Sito ufficiale A.S.SO.FARM. ©
Powered by - CSF Sistemi S.r.l. 
Vinaora Nivo Slider 3.x

Notizie n. 46



Editoriale - dalla relazione alla XVII Assemblea Federale
Un anno per le Farmacie Pubbliche

Le Farmacie Comunali costituiscono, da anni, una forma di gestione pubblica dei servizi alla cui rilevanza economica, costituita non solo nella dimensione dei ricavi ma delle capacità di generare utili, si accompagna il ruolo sociale ed una presenza sanitaria sul territorio capace di rispondere alle esigenze della popolazione e, soprattutto, delle fasce più deboli e bisognose di attenzioni.
Le valorizzazioni di tale ruolo, insieme alle necessità di implementare le funzioni all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, costituiscono gli obiettivi del lavoro di A.S.SO.FARM. che opera a tutela degli interessi delle Farmacie Comunali, perché le stesse possano guardare con certezza al futuro, come del resto tutto il sistema farmaceutico nazionale. Tali obiettivi si potranno realizzare soltanto se si procederà con una rapida e decisa trasformazione del ruolo delle Farmacie ed una repentina evoluzione della professione del farmacista. […]
Le misure previste nella manovra si presentavano immediatamente onerose e penalizzavano le Farmacie proprio nel momento in cui, con la legge 69/2009 alle stesse veniva chiesto di svolgere una funzione sanitaria e sociale sempre più significativa all’interno del Servizio Sanitario Nazionale con la possibilità di offrire importanti servizi alla collettività. La reazione di A.S.SO.FARM., insieme all’Associazione dei Titolari di Farmacia è stata tempestiva ed efficace. Non era possibile, infatti, subire:        
  • il taglio del 12% dei prezzi sui generici “puri” esclusi cioè gli originator;
  • la rideterminazione dei margini sui medicinali di fascia A, tagliando al 3% il margine del grossista ed attribuendo alla Farmacia formalmente una quota di spettanza del 30,35% ( il 26,70% maggiorato del 3,65%).
Tale incremento apportava un risultato soltanto nominale perché si prevedeva una trattenuta di pari valore ovvero del 3,65% ad ulteriore titolo di sconto in aggiunta al normale sconto a favore del Servizio Sanitario Nazionale.                              
Fra le altre norme penalizzanti che omettiamo di sintetizzare anche perché ne abbiamo opportunamente dato informazioni con circolari tempestivamente inoltrate, evidenziamo : i temi di farmaci equivalenti ovvero delle limitazioni a solo 4 equivalenti per ciascuna tipologia di specialità di medicinali; il passaggio sul territorio ovvero alle Farmacie di almeno 800 milioni di euro all’anno di medicinali oggi a carico della spesa ospedaliera con la funzione di alleggerire i bilanci di quest’ultima al fine di incrementare ulteriormente proprio tale spesa.[…]
Le preoccupazioni fondate manifestate, con note e documenti, al Ministero della Salute, al Capo del Governo, a vari Ministeri e, con l’ausilio sul territorio di numerosi nostri associati: uno per tutti il presidente dell’Agec -Servizio Farmacie di Verona Comm. Giuseppe Venturini, siamo riusciti ad avere, insieme all’Ordine dei Farmacisti e ai Titolari di Farmacia numerose udienze. Per ultimo, durante la convocazione da parte del Ministro della Salute, di qualche giorno orsono, abbiamo preso atto della decisa volontà di quest’ultimo di non ripartire i sacrifici che venivano richiesti dal Governo su tutta la Filiera ma di far ricadere, gli oneri medesimi, soltanto sulla distribuzione finale.
Mi corre l’obbligo di evidenziare, a tal proposito e con una sottolineatura di vera soddisfazione, l’incontro avvenuto per la prima volta nella storia dell’Associazione, qualche mese fa, tra la Giunta e il Ministro della Salute a Verona che ha permesso di consolidare i rapporti già esistenti con il Ministero della Salute e dove abbiamo avuto modo di illustrare, con chiarezza, il lavoro ed il ruolo delle Farmacie Comunali nel nostro Paese.
Con azioni di lobbing e l’attenzione avuta da parte di numerosi parlamentari sensibili alle nostre richieste, abbiamo ottenuto il risultato finale, da parte del Governo, di una spalmatura degli oneri ripartiti al cinquanta per cento, oneri che venivano attribuiti originariamente soltanto alle farmacie, con l’industria, ottenendo di fatto economie per i nostri associati di centinaia di migliaia di euro e quindi la consapevolezza che il nostro sistema potesse reggere. Rivendichiamo con orgoglio il risultato raggiunto e quindi la certezza che le farmacie, sia pur con notevoli sacrifici, possono infine sopportare , sia pure con fatica, l’impatto della manovra.
Oltre alla manovra economica abbiamo assistito, in questi ultimi tempi, ad altre disparate e farneticanti proposte che tendevano a scardinare il sistema, tra le quali quelle che vedevano, a seguito del versamento del corrispettivo economico consistente, una sorta di sanatoria per le parafarmacie. Il tutto anche con la giustificazione di trovare ulteriori risorse a favore della ricostruzione delle zone d’Abruzzo colpite dal sisma del 6 aprile 2009. Azioni strumentali che si scontrano con la straordinaria solidarietà che il sistema A.S.SO.FARM. ha manifestato nei confronti delle Aziende dell’ Aquila associate e che hanno subito danni consistenti a causa degli eventi sismici.
Sanatorie a cui A.S.SO.FARM. ha espresso da sempre il più totale disappunto e una ferma contrarietà poiché, tra l’altro, tali procedure scardinano di fatto principi ormai consolidati e riaffermati, anche a livello di sentenze emesse dalla Corte di Giustizia europea, principi riguardanti sostanzialmente la indispensabilità della pianta organica a supporto del sistema di distribuzione dei farmaci. Inoltre, sarebbe di fatto “saltata” la norma legislativa riguardante la prelazione delle Farmacie da parte dei Comuni, prelazioni sempre più esercitate, anche grazie alla visibilità di A.S.SO.FARM., dalle Amministrazioni comunali.
Siamo ormai abituati a sopportare, riscontrare e superare sistematicamente ogni momento di difficoltà ma la irrazionalità e la confusione che scandisce i nostri tempi e pensa di sconvolgere un sistema ormai consolidato, quello farmaceutico, che esprime grandi e preziose professionalità oltre a generali apprezzamenti, impone una nuova e decisiva strategia che viene appunto da noi individuata trasformando la farmacia in un luogo dove è possibile globalmente curare la salute dei cittadini con tutte le derivate trasformazioni di ormai non più rispondenti norme quali quelle relative ad una nuova remunerazione, per quanto concerne il farmacista e, quindi, l’offerta di una dotazione di mezzi e strumenti idonei a seguire il cittadino paziente quale il fascicolo farmaceutico, in Europa meglio identificato ed adottato quale registro farmaceutico. Con la legge 69/2009, così come abbiamo accennato, si individuava un nuovo ruolo che le farmacie dovevano assumere, ruolo da sempre auspicato dalla nostra Federazione. Con il decreto legislativo del 3 ottobre 2009, n. 153 venivano individuati i nuovi servizi a forte rilevanza socio – sanitaria che possono essere erogati dalle farmacie pubbliche e private nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale. […]
All’individuazione di tali nuovi servizi, dovranno seguire i decreti attuativi necessari per il lavoro di preparazione del rinnovo della convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, convenzione scaduta ormai da oltre 10 anni. […]
La Farmacia dei servizi, comunque, può avere il giusto dovuto successo soltanto se i termini economici della manovra offriranno i margini per procedere nelle funzioni previste in tale opera.
Tra le innumerevoli iniziative è opportuno evidenziare il ruolo che A.S.SO.FARM. ha avuto nella fase legislativa riguardante i servizi pubblici locali, allorché con il Ministro per gli Affari Regionali On. Raffaele Fitto, gli onorevoli Luigi D’Ambrosio Lettieri, Vincenzo Gibiino e Aldo Brancher siamo riusciti ad evitare che nella privatizzazione dei servizi pubblici venissero ricomprese le Farmacie Comunali. Si è trattato di un grande risultato che ha premiato la coerenza e la determinazione con cui A.S.SO.FARM. ha da sempre lavorato individuando nelle Farmacie Comunali indispensabili presidi territoriali, con la separazione ed il distinguo dei servizi riferibili alla persona rispetto a quelli industriali. Una battaglia vinta che corona anni di tenace e convinta operosità. […]
Tra le numerose funzioni che la Federazione ha svolto, oltre ad una assistenza sistematica a tutti gli associati riscontrando richieste e servizi, è opportuno menzionare il lavoro svolto dall’Ufficio Studi e Ricerche, di recente costituzione, che è riuscito ad inserirsi fra le attività più importanti della Federazione stessa per aver fornito lo strumento di una conoscenza dettagliata dello stato del sistema associativo e quindi per offrire la necessaria funzione di supporto alla Federazione per la propria attività. Citiamo ad esempio il lavoro svolto dall’Ufficio Studi che è stato fondamentale per la fase di predisposizione dei Decreti attuativi della legge 69/2009 la cui conoscenza del nostro sistema, su base sia nazionale che regionale, ha consentito di apportare preziosi, significativi e documentati contributi. […]
Le politiche sindacali costituiscono un ulteriore risultato carico di soddisfazioni grazie alla professionalità ormai acquisita dalla Commissione preposta a cui sarà fornito un supporto professionale forte che si unirà ai nostri tecnici per riformulare e modulare un nuovo contratto di lavoro dosato e collocato in base alle esigenze economiche delle Aziende ed alle giuste rivendicazioni degli operatori del nostro sistema. […]
Dobbiamo affrontare momenti particolarmente delicati, abbiamo davanti un lavoro ed un compito da assolvere davvero difficile e delicato.
Il rinnovo della convenzione e la posizione che sul territorio ha assunto la SISAC, che incontreremo il 21 luglio p.v., deve vedere la Federazione pronta con un nuovo modello contributivo che, così come avviene per i privati, può trovare la giusta collocazione prelevando le quote associative direttamente alla fonte, presso le ASL, in maniera giusta omogenea ed equilibrata.
A tale processo si unisce l’ormai indispensabile procedura per ottenere un rinnovato Statuto che possa rispondere a moderne e più efficaci esigenze della Federazione. […]
Per la convenzione ribadiamo che è necessario rafforzare i concetti legati agli strumenti già accennati ovvero il registro farmaceutico in primis, per la cui applicazione chiediamo di avvalerci di risorse legate alle entrate ad A.S.SO.FARM. da parte del Servizio Sanitario Nazionale. L’incentivazione e l’applicazione di tale strumento così come la differente remunerazione del farmacista, legata alla propria professionalità, devono subire una ulteriore accelerazione intanto stiamo procedendo con l’Università di Ferrara e la nostra Collaboratrice dell’Ufficio Studi e Ricerche ad alcuni approfondimenti sul ruolo ed il lavoro del farmacista. […]

Venanzio Gizzi
Presidente Assofarm


Mondo farmaceutico
Riforma della remunerazione, verso un sistema misto

Un gruppo di lavoro Assofarm-Federfarma sta elaborando un nuovo modello di remunerazione delle farmacie. La preferenza sembrerebbe andare a un sistema misto basato su una quota fissa a pezzo più una percentuale sul prezzo di vendita. Per metà settembre attesa la proposta definitiva.

Si va dai 10 centesimi di euro della Toscana ai 30 dell’Emilia e ai 90 della Lombardia. È in media quello che intascano le farmacie per ogni ricetta del Ssn spedita, prima delle tasse e con un margine stimato al sell in del 29,50%. La stima arriva dallo studio che Assofarm ha presentato martedì al tavolo del gruppo di lavoro costituito assieme a Federfarma per elaborare un nuovo modello di remunerazione delle farmacie. L’obiettivo è quello di definire una proposta congiunta entro la metà di settembre, in modo da presentarla alla parte pubblica in tempo per l’apertura del tavolo previsto dall’emendamento alla Manovra. Tempi che potrebbero essere rispettati nonostante la crisi in corso ai vertici del sindacato titolari, perché dopo il terzo incontro di ieri il gruppo di lavoro ha già abbozzato l’impalcatura della proposta di riforma. In sostanza si conferma la preferenza per un sistema misto basato su una quota fissa a pezzo più una percentuale sul prezzo di vendita, come avviene già in Germania e in Olanda.
Per quanto concerne le quantificazioni, sulla quota fissa Federfarma e Assofarm si stanno orientando su un valore di circa tre euro, da considerare tuttavia come una sorta di retribuzione base: il gruppo di lavoro, infatti, sta definendo una griglia di riferimento che, come accade per i medici di famiglia, incrementi il livello base a seconda delle prestazioni aggiuntive erogate: scatti dovrebbero essere previsti per le farmacie con maggiore personale (per fasce di fatturato), per chi osserva più turni, per le aperture continuate o altro ancora. Esclusi ovviamente i servizi previsti dalla Legge 69/2009, che dovranno essere retribuiti in base a tariffari da concordare nella Convenzione nazionale e in quelle regionali.

(fonte: Farmacista33)


Farmacie comunali
Ravenna: Inaugurata la nuova farmacia di Ponte Nuovo

Mercoledì 21 luglio è stata inaugurata la farmacia comunale 10 di Ponte Nuovo. All’inaugurazione erano presenti il sindaco Fabrizio Matteucci, il presidente di Ravenna Farmacie, Enrico Laghi, e il presidente della circoscrizione Seconda Paolo Domenicali. “L’apertura della farmacia a Ponte Nuovo risponde ad un’esigenza manifestata più volte dai cittadini e alla politica di questa Amministrazione di decentrare, quando è possibile, i servizi”, commenta il sindaco Fabrizio Matteucci.
“In questo contesto - prosegue Matteucci - le Circoscrizioni svolgono un ruolo prezioso di collettore dei bisogni dei cittadini. Sono migliaia i ravennati che si rivolgono ogni anno ai nostri uffici decentrati. Il governo Berlusconi vuole abolire le Circoscrizioni. Certamente noi non disperderemo questo importante patrimonio di sensibilità e competenze”.


Quarta farmacia comunale a Velletri

«Con questa nuova farmacia – ha detto il sindaco - aumentiamo l’offerta per i cittadini in una zona oggi non servita. Le farmacie comunali sono uno degli esempi di come la buona amministrazione può dare servizi ai cittadini e anche risanare le casse comunali. Quando sono arrivato le farmacie comunali erano in perdita, senza nessun interesse da parte dei cittadini perché inospitali. Adesso abbiamo utili importanti e soddisfazione dei cittadini. Ricordo le critiche preventive e gratuite prima dell’apertura della terza farmacia comunale di via della Caranella smentite, poi, dai fatti e dai numeri. Mi aspetto lo stesso successo per questa nuova farmacia comunale».


Farmacie Comunali
Farmacisti in Aiuto

Riportiamo di seguito stralci della relazione presentata da Farmacisti in Aiuto Onlus all’Assemblea Assofarm. Farmacisti in Aiuto è un’associazione che si ccupa principalmente di sostegno a distanza (India e Tanzania). Attualmente aderiscono circa 90 farmacie dislocate in tutta Italia.
[...] A seguito del terremoto in Abruzzo, abbiamo coordinato con ASSOFARM un gruppo di farmacisti volontari, organizzando una turnazione nelle farmacie rimaste in piedi.
Il contributo di molti nostri clienti, che sostiene direttamente – sempre tramite la nostra Associazione – alcuni bambini a distanza, ci ha consentito con il tempo di ampliare i nostri progetti.
In Tanzania contribuiamo alle spese di mantenmento dell’Amani School, la scuola primaria gestita dai Padri Stimmatini. Nel 2009, grazie al sostegno offerto a più di 110 bambini, è stato possibile partecipare al finanziamento della mensa, della sistemazione e dotazione di materiale di una sala audiovisivi e della biblioteca. In India Farmacisti in Aiuto sostiene quasi 170 bambini, permettendo loro, nei tre villaggi nei quali operiamo, di frequentare un “Tution Center”, una sorta di doposcuola.
Abbiamo partecipato al sostegno del lebbrosario fornendo loro mensilmente le scorte alimentari. Grazie all’opera sul campo della Namaste Wings to Fly e all’intervento congiunto dei Farmacisti in aiuto con ASSOFARM, è stato possibile garantire numerosi interventi a livello sanitario. Con il contributo di ASSOFARM siamo riusciti a non chiudere un dispensario farmaceutico, con annesso pronto soccorso, che garantisce assistenza sanitaria e medica ad un villaggio molto popoloso della costa del Tamil Nadu nel distretto di Colachel, zona colpita dallo Tsunami del 2004. In questa parte del mondo curare una malattia, eseguire degli approfondimenti medici, fare una trasfusione di sangue costa molto. Le lunghe liste di attesa, scarse informazioni da parte dei medici e discriminazione di ogni tipo obbligano il più delle volte i ceti meno benestanti e svantaggiati a rivolgersi a strutture private con parcelle salatissime. E’ per questo che da qualche anno Namaste Wings to Fly ONG riconosciuta dal governo indiano, ha avviato e gestisce efficacemente un dispensario medico rivolto alle comunità assistite, residenti nei pressi della loro sede in questa particolare area geografica. Il dispensario fornisce gratuitamente assistenza, consultazione medica, rimborso dei test medici di base e medicinali - per le patologie più frequenti e diffuse - alle famiglie dei bimbi e alle nonnine sostenute a distanza grazie al nostro operatore locale. Un medico e due infermiere dell’ospedale di Nagercoil, il più vicino centro abitato della zona, vi si recano settimanalmente (di solito la domenica, per tutto il giorno) per erogare tali servizi.
Nel 2008, con l’espansione delle attività di Namaste Wings to Fly e il trasferimento in un nuovo edificio polifunzionale, il dispensario, anche grazie al nostro intervento, è stato dotato di altre apparecchiature: una macchina per effettuare elettrocardiogrammi, una per inalazioni di aerosol e altri utili strumenti medici (per la misurazione della pressione sanguigna, dei valori diabetici del sangue ecc.). Un secondo progetto, seguito a partire da fine 2009 ed attualmente in corso, consiste in un programma di vaccinazione contro l’epatite B.
Lo schema di vaccinazione prevede tre dosi, con un possibile richiamo dopo 10 anni. Il suo costo, in India, è di circa 5-6 euro.
La Namastè, dopo aver scoperto casualmente la positività al virus di uno dei bambini ospitati in casa-famiglia, ha immediatamente proceduto alla vaccinazione di tutti loro. Ma nei villaggi da cui loro provengono il virus prospera e si propaga, tra ignoranza, malnutrizione, sporcizia e promiscuità, per cui, dopo aver organizzato una campagna di sensibilizzazione e di conoscenza ella malattia, sarebbe nostra intenzione vaccinare, almeno, tutti i bambini al di sotto dei 12 anni di età dei villaggi di pescatori, più esposti al contagio.
I bambini che hanno beneficiato della campagna di vaccinazioni contro l’epatite B nel 2009 e nei primi mesi del 2010 sono stati 500 in totale. I Farmacisti in aiuto grazie all’apporto consistente di Assofarm e al contributo di una nostra sostenitrice sono riusciti a finanziare con 1500 euro la vaccinazione di 250 bambini (dato di febbraio 2010). Ma abbiamo ancora una lunga lista di richieste.
Infine sosteniamo le spese, in India, di straordinari interventi sanitari e della degenza dei pazienti. Dal 2008 la nostra Associazione si è presa cura dei casi di Bareetha Bevi, una ragazza indiana che necessitava un trapianto di reni e di Davilson, il padre di due bimbi adottati a distanza da noi, che aveva subìto un trapianto di reni. Il prezioso contributo di ASSOFARM ha coperto le spese per la terapia antirigetto cui è stato sottoposto il signor Davilson.


Mondo farmaceutico
Farmacie salve, paga l’impresa

Mentre il Parlamento si accinge a discutere in aula i dettagli della manovra economica, Assobiotec, l’Associazione per lo Sviluppo delle Biotecnologie, che fa parte di Federchimica, vuole denunciare una profonda ingiustizia. Mi riferisco alla scelta fatta in Commissione Bilancio di porre a carico dell’industria farmaceutica una parte di quanto, nella proposta originaria del governo, le farmacie erano chiamate a restituire all’erario. Con questa misura, quindi, in un momento in cui vengono chiesti sacrifici a tutte le categorie, verrebbero aumentati di quasi 2 punti percentuali i margini dei farmacisti, già tra i più alti d’Europa, ratificando per legge un mero privilegio commerciale, quale l’extra sconto acquisito negli anni grazie agli sconti dei grossisti. Il vantaggio concesso ai farmacisti, a tutto scapito delle aziende di ricerca, si innesterebbe in un sistema già ad oggi paradossale, in cui lo stato paga a questa categoria ben il 50% di quanto stanziato per remunerare le aziende che investono nel processo di ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione del farmaco innovativo.          
Questa specifica misura si collocherebbe inoltre all’interno di una manovra che, prevedendo lo spostamento di 600 milioni di euro dalla spesa ospedaliera alla territoriale, già penalizzerebbe pesantemente l’industria, chiamata a ripianare eventuali sfondamenti di spesa per queste categorie di farmaci, prima a carico delle Regioni. Mentre i farmacisti godrebbero di quasi il 30% di questo fatturato, che prima non passava per il canale della farmacia. Si tratta di circa 200 milioni di euro, che si sommano agli oltre 200 derivanti dall’aumento del l’1,82% dei margini di legge di loro spettanza.
È incomprensibile che, mentre il governo, attraverso il ministro della Salute, dichiara di non voler operare, in questa manovra, ulteriori tagli ai prezzi dei farmaci venga dato il via libera a una misura che favorisce una categoria a scapito delle aziende che investono in nuovi farmaci e terapie innovative. In questo contesto è evidente che l’industria innovativa non sarà certo stimolata a continuare a investire nel nostro paese: in un solo colpo verrebbero compromessi tutti gli sforzi fatti in questi anni da numerosi attori per richiamare in Italia risorse preziose. Mi riferisco, tra le varie iniziative, all’accordo siglato da Agenzia italiana del farmaco, Istituto superiore di Sanità e Assobiotec per incentivare e agevolare l’avvio in Italia di un numero sempre maggiore di sperimentazioni cliniche di Fase precoce. Sono in gioco il futuro del nostro paese e la salute dei cittadini: ancora una volta, dovremmo imparare a guardare all’Europa, a quei paesi dove, accanto a misure rigorose per il contenimento della spesa pubblica, si avviano iniziative ed investimenti per il rilancio della ricerca e per il sostegno all’innovazione, e si supportano le imprese che concretamente fanno innovazione.

(fonte: Sole24ore.it)


Finanziaria: Adf, grossisti farmaci contestano manovra

Le imprese aderenti all’Associazione Distributori Farmaceutici (Adf) si riuniranno domani mattina in assemblea straordinaria contro le misure previste dalla manovra anticrisi. Le imprese contestano in particolare l’articolo 11 comma 6 del decreto legge che prevede un taglio del 55% dei margini commerciali.
I costi per assicurare il rifornimento dei medicinali alle 18.000 farmacie italiane, si legge in una nota, hanno finora consentito un utile medio netto delle imprese di appena lo 0,13% sul fatturato. Se il provvedimento dovesse essere approvato la perdita di margine operativo per le aziende del settore metterebbe in ginocchio il servizio distributivo dei medicinali.
Degli oltre 400 mln ricavati con il taglio, si rileva nel comunicato, almeno 250 graveranno sul conto economico delle aziende di distribuzione, la rimanente parte sul conto delle farmacie. In un settore in cui gli investimenti tecnologici ed informatici per assicurare un’elevata produttivita’ sono stati gia’ realizzati, non ci sarebbe altra strada per bilanciare le perdite se non incidere sul livello dei servizi, con la conseguente drastica riduzione della forza lavoro direttamente impegnata nonche’ del numero degli operatori addetti ai servizi di trasporto o di altro genere, affidati in outsourcing. I grossisti di medicinali protestano per non essere stati finora ascoltati sulle possibili alternative capaci di garantire, a parita’ di gettito per le finanze pubbliche, un piu’ corretto equilibrio nella suddivisione dei necessari sacrifici fra i diversi attori della filiera e tornano a sollecitare un incontro urgente. A seguito dell’assemblea straordinaria che avra’ luogo domani, le imprese aderenti ad Adf sospenderanno l’attivita’ di distribuzione dei medicinali pur consapevoli del disservizio che sara’ arrecato ai cittadini.

(Fonte: Borsa Italiana)


Mondo farmaceutico
Manovra: Federfarma, rigore equo per la filiera del farmaco

Sostenere che le farmacie, se venissero accolte le loro richieste, non contribuirebbero al contenimento della spesa richiesto dalla manovra finanziaria del Governo, ma potrebbero addirittura guadagnare di più - come ha fatto il Presidente di Farmindustria Sergio Dompè in un intervento pubblicato sul Sole 24 Ore di domenica 4 luglio - è un’affermazione non fondata. Lo dichiara Annarosa Racca, Presidente di Federfarma.                                    
Le farmacie non hanno chiesto al Governo e al Parlamento di essere esonerate dai sacrifici, né tanto meno di guadagnare di più; hanno chiesto di pagare un importo sostenibile, proporzionato alle loro possibilità economiche, e hanno chiesto di ripartire equamente l’intero sacrificio richiesto sull’intera filiera, di cui fanno parte anche industrie e grossisti. Oggi, invece, le misure previste dalla manovra gravano quasi totalmente sulle farmacie, chiamate a pagare, di tasca propria, oltre 400 dei 600 milioni di euro richiesti al settore, oltre a quota parte degli altri risparmi posti a carico dell’intera filiera.
L’emendamento che dovrebbe essere presentato oggi dal relatore e Presidente dalla V Commissione, senatore Antonio Azzollini, tiene conto proprio di questa richiesta e attribuisce, per soli 6 mesi, una parte dell’onere (circa 130 milioni di euro) all’industria farmaceutica. Industria che, comunque, come richiesto a gran voce da Farmindustria e preannunciato dal Ministro della salute Ferruccio Fazio, ha ottenuto la cancellazione delle gare, previste dal 2011, per ridurre i prezzi dei medicinali a brevetto scaduto. Dal 2011, secondo quanto previsto dall’emendamento, l’industria non dovrà sostenere altri oneri, mentre la farmacia continuerà a contribuire al contenimento della spesa attraverso un nuovo sistema di remunerazione per i farmaci erogati a carico del SSN. Il nuovo sistema di remunerazione, non più interamente agganciato al prezzo del farmaco, dovrà garantire “una riduzione della spesa per il SSN”.
Si tratta di una rivoluzione che inciderà profondamente sull’economia delle farmacie e che tenderà a remunerare la prestazione professionale del farmacista più che l’attività commerciale, come auspicato dallo stesso Ministro della salute. Per quanto riguarda, infine, i farmaci che, secondo quanto previsto dalla manovra, dovrebbero essere trasferiti dall’assistenza farmaceutica ospedaliera alla farmaceutica territoriale per un importo pari a 600 milioni l’anno, va chiarito che con il trasferimento di farmaci all’assistenza farmaceutica territoriale, l’eventuale sforamento non sarà più ripianato dalle Regioni ma dalla filiera del farmaco, industria, grossisti, farmacie, come previsto dalla legge. Ciò comporterà un alleggerimento degli oneri per le Regioni, trasferendone il carico proporzionalmente sull’intera filiera.
A seguito del trasferimento dalla farmaceutica ospedaliera alla territoriale questi farmaci continueranno ad essere acquistati dalle ASL e potranno essere affidati alle farmacie che li distribuiranno ai pazienti con un compenso fortemente ridotto: nessun guadagno, quindi, per le farmacie, ma solo un’ulteriore forma di collaborazione al contenimento della spesa grazie al monitoraggio che le farmacie da sempre assicurano sui farmaci erogati a carico del SSN. [...]

(fonte: Repubblica.it)


Pazienti, no farmaci Aids e cancro in farmacia

"Chiediamo il ritiro della norma contenuta nella manovra economica, in esame al Senato, che prevede lo spostamento di alcuni farmaci, attualmente di uso ospedaliero e per un importo pari a 600 milioni di euro, dall’ospedale alle farmacie". Cosi’ le Associazioni dei pazienti oncologici e dei malati di Aids, preoccupate delle ‘’finalita’ economiche’’ della misura e "dei rischi per la continuita’ e la qualita’ delle cure". Trattandosi di farmaci molto costosi, spiegano le Associazioni, uno dei rischi potrebbe essere la non "disponibilita’ del farmaco a livello di farmacia territoriale, in quanto le piccole farmacie potrebbero non essere in grado di tenere scorte di medicinali che rischiano di scadere prima di essere venduti". I pazienti temono che la norma possa portare a un "minore controllo dell’aderenza al farmaco, fattore centrale per il successo della terapia", e che "l’incentivazione all’utilizzo di generici di imminente produzione", comporti nel tempo la gratuita’ solo del generico, e "per avere il farmaco cui si e’ abituati si debba integrare il costo". Per queste ragioni, il Network di persone sieropositive (Nps Italia onlus) e la Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo), hanno presentato al Governo e all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) un documento analitico sugli effetti del provvedimento chiedendo, oltre al rispetto della "tutela della salute", che la "scelta venga fatta in seguito a una consultazione e una spiegazione".

(fonte: ANSA)


Mondo farmaceutico
Farmacie online: speranza o rischio?

Aumentare la concorrenza nel mercato della vendita dei farmaci e ridurre, di conseguenza, il costo dei medicinali: queste sono le opportunità che starebbero facendo cambiare opinione al governo italiano riguardo le farmacie online. Recentemente, in occasione di una riunione con i colleghi dell’Ue, Ferruccio Fazio, ministro della Salute italiano, ha aperto qualche spiraglio alle farmacie online anche nel Belpaese. Non si è trattato di un via libera incondizionato, ma della presa di coscienza che - se opportunamente regolata - la vendita di farmaci online potrebbe portare vantaggi ai consumatori.            
Fazio non ha escluso che in un prossimo futuro le farmacie online possano sbarcare ufficialmente anche nel nostro Paese. A margine di un incontro con ministri della Salute europei, infatti, ha dichiarato: “La nostra era una posizione di chiusura, ora stiamo valutando una posizione più moderna, di apertura alla vendita online per quei farmaci che non sono prescrivibili”. Nelle intenzioni del ministro, il via libera ai farmaci via internet potrebbe essere concesso a fronte di precise garanzie e limitazioni allo scopo di aumentare la concorrenza sul mercato e quindi generare una riduzione media dei prezzi delle medicine. La posizione espressa da ministro non convince Federfarma, associazione di categoria dei titolari di farmacia, che ritiene inutile nel contesto italiano la svolta virtuale. Commentando le dicharazioni di Fazio, Annarosa Racca - presidente di Federfarma - ha dichiarato: “La farmacia online in Italia, dove non mancano gli esercizi ‘sotto casa’ e dove il servizio è capillare è inutile. Il sistema italiano fino ad oggi ha funzionato bene, arginando il fenomeno della contraffazione, grazie alla capacità di tracciare perfettamente il percorso dei medicinali. Nei Paesi del Nord Europa ci sono le farmacie online perché gli esercizi sono meno diffusi, più distanti. I nostri sono, invece, molto diffusi.”
Venendo a conoscenza degli scenari aperti dal ministero, i consumatori si sono invece dimostrati subito soddisfatti. Per l’Aduc, per esempio: “Se si arrivasse alla legalizzazione del commercio online a livello europeo, aumenterebbe innanzitutto la concorrenza e diminuirebbero i costi dei farmaci. Si potrebbe così scegliere fra un numero potenzialmente illimitato di farmacie in tutta Europa, evitando i costi legati alla distribuzione ogni volta che ci si reca fisicamente in farmacia. Soprattutto, si offrirebbe un canale regolamentato e controllato di vendita online, già oggi molto utilizzato in Italia con tutti i rischi e pericoli legati alla situazione di illegalità”.
Nella convinzione di alcuni, il rischio che le farmacie online amplifichino il fenomeno della distribuzione di medicine illegali è da prendere in seria considerazione. Secondo il presidente dell’Agenzia italiana del Farmaco, Domenico di Giorgio, allo stato attuale solo l’1% delle farmacie online è legale. Basandosi sui numeri riportati in una recente indagine del Censis, Di Giorgio ha reso noto come in moltissimi casi la vendita di medicine online rappresenti un problema perché interessa farmaci illegali, spesso provenienti dall’Asia, e le cosiddette “medicine farsa”, utilizzate per portare a termine frodi informatiche.

(fonte: lastampa.it)                                                 


Mondo farmaceutico
Web: Racca, online inutile in Italia dove servizio e’ capillare

La farmacia online in Italia, dove non mancano gli esercizi ‘sotto casa’ e dove il servizio è capillare “è inutile. E’ una novità, quindi, che non serve” . Anche perché, il sistema italiano fino ad oggi “ha funzionato bene, arginando il fenomeno della contraffazione, grazie alla capacità di tracciare perfettamente il percorso dei medicinali”. Ne è convinta Annarosa Racca, presidente di Federfarma che commenta l’annuncio il ministro della Salute Ferruccio Fazio su un possibile via libera, a fronte di precise garanzie, alle farmacie online per la vendita di medicinali senza ricetta. “La farmacia italiana del territorio - spiega Racca all’Adnkronos Salute - ha sempre garantito la massima sicurezza. Nei Paesi del Nord Europa ci sono le farmacie online perché gli esercizi sono meno diffusi, più distanti. I nostri sono, invece, molto diffusi. E anche sugli orari è aumentata la disponibilità”. Due elementi fondamentali per gli utenti, sicurezza e capillarità, “sono sempre state garantite dalle farmacie sul territorio”. I farmacisti di Federfarma, però, sono disponibili a confrontarsi con il ministro “se si tratterà, per esempio, di aprire alla vendita online da parte delle 17 mila farmacie del territorio - conclude Racca - quindi con una garanzia alle spalle. Ma se si tratterà di siti che possono in qualche modo sfuggire al controllo, è un altro conto”.

(fonte: Adnkronos Salute)
Newsletter 2023
newsletter



Formazione a Distanza