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Notizie da Assofarm n° 53

Editoriale
Mondo Farmaceutico
Erbavita



Editoriale
 Servizi fermi, Assofarm no

Il lento e tortuoso processo di sviluppo dei servizi sanitari in farmacia sembra essere entrato nell’ennesima fase di stallo. Tutti conoscono lo snervante percorso che due anni fa ha portato al varo della legge 69, e come ad esso abbia fatto seguito un’attesa patologicamente lunga dei suoi decreti attuativi. E ora che anche questi sono arrivati al traguardo della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ecco un altro silenzio da Governo e Filiera, ditanto in tanto interrotto da qualche intervista in cui qualcuno, nell’ultimo caso  Farmindustria, tenta di riportare tutto al punto zero del come evolvere il ruolo della farmacia in unnuovo assetto sanitario locale e di come valorizzarne l’operato.
La gravità di tali atteggiamenti è più di metodo che di merito. Anche Assofarm, infatti,ha sempre avuto un atteggiamento tiepido verso i servizi in farmacia, perché comporteranno investimenti  in strutture e competenze che pochissime farmacie potranno concedersi, e non è chiaro quali saranno i ritorni economici che garantiranno. Tutto ciò in un periodo caratterizzato da negative performance di redditività.
Però, fermare per l’ennesima volta i servizi in farmacia significa lanciare un chiaro messaggio al Farmacie nostro mondo: non c’è una reale volontà di rinnovamento, non c’è sufficiente forza politica per Forli, risolvere l’intrico di veti e reticenze che puntualmente arrivano al seguito di ogni proposta.            
Nel frattempo, allo scadere di ogni anno farmacie pubbliche e private chiudono i propri bilanci. Di Prevenzione per Farmavaldera volta in volta con risultati sempre peggiori. E questo è il punto.
La priorità odierna della farmacia Bolognese, nuova pianta organica italiana è quella di recuperare redditività. Chi ha prodotto analisi al riguardo, ha fortissimi dubbi sulfatto che i servizi così come definiti dalla legge 69 possano produrre questo risultato.                    
I costi necessari a sviluppare questi servizi sono facilmente intuibili, i guadagni no, soprattutto di fronte ad un manifesto scetticismo delle Regioni a proposito del fatto che nuove collaborazioni con le farmacie possano produrre risparmi alle loro casse sanitarie.                                
Insomma, da una parte è bene denunciare l’attuale incapacità di riformare il sistema farmaceutico italiano, ma dall’altra è importante porre l’accento su ciò che non funzionerebbe degli attuali progetti di riforma.
Altrettanto fondamentale è produrre fin da subito delle proposte alternative. Da anni Assofarm studia e promuove nuove forme di Remunerazione del Farmacista, e oggi finalmente la nostra federazione si appresta a sperimentare sul campo un proprio modello, in modo da arrivare preparati a quel Tavolo di confronto con Governo e filiera che attendiamo dallo scorso settembre.
Scopo di questo lavoro sarà quello, dati alla mano, di convincere le Regioni che la riforma non conviene solo alle farmacie ma anche al Ssn. Il progetto è ancora in fase di sviluppoma le linee essenziali sono già chiare e in corso di condivisione con le amministrazioni di Toscana, Veneto e Lombardia.
Regioni, queste, che dispongono di un complesso di dati storici e sistemi di monitoraggio tali valutare i risultati del progetto in termini di risparmi economici e miglioramento del servizio sanitario offerti dalla pharmaceutical care.
Allo stato attuale si stanno individuando quattro-cinque farmacie in tre diversi comuni, uno per regione, per una popolazione di circa 20mila abitanti ciascuno. In questi presidi verrebbe testato per alcuni mesi un modello di remunerazione imperniato sul “fee for service”: le farmacie, in sostanza, metterebbero in campo servizi come spacchettamento delle confezioni, farmacovigilanza, verifica della compliance e così via.
Attraverso indicatori di risultato concordati, i servizi sanitari misurerebbero poi i benefici derivanti in termini di appropriatezza della spesa, calo dei ricoveri e altri indicatori di efficacia.
Verranno coinvolte Asl e medici di base. Il tutto senza alcun aggravio per le casse regionali. Si tratta certamente di una sperimentazione, che però poggia le proprie basi metodologiche su solide esperienze realizzate all’estero, i cui risultati sono già stati pubblicati e condivisi dalla comunità scientifica internazionale.
Questa è, nella sua semplice concretezza, il passo avanti che stiamo compiendo. Produrre fatti da opporre ai silenzi, produrre numeri che smontino pregiudizi e inerzie, rafforzare i bilanci migliorando la qualità sanitaria del nostro servizio.


Venanzio Gizzi
Presidente Assofarm
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Farmacie Comunali
Empoli: campagna per promuovere i pannolini lavabili


Anche a Empoli è in arrivo il passaggio alla raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti e il Comune ha deciso di impegnarsi in una campagna di incentivazione all’utilizzo dei pannolini ecologici per neonati.
I pannolini tradizionali costituiscono oltre il 5% dei rifiuti totali non-biodegradabili ogni anno gettati nelle discariche (circa una tonnellata a bambino), dove rimangono in media 500 anni prima di decomporsi.
Eppure delle valide alternative esistono: dai pannolini biodegradabili a quelli lavabili e, quindi, riutilizzabili. Da aprile in poi anche questi due tipi di pannolini saranno disponibili presso le due farmacie comunali, quella del centro commerciale Coop di via Sanzio e quella di via dei Cappuccini.
Per le famiglie dei bambini nati nel 2011, il primo kit di pannolini lavabili avrà il prezzo simbolico di 10 euro. Il kit è costituito da una mutandina impermeabile, tre pannolini lavabili ed una confezione di veline raccogli feci.
Al momento dell’iscrizione del proprio figlio all’anagrafe del Comune di Empoli, ai genitori sarà consegnato un buono che dà diritto al ritiro del kit nelle farmacie comunali.
«L’iniziativa riguarda solo i pannolini lavabili -dice Annalisa Fiore, assessore alle farmacie comunali di Empoli perché vogliamo privilegiare i prodotti riutilizzabili rispetto a quelli usa e getta, anche se biologici e biodegradabili.
Ovviamente, nelle nostre farmacie si potranno continuare a comprare anche i pannolini biodegradabili e quelli tradizionali».
“La decisione di coprire il 60% del costo del kit di pannolini lavabili con risorse messe a disposizione dalle farmacie comunali e di chiedere un piccolo contributo alle famiglie - precisa l’assessore - ha sia ragioni etiche che economiche.
Etiche perché vogliamo essere sicuri che i pannolini ritirati siano anche utilizzati, cosa che non sempre accade quando un prodotto è ceduto gratuitamente. Economiche perché la somma messa a disposizione per l’acquisto dei kit da parte delle farmacie comunali non è infinita, e potrà essere eventualmente rifinanziata solo a fronte di un reale interesse dimostrato dai cittadini”.
«Che l’acquisto dei pannolini lavabili sia conveniente non solo dal punto di vista ambientale ma anche dal punto di vista economico è dimostrabile conti alla mano -prosegue Fiore- infatti, per acquistare i quattro pannolini al giorno che servono in media ad un bambino nei suoi primi tre anni di vita, si superano abbondantemente i 2.000 euro in tre anni: l’acquisto di circa 20 pannolini lavabili costa invece dai 250 ai 300 euro, a seconda del modello che si sceglie».
«Anche la loro gestione è molto più semplice di quello che si crede -aggiunge l’assessore- grazie all’apposito velo biodegradabile, infatti, le feci vanno a finire direttamente nel water mentre i pannolini sporchi possono essere messi a bagno in un secchio d’acqua, con un cucchiaio di bicarbonato, fino a che non ce n’è un certo numero.
Quindi lavati normalmente in lavatrice, da soli od insieme al bucato della famiglia, ad una temperatura massima di 60 gradi».
«L’avvio del porta a porta -aggiunge Niccolò Balducci, assessore all’ambiente del Comune di Empoli- porterà ad una nuova sensibilità riguardo ai pannolini intesi come rifiuto. Quelli tradizionali, infatti, devono essere gettati nel contenitore grigio, e questo significa più rifiuti indifferenziati, più svuotamenti e quindi una tariffa più alta da pagare per l’utente. L’alternativa è farne un unico sacchetto e smaltirli gratis al centro di raccolta del Terrafino.  Oppure usare i pannolini biodegradabili, da buttare nei bidoncini marroni dell’organico, senza costi aggiuntivi in bolletta.
I pannolini lavabili, invece, poiché sono riutilizzabili, hanno il vantaggio di non dover essere gettati nei bidoncini e quindi sono la scelta ecologicamente migliore».
Per maggiori informazioni sull’iniziativa e sull’utilizzo dei pannolini lavabili il Comune di Empoli ha prodotto un apposito volantino completo di tutte le istruzioni del caso che sarà distribuito presso l’Ufficio relazioni con il pubblico di via del Papa, presso l’Ufficio anagrafe di piazza del Popolo, preso i consultori, alle assemblee pubbliche per illustrare il porta a porta e presso le due farmacie comunali di via dei Cappuccini (tel. 0571 922356) e di via Sanzio (tel. 0571 83549).
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Farmacie comunali
Forli, nuovi studi medici

Forlìfarma spa “Farmacie Comunali” ha recentemente inaugurato gli studi medici di Via Palazzola, 8. Il Taglio del nastro e la presentazione dell’iniziativa da parte del presidente Ernesto Toschi è avvenuta alla presenza del Sindaco Roberto Balzani e del Presidente dell’ordine dei Medici di Forlì-Cesena Giancarlo Aulizio Si tratta di un importante presidio sanitario, nel cuore del centro storico che va ad aggiungersi alla rete dei Servizi Sanitari territoriali anche promossi già da tempo da Forlìfarma.
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Farmacie comunali
Un nuovo servizio nella «city» Arriva la farmacia comunale

Ci siamo. Dopo gli annunci, a Bovezzo sono in arrivo le ruspe che, tra lunedì e martedì prossimo, daranno il via ai lavori per la realizzazione della farmacia comunale che sorgerà in via Veneto, proprio di fronte al Municipio (oltre i parcheggi) e andrà ad aggiungersi a quella privata di via dei Prati.
A gestirla sarà la Patrimonio Bovezzo Srl (interamente partecipata dall’amministrazione) che ha aggiudicato il bando all’impresa Zanardelli di Concesio per 484 mila euro (somma che sarà possibile sostenere grazie aun mutuo).
Studiato nei dettagli il piano di lavoro, firmato dall’assessore ai servizi sociali Patrizia Venturini, affinché ogni operazione sia monitorata e organizzata. Tanto che la fine dei lavori di costruzione è prevista al 14 giugno, «mentre si sta procedendo per aprire la gara d’appalto degli arredi, che saranno ultimati entro il 30 di agosto», spiega Venturini.
Poi il collaudo e, per l’inizio di settembre, il taglio del nastro. Tempi record, per un edificio che oggi esiste solo sulla carta, agevolati, però, dalla sua ecosostenibilità.
PERCHÉ le parole d’ordine della nuova farmacia saranno proprio rispetto per l’ambiente e risvolto sociale. Fiore all’occhiello del progetto, che l’edificio rientri in classe A, «in modo da rispettare il massimo delle caratteristiche tecniche di risparmio energetico - spiega l’architetto Gianbattista Bonetti, dell’ufficio tecnico -: pannelli fotovoltaici, pareti colettate per ridurre la dispersione di calore e vetrate per evitare i ponti termici».
Lo spazio di fruizione al pubblico misurerà 150 mq, a cui se ne aggiungono circa 70 di soppalco per il magazzino. «I parcheggi non caleranno, anzi, li aumenteremo», precisa Bonetti, anche in previsione dei due ambulatori Asl che traslocheranno da piazza Paolo VI per affiancare farmacia (nell’atrio della sala civica, sotto la sala consiliare) dove ci si sottoporrà a pap test e vaccinazioni, e per cui sarà aperta una gara di aggiudicazione a se stante.
«Metteremo tutti i prodotti necessari oltre ai farmaci e punteremo, soprattutto, a fornire servizi - ribadisce a più riprese l’assessore -: questa farmacia nasce sì per fare utili, ma finalizzati a fornire un servizio pubblico e a rispondere ai bisogni del paese.
Chi spenderà in farmacia vedrà cioè tornare indietro i propri soldi reinvestiti nel sociale e quindi reinvestiti anche per proprio benessere». Stimato anche un bacino di utenza, pari a 1000 passaggi giornalieri: dopo un monitoraggio di tre mesi, Venturini ha calcolato una media di 110 persone che, ogni giorno, si rivolgono agli uffici comunali, a cui si aggiungono i passanti, e 350 mamme che per due volte accompagnano i figli a scuola e li riprendono. «Almeno un 10 per cento - deduce - potrebbe entrare in farmacia che resterà aperta dalle 7.45 alle 13 del mattino, in linea proprio con l’orario scolastico»
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Farmacie Comunali
Raccolta differenziata a Trento

Nel comune di Trento dieci farmacie comunali su 28 saranno dotate, a breve, di un apposito contenitore per la raccolta dei farmaci scaduti o inutilizzati, di siringhe, e di aghi usati. Tutto questo in collaborazione con Dolomiti Energia, terzo attore dell’accordo per lo smaltimento dei farmaci con Comune di Trento e Farmacie comunali.
Il recupero dei farmaci, delle siringhe e degli aghi usati sara’ fatto grazie ad contenitore in acciaio su rotelle, posto all’interno della farmacia, che e’ stato disegnato e prodotto ad hoc, con un costo di 700 euro a pezzo.
Sara’ quindi Dolomiti Energia, secondo un calendario gia’ collaudato, a ritirare questi rifiuti ‘sensibili’ per portarli nel centro di stoccaggio in Valsugana da dove, poi, raggiungeranno l’inceneritore di Spilimbergo in Friuli.
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Farmacie Comunali
Genova sciopera contro la privatizzazione

Sciopero del personale delle 11 farmacie comunali di Genova per l’ intera giornata. L’agitazione e’ stata indetta da Cgil, Cisl, Uil che questa mattina hanno organizzato un sit in davanti a Palazzo Tursi per chiedere nuove condizioni di lavoro per svolgere al meglio il proprio servizio.
I sindacati puntano il dito contro l’amministrazione comunale. “Con questa manifestazione - ha spiegato Giancarlo Guarneri, della Cgil - vogliamo esprimere in nostro dissenso rispetto all’idea dell’amministrazione comunale di privatizzare la Farmacie Genovesi Spa e lasciare l’azienda in mano ad altre ditte. Le farmacie comunali sono un patrimonio pubblico al servizio dei cittadini che viene garantito anche nelle zone piu’ disagiate e periferiche della citta’”
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Farmacie comunali
Utile ad Orvieto

La bozza di bilancio al 31 dicembre 2010 dell’Azienda Speciale Farmacia Comunale di Orvieto chiude con un utile lordo ante imposte di 44 mila euro circa (netto 36 mila circa).
Nel sottolineare la positività di tale risultato, l’Amministratore Unico Aldo Salticchioli evidenzia come “lo stesso si stato ottenuto anche, e soprattutto, grazie alla minuziosa opera di razionalizzazione dei costi effettuata a tutti i livelli.
Tale risultato appare ancora più positivo se si considera che è stato ottenuto in un periodo in cui la congiuntura economica nazionale ha compromesso i redditi delle famiglie italiane obbligandole a rivedere, al ribasso, i loro budgets e  conseguentemente  a comprimere tutte le spese, non ultime quelle farmaceutiche”. “Peraltro, l’impatto positivo di tale opera di razionalizzazione dei vari capitoli di spesa - aggiunge - ha potuto esprimersi in pieno solo per il secondo semestre del 2010 (si ricordano le nomine dell’Amministratore Unico e del Revisore Unico successiva alla data del 1 maggio 2010) e, pertanto, si ritiene che tale razionalizzazione possa manifestare integralmente la sua positività solo dal corrente esercizio 2011.
L’esercizio 2010, inoltre, ha subito l’effetto negativo (impatto per circa 4 mila euro) del disposto del D.L. 112/2010, varato il 31 luglio 2010 che ha fissato, per le farmacie, la riduzione del margine derivato dal contributo aggiuntivo nella misura dell1,82% della spessa farmaceutica convenzionata lorda SSN”.
“E’ con estrema soddisfazione - continua Salticchioli - che si può rilevare come la razionalizzazione dei costi NON abbia avuto esiti negativi per il personale. Nel corso dell’esercizio sono stati puntualmente rispettati tutti gli accordi già presi con le Organizzazioni Sindacali, in merito al premio di produzione ed al premio per i disagi relativi al lavoro notturno.
Sussistono fondate certezze che il trend positivo manifestatosi nell’esercizio 2010 continui nel corrente esercizio 2011: l’andamento del primo bimestre, insieme con l’atteso effetto (per un intero esercizio) della razionalizzazione dei costi, fa prevedere un incremento del risultato lordo, ante imposte, che si dovrebbe attestare al 31 dicembre 2011 su circa 60 mila euro”.
“Questi primi risultati - dice da parte sua l’Assessore alle Politiche Sociali Massimo Rosmini - confermano la giustezza della scelta fatta nei mesi scorsi dall’Amministrazione e dal Consiglio Comunale improntata cioè alla logica di snellimento della governance sulla base delle norme più recenti che hanno messo gli Enti locali in condizione di intervenire nella direzione della semplificazione.
Quanto ad una ventilata ipotesi di vendita della farmacia, anche se da tempo questa cosa è ipotizzata come asset da mettere a rendita, al momento, tuttavia, l’Amministrazione Comunale non ha assunto alcuna decisione definitiva.
Infatti, per fare questo in sede amministrativa si deve prevedere l’avvio di un regolare iter tecnico-politico con i necessari passaggi in sede di Giunta e di Consiglio Comunale”.
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Farmacie comunali
Prevenzione per Farmavaldera

Farmavaldera srl , società di gestione delle Farmacie Comunali di Capannoli e Ponsacco (PI) ha organizzato per il mese di marzo due iniziative tese a sensibilizzare i cittadini sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari e sulla demineralizzazione ossea postmenopausa.
Campagna prevenzione rischio cardiovascolare: durante tutto il mese di marzo, presso la Farmacia Comunale Le Melorie a Ponsacco e la Farmacia Comunale Santo Pietro B.re a Capannoli è stato possibile effettuare il controllo del profilo lipidico e della pressione arteriosa . Al termine dell’esame il paziente è stato informato sui corretti stili di vita tesi a controllare i fattori di rischio.
Ci si è avvalsi anche dell’uso delle carte del rischio cardiovascolare per sensibilizzare i cittadini verso i maggiori rischi associati ad abitudini scorrette come il fumo.
Campagna prevenzione osteoporosi: l’8 marzo presso la Farmacia comunale Le Melorie e il 15 marzo presso la Farmacia Comunale Santo Pietro B.re sono state effettuate densitometria ossea calcaneare con tecnologia a ultrasuoni utile per valutare la demineralizzazione ossea nel postmenopausa o in altre situazioni predisponenti come la celiachia.
Al termine dell’esame i pazienti con un valore “ a rischio “ sono stati invitati a rivolgersi al medico curante per un approfondimento diagnostico.
L’iniziativa è patrocinata dalla Azienda USL 5 Pisa e dalla Società della Salute della Valdera e ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini sulla prevenzione di queste patologie nonché di stimolare gli interlocutori istituzionali sul ruolo che la farmacia può svolgere sul teritorio al servizio della prevenzione.
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Farmacie comunali
Oscar della salute a Ferrara

Il progetto ferrarese per il recupero dei farmaci inutilizzati conquista un riconoscimento agli “Oscar della Salute 2011”. Il premio, promosso ogni anno dalla Rete italiana Città Sane Oms, mira ad attestare l’impegno degli enti locali verso il miglioramento dell’ambiente e l’adozione di politiche e pratiche che favoriscano stili di vita salubri.
All’edizione 2011 il Comune di Ferrara ha partecipato con il progetto “Ancora Utili!” che ha preso il via all’inizio dello scorso anno e che prevede il recupero dei medicinali provenienti da donazioni di privati cittadini, ambulatori e strutture ospedaliere pubbliche e private.
I medicinali recuperati vengono poi verificati, registrati e ordinati dagli studenti della Facoltà di Farmacia di Ferrara e donati in modo mirato, a seconda delle esigenze, agli enti no profit coinvolti nel progetto.
A motivare l’assegnazione della menzione speciale ad “Ancora Utili!” è stato in particolare ‘l’ottimale coinvolgimento dei singoli cittadini e delle associazioni di volontariato’, accanto alla promozione dei messaggi relativi alla condivisione e alla solidarietà, oltre che al corretto smaltimento dei farmaci.
Il riconoscimento al Comune di Ferrara è stato consegnato dalla presidente della Rete Città Sane Simona Arletti all’assessore alle Politiche socio-sanitarie Chiara Sapigni, nel corso del Meeting Nazionale della Rete che si è svolto il 18 e 19 marzo scorsi a Foggia.
Il progetto “Ancora Utili!”, come ricordato dall’assessore Sapigni, è stato attivato dal Comune in collaborazione con la Provincia di Ferrara, le Farmacie Comunali, l’Azienda Sanitaria Locale, l’Università di Ferrara, l’Associazione “Farmacia Senza Frontiere”, il gruppo Hera e la società Last Minute Market (spin-off dell’Università di Bologna). Ad oggi sono stati donati farmaci per un valore commerciale di oltre 42mila euro a favore di associazioni che operano in tre strutture sanitarie del Congo, della Tanzania e dello Zimbabwe.
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Farmacie comunali
Bolognese: Pianta Organica

Approvata ieri la delibera sulla revisione biennale della pianta organica delle farmacie comunali del territorioprovinciale. Delle richieste pervenute dai Comuni risulta accolta solamente quella di Castenaso per l’istituzione della quarta sede farmaceutica, domanda negata nel 2010 per poche unità di residenti: la legge nazionale (362/1991) infatti impone il criterio della popolazione residente al 31 dicembre dell’anno precedente per le nuove autorizzazioni (una farmacia ogni 5 mila residentinei comuni con popolazione inferiore a 12.500 abitanti e ogni 4 mila negli altri).
Seguendo sempre il criterio demografico non sono state accolte le richieste per l’istituzione di nuove sedi avanzate dai Comuni di Minerbio, Castel Guelfo, Monte San Pietro e Vergato.
Inoltre il nuovo assetto prevede il passaggio da rurale ad urbana di una farmacia del Comune di Minerbio e l’avvicinamento al capoluogo di una delle sedi presenti nel comune di Medicina. Collegato alla delibera è stato presentato in aula un ordine del giorno, proposto da Zaniboni-Pd e Sabbioni- Fli e sottoscritto da Fds, Lega e Pdl. I due documenti sono stati approvati con 29 voti a favore (Pd, Idv, Fds, Udc, Fli, Pdl, Lega, Pagnetti-Misto) e il voto contrario di Rambaldi-Misto.
L’odg evidenzia “la necessità di permettere l’apertura di presidi farmaceutici in deroga agli attuali criteri rigidamente demografici e topografici per situazioni specifiche e particolari come ad esempio la forte presenza di lavoratori pendolari, elevati flussi turistici e alta percentuale
di popolazione anziana”.
Con l’obiettivo di rispondere meglio alle reali necessità del territorio e al fabbisogno farmacologico della popolazione l’ordine del giorno chiede alla Giunta, attraverso il coinvolgimento dei parlamentari locali e dell’Upi, di interessare il Parlamento per modificare in tempi rapidi l’attuale normativa.
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Farmacie comunali
Pistoia: La salute passa da internet

Far.com, società di gestione delle farmacie comunali di Pistoia, ha messo a punto un sito Internet per chiedere informazioni e dialogare direttamente con farmacisti e psicologi.
‘’E’ una farmacia on-line - ha spiegato Simona Laing, presidente di Far.com spa - che consentirà agli utenti di ricevere informazioni sulle farmacie comunali direttamente da casa’’. Il sito ha l’indirizzo www.farmaciecomunalipistoiesi.it e vi sono descritti attività e servizi erogati dalle sette farmacie comunali, come turni di apertura, promozioni, informazioni sulla salute e su iniziative collegate.
‘’Il sito Internet - continua Laing - si innesta in un piano generale di ‘farmacia dei servizi’ a tutela della salute, della sua promozione e della prevenzione. Il sito è lo strumento che riunisce e articola tutte le azioni di comunicazione, che da un lato rinnovano e rilanciano l’immagine di Far.com e dall’altro si aprono al contributo diretto dei cittadini e delle famiglie, nostri clienti e utenti’’.
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Mondo farmaceutico
Prevenzione e farmaci equivalenti in Campania

Alla fine di febbraio si è conclusa la campagna di prevenzione cardiovascolare “DireFareCuore” patrocinata dal Comune di Napoli e dalla SIMG (Società Italiana di Medicina Generale).
L’iniziativa, organizzata dalla Teva Italia con la collaborazione sinergica di Federconsumatori, Federfarma, il distributore farmaceutico Guacci e i Farmacisti
Volontari della Campania, è stata scandita in due fasi:
una settimana all’insegna dell’informazione, offerta gratuitamente nelle farmacie e negli ambulatori tramite consulenze e distribuzione di 30000 brochures e vario materiale divulgativo; una giornata conclusiva, quella di ieri, con la prestazione attiva dell’opera di medici e farmacisti nella Galleria Umberto I, dove dalle 10.00 alle 18.00, sfigmomanometro, bilancia e misuratori colesterolo e glicemia alla mano, hanno misurato a oltre 300 cittadini i parametri indicatori di rischio per le patologie cardiovascolari (infarto, ictus, insufficienza cardiaca), mentre a tutte le persone che hanno visitato il gazebo di Teva sono stati forniti preziosi consigli utili a prevenire tali malattie, molte volteinvalidanti e spesso fatali.
Queste ultime, infatti, secondo i dati pervenuti dall’IstitutoSuperiore di Sanità e divulgati dal Ministero della Salute, rappresentano la prima causa di morte in Italia, che si allinea agli altri Paesi dell’Occidente industrializzato. I responsabili dell’altissimo numero di decessi sono: colesterolo, fumo, ipertensione, diabete, obesità, sedentarietà, smog.
Alcuni dei fattori di rischio possono, pertanto, non solo essere tenuti sotto controllo, ma addirittura completamente eliminati adottando comportamenti, abitudini alimentari e stili di vita salutari. Il discorso preventivo evidenzia, dunque, la necessità di intercettare anche la popolazione sana.
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Mondo farmaceutico
Catanzaro e Cosenza: revocata l’assistenza indiretta

E’ stato ufficialmente bloccato il passaggio all’ assistenza indiretta, che avrebbe dovuto essere attuato dalle farmacie di Catanzaro e Cosenza a partire dall’1 marzo, per protestare contro il pagamento delle mensilita’ arretrate dei farmaci da parte della Regione.
Lo ha comunicato con una nota il presidente di Federfarma Catanzaro, Vincenzo Defilippo, il quale ha sottolineato che “grazie all’intervento del governatore Giuseppe Scopelliti sono state accolte le richieste di minima necessarie a consentire ai farmacisti delle province di Catanzaro e Cosenza di interrompere il previsto passaggio all’assistenza indiretta”.
L’accordo, sottolinea Defilippo, “prevede il pagamento delle mensilita’ di agosto e settembre 2010 entro il 10 marzo in modo da riaprire l’accesso alle anticipazioni bancarie da parte dei farmacisti che potranno cosi’ rifornirsi dei farmaci necessari all’assistenza”.
“I farmacisti - prosegue la nota - hanno preso atto della volonta’ comunicata dal governatore Giuseppe Scopelliti di procedere al recupero delle quattro mensilita’ residue nel piu’ breve tempo possibile, azionando anticipazioni straordinarie che la Regione Calabria mettera’ a disposizione delle due Asp provinciali di Catanzaro e Cosenza per il soddisfo dei crediti vantati dalle farmacie e si sono impegnati a revocare l’agitazione entro il prossimo 28 febbraio precisando che ulteriori ritardi renderebbero  irreversibile il collasso dell’assistenza farmaceutica”.
Secondo Federfarma, “i titolari di farmacia, considerando positivamente la decisione della Regione Calabria quale primo passo per risolvere la grave situazione, intendono anch’essi dare concreta prova di sensibilita’ e disponibilita’ e, pertanto, non sospenderanno l’assistenza farmaceutica convenzionata diretta. Allo stesso tempo, i titolari di farmacia, pur confidando nella volonta’ della Regione Calabria di voler avviare le Asp verso nuovi e virtuosi sistemi gestionali - conclude la nota - manterranno comunque alta la vigilanza e continueranno ad adoperarsi sino al conseguimento della dovuta correttezzadei pagamenti”.
(fonte: AGI)
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Mondo farmaceutico
Ricette online: Brunetta bacchetta ancora Tremonti per lentezza attuazione decreto

Con una nuova lettera datata 9 marzo, il titolare di Palazzo Vidoni ha ricordato al Ministro dell’Economia e delle Finanze che le strutture di entrambi i Ministeri devono collaborare per definire un “percorso condiviso volto a definire le linee guida e le specifiche tecnico-amministrative per l’attuazione di quanto previsto dal decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 (art. 11, comma 16) che impone il passaggio alla c.d. ricetta digitale e cioè la sostituzione della ricetta cartacea con l’equivalente documento elettronico”.
I ministeri dell’Innovazione e dell’Economia, scrive Brunetta, “collaborano proficuamente da tempo per l’applicazione delle ICT ai fini di un efficace monitoraggio della spesa nel settore sanitario e di un costante miglioramento dei servizi per i cittadini”. Brunetta si riferisce in particolare all’attuazione delle disposizioni contenute nell’articolo 50 del decreto legge n. 269/2003 sulla sanità digitale che, afferma, “ha consentito il raggiungimento di importanti risultati, quali la distribuzione della tessera sanitaria ai cittadini, il controllo delle prestazioni erogate nonché la completa digitalizzazione delle certificazioni di malattia”. Manca però il tassello della ricetta elettronica, sottolinea Brunetta
nella lettera sostenendo che “sul piano tecnologico le infrastrutture ICT realizzate a livello centrale e regionale per l’attuazione di quanto previsto dal citato articolo 50 appaiono già in grado di supportare la nuova procedura (a partire dalle credenziali distribuite ai medici), richiedendo solo adeguamenti parziali in termini di collegamento e interazione con le farmacie e gli altri punti di erogazione dei servizi.
Per questi motivi – afferma Brunetta - l’introduzione della ricetta digitale potrebbe prendere avvio in tempi ravvicinati previa elaborazione di un provvedimento attuativo che definisca nel dettaglio la nuova procedura, i servizi che saranno resi disponibili a medici, cittadini e farmacie nonché i tempi di diffusione sulterritorio.
Se condividi questa impostazione - conclude Brunetta rivolgendosi a Tremonti - il decreto potrebbe essere predisposto nelle sue linee essenziali da un tavolo tecnico composto dai nostri Uffici oltre che da quelli del collega Fazio, come ipotizzato nel corso del recente incontro tenuto sul tema dai nostri Gabinetti”.
(fonte: quotidianosanita.it)
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Erbavita
Una cultura della consapevolezza


Da diversi mesi Assofarm collabora con Erba Vita, azienda leader a livello europeo nel settore erboristico. Questo mese ospitiamo un’intervista al suo General Manager Bruno Bollini. Nelle sue risposte si definisce un’Azienda che fa della qualità del prodotto non solo un valore aggiunto a livello di marketing, ma anche un “modo” di essere e di migliorare la società nella quale opera.Un approccio al mercato nel quale Assofarm si riconosce totalmente. Un approccio che peraltro non va a discapito dei risultati di bilancio.

Dott. Bollini, Lei è General Manager di una società presente sul mercato da ormai 30 anni, ci racconti chi è Erba. Vita Erba Vita nasce nel 1982 dalla profonda passione di mio padre Carlo, nonché dalla tradizione che da sempre è presente nella nostra famiglia sin dai primi dell’ottocento. Un gruppo societario guidato direttamente dalla mia famiglia, che trasmette la forza del suo passato verso il futuro.
Erba Vita è una società dedita alla produzione e commercializzazione di prodotti per il benessere della donna, dell’uomo e del bambino. Oggi, vanta di essere un’azienda protagonista sulla scena internazionale del settore salutistico, siamo infatti posizionati tra le prime aziende europee, con una presenza di marchio in oltre 26 paesi nel mondo.
Osservare, comprendere e soddisfarle le esigenze manifestate dal consumatore con prodotti che corrispondano agli standard di qualità e sicurezza che i nostri protocolli prevedono, è alla base del nostro lavoro. Fornire un prodotto, seppur ottimo, non è sufficiente. Erba Vita cerca di essere vicina all’operatore fornendogli anche una serie di servizi studiati per supportare in molteplici modi il punto vendita. Si tratta di un know how il cui valore e la cui utilità vanno al di là del semplice rapporto con Erba Vita e rappresentano un arricchimento per il bagaglio professionale dell’operatore. Preparazione professionale che spazia da nozioni di marketing a proprietà e caratteristiche salutistiche delle diverse piante officinali e delle loro associazioni, dalla gestione del magazzino alla fidelizzazione del cliente.
Cerchiamo, insomma, di non limitarci a vendere prodotti, ma di contribuire a creare una cultura e una consapevolezza, soprattutto tra gli operatori professionali, che diano credibilità e impulso all’intero comparto dei prodotti naturali.
Crediamo che questo rappresenti un plusvalore prezioso. Per far questo e farlo bene, un marchio deve essere ben organizzato e strutturato.
Erba Vita è un’azienda che produce e commercializza i propri prodotti?
Esattamente! La produzione è completamente effettuata nei nostri stabilimenti. I reparti di produzione sono di primissimo livello e rispondono ai più severi standard qualitativi compreso le GMP Arabe, ancora più severe delle GMP europee, ma necessarie per lo sviluppo di Erba Vita anche su quei mercati. Il nostro laboratorio interno, infine, oltre ad analizzare nuove tipologie di estratti, è dedito a tutti i controlli necessari per garantire una severa sicurezza su ogni nostro prodotto partendo dalle materie prime in entrata fino al prodotto finito pronto per l’assunzione da parte del consumatore.
Naturalmente la commercializzazione delle nostre oltre 2000 referenze avviene tramite la nostra rete vendita formata da due divisioni. La prima per Farmacie e l’altra per Parafarmacie ed Erboristerie. Erba Vita commercializza anche all’estero? In quali paesi?
La gestione del mercato estero è per noi un fiore all’occhiello. Abbiamo una struttura molto attiva e ben organizzata. Mi permetto di dire queste cose con orgoglio in quanto il 2010 è stato un anno molto importante per noi, anche per aver concluso  2 importanti partnership con 2 mercati molto forti: quello cinese e quello americano.
La costante crescita avvenuta in questi ultimi dieci anni sul mercato italiano, non solo per fatturato, ma anche per organizzazione, professionalità, serietà, servizio, dinamicità, idee ha creato e crea una richiesta del brand Erba Vita su altri mercati. Questo per noi è fonte di grande soddisfazione.
Oggi siamo presenti in 26 paesi con una crescita costante e con partner di primissimo livello. La comunicazione è molto importante anche nel settore degli integratori alimentari e della fitoterapia, come si muove Erba Vita in questo ambito? Siete attivi?
Certamente. Anche in questo settore Erba Vita è cresciuta molto.
Dopo avere strutturato internamente la divisione grafica per una migliore dinamicità affiancandola alla divisione marketing, abbiamo portato al nostro interno quella inerente alla comunicazione.
Una divisione, questa, fondamentale per lo sviluppo del nostro brand e dei prodotti e servizi. Per questo abbiamo inserito in azienda una figura di primissimo livello con esperienza in una grande multinazionale capace di aiutarci a raggiungere i nostri obbiettivi e progetti. Abbiamo investimenti molto importanti in comunicazione che vanno dai quotidiani ai periodici, dalla TV alla radio ed al web, senza dimenticare le sponsorizzazioni.
Siamo partner ufficiali dell’INTER campione del mondo, sponsor del DUCATI PRAMAC TEAM nella MotoGP e di LORIS CAPIROSSI solo per citarne alcuni.
Abbiamo chiuso seri accordi con altre squadre di calcio e di altri sport e siamo in chiusura di altri importanti accordi di cui ancora non posso dire nulla, ma che ben presto verranno comunicati! Come sono i vostri trend di crescita?
Erba Vita ha una crescita più rapida rispetto alla crescita di mercato, soprattutto possiamo definirla costante. Il canale che ci dà più soddisfazioni come crescita è il canale farmacia.
Un canale per noi di fondamentale importanza per il futuro e che sta incrementando sempre più il reparto del naturale. Un reparto importante e necessario visto la sempre più crescente richiesta da parte dei consumatori sempre più attenti al proprio benessere.
La capillarità di questo canale ci permette di veicolare in maniera più minuziosa il nostro brand affidandolo ad un professionista della salute qualificato.
Qui sono concentrate molte più energie ed investimenti da parte di Erba Vita e la crescita direi è molto significativa. Dopo avere raggiunto la leadership del mercato nel 2005 in Erboristeria, possiamo dire di avere raggiunto nel 2010 il posto d’onore in Farmacia.
Grande soddisfazione da parte nostra ma gli obbiettivi sono più importanti e guardiamo con grande ottimismo al futuro.
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