Notizie da Assofarm n° 52

Editoriale
Farmacie comunali
Dalla Federazione
Mondo Farmaceutico





Editoriale
Il paziente al centro

Ad una prima occhiata, le recenti dichiarazioni rilasciate alla rivista Farma7 dal presidente di Farmindustria Sergio Dompé sembrano non lasciare grandi spazi di dialogo sulla
riforma della remunerazione del farmacista. Però, fedeli alla nostra linea di costante cooperazione con tutto il mondo farmaceutico italiano, vogliamo cercare elementi strategici
in grado di farci proseguire insieme, produttori e distributori, su una medesima strada di riforma, che sia condivisa e soddisfacente per tutti.
Nell’articolo in questione, Dompé ha immediatamente portato la discussione sul famoso taglio del 1,83%, dichiarando poi che la questione della remunerazione pone alle farmacia
una scelta obbligata: “i farmacisti devono decidere se continuare a legare la vita professionale, loro e nostra, in un valore di filiera oppure se intendono abbandonare questa
logica e separare in maniera chiara e netta i destini dell’industria da quelli della farmacia.
Si tratta di scegliere se rimanere in un sistema complessivo o assumere decisione legate esclusivamente all’interesse della farmacia”.
Ora, se i termini rimarranno questi, è chiaro che la nostra strada sarà sempre più lontana da quella dell’industria. Soprattutto perché riteniamo che il
confronto non debba avvenire a partire dagli interessi di parte, che pure hanno un grande valore,ma dalla capacità di creare nuovi sistemi distributivi che rispondano positivamente
alla necessità o di riduzione dei costi da parte del Sistema Sanitario Nazionale, vera e propria origine di questa discussione ormai pluriennale sulla diversa remunerazione del farmacista.
Se il SSN ha questa necessità, impellente e via via aggravatasi nelle sue dimensioni, concentrare i propri sforzi negoziali sui decimi e centesimi di punto percentuale di sconto da
ridiscutere di anno in anno o di governo in governo, significa semplicemente prendere tempo e adottare strategie speculative miopi e di brevissimo periodo.
Così facendo, i problemi di cassa delle Regioni non si risolverebbero e noi, farmacie e industria,saremmo capaci di portare a casa sconfitte pesantissime o, al meglio, sconfitte sopportabili.
Se invece poniamo al centro del tavolo di confronto i bisogni del cittadino, che devono e possono essere soddisfatti ad un costo pubblico minore, allora forse è possibile che l’intera
filiera del farmaco ritrovi una propria unità, per di più valorizzando i legittimi interessi di ogni componente della filiera stessa.
Concetti come la pharmaceutical care, il Registro farmaceutico del Paziente, la diversa Remunerazione del Farmacista e più in generale l’ampio complesso di servizi sanitari dispensabili
in farmacia (servizi che, è bene ricordarlo, non sono semplicemente quelli elencati dai recenti provvedimenti legislativi) sono proposte di riforma che non penalizzano il farmaco
e chi lo produce, ma che in un qualche modo vogliono costruire nuove efficienze di sistema, nel quale addirittura il prodotto-medicinale è maggiormente salva-guardato in quello che è il
suo valore di mercato. E qui sta lo snodo che dovrebbe essere compreso e sostenuto da Farmindustria.
Con ogni probabilità oggi gli industriali del farmaco temono che una diversa remunerazione del farmaco immunizzi le farmacie da altri tagli dei margini, che così graverebbero
unicamente sui produttori. D’altro canto, seppure con umori assai diversi, anche tra i farmacisti privati c’è chi intravvede nella diversa remunerazione un riparo da futuri scontistiche sfavorevoli.
Entrambi, però, sbagliano. È infatti evidente che se il SSN, nella sua strategie di contenimento della spesa sanitaria generale, può servirsi di strumenti quali la prevenzione, la localizzazione
urbana dei servizi, nuove forme di distribuzione in nome e per conto, programmi terapeutici mirati, allora la strada del taglio di prezzi e margini dei singoli farmaci non sarà l’unica a disposizione.
Se si creeranno le condizioni e i processi operativi per i quali si può risparmiare dove si sta sprecando, non sarà più necessario rivalersi arbitrariamente su chi produce i farmaci.
Il nostro disaccordo con Farmindustria è quindi netto e profondo ma, per le ragioni appena esposte, con buone possibilità di soluzione positiva. Perché crediamo che le differenze
tra farmacia e industria non risiedano nella contrapposizione di interessi inconciliabili tra loro, ma in differente prospettiva dalla quale oggi si osservano i problemi del nostro
settore. Noi chiediamo di superare una concezione puramente commerciale appiattita su elementi quali margini e scontistiche, e di recuperare un approccio di sostanza, basata sull’individuazione
di un punto di raccordo tra la necessità di ridurre la spesa farmaceutica pubblica e la volontà di soddisfare sempre meglio il bisogno primario della salute dei cittadini.

Francesco Shito

Vice-presidente Assofarm
alt

Farmacie Comunali
Cittadini appena nati a Calenzano

Un interessante progetto che coniuga i temi solidarietà e ambiente in occasione della nascita di un piccolo nuovo cittadino di Calenzano, quello realizzato dall’amministrazione
Comunale toscana e dalla nostra associata Farmapiana.
Il progetto parte da una prospettiva di grande valore: appena si nasce siamo già cittadini ma ci sono dei posti nel mondo dove i bambini appena nati non sono considerati dei cittadini e non hanno nemmeno tutti i diritti,
neanche quelli più elementari che sono legati alla stessa esistenzain vita.
Da queste riflessioni scaturisce la convinta adesione al progetto, promosso dall’UNICEF, “Per ogni bambino nato un bambino salvato”: l’amministrazione comunale di Calenzano s’impegna a versare per ogni piccolo cittadino
calenzanese appena nato, una somma che garantirà vaccini e zanzariera (di protezione dagli insetti) ad un piccolo nato nel terzo mondo. L’UNICEF ricambierà donando alla famiglia del piccolo cittadino una Pigotta,
la bambola di stoffa simbolo della solidarietà.
Il progetto Cittadini appena nati si arricchisce poi di una dimensione ambientale. La sensibilità ai temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile è parte integrante dei programmi del Comune di Calenzano e quindi
alle famiglie verrà inviato anche il depliant “Le buone pratiche: risparmiamo l’ambiente… cominciamo da piccoli!” che spiega perché e come usare i pannolini ecologici lavabili e include un buono offerto da Farmapiana per ritirare,
in farmacia a Settimello, un kit di prova di pannolini ecologici. Infine, la Guida alla nascita è una raccolta aggiornata di informazioni utili per i genitori.
alt

Farmacie Comunali
Petizione contro la chiusura di una farmacia comunale
Ad Osteria del Curato (presso Roma) c’è una sola farmacia, che si trova in via San Giorgio Morgeto, che serve anche i quartieri di Gregna S. Andrea, Lucrezia Romana-Capannelle e Villaggio Appio.
La farmacia in questione è comunale, appartenente alla Farmacap (Azienda Speciale Farmasociosanitaria Capitolina), che gestisce anche i servizi di tele-assistenza, tele-soccorso, tele-monitoraggio e tele-compagnia
in favore degli anziani soli. Ora c’è il rischio concreto che il Comune di Roma venda tutte le farmacie della Farmacap. Tale eventualità sarebbe di grave danno per i cittadini.
In primo luogo perché le farmacie comunali garantiscono il servizio anche in caso di sciopero delle farmacie private; perché, inoltre, le farmacie comunali rappresentano un utile strumento di concorrenza al monopolio
delle farmacie private e svolgono il servizio anche in zone meno appetibili da un punto di vista commerciale, come le periferie della città.
Inoltre i servizi di tele-assistenza, tele-soccorso, tele-monitoraggio e tele-compagnia rappresentano l’unica sicurezza per tanti anziani che vivono soli. Per scongiurare tale pericolo le Farmacie comunali hanno promosso una petizione.
alt

Dalla Federazione
L’anno giusto per far ripartire la concertazione
Riproduciamo l’intervista fatta da Quotidia Venanzio Gizzi, presidente dell’Associazione delle aziende farmaceutiche pubbliche sottolinea il sostanziale fallimento del tavolo della farmaceutica nel 2010, causa anche dei tagli subiti con la
manovra estiva. E auspica un rapido avvio delle trattative per la nuova remunerazione delle farmacie.
Dottor Gizzi, com’è andato questo 2010?
“Non posso non sottolineare come siano andate deluse le aspettative che avevamo riposto nel tavolo sulla farmaceutica. Soprattutto alla luce di quanto è accaduto con la manovra estiva e con i tagli apportati ai margini delle
farmacie. Non va dimenticato che le nostre sono aziende pubbliche e l’applicazione delle misure proposte nella fase iniziale dal Governo avrebbe avuto effetti disastrosi sul servizio così come sulle realtà comunali sulle quali
insistiamo. In passato, quando il valore della ricetta era più alto, abbiamo operato, sì, per realizzare utili come peraltro richiede il nostro status di aziende pubbliche –ma anche per fornire servizi alla popolazione, con costi,
investimenti in risorse strutturali e umane che hanno inciso e non poco sui margini di guadagno riducendoli. La manovra così com’era stata proposta, dunque, ci avrebbe imposto un colpo mortale.
Il danno alla fine è stato limitato. Ma non posso trascurare il fatto che se quelle misure fossero state discusse nell’ambito del tavolo sulla farmaceutica, forse avremmo subito limitato i danni, e la vicenda avrebbe potuto essere
gestita senza incidere sugli equilibri del settore.
Ma il 2010 non è stato solo tagli Certo, l’approvazione dei decreti applicativi sulla farmacie servizi è stato un atto fondamentale. Finalmente alla farmaciaviene riconosciuto il ruolo di elemento cruciale del servizio
sanitario nazionale. È vero che noi – come anche le farmacie private – avevamo da tempo avviato molti di questi servizi alla popolazione. Ma è altrettanto importante che il ministro della Salute abbia voluto disciplinarli con
norme specifiche e razionalizzarli.Siete stati tra i primi ad affrontare il tema della remunerazione. E il 2011 dovrebbe essere l’anno buono… Su questo tema siamo impegnati da circa cinque anni.
Ma finora era stato fatto poco. Ora, però, pare essere stato trovato l’accordo delle parti a muovere in questa direzione e quindi potremo recuperare il tempo perduto. Purtroppo troviamo difficoltà a far partire questo tavolo,
quindi per l’anno a venire auspichiamo un rapido avvio delle trattative su questo argomento importantissimo. Al tempo stesso ci auguriamo che sia possibile metter mano al rinnovo della Convenzione con lo Stato: il vecchio testo
è scaduto più di dieci anni fa e molte cose sono cambiate nel frattempo.
Quindi speriamo che l’anno appena iniziato permetta di inaugurare un nuovo rapporto con le Regioni, rapporto che, a dire il vero, finora non c’è stato. Potrebbe invece essere l’occasione per far comprendere la necessità
di rapporti stabili così come di disposizioni normative più uniformi che rendano meno dispersive le scelte regionali.
A questo proposito uno dei temi sui quali occorre trovare rapidamente un accordo è quello della distribuzione diretta. Magari per verificare quale sia davvero la modalità distributiva più conveniente, tenendo conto di tutti i costi
ma anche e soprattutto delle necessità e della salute dei cittadini.

(fonte: Quotidianosanita.it)
alt

Dalla Federazione
Corso ECM sulla cosmetica a Ferrara

Il Corso di Aggiornamento Pratico ECM sulla Tecnica delle Preparazioni Cosmetiche e Dermogaleniche (organizzato dall’Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di Farmacia, Dipartimento di Scienze, Farmaceutiche, in collaborazione
con il Dr Marco Bresciani “Scienza ed Arte nella Formazione” e MAPY snc. provider n° 45 del Nuovo Albo Nazionale) si svolgerà a Ferrara i prossimi 19 e 20 Marzo 2011.
Il corso è regolarmente accreditato con l’assegnazione di 19 crediti formativi per l’anno 2011, evento 45-2571.
Il corso, della durata di 13 ore, si svolgerà presso i laboratori della Facoltà di Farmacia, Dipartimento di Scienze Farmaceutiche,dell’Università degli Studi di Ferrara n via Fossato di Mortara, 17-19.
L’evento si articola in lezioni teoriche, con riferimenti alla Legislazione delle Preparazioni Galeniche e Dermocosmetiche allestibili in un laboratorio connesso con la farmacia, ed esercitazioni pratiche di laboratorio,
con la realizzazione di una serie di formulazioni.

Docenti:
Prof. E. Menegatti,Ordinario di Tecnica e Legislazione Farmaceutica, Dr. F. F. Bettiol, Dr. M. Cecchi, Dr. M. Bresciani.

Programma:
- Definizioni legislative e limiti operativi, le responsabilità penali, civili, amministrative e disciplinari. Legge 713 e successive.
- La scheda di convalida e il dossier tossicologico con le sue applicazioni ministeriali. Catalogazione e controllo delle materie prime. Registrazione e documentazione
- Il laboratorio galenico e il laboratorio per la produzione di prodotti cosmetici. Legislazione, struttura e strumentazione riguardanti la farmacia.
- Sistemi dispersi. Teoria e pratica delle preparazioni semisolide per applicazione cutanea: gel, emulsioni gel, lipogeli.
- Le profumazioni e i coloranti ammessi nel preparato cosmetico, i metodi di scelta. Aspetti legislativi, e limitazioni per le profumazioni e i coloranti nei preparatici galenici e cosmetici.
- Teoria e pratica delle preparazioni galeniche e cosmetiche: soluzioni e soluzioni detergenti.
- Teoria e pratica delle preparazioni galeniche e cosmetiche: creme.
- Teoria e pratica delle preparazioni galeniche e cosmetiche: emulsioni consistenti e fluide.
- Teoria e pratica delle preparazioni galeniche e cosmetiche: paste e unguenti.
Il numero degli iscritti è limitato a 30 Farmacisti, ammessi secondo l’ordine di presentazione della domanda.
Quota di partecipazione € 330.00
La quota comprende: il materiale didattico, i coffee break e la colazione di lavoro della Domenica. Tutti i partecipanti saranno coperti da specifiche polizze assicurative incluse nella quota
La richiesta di iscrizione al corso con i dati per la fatturazione, dovranno pervenire presso la sede di Firenze della segreteria del corso, a mezzo fax o tramite l’apposito form su www.brescianiformazione.it

Segreteria Organizzativa:
Bresciani dr. Marco Scienza ed Arte nella Formazione www.brescianiformazione.it
Via V. Gioberti 95 - 50121 Firenze - Partita iva 02320080480
Tel 055670627
fax 055661433
cell. 3355307448
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
alt

Mondo farmaceutico
Farmacisti nelle scuole nel modenese

“Puntiamo a fare educazione sanitaria, mettendo a disposizione l’esperienza umana e professionale dei farmacisti del territorio, da sempre un punto di riferimento per la gente. Questa volta però uscendo dalle
farmacie, per incontrare gli studenti presso le scuole e sfruttando una proficua collaborazione con gli insegnanti di scienze” sottolinea il presidente di Federfarma Modena, Silvana Casale,
ricordando “Il farmacista e il mondo del farmaco”, progetto di educazione sanitaria avviato diversi anni fa grazie all’intuizione del farmacista Gianni Negrini, e che ha permesso di incontrare diverse migliaia
di studenti di terza media di tutta la provincia.
L’occasione per ricordare l’iniziativa ideata dall’Associazione dei titolari di farmacia e che è stata poi esportata anche in altre regioni, la offrono i prossimi appuntamenti in calendario.
Tre in particolare le date, martedì 8, giovedì 10 e mercoledì 16 febbraio, che consentiranno di incontrare tutti i ragazzi che frequentano la terza classepresso la Scuola media “Guinizelli” di Castelfranco.
A ricoprire il ruolo di docente sarà il dottor Federico Morini della farmacia Morini di Bastiglia.“Il nostro obiettivo è comunicare ai ragazzi un tema importante come quello della salute con linguaggi a loro
familiari e accessibili –spiega Federico Morini- Cerchiamo di far conoscere ai ragazzi le figure professionali cui si possono rivolgere, di spiegare l’importanza della copertura sanitaria del territorio,
l’importanza di avere unapproccio consapevole rispetto all’utilizzo dei farmaci, per evitare sprechi o abusi; inoltre tratteremo temi come l’alimentazione e i corretti stili di vita”.
alt

Mondo farmaceutico
Farmaci “orfani”: accordo pazienti-farmacie

Malattie “orfane” e medicinali rari: un problema per molte famiglie, che oggi hanno un’opportunità in più, offerta dall’accordo tra la Federazione italiana malattie rare “Uniamo” e l’Unione professionale farmacisti per i medicinali
orfani“Upfarm”. Le due organizzazioni hanno infatti siglato un protocollo d’intesa che mira a sviluppare in modo ancora più efficace e capillare il “Progetto farmaci orfani” per i malati rari e i loro familiari.
Molti dei medicinali necessari in questi casi, infatti, una volta assicurata la reperibilità della materia prima, possono essere preparati nei laboratori galenici delle farmacie in modo personalizzato.
Insomma un farmaco su misura per il paziente con esigenze terapeutiche specifiche.
Grazie a questo accordo non solo sarà possibile avere un’opzione in più per la disponibilità del farmaco “vicino a casa”: la rete di farmacie galeniche, fa inoltre sì che determinate cure fondamentali possano proseguire
anche in seguito alle dimissioni dai centri specialistici ospedalieri, garantendo, oltre alla continuità delle cure, l’allestimento secondo linee
guida concordate e un prezzo controllato.
alt

Mondo farmaceutico
Farmacie chiuse a Cosenza

Martedi’ 8 febbraio farmacie chiuse in tutta la provincia di Cosenza. Lo ha reso noto Federfarma, che in una nota denuncia “la situazione di precarieta’ del sarvizio farmaceutivo in provincia, I mancati pagamenti, fermi
a giugno del 2010, rendono impossibile il rifornimento dei farmaci necessari ad assicurare il servizio farmaceutico in assistenza diretta ai cittadini che saranno percio’ costretti, gia’ dal prossimo primo marzo, a pagare
di tasca propria anche i pochi farmaci prescrivibili per poi richiederne il rimborso all’Azienda sanitaria provinciale”
(fonte: Quotidianosanita.it)
 alt

Mondo farmaceutico
Farmaci via posta? preoccupazione sui rischi

L’accordo raggiunto alla fine dello scorso gennaio tra Farmindustria e Poste Italiane riguardo la distribuzione via posta di farmaci ospedalieri ha sollevato forti dubbi da parte di diverse organizzazioni della distribuzione farmaceutica.
Come noto, il patto siglato tra i produttori e Poste italiane definisce che quest’ultima metterà a disposizione la propria rete logistica per avviare sull’intero territorio nazionale un servizio che, come dice un comunicato diffuso
dalle due organizzazioni, si rivolgerà «ai pazienti affetti da particolari patologie che devono recarsi periodicamentepresso le farmacie ospedaliere per ritirare i farmaci necessari ».
«Con questo accordo» ha detto l’amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarni «mettiamo la nostra rete tecnologica e logistica a disposizione delle imprese e dei cittadini con l’obiettivo di migliorare la qualità
dei servizi rivolti alle persone e assicurare un effettivo beneficio agli assistiti, che possono ricevere comodamente a casa i medicinali di cui hanno bisogno». L’accordo, grazie al quale le Poste diventano diventa
«partner tecnologico» dell’associazione produttori, prevede anche servizi rivolti alle aziende farmaceutiche che aderiranno, come la gestione della documentazione come la fatturazione elettronica, l’archiviazione elettronica, la conservazione sostitutiva
dei documenti cartacei e la gestione degli archivi e, infine, una specifica soluzione per l’archiviazione dei documenti delle sperimentazioni cliniche.
«Ben venga un’opzione in più, come quella prospettata dall’accordo Poste-Farmindustria, ma vanno concordate le modalità tramite il tavolo già costituito, e va monitorato costantemente l’esperimento in ogni suo passaggio.
Tutto ciò a garanzia della sicurezza dei pazienti», ha dichiarato Pietro Finocchiaro, segretario nazionale Sifo, la Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie in accordo
con il Sindacato nazionale dei farmacisti dirigenti del Ssn (Sinafo).
Ben più critiche invece Assofarm e Federfarma, le quali hanno espresso fortissime preoccupazioni sui risvolti di tale operazione. L’apparente comodità logistica di questo servizio porta con sé notevoli rischi di natura sanitaria e di
aggravio dei costi pubblici.
Riesce difficile immaginare come Poste Italiane possano garantire una consegna certa e tempestiva al paziente, per di più rispettosa dei diritti alla privacy riconosciuti a quest’ultimo.
Eventuali (e prevedibili) ritardi o smarrimenti porterebbero ad interruzioni delle terapie, o ad alterazioni qualitative del farmaco qualora esso rimanga per lungo tempo il magazzini non adeguati alla sua conservazione.
Se il punto di forza di tale operazione è un qualche beneficio alle casse della sanità pubblica, si dovrà dimostrare che questa distribuzione “con francobollo” sarà più conveniente del canale delle farmacie cittadine.
Ancora una volta, il mancato riconoscimento del ruolo fondamentale delle farmacie rischia di danneggiare la salute del cittadino e svilisce il ruolo del Servizio Sanitario Pubblico.
La parte finale della filiera distributiva del farmaco richiede adeguate strutture di stoccaggio dei medicinali, e soprattutto un rapporto diretto e consulenziale tra il professionista e il paziente.
Sul territorio italiano esistono giù molti casi di farmacie pubbliche e private attive nella distribuzione a domicilio di farmaci a pazienti con difficoltà motorie. Si tratta di esperienze che dimostrano come il canale
farmaceutico sia oggi organizzativamente e professionalmente pronto per risolvere meglio di ogni altro i bisogni di prossimità sanitaria dell’utenza locale.
Nel frattempo è stato avviato un tavolo di confronto Fofi-Farmindustria sul tema. Il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, Andrea Mandelli, e il presidentedi Farmindustria, Sergio Dompe’ hanno, infatti,
convenuto sulla necessità di discutere tutte le implicazioni del progetto.
‘’Abbiamo sempre sostenuto che le questioni della filiera del farmaco debbano essere discusse in primo luogo all’interno della stessa filiera’’, commenta Andrea Mandelli, ‘’perche’ siamo convinti che le uniche soluzioni
valide siano quelle raggiunte attraverso il confronto di tutti i punti di vista degli stakeholder. Siamo lieti che suquesta impostazione si sia trovata piena corrispondenza da parte di Farmindustria’’.
alt



Mondo farmaceutico
Corretti stili di vita, nasce la piattaforma nazionale

Si e’ insediata, presieduta dal ministro della Salute, Ferruccio  Fazio, la “Piattaforma nazionale sull’alimentazione,l’attivita’ fisica e il tabagismo”, ricostituita con D.M. 5 marzo 2010 in attuazione del programma
“Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari”.    
Il programma e’ finalizzato a contrastare fumo, abuso di alcol, scorretta alimentazione e inattivita’ fisica, fattori di rischio delle principali patologie croniche, attraverso un approccio alla salute ed alla prevenzione
basato su strategie intersettoriali e multifattoriali, supportate dall’impegno istituzionale a diversi livelli. Obiettivo dell’incontro e’ stata la discussione di nuove iniziative per consolidare l’approccio innovativo
alla salute quale responsabilita’ non solo del sistema sanitario, ma di tutto il Paese, a livello di governo centrale e periferico, per facilitare scelte e comportamenti piu’ sani.
“L’adozione di stili di vita corretti- ha detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio- consente di ridurre i fattori di rischio nei confronti di molte malattie e costituisce un determinante fondamentale per la tutela,
la promozione e il recupero della salute”.
“La Piattaforma- prosegue Fazio- rendera’ organiche le iniziative che abbiamo gia’ assunto attraverso accordi con l’industria alimentare per la riduzione del sale, degli acidi grassi e degli zuccheri negli alimenti.
Essa rappresentera’, la sede d’incontro fra tutte le istituzioni, le associazioni e gli organismi interessati, dove concertare e proporreinterventi a favore del benessere e della salute di tutti i cittadini”.
La Piattaforma e’ composta da rappresentanti delle amministrazioni centrali interessate, delle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, delle associazioni di categoria della filiera alimentare, delle associazioni dei
consumatori e delle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto con il ministero della Salute protocolli d’intesa.
Grazie alla funzione di concertazione svolta dalla Piattaforma, sono gia’ state realizzate, o sono tuttora in corso, numerose attivita’ per il conseguimento degli obiettivi di “Guadagnare salute”.
In particolare, sono stati attivati sistemi nazionali di sorveglianza sulla popolazione adulta e sui bambini, per la conoscenza della diffusione degli stili di vita non salutari e delle patologie ad essi correlate.
Sono state condivise e sviluppate con la scuola attivita’ di sensibilizzazione degli operatori, di sperimentazione di interventi educativi su alimentazione e attivita’ fisica, fumo, dipendenze e igiene orale, con produzione
di materiali didattici specifici.
Realizzate, inoltre, con il dipartimento della Gioventu’, azioni per la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare e per la promozione del movimento in tutte le eta’ della vita, mentre con il ministero delle Politiche
Agricole si e’ condiviso l’impegno a sostenere la dieta mediterranea, la tradizione agro-alimentare italiana e un maggiore consumo di frutta e verdura.
Molto importanti sono stati gli accordi con il settore privato, in particolare, con le associazioni di categoria della filiera alimentare e del commercio per un impegno nell’adeguare i prodotti alle esigenze di una sana alimentazione,
attraverso la riformulazione di alcuni alimenti (riduzione del sale nel pane e riduzione/eliminazione dei grassi trans) e per una maggiore attenzione alla salute nella divulgazione pubblicitaria.
Sono state definite, infine, importanti linee di indirizzo nazionali sull’allattamento al seno, la ristorazione scolastica, la ristorazione ospedaliera. Molte Regioni, anche grazie a progetti promossi dal Ccm, stanno implementando
azioni di competenza regionale previste da “Guadagnare Salute” e lo stesso nuovo Piano nazionale della prevenzione 2010-2012 fa specifico riferimento a “Guadagnare salute”, quale strategia di prevenzione delle malattie croniche
e di promozione di stili di vita sani.
alt

Mondo Farmaceutico
Fazio: attenzione a non eludere il problema delle Farmacie on-line

“La Commissione europea sta discutendo una risoluzione che, tra le altre cose, esamina la problematica della farmacia online, sulla quale l’Italia dovrà esprimere un’opinione.
È una questione che non può essere elusa, altrimenti le soluzioni ci saranno imposte, perché l’Europa deciderà comunque”: queste le parole del Ministro della Salute Ferruccio Fazio, pronunciate durante il convegno “Contraffazione ed e-commerce farmaceutico”
organizzato in Senato per presentare ufficialmente gli atti conclusivi dell’indagine conoscitiva compiuta dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato sulla contraffazione e la vendita di farmaci su internet.
“L’Italia è il Paese che più tempestivamente ha affrontato il problema, tanto che oggi solo lo 0,1% dei farmaci distribuiti presentano delle irregolarità”, ha spiegato Fazioricordando che, per raggiungere questo traguardo, il
Paese “si è dotato di una legislazione efficace” e “di una struttura, Impact Italia, concepita dal ministero della Salute,Aifa, Iss e Nas che in questo ambito ha compiuto e compie azioni molto importanti”.
Il rischio di contraffazione nel mondo farmaceutico, tuttavia,continua ad essere alto. Anzi, la rete dell’illegalità si sta diffondendo ed è sempre più organizzata.
“Se tra il 2005 e il 2008 i farmaci contraffatti sequestrati sono stati 136.000, nel solo biennio 2008-2009 hanno segnato quota 1.593.000. Da gennaio al 14 febbraio 2011, inoltre, sono state segnalate 144 persone per questi reati, arrestate
10 e sequestrate 160mila tra fiale e compresse”, ha spiegato il generale Cosimo Piccinno, comandante dei Nas aggiungendo che anche la metodologia di vendita è cambiata: “Ci sono da una parte i cittadini comuni, che per arrotondare gli stipendi
comprano prodotti farmaceutici online e poi li rivendono ad amici e conoscenti. Poi ci sono organizzazioni che aprono un sito per una settimana, raccolgono clienti, poi chiudono il sito per non essere individuati dalle Forze dell’Ordine e continuano a vendere
i farmaci a quei clienti attraverso un call center”.
“I rischi per la salute sono altissimi”, ha osservato il ministro Fazio osservando che “mentre una persona che acquista una borsa falsa è consapevole dell’irregolarità, la persona che compra il farmaco lo fa per ragioni in genere legate alla privacy,
ma convinto che quel farmaco sia efficace quando, invece, può essere inutile o, peggio ancora, pericoloso”.
Ma gli italiani non sembrano preoccuparsi troppo di questo pericolo. Secondo i dati presentati dal direttore generale dell’Aifa, Guido Rasi, il 6% dei nostri concittadini è convinto che la vendita in internet dei farmaci in Italia sia
legale, quota che sale al 34% nel caso di farmaci senza obbligo di ricetta. Solo il 19% sa che è fuori legge, mentre il 41% non conosce le norme in materia.
“Soprattutto, però, occorre tener conto che il 33% degli italiani ritiene la vendita online una cosa positiva. Questo – ha spiegato Rasi – dipende soprattutto dal fatto che la vendita online garantisce livelli maggiori di privacy.
Tanto che i farmaci più venduti in rete sono quelli per migliorare le prestazioni sessuali, i dopanti, gli antidepressivi e gli anticoncezionali”.
Ad tirare il bilancio dell’attività dell’indagine conoscitiva compiuta dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato sulla contraffazione e la vendita di farmaci su internet sono stati il presidente della Commissione, Antonio Tomassini,
e il vice segretario Luigi D’Ambrosio Lettieri.
“L’ecommerce è un fenomeno inarrestabile ma anche per questo occorre che abbia delle regole, per essere una virtù e non un vizio”, ha affermato Tomassini aggiungendo che “la liberalizzazione non può tradursi in anarchia, tanto meno in una materia così delicata”.
Spiegando come dall’indagine sia emerso che l’anonimato e il mancato obbligo di interfacciarsi con il medico e il farmacista siano le principali ragioni che portano le persone a ricorrere all’acquisto online, D’Ambrosio Lettieri ha sottolineato la necessità
di potenziare la comunicazione e l’informazione al cittadino. Ecco le misure che la commissione ha identificato per intensificare la lotta alla contraffazione e al commercio illegale tramite internet:
1. Riconoscimento formale di IMPACT Italia, attualmente l’unica sede di cooperazione istituzionale sul tema: riconoscerne e disciplinarne l’attività attraverso un provvedimento legislativo rappresentano la condizione per renderne più efficace il ruolo e più concrete le attività svolte.
2. Allargamento delle competenze in IMPACT Italia e coinvolgimento di esperti provenienti per avviare la rimozione di quelle aree grigie (come i prodotti cosmetici) e di rappresentanti delle categorie professionali sanitarie a
maggior contatto coi pazienti (medici, farmacisti, infermieri) e dei pazienti.
3. Centralizzazione e coordinamento delle attività investigativa e delle analisi relative al fenomeno della contraffazione farmaceutica tra le Forze di polizia.
4. Sviluppo di strumenti normativi ad hoc per le Forze di polizia anche nell’ambito del recepimento di Medicrime, la convenzione approvata lo scorso 8 dicembre dal Consiglio d’Europa mirato all’inserimento del principio di “crimine farmaceutico” nei Paesi memberi.
5. La diffusione di una informazione qualificata al pubblico sui rischi connessi all’acquisto di farmaci da fonti illegali, da realizzare possibilmente attraverso il filtro dei professionisti sanitari, e` uno strumento necessario a
rendere consapevoli gli utenti e arginare il fenomeno.
6. Uno sforzo di sensibilizzazione va fatta anche tra il pubblico della fascia scolare
7. Formazione sistematica degli operatori. Attraverso IMPACT Italia sono già state realizzate iniziative di formazione intersettoriale per gli operatori di Forze di polizia, dogane, enti sanitari. Queste iniziative andrebbero sostenute con continuità e affiancate ad altre attività di
formazione sistematica destinate ai professionisti sanitari (farmacisti, medici, infermieri). In questo ambito appare necessaria l’istituzione di master universitari in “Farmaceutica forense”.
8. A margine dei provvedimenti diretti al contrasto della distribuzione di farmaci contraffatti potrebbero essere studiate altre iniziative normative coordinate con altri Ministeri, come quelle contro la contraffazione delle materie
prime farmaceutiche mediante la “tutela del made in Italy”. “L’Italia ha perso il primato di produttore di materie prime che detenevamo fino agli anni ’80”, ha spiegato D’Ambrosio Lettieri, spiegando che “oggi siamo 4° al mondo e il primato è stato conquistato dai Paesi del Nord-Est
asitico”, che sono anche quelli da cui proviene il maggior numero di farmaci contraffatti. Basti pensare, come affermato dal ministro Fazio, che “l’80% è di provenienza cinese”.
alt


Mondo Farmaceutico
AssoGenerici, “C’è ben altro che il prezzo”

AssoGenerici presenta la campagna d’informazione sul ruolo del farmaco equivalente puntando sulle sue caratteristiche di qualità, efficacia e sicurezza. Messaggi sui più diffusi periodici nazionali e uno spot televisivo che dal 24
febbraio a fine aprile andrà in onda sulle principali emittenti televisive italiane. 21 FEB - Prende il via il 24 febbraio la campagna informativa sul farmaco generico equivalente “Salute a tutti” promossa da AssoGenerici, l’associazione
che riunisce i produttori di farmaci equivalenti in Italia, con il patrocinio dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, e il contributo delle aziende associate Almus, DOC, Dr Reddy’s, EG, Germed, Mylan, Sandoz e Teva.
L’iniziativa prevede una campagna stampa e uno spot televisivo che dal 24 febbraio a fine aprile appariranno sui più diffusi periodici nazionali e sulle principali emittenti televisive, al fine di far conoscere ai cittadini che cosa sono i
farmaci equivalenti e agli operatori sanitari i loro punti di forza: medicinali in termini di qualità, sicurezza ed efficacia rispetto ai farmaci di marca corrispondenti (originatori) e che per questo rappresentano nei paesi dell’UE la quota
maggioritaria delle prescrizioni.
“Tutto il mondo si cura con i generici e l’obiettivo della campagna - dichiara Giorgio Foresti, presidente di AssoGenerici è far sì che anche in Italia si raggiunga lo stesso livello di ricorso al farmaco generico-equivalente che si registra
nel resto d’Europa, superando pregiudizi che non hanno alcuna ragion d’essere. Per ottenere questo risultato, però, bisogna innanzitutto dare un messaggio positivo e cioè che i medicinali equivalenti rispondono agli stessi criteri di
qualità, sicurezza ed efficacia degli originatori. Non è soltanto una questione di prezzo, come si è cercato di far passare in questi anni, quasi si fosse di fronte a un farmaco di serie B”.
L’impegno di AssoGenerici per la diffusione di una corretta cultura del generico ha trovato in questa occasione un forte all’alleato nell’Agenzia del Farmaco, “a cui – afferma Foresti - va un ringraziamento particolare per aver sostenuto
con il suo patrocinio la nostra campagna informativa nella convinzione comune che solo attraverso un nuovo atteggiamento di forte promozione all’utilizzo dei farmaci equivalenti si può garantire maggiore accesso alle cure
assicurare un uso razionale delle risorse e investire nell’innovazione”.

(fonte: Quotidianosanità.it)
alt

Mondo Farmaceutico
Rischio speculazioni in Piemonte
Le speculazioni dei broker, alla caccia di partite da piazzare sui mercati esteri, a prezzi maggiori che in Italia,stanno privando i malati piemontesi di alcuni medicinali necessari per la cura di patologie diffuse. Lo denuncia i
presidente di Federfarma Piemonte e portavoce di 1.500 colleghi, Luciano Platter, sollecitando pubblicamente l’intervento chiesto da giorni a ministero della Salute, Aifa e Regione.
Negli scaffali delle farmacie piemontesi scarseggiano, o addirittura mancano per mesi, medicinali fondamentali per la cura di ipertensione, micosi, depressione, ansia. La carenza di preparati per la cura di patolotogie gravi
“non è imputabile alle case produttrici, ma a trader e intermediari che fanno incetta di confezioni in Italia e le rivendono all’estero, guadagnando cifre non indifferenti sulla differenza di prezzo e sulle quantità”.
A denunciare lo stato delle cose - preoccupato per l’aumento delle manovre speculative e per gli effetti collaterali negativi sui clienti finali, i cittadini con problemi di salute - è il presidente di Federfarma Piemonte, il dottor
Luciano Platter.
Un quadro inquietante, quello tracciato. Una situazione che, a suo parere, richiede interventi non procrastinabili da parte degli attori istituzionali sulla scena in questo delicato settore, ministero della Salute, Agenzia italiana del farmaco, Regione Piemonte.
“Spesso - racconta il rappresentante di 1500 colleghi  dai nostri negozi siamo costretti a fare uscire il cliente senza il farmaco di cui ha necessità. La situazione è andata peggiorando a partire dall’autunno e ora siamo arrivati
ad una situazione difficile da gestire e sostenere, con forniture a singhiozzo quando va bene, attese di mesi per taluni prodotti”. E non si tratta di contingenze, episodi sporadici: “Non è più l’occasionale mancanza di una specialità
medicinale, cosa che saltuariamente può capitare, ma il risultato di precisa strategie messa in atto per puri fini speculativi. Abbiamo segnalato tutto a Regione e uffici ministeriali, giorni fa - conclude Platter - nonostante la gravità del caso non abbiamo ancora avuto risposte”.
Giorgio Bonelli, amministratore delegato di Unifarma e referente piemontese dell’Associazione distributori farmaceutici, concorda con l’analisi, associandosi alla richiesta di interventi dall’alto, tirando in ballo anche i farmacisti
che si presterebbero al gioco. “
Noi forniamo prodotti alle farmacie, destinati ai consumatori finali, i malati. Quella che è in corso, in modo crescente, è la deviazione di questi medicinali prima che arrivino al cittadino. Ad inserirsi sono aziende che servono altri tipi di clienti e piazzano
le partite ad altri soggetti, soprattutto esteri.
Ma ci sono anche farmacie - Platter lo conferma - che a loro volta acquistano confezioni, sempre di quelle che dovrebbe essere destinate al consumo domestico, e le girano agli esportatori”. E se legalmente è tutto regolare e alla luce
del sole, “eticamente e deontologicamente - rimarca Giorgio Bonelli - siamo nel campo del riprovevole”.
Che fare, allora, oltre ad appellarsi al senso morale degli intermediari? “Quelli pensano solo al business - constata l’ad di Unifarma e non vedono altro, attirati dagli affari che si possono fare in Spagna, Portogallo, Grecia, grazie
al differenziale di prezzi. A rilasciare le licenze per i grossisti dei farmaci è la Regione Piemonte. Le domande sono in forte aumento, bisognerebbe selezionarle e prestare attenzione nella concessione delle autorizzazioni”.
(fonte: Repubblica)
alt

Mondo Farmaceutico
Banco Farmaceutico, un successo

Sono state ben 365mila, il 4% in più rispetto alla precedente edizione, le confezioni di farmaci donate dai cittadini per la Giornata nazionale di raccolta del farmaco. L’iniziativa organizzata dalla Fondazione Banco farmaceutico e
dalla Compagnia delle Opere in 3200 farmacie - è stata un successo, confermando il trend di continua crescita dalla prima edizione del 2001.
«Ci ha stupito il fatto che molte persone hanno fatto acquisti anche di 100-200 euro in farmaci da donare  ha spiegato Marcello Perego, vice-presidente della Fondazione mentre altre persone che hanno dichiarato di essere in difficoltà economiche hanno voluto dare un contributo
perchè precedentemente erano stati aiutate dallo stesso Banco».
A testimoniare il successo della Giornata sono i numeri: nelle farmacie delle 83 Province coinvolte sono stati appunto donate 365 mila confezioni di medicinali, il 4% in più del 2010, per un valore di oltre 2 milioni e 300 mila euro,
considerando il prezzo medio di una confezione pari a 6 euro.
I farmaci sono stati destinati alle 420.000 persone in difficoltà economiche e sociali.

alt