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Notizie da Assofarm n° 54



Editoriale
Appena due anni

Possono essere le scontistiche presenti in una qualche finanziaria da tempi di crisi globale, puòessere una legge sui nuovi servizi sanitari in farmacia, oppure un'intervista concessa dai vertici dell'industria farmaceutica: qualsiasi cosa sia accaduta negli ultimi mesi, ha sempre fatto emergere grida d'allarme su un progressivo, inesorabile e mortale calo della redditività delle nostre farmacie. Senza per che ad esse seguano una riflessione seria ed intelligente sulle possibili soluzioni.
Lo stesso è accaduto l'indomani dell'ultimo provvedimento col quale Aifa ha ridotto fino al 40% il prezzo di oltre 4.000 farmaci generici. Una misura che produrrà un risparmio di più di 800 milioni di euro per le casse della sanità pubblica, ma anche una riduzione di circa 14.000 euro di utile prima delle imposte per ogni farmacia.
Secondo i nostri calcoli, quando tra due anni si avrà una riduzione dei prezzi di tutti gli altri generici, dovuta alla scadenza brevettuale della quasi totalità dei farmaci presenti nel prontuario farmaceutico, se il sistema di remunerazione del farmacista sarà ancora quello odierno, la maggior parte delle farmacie chiuderà i battenti.
Abbiamo quindi appena due anni di tempo per realizzare quella nuova remunerazione del farmacista prevista dalla legge 122 dello scorso anno.        
Un tempo più che sufficiente, se si cambiasse il passo, oggi patologicamente lento, del dibattito interno al settore e si risolvessero alcune anomalie non presenti in paesi in cui tali riforme sono già realtà da tempo.                                         
Oltralpe, l'intera filiera del farmaco è stata favorevole fin da subito ad una remunerazione che tenesse conto del servizio consulenziale e non del solo prezzo del farmaco. Qui da noi, invece,Farmindustria ha più volte dichiarato la propria avversione a questo cambiamento, dando l'impressione di non valutare quali potrebbero essere i loro vantaggi derivati da un meccanismo che non leghi la spesa pubblica al semplice prezzo del farmaco.
Allo stesso modo, il mondo della farmacia privata sembra essere ancora troppo fermo a concezioni classiche della dispensazione, di fatto concentrata sull'aspetto materiale della stessa, trascurando così le evoluzioni positive che deriverebbero da un'evoluzione del rapporto farmacista-paziente.
Infine, come accaduto poche settimane fa, siamo l'unico paese europeo dove ancora c'è qualcuno che propone l'uscita dei farmaci di fascia C dal canale esclusivo della Farmacia a vantaggio di Corner e Parafarmacie.
su questi ultimi elementi che sta la soluzione che Assofarm porta avanti da tempo.
Il recupero della redditività non puòessere compiuto attraverso atteggiamenti difensivi, ma deve poggiare su un rilancio del ruolo specifico del farmacista.
Il farmaco deve essere il presupposto attraverso il quale si realizza un servizio esclusivo e realmente consulenziale.
Il Inghilterra il farmacista non consegna solo il medicinale confezionato nelle mani del paziente, ma si preoccupata di  dosare la giusta quantità di farmaci necessari alla specifica durata della terapia prescritta dal medico. In altri paesi del nord Europa concetti come pharmaceutical care e follow up farmaceutico sono realtà già da tempo e contribuiscono a determinare una porzione rilevante delle entrate delle farmacie. Sono stati costruiti dei meccanismi che premiano il merito del farmacista, la sua capacità nel produrre nei confronti del paziente aderenza alla terapia medica, e al contempo di ridurre sprechi per la spesa sanitaria pubblica.
Quando questo si realizza, è evidente che il guadagno direttamente legato al prezzo del farmaco ha assai poca importanza e peso. E infatti, in paesi come Regno Unito, Olanda e Stati Uniti, al farmacista rimane appena un 18% del prezzo del farmaco, contro il 26,7% del nostro paese.
Paradossalmente, quindi, mentre ci lamentiamo di perdere margine, scopriamo di averlo molto più alto del resto del mondo occidentale.
A differenza di altri, per , non riusciamo a sintonizzarci su una cultura di sistema. Un sistema che non puòessere unicamente farmaceutico, ma che deve a sua volta integrarsi col più ampio mondo sanitario, fino a comprendere e rispondere positivamente agli stimoli tecnici dei medici di base, ai bisogni latenti e manifesti dei pazienti, e chiaramente alle nuove necessità e limiti economici del Servizio Sanitario Nazionale.
tempo di accettare la sfida di una riforma netta del nostro mondo, che sia capace di mettere a valore la professionalità dei nostri farmacisti e l'ottima tradizione legislativa di settore italiana, ma che al contempo sappia anche prendere spunto dalle migliori esperienze di altri paesi.

Francesco Schito
Vicepresidente Assofarm
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Farmacie comunali
Verona: Farmacia amica dell'allattamento materno
Avviato con successo due anni fa a Verona come progetto pilota dell'associazione Il Melograno (che da trent'anni attiva in campo nazionale per informare e diffondere una nuova cultura di maternità, nascita e prima infanzia) l'iniziativa oggi coinvolge tutte Farmacie comunali di Verona oltre ad alcune private e altre comunali del veronese.
Il progetto si avvale di un protocollo costituito da indicazioni che affidano anche ai farmacisti un ruolo nella tutela e nel sostegno dell'allattamento materno.
L'iniziativa è così articolata:
- Formazione dei farmacisti secondo gli standard proposti per gli operatori sanitari dall'O.M.S/Unicef
- Allestimento nelle farmacie di un piccolo spazio nel quale la mamma che desidera allattare potrà trovare un luogo di accoglienza.
Spegnimento del marketing di latti in polvere e gli alimenti sostitutivi del latte materno, che, pure disponibili nella farmacia, non saranno più sugli scaffali di libero servizio, ma saranno consegnato a richiesta. Lo stesso per biberon, ciucci e tettarelle e ogni altro supporto atto a favorire l'interruzione dell'allattamento al seno secondo quanto prescritto dal Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, elaborato dall'OMS e dall'UNICEF e approvato nel 1981 dall'Assemblea Mondialedella Sanità e dalle più importanti compagnie produttrici di alimenti per l'infanzia.
Promozione dell'immagine della madre che allatta al seno invece di quella della madre che usa il biberon Attivazione nella comunità di iniziative e progetti in rete con altri attori sociali che tutelano l'allattamento materno Le famiglie, i neogenitori quotidianamente si rivolgono ai farmacisti per eventuali incertezze o problemi rispetto all'alimentazione infantile.
Diventa, quindi, indispensabile un approccio critico alle fonti di informazione che permetta di veicolare alle madri conoscenze non influenzate da interessi commerciali, ma adeguate e precise sull'allattamento materno durante la gravidanza, al momento e dopo la nascita del bambino.
Operatore sanitario a stretto contatto con le madri, con un'attività capillare e facilmente reperibile, il farmacista deve allinearsi a quanto l'OMS/UNICEF prevede per chi a vario titolo si occupa dell'alimentazione infantile, per evitare contraddizioni che potrebbero creare confusione e disagio.
Anche questa competenza deve rientrare nella Pharmaceutical Care, quella sintesi di servizi che possono contribuire a migliorare la salute degli individui migliorando la qualità, i comportamenti e gli stili di vita dei cittadini.
Il farmacista che aderisce alla FAAM crea una cultura dell'allattamento materno anche attraverso due interventi sostanziali all'ambiente di accoglienza dell'utenza, entrambi ispirati ad una strategia di spegnimento del marketing del latte artificiale. Il primo è l'esclusione dallo spazio di libero accesso degli interferenti dell'allattamento,che vengono venduti solo su precisa richiesta (richiesta puòessere l'occasione per dare informazioni corrette).
Il secondo è la promozione dell'immagine della madre che allatta al seno grazie a foto, poster, vetrofanie, che contrariamente alla comune iconografia associ il neonato al seno della madre e non al biberon.
L'impegno del farmacista della FAAM a costruire attraverso tutti questi steps il senso comune sulla pratica dell'allattamento al seno passa anche dalla promozione e attivazione dei contatti e delle collaborazioni con tutti quelli che a vario titolo (operatori socio-sanitari, istituzioni, associazioni, gruppi di sostegno  da mamma a mamma ,ecc.)
si impegnano nella tutela dell'allattamento materno sia nel territorio circostante la farmacia che nel territorio nazionale.
L'attività di rete nella comunità diventa un sistema di sostegno sociale, essenziale per diffondere messaggi educativi comuni e per evitare che fattori sociali ed economici possano interferire sulla pratica dell'allattamento materno, al fine di creare un ambiente che lo protegge, lo facilita e lo incoraggia.
Il progetto, che ha ottenuto i patrocini di Associazione Culturale Pediatri, Ibfan, e Unicef, è stato diffuso attraverso i canali professionali e attraverso la stampa dedicata ai neogenitori.
La sua storia, il percorso di diffusione e il riscontro dei farmacisti che vi hanno aderito sono documentati dal sito interattivo www.progettofaam.org.
Progetto Farmacia amica dell'allattamento materno Il Melograno Centro informazione maternità e nascita Verona:

cell. 349 6418745

www.progettofaam.org
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Responsabile progetto

Isabella Sciarretta

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Farmacie comunali
Monza si rinnova
Nuovo look per la farmacia comunale di via Verri, completamente rinnovata con nuovi arredi, una piccola sala per le prenotazioni mediche e gli esami clinici, un'area magazzino nuova e una nuova illuminazione interna, a cui seguirà anche un ampliamento esterno dell'illuminazione per dare più visibilità alla rivendita di medicinali.
Per agevolare gli utenti, è stata creata anche una zona a disco limitata a 30 minuti nel cortile di via Verri. più servizi ai cittadini:
migliori e innovativi, presentati questa mattina durante l'inaugurazione dei nuovi locali dalla farmacia comunale, alla presenza del sindaco Piero Malegori, del presidente della società AEB Maurizio Bottoni, del responsabile delle attività dirette di AEB, Massimo Frettoli e del sindaco di Seregno Giacinto Mariani. La gestione della farmacia comunale è stata affidata alla società AEB di Seregno, di partecipazione interamente pubblica, realtà industriale ben radicata in Brianza che opera nel settore dei servizi di pubblica utilità: fornitura e distribuzione gas, ciclo idrico, energia elettrica, settore ambientale, illuminazione pubblica, oltre alla gestione delle tre farmacie comunali di Seregno.
In questa operazione, il Comune mantiene la piena titolarità del servizio, entrando nella compagine societaria di AEB.
Tanti i servizi in più per i cittadini, che potranno acquistare test diagnostici per la misurazione della glicemia, colesterolo e trigliceridi.
Effettuare test per la misurazione in tempo reale di emoglobina, creatinina, transaminasi ed ematocrito, prenotare visite mediche ed effettuare test perle intolleranze alimentari.
Con la nuova gestione si punta ad ottenere migliori opportunità gestionali e operative per la farmacia comunale, migliorandone il servizio alla cittadinanza.
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Farmacie comunali
Farmacie comunali di Campobasso, si faccia chiarezza

Che si faccia chiarezza sulle notizie che vorrebbero che fossero vendute, almeno una, perchè non economicamente conveniente.
Da qualche tempo è stata messa in atto una azione di palese destabilizzazione, le cui finalità è bene che vengano comunicate alla città, della serenità in cui operano le tre farmacie di proprietà del Comune di Campobasso.
E' dall'inizio della consiliatura che le voci sulla vendita delle farmacie si rincorrono con insistenza.
Posizione trapelata ben prima che questa amministrazione prendesse conoscenza reale e concreta sullo stato delle cose. Sembra quasi un'altra delle promesse elettorali.
In questo quadro appare molto significativo che il concorso per l'assunzione di nuovi farmacisti, come quelli per Dirigente, sia stato subito revocato.
E sappiamo per i Dirigenti come è andata a finire. L'attuale carenza di organico, praticamente procurata, è una delle ragioni che vengono addotte per giustificare una possibile vendita.
E se così dovesse essere, o sono stati creati tutti i presupposti per destabilizzare le nostre farmacie per poi affermare,  vedete che non rendono, le dobbiamo vendere , oppure sono state create le condizioni ottimali per reclutare personale con assunzioni in barba alla norma, ovvero con urgenza e in emergenza.
Le farmacie comunali costituiscono una delle attività produttive che mostrano a fine esercizio un utile di gestione, inoltre costituiscono un presidio sanitario e sociale di grande utilità, ben gestito anche grazie all'ottimo lavoro dei dipendenti farmacisti. Sono insediate in quartieri periferici che sino a qualche tempo fa non avevano alcun servizio e la cosa è stata possibile proprio perchè di proprietà comunale.
In questa situazioni prima chiederemo chiarezza e trasparenza in Consiglio comunale, poi se il caso, ricorreremo anche ad altre istituzioni per averla.
Il Gruppo consiliare del Partito Democratico chiede fermamente che le farmacie restino di proprietà comunale e che vengano ripristinate tutte le condizioni per un rilancio delle stesse anche attraverso un recupero della serenità tra il personale dipendente che vi lavora, profondendo ogni giorno grande energia e professionalità.

(fonte: altromolise.it)
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Farmacie comunali
Mondragone: Farmacie non si vendono

Con la sentenza 1724/2011 (scaricabile sul sito www.giustizia-amministrativa.it) il Consiglio di Stato ha messo fine alla vicenda della vendita della Farmacia Comunale, dando pienamente torto alle posizioni del Sindaco Achille Cennami del comune di Mondragone, cittadina del casertano.
Numerose sono le censure sulla condotta amministrativa perseguita in questa vicenda, prima fra tutte è l'erroneità di separare lo strumento di gestione dalla titolarità della concessione farmaceutica. Il Consiglio di Stato ha ribadito che una farmacia ha come scopo fondamentale la salute pubblica e non la produzione di ricavi.
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Mondo farmaceutico
Farmaci generici: dal 15 aprile crollano i prezzi

Un taglio al prezzo dei farmaci non coperti da brevetto a partire da metà aprile. Lo ha stabilito l'Agenzia italiana del farmaco con un provvedimento varato a fine marzo, che ha reso operativo il taglio dei listini sui medicinali generici.
L'obiettivo della manovra, che riguarda i farmaci di fascia A (quelli rimborsati dal Servizio sanitario nazionale), è quello di contenere la spesa farmaceutica: conti alla mano, la manovra dovrebbe portare a un risparmio di 830 milioni di euro all'anno, e per il 2011 si parla già di 625 milioni.
La forbice sui listini ha intaccato infatti 4.188 prodotti inseriti nelle liste di trasparenza dell'Aifa, e potrebbe in parte sollevare anche i bilanci dei cittadini.
Pur riguardando solo i farmaci di fascia A, infatti, la lunghissima lista include molte specialità di uso comune, come antibiotici e antinfiammatori, che spesso vengono acquistati anche senza ricetta rosa, pagandoli per intero.
Tra i  tagliati ci sono molecole utilizzatissime come lo Zovirax, l'Aulin, l'Oki, il Brufen o il Lansox, e i rispettivi generici.
L'accetta non è caduta a caso. I tagli sono stati operati sui medicinali il cui prezzo finale era sopra la media europea.
I tecnici dell'Aifa hanno estratto dai database europei i prezzi delle specialità in questione in quattro paesi: Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, e, fatta la media, hanno adeguato attraverso una complessa procedura anche i listini italiani, laddove questi si discostavano verso l'alto.
Esenti dai ritocchi solo i farmaci che già costano sotto i due euro.
Per tutti gli altri, il prezzo finale è stato livellati fino al 40%. Tagliati dell'8% anche i prodotti il cui costo era in linea con quello degli altri paesi. Tutto frutto dell'applicazione di una norma, la 122 del 2010, approvata la scorsa estate per  incentivare il consumo dei medicinali equivalenti . All'articolo 11 il testo prevede che l'Aifa,  sulla base dei prezzi vigenti nei paesi dell'Unione europea, fissa un prezzo massimo di rimborso per confezione, a parità di principio attivo, di dosaggio, di forma farmaceutica, di modalità di rilascio e di unità posologiche .
a l'operazione, che farà pure bene alle casse dello Stato e in parte alle tasche dei cittadini, non è stata ben gradita dall'industria.
Le più allarmate di tutti sono le aziende di Assogenerici, l'associazione che rappresenta i produttori di medicinali equivalenti, che vedono il provvedimento come una mannaia.
Nel resto d'Europa i generici hanno prezzi particolarmente contenuti a fronte di volumi che in Italia non sono assolutamente accessibili , ha detto il presidente dell'associazione Giorgio Foresti, che si è opposto al livellamento dei listini.
Foresti ha anche espresso timori sul fatto che le aziende più piccole potrebbero non riuscire a rimanere sul mercato:  Con il calo dei prezzi generici fino al 40 % calerà ulteriormente la quota di mercato occupata ora dai medicinali equivalenti, che passerà dal 10 al 7% , ha detto, per poi concludere:  Molte aziende, dopo questa manovra, si ritireranno dal mercato italiano con ricadute molto pesanti .
Anche lo scenario dipinto da Sergio DompÚ, presidente di Farmindustria, non è dei più rosei:  Così si colpiscono i livelli produttivi degli stabilimenti italiani , ha detto,  con livelli così bassi di rimborso per riuscire ad avere un equilibrio economico è necessario andare a produrre in paesi che hanno costi inferiori . Secondo il presidente:  si rischia di veder sparire qualche prodotto oltre che qualche impresa .
Molti analisti, come queli del centro studi Cerm condividono queste paure.
Ma i più spaventati sono i sindacati di settore. Le organizzazioni di categoria dei chimici Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil, hanno diramato un comunicato sul taglio dei prezzi che la dice lunga:
L'effetto positivo del provvedimento rischia di essere annullato per le conseguenze, già annunciate, legate alle scelte delle imprese di decentrare le attività produttive in altri paesi e di ridurre i costi tagliando ulteriormente l'occupazione .
Pagare meno i farmaci potrebbe costare, insomma, migliaia di posti di lavoro. O è la solita protesta contro i tagli dello Stato?

(fonte: Salvagente.it)
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Mondo farmaceutico
Federfarma contro il taglio ai generici

''L'imminente drastico taglio dei prezzi di riferimento dei farmaci fuori brevetto produrra' un ulteriore attacco alla redditivita' delle farmacie, senza portare strutturali vantaggi all'intero sistema sanitario nazionale e, in particolare, alla spesa farmaceutica i cui indicatori piu' allarmanti sono quelli della spesa farmaceutica ospedaliera: e' quest'ultima che registra forti incrementi e continui splafonamenti, tanto da pensare che senza correttivi potrebbe raggiungere in pochi anni lo stesso valore della spesa farmaceutica territoriale''.
E' quanto denuncia una nota di Federfarma.
''Il prezzo del farmaco generico - prosegue - ha avuto nel tempo un importante effetto di trascinamento al ribasso anche sul prezzo dei farmaci a marchio, ossia quelli che hanno originato i generici stessi. Ora il prezzo medio dei farmaci appartenenti alle liste di riferimento (generici piu' originator) e' ormai al di sotto dei 7 euro e la quota imputabile a questi farmaci rispetto all'intera spesa farmaceutica territoriale e' del 33% a valore, mentre costituisce circa il 56% per numero di confezioni dispensate.
Si va quindi a colpire un settore che e' gia' fortemente penalizzato e che ha gia' prodotto in termini economici tutte le sue potenzialita' di risparmio, grazie anche al contributo mondo farmaceutico Federfarma contro il taglio ai generici delle farmacie che incoraggiano la sostituzione''.
Secondo i titolari di farmacia, questa ''e' un'ulteriore dimostrazione della necessita' di pervenire rapidamente ad un nuovo sistema di remunerazione delle farmacie, peraltro voluto dalla stessa legge, per evitare di continuare a depauperare la qualita' del servizio farmaceutico svolto sul territorio e lasciando che persistano grandi e incontrollati varchi alla spesa sanitaria complessiva''.
''Alla luce di questi dati - conclude Federfarma - chiediamo con fermezza che le risorse che risulteranno disponibili a seguito di questo nuovo taglio si traducano almeno nella possibilita' che i cittadini accedano piu' facilmente, attraverso le farmacie del territorio, ai medicinali piu' moderni per patologie rilevanti che oggi, molto spesso, sono distribuiti direttamente dalle ASL, con il risultato di imporre ai pazienti ulteriori disagi e gravosi spostamenti.
Intanto, molti farmaci continuano a varcare le frontiere verso mercati paralleli diventando sempre piu' introvabili in Italia, buttiamo al macero centinaia di migliaia di confezioni di medicinali per cambi di fogli illustrativi e si complica sempre di piu' l'accesso al farmaco da parte del cittadino''.
(fonte: Asca)
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Mondo Farmaceutico
Generici, campagna per promuoverne l'acquisto

Parte la campagna di Movimento Consumatori e Teva Italia per promuovere l'acquisto dei farmaci equivalenti. In Italia, infatti, su tutti i farmaci acquistati solo il 10% è equivalente. La media europea è, invece, del 50%.
La conseguenza? più spese per le tasche degli italiani.
Cosa sono i farmaci equivalenti ormai lo sanno in molti: farmaci di altre marche ma con lo stesso principio attivo del loro omonimo  firmato che per costa molto di più. Quanto si riesce a risparmiare con i farmaci equivalenti è presto detto: 20  30% in meno. Se poi si compra il farmaco generico al corner sanitario del supermercato invece che nelle normali farmacie, il risparmio è davvero massimo.
I farmacisti solitamente sono tenuti a chiedere se si preferisce il farmaco di marca o l'equivalente, ma se non dovessero farlo, chiedete voi il principio attivo e non il nome della medicina.
Inoltre si sappia che l'Aifa  Agenzia italiana del farmaco  aggiorna periodicamente la lista dei farmaci generici. Detta lista è consultabile gratuitamente online, quindi prima di andare in farmacia si puòverificare se per la medicina scelta esiste un medicinale equivalente.
La campagna informativa  Equivalente  conosci e scegli i farmaci equivalenti , patrocinata dal Movimento Consumatori, prevede anche incontri nelle piazze. Scegliere i medicinali generici, infatti, significa alleggerire la spesa della famiglia, ma anche quella del Sistema Sanitario Nazionale, che avrà più risorse per favorire l'accesso a terapie costose e innovative.

(fonte: vostrisoldi.it)

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Mondo farmaceutico
Sifo: più risparmi se farmaci distribuiti da ospedali e Asl


''Razionalizzare la spesa farmaceutica ospedaliera si puo' e si deve a causa dell'arrivo di molecole sempre piu'costose e della cronicizzazione di molte patologie.
Uno dei sistemi piu' semplici ed efficaci e' la distribuzione diretta dei medicinali ai pazienti in dimissione e, nel caso di malati cronici, tramite l'Asl e in assistenza domiciliare.
Se tale sistema fosse attuato in ogni regione, consentirebbe un risparmio significativo per il Sistema Sanitario Nazionale''.
Lo sottolinea la Societa' Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie spiegando che ''un risparmio ancora maggiore e' realizzabile evitando il canale delle farmacie private: una recente indagine della Guardia di Finanza lo ha quantificato per il quadriennio 2004-2008, per i farmaci del Prontuario ospedaliero per la continuita' terapeutica a pazienti cronici e/o seguiti dalle strutture pubbliche, in poco meno di 900 (892) milioni di euro''.
''Nonostante da anni i farmacisti ospedalieri e delle Asl pongano l'accento sulla distribuzione diretta dei farmaci - afferma Laura Fabrizio, presidente della Sifo - non molto e' stato fatto, se si eccettuano esperienze di distribuzione a domicilio attuate in alcune Asl di Liguria, Umbria e Calabria e altre lodevoli iniziative purtroppo isolate. E oggi addirittura alcuni propongono l'opposto: portare alcuni medicinali di fascia H anche al di fuori dell'ospedale e delle Asl.
Un controsenso, almeno per due motivi: primo, per i mancati risparmi, dato che la distribuzione diretta tramite le farmacie territoriali costa di piu' perche' vi si aggiungono le spese di distribuzione per i farmacisti privati, oneri che variano in base ad accordi regionali fino ad arrivare al 12% sul prezzo al pubblico compreso di IVA; secondo, perche' si tratta di medicinali di uso ospedaliero proprio perche' necessitano di una particolare attenzione per aspetti legati al monitoraggio dell'efficacia e degli effetti collaterali, e quindi alla loro sicurezza e appropriatezza di utilizzo, verificabili mediante il continuo controllo dei rispettivi piani terapeutici depositati presso i servizi farmaceutici del Sistema Sanitario Nazionale e il monitoraggio attraverso il Registro dell'Agenzia italiana del Farmaco
(Aifa)''.
''Al contrario, i farmacisti delle farmacie territoriali, non conoscendo il piano terapeutico - spiega Pietro Finocchiaro, segretario nazionale Sifo - non sono in grado di valutare l'appropriatezza prescrittiva che e' il parametro piu' avanzato e complesso sul quale anche gli studi piu' recenti ci dicono sia necessario agire per diminuire ulteriormente la spesa, in particolare per i farmaci complessi che necessitano di un monitoraggio intensivo come quelli ospedalieri e innovativi''.
Dunque, conclude Francesco De Vita, segretario regionale Sifo Abruzzo, rispodendo a chi propone di spostare alcuni principi attivi del prontuario ospedaliero anche al territori, ''monitorare i consumi di per se' non ha alcun senso ne' valore se non si ha la possibilita' di incidere sugli stessi''.
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Mondo farmaceutico
Arriva WikiFarmacia


WikiPharm è la nuova App di ricerca farmaci che è stata lanciata in questi giorni nell'ambito del progetto  Equivalente. Conosci e scegli i farmaci equivalenti .
Il nome scelto per l'applicazione sottolinea la quantità e la completezza di informazioni ricavabili dal suo utilizzo.
Con centinaia di migliaia tra farmaci, a uso umano e veterinario, e dispositivi medici, WikiPharm consentirà a qualsiasi cittadino di trovare in modo semplice ed intuitivo tutte le informazioni riguardanti il singolo medicinale, i suoi principi attivi, le interazioni, l'esistenza di farmaci equivalenti corrispondenti.
Una delle particolarità esclusive della app consiste nel fatto che WikiPharm permette di confrontare i prezzi dei medicinali tra loro, paragonando farmaci di marca ed equivalenti e fornendo con precisione l'indicazione di quanto si puòrisparmiare.
Sono fornite anche dettagliate indicazioni relative alle interazioni tra farmaci, provenienti da data base ufficiali.
Per ogni farmaco è disponibile l'intera monografia ufficiale, l'indicazione del tipo di ricetta necessaria, la casa farmaceutica, il singolo prezzo, etc.
WikiPharm è disponibile gratuitamente per il download sull'App Store, per iPhone e iPad, e completa il pacchetto di strumenti divulgativi multimediali messi a punto per il progetto  Equivalente.
Conosci e scegli i farmaci equivalenti Sono già in sviluppo, a cura del tradizionale partner FabLab, le versioni compatibili con gli altri dispositivi mobili


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Mondo farmaceutico
Parafarmacie, quali prospettive (e rischi) per la fascia C

Liberalizzazioni e concorrenza  I nuovi scenari della distribuzione dei farmaci: quali vantaggi e quali prospettive? : questo il titolo di un convegno svoltosi stamattina a Roma e promosso da Farmacia Non Convenzionata, Federazione Esercizi Farmaceutici, Associazione Nazionale Parafarmacie ed Essere Farmacisti.
Presenze significative, a partire da Antonio Catricalà, presidente dell'Antitrust, che, nel ricordare le numerose segnalazioni attraverso le quali l'Autorità garante del mercato e della concorrenza ha difeso la creazione delle parafarmacie ha anche voluto sgombrare il campo da considerazioni pessimistiche:  Le parafarmacie cresconodi numero ha osservato  aumentano i posti di lavoro per i giovani farmacisti, i costi dei medicinali da banco sono stati efficacemente calmierati e, al contempo le farmacie non hanno perso quote di mercato tali da danneggiarle .
Per Catricalà, inoltre, la presenza nelle parafarmacie di un farmacista, abilitato e iscritto all'Albo professionale, sarebbe da sola sufficiente a giustificare l'ingresso della Fascia C: si tratta di un elemento    davvero poco comprensibile
  la cui mancanza rende incompleto il quadro delle liberalizzazioni del settore e al quale  il legislatore dovrà porre rimedio . Non tanto per ragioni di mercato, bensì per motivi strettamente legati alla professionalità di chi opera nelle parafarmacie.
A Catricalà ha fatto eco Rita Battaglia, vicepresidente della Federconsumatori, rilevando il benefico effetto che l'apertura delle parafarmacie ha avuto sul mercato:  Il cittadino prima poteva contare soltanto su un unico prezzo.Ora, invece, grazie alla concorrenza, ha un'ampia possibilità di scelta.
E le tasche delle famiglie italiane ne hanno davvero beneficiato . Anche Battaglia si è spesa a favore della Fascia C in parafarmacia dalla quale deriverebbero ulteriori risparmi.
Senza contare il  guadagno in termini professionali. Anche per questo si è dichiarata contraria a ipotesi di  finte liberalizzazioni con la vendita di Otc anche nelle tabaccherie o in altri esercizi commerciali come gli autogrill.  Dove ci sono farmaci ha ricordato  la presenza del farmacista è indispensabile .
Sulla stessa linea si è tenuto Nicola Salerno, del Cerm, dichiaratosi a favore di un sistema aperto che permetta anche il superamento di uno strumento rigido quale quello ella Pianta Organica.
A questo proposito si è richiamato alle segnalazioni dell'Antitrust e alle pronunce della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea che, a suo dire, non hanno avallato le scelte del legislatore
(nei Paesi in cui viene applicata una Pianta organica) ma soltanto i principi sui quali si quest'ultima si basa, cioè assicurare un accesso certo ed efficace dei cittadini al farmaco.
Un ulteriore sostegno alle richieste delle parafarmacie sulla fascia C è venuto dalla senatrice Rita Ghedini (PD), firmataria di un disegno di legge  tra quelli sui quali sta lavorando la commissione Igiene e sanità di Palazzo Madama per predisporre un testo unico di riordino del sistema farmaceutico  nel quale si proponeva, appunto, la possibilità di dispensare in parafarmacia i farmaci di fascia C. E a questo proposito Ghedini ha voluto ribadire il proprio impegno e quello dell'opposizione in difesa del sistema delle parafarmacie:  Che si sostanzia non solo nel diritto al libero esercizio della professione ma anche in quello del cittadino a poter avere la massima accessibilità al farmaco nelle migliori condizioni economiche .
Le proposte avanzate, ha aggiunto, non intendono creare  contrapposizioni tra professionisti bensì dar vita a un  sistema aperto dal quale tutti possano trarre benefici grazie a meccanismi di concorrenza virtuosa.
Un sistema al quale si è richiamato anche Antonio Lirosi, responsabile consumatori e commercio del PD, ricordando come il Governo dovrà presto metter mano al Piano nazionale delle riforme attraverso il quale metter in campo interventi per la modernizzazione dell'economia e la ripresa dei consumi.
Un ambito dal quale non potrà certo essere esclusa l'intera filiera del farmaco, a partire proprio dal sistema delle parafarmacie che  il Partito Democratico appoggia e difende .
Gli interventi dei rappresentanti del Coordinamento delle parafarmacie  Paolo Vezzaro per il Forum Parafarmacie, Alessandro Mazzacca per Essere Farmacisti, Fabio Romiti per il Movimento nazionale liberi farmacisti e Massimo Brunetti per l'Anpi  hanno portato ulteriore acqua la mulino delle parafarmacie. In particolare, Romiti e Brunetti hanno sottolineato  anche con la forza dei numeri  come gli esercizi di vicinato siano arrivati a colmare le carenze di assistenza farmaceutica create dall'attuale meccanismo della Pianta organica, eccessivamente rigida e, di conseguenza incapace di tener contodella mobilità dei cittadini e dei lavoratori  in particolare nei grandi centri urbani  ma anche della presenza di cittadini  non residenti ma domiciliati, studenti fuori sede ecc.  che rendono davvero  sbilanciato il rapporto farmacie-abitanti proposto dalla Pianta organica.
Aprire ulteriormente il mercato con l'autorizzazione a dispensare la Fascia C non soltanto puòdare un'ulteriore risposta la domanda di salute di questi flussi di popolazione ma  lo ha sottolineato Romiti  anche offrire spazi occupazionali importanti ai farmacisti del futuro prossimo che, stando a stime recenti, entro il 2017 dovrebbero raggiungere un totale di 100 mila laureati.
Un confronto sereno : a questo punta la Federazione degli Ordini A chiudere gli interventi c'è stato infine quello di Maurizio Pace, segretario della Federazione degli Ordini dei farmacisti  peraltro più volte chiamata in causa  che ha voluto ribadire la massima disponibilità della Fofi al confronto e alla discussione sui molti elementi presentati nel corso del dibattito.  La Federazione ha sottolineato Pace  privilegia il momento del confronto e, comunque, è da tempo al lavoro per cercare di trovare e raggiungere soluzioni condivise.
Così come da tempo, da prima della liberalizzazione, ha cominciato un percorso per l'ammodernamento del servizio farmaceutico e per l'evoluzione della professione in tutti i suoi ambiti.
Lo dimostrano i molti obiettivi che sono stati raggiunti nel tempo, non ultimo quello della farmacia dei servizi  elemento portante del progetto di rilancio della professione presentato a Palazzo Marini nel 2006  che ha visto già la pubblicazione del primo dei decreti applicativi .  Per quanto riguarda le parafarmacie ha aggiunto il segretario Fofi  la nostra opposizione alla legge 223 non discendeva da una difesa corporativa, ma dalla convinzione che l'uscita dell'OTC dalla farmacia rappresentasse più un'occasione per i capitali di entrare nella distribuzione del farmaco che un reale sbocco occupazionale.
Non si puòsottacere che il nostro è un impianto che punta a garantire un accesso al farmaco equo e uniforme, coerente con il carattere universalistico del Servizio sanitario nazionale.
Equità e uniformità che mai sono state garantite dal solo mercato e dalla sola concorrenza, anzi . Pace ha citato gli effetti negativi per i cittadini delle liberalizzazioni condotte in Norvegia e Islanda, ricordando come in Belgio si sia prontamente ritornati al criterio geodemografico per l'apertura delle farmacie.
Questo non significa che il sistema italiano non richieda una revisione. Abbiamo sempre sostenuto che vanno rivisti il quorum e gli altri istituti.
Nostro obiettivo principale ha spiegato Pace  è quello di offrire agli iscritti forme concrete di tutela a cominciare da forme concorsuali più snelle e veloci delle attuali, prevedendo un concorso riservato ai non titolari e ai titolari di farmacie rurali sussidiate, ma anche con una revisione del sistema contrattuale che preveda progressioni di carriera per i dipendenti o, ancora, legando al fatturato della farmacia la presenza di un determinato numero di farmacisti dipendenti. In quest'ottica  ha ancora ricordato "vanno anche le nostre proposte per un Fondo di solidarietà intercategoriale a sostegno delle farmacie dei piccoli centri".
Per quanto riguarda la Fascia C nelle parafarmacie  ha concluso Pace  è opportuna un'approfondita riflessione sugli effetti che potrebbero derivarne. Un aumento del fatturato potenziale potrebbe richiamare ulteriore interesse per il settore da parte dei grandi gruppi: siamo certi che i colleghi titolari delle parafarmacie possano reggere l'urto di una concorrenza dotata di piattaforme di acquisto e capacità logistica tanto superiori? E se anche il cittadino ne traesse dei vantaggi, del tutto ipotetici, bisognerebbe comprendere fino a che punto l'attuale sistema potrebbe sopravvivere .In sostanza, se si introduce accanto a un servizio farmaceutico pubblico un canale parallelo che drena parte dell'attività, cioè quella con un margine maggiore, le farmacie convenzionate possano continuare a fare servizio pubblico? E dall'altra parte, siamo certi che una rete di farmacie non convenzionate possa resistere al destino della concentrazione nelle mani di pochi grandi gruppi? Sarebbe la prospettiva di un'eclisse della professione e, a quel punto, la distinzione tra titolari e non titolari, tra farmacie e parafarmacie, avrebbe davvero poco senso. Può darsi che a molti non piaccia considerare questo scenario, ma è tutt'altro che estraneo allo schema delle politiche liberiste in sanità .
Ma chi voglia confrontarsi su questi aspetti - ha concluso Pace - troverà sempre un interlocutore nella Federazione degli Ordini .
(fonte: quotidianosanita.it)

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Erba Vita e Assofarm
Le pomate eudermiche di Erba Vita


Le pomate eudermiche ERBA VITA sono arricchite con purissimo Olio di Argan ottenuto dai migliori semi tramite spremitura a freddo, con alta concentrazione di sitosterolo (titolazione allo 0,25%) e una elevata concentrazione di vitamina E; queste pomate hanno notevoli proprietà ammorbidenti, emollienti e seborestitutive e sono ideali anche per pelli secche, alipiche, disidratate e delicate.
Sono formulate al 100% con ingredienti di derivazione naturale, prive di coloranti, parabeni e allergeni sintetici.
La Pomata Eudermica formulata con Tea tree e timo bianco ed arricchita con purissimo Olio di Argan è indicata in caso di dermatiti ed altre affezioni cutanee. Ideale per ridurre localmente l'infiammazione, esplica azione dermoprotettiva e antimicrobica.
La Pomata Eudermica formulata con Arnica e Centella ed arricchita con purissimo Olio di Argan è indicata in caso di strappi e contusioni e per favorire il riassorbimento degli ematomi.
Erba Vita e Assofarm Le pomate eudermiche di Erba Vita Olio di Argan (Argania spinosa) L'albero di Argan cresce esclusivamente nella regione del Souss, nel deserto marocchino.
Il nome argan con cui la pianta è conosciuta corrisponde al nome locale, in lingua berbera (tashelhit) e significa olio.
Ricco di acidi grassi insaturi (più dell'80%) e di Vitamina E (potente antiossidante che ripara le membrane cellulari dall'azione dannosa dei radicali liberi), l'olio di Argan è un alleato perfetto per idratare, nutrire e proteggere la pelle ed il corpo dalle aggressioni esterne. Gli acidi grassi insaturi infatti agiscono come una barriera ostacolando l'eccessiva e vaporazione trans-epidermica: ciòpermette alla pelle di mantenere in equilibrio il suo tasso di umidità.
Inoltre, questi gli acidi grassi sono i componenti fondamentali dei fosfolipidi, importanti per il mantenimento della fluidità delle membrane cellulari: la loro carenza provoca indebolimento dell'epidermide, con riduzione di elasticità e morbidezza e con conseguenze quali eczema, psoriasi e desquamazione.
I tocoferoli, presenti in quantità variabile compresa tra 400-700 mmg /kg sotto forma principalmente di Gamma tocoferolo, rendono l'Olio di Argan molto stabile all'ossidazione e un buon protettivo per la pelle.
fitosteroli, rappresentati anche da delta-7 stigmasteroli, difficili da trovare negli oli vegetali e molto efficienti nella protezione antiradicalica dell'epidermide, nel ripristino dell'attività delle cellule.
Il sitosterolo appartiene alla categoria dei Fitosteroli (molecole con struttura molto simile ad alcuni composti presenti nella pelle). I fitosteroli sono molto importanti perchè creano un velo protettivo sul derma.
L'alta concentrazione di sitosterolo contenuta in questo Olio lo rende prezioso per la pelle.
Favorisce l'ossigenazione intracellulare, aumenta il tasso di sostanze nutrienti delle cellule cutanee e contrasta la dannosa azione dei radicali liberi attenuando le rughe, migliorando l'idratazione e l'elasticità della pelle e proteggendo la cute dalle aggressioni esterne.
Grazie alle sue proprietà cicatrizzanti, è altresì utilizzato nella medicina tradizionale per favorire il processo di guarigione delle bruciature e mitigare il rossore della pelle; aiuta inoltre a contrastare smagliature, screpolature e ad attenuare sensibilmente i danni causati dal sole. E'un olio di facile assorbimento e non lascia la pelle unta.
La Pomata Eudermica formulata con Artiglio e Ginepro e arricchita con purissimo Olio di Argan è indicata per donare benessere alle articolazioni e donare un rapido sollievo in caso di infiammazioni localizzate.
La Pomata Eudermica formulata con Bardana, Viola del Pensiero e Lavanda e arricchita con purissimo Olio di Argan è indicata per depurare e detossificare l'epidermide: possiede azione specifica in caso di arrossamento dovuto a dermatite, infezioni o psoriasi.
La Pomata Eudermica formulata con Calendula e Iperico e arricchita con purissimo Olio di Argan è indicata in caso di arrossamenti ed irritazioni da agenti esterni (ferite, abrasioni, pizzichi, geloni). Possiede elevato potere emolliente, idratante e protettivo.
La Pomata Eudermica formulata con Ippocastano e Amamelide e arricchita con purissimo Olio di Argan è indicata per donare benessere e sollievo alle gambe affaticate: possiede infatti azione protettiva dell'endotelio vasale e favorente la microcircolazione. 
   
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