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Notizie n. 49

Editoriale
Quali servizi per quale farmacista

La recente approvazione dei Decreti Attuativi sulla legge dei servizi da parte della Conferenza Stato Regioni ha certamente evitato il rischio di scontro istituzionale in tema di riforma del Servizio Sanitario Nazionale, ma non ha certo risolto nessuno dei problemi di attuazione insiti in tale provvedimento. Primo fra tutti l'individuazione della strada che porterà alla riduzione della spesa sanitaria attraverso l'erogazione in farmacia dei servizi previsti dalla legge.
Tali problemi sono emersi con chiarezza durante il workshop organizzato da Assofarm lo scorso 25 novembre ad Arezzo, all'interno del Forum Risk Management in Sanità. Durante l'incontro toscano, infatti, i vertici dell'Asl locale hanno manifestato forti e fondati dubbi sul fatto che i nuovi servizi farmaceutici potranno effettivamente sostituire quanto ora viene effettuato in seno alle strutture ospedaliere. Il rischio, quindi, è quello di un moltiplicarsi di strutture territoriali deputate all'erogazione di specifici esami sanitari, con conseguente aumento dei costi da parte delle sanità regionali.

Tali osservazioni sono interessanti non solo nei loro contenuti, ma anche riguardo la loro fonte. Le Regioni, insomma, si aspettano una proposta di attuazione convincente sui numeri economici, come peraltro previsto dalla legge stessa. Diversamente la famosa legge 69 dello scorso anno, rischia di rimanere lettera morta.

Di fronte a tale rischio di stallo, la proposta di Assofarm è assai articolata e va rintracciata nel più ampio impegno della nostra Federazione a favore di una rivalutazione della professionalità farmaceutica, che non necessariamente passa attraverso un ampliamento dei servizi sanitari offerti all'utenza (peraltro non direttamente connessi all'unicità della prestazione farmaceutica), ma piuttosto ad un rafforzamento delle specificità di ciò che solo il farmacista può fare. "Servizi", quindi, ma servizi farmaceutici.
Non stiamo solo parlando di questioni di dignità professionale, ma di diverse capacità di profitto di una soluzione al confronto di un'altra.
Da un lato, quello dei nuovi servizi, sono ormai noti a tutti i problemi logistici e di competenze legati all'erogazione di nuove prestazioni. Se la dimensione media della farmacia italiana è di appena 70 metri quadri, saranno davvero poche le farmacie in grado di ridurre i propri ambienti commerciali a favore di spazi da dedicare ai servizi previsti dalla legge 69, come la prenotazione di visite mediche o addirittura laboratori per la produzione di miscele ad uso parenterale per malati oncologici. Allo stesso modo saranno davvero rare le farmacie in grado sopportare economicamente la presenza di un infermiere nel loro organico.

Dall'altro lato, quello di una migliore prestazione farmaceutica, le prospettive di profitto appaiono più ampie sia in ragione dei minori investimenti richiesti, sia perché si sfrutterebbero le specificità professionali proprie del farmacista. Di ogni farmacista e di ogni farmacia oggi operante in Italia.
La prospettiva dalla quale stiamo parlando è quella che portiamo avanti da anni, e si fonda sulla convinzione che il rapporto farmacista-paziente non si debba basare sulla compravendita di farmaci, ma sull'instaurarsi di un rapporto terapeutico organico, complesso e continuo.
La Diversa Remunerazione del Farmacista va chiaramente in questo senso, perché valorizza il farmacista non come rivenditore di prodotti, ma come professionista sanitario in grado di assistere il paziente lungo tutta la sua terapia farmaceutica. Oggi, dopo che tale processo di riforma è stato finalmente previsto per legge, Governo e filiera del farmaco sono fermi all'avvio di un Tavolo di confronto.
Allo stesso tempo il Registro Farmaceutico del Paziente, altro cavallo di battaglia che la nostra Federazione cerca di cavalcare da anni, permetterebbe di valutare indirettamente quanto la pharmaceutical care farebbe risparmiare alle casse regionali perché fungerebbe da bussola verso una più corretta e aderente terapia farmaceutica per il paziente, e da barometro sull'efficacia di spesa. Più recentemente, infine, abbiamo parlato di dosaggio controllato della terapia farmaceutica, e di altre azioni da svolgersi in collaborazione con i medico di base.
Stiamo insomma ragionando su operazioni che offrono un contributo di razionalizzazione della spesa sanitaria attraverso elementi basati sull'insostituibilità del farmacista e della farmacia. Perché noi crediamo che le farmacie italiane debbano affrontare la delicatezza del momento mettendo massimamente in gioco se stesse per quello che sono. La sfida che ci attende non è quella di diluire la nostra esperienza e professionalità in altri ambiti sanitari, ma dialogare con questi ultimi a partire dal più profondo potenziamento di ciò che ci rende unici.

Francesco Schito
Vice Presidente Assofarm


Farmacie comunali

Scandicci a favore del Centro Missionario

E' un'iniziativa nuova, quella ideata da Farma.net Scandicci S.p.A in collaborazione con il Centro Missionario Medicinali di Firenze per dare sostegno a chi soffre.
L'idea è semplice: si tratta di raccogliere farmaci sotto forma di campioni medici, farmaci non ritirati o non più utilizzati dai pazienti che vengono inseriti in un apposito box collocato all'interno delle Farmacie Comunali di Scandicci. Tutti i cittadini e gli operatori sanitari potranno portare i farmaci per dare un aiuto concreto a chi vive in paesi poveri del sud del mondo e non ha accesso alle cure.
I farmaci donati saranno successivamente ritirati, controllati e selezionati dall'associazione di volontariato Onlus Centro Missionario Medicinali di Firenze, che dal 1977 si occupa di raccolta e spedizione di medicinali ed articoli sanitari in tutto il mondo.
Un lavoro silenzioso e capillare che, basandosi unicamente sul lavoro di volontari, coadiuvati da personale sanitario specializzato operante a titolo gratuito, ha dato sostegno a più di 200 missioni attive nei quattro continenti, primo fra tutti l'Africa. L'associazione acquista anche farmaci mirati per le malattie tropicali, difficilmente reperibili nei canali tradizionali.
Grazie all'ospitalità di Farma.net, tutti possono dare il loro contributo concreto, portando in farmacia scorte di farmaci rimaste inutilizzate a casa: in tante strutture dei paesi del sud del mondo, un farmaco, una confezione, (certe volte anche una sola pasticca) può salvare una vita. L'avvertenza è di non mettere nel box di raccolta farmaci scaduti o da conservare in frigo che non possono essere ovviamente utilizzati.
I Farmacisti delle Farmacie Comunali di Scandicci, alcuni dei quali operano con il Centro come volontari, sono a disposizione per tutti i chiarimenti tecnici sull'iniziativa.


Mondo farmaceutico

Alle parafarmacie non piace il DDl di riordino

Tra i farmacisti di parafarmacia il ddl GasparriTomassini sembra riscuotere soprattutto critiche, lo evidenzia oggi il quotidiano online, Farmacista 33. ''Il ddl 863 e' una spada di Damocle sulle teste di tutti noi'', e' per esempio il giudizio di Marco Esposito, presidente della Fef, ''questo disegno spinge le parafarmacie verso la chiusura. L'idea di farci distribuire farmaci 'starter' non sta in piedi, sono 'antieconomici' per chi li dovrebbe acquistare e per chi li dovrebbe produrre.
Porterebbe alla rovina migliaia di farmacisti dopo gli investimenti che hanno affrontato per aprire. Crescerebbe la disoccupazione e lo Stato rimarrebbe senza gli introiti fiscali garantiti dalle nostre aziende''.
Esposito e' severo anche nei confronti della Fofi: ''Ormai non ci sentiamo piu' rappresentati. E' inconcepibile che l'Ordine condivida una legge che autorizza la vendita di farmaci senza la presenza del farmacista''.
Sulla stessa lunghezza d'onda sembra Alessandro Mazzacca presidente di Essere farmacisti.
''Cosi' com'e' concepito, il ddl 863 non aiuta, ma danneggia. Anche se si ottenesse un ulteriore 'switch' dalla fascia C alla fascia Sop di qualche specialita', non basterebbe a risollevare le sorti delle parafarmacie. Per questo chiediamo che nel riordino sia previsto un concorso per sedi riservate ai titolari di parafarmacie e titolari di farmacie rurali. Una richiesta che tempo addietro presentammo alla Fofi, ma purtroppo non venne accettata''.

(fonte: Asca)


Mondo farmaceutico

Federfarma: medicinali ospedalieri in farmacia

(...)''Sono molto soddisfatta per questo provvedimento che Federfarma sollecita da tempo, perche' da' la possibilita' ai cittadini di accedere piu' facilmente a farmaci per la cura di malattie gravi - come oncologici, chemioterapici, antivirali - senza file e in qualsiasi momento della settimana'', afferma Annarosa Racca, Presidente di Federfarma.
Per far si' che questa opportunita' si concretizzi, Federfarma ''e' pienamente disponibile a collaborare con le Regioni. Anche di questo argomento parleremo nella Convention nazionale organizzata da Federfarma il 27 e 28 novembre a Milano, che vedra' la partecipazione di oltre 1.500 titolari di farmacia di tutta Italia e si chiudera' con l'intervento del Ministro Fazio''. I farmaci oggetto del provvedimento Aifa sono stati trasferiti dalla fascia H (ospedale) alla fascia A-PHT (Prontuario della continuita' assistenziale ospedale-territorio), come previsto dalla manovra del Governo del giugno scorso. Contiamo, conclude Federfarma, ''che presto le Regioni affidino questi farmaci alle farmacie, perche' in tal modo il cittadino avra' il vantaggio di poterli ritirare in qualsiasi momento, comodamente, nella farmacia sotto casa; il Servizio sanitario nazionale potra' cosi' contare su un monitoraggio preciso e puntuale dei consumi e della spesa, grazie ai dati rilevati e trasmessi ogni mese gratuitamente dalle farmacie alla pubblica amministrazione. La distribuzione dei farmaci in farmacia e' assolutamente controllata e garantisce il rispetto del tetto di spesa''.

(fonte: ASCA)


Mondo farmaceutico

Fofi: ok agli ospedalieri

La manovra della scorsa estate prevedeva che l'Agenzia italiana del farmaco predisponesse, dopo un'attenta analisi, la lista dei farmaci del Prontuario ospedaliero che potevano essere distribuiti a carico del Ssn, quindi in fascia A, anche attraverso le farmacie aperte al pubblico. Un impegno che l'Aifa ha mantenuto. Lo rende noto la Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani che ha accolto positivamente la pubblicazione della lista. "È un primo importante passo per il ritorno dei farmaci innovativi nella farmacie di comunità": questo il commento di Andrea Mandelli, presidente della Fofi. Che ha continuato: "si tratta di una misura che la Federazione ha sempre proposto e sostenuto, prima di tutto a vantaggio dei cittadini, spesso costretti a spostamenti anche importanti per entrare in possesso del farmaco che gli era stato prescritto. Un ulteriore disagio per chi già era colpito da una malattia grave". Come si legge nella nota della Federazione degli Ordini, l'applicazione della norma porterà indubbi vantaggi ai pazienti: ad esempio, esistono alcuni farmaci antitumorali somministrati per via orale che il paziente doveva ritirare in ospedale, pur potendoli assumere a casa.
Ora, invece, potrà ritirarli direttamente nella farmacia più vicina alla sua abitazione. "Questa innovazione" conclude Mandelli "permetterà anche di ridurre l'impiego di risorse da parte degli ospedali e, in definitiva, avrà effetti positivi sulla spesa ospedaliera nel suo complesso".

(fonte: Asca)


Campagna antibiotici di Aifa

Il 17 novembre scorso si è svolta la conferenza stampa di presentazione della Campagna di comunicazione "Antibiotici, difendi la tua difesa. Usali con cautela", alla presenza del Ministro della Salute Fazio, del Direttore Generale Aifa Rasi e del Presidente ISS Garaci La campagna ha l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull'uso corretto degli antibiotici e sul fenomeno dell'antibioticoresistenza, ed è stata realizzata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ed ha il Patrocinio del Ministero.
Nel corso della Conferenza stampa sono stati illustrati i dati relativi allo studio dell'Agenzia Italiana del Farmaco sull'eccesso di spesa evitabile, legato a consumi e costi non appropriati degli antibiotici, dati sulle reazioni avverse, sulle sperimentazioni cliniche relative a questa classe di farmaci e sull'antibioticoresistenza.


Sanità

Il Nuovo Compendio della Sanità

E' stato presentato a fine novembre il compendio della sanità italiana elaborato dal centro studi SIC Sanità in cifre di FederAnziani in collaborazione con il Ceis di Tor Vergata e l'Università Cattolica del Sacro Cuore, giunto alla sua IV edizione. Dai dati del compendio SIC Sanità in cifre 2009 emerge come centrale la questione dell'invecchiamento della popolazione, che porta il Servizio Sanitario Nazionale ad assumersi di anno in anno costi più elevati e che rende sempre più urgenti risposte nuove, basate sulla prevenzione. "Le questioni che oggi FederAnziani e il Centro studi SIC Sanità in cifre evidenziano come centrali sono tre – spiega il presidente di FederAnziani Roberto Messina – Maggiore salute. Maggiori risorse. Poter contare di più". Dati alla mano, il SIC Sanità in cifre 2009 conferma che il futuro è della Terza età. Ma agli anni in più che mediamente si ha l'opportunità di vivere bisogna fare in modo, secondo la Federazione della terza età, che corrisponda un miglioramento della qualità della vita. Per questo FederAnziani si pone una serie di obiettivi per "contribuire a migliorare concretamente le condizioni e la qualità della vita dei cittadini senior".
Come:

  1. l'incremento dei servizi di assistenza domiciliare integrata A.D.I. per malati affetti da patologie oncologiche e neurodegenerative;
  2. l'istituzione di un Buono per le prestazioni specialistiche che consenta all'utente di ricorrere alle strutture private in caso di liste di attesa troppo lunghe;
  3. l'aumento delle risorse per il fondo per i non autosufficienti;
  4. la rimborsabilità totale delle medicazioni avanzate per le ferite difficili e l'attivazione di protocolli di controllo e prevenzione in ambito nosocomiale;
  5. la tutela degli anziani con disturbi comportamentali collegati a patologie degenerative cerebrali attraverso il consenso informato per l'assunzione dei farmaci antipsicotici;
  6. il potenziamento dell'assistenza ai pazienti affetti da B.P.C.O e l'uniformità dei livelli qualitativi delle prestazioni erogate sul territorio;
  7. l'esenzione dall'applicazione dei diritti SIAE per tutti i Centri Anziani e Centri Sociali frequentati in prevalenza dagli anziani;
  8. l'incremento dei finanziamenti destinati a programmi di prevenzione per le principali patologie che affliggono gli anziani;
  9. l'approvazione di una legge che regolamenti il percorso formativo dei badanti e che preveda la detraibilità fiscale dalle spese della famiglia;
  10. l'immediato inserimento in fascia A dei farmaci in associazione per le malattie ipertensive.

Dieci punti in tutto, molto concreti e in grado, se realizzati, di migliorare concretamente la qualità della vita degli over 60.
Ma da FederAnziani e dal suo centro studi SIC Sanità in cifre vengono anche le ricette che consentirebbero il reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione di questi punti e di numerose altre riforme necessarie. Dichiarare guerra agli sprechi, con notevoli risparmi, è possibile adottando misure semplici e razionali, come migliorare la comunicazione tra Asl e Asl, acquistando prodotti e servizi al miglior prezzo e qualità. Ponendo rimedio, insomma, a una serie di storture che il compendio SIC Sanità in cifre evidenzia con implacabile precisione.
I dati del SIC Sanità in cifre 2009 inoltre evidenziano che, benché ci sia stata una diminuzione dei posti letto, non vi è stato in contropartita alcun significativo aumento delle attività di assistenza domiciliare; se ne deduce che, con la diminuzione delle giornate di degenza, il vuoto assistenziale viene colmato unicamente dalla famiglia del paziente.
Nel capitolo dei farmaci si è riscontrato che il costo sostenuto dal SSN è rimasto praticamente invariato in termini di fatturato, ma analizzando i dati si è riscontrato che molti farmaci e soprattutto gli aumenti, sono stati spostati nella fascia "C" ovvero quella a carico del cittadino. Inoltre nel corso degli anni siamo obbligati a subire senza poter far nulla la messa in "indiretta" a macchia di leopardo della somministrazione dei farmaci, per il cattivo rispetto dei tempi di pagamento ai farmacisti, i quali per protesta, sospendono la convenzione con le regioni e mettono nei guai i malati.

(fonte: sanitaincifre.it)


Sanità

Lo "stato dell'arte" della sanità elettronica

Qual è lo "stato dell'arte" della sanità elettronica, la e-Health, in Italia?
Lo si può rilevare da un documento che il ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, ha presentato ad un convegno, promosso dal ministero della Salute, svoltosi a Roma il 26 ottobre scorso.

Gli obiettivi della sanità digitale sono contenuti nel Piano e-Gov per la sanità digitale, i cui interventi erano e sono:

  • la digitalizzazione di prescrizioni e certificati di malattia;
  • il fascicolo sanitario elettronico del cittadino;
  • prenotazioni specialistiche on-line con la diffusione di sistemi CUP sovraterritoriali;
  • l'innovazione nelle aziende sanitarie per aumentare l'innovazione digitale nei processi di organizzazione interna e nell'erogazione dei servizi ai cittadini.

Ma quali sono, ad oggi, i risultati ottenuti da tale Piano?
Le precisazioni al riguardo le dà lo stesso ministro Brunetta nel citato documento del 26 ottobre scorso. E sono le seguenti:

  • il sistema centrale per la trasmissione dei certificati di malattia dai medici all'INPS per dipendenti pubblici e privati è in linea dal mese di aprile scorso e, di fatto, è stata completata la distribuzione ai medici delle "credenziali di accesso";
  • dal mese di gennaio di quest'anno è in linea il sistema centrale per la trasmissione dei dati delle ricette mediche;
  • per il fascicolo sanitario elettronico sono state elaborate le linee-guida per l'infrastruttura, i contenuti e le informazioni nel rispetto della privacy;
  • il progetto che consente la teledidattica ai bambini ricoverati in ospedale è stato completato presso l'Ospedale pediatrico "Bambino Gesù" di Roma, presso l'azienda ospedaliera Meyer di Firenze,presso l'azienda ospedaliera di Padova e presso l'Ospedale Gaslini di Genova.

Se andiamo poi a guardare il "calendario 2010 delle cose fatte", elaborato dal ministro per la P.A. e per l'Innovazione, si rileva soltanto la realizzazione, peraltro non ancora completata in tutte le sue fasi e procedure, del progetto relativo alla digitalizzazione di ricette e certificati di malattia.
Gli altri progetti sono ancora in stand-by, salvo qualche autonoma iniziativa realizzata "a macchia di leopardo", in qua ed in là, da qualche azienda sanitaria.

(fonte: telemeditaliahealthware.it)


Mondo farmaceutico

Quali obiezione per i farmacisti

''Come tutti i temi etici l'obiezione di coscienza e' una questione molto delicata e condivido pienamente il disagio dei farmacisti cattolici''. Lo afferma in una nota la presidente di Federfarma, Annarosa Racca, commentando le proposte di legge per l'obiezione di coscienza dei farmacisti, illustrate oggi durante un convegno sul tema organizzato dal senatore Stefano De Lillo (Pdl) e che prevedono la liberta' di opporsi alla vendita dei farmaci concepiti con lo scopo di sopprimere la vita. ''La legge attuale in materia di obiezione di coscienza - prosegue Racca - e' riferita esclusivamente ai medici e non e' invece direttamente applicabile alle farmacie in quanto, nel prevedere la possibilita' dei medici di praticare l'obiezione di coscienza, impone, a garanzia dei diritti dei cittadini, l'obbligo della presenza nell'ospedale di un medico non obiettore.
Il farmacista ha invece sempre l'obbligo di consegnare il farmaco prescritto da un medico di medicina generale o da uno specialista, cosi' come ha il dovere di procurarlo nel piu' breve tempo possibile qualora il medicinale non sia disponibile al momento della richiesta. Tale cautela normativa e' coerente con la norma sulla pianta organica della farmacia che deve soddisfare a 360 gradi le esigenze della popolazione residente nella propria sede''.

(fonte: ASCA)


Mondo farmaceutico

Prato: quattro farmacie illegali

I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Prato hanno, così, smantellato un sistema di vendita illegale di farmaci all'interno di erboristerie cinesi e sequestrato 12000 confezioni di medicinali posti abusivamente in commercio, pari a centinaia di migliaia di prodotti. Sono 4 le attività sequestrate e 7 le persone denunciate alla Procura della Repubblica di Prato, tutte di nazionalità cinese.
Nell'ambito dell'attività di controllo ricevute e scontrini fiscali, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno scoperto che nella chinatown pratese, dietro le insegne di «erboristeria», si celavano vere e proprie farmacie illegali. Con un'essenziale carenza di base: la presenza del farmacista. I finanzieri infatti, dopo aver monitorato tutte le erboristerie cinesi di Prato, in un'unica soluzione, sono intervenuti in 6 attività per riscontrare quali fossero effettivamente i prodotti venduti al dettaglio.
A quel punto si è concretizzato lo scenario ipotizzato dai finanzieri e, di fatto, già noto agli avventori cinesi. In particolare, tutte quante le erboristerie, oltre alle erbe, alle tisane e agli integratori, vendevano illegalmente al pubblico farmaci - prevalentemente d'importazione - per l'acquisto dei quali è necessaria la prescrizione medica, nonchè farmaci da banco (i cosiddetti OTC, ossia Over The Counter: «sopra al banco»). In molti casi, tra l'altro, l'acronimo OTC sulle confezioni era stato artatamente cancellato con un pennarello o coperto con l'etichetta del prezzo.
Va precisato che, anche per la vendita dei farmaci OTC è necessaria la presenza e l'assistenza personale e diretta al cliente di uno o più farmacisti abilitati all'esercizio della professione ed iscritti al relativo ordine.
Nè i titolari nè gli addetti all'interno degli esercizi commerciali ispezionati erano in possesso di alcun titolo di laurea della specie. I militari, che per l'attività si sono avvalsi della collaborazione, in qualità di ausiliari, di un'interprete cinese e di un esperto farmacista, appartenente all'ordine, hanno potuto così constatare che venivano regolarmente venduti al dettaglio anche farmaci anticoncezionali, antibiotici, cortisonici, antinfiammatori, analgesici, antipiretici e antiallergici realmente pericolosi per l'incolumità dei consumatori in considerazione delle modalità di commercializzazione.
Le confezioni di medicinale sequestrate, oltre ad essere in buona parte prive delle indicazioni obbligatorie in lingua italiana, in molti casi recavano un foglio illustrativo interno non originale, ma realizzato direttamente al computer dal negoziante, tanto che sono stati sequestrati anche 2 p.c. e centinaia di «bugiardini» ed etichette create ad hoc. Dalle perquisizioni sono emersi anche prodotti scaduti, migliaia di differenti pillole sfuse che venivano riunite in dosi in involucri di carta direttamente dall'addetto al banco al momento della vendita, sulla base di una personale interpretazione dei malesseri e delle esigenze del cliente.
All'interno dei locali ispezionati, sono stati infine sequestrati amministrativamente 3500 prodotti non medicali posti in vendita senza alcuna indicazione in lingua italiana circa il contenuto, il nome del produttore, dell'importatore, l'utilizzo e la scadenza dell'articolo. Sono stati denunciati all'autorità giudiziaria di Prato 7 soggetti, tutti di nazionalità cinese, per esercizio abusivo della professione di farmacista e somministrazione di medicinali pericolosi per la salute pubblica. Sono tuttora in corso accertamenti finalizzati ad individuare il canale di importazione dei medicinali nonchè il volume finanziario del consumo in frode dei prodotti.

(fonte: AGI)


Mondo farmaceutico

Il 50% delle medicine vendute sul web è contraffatto

Boom della vendita di farmaci online: oltre un italiano su tre acquista medicinali su internet sulla base di presunte garanzie di sicurezza, economicità e anonimato. E le pillole contro le disfunzioni sessuali sono solo la punta dell'iceberg. Peccato, però, che oltre il 50% dei farmaci commercializzati sul web sia contraffatto, e venga venduto da siti illegali, con tutti gli immaginabili rischi per la salute.
L'allarme lanciato da un'indagine conoscitiva sul fenomeno della contraffazione e dell'e-commerce farmaceutico promossa dalla commissione Igiene e Sanità del Senato e presentata oggi dal presidente della commissione Antonio Tomassini, dal vicepresidente Daniele Bosone e dal relatore Luigi D'Ambrosio Lettieri. «Le competenti autorità di controllo e vigilanza - si legge nel rapporto - hanno accertato che una percentuale elevatissima di farmaci acquistati attraverso questi canali di vendita ha concentrazioni di principio attivo non corrispondenti a quelle dichiarate, contiene sostanze diverse da quelle dichiarate e, in alcuni casi, non contiene alcun principio attivo; l'85% dei siti non chiede la prescrizione per la vendita dei farmaci, anche quando è obbligatoria per legge, mentre per l'8% dei siti è sufficiente una ricetta inviata via fax e quindi ad alto rischio di falsificazione».
Proliferano le "farmacie virtuali" illegali. Anche in Italia, sebbene la rete di distribuzione farmaceutica «sia considerata tra le più sicure, grazie anche al sistema di tracciabilità del farmaco realizzata attraverso il bollino ottico, che consente il monitoraggio dei farmaci, dalla produzione alla dispensazione in farmacia, garantendo all'utente un elevato livello di sicurezza», si registra «una sempre maggiore proliferazione in rete delle cosiddette "farmacie virtuali", farmacie illegali, che operano a livello internazionale tramite transazioni commerciali con singoli soggetti».

(fonte: Sole24Ore)


Mondo farmaceutico

Workshop AIFA su farmaci contraffatti

Mercoledì 24 novembre l'Agenzia Italiana del Farmaco ha organizzato un Expert Workshop dedicato al tema delle farmacie online, nel corso del quale sono stati presentati i risultati di alcune recenti iniziative di intelligence e di ricerca realizzate da AIFA e IMPACT Italia. Il Workshop si è svolto nell'ambito della due giorni dedicata alla contraffazione farmaceutica e alle attività istituzionali a tutela della salute pubblica, apertosi martedì 23 novembre con il meeting annuale del Planning Group di IMPACT, la Taskforce Internazionale Anticontraffazione istituita nel 2006 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'incontro è stato l'occasione per "fare il punto" sul complesso programma di attività dallo sviluppo di linee guida normative alle iniziative di enforcement.
Particolare attenzione è stata dedicata alla recente operazione PANGEA III che ha portato, come risultato complessivo nei 45 paesi coinvolti, al sequestro di 1 milione di unità tra compresse illegali e contraffatte. Anche l'Italia ha aderito all'iniziativa e, attraverso la collaborazione tra AIFA, NAS e Dogane, sono state bloccate nel nostro paese oltre 10.000 unità tra compresse, capsule e fiale importate illegalmente.
I risultati hanno confermato, a livello nazionale e internazionale, la crescente richiesta in rete di farmaci per il trattamento delle disfunzioni sessuali maschili, di farmaci anoressizzanti, antidepressivi e di quei medicinali acquistati per fini diversi rispetto alle indicazioni terapeutiche riportate in etichetta.

(fonte: AIFA)


Assofarm ed Erba Vita

Piante officinali: contro l'abbassamento del tono della voce e la raucedine

Continua la collaborazione tra Assofarm ed Erba Vita alla quale abbiamo chiesto quali piante esistano in natura che possano aiutare a preservare la voce, prevenire eventuali mal funzionamenti o cali improvvisi. L'informatore scientifico di Erba Vita, nella persona del Dott. Maurizio Diamante ha così illustrato le Sue conoscenze:

La voce è uno strumento d'espressione e comunicazione importantissimo in quanto veicola parole ed emozioni.
Nella vita sociale e lavorativa rappresenta un elemento di grande importanza nell'interazione con gli altri, senza dimenticare poi che può essere un vero e proprio strumento di lavoro (cantanti, insegnanti, oratori, attori...).
I professionisti della voce (gli insegnanti, i cantanti, gli operatori di Call Center, ad esempio) possono andare incontro a difficoltà vocali che possono mettere a repentaglio il loro lavoro: tali disturbi sono le disfonie, disordini della funzione vocale, dalla raucedine fino all'afonia (perdita temporanea della funzione vocale) caratterizzate da uno o più dei seguenti sintomi: affaticabilità della voce, alterata qualità della voce, improvvisa perdita di sonorità durante l'uso della voce, difficoltà a mantenere una buona intensità della voce. A questi sintomi si può accompagnare sensazione di secchezza o dolore alla gola, desiderio di schiarire la voce e/o tossire, desiderio di riposare la voce.
Le cause possono essere disfunzionali, causate da malmenage (non corretto utilizzo) e/o surmenage (sforzo) vocale: l'eccessivo e scorretto utilizzo della voce possono causare infiammazione delle corde vocali e della laringe. Ma le disfonie possono anche essere sostenute da una causa organica (processi infiammatori, disturbi da raffreddamento, eziologia allergica). Molto spesso un disordine vocale è causato da diversi fattori (eziopatogenesi multifattoriale).
La fitoterapia può rappresentare un valido sostegno alla farmacologia tradizionale nell'affrontare le disfonie. Da adeguate formulazioni fitoterapiche nascono integratori alimentari indicati per favorire il tono della voce in caso di surmenage vocale (cantanti, insegnanti, oratori...), ma anche in caso di infiammazioni causate da raffreddamento, umidità o polveri.
Un valido integratore alimentare deve contenere l'Erisimo (Sisymbrium officinale) sommità fiorite.
L'Erisimo (appartenente alla famiglia delle Brassicaceae) è una pianta erbacea il cui uso medicinale risale all'antichità, tanto che il nome Erisimo deriva dal greco Eruo, cioè "io salvo", e Oimos "il canto"; è infatti anche definita "l'erba dei cantanti". Presenta attività antinfiammatoria sulle vie respiratorie, azione mucolitica, espettorante e spasmolitica. E' indicato in caso di raucedine, afonia, alterazioni della voce conseguenti a laringiti, faringiti e tracheiti acute o croniche, e in genere ad irritazioni delle prime vie aeree dovute a tosse, influenza e raffreddore.
L'Erisimo è inoltre indicato per lenire le gole infiammate dei fumatori. I principi attivi dell'Erisimo non sono molto noti: le attuali conoscenze tendono ad attribuirne l'azione antiinfiammatoria alla presenza di composti glucosidici solforati. Le sommità fiorite di Erisimo contengono anche mucillagini, polifenoli ed olio essenziale.
Note e curiosità alimentari sull'Erisimo e sul suo utilizzo anche in cucina. Si possono raccogliere le sommità più tenere per farne delle minestre insieme ad altre erbe selvatiche o per preparare delle ottime frittate. Le foglie più giovani si possono consumare con le insalate o, tritate finemente, servono a guarnire carni lessate. Erisimo e altri nomi popolari internazionali con cui è conosciuto: Erba dei cantanti, Irione, Erba cornacchia, Sisimbrio, Senape selvaggia, Hedge mustard, Bank cress, Herbe aux chantres, Vèlar officinale.
Un'altra pianta officinale molto interessante per affrontare le disfonie è la Piantaggine (Plantago lanceolata) parti aeree. La Piantaggine lanceolata è una delle 200 specie del genere Plantago (fam. Plantaginaceae), delle piante erbacee perenni diffuse in tutto il mondo nei climi temperati ed utilizzate a scopo medicinale fin dalla preistoria. Le Piantaggini sono una fonte naturale di mucillagini variamente utilizzate a scopo medicinale; oltre ad esse, contengono altri principi attivi, la cui differente composizione è specifica. Nel caso di Plantago lanceolata essa contiene le seguenti classi di componenti: le mucillagini (polisaccaridi), gli iridoidi (monoterpeni biciclici, aucubina e catalpolo), i tannini ed i polifenoli, questi ultimi distinti in feniletanoidi (esteri dell'acido caffeico con alcuni zuccheri, ad es. il verbascoside, sinonimo di acteoside) e flavonoidi (luteolina). La Piantaggine ha proprietà antinfiammatorie, antispasmodiche, bechiche ed espettoranti, antibatteriche, antiossidanti, emollienti ed astringenti. E' riportata dalla Farmacopea Europea e consigliata dalla Commissione E tedesca in caso di "infiammazioni catarrali delle vie respiratorie" e di "alterazioni flogistiche delle mucose orofaringee".

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