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Notizie n. 51


        Dalla Federazione
      
       Mondo Farmaceutico
      Assofarm ed Erba Vita

Editoriale
Una Farmacia Comunale sempre più forte

Assemblea di raccordo tra passato e futuro, quella di Assofarm del 14 gennaio scorso: un passato che "non passa", e per questo trascina questioni irrisolte sull'immediato futuro, che deve essere affrontato con urgenza.
Il presidente Venanzio Gizzi ha illustrato nel dettaglio lo stato dell'arte riguardo i servizi in farmacia così come delineati dall'ormai famosa legge 69/2009. Per mesi le nostre controparti ministeriali e regionali hanno più volte rimandato un confronto ufficiale riguardo l'attuazione dei servizi, affermando che bisognava attendere la pubblicazione dei decreti attuativi. E ora che i decreti sono finalmente disponibili, la riluttanza delle Regioni ad affrontare la questione sembra dettata dal fatto che la legge appare loro come qualcosa calato dall'alto, su un materia che ormai sentono saldamente come di loro competenza.
Per risolvere questa nuova impasse, nei prossimi mesi Assofarm promuoverà una serie di incontri con le singole Regioni per spiegare il proprio punto di vista su come attuare la riforma. Appare fin d'ora chiaro che quest'opera di coinvolgimento verterà in buona parte sull'identificazione di parametri di valutazione dell'efficienza di tali servizi per le casse regionali. Un'efficienza che, come contenuto nella legge stessa, è condizione sine qua non per il finanziamento pubblico dei servizi stessi.
Si tratta, come abbiamo più volte scritto in passato, di una strada tutt'altro che facile. Lo scetticismo delle Regioni si accompagna alle oggettive difficoltà logistiche ed economiche che molte farmacie dovranno affrontare per dotarsi delle condizioni minime all'erogazione di tali servizi. E del resto non è per nulla chiaro come potranno essere misurate le economie derivate da alcune azioni quali ad esempio le campagne di sensibilizzazione e di prevenzione.
Se quindi è un passo avanti non privo di zone d'ombra, l'evoluzione della farmacia italiana in "farmacia dei servizi" è un passo inevitabile e non più rimandabile. La progressiva riduzione dei margini operativi derivati dalla semplice vendita dei farmaci pone al nostro mondo la necessità di ridisegnare i propri modelli di business.
È quindi importante definire nuovi paradigmi di collaborazione con il Servizi Sanitario Nazionale, offrendo ad esso soluzioni di contenimento della spesa pubblica ed innalzamento qualitativo del servizio all'utenza. Senza però dimenticare che anche in ciò che caratterizza e rende unico il nostro servizio, la dispensazione del farmaco, vi sono ampi margini di miglioramento sia riguardo i suoi contenuti di servizio sanitario, sia sotto i profili più strettamente economici.
Il dibattito sui servizi, la riapertura del confronto sulla Convenzione Nazionale ormai scaduta da anni, deve necessariamente accompagnarsi all'insediamento del Tavolo per la Diversa Remunerazione del Farmacista, al cui riguardo Assofarm ha posizioni ormai note.
Si tratta di tre contesti da cui dipende il futuro della farmacia italiana: Se vogliamo giocare un ruolo importante nel panorama sanitario italiano, dobbiamo essere dotati di nuove regole che rendano possibile e stimolino l'aumento della redditività del nostro lavoro. Questi tanti e delicati argomenti riguardanti i rapporti tra farmacie e sistema sanitario, non devono però farci trascurare le tante occasioni di crescita interna offerte dalla nostra associazione. Opportunità che, al pari di quanto detto in precedenza riguardo i servizi, non sono più rimandabili, pena il loro vanificarsi.
Dobbiamo rafforzare maggiormente la nostra capacità di network, attraverso azioni che trasferiscano e riproducano all'intero territorio nazionale le tante ottime iniziative realizzate nel locale dalle nostre associate. Operazioni, queste, che capitalizzano i singoli saperi e li evolvono in una sorta di patrimonio collettivo. Perdipiù con l'interessante risvolto di ridurre di molto i costi fissi di tali progetti.
L'ottimo intervento della presidente delle Farmacie Comunali Pistoiesi Simona Laing alla nostra Assemblea, dimostra non solo come abbondano le iniziative locali che potrebbero essere "processate" in tal modo, ma anche che la disponibilità delle nostre associate ad operare in questa direzione è crescente.
La realizzazione di tali processi non è banale. Richiede, oltre a specifiche competenze, anche adeguati mezzi di comunicazione interna e un più deciso senso di appartenenza all'associazione da parte di ognuno di noi.
Se il maggior risultato politico raggiunto da Assofarm negli ultimi anni è la crescente considerazione di cui gode oggi la nostra associazione presso il mondo farmaceutico italiano ed europeo, oggi è bene aprire un fronte di crescita "interno": possiamo crescere come rete di aziende sanitarie pubbliche promuovendo iniziative di forte visibilità, capaci di affermare verso il pubblico il brand "farmacia comunale" e che al contempo sviluppino una cultura del lavorare insieme. Come già realizzato da organizzazioni di farmacie pubbliche di altri paesi europei, stiamo valutando la possibilità di pubblicare una rivista di informazione sanitaria da distribuire agli utenti di tutte le nostre farmacie. Organizzeremo eventi nazionali di prevenzione sanitaria da realizzarsi contemporaneamente in tutte le nostre città.
Si tratta di iniziative certamente ambiziose, ma che oggi sono alla nostra portata. Ci rende ottimisti il percorso fatto da Assofarm dalla sua nascita ad oggi, e ci stimola la convinzione che il rafforzamento delle relazioni interne alla nostra federazione è ormai un elemento di vitale importanza per la sopravvivenza della farmacia pubblica italiana.

Vice Presidente di Assofarm
Francesco Schito

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Farmacie comunali
Livorno: la farmacia diventa presidio ospedaliero

Livorno, 15 dicembre 2010 - Sotto l'albero di Natale dei livornesi questo anno ci sarà un 'pacco salute' ricco di novità e di servizi a misura di cittadino. Le nove farmacie comunali, infatti, con la sinergia tra amministrazione comunale, 6 e Società della Salute, già dalla prossima settimana cominceranno ad erogare un numero sempre maggiore di servizi socio-sanitari che prevederanno dalla prenotazione di visite mediche specialistiche, alla consegna di referti diagnostici, alla consegna domiciliarei di farmaci, alle campagne informative per migliorare lo stile di vita, fino ad arrivare, nel tempo ad affettuare piccole prestazioni mediche che resteranno «nella storia clinica» di ogni paziente grazie all'utilizzo della Carta Sanitaria Elettronica Toscana.
Il futuro delle farmacie comunali dunque subirà una 'rivoluzione' dopo il protocollo firmato ieri in Comune dal sindaco Alessandro Cosimi, dal direttore generale dell'Asl Monica Calamai e dall'amministratore unico di «Farma. Li» Alessio Poli. La trasformazione, hanno spiegato a Palazzo Civico, avverrà anche grazie ad un processo di formazione del personale e grazie all'utilizzazione delle moderne tecnologie informatiche. Attraverso il nuovo ruolo delle farmacie la sanità sarà a misura di cittadino garantendo maggiore servizi alle fasce più deboli dei livornesi, i nostri anziani, e le persone che hanno difficoltà di spostamento. ''Questo protocollo — ha spiegato il sindaco Cosimi — corrisponde alla nostra scelta politica di difendere la sanità pubblica aumentando l'intreccio delle prestazioni socio-sanitarie facilitando il cittadino soprattutto se anziano. L'iniziativa ha il compito di "fidelizzare" i livornesi alle farmacie comunali dislocate in quartiere e zone dove magari il "mercato" la mera logica economica non lo consentirebbe, con un impatto positivo sulla qualità della vita''. ''E' una novità importante — ha detto il direttore generale Monica Calamai — e stiamo ponendo le basi per una svolta nell'organizzazione della sanità che porterà a sviluppare una rete di offerta sanitaria decentrata e alla portata del cittadino''. Alessio Poli ha sottolineato come ''con i nuovi servizi le farmacie rafforzeranno la loro missione sociale''.

(fonte: La Nazione)

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Mondo Farmaceutico 

In crescita il mercato dei generici

Il 50 per cento dei farmaci comprati in Italia sono farmaci generici con un cospicuo risparmio per le tasche degli italiani.
Al Nord la diffusione è del 51,8 per cento, al Sud è invece del 48 per cento. In dieci anni si è passati da 17 milioni di farmaci equivalenti venduti (solo una persona su 100 li usava) a 189,47 milioni nel 2009 (il rapporto è oggi di 1 su 10).
Un passo in avanti è stato fatto, ma siamo ancora lontani dalla medica europea che registra un rapporto di 5 su 10). Anche gli esperti riuniti di recente per la presentazione del libro 'Farmaco Generico, un cammino lungo dieci anni. I protagonisti si raccontano' che ripercorre la storia dei medicinali unbranded dal loro ingresso ufficiale in Italia, con la legge 405 nel 2001, fino ai giorni nostri. Realizzata nell'ambito della collana "I libri de Il Sole 24 Ore Sanità", con il patrocinio di Assogenerici e il contributo incondizionato di Teva-ratiopharm, la pubblicazione è a firma di Massimo Cherubini, Francesca Giani e Michele Uda .
"La situazione è sicuramente cambiata rispetto a dieci anni fa – ha affermato Giorgio Foresti, Presidente e Amministratore Delegato di Teva Italia nonché Presidente di Assogenerici durante la presentazione del libro a Milano nei giorni scorsi, durante un convegno cui hanno partecipato rappresentanti dell'Antitrust, dell'industria, della comunità scientifica e delle Associazioni consumatori– e oggi in alcune importanti aree terapeutiche, come quella cardiovascolare, i farmaci betabloccanti generici toccano quota 20% a volumi. Se consideriamo la classe degli inibitori di pompa, tra cui il lansoprazolo, arriviamo al 30%. I cittadini hanno ormai preso coscienza che si tratta di medicinali di qualità elevata e, in più, convenienti: credo che gli italiani siano ormai culturalmente preparati al generico; in un certo senso, sono ora più 'pronti' dei loro stessi medici. È una realtà con la quale i prescrittori dovrebbero confrontarsi al più presto".
Attualmente solo il 13% dei farmaci griffati ha un suo medicinale equivalente, per questo il Codacons ha chiesto al ministro della salute Ferruccio Fazio di adottare provvedimenti che rilancino e favoriscano la diffusione del generico. Perché "i medici di base persistono nel non voler prescrivere i farmaci equivalenti e i farmacisti dimenticano di informare il paziente dell'esistenza di un generico".

(fonte: Farmacia.it)

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Dalla Federazione
Farmacisti in Aiuto, un 2010 ricco di sfide

Pubblichiamo di seguito una lettera giunta da Farmacisti in Aiuto, Associazione che Assofarm sostiene da anni nelle sue attività di cooperazione sanitaria e sociale in diversi paesi del Sud del Mondo.

La nostra attività di sostegno a distanza anche nel 2010 è stata concentrata principalmente in due zone di missione: Tanzania e India. L'impostazione che abbiamo concordato con i nostri referenti in loco per ciascuna di queste zone, diversissime tra loro per cultura e tradizione, è stata inevitabilmente adattata alle loro esigenze. Nel primo caso l'attenzione viene focalizzata sul progetto scolastico al fine di garantire l'istruzione primaria a quanti più bambini è possibile; nel secondo caso si focalizza l'attenzione su un bambino/a o ragazzo/a che viene seguito/a nel suo percorso formativo fino al termine degli studi. In Tanzania seguiamo i bambini di una tra le scuole più importanti e qualificate della Tanzania: la scuola Amani. Obiettivo del progetto: garantire al maggior numero possibile di bambini la possibilità di frequentare la scuola e i suoi corsi; offrire a tutti i bambini un pasto caldo al giorno. Per raggiungere questo obiettivo sponsorizziamo una quota parte delle spese di mantenimento della scuola, di ammodernamento ed ampliamento delle sue strutture; quest'anno, grazie all'importante contributo dei nostri sostenitori, è stato possibile ampliare e rendere funzionante la mensa scolastica che ora lavora a pieno regime, acquistare il materiale didattico, garantire il funzionamento della scuola, dotare la sala audiovisivi di nuovo materiale divulgativo.
In India seguiamo alcune comunità familiari suddivise in tre zone dell'India: Tamil Nadu, Puruthipara e Poothyioor. Il sostegno che ogni anno cerchiamo di offrire a queste famiglie non è solo a livello contingente, ma anche e soprattutto profondo, progettuale: l'obiettivo che giorno dopo giorno cerchiamo di raggiungere, infatti, è quello di rendere progressivamente più autonome le famiglie che contribuiamo a sostenere. Per questo il nostro aiuto è principalmente rivolto ai bambini e ragazzi, affinché siano le nuove generazioni, supportate da una adeguata istruzione, a potersi riscattare credendo in un futuro migliore per se stessi e per i propri cari.
La scuola in India è amministrata dallo Stato, ma purtroppo non raggiunge un sufficiente standard qualitativo e non consente una adeguata istruzione dei giovani che la frequentano. Per sopperire a queste carenze i nostri ragazzi frequentano un dopo scuola privato gestito dalla Namastè, associazione nostra partner per l'India, dove trovano insegnanti ben preparati ad aiutarli ad affrontare gli scogli più duri delle lezioni scolastiche. Gli altri bambini, che abitano troppo lontano o frequentano scuole superiori, vengono aiutati tramite insegnanti specifici.
Inoltre per tutti i bambini adottati provvediamo alla uniforme, allo zainetto e a tutti materiali scolastici. Quando necessario paghiamo le tasse scolastiche e i trasporti, nonché tour e spese per le celebrazioni scolastiche. Come è noto a tutta Assofarm, Farmacisti in Aiuto si impegna ogni anno anche nell'assistenza sanitaria. La nostra Associazione garantisce ai bambini adottati e alle loro famiglie di usufruire di periodici controlli clinici, avvalersi di cure e ricevere gratuitamente i farmaci di maggiore utilizzo. In alcuni casi eccezionali vengono sponsorizzati particolari cure mediche o interventi chirurgici a cui, per l'elevato costo, i pazienti indigenti sono spesso costretti a rinunciare. In tal senso continuiamo a seguire, grazie a sponsorizzazioni private, le cure mediche di Bareetha Bevi una ragazza indiana che sosteniamo dal 2008 anche grazie all'intervento di Assofarm. Contribuiamo alle spese mensili di un lebbrosario per l'acquisto di alimenti. In Tamil Nadu, grazie alla preziosa partnership con Assofarm, contribuiamo a sostenere il dispensario farmaceutico: grazie a FIA il dispensario, che ha più di 200 utenti, una cinquantina dei quali fissi, ha potuto dotarsi di un laboratorio per i test clinici più semplici: sangue ed urine. Ora questi test sono gratuiti per tutti gli adottati e le famiglie povere del luogo.
Dopo il successo dell'anno scorso, continuano i progetti extra-scolastici legati allo sport e all'insegnamento del computer. Nel villaggio di Pozhioor prosegue l'esperienza delle due squadre di pallavolo (una juniores ed una seniores) e di quella di calcio, con allenatori qualificati. Alcuni dei bambini adottati da FIA fanno parte delle squadre che, complessivamente, stanno ottenendo buoni risultati. A Puruthipara sono sempre più frequentate le lezioni di atletica impartite da un allenatore qualificato ad una squadra mista di ragazzi e ragazze anche non adottati. Hanno accolto numerosi consensi anche i computer centres di Puruthipara e del Tamil Nadu, attivati l'anno scorso e rivolti ai bimbi adottati e non, anche delle zone limitrofe il villaggio; l'obiettivo è quello di elevare l'alfabetizzazione informatica dell'area e cominciare a fare prendere dimestichezza con lo strumento computer, accessibile a pochi nelle aree rurali.
Grazie a donazioni extra degli adottanti è stato possibile effettuare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di alcune abitazioni, costruire servizi igienici e fontane dove queste erano assenti; sono stati anche comprati letti, armadi, tavoli e sedie, scrivanie per studiare, biciclette e abbigliamento. Quest'anno stiamo contribuendo, attraverso il progetto "a ricordo di William", al sostegno di sette famiglie di Neerodhi in cui almeno un componente è affetto da HIV.
Parte nel 2010 e verrà ultimato nel 2011 il progetto in memoria di Arturo che prevede l'acquisto e la completa ristrutturazione di un piccolo edificio a Puruthipara con il quale sarà possibile ampliare il tuition centre già esistente ormai sovraffollato.
La donazione elargita a Natale da Assofarm finanzierà la costruzione di un pozzo a Paravan da cui poter attingere acqua durante l'intero anno e fruibile da tutte le famiglie della zona. Purtroppo le condizioni meteorologiche non assistono gli operai che continuano comunque a lavorare. Abbiamo ricevuto notizia che il periodo perfetto in cui si potrà effettuare lo scavo in profondità è il mese di marzo.

 

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Farmacie comunali
Torino: la salute di pelle e capelli in un click

Come anticipato nel numero 4 di FarmCom, il servizio gratuito di consulenza make up e consigli personalizzati di cosmesi, a opera della signora Francesca Lo Curto conosciuta anche dai lettori della nostra rivista sulla quale dispensa suggerimenti per "una bellezza in salute", si avvale dal mese di luglio dell'utilizzo della MicroCAMERA® Dermotricos, apparecchiatura costituita da unmicroscopio a contatto in grado di trasmettere le immagini ad un computer provvisto di software specifico e dotata di diverse ottiche per esaminare la pelle e i capelli, in riferimento ai principali parametri cutanei e tricologici. Della pelle lo strumento può rilevare l'idratazione, il fototipo (sul principio della colorimetria cutanea, secondo le scale di Fitzpatrick/ Cesarini), il grado di elasticità, l'andamento e la profondità delle rughe (basandosi sul principio della profilometria bidimensionale, le rughe analizzate vengono riportate a video su un grafico che isura la massima profondità rilevata, tarata in funzione dell'età del soggetto esaminato), la presenza di discromie e di couperose. Riguardo i capelli la MicroCAMERA® può evidenziare la densità dei follicoli, la presenza di sebo o forfora, il diametro del capello e lo stato del bulbo pilifero.
La consulente cosmesi è dotata di schede personalizzabili da consegnare a chi si sottopone al test, al fine di permettere il monitoraggio dei risultati ottenuti con eventuali accorgimenti cosmetici o dietetici. La micro camera possiede inoltre un dispositivo ottico con fonte di luce di Wood in grado di evidenziare discromie, alcune delle quali riconducibili a infezioni particolarmente presenti nei mesi estivi (micosi). Le potenzialità dello strumento comprendono pure le funzioni: "fermo immagine", che consente di congelare un'immagine a video e stamparla per una miglior visualizzazione; "griglia", che permette di misurare inestetismi, macchie e nevi in funzione del fattore di ingrandimento selezionato. Poiché il discorso sui nei è particolarmente delicato e sfocia in un campo medico ultraspecialistico, che esula dalla nostra competenza, ci premuriamo di precisare che nostro unico compito sarà quello di segnalare la presenza dei nei e di consigliare all'utente di recarsi dal medico curante. Qualora il neo presenti delle caratteristiche che possano fare ipotizzare una degenerazione (ingrandimento improvviso, cambiamento irregolare della forma, mutazione del colore, anguinamento ecc.) sarà il medico ad indirizzare il paziente verso un centro dermatologico, ad esempio l'Ospedale dermatologico San Lazzaro (Molinette) di Torino. Il servizio è completamente gratuito e lo si può prenotare telefonicamente.

(fonte: Farmacom)

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Mondo Farmaceutico
Aifa per farmaci e genere

"Le differenze biologiche legate al genere non sono ancora state indagate a fondo e troppo spesso sono scarsamente tenute in considerazione nei trattamenti sanitari in generale e in quelli farmacologici in particolare, pur essendo emerse differenze tanto nell'epidemiologia quanto nei meccanismi e nell'espressione delle principali patologie", ha dichiarato il Direttore Generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco Guido Rasi in occasione della presentazione del Gruppo di Lavoro su farmaci e genere, istituito recentemente da Aifa.
I trend di popolazione mostrano aumenti sensibili della vita media, in particolare per la donna; questo incremento della speranza di vita comporterà necessariamente un maggior impiego di risorse e richiederà una migliore appropriatezza nella cura. I dati epidemiologici mostrano, inoltre, che patologie un tempo ritenute tipicamente maschili stanno divenendo prevalenti nella donna (es. patologie cardiovascolari, obesità, carcinoma polmonare), evidenziando in maniera sempre più chiara la necessità di terapie maggiormente mirate, rispetto a quelle attualmente proposte, che tengano conto delle differenze di genere.
"È un dato di fatto – spiega il Prof. Rasi - che oggi i metodi utilizzati nelle sperimentazioni cliniche e la successiva analisi dei dati risentano di una prospettiva maschile che sottovaluta le peculiarità femminili. Non soltanto le caratteristiche biologiche, ma anche quelle socioculturali differenziano i generi e influenzano lo stato di salute di uomini e donne: i diversi approcci terapeutici, l'efficacia e la sicurezza dei farmaci andrebbero misurati distintamente per la donna e per l'uomo, considerando come necessario l'approfondimento di genere già durante le fasi di ricerca e sviluppo dei nuovi farmaci".
Fra gli obiettivi del Gruppo di Lavoro:
- Supporto scientifico alla Commissione Tecnico Scientifica (CTS) nella valutazione di problematiche generespecifiche;
- Valutazione di modelli sperimentali pre-clinici e clinici volti ad indagare le differenze di genere;
- Maggiore informazione al cittadino e campagne di sensibilizzazione;
- Sensibilizzazione e coinvolgimento dei Comitati Etici nella verifica del reclutamento e della rappresentazione della componente femminile negli studi clinici e nella previsione di protocolli di analisi e valutazione di efficacia e sicurezza nella donna;
- Stesura di Linee Guida per la sperimentazione farmacologica di genere e per l'introduzione dell'analisi genere ad alto livello di accuratezza per il miglioramento delle terapie, sia in termini di efficacia sia di individuazione delle reazioni avverse;
- Incentivazione alla ricerca al fine della messa a punto di modelli sperimentali preclinici e clinici volti ad integrare gli studi di farmacocinetica e famacodinamica con quelli di cronobiologia, farmacogenetica e farmacogenomica, correlati alle varie fasce d'età, ai diversi stadi ormonali e a periodi critici (allattamento, gravidanza, menopausa, etc.);
- Supporto alla ricerca di genere, sponsorizzata ed indipendente, per ottenere studi sui farmaci in relazione alle diverse fasi del ciclo della vita femminile con particolare attenzione all'uso concomitante di anticoncezionali orali e alla gravidanza.

(fonte: Aifa)

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Mondo Farmaceutico
Lombardia: le cure domiciliari si attivano in farmacia

"Riceveranno le domande di assistenza, attiveranno gli operatori integrandosi con i centri e le figure professionali già presenti nel distretto, erogheranno direttamente servizi di cure a domicilio e di autoanalisi. Queste alcune delle attività che saranno affidate ai farmacisti nell'ambito del progetto sperimentale di integrazione tra farmacie ed Asl promosso nella Regione Lombardia.
L'iniziativa è stata ha preso avvio a metà gennaio attraverso un accordo tra l'assessore regionale alla Solidarietà sociale,Giulio Boscagli, e la presidente di Federfarma Lombardia e nazionale, Annarosa Racca.
La Lombardia diventa così la prima Regione in Italia a recepire quanto disposto dalla legge 69/2009 che disciplina i nuovi servizi delle farmacie. Prima tra le Regioni, ha commentato il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, "a comprendere che con la farmacia è possibile coniugare esigenza economia e qualità dei servizi".
Nei prossimi mesi si avvieranno le prime esperienze pilota in alcune aree della Lombardia e, dopo il monitoraggio dei risultati ottenuti, il progetto sarà esteso a tutte le Asl e quindi a tutte le farmacie della Regione.

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Mondo farmaceutico
Dompè: usciremo dalla crisi se saremo competitivi

''Il futuro del settore farmaceutico dipende dall'efficienza e dalla competitivita' di tutte le parti. Gli auspici del presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Andrea Mandelli per un confronto piu' sereno e una visione comune all'interno della filiera del farmaco sono validi e condivisibili''. Queste le parole del presidente della Farmindustria, Sergio Dompe', in un'intervista esclusiva a 'Il Farmacista Online', nuovo quotidiano elettronico organo ufficiale della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, nella quale affronta anche i risvolti della crisi economica e le possibilita' di uscirne, a partire dall'innovazione. ''La crisi che stiamo attraversando, e parlo soprattutto per l'Italia, non si e' caratterizzata con picchi ben definiti e tali da far ipotizzare momenti di ripresa facilmente individuabili. Siamo piuttosto dinanzi a una crisi di sistema e soprattutto del sistema di competitivita' che ha governato l'economia negli ultimi decenni'' ha proseguito Dompe', sottolineando che ''nella realta' internazionale se non si e' competitivi, non si puo' rimanere a galla. Il settore farmaceutico si salva piu' di altri perche' sa distinguersi grazie alla ricerca. Anche se all'interno del settore alcune imprese sono rimaste competitive mentre altre sono in sofferenza. Tuttavia - ha detto - confido nella tenuta complessiva del sistema del farmaco; ritengo pero' che si debba avere il coraggio di agire ad ampio raggio. In caso contrario i miglioramenti registrati nel corso del 2010, e che, probabilmente, continueranno nei prossimi anni, serviranno solo a far sopravvivere un sistema che nasconde profonde disomogeneita' e criticita'. In sostanza per il 2011 penso di non sbagliare ipotizzando una sostanziale stabilita' della spesa farmaceutica complessiva con una riduzione dei margini industriali, pur in presenza di un aumento dei volumi di vendita e dell'innovazione. Dal punto di vista della spesa pubblica cio' e' molto positivo, ma per l'industria non si puo' nascondere il rischio di una ulteriore riduzione dei costi che potrebbe incidere sull'occupazione''. Quanto alle novita' terapeutiche e alla Ricerca, Dompe' ha sottolineato che ''oggi le industrie del farmaco che operano in Italia stanno sviluppando circa 240 progetti di ricerca.
Ritengo ci siano buone possibilita' di raggiungere, nel giro di un anno, quota 270. Credo che il 2011 ci riservera' ottime notizie, perche' continuano a fluire novita' terapeutiche. Non voglio pero' fare annunci del tipo 'sconfiggeremo questa malattia' - ha avvertito - : si tratta di slogan che non consentono un'esatta valutazione della vera innovazione terapeutica. Il salto terapeutico resta certamente un obiettivo ma anche un'eccezione. La vera innovazione terapeutica oggi e' quella che permette - e ha permesso in questi anni - di aumentare enormemente le possibilita' di sopravvivenza per malattie anche molto gravi, come quelle tumorali e neurologiche. E la grande innovazione terapeutica e' quella che rende migliore la qualita' di vita di questi anni guadagnati''.

(fonte: Asca)

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Mondo Farmaceutico
Federfarma Veneto: mancano i farmaci


L'Unione Regionale dei titolari di Farmacia del Veneto segnala, in una nota, "la grave difficolta', in continuo e preoccupante aumento, rilevata dalle 1222 farmacie associate, di reperire nel normale ciclo distributivo regionale veneto numerose specialita' medicinali. Si tratta di farmaci utilizzati nella cura di patologie come ipertensione, morbo di Parkinson, depressione, micosi, ansia. Tra i medicamenti ad alta difficolta' di reperimento anche acido folico per le donne incinte e anticoncezionali".
Una situazione difficile che crea disagi tra i pazienti che hanno bisogno continuativo di medicine d'uso quotidiano.
"La situazione e' andata peggiorando a partire dall'autunno scorso e ora e' davvero difficile da gestire", spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Veneto, l'Unione regionale dei titolari di farmacia, "cio' che sta avvenendo in Veneto travalica quella che in gergo tecnico si definisce una rottura di stock, ovvero una temporanea assenza dal mercato di qualche medicinale. Quella attuale infatti si protrae da troppo tempo e per troppi farmaci creando forti disagi ai pazienti. Abbiamo gia' inviato comunicato all'Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco e al Servizio Farmaceutico regionale affinche' si adoperino nei confronti delle aziende farmaceutiche per trovare una soluzione definitiva. Il problema e' fortemente sentito dal farmacista che vive questo disservizio come un notevole impedimento allo svolgimento dell'attivita' professionale cui sono chiamate le farmacie sul territorio. La nostra categoria non ha alcuna responsabilita' in questa vicenda che evidentemente danneggia anche noi, ma soprattutto il paziente".

(fonte: AGI)

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Mondo Farmaceutico
Quanta burocrazia vicino alla farmacia

In un gustoso passaggio del suo Zavorre d'Italia, il presidente dell'autorità Antitrust, Antonio Catricalà, ricorda che quando nel 2006 propose l'installazione di distributori automatici di farmaci da banco fu accusato di voler mettere in pericolo la salute pubblica. Si paventarono «file di bambini pronti a intossicarsi di aspirine e caramelle contro il mal di gola». Erano ovviamente incredibili esagerazioni da parte di una della più agguerrite categorie che solcano le acque dell'economia italiana: i farmacisti.
Le battaglie a difesa dei loro privilegi sono epiche: basti pensare alle grida di dolore che si levarono da tutt'Italia quando Bersani osò proporre la liberalizzazione dei farmaci da banco. L'Italia si sarebbe trasformata in un paese d'intossicati da parte delle catene della grande distribuzione (tra l'altro quasi tutte straniere, perdinci!). E per consentire a supermercati e parafarmacie di vendere aspirine e caramelline balsamiche si dovette giungere al compromesso di avere un farmacista sempre presente e alcune regioni vi aggiunsero l'obbligo di box di vendita a sé stanti, fax e registratori di cassa separati e altri piccoli ostacoli alla concorrenza che, tuttavia, non hanno impedito alle parafarmacie di applicare prezzi medi inferiori dell'8,3% di quelli delle farmacie.
Naturalmente molti regolamenti e leggi in vigore non hanno nulla a che vedere con la salute. Un esempio è il legame tra proprietà e gestione delle farmacie o il caso recente dei farmacisti di Belluno che, volendo tenere aperta la farmacia tutto l'anno, sono stati prontamente sanzionati dal locale ordine professionale appellatosi a una legge regionale che prevede la chiusura obbligatoria per 15 giorni.
Il Veneto non è giustamente un caso isolato: nel 2009 l'Autorità garante della concorrenza ha stigmatizzato, ad esempio, una legge della Calabria in cui si prevedono orari massimi di apertura, diversificati tra farmacie rurali e urbane e con potere consultivo degli ordini professionali per le eventuali deroghe (come se i tacchini legiferassero sul menu di Natale).
Eclatante è poi il divieto di concorrenza tra farmacie stabilito dalla pianta organica comunale per la quale due esercizi non possono aprire troppo vicini tra loro e l'ubicazione degli stessi è stabilita imperativamente. Di questo si è occupata una sentenza del Consiglio di stato del 23 novembre che ci fa chiudere l'anno in bellezza. La fattispecie esaminata dai giudici amministrativi era semplice: gli eredi della proprietaria della farmacia L, situata in un comune in provincia di Cosenza di 4.500 anime, desideravano trasferire l'esercizio in una contrada dello stesso paese ma diversa da quella dove si trova attualmente e distante 4,2 km percorribili in auto in sei minuti. Trasferimento negato dalla municipalità, in quanto la nuova sede della farmacia era più disagevole (!) da raggiungere per la maggioranza della popolazione: di qui l'impugnazione del diniego.
Purtroppo per gli eredi, sia Tar che Consiglio di stato hanno ribadito che il comune ha il potere di decidere cosa è conveniente e cosa non lo è per i suoi abitanti e che tale discrezionalità prevale, nel nome del pubblico interesse, sul diritto costituzionalmente garantito di libera iniziativa privata. Né il municipio ha un dovere di rivedere la pianta organica, magari consentendo l'apertura di una farmacia sostitutiva. Insomma, il potere pubblico ha discrezionalità su tutto e non è nemmeno tenuto a favorire la concorrenza, permettendo l'ingresso di nuovi entranti al posto di chi legittimamente ambirebbe cambiare zona.
Che dire? Finché leggi e giurisprudenza rimarranno così amorevolmente avvinghiati al concetto d'interesse pubblico deciso dai burocrati e politici di turno calpestando i diritti individuali, la nostra miglior speranza è quella di ammalarci poco. Auguri.

(fonte: Sole24ore.it)

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Dalla Federazione
Carta Acquisti per il 2011

Assofarm ha deciso di prorogare a tutto il 2001 l'accordo con il Ministero dell'economia e delle finanze, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Programma Carta Acquisti. L'operazione è stata resa possibile grazie ai fondi ancora disponibili in sede governativa e ai risultati ottenuti sul campo dal progetto. La Carta Acquisti ha garantito il riconoscimento di condizioni agevolate di acquisto e talvolta alcuni benefit ulteriori che sono stati accolti favorevolmente dai cittadini beneficiari.

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Mondo Farmaceutico
Lamezia Terme: farmaci a domicilio per le persone in difficoltà

Le farmacie di Lamezia Terme hanno dato la propria disponibilità ad attuare il progetto regionale di assistenza territoriale integrata. Si tratta in pratica del servizio di consegna dei farmaci a quelle persone più svantaggiate, come anziani e disabili. «Risale a poco più di un mese fa – affermano il segretario e il presidente di Federfarma, rispettivamente Stefano Raspa e Vincenzo Defilippo – l'offerta di collaborazione avanzata dall'Associazione provinciale titolari di farmacia, della provincia di Catanzaro nei confronti della Centro equitazione Mercuri, all'interno del progetto sperimentale per la realizzazione dell'Assistenza territoriale integrata. L'offerta, al momento rimasta senza esito, presumibilmente per ragioni di carattere tecnico- organizzativo, proviene dunque da tutte le farmacie associate della città di Lamezia, interessate all'assistenza territoriale integrata, ovvero a un servizio di aiuto alla persona, soprattutto anziani fragili e in situazioni di difficoltà, che è già oggetto di convenzione tra la Cem e la Società di servizi di medicina generale operante sul territorio lamentino, come riferito dalla stessa Cem in una nota inviata all'Associazione provinciale titolari di farmacia».
«Dunque – proseguono Raspa e Defilippo – un progetto interessante per la cui realizzazione le farmacie del territorio di Lamezia Terme, offrono il loro specifico contributo affinché la farmacia raggiunga l'utente bisognoso attraverso un servizio di consegna domiciliare del farmaco, attivo in orario pressoché continuativo, all'insegna di un servizio farmaceutico che si evolve e si adegua alle esigenze del singolo. L'intervento del ramo farmaceutico nell'attuazione del progetto Ati si inserisce nella parte relativa al volontariato sociale prevista dal progetto medesimo e si palesa non solo lodevole nel fine che intende perseguire, ovvero quello di garantire la distribuzione agevolata del farmaco a soggetti malati e spesso non autosufficienti, bensì contribuisce a rendere più efficace ed efficiente l'operato della Società di servizi di medicina generale, al momento operante all'interno del territorio lamentino, ma destinata ad essere precursore di una nuova forma di attività di medicina generale che vedrebbe i medici di base, attualmente dislocati sul territorio, operare insieme in un'unica sede, presso la quale assicurare le prime cure, quelle che solitamente vengono svolte in ospedale o al Pronto soccorso».
«Le Società di servizi di medicina generale, tuttavia – spiegano Raspa e Defilippo – così come congeniate rischierebbero di accentrare l'assistenza territoriale in un'unica sede, rendendo difficoltoso l'accesso sia ai cittadini dei comuni limitrofi a quello in cui si troverebbe ubicata la Società di professionisti di Medicina generale. Da qui la disponibilità manifestata da tutti i farmacisti associati di Lamezia a Federfarma Catanzaro a essere equamente annoverati tra i soggetti del progetto Ati, e l'utilità di tale collaborazione sia per gli organismi di volontariato sia per le nascenti Società di professionisti di medicina generale.

(fonte: Lameziaweb)

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Mondo Farmaceutico
Usa: un bambino su quattro usa regolarmente farmaci

Più di un quarto dei bambini e degli adolescenti statunitensi prende assiduamente un farmaco. La cifra è fornita dal Wall Street Journal, che cita il più grande broker farmaceutico nazionale, la Medco Health Solutions Inc.
Il 7% assume due o più medicinali, secondo il database della società, riferito al 2009. Alcuni dei farmaci in questione sono ben noti, i loro effetti sui giovani e giovanissimi seguiti da tempo. Altri meno. Ai bambini e ai ragazzi americani viene oggi prescritta una gamma di prodotti fino a poco tempo fa considerati appannaggio esclusivo degli adulti: come le statine, le pillole per il diabete, quelle per i disturbi del sonno. Secondo le stime della società di ricerca Ims Health, l'uso di farmaci antipertensivi riguarderebbe quest'anno 5,5 milioni di under 19: dato che se confermato significherebbe una crescita del 17% rispetto al 2007. Secondo gli esperti la crescente medicalizzazione e l'uso di farmaci nell'infanzia e nell'adolescenza è legata in parte a una maggiore dimestichezza da parte di genitori e medici con l'idea di utilizzare farmaci anche per i più piccoli. C'è poi il miglioramento delle diagnosi, sempre più precoci. A pesare, inoltre, sono la dieta scorretta e la mancanza di esercizio fisico tra i bambini, che portano al sovrappeso e al'obesità.

(fonte: TMNews)

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Mondo Farmaceutico
Fondo sanità 2011, al via spartizione di 106 miliardi tra le Regioni

Una torta da 106 miliardi: ammonta a tanto il fondo con i quali le Regioni dovranno amministrare la sanità nel 2011. Ed ora è il momento di fare le divisioni: una partita non facile da risolvere e che rischia di creare una spaccatura tra le Regioni del nord a quelle del sud.
Il ministero della Salute, guidato da Ferruccio Fazio, proprio in questi giorni ha trasmesso lo schema con il quale intende ripartire il fondo e lunedì prossimo, il 13 gennaio, si incontreranno a Roma gli assessori regionali alla Salute per iniziare a discutere di questo criterio di riparto. I governatori dovrebbero invece vedersi il prossimo 20 gennaio per la prima Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ma il presidente della Conferenza, Vasco Errani, potrebbe decidere di convocarli prima a Roma.
L'accordo sulla spartizione dei fondi non sarà facile da raggiungere, soprattutto se si considera che le risorse per la sanità costituiscono oltre l'80% dei bilanci regionali. Voci di dissenso sui criteri stabiliti da Fazio si sono già levate dalle Regioni del sud, che contestano al governo la scelta di utilizzare come parametro principale per il riparto delle risorse quello dell'età degli assistiti, oltre che il numero di residenti, che favorirebbe le Regioni del nord, non considerando invece, per esempio, le condizioni socioeconomiche delle popolazioni, notoriamente piú critiche al sud.
Nel complesso, il fondo ammonta a 106.452.800.000 miliardi di euro, ma la somma che le Regioni saranno chiamate a ripartirsi sarà inferiore, circa 104 miliardi; alcuni fondi sono infatti vincolati o finalizzati all'ospedale Bambino Gesú di Roma e all'Ordine di Malta.
Il riparto proposto dal ministero prevede che il 5% sia destinato alla prevenzione, il 51% alla medicina distrettuale (medicina di base 7%, farmaceutica 13,62%, specialistica 13,30% e territoriale 17,08%); il 44% è destinato invece alla medicina ospedaliera.
Quest'anno il riparto è ancora piú importante in vista del federalismo fiscale: costi standard e benchmark tra le Regioni con le performance migliori si costruiranno nel 2013 in base ai risultati finali del 2011 nell'amministrazione della spesa sanitaria. Chi perderà quest'anno rischia dunque di essere ancora piú penalizzato tra due anni.

(fonte: Sic-Sanità in cifre)

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Mondo Farmaceutico
Medicine non convenzionali:la Svizzera sperimenterà il rimborso

Dal 1° gennaio 2012 fino al 31 dicembre 2017, in Svizzera la medicina antroposofica, l'omeopatia, la terapia neurale, la fitoterapia e la medicina tradizionale cinese saranno rimborsate dall'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. È quanto deciso dal Dipartimento federale dell'interno (Dfi) sottolineando, però, che saranno stabilite precise condizioni per ottenere i rimborsi.
Il periodo transitorio servirà invece a chiarire gli aspetti controversi sulle terapie di medicina complementare, allo scopo di garantire che rispondano ai criteri di efficacia, appropriatezza ed economicità stabiliti dalla legge.
Nella raccomandazione del 7 dicembre 2010, infatti, la Commissione federale delle prestazioni generali e delle questioni fondamentali (Cfpf) aveva dichiarato che le cinque terapie di medicina complementare non soddisfano pienamente i criteri stabiliti per il rimborso da parte dell'assicurazione.
Il Dipartimento chiederà ai rappresentanti delle cinque terapie individuate, di mettere a punto protocolli per il rispetto dei criteri di rimborsabilità entro la fine del 2015.
L'efficacia delle terapie peraltro sarà valutata anche da un istituto riconosciuto a livello internazionale che, sempre entro la fine del 2015, dovrà fornire una perizia indipendente corredata di eventuali raccomandazioni.
In cantiere anche l'attivazione di importanti riforme legislative di settore, quali la Legge federale sulle professioni mediche allo scopo di includere la medicina complementare negli obiettivi formativi dei diversi corsi di laurea (medicina, farmacia, odontoiatria, chiropratica e veterinaria) e la Legge sugli agenti terapeutici che dovrebbe consentire un facile accesso al mercato dei medicamenti della medicina complementare e dei preparati utilizzati tradizionalmente.
Ulteriori sviluppi saranno l'istituzione di diplomi nazionali in terapia complementare e in medicina alternativa, la disponibilità di mezzi per la ricerca anche per la medicina complementare, il sostegno alla costituzione di cattedre/ istituti di medicina complementare.A favore della decisione della Dfi ha giocato anche il risultato del referendum svolto nel 2009, con cui il 67% degli svizzeri hanno detto sì all'introduzione, nella Costituzione, di un articolo costituzionale che prevede una maggiore considerazione della medicina complementare.

(fonte: ilfarmacistaonline.com)

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Assofarm ed Erba Vita
L'evoluzione e l'innovazione della Propoli EVSP di Erba Vita

Dall'evoluzione della Propoli è nata la Propoli EVSP® Erba Vita, fitocomplesso integrale e sinergizzato di Propoli europea certificata, a maggiore contenuto in polifenoli (50%). La Propoli EVSP® Erba Vita mantiene come caratteristica la completa solubilità in ambiente acquoso e di conseguenza nei fluidi biologici e nel cavo orale, requisito fondamentale per un assorbimento attivo nel tratto orofaringeo, e per un effetto pronto ed efficace nel sito di azione.
Per la produzione della Propoli EVSP® Erba Vita si è ricorsi ad un processo di estrazione estremamente complesso e articolato, che dopo aver separato la frazione idrosolubile (resa stabile da un processo cromatografico in continuo) dalla frazione liposolubile, le riunisce insieme, dopo aver reso idrodispersibile quest'ultima, per formare un fitocomplesso sinergizzato, estremamente stabile e idrosolubile, con titolo in polifenoli maggiore rispetto alle altre propoli.
Il fitocomplesso così ottenuto è Propolfenol® , estratto unico che racchiude in sé le 2 componenti, solitamente non coesistenti, rese perfettamente biodisponibili in quanto solubili in ambiente acquoso. Con il termine Fitocomplesso si intende l'insieme dei principi attivi, cioè delle sostanze farmacologicamente attive e dei principi coadiuvanti, cioè delle sostanze di per sé farmacologicamente inattive, ma che concorrono a determinare l'azione dei principi attivi. In pratica, nel fitocomplesso sono presenti sia le sostanze attive (flavonoidi, oli essenziali, ecc) sia le sostanze coadiuvanti: l'azione farmacologica più completa ed efficace è data dall'interazione di tutte le sostanze presenti che, tra le altre cose, permettono una maggiore biodisponibilità dei principi attivi.
Propoli EVSP® Erba Vita è quindi composta da un poliestratto di Propoli, Propolfenol®.
La più importante conseguenza dalla solubilità della propoli EVSP è:
• elevata biodisponibilità dei principi attivi a livello dei fluidi biologici
• elevato assorbimento dei componenti attivi a livello della mucosa oro-faringea e del primo tratto gastro-esofageo rispetto a quelli delle propoli tradizionali
La Propoli EVSP® possiede un elevatissimo grado di purezza, ottenuto attraverso un particolare processo di purificazione e decerazione del fitocomplesso sinergizzato, che assicura un alto contenuto di polifenoli totali e un grado di allergenicità drasticamente ridotto.
La Propoli EVSP® è stata sottoposta a test di simulazione digestiva in vitro, per valutare la stabilità nell'ambiente gastrointestinale. Dai risultati ottenuti è emerso che Propolfenol ® è molto stabile in ambiente acido gastrico, e la stabilità permane anche dopo digestione gastrointestinale completata, con una biodisponibilità dei flavonoidi superiore al 10%. A conferma dell'attività antibatterica sono state effettuate delle prove in vitro che ne confermano l'efficacia; la propoli EVSP® Erba Vita è risultata attiva nei confronti di stafilococchi e streptococchi, i maggiori responsabili delle infezioni alle vie respiratorie. E' stata testata l'attività di Propoli EVSP Erba Vita e di diverse propoli su Helicobacter pylori, il batterio co-responsabile dei maggiori disturbi a livello gastrico (gastrite ed ulcera).
La propoli EVSP Erba Vita si è confermata l'unica attiva già a minime concentrazioni nei confronti dell'Helicobacter pylori, sia nell'inibire la crescita sia con attività battericida. L'estratto di Propoli EVSP Erba Vita presenta un'attività antiossidante molto più alta degli altri estratti di Propoli: inibisce dell'89.5% il radicale libero 2,2-difenil- 1-picrilidrazide (DPPH), mentre gli altri estratti arrivano al massimo ad una inibizione del 10%. A conferma dell'attività antiossidante sono state condotte prove elettrochimiche.
Da tali misure elettrochimiche si osserva che la propoli EVSP® Erba Vita conferma un interessante potere antiossidante che può essere messo in relazione all'attività antiradicalica mostrata con il metodo DPPH. È stato valutata l'attività antinfiammatoria della Propoli dosando un mediatore dell'infiammazione, l'interleuchina 6 (IL-6) in seguito a coincubazione del LPS (lipopolisaccaride), ad azione lesiva, su monociti umani isolati dal plasma.
La Propoli EVSP® Erba Vita riduce significativamente la produzione di IL-6, dimostrando un concreto effetto antinfiammatorio diretto su colture in vitro.

www.erbavita.com

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