Notizie n. 14
Editoriale
Dalla Federazione
Dalle Associate
Mondo naturale
- Benessere delle vie urinarie: il valido aiuto della Fitoterapia
- Emorroidi: disturbo spesso trascurato ma da non sottovalutare
Non è certo la prima volta che lo diciamo, né sarà l'ultima: siamo favorevoli ad un processo di liberalizzazione del sistema della distribuzione farmaceutica italiana. Lo siamo grazie alla cultura che da sempre anima la nostra Federazione, e lo siamo anche perché possiamo permettercelo.
Una cultura del servizio al cittadino, la nostra, non può che vedere di buon occhio un mutamento del mercato che favorisca la concorrenza, a patto che ovviamente venga poi garantito e premiato che svolge un effettivo servizio sanitario pubblico caratterizzato dai più alti standard qualitativi.
Ed è proprio su quest'ultimo elemento che ci sentiamo sicuri nel dell'odierno contesto della distribuzione farmaceutica.
Oggi la grande distribuzione è più forte della farmacia pubblica solo sul versante degli sconti. Ma tutto fa pensare che già dal prossimo futuro una più efficace organizzazione interna al mondo Assofarm e lo sviluppo di strategie commerciali comuni possa ridurre o addirittura annullare questo gap dei prezzi di vendita.
Se vinceremo anche la sfida degli sconti, allora il livello di competitività della farmacia pubblica sarà assai forte.
Perché noi già oggi non siamo un "negozio" dei farmaci, che ha successo con promozioni e saldi. Siamo invece l'unico soggetto del settore che supporta in maniera uniforme l'attività distributiva con l'erogazione di servizi reali e gratuiti. Ed è su questo che dovremo puntare da qui in avanti.
Oggi non c'è una sola farmacia pubblica italiana che non effettui la misurazione del peso, della pressione e altre analisi di prima istanza. Già ora le nostre strutture sul territorio riescono pertanto a fornire al cittadino le bussole primarie di valutazione della propria salute.
Eppure questo non basta più. Possiamo, e quindi dobbiamo, spingerci oltre. Le associate Assofarm potrebbero sviluppare un network di condivisione del consumo farmaceutico e dell'assistenza sanitaria ricevuto da ogni paziente, al fine di migliorare la qualità del servizio offrendo maggiori garanzie contro gli errori di erogazione. La nostra proposta di istituzione di un Registro del Paziente va, come noto, in questa direzione.
Il Servizio Sanitario Nazionale deve sostenere questa attività del servizio con adeguate politiche di convenzioni, e quindi di controllo, che premino solo chi effettivamente opera in questo senso.
Questa è la liberalizzazione che ci piace: Quella che stimola a concentrarci sui bisogni reali dell'utenza. Bisogni che non possono essere soltanto risparmiare pochi centesimi di euro sull'aspirina.
Ecco dunque la nostra proposta di liberalizzazione, che passa attraverso una riforma della remunerazione delle farmacie sul SSN.
Prima di tutto proponiamo un doppio criterio di remunerazione: una parte sul prezzo dei farmaci (come avviene già oggi) e una nuova componente sulla "qualità" della farmacia. Con questo sistema lo Stato spenderebbe di meno, perché andrebbe ad investire di fatto sulle farmacie di qualità.
Questa qualità, concetto di per sé ambiguo, sarebbe definita attraverso quindici indicatori, il cui valore per ogni farmacia andrebbe verificato ogni anno attraverso autocertificazioni e un sistema certo di controlli.
Questi gli indicatori che abbiamo individuato: fatturato per addetto in farmacia, incidenza della distribuzione diretta sul SSN, ore di formazione per ogni addetto, autotest diabete e colesterolo, procedure di controllo, adesione a campagne pubbliche di prevenzione, consegna farmaci a domicilio, prenotazioni delle prestazioni ospedaliere, diffusione equivalenti, frequenza di rinnovo della farmacia, abbattimento di barriere per handicap motori e per handicap visivi, fornitura del servizio 24 ore su 24, orario di apertura, e promozione di parafarmaco e OTC.
Ovviamente più la farmacia raccoglie voti alti su questi ambiti, più ottiene dal SSN.
Con la semplice assunzione che la Farmacia più vicina al massimo abbia per il rimborso qualità pari al doppio del valore corrispondente alla quota riservata alla qualità, e che la Farmacia più vicina al minimo non riceva alcunché sul rimborso qualità, si arriva a differenziare in modo apprezzabile chi lavora bene e chi lavoro non bene.
Una volta innestato, il circolo virtuoso non si ferma e soprattutto non porta ad una sorta di nuova aristocrazia delle farmacie di qualità.
Qualunque farmacia può, in ogni momento, innestare il proprio sviluppo qualitativo, senza che ciò generi minori opportunità in chi è già più avanti su questa strada.
Francesco Schito
Vice-Presidente Assofarm
A Verona le Farmacie Sociali Europee
L'Assemblea Generale delle Farmacie Sociali Europee quest'anno è stata ospitata nel centro di Verona.
L'incontro si è aperto il 27 settembre con una giornata di lavori tecnici dei gruppi interni all'Unione: gruppo di lavoro qualità, comitato direttivo e assemblea generale amministrativa.
Il giorno successivo l'Assemblea ha affrontato la giornata di studio, in quest'edizione interamente dedicata alle "forme giuridiche di stabilimento delle farmacie all'interno dell'Unione Europea". Dopo l'intervento del Ministro Livia Turco, i lavori si sono aperti con una riflessione di Sante Fermi, componente della Giunta della nostra federazione, sulle proposte di Assofarm e il caso italiano.
La discussione si è poi spostata sul piano europeo attraverso le parole di Salvatore D'Acunto, membro della Direzione Generale mercato interno e servizi della Commissione Europea, al quale è seguita la relazione di Francis Megerlin, giurista presso l'Università di Parigi V.
Nel pomeriggio, dopo una tavola rotonda tra i relatori, è toccato al presidente delle UEFS William Jannsens tracciare una sintesi dei lavori e tracciare le prospettive future
Sul prossimo numero di Notizie da Assofarm daremo conto dei risultati emersi dall'incontro.
Dalla Federazione
Finalmente è ultimato il nuovo portale di Assofarm. Nei giorni in cui questo notiziario sta per essere chiuso, sono in via di verifica i contenuti e gli strumenti interattivi del sito.
Sobrio nella veste grafica, e quindi coerente con lo stile della Federazione, ricco di contenuti ben organizzati nelle diverse sezioni, il sito si appresta a diventare fin da subito il principale strumento di comunicazione di Assofarm.
I suoi destinatari sono molteplici. Certamente gli utenti finali, che in esso troveranno in maniera facile e tempestiva (la funzione di ricerca è in home page) ogni farmacia e medico presenti sul territorio italiano.
Ma altrettanto certamente il sito svolgerà anche una funzione istituzionale, mettendo a disposizione di media, mondo politico e imprenditoriale, la mole di iniziative e progetti che Assofarm ha sempre in corso.
Infine, un ampio settore del sito è dedicato alla comunicazione interna al mondo Assofarm, comprendendo in esso tanto le aziende associate quanto però anche i singoli farmacisti occupati in esse. Sezioni dedicate alla formazione a distanza, i rapporti sindacali o la disponibilità di documentazione tecnica, riguarda appunto questi ultimi.
Ottima visibilità nazionale e soprattutto forti impegni governativi: sono questi i due principali risultati messi a segno dalla conferenza stampa dello scorso 19 settembre, per la presentazione degli opuscoli "Guida sicura" (stampati in 750.000 copie), diffusi in tutte le farmacie pubbliche italiane.
All'incontro hanno partecipato il Ministro della Salute, Sen. Livia Turco, il presidente della FOFI Giacomo Leopardi, il Direttore di Isoradio Riccardo Berti, il Sindaco dell’Aquila (Città in cui l’Azienda Farmaceutica Municipalizzata S.p.A. ha collaborato alla realizzazione dell’opuscolo;) Massimo Cialente, il presidente di ANAS Pietro Ciucci.
"Tutti devono essere sollecitati ad un'assunzione di responsabilità" ha dichiarato il Ministro, riferendo di aver dato il compito alla direzione di prevenzione sanitaria del compito di definire le linee guida per l'uso dei farmaci nell'ambito del piano di prevenzione degli incidenti stradali.
Patrocinio di Assofarm per il progetto nazionale “Farmacia in famiglia”.
L’iniziativa, nata dalla sinergia fra F.O.F.I., Fondazione Francesco Cannavò ed Edicolors, si avvale del contributo della rivista Sapere&Salute, del sostegno di Fenagifar e di Babygella - marchio del gruppo farmaceutico Rottapharm.
Il progetto prevede di diffondere ai pazienti, soprattutto bambini e alle loro famiglie, la fiaba “La Farmacia del bosco”, secondo titolo di una collana interamente dedicata al mondo della Farmacia e alla professione del Farmacista.
La fiaba, scritta da Maria Teresa Amore, Farmacista ed apprezzata scrittrice di racconti per adulti e per ragazzi, è illustrata da Giorgio Baroni, affermato artista della scena italiana ed internazionale. La pubblicazione è a cura di Livio Sossi, Docente di Letteratura per l’infanzia presso l’Università di Udine e massimo esperto del settore.
Il libro vuole rafforzare il rapporto fiduciario fra la Farmacia e la famiglia e simboleggia il valore aggiunto della Farmacia e la determinazione dei farmacisti nel sostenere la valenza del proprio ruolo professionale e sociale, quale insostituibile presidio a tutela della salute del cittadino.
Anche quest'anno la Federazione ha aderito alla campagna di informazione “Linee guida sulla pediculosi” promossa dalla Mipharm S.p.A.
Il progetto ha preso avvio in concomitanza con l’apertura dell’anno scolastico 2007/2008. Al riguardo nelle Farmacie Comunali si potranno trovare dei volantini esplicativi sulla problematica e soprattutto sulle ultime acquisizioni dal mondo scientifico che sottolineano il reale pericolo del pidocchio ad oggi resistente ai trattamenti tradizionali.
Ogni farmacia comunale ha ricevuto 50 opuscoli e 1 locandina.
La campagna informativa in questione risulta particolarmente importante, visto il fatto che la pediculosi colpisce ogni anno un milione e mezzo di italiani (un milione di questi sono bambini), anche se richiede una prevenzione accorta ma non complessa, fatta dal rispetto di semplici norme igieniche.
Per festeggiare i 40 anni dell'azienda, AMR di Rovereto ha organizzato un'interessante tavola rotonda , nel quale Assofarm, Provincia Autonoma di Trento e le cooperative di consumo trentine hanno dibattuto sul tema "Liberalizzazione e tutela della salute".
Dopo le parole di benvenuto del Presidente di AMR Alceste Santuari, il direttore del Corriere Trentino Enrico Franco ha subito incalzato gli ospiti domandando a cosa servono oggi le farmacie. "Nessun altro soggetto può ad oggi garantire un servizio così capillare sul territorio di distribuzione farmaceutica e, almeno per quel che riguarda la farmacia pubblica, l'erogazione di servizi sanitari di base", ha risposto Francesco Schito per Assofarm.
Interessante anche il punto di vista di Giorgio Fiorini, vicepresidente per il settore consumo della Federazione Trentina delle Cooperative, in rappresentanza dei due punti vendita aperti nella provincia dalle Coop: "Oggi i farmaci da banco rappresentano meno del 1% del nostro fatturato complessivo. Non è un grande business, ma più che latro rimane un'operazione di servizio alla clientela e soprattutto una coerenza col nostro impegno a modificare il mercato a favore dei consumatori".
Ed è forse su questo punto che Assofarm e Gdo trovano un punto d'incontro: "Non abbiamo mai fatto crociate contro l'apertura del mercato dei farmaci da banco al di fuori delle farmacie - ha precisato Schito - proprio perché sapevamo che sarebbe stato uno stimolo al miglioramento di tutto il mercato".
I servizi della Farmacia pubblica per le strade della città. E' successo a Forlì lo scorso 5 settembre, ed è andata molto bene, con una forte partecipazione di pubblico e con gli stand di Forlìfarma in piena attività per tutta la serata.
I numeri parlano chiaro: più di 200 analisi del sangue, 50 analisi della pelle, svariati elettrocardiogrammi. E più di 700 sacchetti omaggio con parafarmaci offerti da fornitori della società forlivese.
La serata si è poi conclusa con la presentazione di un dvd informativo su Forlìfarma e una sfilata di moda.
I disagi delle vie urinarie non complicati sono situazioni piuttosto frequenti che tendono a verificarsi quando specie microbiche, prevalentemente batteriche, ne colonizzano le strutture. I sintomi più comuni possono essere:
fastidi durante l'eliminazione dell'urina
sensazione di bisogno urgente di urinare
fastidio vescicale
sensazione di non avere svuotato completamente la vescica
urine torbide
scarsa assunzione di liquidi
trattenere l'urina per lungo tempo
alimentazione inadeguata
situazioni di stress
In Italia si registrano circa 2 milioni di casi l'anno, riscontrando una maggiore frequenza nelle pazienti di sesso femminile. Si calcola che circa il 25-50% delle donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni accusi un episodio di disturbi di questo genere almeno una volta nella vita. In considerazione di questo impatto la fitoterapia può offrire oggi la possibilità di rispondere con mezzi più "delicati" a queste esigenze. Le piante medicinali che risultano essere utili a coadiuvare il fisiologico benessere delle vie urinarie appartengono alla famiglia delle Ericaceae, prima di tutte l'Uva ursina, ma anche Mirtillo nero, Erica e Corbezzolo.
L'Uva ursina rimase largamente ignorata dagli erboristi occidentali fino al XIII secolo, quando Marco Polo riferì del suo uso presso i medici cinesi come rimedio utile per i problemi renali. Grazie ai racconti del viaggiatore veneziano l'Uva ursina divenne popolare in Europa dove trovò un'ampia applicazione nei casi di esigenze di salute legate agli apparati urinario e renale. L'efficacia dell'Uva ursina può essere aumentata mediante opportune associazioni con piante quali la Verga d'oro (Solidago virga-aurea). Tale pianta ha effetti salutistici noti fin dal Medioevo, confermati anche da studi recenti. Riguardo a possibili altre associazioni e sinergie, particolarmente utile può risultare l'unione di queste droghe con gli oli essenziali di piante medicinali ed aromatiche come ad esempio la Salvia.
Le emorroidi sono un disturbo molto diffuso nella popolazione, tanto che oltre il 50% delle persone al di sopra dei 50 anni ne soffre*, ma viene spesso sottovalutato. In questo modo c'è la possibilità di peggioramento e di impedimenti nello svolgere attività motorie (corsa, bicicletta, ecc…). Le emorroidi sono menzionate già negli scritti di medicina di numerose culture antiche, compresi Babilonesi, Greci, Egiziani ed Ebrei.
Il termine deriva dal greco "haema" cioè sangue e "rhoos" cioè colare e venne originariamente adottato da Ippocrate per descrivere il versamento di sangue dalle vene del retto. Successivamente il vocabolo è stato utilizzato per indicare tutta una serie di affezioni relative alle estremità dell'intestino. Le emorroidi possono non dare alcun fastidio, anche per lunghi periodi se non intervengono complicanze di tipo infiammatorio che portano ad una serie di segni e sintomi localizzati: senso di pesantezza e congestione, prurito, dolore della mucosa, proctide catarrale, ragadi.
La scelta del trattamento dipende dall'intensità delle manifestazioni e dal livello di serietà del disturbo, oltre che dall'inefficacia di precedenti rimedi utilizzati. In base ad una classificazione si possono distinguere in: · interne o di primo grado: non fuoriescono dall'ano nella sottomucosa del retto · esterne o di secondo grado: escono all'esterno durante la defecazione per poi rientrare spontaneamente. In entrambi i casi, le emorroidi appaiono come dei noduli molli, di colore bluastro, che si svuotano se sottoposti a compressione.
Una volta esclusa la presenza di patologie concomitanti, quando è possibile evitare l'intervento chirurgico o nelle situazioni meno gravi, il ricorso alle piante medicinali può risultare un efficace rimedio. I disturbi più fastidiosi possono essere controllati ricorrendo a preparazioni topiche a base di fitocomplessi ad azione specifica come ad esempio Elicriso e Rusco. Fattori che aumentano la pressione intraddominale, come lo sforzo cronico nella defecazione (ma anche gravidanza, parto, tosse, ecc.), eccessi di caffè, di alcool, di cibi piccanti e la vita sedentaria possono favorire l'insorgenza del disturbo.
Come già noto, le piante possono dare un ulteriore importante contributo nel caso di stipsi cronica in quanto le sostanze che ammorbidiscono le feci o che ne aumentano la massa, come per esempio lo Psillio, possono essere di aiuto per favorire il transito intestinale e alleviando lo sforzo necessario per la defecazione risultare benefiche anche per le emicranie.