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Notizie n. 50

Mondo Farmaceutico
Assofarm ed Erba Vita


Editoriale
Su questa strada

Come di consueto, dedichiamo l’ultimo editoriale di quest’anno ai propositi per un 2011 ormai alle porte. A differenza del passato, però, vogliamo spendere qualche parola non tanto sui singoli contenuti che animeranno il lavoro della nostra Federazione, quanto sul “modo” coi quali li affronteremo.
Questo perché ci siamo resi conto che se ci è stato da più parti riconosciuto che siamo il soggetto più innovatore del settore farmaceutico italiano, ciò è proprio dovuto ad uno stile, oseremmo dire un’etica, che sempre più contraddistingue il nostro essere nella Sanità italiana.
Ci ha aiutato a capire tutto questo la stesura delle pagine seguenti, che riassumono i tratti salienti degli editoriali pubblicati nel 2010, da cui si evince con chiarezza come ogni battaglia politica portata avanti e ogni vittoria conseguita sono state il frutto non solo di proposte tecnicamente forti, ma ancor prima di una costante attenzione all’interesse pubblico. Motivazioni sacrosante, insomma, che si sono accompagnate a soluzioni realisticamente percorribili. Assofarm naviga tra le incertezze di una perenne riforma del Sistema Sanitario pubblico senza mai perdere di vista la propria mission che, parallelamente alla formale difesa degli interessi di categoria, promuove la filosofia dell’azienda sociale. Un operare che individua nella prestazione farmaceutica un sistema particolarmente efficace (e peraltro riconosciuto dall’opinione pubblica) per tutelare la salute del cittadino e migliorarne la qualità della vita.                  
La nostra storia ha dimostrato che abbiamo sempre tenuto in grande considerazione l’efficienza economica delle nostre aziende, ma ogni qualvolta la necessità sociale lo ha imposto, non abbiamo esitato a sacrificare prestazioni di bilancio a favore del servizio al cittadino o alla solidarietà sociale. Nonostante i continui tagli ai margini commerciali, le nostre aziende sono finanziariamente sane, e al contempo sono sempre più impegnate nel sostegno dell’associazionismo locale, sempre disponibili ad interventi straordinari come quanto fatto all’indomani del terremoto in Abruzzo. E quando si è iniziato a discutere di servizi sanitari erogati dalle farmacie, abbiamo potuto dire che tutto questo per noi era una realtà consolidata da anni, senza che ciò abbia mai comportato alcun esborso da parte del cittadino. Innovazione e coerenza di mission, dunque. Ma anche concretezza.
Una concretezza che si sostanzia in idee come il Registro Farmaceutico del paziente, una Diversa Remunerazione del farmacista, lo sviluppo della Pharmaceutical Care, una costante partecipazione ad ogni dibattito pubblico e istituzionale, un confronto politico a tratti duro ma sempre condotto sul filo della concertazione con le controparti. Una politica insomma “del fare”, che a monte presuppone una politica dell’ascolto, della riflessione comune, della volontà di migliorarsi.


Venanzio Gizzi
Presidente Assofarm


dalla Federazione
Un Anno per le Farmacie Comunali


gennaio - Le sfide future di un’Assofarm sempre più forte
Il 2010 parte all’insegna della soddisfazione e dell’ottimismo. Nel suo editoriale, il vice-presidente Francesco Schito dice che “dopo la straordinaria vittoria sul 23 bis, le farmacie comunali italiane possono giocare un ruolo centrale nella riforma dei servizi sanitari locali. [...] Da anni ormai Assofarm è invitata a tutti i principali tavoli istituzionali del settore sanitario e farmaceutico italiano e le è ampiamente riconosciuto un ruolo d’avanguardia in un ambito, quello della distribuzione del farmaco, dove non sempre c’è abbondanza di posizioni riformiste.            
A questa dimensione politico-istituzionale si sta però sommando anche una considerazione più tecnico-operativa delle potenzialità del “sistema” farmacie comunali. Ne è esempio un recente comunicato congiunto di Anci e Poste Italiane in cui si annuncia che le due organizzazioni avvieranno un programma congiunto per la realizzazione e la gestione di un’ampia gamma di servizi digitali per il cittadino, integrati e ad alto contenuto di innovazione, utilizzando la rete degli uffici postali e internet.             
Tra le iniziative che riguardano l’area socio-sanitaria, è emersa l’esigenza di sviluppare un piano di logistica territoriale che coinvolgerà anche le farmacie comunali. Si tratta di segnali di notevole importanza perché rivelano come il mondo associativo degli enti locali e una grande azienda nazionale come Poste Italiane individuino nelle farmacie non solo un terminale diffuso ed efficace nel contatto col cittadino, ma anche una rete diffusa sul territorio, capace di agire come un tutt’uno per garantire l’efficacia di determinati processi.                          
È insomma questo il momento per galoppare i cavalli di battaglia di sempre. Se davvero vogliamo continuare a posizionarci come protagonisti dell’innovazione nella sanità pubblica locale, dobbiamo continuare a produrre continua innovazione, di politiche di settore e di strategie operative”                                                    

febbraio - Riapre il Tavolo: nuove risposte a vecchi problemi
“La riapertura del Tavolo della filiera farmaceutica voluta dal Ministro Ferruccio Fazio ripropone l’ormai classico problema di chi, all’interno della filiera, deve sopportare il costo della copertura della spesa pubblica sanitaria ormai fuori controllo”. Il timore era quello che si andassero a coprire i debiti del SSN attraverso un ulteriore taglio ai “margini destinati alle farmacie, colpendo prima i distributori intermedi, che poi a loro volta si rifaranno su di noi. Operazione peraltro di grande semplicità tecnica, dal momento che necessiterebbe di una semplice determinazione dell’Aifa, come è già accaduto sull’affaire 1,4% dei farmaci generici”.
Una situazione che viene giudicata ancora più pericolosa per il fatto che non c’era ancora alcuna notizia riguardo la copertura dei costi relativi ai nuovi servizi erogabili dalle farmacie.

marzo - Farmacia dei Servizi, si parte
Durante un incontro con la Giunta di Assofarm, il Ministro Fazio e i Sottosegretari Martini e Brancher annunciano che a breve sarebbero stati pubblicati i decreti attuativi della legge sui servizi in farmacia, anticipando peraltro che per essi le farmacie comunali verranno escluse da vincoli di nuove assunzioni, così come si sarebbe determinato se anche questo complesso di norme fosse dovuto sottostare ai parametri del Patto di Stabilità.
Il giorno successivo un convegno sulla farmacia dei servizi offre l’occasione di aprire una riflessione su quali potrebbero essere i “servizi” erogabili dalla farmacia: “È bene dunque non dimenticare che quando si parla di “servizi” in farmacia, non si deve solo intendere quali servizi aggiuntivi alla distribuzione del farmaco possono essere attivati, ma anche alla possibilità di sviluppare quest’ultima in un vero e proprio servizio, attraverso un maggiore coinvolgimento della funzione consulenziale del farmacista stesso. Come noto, Assofarm è “sul pezzo” già da tempo, attraverso il suo lavoro di promozione di una diversa remunerazione del farmacista, o l’introduzione di buone prassi per la dispensazione del farmaco. Certo oggi il momento appare particolarmente propizio per passare dalle parole ai primi fatti”.

aprile - Meno margini dalle vendite: la soluzione sta nei servizi consulenziali
Nel mese successivo lo stesso Ministro Fazio propone di rimediare il buco di 1,8 miliardi di euro di scoperto delle Regioni anche attraverso una riduzione del 3% della quota di spettanza ai distributori. Il timore di Assofarm è quello che tale taglio ricadrà poi sulle farmacie.
Una soluzione che Assofarm giudica non etica: “Invece di intervenire con nuovi meccanismi di controllo della spesa ospedaliera pubblica, vero punto dolente del disavanzo del SSN, la si lascia libera di perpetuare la propria inefficienza, pensando di andare a drenare risorse in quei settori virtuosi come è la distribuzione farmaceutica”.            

maggio - La penalizzazione di un’eccellenza                     
“La manovra finanziaria emanata lo scorso 26 maggio da Governo va infatti oltre le più nere previsioni. Il paventato taglio del 3% sui margini dei grossisti che il Ministro Fazio aveva ipotizzato qualche settimana fa, ora è diventato addirittura del 3,65%. E non finisce qui. Per capire quanto questa manovra finanziaria colpisca il nostro settore, ci aiuta la grafica del Sole 24 Ore: delle sette colonne riassuntive i settori di intervento del provvedimento, una è occupato dalla sanità, e in questa colonna cinque dei sei argomenti presi in esame riguardano medicinali e farmacie. Già da un primo sguardo insomma, emerge che i “sacrifici” riguardano solo il settore più sano della sanità italiana. Di miglioramenti all’efficienza del mondo ospedaliero, grande buco nero dei conti pubblici italiani, non c’è nessun accenno”.                                          

giugno - Una strada sempre più in salita                         
“Invece di migliorare, la situazione peggiora. La crisi economica del sistema pubblico italiano si riverbera infatti nel nostro settore per qualcosa di più della mancanza di denaro, fino a minacciare di deteriorare gli stessi “metodi” di un moderno confronto sociale. Un confronto che deve basarsi sull’oggettività delle analisi socio-economiche delle diverse parti in campo, piuttosto che sull’imposizione del proprio potere contrattuale. Partiamo dalla cronaca delle ultime settimane. Il 16 giugno scorso Assofarm e Federfarm incontrano il Ministro della Salute per illustrare meglio la drammaticità della situazione delle farmacie italiane qualora non vengano apportate sostanziali modifiche ai termini presenti nella manovra economica.                  
La risposta di Fazio è stata quella di una decisa indisponibilità ad ogni azione di “spalmamento” della percentuale di sacrifici all’interno della filiera del farmaco, accompagnata peraltro dalla preghiera di inoltrare tale richiesta presso altre sedi istituzionali. L’unica apertura del Ministero della Salute riguarda la possibilità di ottenere qualche recupero sui margini attraverso l’erogazione dei servizi sanitari previsti dalla legge 69 dello scorso anno. Servizi per i quali Fazio si era impegnato a sostenere l’emanazione dei decreti attuativi nel giro di una settimana. Venerdì 25 giugno c’è stato un’altra riunione tra Assofarm, Federfarma e Fofi con il Ministero. Durante i pochi attimi in cui a presenziato, il Ministro Fazio ha accusato le farmacie di aver tradito l’impegno preso di non esercitare pressioni su altri ambienti istituzionali al fine di ottenere la distribuzione del 3,65% di sconti su altri settori della filiera. In passato non abbiamo mai registrato posizioni così rigide e contorte nella sostanza, e così scomposte nei modi. Se da un lato non ci è chiaro chi possa avere attuato qualche tentativo di lobby politica in chissà quali sedi, dall’altro tali affermazioni fan sorgere il dubbio che effettivamente qualche ripensamento su questo 3,65% possa esserci stato all’interno del Governo”.
“A costo di sembrare ripetitivi, il punto di vista della nostra Federazione è lo stesso di un mese fa. Si chiede al Governo di ridistribuire sull’intera filiera (industria, grossista, farmacia) in modo più equo l’onere previsto per il comparto farmaceutico. Attualmente tale onere, pari complessivamente a 600 milioni di euro l’anno, grava per oltre due terzi (più di 400 milioni l’anno) a carico delle sole farmacie”.

settembre - L’innovazione che arriva dall’Europa
Dopo l’assemblea dei soci e la pausa estiva, Assofarm porta nel dibattito nazionale le recenti esperienze maturate durante l’incontro della UEFS, l’Unione Europea delle Farmacie sociali.
“Il grande tema della Farmacia dei Servizi è certamente presente nell’agenda di altri paesi dell’UE, ma con prospettive diverse dalla nostra.[...]
In altri paesi europei oggi l’attenzione è soprattutto posta alla sempre difficile relazione farmacista-medico, individuando in questo rapporto lo snodo strategico in cui sviluppare maggiore efficacia della prestazione sanitaria a vantaggio del paziente, ed economie a vantaggio delle casse pubbliche. L’argomento è stato affrontato in maniera molto concreta, partendo da alcune semplici domande: quanti sono i cittadini che hanno pienamente rispettato la prescrizione farmaceutica del medico? Che sprechi ha causato la loro mancata osservanza? È possibile ipotizzare i danni di medio-lungo periodo alla salute di questi cittadini? Chi può monitorare il comportamento del paziente in terapia farmaceutica?
Assofarm ha iniziato a proporre tutto ciò nel dibattito italiano, raccogliendo al momento un silenzio e una disattenzione simili a quelle già viste a proposito della diversa remunerazione del farmacista. Sperando quindi di non dover attendere altri cinque anni per poter condividere con altri questi temi, già ora è possibile fare un confronto tra la nostra situazione interna e quella di altri paesi europei.                                                     
Mentre da noi i servizi sono una forma di estensione delle attività della farmacia, oltre l’ambito strettamente farmaceutico, negli stati in cui si lavora come poc’anzi descritto, i servizi sono una sorta di “approfondimento” della stessa azione farmaceutica.                                        
Non quindi, o non solo, misurazione della pressione e CUP, ma soprattutto attività che sviluppano la dispensazione del farmaco, arricchendola con azioni di monitorag, gio, educazione sanitaria, informazione personalizzata. In buona sostanza, prima di andare a conquistare nuovi territori, si cerca di rafforzare quelli già propri”.

ottobre - No allo stop sui servizi, ma riflettiamo su quali servizi
I problemi attorno ai servizi in farmacia riguardano ora il possibile respingimento del provvedimento da parte della Conferenza Stato Regioni.                                       
Assofarm partecipa al dibattito ritornando a riflettere su cosa possono essere i “servizi” in farmacia: “l’introduzione di servizi sanitari “altri” rispetto la dispensazione farmaceutica non dovrebbe far trascurare i notevoli margini di miglioramento qualitativo a proposito di quest’ultima. Da anni Assofarm combatte per l’introduzione di novità quali il Registro Farmaceutico del Paziente e una Nuova Remunerazione del Farmacista. Nuovi strumenti insomma per rendere più efficace dal punto di vista sanitario il rapporto farmacista-paziente, e per valorizzare il lavoro di quelle farmacie che basano il proprio lavoro non solo sulla vendita del farmaco, ma sullo sviluppo di un rapporto consulenziale coi propri utenti. A tal proposito, poche settimane fa Assofarm e Federfarma hanno condiviso la necessità di riavviare un Tavolo di confronto su questo tema, unitamente alla necessità di fare chiarezza sulla differente interpretazione tra farmacie e Regioni a proposito del periodo di decorrenza dello sconto del 1,82% ai sensi del articolo 11 del DL 78/201o”.

novembre - Quali servizi per quale farmacista
Finalmente i Decreti Attuativi sono stati approvati anche da parte della Conferenza Stato Regioni evitando così il rischio di scontro istituzionale, senza però risolvere nessuno dei problemi di attuazione insiti in tale provvedimento. Primo fra tutti l’individuazione della strada che porterà alla riduzione della spesa sanitaria attraverso l’erogazione in farmacia dei servizi previsti dalla legge.
“La proposta di Assofarm è assai articolata e va rintracciata nel più ampio impegno della nostra Federazione a favore di una rivalutazione della professionalità farmaceutica, che non necessariamente passa attraverso un ampliamento dei servizi sanitari offerti all’utenza (peraltro non direttamente connessi all’unicità della prestazione farmaceutica), ma piuttosto ad un rafforzamento delle specificità di ciò che solo il farmacista può fare. “Servizi” quindi, ma servizi farmaceutici.
Non stiamo solo parlando di questioni di dignità professionale, ma di diverse capacità di profitto di una soluzione al confronto di un’altra. [...]
Riguardo le prestazioni farmaceutiche, “ le prospettive di profitto appaiono più ampie sia in ragione dei minori investimenti richiesti, sia perché si sfrutterebbero le specificità professionali proprie del farmacista. Di ogni farmacista e di ogni farmacia oggi operante in Italia. La prospettiva dalla quale stiamo parlando è quella che portiamo avanti da anni, e si fonda sulla convinzione che il rapporto farmacista-paziente non si debba basare sulla compravendita di farmaci, ma sull’instaurarsi di un rapporto terapeutico organico, complesso e continuo.
La Diversa Remunerazione del Farmacista va chiaramente in questo senso, perché valorizza il farmacista non come rivenditore di prodotti, ma come professionista sanitario in grado di assistere il paziente lungo tutta la sua terapia farmaceutica. Oggi, dopo che tale processo di riforma è stato finalmente previsto per legge, Governo e filiera del farmaco sono fermi all’avvio di un Tavolo di confronto.
Allo stesso tempo il Registro Farmaceutico del Paziente, altro cavallo di battaglia che la nostra Federazione cerca di cavalcare da anni, permetterebbe di valutare indirettamente quanto la pharmaceutical care farebbe risparmiare alle casse regionali perché fungerebbe da bussola verso una più corretta e aderente terapia farmaceutica per il paziente, e da barometro sull’efficacia di spesa.            


Farmacie Comunali
Prevenzione e Telemedicina: Far.Com. insieme a Valentina Vezzali
“Come sportiva e soprattutto come mamma, invito tutti a controllarsi i propri nevi e a controllarli ai propri figli. Impariamo ed educhiamo i nostri figli alla corretta esposizione ai raggi ultravioletti insegnando loro regole di comportamento per una esposizione al sole razionale e cosciente”. Con queste parole la campionessa di scherma Valentina Vezzali ha presentato il nuovo progetto di prevenzione che da oggi, presso la Farmacia 1 di viale Adua a Pistoia, consente il controllo dei nei contro il melanoma. Un servizio unico nel suo genere in Toscana che pone Far. Com. Spa, ancora una volte all’avanguardia. Non c’è lista di attesa, il costo è contenuto, il responso è veloce (dopo 72 ore) e la prima indicazione diagnostica l’esito del consulto viene realizzato dal Centro di Eccellenza di Dermatologia dell’Università degli studi di Roma ”Tor Vergata” . Un servizio importante che rappresenta il primo importante controllo che facilita di dare le indicazioni al dermatologo di fiducia. Erano presenti alla presentazione l’assessore Barbara Lucche, il primario di Dermatologia di Pistoia Roberto Cecchi che collabora all’iniziativa garantendo il successivo percorso nel servizio sanitario locale.         
Le Farmacie Comunali Pistoiesi Far.Com. Spa da oggi aprono un nuovo e importante servizio a favore di tutti i cittadini. Nella Farmacia 1 di viale Adua, è a disposizione di chiunque ne abbia bisogno, l’apparecchio per il controllo dei nei come prevenzione efficace contro il melanoma. Uno spazio opportunamente arredato vi accoglierà durante tutto l’orario di apertura. Solo in Italia il melanoma ha un’incidenza elevata nella popolazione ed è la causa dell’1,5% di tutti i decessi per tumore. Secondo dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ogni anno si verificano almeno 132 mila casi di melanoma maligno: un aumento di circa il 15% rispetto al decennio precedente. L’esposizione alla componente ultravioletta (UV) della luce solare è la causa principale dei deleteri effetti per la pelle umana. Proprio per evitare che la cute celi questo temibile cancro cutaneo, il controllo dei nei diventa un’efficace azione di prevenzione e cura.                           
Proprio per rispondere a questa esigenza di salute le Farmacie Comunali Pistoiesi Far.Com. Spa hanno allestito lo spazio con l’apparecchiatura tecnologicamente avanzata - è una dermatoscopia digitale - a cui chiunque ne abbia bisogno può sottoporre il controllo della propria pelle. Il servizio è garantito da un farmacista opportunamente formato. Un servizio importante che evita le lunghe lista di attesa, ha un costo contenuto e soprattutto assicura un risultato entro breve tempo. Dopo pochi giorni sempre presso la Farmacia 1 di viale Adua è possibile ritirare il referto effettuato dagli specialisti della Clinica Dermatologia di Tor Vergata.
“Vogliamo che le Farmacie Comunali Pistoiesi - dice la Presidente Far.Com. Spa, Simona Laing - eroghino servizi di primaria importanza alla popolazione, senza sostituirsi al Servizio Sanitario Regionale ma dando ad esso supporto con concrete iniziative a favore della salute di tutta la popolazione. Ancora una volta Far.Com. Spa si conferma come Farmacia Amica del benessere di tutta la popolazione”.
“Si tratta di una novità importante - dichiara il sindaco del Comune di Pistoia, Renzo Berti - perché si muove nella direzione della prevenzione: l’attività di screening soddisfa l’esigenza dei cittadini che necessitano di risposte rapide ed è utile ai medici per una prima valutazione sulla necessità o meno di approfondimento. Inoltre, questa iniziativa arricchisce il servizio offerto dalle farmacie comunali e rafforza il loro ruolo sociale e di relazione con il pubblico”.
“L’iniziativa della Far.Com. Spa è particolarmente importante perché, per molti aspetti, anticipa quella che è la filosofia della Farmacia dei Servizi - sottolinea Francesco Schito, vicepresidente di Assofarm -. Ancora una volta Far.Com Spa dimostra di essere una delle aziende più attive all’interno del panorama delle farmacie comunali. Dopo la splendida iniziativa di Farmacia Amica delle mamme che l’ha caratterizzata come farmacia della famiglia, ora questo progetto pone la farmacia comunale nella logica della prevenzione a tutela della salute di tutti”.
Il servizio di Prevenzione e controllo dei nevi viene attuato presso la Farmacia 1 di viale Adua a Pistoia, durante l’orario di apertura della Farmacia.

Info: www.farmaciecomunalipistoiesi.it


farmacie comunali
Nuovo direttore a Ravenna

Dopo 31 anni alla guida delle Farmacie comunali, il direttore generale Guglielmo Malagola va in pensione. Questa mattina in municipio lo hanno voluto salutare e ringraziare i vertici dell’amministrazione comunale, di Ravenna Holding e della stessa Ravenna Farmacie, società partecipata dalla Holding. Erano inoltre presenti sindaci e rappresentanti delle altre amministrazioni comunali presenti all’interno della società - Cervia, Alfonsine, Fusignano e Cotignola - consiglieri comunali, rappresentanti delle farmacie private, colleghi di Malagola.
Il primo a salutare Malagola è stato Enrico Laghi, presidente di Ravenna Farmacie, che ha ringraziato il direttore “per il percorso di crescita che ha fatto compiere all’azienda in questi anni, sia dal punto di vista gestionale che da quello territoriale. Abbiamo assistito a molte trasformazioni e novità e oggi le nostre farmacie sono considerate ai vertici in ambito nazionale”. Elio Gasperoni, presidente di Ravenna Holding, ha evidenziato “la competenza, l’impegno e la passione” che Malagola ha profuso “nella realizzazione di un obiettivo comune e condiviso: garantire ai cittadini servizi diffusi e di qualità”.
Il sindaco Fabrizio Matteucci ha sottolineato come la farmacia costituisca “un punto di riferimento fondamentale per i cittadini” e come in questi anni “siamo riusciti a stare al passo con i tempi e ad affrontare i cambiamenti della società senza venire meno a questa funzione di punto di riferimento. Anche per il futuro dovremo riuscire a non perdere il radicamento nel territorio e a mantenere una dimensione aziendale, come è avvenuto sotto la guida di Guglielmo Malagola”.
Dal 1978, anno in cui Malagola è diventato direttore generale, le farmacie comunali sono passate da 4, con circa 25 dipendenti, a 16, con 180 dipendenti.
Da ultimo è intervenuto Malagola, ringraziando tutti i presenti, “in particolare chi ha collaborato più da vicino con me in tutti questi anni”, e dicendo di aver sempre “cercato di operare come un buon padre di famiglia, mettendoci tutto l’impegno possibile”.
Con il pensionamento di Malagola, la direzione generale di Ravenna Farmacie viene affidata a Barbara Pesci.



Farmacie Comunali                                               
Ceramiche a Pesaro Le ceramiche, protagoniste del calendario 2011 delle farmacie comunali di Pesaro. In particolare quelle della collezione del Liceo Artistico Mengaroni, scuola d’arte che ha formato ceramisti di fama anche internazionale. Il progetto avviato da Aspes lo scorso anno con la collaborazione di Viviana Bucci ed Elio Giuliani, punta a riscoprire in questo terzo anno, la decorazione nella ceramica pesarese con particolare attenzione agli anni 50 dopo le opere di Baratti nel 2009 e quelle della manifattura di Oreste Ruggeri per il 2010. “Come azienda pubblica dobbiamo incrociare la nostra storia ed il nostro operare con quello della città - ha spiegato la presidente Aspes spa Maria Pia Gennari - dobbiamo mostrare a tutti i cittadini le eccellenze che la nostra città produce. Questo calendario pone l’attenzione su 12 opere scelte tra tante ancora da scoprire . Lo stesso istituto d’arte è impegnato con questo ed altri progetti a far conoscere a tutti le proprie creazioni custodite nei depositi della scuola. Il Calendario sarà distribuito gratuitamente da lunedì 6 dicembre in tutte e nove le farmacie comunali di Pesaro, fino ad esaurire le sue 10 mila copie.                                         


Farmacie Comunali
Concorso a premi a Cuneo
Prenderà il via Lunedì 6 Dicembre il Concorso a Premi indetto dalle Farmacie Comunali di Cuneo.
Già il titolo evidenzia la particolarità e l’unicità dell’iniziativa. Il cittadino acquisirà così maggiore consapevolezza che, rivolgendosi per le sue esigenze alle Farmacie Comunali si premierà in qualità di proprietario delle stesse ed ora sempre di più anche come cliente.
Nell’occasione verrà lanciata la nuova tessera “La Mia Card Vantaggi” sulla quale verranno cumulati i punti di tutti gli acquisti di prodotti “non farmaco” effettuati in farmacia.
I punti verranno accantonati in ragione di un punto ogni due Euro di spesa mentre il catalogo dei premi, a differenza di analoghe iniziative del passato, troverà certamente il gradimento di tutti i clienti, in quanto si tratta di un Buono Sconto spendibile presso le stesse farmacie.
Altra novità importante è che la Card varrà per TUTTE tre le Farmacie così come i buoni spesa potranno essere utilizzati indifferentemente presso ognuna di queste. I nostri Farmacisti sono a disposizione per ulteriori informazioni in merito all’iniziativa.                              


Mondo Farmaceutico
FOfi: la liberalizzazione di Mr. Prezzi sa di vecchio

“A furia di sentir ripetere che l’unica liberalizzazione riuscita è quella che ha riguardato i farmaci da banco c’è da pensare che sia l’unica riuscita (si fa per dire) perché non andava a colpire poteri forti e corporazioni blindate, ma semplicemente dei professionisti che forniscono un servizio pubblico”. Così Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani ha commentato l’intervista rilasciata dal Garante per la sorveglianza dei prezzi Roberto Sambuco al Corriere della Sera di oggi. Analizzando quanto affermato da Mr. Prezzi (così è conosciuto il Garante) Mandelli evidenzia subito come le sue tesi non siano affatto delle novità, bensì si basino sull’assunto che con “l’avvio della prima fase di libera vendita dei farmaci da banco, i prezzi sono aumentati mediamente del 4%, mentre nei quattro anni precedenti i rincari medi sono stati nell’ordine del 15%”.           
Un dato che, secondo Mandelli non quadra: “Il “sorvegliante dei prezzi” – afferma – dimentica di dire che si veniva da un periodo in cui i prezzi dei farmaci da banco erano stati bloccati per legge e, quindi, c’è stato un recupero fisiologico poi riassorbito. Stupisce poi che nel paragonare i prezzi praticati nei diversi canali si dica che siano stati “registrati prezzi più bassi del 4% nelle parafarmacie, del 18% nei corner dei supermercati, mentre nelle farmacie tradizionali abbiamo riscontrato sconti tra il 7% e il 10%, nonostante il loro potere d’acquisto superiore”. Sconti rispetto a che cosa? Il prezzo di vendita al pubblico non c‘è più: esiste soltanto il prezzo di vendita ex factory. Ma la cosa più divertente – prosegue Mandelli – è che si sostiene che le farmacie abbiano una capacità d’acquisto superiore rispetto alla GDO. Sembra uno scherzo: le TV sono inondate da spot della grande distribuzione che propagandano vendite sottocosto. Chi ha le maggiori capacità di acquisto, allora?”.                               
In ogni caso l’aspetto commerciale è solo una faccia del problema. Altre, infatti, sono le questioni in gioco, secondo la federazione degli Ordini. “È grave, anzi gravissimo, che con la foglia di fico dello sconto si propongano soluzioni inaudite nel resto d’Europa – afferma Mandelli – Per cominciare, l’uscita dalla farmacia di medicinali sottoposti a prescrizione medica (gli etici di Fascia C), tra i quali rientrano anche sostanze passibili di abuso; senza contare che anche per questi farmaci il prezzo è fisso e non soggetto a sconti. Poi si vuole passare a distruggere l’organizzazione del servizio, in termini di orari e razionale distribuzione sul territorio. Il pretesto è noto: migliorare il servizio. Ma lo sa il dottor Sambuco che a Milano, solo per fare un esempio, ci sono 24 farmacie che restano aperte tutta la notte per 365 notti l’anno? Di quale miglioramento del servizio si sta parlando?” “Il servizio farmaceutico italiano – conclude Mandelli – è da sempre ai vertici delle classifiche europee e al vertice del gradimento dei cittadini. Questo non vuol certo dire che non ci siano spazi di miglioramento: si può aumentare il numero delle sedi e introdurre flessibilità dove serve. Ma mantenendo un servizio ordinato e regolato, soprattutto ora che le farmacie, come ripetuto ancora ieri dal ministro della Salute Fazio, si avviano a essere la porta d’accesso al servizio sanitario”.

(fonte: quotidianosanita.it)


Federconsumatori, avanti tutta su liberalizzazioni

Secondo Federconsumatori l’intervento del Garante dei prezzi è ‘’un passo importante, che rappresenta anche un forte segnale circa la volonta’ di proseguire il percorso virtuoso gia’ intrapreso con la liberalizzazione dei farmaci da banco’’. Secondo Rita Battaglia, Vice Presidente Federconsumatori, ‘’finalmente, a livello istituzionale, si prendono posizioni decise e determinate a difesa del processo di liberalizzazione in questo settore, che ha consentito notevoli risparmi ai consumatori, pari, in media, al -8,3% nelle parafarmacie ed al -14,2% nei corner della salute presenti nella G.D.O.
Per questo, lo sosteniamo da anni, e’ indispensabile andare avanti in questa direzione, estendendo la vendita dei farmaci di fascia C anche al canale delle parafarmacie e dei corner della salute’’. ‘’Un’altra operazione, pero’, che riteniamo urgente, che permetterebbe ai cittadini di risparmiare e, al contempo, ridurrebbe in misura notevole gli sprechi - aggiunge - e’ quella dell’entrata in produzione delle confezioni conformi o monouso. Troviamo inspiegabile, infatti, che un cittadino che debba assumere una pasticca di antidolorifico sia costretto ad acquistare una confezione contenente 20 pasticche!
Adottando confezioni conformi alla terapia prescritta, tra l’altro dando applicazione a norme gia’ esistenti, si otterrebbe un risparmio pari ad oltre 600-700 milioni di Euro annui, evitando ‘avanzi’ e scarti, da eliminare con ulteriori costi di smaltimento’’.


mondo farmaceutico
Generici per 1 italiano su 10, la media europea è 1 su 2

Più ombre che luci nella ‘carriera’ dei medicinali senza marca lungo la Penisola, ripercorsa nel volume ‘Farmaco generico, un cammino lungo dieci anni. I protagonisti si raccontano’ (collana ‘I libri de Il Sole 24 Ore Sanità’), realizzato con il patrocinio di Assogenerici e il contributo incondizionato di Teva-ratiopharm, il libro è stato presentato in un convegno oggi a Milano. Oltre 50 aziende per un totale di 4.500 addetti diretti; un mercato pari a circa un miliardo di euro (prezzi al pubblico), con un fatturato annuo superiore ai 600 milioni; 189,47 milioni di confezioni vendute nel 2009, contro i 17 milioni di 10 anni fa. Questi alcuni numeri di un settore che, grazie a una riduzione media di prezzo del generico rispetto all’originator pari al 55% alla scadenza brevettuale, negli ultimi 3 anni ha fatto risparmiare al Servizio sanitario nazionale 900 milioni di euro, sottolinea la federazione delle aziende produttrici Assogenerici. Eppure in Ue, insieme alla Grecia, l’Italia resta il fanalino di coda per la quota di mercato ‘coperta’ dai farmaci equivalenti: rappresentano appena il 12% di tutti i medicinali dispensati (6,4% del valore di mercato). E soltanto per il 13% dei principi attivi in commercio esiste il generico corrispondente come alternativa al paziente. Fra i medicinali su prescrizione rimborsati dal Ssn nel primo semestre 2010, i generici hanno rappresentato il 15,3% del totale. Ma da Nord a Sud dello Stivale i dati oscillano, e non di poco: al 22,4% della Provincia di Trento (maglia rosa) e al 19,8% della Lombardia si contrappongono per esempio l’11% della Campania e il 10% della Calabria (ultima in classifica). In materia di farmaci senza marca persistono ancora pregiudizi e falsi miti, osserva Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Non soltanto fra i cittadini, ma anche tra i camici bianchi. “Un’indagine ha dimostrato che il 58% dei medici italiani confessa perplessità sui medicinali equivalenti”, ricorda l’esperto. Fra gli scettici, “il 60% esprime dubbi sull’efficacia dei senza marca e il 40% sulla tollerabilità. Timori assolutamente infondati che purtroppo, pur all’interno della classe medica, rispecchiano quelli della gente comune”, riflette lo scienziato.”La situazione è sicuramente cambiata rispetto a 10 anni fa - dice Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici, e presidente e amministratore delegato di Teva Italia - Oggi in alcune importanti aree terapeutiche, come quella cardiovascolare, i farmaci beta-bloccanti generici toccano quota 20% a volumi. Se consideriamo la classe degli inibitori di pompa” per l’ulcera, “tra cui il lansoprazolo, arriviamo al 30%”. In generale, “credo che gli italiani siano ormai culturalmente preparati al generico”. Anzi, “in un certo senso sono ora più ‘pronti’ dei loro stessi medici. E’ una realtà con la quale i prescrittori dovrebbero confrontarsi al più presto”.
Basti un dato dell’ultimo rapporto Censis, da cui emerge che oltre la metà degli italiani (il 53,3%), complice la crisi, ha aumentato nel 2009 il ricorso ai farmaci fuori brevetto. Il punto di vista del medico di famiglia viene sintetizzato con una metafora letteraria da Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg): grazie alle versioni generiche di farmaci ‘storici’, “possiamo continuare a godere della lettura dei grandi classici, per definizione intramontabili, in edizione economica con una piccola spesa”. E proprio come “nelle edizioni tascabili dei classici il contenuto è lo stesso dell’opera di partenza”, così “non c’è differenza tra farmaci equivalenti e originator”. Per il medico, insomma, “non esistono farmaci vecchi e nuovi, ma solo farmaci efficaci”.Andrea Pezzoli, responsabile Direzione agroalimentare, farmaceutico e trasporti dell’Antitrust, ribadisce i “nodi” della concorrenza nel settore farmaceutico, “cruciali per massimizzare gli spazi per la concorrenza di prezzo senza minare gli incentivi a innovare”. Assicura che “la coesistenza di più obiettivi apparentemente in contrasto (innovazione, controllo della spesa pubblica e tutela della salute) è possibile”, e fra il “molto” che “resta da regolare” include anche “il sistema di remunerazione dei farmacisti. Finché si baserà soltanto sul valore dei prodotti, qualcuno potrebbe ‘dimenticarsi’ di suggerire il generico”, ragiona Pezzoli. “Non c’è alcun interesse economico che impedisca al farmacista di suggerire i generici - risponde Andrea Mandelli, presidente della Fofi (Federazione Ordini farmacisti italiani) - Al di là delle leggi, il farmacista lo fa perché sa di doversi meritare la fiducia dei cittadini che continuano a confermargli il loro alto gradimento. I farmacisti - puntualizza Mandelli - si sono sempre impegnati e continuano a farlo per consentire che l’opportunità generica sia un’opportunità reale per i pazienti, guidandoli nella sostituzione. Evidentemente il settore non ha ancora espresso le potenzialità dimostrate negli altri Paesi avanzati”. Ma “per raggiungere questo obiettivo occorre una politica del farmaco capace di incentivare le scelte virtuose”, e “di destinare i frutti della razionalizzazione della spesa a favore della ricerca e dell’innovazione interne al comparto del farmaco”.

(fonte: iltempo.it)                                    


Mondo Farmaceutico
Un caso concreto di Nuova Farmacia
La farmacia cambia e diventa un presidio del sistema di assistenza socio-sanitaria territoriale. La rivoluzione introdotta dalla Legge n. 69 del 2009 e formalizzata dal Dlgs. n. 153 del 2009 prende forma anche a San Pietro Vernotico, piccolo centro del Brindisino.                                
La farmacia intitolata al Dott. Vincenzo Cavaliere, ereditata e diretta da anni dal figlio Alessandro, si sposta di pochi metri, in locali molto più ampi e di nuovissima concezione, in tutto attrezzati per assorbire le nuove funzioni previste dal legislatore.                                     
Una visione riformatrice che porta le farmacie a prendere parte al servizio di assistenza domiciliare integrata a favore dei pazienti residenti o domiciliati nel territorio di propria pertinenza, nonché a mettere a disposizione operatori socio-sanitari, infermieri e fisioterapisti per l’effettuazione di specifiche prestazioni professionali (alcune a domicilio, altre in sede), richieste dal medico di famiglia o dal pediatra di libera scelta.                                   
Grazie al nuovo strumento normativo, le farmacie potranno inoltre:
  • preparare e dispensare a domicilio miscele per la nutrizione artificiale e dei medicinali antidolorifici, nel rispetto delle relative norme di buona preparazione e di buona pratica di distribuzione dei medicinali;                           
  • dispensare per conto delle strutture sanitarie dei farmaci a distribuzione diretta;
  • collaborare alle iniziative finalizzate a garantire il corretto utilizzo dei medicinali prescritti e il relativo monitoraggio, e a favorire l’aderenza dei malati alle terapie mediche, anche attraverso la partecipazione a specifici programmi di farmacovigilanza;                                          
  • erogare servizi di primo livello, attraverso i quali partecipare alla realizzazione dei programmi di educazione sanitaria e di campagne di prevenzione delle principali patologie a forte impatto sociale, rivolti alla popolazione generale ed ai gruppi a rischio e realizzati a livello nazionale e regionale, ricorrendo a modalità di informazione adeguate al tipo di struttura e, ove necessario, previa formazione dei farmacisti che vi operano;
  • erogare servizi di secondo livello rivolti ai singoli assistiti, in coerenza con le linee guida ed i percorsi diagnosticoterapeutici previsti per le specifiche patologie, su prescrizione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, anche avvalendosi di personale infermieristico, prevedendo anche l’inserimento delle farmacie tra i punti forniti di defibrillatori semiautomatici;
  • effettuare attività attraverso le quali nelle farmacie gli assistiti possano prenotare prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, e provvedere al pagamento delle relative quote di partecipazione alla spesa a carico del cittadino, nonché ritirare i referti relativi a prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale effettuate presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate.
Di tutto ciò si è parlato nella conferenza intitolata La “farmacia dei servizi” e la sua nuova funzione di presidio socio-sanitario del territorio. L’evoluzione della normativa. Un’importante tavola rotonda tenutasi domenica 5 dicembre 2010 presso la nuova Farmacia “Dr. Vincenzo Cavaliere di San Pietro Vernotico (Br).
Alla conferenza sono intervenuti:
  • Avv. Pasquale Rizzo, Sindaco di San Pietro Vernotico
  • Sen. Luigi D’Ambrosio Lettieri, Vicepresidente Federazione Ordini Farmacisti Italiani - Segretario Commissione Igiene e Sanità del Senato
  • Dott. Giacomo Leopardi, Presidente fondazione “F. Cannavò”
  • Dott. Gabriele Rampino, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Brindisi
  • Dott. Francesco Cannalire, Presidente di Federfarma Brindisi
  • Dott. Alessandro Cavaliere, titolare della Farmacia Cavaliere
Moderatore: Prof. Nicola Simonetti, medico giornalista.
A San Pietro Vernotico apre la nuova farmacia dei servizi del dott. Cavaliere Analisi, programmi specializzati e ascolto: l’assistito ha un nuovo riferimento.
La farmacia del futuro esiste già. Da domenica 5 dicembre San Pietro Vernotico risponde presente al Dlgs. n. 153 del 2009.
Lo strumento normativo che assegna funzioni di presìdi sanitari veri e propri alle farmacie si incarna nella nuova struttura intitolata al “Dr. Vincenzo Cavaliere”. Un’avveniristica farmacia, disposta su due piani e dotata di moderne tecnologie, servizi di utilità socio-sanitaria e spazi ergonomici dal suggestivo design.
Luogo di salute, benessere e assistenza integrata, la nuova farmacia è concepita per favorire un rapporto più diretto tra il farmacista e l’utente-paziente.
A cominciare dal sistema di erogazione automatizzata dei farmaci Dreamtech, costituito da un serpentone in PVC trasparente, che si snoda superiormente al bancone, e da un magazzino robotizzato, in cui i farmaci sono custoditi e gestiti secondo un’attenta programmazione, già predisposta all’integrazione con la lettura dei codici a barre, che prossimamente sarà obbligatoria per legge.
Il farmacista ordina dal computer di banco il farmaco e il sistema lo estrae dal magazzino, sospingendolo con un getto d’aria, attraverso il serpentone, direttamente sul bancone. Questo sistema, oltre che abbreviare i tempi di evasione della richiesta, evita al farmacista di andare a cercare personalmente il farmaco, permettendogli di dedicare più tempo all’utente, soddisfacendone così le richieste di consiglio e la fase di ascolto in genere.         
Il magazzino automatizzato, inoltre, monitora le scadenze dei farmaci e le tendenze di consumo, evitando così all’utenza di ricevere erroneamente farmaci scaduti o di dover ritornare in farmacia in altri momenti, a causa dell’impossibilità di evadere la richiesta per mancata disponibilità del prodotto.    
7 sono le postazioni di ricezione disposte al piano terra della nuova Farmacia Cavaliere, molte delle quali settorialmente specializzate. Grande spazio, tra queste, è dedicato alla cosmesi, all’omeopatia e alla puericultura.
Al piano superiore, invece, all’insegna del più rigoroso rispetto della privacy, si succedono diversi box, destinati a servizi di assistenza e trattamento, già presenti o di prossimo avvio.
Presso la nuova Farmacia Cavaliere, in regime di autoanalisi, è possibile effettuare gli esami dei trigliceridi, della glicemia, delle transaminasi, del colesterolo, degli acidi urici e del PSA della prostata.
È possibile anche testare l’esistenza di eventuali intolleranze alimentari, sottoporsi a un elettrocardiogramma e all’analisi del capello.
Di qui a breve, invece, partiranno i servizi di fisioterapia, massaggi, beauty care, podologia, ortottica e assistenza psicologica.
Nei casi di accertato impedimento, la Farmacia Cavaliere andrà incontro ai suoi assistiti anche con servizi a domicilio.

(fonte: Ufficio Stampa di CONSOLIDATI.IT:)                 


Fascia C: anche i non titolari li vogliono in farmacia

Sembra che intorno alla dispensazione dei farmaci di Fascia C con ricetta, medicinali che pur a carico del cittadino richiedono la presentazione di una prescrizione medica per poter essere acquistati, si sia aperta un’aspra contesa tra chi intende consentirne la vendita al di fuori della farmacia – magari negli esercizi di vicinato o nei corner farmaceutici della grande distribuzione – e chi, al contrario, intende mantenerli nel loro normale luogo di dispensazione, la farmacia, dove la legge attuale prevede siano venduti i medicinali per i quali è necessaria la prescrizione di un medico.
Sono di qualche giorno fa le prese di posizione in merito da parte della Federdistribuzione e del garante per la sorveglianza dei prezzi Roberto Sambuco, entrambe a favore della fuoriuscita dal canale farmacie di questi farmaci. Sempre nello stesso periodo di tempo, nell’ambito della discussione sulla manovra di stabilità (la Finanziaria 2011) in corso al Senato, è stato presentato un emendamento (il n. 1.184, per la precisione) che puntava allo stesso obiettivo. L’emendamento, ieri, è stato poi respinto. E oggi va registrata la nota del Conasfa, il Coordinamento nazionale delle Associazioni dei farmacisti non titolari, con la quale viene ribadita la “contrarietà” dell’associazione alla vendita del farmaco etico negli esercizi commerciali.

(fonte: quotidianosanita.it)


Farmindustria, intervenire su ritardi pagamenti Napoli

“Farmindustria comprende e condivide le gravi difficolta’ delle farmacie napoletane per il mancato pagamento dei debiti da parte delle Asl locali, che mettono a rischio la disponibilita’ dei farmaci sul territorio. Difficolta’ che coinvolgono anche le imprese del farmaco per le quali i ritardi di pagamento delle forniture alle strutture ospedaliere raggiungono in Campania i 374 giorni, con una media nazionale pari a 233. A fronte di una Direttiva Europea che fissa un obbligo di pagamento nel settore della Salute a 60 giorni”. Lo sottolinea Farmindustria in una nota. “Ad aggravare il quadro – prosegue l’associazione delle imprese del farmaco – la previsione nella Legge di stabilita’ del blocco totale e retroattivo dei pignoramenti nella Sanita’ per le Regioni con i conti fuori controllo. Una situazione complessiva che penalizza fortemente l’intera filiera e che deve trovare una soluzione immediata e urgente a livello istituzionale”.

(fonte: AGI)             
                        

      
Assofarm ed Erba Vita
L’Echinacea e le sue proprietà

Il genere Echinacea, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, indica numerose specie di piante originarie del Nord America e del Messico; l’attuale classificazione del genere Echinacea individua nove specie più due varietà.                                                           
Molti studi riportati in letteratura supportano gli usi tradizionali: la Piantaggine ha infatti proprietà emollienti ed astringenti, antinfiammatorie, bechiche ed espettoranti, anti spasmodiche.
Le proprietà antinfiammatorie ed antispasmodiche della Piantaggine sono legate alla presenza dei flavonoidi come la luteolina (flavonoide) che svolge la propria attività sia in virtù delle sue proprietà antiossidanti (attivazione di enzimi antiossidanti), che attraverso l’inibizione della biosintesi di specie chimiche proinfiammatorie.                  
Le mucillagini contribuiscono all’azione lenitiva e bechica perché stratificandosi sulle mucose orofaringee, le leniscono e le proteggono da ulteriori danni.                      
Echinacea purpurea ed Echinacea angustifolia sono le specie da sempre più utilizzate in fitoterapia e di cui numerosi studi scientifici hanno dimostrato evidenze di efficacia terapeutica.
I costituenti chimici di tali specie possono essere ricondotti a tre importanti frazioni:
  • frazione lipofila: contiene i componenti tipici dell’olio essenziale a basso peso molecolare e composti poliacetilenici, ad alto peso molecolare.
  • frazione di media polarità: contiene coniugati caffeici e flavonoidi.
  • frazione idrofila: contiene polisaccaridi ad alto peso molecolare.
Alcuni di questi composti sono presenti in maggiori quantità rispetto ad altri nelle differenti specie di Echinacea, determinando così effetti salutistici specifici per singola specie.

Echinacea purpurea (Echinacea purpurea) pianta intera                                                              
Dell’Echinacea purpurea si utilizzano sia le parti aeree sia le radici, i cui componenti principali sono derivati dell’acido caffeico (principalmente acido cicorico e clorogenico), flavonoidi (quercitina, rutoside) ed olii essenziali con terpeni vari. Contiene anche più basse percentuali di alchilammidi, polisaccaridi idrosolubili ed alcaloidi. Come ampiamente dimostrato in letteratura preparazioni a base di Echinacea purpurea mostrano attività antibatterica ed effetti immunostimolanti. Per questo ne sono consigliate preparazioni principalmente come supporto nel trattamento dei disturbi da raffreddamento, infezioni recidivanti del tratto respiratorio e anche delle vie urinarie.
Studi clinici dimostrano che il profilo farmacologico di Echinacea purpurea 3è in parte sovrapponibile a quello di Echinacea angustifolia., ma diversamente da quest’ultima specie ed in virtù della naturale attività antibatterica, la letteratura scientifica indica l’Echinacea Purpurea, maggiormente adatta per il trattamento sintomatico degli stati infiammatori delle alte vie aeree. Anche l’Echinacea purpurea però trova impiego per applicazione locale per la riparazione delle ferite, favorendo la cicatrizzazione.

Echinacea angustifolia (Echinacea angustifolia) radice Le radici di Echinacea angustifolia sono ricche di numerosi composti chimici caratterizzati da solubilità estremamente diverse: polisaccaridi ad alto peso molecolare (echinacine), derivati dell’acido caffeico (echinacoside, cinarina, acido clorogenico), alchilamidi (echinaceina), poliacetileni e polieni, olii essenziali. Numerosi studi in vitro e in vivo hanno documentato l’attivazione di una risposta immunitaria a seguito di un trattamento con estratti di Echinacea angustifolia: l’effetto immunostimolante viene esercitato attraverso l’attivazione della fagocitosi. Inoltre possiede anche attività antiinfiammatoria per inibizione della 5-lipossigenasi ed attività antiflogistica, osservata anche dopo applicazione locale del preparato. In diversi studi è stato dimostrato che l’Echinacea e alcuni dei suoi componenti (soprattutto derivati dall’acido caffeico) proteggono il tessuto connettivo cutaneo e accelerano la guarigione delle ferite. L’azione antiflogistica e riparatrice del tessuto sembra sia dovuta alla stimolazione dei fibroblasti (cellule che producono componenti del tessuto connettivo) e alla formazione di un complesso polisaccarideacido ialuronico che indirettamente porta alla inibizione della ialuronidasi (enzima che degrada l’acido ialuronico, importante costituente del tessuto connettivo). In generale quindi l’Echinacea angustifolia risulta utile per promuovere la naturale resistenza dell’organismo, specialmente contro influenze ed affezioni delle vie aeree, ma anche come supporto in caso di infiammazioni del tessuto connettivo. Betaglucano da lievito Saccharomyces cerevisiae.        
Il Betaglucano è un polisaccaride che viene estratto dalla parete cellulare del comune lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae), esistendo comunque anche altre fonti come l’avena e orzo. Il Betaglucano da lievito si differenzia rispetto agli altri per avere un contenuto maggiore di β-1,3-glucano rispetto agli altri che invece ne contengono ramificazioni 1,6 e 1,4 come nel caso dell’orzo. E’ proprio la frazione 1,3 ad essere quella biologicamente più attiva e in grado di legarsi ai macrofagi ed esercitare una risposta immunitaria aspecifica. Esistono specifici recettori per il β-1,3-glucano situati su alcuni macrofagi, in grado, una volta attivate, di stimolare una serie di eventi a cascata che generano la risposta immunitaria aspecifica nell’individuo.                          
I macrofagi giocano un ruolo chiave e fondamentale nella risposta immunologica poiché, attraverso una serie di mutamenti morfologici e metabolici, determinano la produzione di citochine, modulatori del sistema immunologico.                                                 
L’effetto immunostimolante esercitato dal β-1,3-glucano passa attraverso la secrezione di IFN-γ (interferone-γ), il quale ha la funzione di inibire la replicazione dei virus, attivare i macrofagi (cellule NK) e di conseguenza incrementare la risposta immunitaria.                                

Rosa canina (Rosa canina) bacche                              
I piccoli frutti della Rosa canina, pianta selvatica dei boschi europei e dell’America tropicale, risultano essere le “sorgenti naturali” più concentrate in Vitamina C, presente in quantità fino a 50-100 volte superiore rispetto agli agrumi tradizionali (arance e limoni) e per questo in grado di contribuire al rafforzamento delle difese naturali dell’organismo.                                                        

Lattoferrina   
La lattoferrina (o lattotransferrina) è una glicoproteina ad azione antimicrobica e ferro-trasportatrice. Nota ormai da tempo (scoperta da Sorensen e Sorensen nel latte vaccino nel 1939), è stata recentemente rivalutata per le sue proprietà antiossidanti, immunomodulatrici ed antinfettive.
Tipica del latte, come il nome stesso fa intuire, la lattoferrina è presente anche in varie secrezioni mucose, come lacrime e saliva. Più abbondante nel colostro rispetto al latte di transizione e di mantenimento, la lattoferrina è inoltre tipica dei granulociti neutrofili, cellule immunitarie con funzioni di difesa da infezioni batteriche e fungine. Le proprietà antimicrobiche della lattoferrina sono principalmente dovute alla capacità di legare il ferro, sottraendolo al metabolismo di quelle specie batteriche - come l’Escherichia coli - che dipendono da esso per la propria moltiplicazione e adesione alla mucosa intestinale (effetto batteriostatico); ha inoltre un’azione antibatterica diretta (battericida), grazie alla capacità di ledere gli strati più esterni della membrana cellulare (LPS) di alcune specie batteriche GRAM negative. La capacità della lattoferrina di legare lo ione ferrico (Fe3+) è due volte superiore alla transferrina, la principale proteina plasmatica deputata al trasporto del ferro nel torrente circolatorio (entrambe fanno parte della stessa famiglia di proteine - dette transferrine - capaci di legare e trasferire ioni Fe3+).
Nel bambino è un’importante fonte di ferro e ne facilita l’assorbimento. I numerosi studi sulle proprietà immunomodulanti della lattoferrina in modelli umani ed animali evidenziano come questa glicoproteina sia dotata di interessanti proprietà antinfettive e immunomodulatorie.
Utile supporto anche durante le terapie antibiotiche, perché se da un lato la lattoferrina può aumentare la suscettibilità dei batteri alla terapie farmacologiche, dall’altro, in sinergia con i probiotici, promuove la crescita di ceppi batterici intestinali benefici (Lactobacillus o Bifidobacterium) che dipendono meno dalla disponibilità di ferro.

Zinco pidolato
Lo zinco è conosciuto per le sue proprietà protettive nei confronti delle malattie e del sistema immunitario. Partecipa al ciclo di Krebs e alla produzione di energia. Recentemente è stato scoperto che lo zinco ferma la progressiva diminuzione della vista negli anziani. Lo zinco assolve svariate funzioni. E’ in relazione col normale assorbimento e con l’azione delle vitamine, in particolare quelle del complesso B. E’ un elemento costitutivo di oltre 2000 enzimi preposti alla digestione e al metabolismo ivi compresa l’anidrasi carbonica, necessaria per la respirazione dei tessuti. Alcuni di questi enzimi hanno un ruolo nella disintossicazione dall’alcool, nel metabolismo osseo, nella digestione delle proteine, nella sintesi dell’RNA, nel trasporto degli elettroni, e nella produzione di energia aerobica e anaerobica.
Lo zinco pidolato viene rapidamente assorbito nella parte superiore dell’intestino tenue, in quantità superiore a qualsiasi altro sale. Viene assorbita unicamente la quantità di cui il corpo ha bisogno (40 o 50%), il resto non viene assorbito, e vengono persi circa 6 mg al giorno.

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