee quest'anno è stata ospitata nel centro di Verona, negli ultimi gironi di settembre. Molto interessante si è rivelata la giornata di studio dedicata alle "forme giuridiche di stabilimento delle farmacie all'interno dell'Unione Europea", e in particolare l’intervento del professor Francis Megerlin, giurista presso l’Università di Parigi V, a proposito del rapporto tra la dimensione commerciale e quella più specificatamente sanitaria e professionale della Farmacia: “, ma il farmacista, con la qualità delle sue competenze. Ciò peraltro ci permette subito di dire che davvero non è più importante disquisire sulla proprietà della farmacia: ciò che conta è l’atto farmaceutico, non la proprietà dell’impresa economica nella quale tale atto si concretizza”
 
 
Dalla Federazione
 

 
Un cd per Telethon

Oltre all’ormai consueta opera di raccolta fondi, di cui si è dato notizia nel numero precedente di “Notizie da Assofarm”, l’impegno della federazione per il 2007 si rafforza veicolando nelle 1400 Farmacie Comunali italiane il layout della compilation “Gli indimenticabili temi per cinema italiano” che contribuirà a finanziare la ricerca scientifica sulla distrofia muscolare e le altre malattie genetiche. La compilation è prodotta da Marco Patrignani su etichetta Music Village per l’iniziativa “Note per la Ricerca per Telethon”. La complilation è stata presentata alla stampa venerdì 7 dicembre 2007. Il costo unitario è di € 10. Per ogni CD venduto verrà versato a Telethon il prezioso contributo di € 2.
 
 
Dalla Federazione
 

 
Prevedi, il valore dell’informazione sanitaria

Il ruolo della dieta, dell’attività fisica e del fumo nell’eziologia e nel controllo delle patologie cronico-degenerative è noto. L’informazione, utile per la promozione di stili di vita e alimentari connessi al controllo delle suddette patologie, non raggiunge però tutti gli strati sociali della popolazione. Da queste considerazioni nasce “Prevedi”, un progetto che propone l’accesso di tutti i cittadini perugini ad informazioni rilevanti per la prevenzione e la cura non farmacologica delle patologie cronico degenerative.

Prevedi coinvolge l’Università di Perugia, l’Istituto Nazionale Tumori di Milano, ilCoordinamento delle Farmacie Comunali della Provincia di Perugia.

Numerosi studi internazionali hanno individuato, come principali fattori di rischio delle più diffuse patologie occidentali, i parametri che caratterizzano la sindrome metabolica (HDL basso, trigliceridi alti, glicemia, pressione arteriosa alta, circonferenza vita elevata, soprappeso e obesità) quasi tutti facilmente rilevabili senza l’impiego di sofisticate strumentazioni. Una corretta informazione sulla nutrizione e sullo stile di vita permetterebbero di modificare e riportare nella norma questi fattori di rischio.

Quello che è ancora controverso e non chiarito dagli studi è il verificare attraverso quali meccanismi l’informazione è in grado di raggiungere tutte le classi sociali, quanti e quali cambiamenti alimentari siano necessari per modificare i fattori di rischi e quanto questa modifica riduca, nel tempo, l’incidenza di patologie cronico degenerative sulla popolazione.

Per valutare questo è necessario avviare uno studio di intervento d’intervento a doppio braccio, del tipo prima-dopo su vasta popolazione che per vicinanza di territorio sia sottoposta a stress ambientali simili.

Una parte importante del progetto intende monitorare come l’intervento attivo da parte delle Farmacie Comunali sia in grado di far veicolare a tutte le fasce sociali le informazioni sullo stile alimentare e di vita per attivare una seria prevenzione delle patolgie cronico-degenerative e un miglioramento, senza l’utilizzo di farmaci, dei parametri di rischio verso la popolazione già esposta, e sviluppare una compliance verso il cambiamento delle abitudini acquisite. Nell’ipotesi che i risultati supportino l’efficacia dell’approccio prescelto, Prevedi suggerirà alla Regione un metodo di diffusione delle informazioni per uno stile di vita e alimentare protettivo. La rete delle farmacie comunali pubbliche potrebbe rappresentare, infatti, un efficiente ed efficace sistema per veicolare informazioni scientificamente consolidate e supportare i programmi regionali per la promozione della salute.
 
 
Dalle Associate
 

 
“La distribuzione diretta non conviene”

«Uno studio della Bocconi esprime perplessità sulla effettiva possibilità di conseguire risparmi attraverso la distribuzione diretta dei farmaci». Lo dichiara in una nota il capogruppo regionale di Forza Italia, Alfredo Pallone, che ha inviato una lettera al governatore Marrazzo e all’assessore alla Sanità, Battaglia.

«Lo dimostra -ha notato Pallone -un recente studio pubblicato dal Cergas dell’Università Bocconi di Milano, dal quale si evince come i dati relativi al bilancio sanità del Ministero della salute in relazione agli anni 2001-2005 confermino un incremento delle voci di spesa relative ai beni e ai servizi (+60,9%), nelle quali è computata la spesa per l’acquisto di farmaci da parte delle Asl. Mentre, secondo la rivista Farma7, attraverso le farmacie convenzionate si risparmia molto di più ai fini del contenimento della spesa grazie allo sconto al Ssn: nel primo trimestre 2007 rileva la rivista -le farmacie hanno garantito un risparmio di circa 150 milioni di euro, mentre lo sconto dello 0,6% a carico dell’industria, finalizzato al recupero dello sforamento dei tetti di spesa imposto alla spesa farmaceutica ospedaliera, ha determinato un risparmio di circa 16 milioni di euro».

«Lo stesso incremento -spiega Pallone coinvolge la Regione che, nonostante le affermazioni dell’assessore Battaglia sulla diminuzione della spesa farmaceutica, vede un progressivo aumento delle spese sulla voce di beni e servizi, voce entro la quale è computata la distribuzione diretta del farmaco». «Come già avvenuto per i farmaci ad alto costo che la Regione distribuisce attraverso le Asl, anche per i farmaci distribuiti “in nome e per conto” della Regione attraverso le farmacie convenzionate è stato concordato dalla Regione un prezzo d’acquisto scontato del 35% rispetto a quello di fustella al netto dell’Iva, che scende sotto il 33%. Se si considera che da tali percentuali di sconto devono essere scorporati gli ulteriori margini a favore dei grossisti e delle altre categorie coinvolte nella filiera del farmaco, si evince come il risparmio finale per le Asl si riduca a uno sconto del 10%. Una testimonianza della scarsa convenienza delle misure di distribuzione diretta è rappresentato dall’erogazione dell’ antitrombotico Ivor fiale, il cui prezzo al pubblico in farmacia decurtato di Iva è di Euro 0,0091 e che invece viene acquistato dalla Regione a Euro 1,281.82». «Questo dimostra che sotto il profilo economico osserva Pallone -il risparmio è teorico, in quanto la gestione delle misure di distribuzione diretta comporta un aggravio dei costi relativi al personale deputato al controllo di tale attività e dei relativi beni e servizi. È, infatti, l’Asl RmC a sopportare i maggiori oneri relativi alla gestione amministrativa delle misure di distribuzione diretta, come confermato dall’esponenziale incremento nell’esercizio in corso delle voci di bilancio aziendali relative ai beni e servizi». «È indispensabile -ha concluso Pallone -rivedere la politica del farmaco. I dati sui risparmi di spesa sul versante dell’assistenza farmaceutica dimostrano poca attendibilità perché non computano i costi relativi alle misure di distribuzione diretta».
 
 
(fonte: www.ilgiornale.it)
 

 
Internet da sfruttare per il dialogo medico-farmacista

La vendita dei farmaci via internet è piena di insidie, per questo ben vengano regole precise per tutelare i consumatori. Ma la rete è anche uno strumento mal utilizzato Italia che sarebbe, invece, utilissimo per semplificare la vita degli assistiti, soprattutto gli anziani, attraverso il dialogo informatizzato medico-farmacista. A dirlo è Rossella Miracapillo, segretario generale del Movimento consumatori, accogliendo positivamente l'iniziativa dell'Accademia francese della Farmacia che ha proposto la regolamentazione della vendita online dei medicinali, nella consapevolezza dell'inevitabile sviluppo del settore. "L'iniziativa dell'Accademia francese è condivisibile - spiega Miracapillo all'ADNKRONOS SALUTE -anche se sull'acquisto dei farmaci via internet restano molti dubbi per i tanti rischi legati a questa forma di distribuzione". Proprio per questo, però, "servono anche da noi regole, perché la rete è una realtà che non può essere ignorata. Molte farmacie italiane, inoltre, si sono già dotate di siti per la vendita online di prodotti non farmaceutici. E un ulteriore sviluppo è già più che ipotizzabile nell'immediato futuro. Dotarsi di regole per tempo, per evitare di trovarsi di fronte a un mercato incontrollabile, è una scelta saggia'.

Ma per il Movimento consumatori in Italia c'è ancora molto da fare per sfruttare positivamente le potenzialità di Internet. "La vera rivoluzione -spiega Miracapillo - sarebbe quella di poter trovare in farmacia le ricette inviate direttamente dal medico, in particolare per le patologie croniche. Sarebbe un passo avanti enorme, infatti, se il paziente, con un codice di accesso e tutte le precauzione legate alla tutela della privacy, senza fare lunghissime attese da medico di famiglia, potesse contare su questo 'dialogo'diretto tra camice bianco e farmacista. Soprattutto quando si tratta di terapie che si seguono per anni. Ma il nostro Paese è indietro per quanto riguarda l'informatizzazione dell'intero sistema".
 
 
(fonte: AdnKronos Salute)
 

 
Farmaci on-line in Francia

La Francia sdogana la vendita online dei farmaci. L'Accademia della farmacia francese ha aperto alla distribuzione su Internet varando nuove regole per garantire la necessaria sicurezza contro i rischi di contraffazioni e frodi.

Gli esperti d'Oltralpe, che sottolineano comunque i rischi legati alla contraffazione e le scarse possibilitá dei cittadini di difendersi dai ciarlatani aiutati dall'anonimato della Rete, hanno giudicato ineluttabile la vendita di alcuni farmaci sul web. Malgrado la messa a punto di ricette elettroniche «protette, per gli accademici, però, la distribuzione via internet di medicinali con obbligo di prescrizione deve essere severamente vietata e limitata a casi specifici. La novità della distribuzione online sarebbe invece prerogativa dei medicinali sottoposti a prescrizione facoltativa. Anche qui a precise condizioni.

In particolare, indica l'Accademia, il sito di riferimento deve far capo a un esercizio aperto al pubblico, della cui attività dovrà essere il prolungamento; il sito deve garantire la possibilitá di contattare il farmacista; i siti devono ottenere una certificazione dell'Ordine nazionale dei farmacisti e ci deve essere un registro dei siti certificati, tenuto dallo stesso Ordine.
 
 
(fonte: www.corriere.it)
 

 
Benessere delle vie urinarie: il valido aiuto della Fitoterapia.

Uva Ursina e Verga d'Oro possono aiutare in maniera soft i disturbi non complicati. Disagi delle vie urinarie non complicati sono situazioni piuttosto frequenti che tendono a verificarsi quando specie microbiche, prevalentemente batteriche, ne colonizzano le strutture. I sintomi più comuni possono essere:
  • aumentata frequenza della minzione
  • fastidi durante l'eliminazione dell'urina
  • sensazione di bisogno urgente di urinare
  • fastidio vescicale
  • sensazione di non avere svuotato completamente la vescica
  • urine torbide
Nonostante il rispetto di norme igieniche fondamentali da parte della nostra società ci sono molti comportamenti che possono tuttavia favorire l'insorgenza di queste problematiche:
  • lunghe ore di vita sedentaria
  • scarsa assunzione di liquidi
  • trattenere l'urina per lungo tempo
  • alimentazione inadeguata
  • situazioni di stress

In Italia si registrano circa 2 milioni di casi l'anno, riscontrando una maggiore frequenza nelle pazienti di sesso femminile. Si calcola che circa il 25-50% delle donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni accusi un episodio di disturbi di questo genere almeno una volta nella vita. In considerazione di questo impatto la fitoterapia può offrire oggi la possibilità di rispondere con mezzi più "delicati" a queste esigenze. Le piante medicinali che risultano essere utili a coadiuvare il fisiologico benessere delle vie urinarie appartengono alla famiglia delle Ericaceae, prima di tutte l'Uva ursina, ma anche Mirtillo nero, Erica e Corbezzolo. L'Uva ursina rimase largamente ignorata dagli erboristi occidentali fino al XIII secolo, quando Marco Polo riferì del suo uso presso i medici cinesi come rimedio utile per i problemi renali. Grazie ai racconti del viaggiatore veneziano l'Uva ursina divenne popolare in Europa dove trovò un'ampia applicazione nei casi di esigenze di salute legate agli apparati urinario e renale. L'efficacia dell'Uva ursina può essere aumentata mediante opportune associazioni con piante quali la Verga d'oro (Solidago virga-aurea). Tale pianta ha effetti salutistici noti fin dal Medioevo, confermati anche da studi recenti. Riguardo a possibili altre associazioni e sinergie, particolarmente utile può risultare l'unione di queste droghe con gli oli essenziali di piante medicinali ed aromatiche come ad esempio la Salvia.

Emorroidi: Disturbo spesso trascurato ma da non sottovalutare.

Le emorroidi sono un disturbo molto diffuso nella popolazione, tanto che oltre il 50% delle persone al di sopra dei 50 anni ne soffre*, ma viene spesso sottovalutato. In questo modo c'è la possibilità di peggioramento e di impedimenti nello svolgere attività motorie (corsa, bicicletta, ecc…). Le emorroidi sono menzionate già negli scritti di medicina di numerose culture antiche, compresi Babilonesi, Greci, Egiziani ed Ebrei. Il termine deriva dal greco "haema" cioè sangue e "rhoos" cioè colare e venne originariamente adottato da Ippocrate per descrivere il versamento di sangue dalle vene del retto. Successivamente il vocabolo è stato utilizzato per indicare tutta una serie di affezioni relative alle estremità dell'intestino. Le emorroidi possono non dare alcun fastidio, anche per lunghi periodi se non intervengono complicanze di tipo infiammatorio che portano ad una serie di segni e sintomi localizzati: senso di pesantezza e congestione, prurito, dolore della mucosa, proctide catarrale, ragadi. La scelta del trattamento dipende dall'intensità delle manifestazioni e dal livello di serietà del disturbo, oltre che dall'inefficacia di precedenti rimedi utilizzati. In base ad una classificazione si possono distinguere in: · interne o di primo grado: non fuoriescono dall'ano nella sottomucosa del retto · esterne o di secondo grado: escono all'esterno durante la defecazione per poi rientrare spontaneamente. In entrambi i casi, le emorroidi appaiono come dei noduli molli, di colore bluastro, che si svuotano se sottoposti a compressione. Una volta esclusa la presenza di patologie concomitanti, quando è possibile evitare l'intervento chirurgico o nelle situazioni meno gravi, il ricorso alle piante medicinali può risultare un efficace rimedio. I disturbi più fastidiosi possono essere controllati ricorrendo a preparazioni topiche a base di fitocomplessi ad azione specifica come ad esempio Elicriso e Rusco. Fattori che aumentano la pressione intraddominale, come lo sforzo cronico nella defecazione (ma anche gravidanza, parto, tosse, ecc.), eccessi di caffè, di alcool, di cibi piccanti e la vita sedentaria possono favorire l'insorgenza del disturbo. Come già noto, le piante possono dare un ulteriore importante contributo nel caso di stipsi cronica in quanto le sostanze che ammorbidiscono le feci o che ne aumentano la massa, come per esempio lo Psillio, possono essere di aiuto per favorire il transito intestinale e alleviando lo sforzo necessario per la defecazione risultare benefiche anche per le emorroidi. *L'Erborista -1995 n. 2 marzo pag. 46 
 
 
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