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Notizie n. 45

Editoriale
Farmacie Comunali
Mondo Farmaceutico

Editoriale
Una strada sempre più in salita

Invece di migliorare, la situazione peggiora. La crisi economica del sistema pubblico italiano si riverbera infatti nel nostro settore per qualcosa di più della mancanza di denaro, fino a minacciare di deteriorare gli stessi “metodi” di un moderno confronto sociale. Un confronto che deve basarsi sull’oggettività delle analisi socio-economiche delle diverse parti in campo, piuttosto che sull’imposizione del proprio potere contrattuale.

Partiamo dalla cronaca delle ultime settimane. Il 16 giugno scorso Assofarm e Federfarm incontrano il Ministro della Salute per illustrare meglio la drammaticità della situazione delle farmacie italiane qualora non vengano apportate sostanziali modifiche ai termini presenti nella manovra economica.
La risposta di Fazio è stata quella di una decisa indisponibilità ad ogni azione di “spalmamento” della percentuale di sacrifici all’interno della filiera del farmaco, accompagnata peraltro dalla preghiera di inoltrare tale richiesta presso altre sedi istituzionali.
L’unica apertura del Ministero della Salute riguarda la possibilità di ottenere qualche recupero sui margini attraverso l’erogazione dei servizi sanitari previsti dalla legge 69 dello scorso anno. Servizi per i quali Fazio si era impegnato a sostenere l’emanazione dei decreti attuativi nel giro di una settimana.
Venerdì 25 giugno c’è stato un’altra riunione tra Assofarm, Federfarma e Fofi con il Ministero. Durante i pochi attimi in cui a presenziato, il Ministro Fazio ha accusato le farmacie di aver tradito l’impegno preso di non esercitare pressioni su altri ambienti istituzionali al fine di ottenere la distribuzione del 3,65% di sconti su altri settori della filiera.                                                   
In passato non abbiamo mai registrato posizioni così rigide e contorte nella sostanza, e così scomposte nei modi. Se da un lato non ci è chiaro chi possa avere attuato qualche tentativo di lobby politica in chissà quali sedi, dall’altro tali affermazioni fan sorgere il dubbio che effettivamente qualche ripensamento su questo 3,65% possa esserci stato all’interno del Governo.
Pensiero che, se può farci ben sperare per i riflessi che avrebbe sui bilanci delle nostre associate, ci impensierisce sulla compattezza istituzionale riguardo la manovra stessa. Riteniamo che in una situazione di tale delicatezza serva maggiore trasparenza in quanto si afferma, e maggiore disponibilità all’ascolto quando ci si confronta.
Nell’ambito di questo confronto, le farmacie portano elementi chiari: primi fra tutti l’impossibilità matematica di sopportare un’ulteriore perdita del 3,65% sui margini, e la dimostrazione che ogni taglio ai distributori ricadrebbe immediatamente sulle farmacie. Ai nostri si aggiungono altri dati, come ad esempio quelli di bilancio dei produttori, emersi nella recente Assemblea di Farmindustria. Si tratta di risultati migliori dei nostri, tali da far rilanciare la proposta di “spalmamento” dei tagli anche all’industria farmaceutica. La solidarietà va richiesta a chi può permettersela, non a chi non può rifiutarla.
Inoltre, la scappatoia offerta dal Ministro Fazio di recuperare questo 3,65% di margine attraverso l’erogazione dei servizi sanitaria merita qualche considerazione critica. Il Governo, in buona sostanza, toglie alla filiera altro denaro proponendo di recuperarlo con soldi non suoi, visto il fatto che i servizi della 69 sarebbero finanziati dalle Regioni. Il condizionale peraltro è d’obbligo, visto che al momento è tutt’altro che certo che questi servizi verranno remunerati.
E non può essere dimenticato che una recente ricerca commissionata da Federfarma Lazio (già citata nel precedente “Notizie da Assofarm”) dimostra come pochissime farmacie saranno in grado di sopportare gli impegni logistici necessari alla fornitura di questi servizi.
I servizi non possono essere una merce di scambio del Governo, perché è un campo che non gli compete e perché ancora una volta le regole del gioco che ha scritto non sono né certe né chiare.
Ma ancor più grave appare ormai la considerazione politica che i servizi rivestono oggi nel rapporto tra farmacie ed SSN. Le recenti parole di Fazio sembrano farli passare come un “favore” fatto dalle regioni alle farmacie, mentre invece essi sono un importante contributo che le farmacie possono offrire al contenimento della spesa sanitaria pubblica e al miglioramento dell’assistenza sanitaria ai cittadini.
C’è insomma qualcosa di profondamente scoraggiante nel constatare che, mentre il dibattito si approfondisce anche attraverso nuovi dati e ricerche di settore, mentre diverse associazioni di categoria convergono le loro posizioni come raramente è accaduto in passato, le posizioni del Governo si irrigiscono al punto da far credere che davvero sia in atto una semplice operazione di cassa, invece che di rafforzamento dell’efficienza del sistema.
A costo di sembrare ripetitivi, il punto di vista della nostra Federazione è lo stesso di un mese fa.
Si chiede al Governo di ridistribuire sull’intera filiera (industria, grossista, farmacia) in modo più equo l’onere previsto per il comparto farmaceutico. Attualmente tale onere, pari complessivamente a 600 milioni di euro l’anno, grava per oltre due terzi (più di 400 milioni l’anno) a carico delle sole farmacie.
Le farmacie pubbliche e private non sono in grado di sopportare il peso di questo intervento economico. Se così non sarà, le farmacie saranno costrette a tagliare le spese, a partire da quelle per il personale, a ridurre le scorte e l’assortimento e a far pagare ai cittadini tutti i servizi oggi spesso offerti gratuitamente.
Già prima della manovra il margine della farmacia per la distribuzione di farmaci in regime di SSN era esiguo, pericolosamente vicino allo zero. Con questa manovra, la dispensazione di farmaci in regime di SSN diventa per la farmacia un’attività in perdita. Poiché nessuna azienda può lavorare in perdita e per la maggior parte delle farmacie l’erogazione di farmaci in regime di SSN è l’attività preponderante, le farmacie saranno costrette a breve a interrompere l’erogazione dei farmaci a carico del SSN. I cittadini dovranno quindi pagare i farmaci di tasca propria e chiedere il rimborso alla ASL.
Assofarm chiede quindi al Parlamento di modificare la manovra ridistribuendo il taglio del 3,65% in modo equo sull’intera filiera del farmaco, industria, grossista, farmacia, e fanno appello alla sensibilità del Governo, e del Ministro Tremonti in particolare, tenendo conto che la correzione richiesta non modifica il saldo della manovra.

Venanzio Gizzi
Presidente Assofarm



Farmacie Comunali
«Culla termica» in farmacia per i neonati non riconosciuti

Si chiameranno «culle per la vita». Sono vere e proprie culle che potranno ospitare i bimbi nati e abbandonati a Roma. La prima a essere installata in una farmacia (dopo la “ruota” entrata in funzione l’anno scorso al policlinico Casilino, che garantisce l’anonimato delle donne che non vogliono tenere i bambini), in via sperimentale, sarà a via Prenestina 1206 presso la farmacia comunale di Colle Prenestino intorno alla fine settembre per essere pronta da ottobre. Se avrà successo ne seguiranno altre.                 
Il progetto «la farmacia un bene comune» ideato da Farmacap e dal Comune di Roma prevede la copertura del territorio capitolino attraverso le 42 farmacie comunali. L’iniziativa è stata presentata ieri mattina in Campidoglio dall’assessore capitolino alle politiche sociali, Sveva Belviso e dal presidente di Farmacap, Franco Condò. A Roma ogni anno sono circa 400 i bambini nati in ospedale che non vengono riconosciuti «di questi 15 - 20 vengono partoriti non si sa dove e poi abbandonati per strada - ha detto Belviso - ecco perché la necessità di questa che è un’iniziativa significativa e che va incontro all’idea dell’amministrazione di tutela e di difesa della vita. Questo è un progetto pilota e da settembre partirà una campagna informativa anche in diverse lingue».                               
La culla termica sarà installata all’interno della farmacia (costerà 15mila euro) e la mamma manterrà un anonimato assoluto nel momento in cui deciderà di abbandonare il neonato che però sarà affidato a una struttura nella quale potrà essere protetto e passare le prime ore di vita al sicuro. «Farmacap si conferma un punto di riferimento socio-sanitario importante per la città - ha detto Condò - nei prossimi due anni apriremo altre 5 farmacie in periferia». E sempre a cominciare dalla periferie verrano poi installate le altre culle termiche. Accanto a queste Farmacap ha messo a punto nuove iniziative per l’allattamento naturale attraverso specialisti ed esperti ai quali le future mamme potranno rivolgersi per avere informazioni e indicazioni. Poi Condò ha chiarito un dubbio in materia di spesa sanitaria: «Qualcuno ci ha accusato di pagare i farmaci 4-5 volte di più ma è un’assurdità. Al limite paghiamo qualcosa con qualche punto di percentuale in più ma non i farmaci, al limite gli altri prodotti». «Farmacap non paga di più ma paga meno - ha spiegato - la nostra azienda acquista farmaci attraverso gare europee e attraverso i grossisti otteniamo sconti anche del 30%». Per Condò è fondamentale «dividere la categoria “farmaco” da quella “altri prodotti” come i pannolini o i prodotti per ciliaci, quelli sì acquistati a costo più elevato rispetto alla grande distribuzione che conta sui grandi numeri e che di questi prodotti ne compra a migliaia risparmiando così sugli ordini».

(fonte: Il Giornale)


Campi Bisenzio, campagna contro l’obesità

Il 23 maggio scorso volontari e i medici della Fratellanza Popolare di San Donnino Hanno inaugurato il nuovo ambulatorio per la tomografia.
Parallelamente a ciò è stata avviata la campagna “Dai peso al tuo peso” di prevenzione e di assistenza all’obesità, realizzata in collaborazione con Farmapiana di Campi Bisenzio.
L’iniziativa si pone come strumento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui problemi che l’obesità e il sovrappeso possono comportare sulla persona. La campagna è rivolta a tutti coloro i quali sono affetti da queste patologie e disfunzioni metaboliche e prevede, tra le altre, una visita gratuita al fine di poter verificare la presenza delle problematiche di sovrappeso e di possibili patologie collegate.
Riguardo l’ambulatorio, è stata inaugurata la nuova macchina per la Tomografia a Coerenza Ottica (OCT), la quale, attraverso l’uso di una sonda laser ad infrarossi, permette di ricostruire l’anatomia della retina in maniera non invasiva e assolutamente non fastidiosa per il paziente. L’esame OCT, effettuato con un macchinario del valore di 50mila euro, permette di fornire diagnosi, anche precoci, di tutte le patologie retiniche, consentendo quindi di selezionare i casi più a rischio e seguirli con particolare attenzione fornendo la terapia più idonea.
«Prevenire è uno dei punti fermi della nostra missione» dice Alessio Ciriolo, Presidente della Fratellanza. «Chi ci vede solo come “quelli che portano le ambulanze”, attraverso queste campagne, avranno modo di capire che il nostro è un compito molto più ampio e complesso, ma nello stesso tempo esaltante e avvincente. Non esistiamo solo per curare danni e arrivare dopo che sono accaduti, ma per prevenirli con l’ambizione di dare sempre più benessere alle nostre comunità attraverso persone, volontari e medici, capaci di offrire servizi di qualità».


Mondo Farmaceutico
Sos farmacisti, servizi a rischio per 1 mln italiani

Se la manovra economica 2011-2012 approvata dal Governo non sara’ modificata nel corso dell’iter parlamentare del decreto, ‘’le farmacie private a rischio di immediata chiusura sarebbero circa il 25%, dislocate in tutte le regioni’’. Con il risultato che ‘’quasi 1 milione di cittadini, sui 4 milioni che ogni giorno si recano in una farmacia, verrebbero privati di un servizio di assistenza primario e fondamentale’’. E’ l’allarme lanciato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa organizzata da Federfarma Lazio, dai responsabili regionali della federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani (Federfarma), preoccupati che le ‘’penalizzanti’’ misure contenute nella manovra costringeranno molte farmacie, soprattutto nei piccoli centri, ad abbassare definitivamente la saracinesca. Con un serio danno per la ‘’collettivita’’’ e con ricadute occupazionali: si stima infatti che potrebbero perdere il loro posto circa 18 mila lavoratori, in media uno per ogni farmacia privata. ‘’Se la manovra fosse approvata dal Parlamento cosi’ come e’ uscita da Palazzo Chigi - sottolineato i responsabili regionali - i primi a risentirne sarebbero proprio i cittadini, in particolare gli over 65 - che avrebbero difficolta’ non solo a reperire i farmaci, anche quelli piu’ comuni come i cardiovascolari, gli antibiotici, gli analgesici, gli oncologici o quelli per diabetici, ma addirittura a trovare una farmacia aperta nelle vicinanze’’. [..]                            
Saracinesche abbassate in molte Province del Lazio, ma anche in Piemonte, Molise, Veneto e Liguria. La manovra economica messa a punto dal Governo agita i farmacisti italiani, che questa mattina, nel corso di una conferenza stampa organizzata da Federfarma Lazio, hanno fatto il punto della situazione, paventando il rischio chiusura per il 25% delle farmacie, soprattutto nei piccoli centri. Secondo le prime stime effettuate dalle federazioni regionali, infatti, nella Regione Lazio rischiano di chiudere circa 300 farmacie su oltre 1400, poco meno del 25%. ‘’Drammatica’’, ad esempio, viene definita la situazione nella Provincia di Rieti, dove sono a rischio il 90% delle 75 farmacie presenti sul territorio. Ma problemi analoghi coinvolgono anche la Provincia di Frosinone, su 150 farmacie il 10% sono a rischio chiusura ma ben il 45% si dichiarano ‘’in sofferenza’’, quella di Viterbo, dove il rischio di abbassare la saracinesca e’ alto per il 10% delle 82 farmacie presenti, e anche la Provincia di Roma, dove a rischiare la chiusura sarebbero circa 50 esercizi farmaceutici. E la situazione certo non migliora nel resto d’Italia. Nella regione Umbria sono a rischio 50 farmacie private su 250 (20%), mentre in Piemonte le farmacie in seria difficolta’ sarebbero 300 su 1430 (tra il 20 e il 25%). Spicca poi il dato del Molise, dove la possibilita’ di chiudere e’ alta per il 50% (tutte situate in comuni sotto i mille abitanti) delle 164 farmacie regionali. Ma sono tante le realta’ a rischiare drastici ridimensionamenti, secondo i responsabili regionali della federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani: 50 su 230 in Provincia di Lecce, e 50 farmacie a rischio ciascuno per Veneto e Liguria.

(fonte: ANSA)

Farmacie comunali
Milano, farmacie contro il fumo

A Milano la guerra al fumo si combatte anche in farmacia, grazie a psicologi specializzati pronti ad aiutare i pentiti delle bionde a dire addio al pacchetto senza traumi o ricadute. Il progetto di attrezzare i negozi con la croce verde a veri e propri centri antifumo è stato presentato ieri all’Istituto nazionale tumori (Int) del capoluogo lombardo, durante l’annuale incontro con gli studenti organizzato dall’Irccs per la Giornata mondiale senza tabacco. Dopo avere attivato il servizio dello psicologo di quartiere in farmacia, sempre in farmacia «l’assessorato alla Salute del Comune di Milano sosterrà la presenza di uno psicologo dell’Int esperto di lotta al tabagismo», spiega Roberto Boffi, responsabile dell’Unità prevenzione danni da fumo dell’Istituto. Si partirà a settembre in 5 delle 84 farmacie comunali gestite in città dal gruppo Admenta. «La fase sperimentale durerà 6 mesi - precisa l’esperto - e prevede la presenza costante di un farmacista formato da noi, affiancato una volta alla settimana da un nostro psicologo». Doppio lo scopo: «Da una parte assistere i farmacisti affinché possano acquisire tutte le competenze necessarie a supportare un percorso di disassuefazione, se necessario anche suggerendo farmaci specifici - continua Boffi - dall’altra fornire un sostegno diretto alle persone che richiedono un sostegno psicologico maggiore e più specifico». Già da oggi, inoltre, in tutte le 160 farmacie comunali Admenta presenti in Lombardia, Emilia Romagna e Toscana saranno a disposizione tre cartoline motivazionali gratuite per dire basta al fumo, ideate dai ragazzi che negli anni hanno partecipato al “World No Tobacco Day” dell’Int. Sempre nelle farmacie, nuovi baluardi della lotta al fumo, è possibile infine acquistare il manuale “Spegnila!” in cui l’Int passa in rassegna i vari metodi per smettere. Il ricavato va alla ricerca sul cancro.

( da Farmacista 33)


Mondo Farmaceutico
Altroconsumo: la campagna “prezzi dei farmaci trasparenti” ha fatto flop

Secondo l’Associazione dei Consumatori “Altroconsumo” la campagna “prezzi dei farmaci trasparenti”, voluta dal Garante per la sorveglianza dei prezzi nel 2008 che prevedeva l’esposizione di un cartello nelle farmacie con l’indicazione dei prezzi di vendita al pubblico dei 20 farmaci da banco più venduti è stata un fallimento. Lo dimostra il sempre minore interessa da parte delle farmacie a esporre il cartello con l’indicazione “prezzi trasparenti”. L’inchiesta condotta in dieci città italiane ha messo in evidenza come le aspettative del Garante siano state disattese. L’esposizione di un cartello nelle farmacie con l’indicazione dei prezzi di vendita al pubblico dei 20 farmaci da banco più venduti era presente solo in alcuni punti vendita e con grandi differenze tra città e città.                   
Le città coinvolte nell’inchiesta sono state Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Verona.
“L’iniziativa in verità non ha mai veramente preso piede. Oggi, a distanza di due anni dal nostro primo monitoraggio, i dati in nostro possesso dimostrano ancora una volta il suo scarso appeal.
Secondo la rilevazione di quest’anno (aprile 2010), infatti, condotta nelle farmacie, parafarmacie e corner della grande distribuzione di dieci città italiane, solo un quarto dei punti vendita espone il cartello “prezzi trasparenti” e quasi mai in vetrina (solo tre volte su dieci).                 
In compenso, quasi il 20% dei punti vendita espone cartelli promozionali, cosa che dimostra la tendenza, da noi spesso criticata, a trattare i farmaci come prodotti civetta per allettare i consumatori a comprare sempre più medicine e simili.”, dichiara Altronconsumo.
Come forse qualcuno ricorderà dal gennaio 2008 è caduto l’obbligo di indicare sulle confezioni il prezzo di vendita dei farmaci di libera vendita. Il negoziante ha quindi la facoltà di vendere il prodotto a un prezzo deciso da lui. In questo modo, se da un lato s’intendeva incentivare la libera concorrenza e, magari, una discesa dei prezzi; dall’altro si è creata confusione nell’orientarsi tra le offerte. Proprio per questo motivo la campagna informativa sulla trasparenza dei prezzi, partita il 16 ottobre 2008 e tutt’ora attiva, si proponeva di colmare questo vuoto d’informazione e favorire il cittadino nella scelta.
Poiché l’iniziativa non ha avuto il seguito che ci si aspettava, la situazione è più che mai confusa e il consumatore rischia di spendere molto di più e, soprattutto, di essere pilotato su scelte obbligate, non necessariamente utili o adeguate.
“L’accordo con i farmacisti prevede che questi ultimi espongano un cartello in cui sono indicati i prezzi di vendita al pubblico di venti confezioni di farmaci da banco, scelte tra i più venduti. Una soluzione, lo abbiamo detto più volte, più di facciata che reale. Lo dimostrano i dati del nostro monitoraggio condotto nel 2008, nel 2009 e nel 2010: se all’inizio l’iniziativa era stata accolta da un po’ più della metà delle farmacie (54 su 100), oggi il dato si attesta a poco meno del 30% (41 su 151). Inoltre, la lista dei farmaci più venduti in due anni non è mai stata aggiornata”, concludono gli esperti di Altroconsumo.

(fonte: la stampa)


Mondo Farmaceutico
Farmaci monouso per risparmiare

Con l’entrata in commercio dei farmaci monouso e di quelli in confezioni conformi si potrebbero risparmiare ogni anno di 600-700 milioni di euro.
La campagna volta alla trasparenza dei farmaci generici, il cosiddetto Mr. Prezzi, voluta dal Garante nel 2008 è stato un flop: lo sostiene l’Associazione Altroconsumo. Secondo Altroconsumo “L’iniziativa in verità non ha mai veramente preso piede”. Per l’Associazione oggi, a distanza di due anni dal primo monitoraggio i dati in possesso dimostrano ancora una volta lo scarso appeal della campagna “prezzi dei farmaci trasparenti” .
Secondo la rilevazione di quest’anno (aprile 2010) condotta nelle farmacie, nelle parafarmacie e nei corner della grande distribuzione di dieci città italiane, solo un quarto dei punti vendita espone il cartello “prezzi trasparenti” e quasi mai in vetrina (solo tre volte su dieci).                 
“In compenso - dichiara l’associazione - quasi il 20% dei punti vendita espone cartelli promozionali, cosa che dimostra la tendenza, da noi spesso criticata, a trattare i farmaci come prodotti civetta per allettare i consumatori a comprare sempre più medicine e simili”.                         
E ancora una volta si torna al punto di partenza con il problema del caro farmaci mentre i Nas continuano a sequestrare farmaci venduti illegalmente, contraffatti e pericolosi che però continuano a prendere piede sebbene vietati per soddisfare le necessità di risparmio di chi arranca alla fine del mese.
Altre due Associazioni, si tratta in questo caso della Federconsumatori e dell’Adusbef propongono la creazione di confezioni di farmaci monouso.

Il risparmio                                           
La possibilità di acquistare scatole adattate ai trattamenti prescritti permetterebbe di abbattere il prezzo delle confezioni creando un risparmio ai cittadini pari a 600-700 milioni di euro annui ed evitare inutili sprechi risparmiando così anche sui costi dello smaltimento e riciclo di farmaci avanzati. Questa è solo la prima strada che porta verso il risparmio visto che c’è poi anche quella riguardante la possibilità di acquistare farmaci in confezioni monouso e/o conformi. A metterlo in risalto è in particolare la Federconsumatori, la quale sottolinea come sia estremamente necessario mettere a punto una riforma che permetta l’immissione in commercio di farmaci monouso e con confezioni conformi all’utilizzo del consumatore. Se infatti, ad esempio, si acquista una confezione di farmaci generici costituita da 20 pasticche, ma al consumatore è stata prescritta l’assunzione di sole 10 pasticche, è chiaro che le altre 10 rappresentano uno spreco ed un costo che al cittadino può essere evitato.

La vendita on line
Per quanto concerne invece la vendita di farmaci online per la senatrice Radicali/Pd, segretaria commissione Igiene e Sanità, Donatella Poretti, se l’Italia rimane uno dei Paesi dove la vendita (illegale) online di farmaci è maggiormente diffusa, la legalizzazione della vendita online di farmaci permetterebbe ai milioni di italiani che ad oggi non rinunciano all’acquisto via Web di comprare online in modo sicuro e controllato con evidenti risparmi di tempo e di denaro.
Resta da chiedersi quanto realmente possano essere messe in atto politiche di taglio dei prezzi. Per Federfarma la manovra economica del Governo che prevede un taglio alla spesa sui farmaci è insostenibile per le farmacie e rischia di farne chiudere un numero elevato.
“Ciò accade - scrive in un comunicato Federfarma - proprio mentre le farmacie stanno impegnandosi per organizzare i nuovi servizi previsti per soddisfare le esigenze di salute della popolazione, in particolare delle fasce più deboli, anziani e cronici. Le farmacie rurali italiane, le farmacie piccole e presenti in tutto il Paese, patrimonio essenziale del nostro sistema sanitario e sociale - continua Federfarma - non vogliono minimamente sottrarsi al dovere di ogni cittadino e ancor più di ogni professionista responsabile di contribuire per la propria parte ai sacrifici richiesti dal Governo.
Tuttavia, le farmacie rurali contestano l’iniquità di un provvedimento che scarica di fatto il peso del risparmio relativo alla spesa per farmaci sulla sola farmacia, non coinvolgendo l’intera filiera, come correttezza ed equità richiederebbero”.
Il capitolo caro farmaci resta perciò aperto su più fronti e ancora lontano dalla proposta di soluzioni concrete che possano permettere ai cittadini di risparmiare sulla loro bene più prezioso: la salute.

(fonte: Ftaonline)
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