Notizie n. 43

Editoriale
Dalla Federazone
Mondo Farmaceutico
Farmacie Comunali
Editoriale
Meno margini dalle vendite: la soluzione sta nei servizi consulenziali

Parallelamente a dichiarazioni lusinghiere sull’operato e il ruolo delle farmacie nel sistema nazionale italiano, dal Ministero della Sanità arrivano altre notizie estremamente preoccupanti sul futuro del nostro settore.
È accaduto a margine della presentazione “Anziani e Farmaci” di cui diamo notizia in seguito, quando il Ministro Fazio ha ipotizzato un taglio dei margini dei distributori intermedi, a loro dire unico segmento della filiera che non ha ancora contribuito alla copertura del crescente deficit della spesa sanitaria pubblica. Si propone insomma di rimediare il buco di 1,8 miliardi di euro di scoperto delle Regioni anche attraverso una riduzione del 3% della quota di spettanza ai distributori.
Si tratta, a nostro avviso, di una “cura” che produrrà pesanti riverberi economici sulle farmacie, private e pubbliche. Ma si tratta anche di un’azione assolutamente non etica dal punto di vista politico.                                                       
Riguardo il primo aspetto, è noto che il 6,65% di margine oggi garantito ai distributori è un dato più che altro ufficiale, che nella realtà viene ripulito da sconti vari applicati a noi rivenditori finali. Se il dato reale venisse ulteriormente abbassato di tre punti significherebbe che i distributori lavorerebbero a margine praticamente zero. Il che è impossibile e comprensibilmente inaccettabile da parte loro. Non vi sarebbe quindi altra possibilità praticabile se non quella di far ricadere questo ulteriore taglio sulle farmacie. Saremmo insomma noi a pagare questa ulteriore fuoriuscita di denaro dal sistema. Un sistema che è l’unico settore sanitario capace di stare sotto i tetti programmati di spesa.
E qui sta la non eticità di questa situazione. Invece di intervenire con nuovi meccanismi di controllo della spesa ospedaliera pubblica, vero punto dolente del disavanzo del SSN, la si lascia libera di perpetuare la propria inefficienza, pensando di andare a drenare risorse in quei settori virtuosi come è la distribuzione farmaceutica.
La situazione oggi appare particolarmente preoccupante perché non si sente alcuna dichiarazione o proposta alternativa a quella più sopra accennata di un’ulteriore riduzione dei margini della filiera farmaceutica. Una filiera che, per quanto oggi appaia più in salute di altri soggetti della sanità italiana, deve prepararsi a future contrazioni di fatturato nel prossimo futuro. Già oggi i dati parlano chiaro riguardo l’aumento delle ricette parallelo alla riduzione del loro valore unitario, ed è noto che tra appena tre anni dovremo tutti far fronte alla scadenza dei brevetti del 90% delle molecole presenti nel prontuario farmaceutico.
Non senza un pizzico di toni polemici, ci sembra che tutto debba far considerare in maniera differente argomenti come la diversa remunerazione del farmacista, che Assofarm propone in agenda da anni nell’indifferenza generale del settore farmaceutico e istituzionale italiano. Se il farmacista venisse pagato per il servizio che offre, anziché per i prodotti farmaceutici che vende, oggi saremmo al riparo da questi arrembaggi ad un fatturato di origine puramente commerciale.
I recenti provvedimenti legislativi in termini di integrazione con il SSN e di servizi erogati dalle farmacie vanno certamente in questa direzione, a patto che, come già detto in passato, ci vengano garantite le risorse per realizzare tutto ciò.
Al tempo stesso noi dovremmo essere pronti per cogliere questa occasione. E i dati presenti nella ricerca del Censis ci dicono che ci sono ampi margini di miglioramento. Il 43% degli anziani ritiene che il farmacista non parli affatto con loro, il 45% di essi dice che parla solo se interrogato: un vero consulente deve avere un atteggiamento più pro-attivo nei confronti del proprio utente, deve saper instaurare un rapporto di fiducia e saper indagare con attenzione i bisogni latenti di chi ha di fronte. Se non sapremo sviluppare queste competenze in grado di portarci ad essere veri e propri consulenti della dispensazione farmaceutica, continueremo ad essere dei rivenditori specializzati di farmaci, il cui valore professionale verrà unicamente calcolato sui volumi del venduto.



Dalla Federazione
Gli anziani e la Farmacia: un rapporto privilegiato da potenziare

Presentiamo di seguito una sintesi della ricerca illustrata durante il convegno “Il futuro è adesso: il nuovo ruolo della farmacia nel SSN”, svoltosi lo scorso 15 aprile a Roma
La farmacia al centro della quotidianità degli anziani, già punto di riferimento strategico per la loro salute, a cui viene espressamente richiesto un ampliamento ulteriore del ruolo di presidio pubblico, vicino ed accessibile, del Servizio sanitario sul territorio.                                   
E’ questa una delle principali indicazioni che emerge dall’indagine sul rapporto tra anziani e farmacia, realizzata da Federfarma ed Assofarm su incarico ed in collaborazione con il Ministero della Salute, che ha consentito di fare il punto sulle caratteristiche di questo rapporto, sui suoi punti di forza e di debolezza, e di tracciare un quadro delle aspettative nei confronti della farmacia espresse da una fascia di popolazione che rappresenta una delle quote più significative di fruitori dei servizi sanitari. Per gli anziani la farmacia è un luogo familiare, con cui si instaura più spesso un rapporto fidelizzato, che si frequenta assiduamente, anche più volte in una settimana, e in cui si va volentieri anche per il rapporto confidenziale che si tende ad instaurare con il farmacista.          
Se è vero che emerge un giudizio generalizzato di competenza, professionalità e fiducia nei confronti del farmacista e, più in generale, della farmacia, ciò che viene ribadito come elemento fondante del rapporto con questo professionista e della qualità del servizio reso è il valore aggiunto della comunicazione interpersonale fondata sulla consuetudine e la conoscenza diretta. “Il farmacista mi conosce, conosce i miei problemi di salute e anche la mia situazione familiare” hanno riferito gli anziani, al Nord ed al Sud, nelle piccole città come nelle grandi, ed è su questo rapporto di fiducia, più volte ribadito anche nel tempo, quasi una costante in tutte le indagini sulla domanda di salute degli ultimi trenta anni, che gli anziani fondano le aspettative ulteriori di sviluppo del ruolo e della funzione della farmacia sul territorio.
Per certi versi si tratta di rendere strutturata e non lasciata alla buona volontà dei singoli una funzione di presidio per la salute e di punto di riferimento per l’accesso ai servizi del sistema sanitario che è in gran parte già presente in molte farmacie. E non si tratta solo dell’attivazione o del potenziamento dei Cup o della possibilità di effettuare analisi e ritirare referti, di fare screening o monitorare l’evoluzione delle patologie croniche, ma anche di sviluppare una modalità di rapporto con il servizio sanitario che ha il suo fondamento nel territorio ed il suo punto di accesso garantito da un modello come quello della farmacia, già dotato tradizionalmente di una grande accessibilità e capillarità.
Per gli anziani è infatti importante che in farmacia, oltre al farmaco ed al supporto nel suo utilizzo, si possa ottenere anche una prestazione di primo soccorso, controllare una ferita o un’ustione non grave o rinnovare una medicazione, ottenere un’indicazione accreditata nel caso in cui si abbia bisogno di fare una cura che prevede iniezioni, dell’aiuto di un’infermiera o di una badante o di ottenere un consiglio esperto per scegliere e gestire l’accesso ad un servizio sanitario o socioassistenziale.
E a ribadire l’aspettativa di un rapporto ancor più intenso e strutturato con la farmacia, gli anziani indicano tra le

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richieste per l’innovazione ed il potenziamento del servizio offerto anche la possibilità che essa diventi un riferimento importante per l’attivazione di servizi da rendere al domicilio dei pazienti anziani o cronici. Dalla consegna dei farmaci a domicilio alla partecipazione a pieno titolo all’organizzazione e ai servizi di assistenza domiciliare integrata, non solo per recapitare i farmaci a casa, ma anche e soprattutto per aiutare nella somministrazione e nel controllo delle terapie farmacologiche gli anziani spesso soli o assistiti da badanti che hanno sovente bisogno di essere supportate.                                              
Seppure in un quadro in cui si ribadisce l’autorità del medico, cui si assegna la priorità nella scelta prescrittiva (e questo spiega anche alcune resistenze alle proposte di sostituzione dei farmaci insieme alla consuetudine di rapporto con il farmaco abituale più facilmente riscontrabile in una popolazione anziana che in maggioranza fa uso di farmaci per il controllo di patologie croniche), il farmacista viene ritenuto un professionista in grado di rappresentare un’alternativa utile nella gestione dei piccoli disturbi, un valido supporto esperto all’automedicazione ed una fonte accreditata di informazione sulla salute.                       
Non è un caso che al Sud si registri una frequenza più assidua della farmacia in qualche misura collegabile anche ad un più difficile accesso agli altri servizi sanitari; infatti le opinioni sulla presenza di servizi sul territorio segnalano tra i rispondenti del Mezzogiorno quote sistematicamente più ridotte di chi ritiene la dotazione di servizi soddisfacente.
Le criticità della farmacia sottolineate dagli intervistati riguardano soprattutto l’aspetto dell’accessibilità (i turni talvolta insufficienti e le indicazioni non abbastanza chiare sulle farmacie di turno) ribadendo implicitamente che uno del valori principali attribuiti al servizio è proprio la presenza diffusa sul territorio, la sua disponibilità allargata e la sicurezza di trovare comunque una farmacia aperta quando se ne ha bisogno.
Emerge per altro qualche lamentela anche in relazione al fatto di dover ritornare in farmacia per ottenere un farmaco non immediatamente disponibile. Tale problema, legato anche alle attuali modalità di distribuzione da parte delle farmacie di medicinali acquistati dalle ASL, potrà essere affrontato e risolto nella prossima convenzione farmaceutica. Sul fronte della presenza e vendita in farmacia di prodotti diversi dal farmaco si registra invece una minore attenzione, e talvolta una sorta di indifferenza, da parte di utenti anziani che appaiono decisamente più concentrati

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sul ruolo della farmacia come presidio per i farmaci ed i servizi.                                                       
In fondo tutte le richieste di innovazione della farmacia si fondano su quegli stessi elementi che già sostanziano il gradimento attuale degli utenti, cioè sulla capacità di informazione fondata sulla comunicazione interpersonale e sulla disponibilità continuata e diffusa del servizio; gli anziani vorrebbero una farmacia punto di riferimento globale per la salute e di snodo per ottenere informazioni “su chi fa che cosa” e sui possibili referenti sul territorio per ottenere servizi e prestazioni sanitarie.
Per svolgere adeguatamente questa funzione ampliata di riferimento informativo territoriale alcuni anziani propongono l’allargamento dell’orario di apertura delle farmacie e una loro maggiore disponibilità nei giorni di festa e durante le vacanze. Prevale dunque la convinzione che le farmacie debbano investire nella loro funzione di avamposto sanitario sul territorio (anche a discapito della dimensione puramente commerciale) enfatizzando la dimensione di front office del SSN, pur mantenendo un forte collegamento con la propria funzione fondamentale di distribuzione e di controllo in campo farmaceutico.



Dalla ricerca
80% anziani sa cosa sono generici, 23% preferisce ‘griffati’

Roma, 15 apr.) - Assicura di conoscere la definizione di farmaco generico l’80% degli ultrasessantacinquenni italiani, ma il 23% ancora oggi non si fida e, nonostante il consiglio del farmacista, non ha mai accettato la sostituzione del medicinale ‘griffato’. E’ quanto rileva un’indagine Federfarma e Assofarm, presentata oggi a Roma in occasione del convegno ‘Il futuro è adesso: il nuovo ruolo della farmacia nel Ssn’.La diffusa conoscenza delle caratteristiche dei farmaci equivalenti è testimoniata proprio dalla quota di coloro che confermano gli episodi di invito alla sostituzione da parte dei farmacisti: è il 70% degli anziani a segnalare di aver ricevuto dal farmacista l’opzione della sostituzione di un farmaco con un generico; il 30% circa, al contrario, evidenzia di non aver ricevuto un invito in tal senso. Tra i ‘nonni’ intervistati, inoltre, il 26,5% sottolinea di seguire sempre il consiglio del farmacista, mentre il comportamento più diffuso (51%) è quello di farsi sostituire il medicinale solo in qualche occasione. Nel 23% dei casi, invece, l’anziano rifiuta la proposta del farmacista preferendo il prodotto ‘griffato’ all’equivalente ‘low cost’. Il 18% degli intervistati ammette infatti che non accetta la sostituzione perché considera il generico “meno buono”, mentre il 34% non vuole cambiare le proprie abitudini. Il 47% degli anziani rifiuta infine perché pensa di trasgredire le indicazioni del medico.

(fonte: Adnkronos)   



Mondo farmaceutico
La farmacia: un cardine del servizio sanitario

Riportiamo di seguito l’intervista rilasciata da Ministro Ferruccio Fazio a Farma7, a margine del convegno del 15 aprile scorso.

Il Decreto legislativo 153/2009 costituisce un passo molto importante nel rilancio del ruolo della farmacia, un provvedimento che Federfarma ha seguito con grande attenzione con l’obiettivo di portare un maggiore numero di servizi in tutte le aree del Paese e in maniera più uniforme di quanto siano diffusi oggi. Federfarma è convinta che l’impatto del decreto sarà tanto più positivo quanto più i cittadini potranno accedere in tutta Italia e in ogni farmacia alle stesse prestazioni innovative. Cosa farà per dare queste nuove opportunità ai cittadini?                                        
Oggi molti dei servizi aggiuntivi o innovativi offerti dalle farmacie, si devono allo spirito imprenditoriale e alla voglia di fare dei singoli farmacisti e alle condizioni di mercato, più o meno favorevoli e ricettive, dei territori ove le farmacie sono collocate. Le farmacie e i farmacisti, pubblici e privati, sono uno dei cardini fondamentali del nostro servizio sanitario, ma le grandi riforme che hanno interessato il nostro sistema sanitario li hanno coinvolti solo marginalmente. Il D.lgs 153/2009, invece, oltre a prendere atto di alcune esperienze positive e innovative, già emerse in una parte delle Regioni, indica anche nuove linee di sviluppo. l D.lgs indica quale nuovo e più articolato ruolo la farmacia potrà giocare all’interno del sistema.                   
Il ministero della Salute sta predisponendo i decreti attuativi previsti dal decreto legislativo per l’erogazione dei nuovi servizi. Ci può dare qualche anticipazione?                                                          
Il D.lgs indica, come detto, i grandi temi, le linee generali di sviluppo e di riforma del sistema delle farmacie. Adesso è il momento della decretazione attuativa: posso confermare che gli Uffici del ministero della Salute stanno predisponendo gli schemi dei decreti ministeriali che nel loro complesso serviranno a declinare e a specificare questi grandi temi. Questo lavoro prevede una fase di confronto con le categorie interessate, una concertazione con il ministero dell’Economia e delle Finanze, e il confronto con le Regioni. L’obiettivo è quello di poter disporre di questi decreti in tempo utile per l’apertura e la conclusione della trattativa, presso la Sisac, per il rinnovo della Convenzione nazionale, che avrà una parte importante nel completamento del quadro regolatorio dei nuovi servizi affidati alle farmacie .
Con il decreto legislativo n. 153 il Governo ha riconosciuto che un maggior coinvolgimento della farmacia può contribuire a una migliore gestione delle risorse pubbliche destinate alla sanità. Come pensa che potrà essere risolto il problema del reperimento delle risorse necessarie per assicurare ai cittadini nuovi servizi?
Come dicevamo, i servizi che stiamo andando a disciplinare in parte, anche se minima e non uniforme sul territorio, corrispondono a servizi già offerti dalle farmacie nell’ambito del loro rapporto con il Ssn: per questi, evidentemente, esiste già una copertura della spesa, che si è realizzata negli anni trascorsi, attraverso convenzioni o accordi di livello territoriale. Altri servizi, come l’Assistenza domiciliare integrata (Adi), sono stati realizzati con diversificate modalità nelle varie realtà regionali, in genere senza coinvolgere le farmacie. Spetterà alla Convezione definire un quadro regolatorio chiaro , nel quale l’affidamento di questi servizi alle farmacie si configuri come una modalità operativa più efficiente rispetto a quelle fino a oggi adottate. Sarà su questo margine economico di maggiore efficienza realizzativa che si baserà il finanziamento, stimato per ogni singola Regione.
La spesa per i farmaci a carico del Ssn nel 2010 non deve superare per legge il tetto del 13,3% della spesa sanitaria complessiva e tale tetto è anche stato ridotto negli ultimi anni. La spesa per farmaci erogati in farmacia è in costante calo. Perché malgrado questo, secondo Lei, si continua a parlare troppo di una spesa eccessiva per il farmaco che passa attraverso la farmacia e, negli ambienti politici e amministrativi dei decisori, si ipotizzano ancora interventi di contenimento? Probabilmente ciò è legato al ricordo di alcuni periodi in cui la spesa è apparsa effettivamente incontrollabile. Mi pare tuttavia che da qualche tempo il dibattito su questa materia sia meno superficiale e più legato alla evidenza dei dati disponibili. Per quanto mi riguarda, ritengo che una compressione ulteriore non sia né utile né necessaria, se si vuole che la rete delle farmacie conservi la sua caratteristica di forte capillarità e ampia diffusione territoriale. Una caratteristica che è molto gradita ai cittadini. Io credo che l’allargamento dell’area di intervento delle farmacie prospettata dalla definizione dei nuovi servizi ci aiuterà a salvaguardare tale capillarità.                        
Da uno studio recente predisposto da Federfarma con la collaborazione di Promofarma, grazie ai dati forniti da Ims, emerge che oggi farmaci importanti e innovativi, destinati alla cure di patologie di forte impatto sociale e sanitario, vengono distribuiti ai cittadini con modalità estremamente diversificate sul territorio, con differenze tra Regione e Regione e anche tra diverse Asl della stessa Regione. Questo incrina i livelli di assistenza assicurati ai cittadini, i Lea; inoltre, non permette alla pubblica amministrazione di disporre di informazioni tempestive, certe e verificabili sulla tipologia dei farmaci erogati ai cittadini dalle Asl e sui relativi costi. Per consentire a tutti gli italiani di avere lo stesso livello di assistenza farmaceutica e di trovare sempre in farmacia i medicinali di cui hanno bisogno, Federfarma propone sia redatto un unico elenco, uguale in tutta Italia, di medicinali che vengono acquistati dalle Asl e distribuiti dalle farmacie, individuando per tale servizio una remunerazione per la farmacia che sia omogenea sul territorio e conveniente per il sistema. Cosa pensa di tale proposta? In linea di principio, siamo disponibili a esaminare, anche insieme ai nostri tecnici, tutte le proposte che vogliano essere migliorative di uno o di più aspetti critici del nostro servizio sanitario. Di questa questione sarà investito il nuovo Tavolo di confronto per l’assistenza farmaceutica previsto dal Patto per la salute. Sarà l’occasione per fare un bilancio di quanto si è registrato nelle varie Regioni e proporre i necessari correttivi, in una visione di insieme, basata sull’analisi dei dati disponibili e senza alcun pregiudizio.                                                         
Le farmacie di alcune regioni del sud sono rimborsate dalle Asl con grande ritardo e questo costringe le farmacie stesse a sostenere pesanti oneri finanziari per continuare a garantire il servizio. Problemi economici, inoltre, non consentono alle farmacie quegli investimenti necessari per dare nuovi servizi, particolarmente utili nei piccoli centri che non dispongono di altre strutture sanitarie. Prevede che, anche grazie ai commissariamenti, il problema sarà risolto e le farmacie regolarmente rimborsate?
Bisogna distinguere la situazione delle Regioni che riescono a garantire un complessivo equilibrio di bilancio e quella delle Regioni in cui si è consolidato un pesante disavanzo strutturale annuo. Nel primo caso, le modalità di trasferimento delle risorse finanziarie dallo Stato alle Regioni consentono un regolare flusso di cassa che non sembra giustificare eventuali forti ritardi nei pagamenti. Se ritardi si verificano, è nelle specifica Regione che vanno ricercate le cause del fenomeno per rimuoverle. Nel caso invece delle Regioni con pesanti disavanzi strutturali che si sono cumulati negli anni e che hanno richiesto l’adozione di un Piano di rientro, è evidente che le difficoltà di cassa esprimono una sofferenza molto più profonda. Lo Stato è intervenuto garantendo risorse finanziarie immediatamente disponibili pari a circa 12 miliardi di euro. Si tratta di una massa di liquidità veramente notevole. Certo è che la soluzione vera del problema potrà venire solo dalla piena attuazione di quanto previsto nei Piani di rientro, che di fatto si stanno prorogando anche oltre il 31 dicembre 2009, sia per il ripristino dell’equilibrio economico finanziario sia per il necessario riassetto assistenziale. E’ interesse di tutti che questi processi siano portati a termine con successo. So che le farmacie hanno fatto la loro parte. Bisogna continuare. Credo che le nuove misure contenute nel Patto per la salute e nella Legge Finanziaria 2010 saranno determinanti.

(Silvia Nardelli)



Mondo farmaceutico 
40% over 65 in farmacia 1 volta al mese, 76% sempre nella stessa

Il 40% degli ‘’over 65’’ italiani si reca in farmacia una volta al mese, il 32,6% una volta a settimana e il 15,4% piu’ volte a settimana. E’ quanto emerge dall’indagine‘’Gli anziani e la farmacia’’ realizzata da Federfarma e Assofarm su incarico del ministero della Salute e presentata oggi a Roma dalla sociologa del Censis, Ketty Vaccaro, in occasione del convegno ‘’Il futuro e’ adesso: il nuovo ruolo della farmacia nel Ssn’’.
Per gli anziani, si legge nella ricerca, ‘’la farmacia e’ un luogo familiare, con cui si instaura piu’ spesso un rapporto fidelizzato, che si frequenta assiduamente, anche piu’ volte in una settimana, e in cui si va volentieri anche per il rapporto confidenziale che si tende ad instaurare con il farmacista’’. Infatti, il 76% degli intervistati dichiara di rivolgersi sempre alla stessa farmacia.

(fonte Asca)
                                                                  


Dalle Associate
Nuovo Cda per Cremona

Ha 95 anni e li porta bene. Anzi: guarda al futuro con una rinnovata voglia di essere il punto di riferimento per la salute ed un luogo dove il cittadino possa trovare non solo farmaci e prodotti per il benessere ma anche informazioni e consulenze specialistiche. E’ l’Azienda Farmaceutica Municipalizzata questa realtà con 14 punti vendita disseminati in tutta la città. Quasi tutti senza barriere architettoniche, quindi facilmente raggiungibili da tutti e presto anche con la possibilità di una sosta breve in macchina senza l’ansia di prendere la multa. Afm, che dal 2004 fa parte del Gruppo Admenta Italia spa — mentre il Comune ha il 22 per cento delle azioni —, ha un nuovo consiglio di amministrazione, presieduto da Paolo Fiora, che ieri in sala giunta, presenti il sindaco Oreste Perri e l’assessore RobertoNolli, ha presentato le iniziative per l’anno in corso e la strategia aziendale.Accanto a Fiora c’erano Leonardo Ferrandino, amministratore delegato di Admenta spa e Andrea Ferrari, presidente del collegio sindacale. Il sindaco ha ricordato l’importanza delle farmacie comunali dove i cittadini «hanno la possibilità non solo di trovare farmaci, ma soprattutto di ricevere informazioni e servizi da personale competente e preparato ». Ora i cremonesi troveranno la ‘carta dei servizi’ che contiene tutto quello che le farmacie offrono, partendo ovviamente dai medicinali, accompagnati dalle indicazioni per un uso sicuro e una corretta conservazione. Lungo l’elenco dei servizi specializzati, come il controllo della pressione e del peso, assolutamente gratuiti. In dodici farmacie si possono fare gli autotest diagnostici, tra cui il controllo della glicemia, del colesterolo, dei trigliceridi, con una spesa contenuta. Ma si possono anche noleggiare aerosol, bilancia pesa neonati, tiralatte elettrico. Per quanto riguarda i servizi per il benessere, con listino ben visibile, c’è l’analisi della pelle, il grado di idratazione, l’analisi del capello, il test per le intolleranze alimentari; ancora: il noleggio della bombola di ossigeno e non manca il bollettino settimanale aggiornato su pollini e allergie. E sono pure a disposizione dei contenitori per i farmaci scaduti.
Afm punta ovviamente sulla prevenzione ed ecco perché organizza attività di educazione sanitaria, intervenendo sui fattori di rischio modificabili o sugli stili di vita. Sono confermate le campagne di vaccinazione antinfluenzale e la lotta alla diffusione della zanzara tigre, le campagne sulla celiachia e quelle contro il fumo. Afm è inoltre partner del Piedibus e di Bimbinbici, giusto per educare gli studenti al rispetto per l’ambiente. Insomma, Afm non cerca la competizione, punta sulla qualità del servizio seguendo le linee dell’amministrazione comunale, che crede molto in questo patrimonio sociale e sanitario. Ma è disposta ovviamente ad accettare critiche, suggerimenti e reclami e si impegna a rispondere al 100 per cento di quelli ricevuti. Con risposte che arriveranno entro quindici giorni dal reclamo.                       



Mondo farmaceutico
Una card per consigli personalizzati da farmacista

Ricevere dal farmacista consigli mirati e personalizzati: e’ quanto possibile con ‘Carta PRO’, la prima carta professionale per la tutela della salute lanciata da Federfarmaco, societa’ di esclusiva proprieta’ di 32 cooperative di farmacisti che servono 11.400 farmacie distribuite sul territorio nazionale. La card permette infatti al farmacista di accedere alle informazioni sulla salute del cliente, cosi’ da offrire sempre un consiglio sicuro. Medico curante, allergie farmacologiche e patologie ma anche le misurazioni di pressione arteriosa, glicemia, colesterolo, trigliceridi, peso, con possibilita’ di conservarne lo storico e stamparne i grafici: sono alcune delle informazioni che e’ possibile inserire nella card, che permettono al farmacista di sapere se il cliente sta acquistando un prodotto incompatibile con un’allergia dichiarata o con un farmaco che sta assumendo o che e’ stato acquistato in passato. Carta PRO e’ gia’ disponibile nelle farmacie del nord Lombardia e in alcune zone delle province di Mantova, Genova e Torino. Entro l’estate 2011 la carta sara’ disponibile su tutto il territorio nazionale, coprendo un totale di circa 1200 farmacie.

(Fonte: Ansa)



Mondo Farmaceutico
Diminuisce spesa in farmacia, aumentano le ricette

La spesa farmaceutica netta convenzionata SSN, nell’anno 2009, e’ diminuita del -1,2% rispetto al 2008, a fronte di un incremento del numero delle ricette del +3,5%; continua invece ad aumentare la spesa ospedaliera, in modo incontrollato e senza garanzie di trasparenza. Sono i dati diffusi da Ferefarma che sottolinea come l’andamento della spesa farmaceutica convenzionata nel 2009 sia il risultato di un costante incremento del numero delle ricette e di un contestuale calo del valore medio delle ricette stesse (-4,5%): si prescrivono piu’ farmaci, ma di prezzo mediamente piu’ basso.                                           
Il risultato e’ dovuto ai tagli dei prezzi dei medicinali varati da Governo e AIFA a partire dal 2006 (da ultimo quello del 12% sui medicinali generici SSN, in vigore dal 28 maggio al 31 dicembre 2009, che continua a produrre effetti anche nel 2010, in quanto le aziende produttrici non hanno ri-aumentato i prezzi), al crescente impatto del prezzo di riferimento per i medicinali equivalenti a seguito della progressiva scadenza di importanti brevetti e degli interventi adottati a livello regionale. Tra questi ultimi, l’estensione in diverse Regioni del rimborso di riferimento agli inibitori di pompa protonica; la reintroduzione (Abruzzo, Campania, Lazio e, dall’8 maggio 2009, Calabria) o l’appesantimento (Sicilia; Lazio dall’11 dicembre 2008) del ticket; la distribuzione diretta o tramite le farmacie di medicinali acquistati dalle ASL.
Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa - rileva Federfarma - oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura dei dati sui farmaci SSN, con lo sconto al SSN, che ha garantito un risparmio di oltre 600 milioni di euro nel 2009, ai quali si aggiungono oltre 77 milioni di euro derivanti dal pay-back, posto a carico delle farmacie dal 1* marzo 2007, prorogato per tutto il 2009 e per il 2010. A tali oneri, gia’ estremamente pesanti per le farmacie, si e’ aggiunta, nel 2009, la trattenuta dell’1,4% sulla spesa farmaceutica, introdotta dal decreto-legge Abruzzo.
Va anche ricordato che le farmacie di alcune Regioni (soprattutto Campania, ma in parte anche Puglia, Calabria e Sicilia) subiscono pesanti ritardi nei pagamenti da parte delle ASL.
In aumento l’incidenza delle quote pagate dai cittadini nelle Regioni che non applicano ticket, a seguito delle polemiche sui farmaci generici e sulla sostituzione da parte del farmacista: i cittadini sono diventati piu’ diffidenti nei confronti dei generici e tendono a preferire spesso i farmaci di marca, pur dovendo pagare la differenza di prezzo rispetto al generico gratuito.

(Fonte: Asca)                



Mondo farmaceutico
Campidoglio, “Stop ai Disturbi Alimentari”

Mercoledì 28 Aprile, alle ore 11,00, presso la Sala dell’Arazzo in Campidoglio, si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’opuscolo “Stop ai disturbi alimentari”. I disturbi alimentari rappresentano una strisciante e pericolosa causa di malessere psicologico, tale da turbare la qualità della vita non solo di chi ne soffre ma di tutto il suo ambiente di riferimento.
Per migliorarne la conoscenza ed offrire un prezioso strumento informativo, l’Onorevole Lavinia Mennuni, Delegata del Sindaco di Roma per le Pari Opportunità, e l’Associazione DonnaDonna Onlus presentano l’opuscolo “Stop ai disturbi alimentari”.
La pubblicazione si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sia sulla consapevolezza delle diverse patologie relative ai disturbi alimentari, per aiutare a individuarle nel concreto, sia sulle semplici azioni di contrasto alle ansie ed alle problematiche delle persone affette da tali disturbi.
All’evento sono intervenuti: l’On. Lavinia Mennuni, Delegata del Sindaco di Roma per le Pari Opportunità; Nadia Accetti, Presidentessa di “DonnaDonna Onlus”; Raffaele Ruocco, medico di riferimento di “DonnaDonna Onlus”; Valeria Mangani, Vicepresidente Altaroma e consigliera relazioni esterne del Sindaco di Roma; Giovanni Pirone, esperto di medicina sociale – SECIN Ministero della Salute; Amato Berardi, deputato al Parlamento italiano per il Nord e Centro America; Venanzio Gizzi, Presidente di Assofarm; Alessandra Bianchi, Vicepresidente di Confartigianato Roma; rappresentanti delle associazioni Prodomed, Amd, Amici di Totò, Hermes 2000; Carlo Principini, produttore artistico Publispei; Pietro Innocenzi, produttore Globe Films; l’attrice Michela Andreozzi; Rosanna Lambertucci, giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva.