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Notizie n. 42

Editoriale
Dalla Federazone
Farmacie Comunali
Mondo Farmaceutico

 
editoriale
Farmacia dei Servizi, si parte

Probabilmente è la prima volta nella storia d’Italia che all’inaugurazione di una farmacia comunale partecipino un ministro e due sottosegretari. È accaduto pochi giorni fa a Verona, dove all’apertura della farmacia Olimpia erano presenti Ministro Ferruccio Fazio e al Sottosegretario al Lavoro, Salute e Politiche sociali Francesca Martini e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Aldo Brancher. Insieme a loro il direttore generale dell’Asl Locale e il Rettore dell’Università di Verona.
Un evento che, seppur propiziato da altre ragioni di maggiore caratura istituzionale, dà certamente l’idea di quanto negli ultimi anni il sistema farmaceutico pubblico abbia conquistato considerazione presso i più alti livelli del panorama politico italiano.
Al di là della manifestazione pubblica, il 25 marzo scorso ha registrato anche l’incontro della Giunta di Assofarm allargato al Coordinamento tecnico dei direttori della nostra Federazione, il Ministro Fazio e i Sottosegretari Martini e Brancher, durante il quale si è annunciato che a breve verrà data pubblicazione dei decreti attuativi della legge sui servizi in farmacia, anticipando peraltro che per essi le farmacie comunali verranno escluse da vincoli di nuove assunzioni, così come si sarebbe determinato se anche questo complesso di norme fosse dovuto sottostare ai parametri del Patto di Stabilità.
Si tratta di una novità importante, che il nostro mondo attendeva da tempo e che costituisce un passaggio determinante per lo sviluppo di quelle esperienze e servizi che le farmacie comunali offrono già da anni.
Ma a lato di ciò è bene rimarcare con piena soddisfazione il dato politico di questo momento che Assofarm a condiviso con il Ministro Fazio e gli altri rappresentanti del Esecutivo. È la prima volta che gli organi della nostra Federazione ospitano una delegazione di così alto profilo del Governo, e certamente è un atto ricco di significato il fatto che il Ministro abbia trovato spazio nella sua agenda per presenziare a tutta la cerimonia di apertura della farmacia veronese. Le parole e la convinzione del sindaco scaligero Flavio Tosi confermano inoltre di quanto ampia e convinta sia la schiera di amministrazioni comunali, indipendentemente dal loro colore politico, che credono nel nostro lavoro e nel servizio che una farmacia pubblica può svolgere sul territorio.
Il tema della Farmacia dei Servizi è poi stato approfondito durante il convegno del giorno successivo, dove in particolare si è riflettuto su cosa si debba intendere per farmacia dei servizi.
Parallelamente ad un confronto sulla gamma di servizi erogati ed erogabili dalle farmacie, ci pare giusto aprire una riflessione riguardante il cosiddetto pharmaceutical care, cioè quel complesso di azioni di accompagnamento del paziente durante la terapia farmaceutica.
Se infatti servizi come la misurazione del peso corporeo e della pressione, o la prenotazione di esami specialistici, possono essere erogati anche in contesti differenti dalla farmacia, il follow up farmaceutico riguarda la diretta ed esclusiva professionalità del farmacista.
In contesti nazionali in cui tali pratiche sono già ampiamente utilizzate, primi fra tutti gli Usa, è stato dimostrato come ciò abbia prodotto dei circoli virtuosi in cui migliori risultati sanitari per il paziente si sono accompagnati anche a riduzione della spesa pubblica e un aumento dei margini per la filiera farmaceutica, dalla farmacia all’industria produttrice. Insomma, una maggiore efficienza che giova a tutti.
È bene dunque non dimenticare che quando si parla di “servizi” in farmacia, non si deve solo intendere quali servizi aggiuntivi alla distribuzione del farmaco possono essere attivati, ma anche alla possibilità di sviluppare quest’ultima in un vero e proprio servizio, attraverso un maggiore coinvolgimento della funzione consulenziale del farmacista stesso.
Come noto, Assofarm è “sul pezzo” già da tempo, attraverso il suo lavoro di promozione di una diversa remunerazione del farmacista, o l’introduzione di buone prassi per la dispensazione del farmaco. Certo oggi il momento appare particolarmente propizio per passare dalle parole ai primi fatti.
Processi che dovranno per forza di cose modificare di molto il lavoro del farmacista. Oggi il 90% del suo tempo è impegnato in attività manuali a bassa componente professionale, perché legate alla concreta distribuzione del “prodotto”farmaco. Noi invece crediamo che il vero valore aggiunto del farmacista stia proprio in quella componente immateriale della sua specifica conoscenza, del “come” un farmaco debba essere assunto, o addirittura di “quale”farmaco sia più indicato per ogni terapia, pur sempre in stretta collaborazione con il medico.
Esperienze simili sono già realtà in paesi come l’Olanda, e anche in essi sono stati registrati ottimi risultati sia dal punto di vista sanitario che di performance economiche per le casse pubbliche e per quelle dei privati cittadini.
Il processo di riforma del sistema farmaceutico italiano è insomma qualcosa di già avviato, e le esperienze di questi ultimi giorni veronesi dimostrano quanto Assofarm e le farmacie comunali abbiano saputo essere elemento di innovazione in tali dinamiche.


Francesco Schito
Vice Presidente Assofarm



Dalla Federazione
Un Ministro dalla parte delle farmacie

Riportiamo di seguito il testo dell’intervento realizzato dal Presidente di Assofarm Venanzio Gizzi durante l’incontro di Giunta Esecutiva Assofarm del 25 marzo scorso, alla quale ha partecipato il Ministro della Salute Ferruccio Fazio Rivolgo un grato saluto all’Onorevole Ministro della Salute Prof. Ferruccio Fazio, al Sottosegretario di Stato per le Riforme per il Federalismo e la Semplificazione Normativa On. Aldo Brancher, unitamente ad un caloroso ringraziamento al Presidente dell’ Agec - Servizio Farmacie Commendator Giuseppe Venturini, agli operatori dell’Azienda ed ai colleghi di Giunta ed a tutte le componenti del sistema A.S.SO.FARM. presenti in questo importante e significativo incontro. Grazie, Signor Ministro per la sensibilità da sempre manifestata nell’ascoltare e risolvere i problemi delle Farmacie italiane e quindi delle Farmacie Comunali. Quest’ultime operano all’interno di una gestione pubblica la cui rilevanza economica, costituita non solo dalla dimensione dei ricavi ma dalla capacità di generare utili a favore degli Enti Locali, titolari delle Farmacie, accompagnano la propria azione di presenza sul territorio con un forte ruolo sociale. Inoltre, costituiscono da sempre un indispensabile punto di riferimento nei confronti di categorie di popolazione, soprattutto quelle più deboli e bisognose, che vedono nella Farmacia Comunale il luogo di ascolto e di assistenza sanitaria che deve essere intrinseco alle Farmacie inserite all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. Proprio all’interno di tale servizio si ispira e si sviluppa il lavoro delle Farmacie Comunali. Individuiamo nella figura del Farmacista il ruolo centrale della nostra organizzazione che vede, a differenza dell’unicità del ruolo del farmacista titolare, funzioni distinte del farmacista stesso, rispetto alla gestione dell’impresa che a sua volta si differenzia dalla proprietà essendo quest’ultima del Comune. Ciò costituisce una ricchezza proprio per la molteplicità delle competenze e delle responsabilità. Il nostro Paese è stato il primo in Europa a regolare i servizi che la Farmacia deve erogare con la Legge 69/2009 “Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile” di cui all’art. 11 “Delega al Governo in materia di nuovi servizi erogati dalle farmacie nell’ambito del Servizio sanitario nazionale nonché disposizioni concernenti i comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti”, e solo con una Farmacia capace di operare all’interno del sistema salute, capace di organizzarsi, così come peraltro avviene in quasi tutte le Farmacie Comunali, in Farmacie di servizio si possono affrontare le sfide provenienti da un mercato del Farmaco sempre più agguerrito e si può guardare ad un futuro che possa dare tranquillità nell’erogare un servizio magistrale a favore dei pazienti. Il ruolo delle Farmacie Comunali, a conferma di quanto da sempre sosteniamo, è rafforzato dalle ultime normative legislative sui servizi locali che grazie all’attenzione particolare che l’Onorevole Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali Raffaele Fitto ed al Sottosegretario di Stato per le Riforme per il Federalismo e la Semplificazione Normativa On. Aldo Brancher hanno visto, come di fatto è avvenuto, che le Farmacie Comunali fossero collocate al di fuori della privatizzazione dei servizi pubblici locali con l’art. 15 “Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica” di cui alla Legge 166/2009 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee.”, il legislatore ha pertanto individuato nelle Farmacie Comunali l’alto profilo sanitario ed il valore operativo delle stesse sul territorio collocandole appunto in un assetto normativo di alto profilo sanitario. Quest’ultimo provvedimento ha contribuito a dare nuovo impulso al nostro lavoro tanto che, forti di una pressoché totale adesione ad A.S.SO.FARM. delle Farmacie Comunali del nostro Paese, adesione che legittima l’opera della Federazione riteniamo, Signor Ministro, indispensabile la presenza delle Farmacie Pubbliche nel nostro Paese quale garanzia del Sistema esistente anche in tema di concorrenza e di salvaguardia della pluralità dei servizi dove è doveroso sottolineare che le Farmacie private, a fronte di una forte struttura organizzativa dovuta alla loro consistenza numerica, costituiscono una forma di oligopolio dominante nella gestione del mercato del farmaco. Basti ricordare le azioni molte volte intraprese dai farmacisti privati su rivendicati temi sindacali che sono naufragate proprio a fronte della non adesione delle Farmacie Comunali ad iniziative quali ad esempio il passaggio alla forma indiretta della vendita di farmaci o alle serrate proclamate più volte nel passato.
Pertanto, riteniamo ed invochiamo l’azione autorevole del Ministro della Salute perché le Farmacie Comunali possano essere complessivamente rafforzate nel numero e nelle funzioni, istituendole, sia pure in via provvisoria, in quelle realtà dove da tempo non è possibile aprire sedi e quindi nuove Farmacie, nel rispetto della pianta organica e delle altre norme tecniche previste dall’attuale legislazione.
Gli sforzi che le Farmacie compiono per fornire i servizi previsti dalle recenti normative riguardanti la Farmacia dei servizi saranno sicuramente compensati anche economicamente, all’interno della Convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, il cui rinnovo è stato auspicato più volte dalla S.V.. Riteniamo che la Convenzione debba offrire gli auspicati benefici per la Farmacia ed i cittadini e lo potrà fare solo se sarà in condizione di elaborare e varare nuove forme di remunerazione del farmacista che, proprio per l’intrinseca formazione professionale dello stesso, non può limitarsi ad essere un mero esitatore di farmaci compensato con un sistema in percentuale sul costo del farmaco ma deve avere una struttura economica fissa, proprio in base alle insostituibili e peculiari funzioni di operatore della salute.
Da diversi anni A.S.SO.FARM. porta avanti, con vigore, tale progetto anche con risultati scientifici comprovanti il valore delle proposte che non intaccano ne il valore ne l’economicità delle Farmacie.
Una differente remunerazione sicuramente porterà il farmacista ad avere un contatto più approfondito con il cittadino paziente e tale rapporto non può che essere agevolato anche con l’istituzione di un registro farmaceutico del paziente, di facile consultazione sia da parte del medico che del farmacista e, proprio su tale argomento, avvertiamo il bisogno di ringraziarla per aver immediatamente recepito la nostra proposta e permesso ad A.S.SO.FARM. di collaborare con i suoi Uffici ministeriali preposti allo studio ed alla programmazione del fascicolo della salute con un incontro che avverrà nei prossimi giorni così da permettere ad A.S.SO.FARM. di presentare l’avanzamento dei propri studi e delle proposte ormai in fase di conclusiva elaborazione, tanto da pensare ad una sperimentazione del fascicolo farmaceutico all’interno delle Farmacie Comunali. Interpretiamo con grande entusiasmo il suo pensiero e l’esigenza che ha più volte manifestato di fornire servizi efficienti ed omogenei su tutto il territorio nazionale ed infatti non è più possibile e sostenibile che in ogni Regione vengano elaborati sistemi di distribuzione diretta del farmaco difformi l’uno rispetto all’altro, contraddicendo i principali diritti costituzionali che regolano la salute dei cittadini.
Tali sistemi regionali di certo non arrecano economie finali per i disagi, anche sociali, a cui vengono sottoposti i cittadini stessi che oltre a non avere un rapporto diretto con il farmacista, così come da tutti auspicato, devono affrontare, a volte con il coinvolgimento della propria famiglia disagi notevoli per avere i farmaci necessari per la cura della propria salute.
Questi temi, unitamente ad altri che sono sistematicamente sono discussi e portati avanti dalla Federazione quali, ad esempio, quelli relativi ai continui prelievi economici a danno delle Farmacie, danni economici che alla fine si traducono in una riduzione dei servizi a favore dei cittadini, impongono Signor Ministro, una nuova Legge che regoli tutta la filiera del farmaco e metta ordine a tutte le norme e le disposizioni che negli ultimi tempi hanno interessato le Farmacie, per garantire a quest’ultime la possibilità di operare anche in termini di impresa, con prospettive di investimenti per le dovute innovazioni che sicuramente dovranno coinvolgere le Farmacie stesse. Sappiamo che è questa la Sua intenzione, così come è stata comunicata dalla Sua Persona nell’ultima riunione del tavolo della filiera ed auspichiamo l’immediato avvio dell’iter legislativo di riforma del servizio farmaceutico, noi siamo pronti ad ogni contributo ed ad ogni migliore forma di collaborazione.
Apprezziamo la Sua determinazione e l’autorevolezza necessaria per portare avanti programmi riformatori e siamo convinti, Signor Ministro, che opererà tutelando il sistema delle Farmacie del nostro Paese valorizzando il ruolo delle Farmacie Comunali della cui presenza ed opera ne ha perfetta conoscenza e per questo la ringraziamo e ne siamo davvero grati.



dalla Federazione
Assofarm a Bruxelles

Riportiamo di seguito la relazione fatta dal Vice Presidente di Assfoarm Francesco Schito all’incontro dell’Unione Europea delle Farmacie Sociali, avutasi a bruxelles il 15 marzo scorso.

All’incontro ha partecipato anche Roberto Mastromatteo, Presidente dell’azienda monzese Farmacom e di recente entrato a far parte della Giunta di Assofarm
La spesa farmaceutica territoriale a consuntivo 2008 è risultata pari a 13,47 miliardi di Euro, cioè al 13,7% della spesa sanitaria complessiva; tale dato ricomprende la spesa farmaceutica convenzionata, il ticket, la distribuzione diretta o per conto (DPC) dei medicinali di fascia A. Per la prima volta in Italia non solo il tetto del 14% è stato rispettato ma addirittura si è registrata una minor spesa di 327 milioni di Euro.
Ciò è la conseguenza, in particolare, dell’aumento del mercato dei generici e dei meccanismi introdotti dalla Legge 222/07, in base alla quale ogni Azienda farmaceutica all’inizio dell’anno conosce il proprio budget e il proprio tasso di incremento, per cui una spinta eccessiva sul marketing risulta controproducente, perché fa scattare automaticamente il pay-back a carico delle Aziende. E tuttavia è importante sottolineare, per le prospettive future del contenimento della spesa farmaceutica, che il tetto del 14% con DL n. 39/2009 è stato rideterminato per il 2009 nel 13,7% e per il 2010 è stato ulteriormente decurtato e fissato al 13,3%.
Tali nuove rideterminazioni del tetto finiscono per rendere più difficile nei prossimi anni il rispetto del tetto di spesa e anzi rendono realistico il suo superamento e di conseguenza l’applicazione di misure di ripiano, tramite la procedura di pay-back.
Peraltro il pay-back non grava unicamente sulle Aziende farmaceutiche, ma anche su farmacie e grossisti e ciò determina una riduzione dell’effetto deterrente della norma: infatti in caso di sforamento l’onere viene spalmato sull’intera filiera e, quindi, anche su soggetti, come le farmacie, che non hanno un ruolo diretto nel determinare lo sfondamento e che invece con i dati di monitoraggio contribuiscono alla verifica della spesa e alla quantificazione dello sfondamento.
Secondo ASSOFARM il meccanismo di applicazione del pay-back va rivisto affinché eserciti un concreto contenimento alle attività di marketing delle Aziende Farmaceutiche, facendo ricadere manovre compensative solo sui soggetti che hanno determinato incrementi di spesa non programmati.
Nel 2008 la spesa farmaceutica ospedaliera è risultata pari a 4,007 miliardi di Euro con un incremento del 25% rispetto all’anno precedente e con uno sfondamento di 1,6 miliardi di Euro rispetto al tetto del 2,4% stabilito dalla legge.
Si contrae quindi la spesa farmaceutica territoriale mentre si dilata la spesa farmaceutica ospedaliera. Ma l’aspetto di grande cambiamento è rappresentato dal fatto che un terzo di tale spesa è per farmaci (antitumorali per os, HIV, biologici, sclerosi multipla) per i quali, pur rimanendo la necessità della diagnosi e del follow-up da parte dell’ospedale, la somministrazione avviene a livello domiciliare e non richiede la ospedalizzazione del paziente.
Ciò cambia in maniera sostanziale il concetto tradizionale di farmaco ospedaliero (H), inteso come farmaco somministrato esclusivamente in regime di ricovero e cura per necessità di monitoraggio clinico stretto e continuativo. Tali medicinali, acquistati dalle ASL e somministrati al domicilio del paziente, vengono comunemente definiti farmaci HOSP-“, anche se tale acronimo non è previsto dal nuovo codice farmaceutico e può quindi subire delle modificazioni circa il regime di dispensazione. La somministrazione domiciliare dei medicinali da parte delle ASL ammonta a 1,8 miliardi di Euro e rappresenta circa il 45% della spesa ospedaliera complessiva, dimostrando quindi che la “cronicità” sta assorbendo quasi metà delle risorse, con un trend in progressivo aumento che conferma il processo di cambiamento ospedale-territorio.
Se si analizza la DD per patologia si evince chiaramente la dimensione della “cronicità”, in quanto 4 patologie (HIV, terapia oncologica, anemia grave, artrite reumatoide-psoriasi) riassorbono circa il 60% della distribuzione diretta. Da un punto di vista logistico e organizzativo è importante sottolineare che i primi 20 principi attivi coprono il 44% delle movimentazioni e della spesa e di conseguenza si ha un fenomeno di forte concentrazione e bassa complessità logistica.
Se si esaminano le registrazioni di farmaci innovativi avvenute negli ultimi 3 anni e le pipelines delle principali Aziende farmaceutiche, si hanno chiari la percezione e il riscontro che l’area della “cronicità” avrà nel futuro un peso sempre più rilevante e riassorbirà la maggior parte della spesa farmaceutica ospedaliera.
Il altri termini, l’area della innovazione coinciderà sempre di più con l’area della cronicità, mentre la farmaceutica territoriale diventerà progressivamente il settore dei farmaci generici e dei medicinali consolidati.
Cambiando argomento e spostandoci sul versante legislativo, vi dobbiamo dar conto, con grande soddisfazione, dell’importante risultato che ASSOFARM ha di recente conseguito, in fase di approvazione della Legge sui Servizi pubblici locali, contribuendo alla presentazione di un emendamento che ha escluso le farmacie comunali dall’applicazione di tale legge.
L’inclusione delle farmacie comunali nel sistema dei servizi pubblici locali, avrebbe rappresentato la fine della nostra esperienza in quanto la legge sopracitata impone l’obbligo della privatizzazione per tutti i servizi pubblici locali. Quindi, in via definitiva e autorevole, il Legislatore italiano ha riconosciuto la nostra peculiarità e il nostro essere parte essenziale del sistema sanitario italiano. La portata della nuova norma e le conseguenze che tale esclusione determinerà sul piano delle possibilità di vendita delle farmacie comunali sono attualmente allo studio di diversi giuristi. Una parte molto accreditata di essi ritiene che via sia l’impossibilità da parte delle multinazionali della distribuzione intermedia del farmaco di acquisire ulteriori farmacie comunali.
Per concludere diamo conto dell’impegno di ASSOFARM sul versante dell’applicazione della Legge 69/2009. Tale legge, come abbiamo già riferito all’Assemblea Generale di GENT, prevede: a) la partecipazione delle farmacie all’assistenza domiciliare dei malati cronici; b) la collaborazione delle farmacie a programmi di educazione sanitaria e campagne di prevenzione di patologie a forte impatto sociale; c) la prenotazione in farmacia di visite ed esami specialistici presso le strutture pubbliche e private convenzionate, compreso il pagamento ed il ritiro dei referti; d) la preparazione e la consegna delle miscele per la nutrizione artificiale e dei medicinali antidolorifici; e) la dispensazione per conto delle strutture sanitarie dei farmaci a distribuzione diretta; f) la messa a disposizione di infermieri e fisioterapisti per prestazioni a domicilio; ecc.. Abbiamo costituito una commissione tecnica che sta valutando la traduzione di questi servizi nella pratica quotidiana della farmacia. Particolare attenzione viene riservata alla valutazione dei costi di questi servizi e alle conseguenti richieste economiche che saranno portate in sede di contrattazione con i rappresentanti del Sistema sanitario Italiano.



farmacie comunali
Nuova farmacia comunale a Rimini

Oggi, lunedì otto Marzo, è stata aperta al pubblico la nuova Farmacia Comunale n.7 in via Rosmini 30, nella zona del Ghetto Turco a Marebello, già da tempo richiesta dalla cittadinanza: un grande punto vendita moderno e razionale.
L’ultima nata delle Farmacie Comunali ha settori specifici specializzati in omeopatia, cosmesi, fitoterapia e prodotti per l’infanzia e garantisce tanti altri servizi: dall’Angolo Salute per l’automisurazione della glicemia e colesterolemia, tramite un piccolo prelievo effettuato sul polpastrello e valutato dall’analizzatore automatico, alla misurazione gratuita della pressione arteriosa con l’assistenza del farmacista.
Sarà inoltre possibile prenotare direttamente in farmacia visite specialistiche ed esami di laboratorio al CUP, molto comoda in una zona decentrata com’è il Ghetto Turco.
La Farmacia Comunale n.7 colma un vuoto di servizio farmaceutico in una zona di grande espansione urbanistica e molto trafficata, e costituisce un punto di riferimento per la comunità, grazie ai servizi offerti, ai consigli del farmacista e all’ascolto dell’utente che appartengono alla filosofia delle Farmacie Comunali.



Farmacie Comunali
Successo a Pistoia per la farmacia con lo sportello psicologico gratuito per le mamme

Oltre 130 mamme ad ogni incontro nelle scuole, decine di prenotazioni, richieste così numerose che si sono alllungati l’’orario e i giorni di apertura dello sportello di consuluenza psicologica. E’ la prima in Toscana e già raccoglie un successo tutto al femminile. Sebbene solo da due settimane sia attiva a Pistoia la prima Farmacia comunale Far.Com Spa. con lo sportello psicologico gratuito per le mamme, il riscontro che sta ottenenendo è così elevato da dover potenziare il servizio. Un punto di riferimento che riscuote attenzione anche nel mondo virtuale, raccogliendo consensi sull’account e il gruppo di Facebook. Quella di Far.Com Spa Una Farmacia davvero amica delle donne, capace di accoglierle mettendo a loro disposizione una psicologa e cercandole laddove si trovano, nelle scuole materne ed elementari, per offrire loro quel supporto necessario per affrontare i mille piccoli e grandi problemi che una donna incontra nel suo percorso di mamma.
Un progetto importante sotto vari profili. Come evidenzia il presidente di Far.Com. Simona Laing: “L’iniziativa di aprire uno sportello di consulenza gratuita psicologica alle mamme è importante per la sua valenza territoriale. La Farmacia proprio perchè si indirizza a un pubblico generale, può intercettare quei bisogni nascosti, magari piccoli, ma che sfuggono alla rete socio-sanitaria a cui ci si rivolge per problematiche più complesse. Una rilevanza non solo di aiuto vero alle mamme, ma anche di tipo statistico. Garantendo la più completa privacy, potremo avere i numeri e quindi comprendere le dimensioni di fenomeni di disagio che investono le donne con figli”.
“E’ la prima iniziativa di questo tipo realizzata in Toscana che ha come fulcro la Farmacia comunale –spiega la presidente Simona Laing -, intesa non come semplice erogatrice di farmaci ma come punto di aggregazione per una salute consapevole. Il progetto si connota doppiamente per la sua capacità di raggiungere e intervenire a sostegno delle donne di ogni età, nel loro percorso di madri. Il progetto prevede l’avvio di due servizi. Il primo è “Lo sportello amico delle mamme”, realizzato presso la Farmacia 1, in viale Adua, dove la dr.ssa Beatrice De Biasi incontrea le donne che a lei si rivolgono per consigli, suggerimenti, supporto. Numerosi gli appuntamenti svolti e prenotati.
L’iniziativa è così innovativa che Far.Com. ha voluto condividerla con tutto il territorio, aprendo un account e un gruppo su facebook “Farmacia amica delle mamme” - un vero e proprio sportello virtuale a cui hanno aderito in centiana-, dove ogni mamma può seguire l’evoluzione del progetto, ponendo domande e dialogando su questioni generali con la psicologa, ovviamente nella più completa privacy.
A questo si aggiungono gli incontri nelle scuole materne ed elementari che sebbene al loro esordio, siamo al secondo appuntamento, stanno raccogliendo un grande successo: oltre 150 le mamme che hanno partecipato solo al secondo incontro.
Un progetto che vede la Farmacia comunale come fulcro di iniziative di valenza socio-sanitaria, di prevenzione e di sensibilizzazione a favore della salute collettiva, come previsto non solo dalle strategie regionali ma anche dalle normative nazionali. Una Farmacia moderna che sa ascoltare e rispondere alle esigenze del territorio.
Fino al 27 maggio, tutti i giovedì dalle ore 17 alle ore 19, la psicologa è a disposizione di tutte le donne per una consulenza totalmente gratuita presso la Farmaci 1 di viale Adua. Ma c’è di più. Fino al 22 marzo la psicologa incontrerà le mamme nelle scuole, dialogando con loro sui problemi che maggiormente riguardano i bambini. Gli incontri verteranno su: “Il bambino incontentabile: bisogni veri, bisogni falsi” (e “La provocazione, la sfida e il pianto: leggere e contenere comportamenti problematici Appuntamenti per conoscere, chiedere, incontrarsi in amicizia, in Farmacia.
La maternità, come emerge da più recenti studi, rappresenta un momento spesso difficile per la donna. L’esclusività delle cure al figlio e alla famiglia in diverse situazioni rinchiude la mamma in una sorta di isolamento sociale. Non a caso – come ha accertato la ricerca italiana condotta nel triestino su 352 donne – otto mesi dopo la gravidanza - , il 5% di loro si dichiara depressa, il 32% dice di non essere soddisfatta della sua situazione professionale e il 13% parla chiaramente di problemi riguardanti il lavoro come la scarsa flessibilità di orario o il rischio di licenziamento.



Mondo Farmaceutico
Riforma: riprende l’esame in Commissione

E’ ripreso, il 3 marzo, l’esame dei disegni di legge sul servizio farmaceutico da parte della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato.
La seduta della Commissione, cui ha partecipato il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, ha innanzitutto registrato la presentazione di un ulteriore disegno di disegno di legge presentato da esponenti del gruppo parlamentare del PD, attualmente in corso di assegnazione. In linea generale, i lavori della commissione hanno segnato la conferma di un punto fondamentale: la farmacia era e resta un presidio del servizio sanitario, e la recente approvazione della legge 69/2009, con l’attribuzione di ulteriori servizi sociosanitari ha esaltato questa caratteristica. In apertura della discussione, per la maggioranza, il senatore Michele Saccomanno (PdL) ha osservato preliminarmente che i disegni di legge all’attenzione della Commissione “rispondono all’attesa di varare una normativa volta ad offrire una regolamentazione di stampo universalistico dinanzi all’estrema frammentarietà delle legislazioni regionali in materia” a volte oggetto di sanzione da parte della Corte Costituzionale. Per Saccomanno, tra le proposte, il disegno di legge n. 863 il cosiddetto disegno di legge Gasparri-Tomassini (DDL n. 863) affronta la “l’individuazione del ruolo della farmacia in un nuovo quadro sociale e sanitario” , ponendo i presupposti “per una definizione nuova del ruolo della farmacia nell’ambito del sistema sanitario nazionale in termini di disponibilità ai bisogni del cittadino”. L’esponente della maggioranza ha altresì sottolineato che “occorre un’approfondita riflessione riguardo all’esigenza di definire le piante organiche e aggiornare i criteri” per aumentare la capillarità del servizio farmaceutico e la necessità di approfondire il tema delle procedure concorsuali, gravate da tempi di attuazione troppo lunghi. Per l’opposizione, il senatore Daniele Bosone (PD), ha dichiarato che il Gruppo del Partito democratico è senz’altro disponibile a svolgere un dibattito approfondito, nella consapevolezza che su taluni aspetti vi è un’ampia condivisione tra le diverse forze politiche. Bosone si è riferito in particolare “alla necessità che la farmacia resti nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, non essendo assimilabile ad un esercizio commerciale dati i preminenti profili di sicurezza del paziente e l’esigenza di un controllo nella filiera del farmaco. Su questa linea” ha aggiunto “la farmacia dovrebbe rappresentare un punto di riferimento per i pazienti, per esempio, attraverso la prenotazione di esami e di analisi, mentre l’obiettivo di garantire un servizio anche in centri disagiati dovrebbe accompagnarsi ad un aumento del loro numero”. Il sottosegretario Francesca Martini, confermando l’importanza che il Governo riconosce ai disegni di legge ora all’esame, ha sottolineato che non si tratta di mettere in discussione il ruolo del farmacista, “ ma semmai di valorizzarlo, attraverso la responsabilizzazione di tale figura non solo per quanto riguarda la dispensazione, ma anche nell’assolvimento di un’opera di assistenza e consulenza verso i pazienti. La farmacia dunque deve rimanere un presidio all’interno del SSN, nella salvaguardia del principio della equità di accesso per tutti i cittadini”. Il sottosegretario ha poi sottolineato il valore della possibilità offerta dalla Legge 69/2009 “che la distribuzione dei farmaci sia integrata con altri servizi, come la prenotazione di esame diagnostici ed analisi... nell’auspicio che la farmacia possa così svolgere un ruolo di mediazione con le ASL e i distretti territoriali”.
Il presidente della Commissione, Antonio Tomassini, ha chiuso la seduta ringraziando il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri “per la sua disponibilità a svolgere l’incarico di relatore, mettendo a disposizione della Commissione le sue comprovate competenze professionali in tal senso, il relatore fornisce la massima garanzia affinché il dibattito sia aperto ad ogni contributo”.

(fonte: farmacista 33)



mondo farmaceutico
Fenagifar: no alle sanatorie

“I giovani farmacisti, le associazioni locali e la Federazione delle Associazioni dei Giovani Farmacisti nella persona del suo Presidente, Paolo Corte, e del Consiglio Direttivo che presiede, sono assolutamente in linea con quanto dichiarato dalla FOFI nei giorni scorsi in merito alle parafarmacie”. Così esordisce il comunicato diramato ieri dalla FENAGIFAR. La Federazione, prosegue il testo, “auspica che non si verifichino “condoni” che andrebbero a ledere l’impegno di tutti quei colleghi che partecipano e parteciperanno ai concorsi nella speranza di vincere, grazie ai propri meriti, una sede farmaceutica vacante: concorsi che, in caso del citato condono, risulterebbero vani. Siamo altresì certi che proprio i concorsi ancora in sospeso si svolgeranno in tempi dignitosi”.



Molise: presidi farmaceutici nei comuni più piccoli

Alla farmacia si aggiungerebbe «la proiezione farmeacutica», presidi sussidiari della farmcia nell’ambito del territorio dove quest’ultime insistono.
Una proposta di legge denominata proprio «Istituzione delle proiezioni di sedi faramecutiche» è stata presentata ieri dal consigliere regionale del Pdl Quintino Pallante. Un’iniziativa che nasce dalla consapevolezza di raggiungere con il servizio farmaceutico anche aree urbane lontane dai centri cittadini con l’intento di istituire nei comuni della nostra regione presidi farmaceutici sussidiari alla farmacia nell’ambito della sede farmaceutica di sua pertinenza, regolarmente prevista in pianta organica. Un’ offerta al cittadino in più in un settore molto delicato e di grossa valenza sociale in modo da soddisfare in maniera più completa ed efficace l’esigenza di migliorare il grado di accessibilità al farmaco da parte dei cittadini, ampliando ulteriormente il servizio. «La “proiezione farmaceutica” è un “presidio sussidiario” che consente di offrire un servizio più capillare e funzionali nel territorio. La diffusione capillare di un servizio essenziale quale quello farmaceutico - ha affermato Quintino Pallante - rappresenta un importante incremento del livello di qualità della vita nel nostro territorio e, soprattutto, va incontro alle esigenze di tutta la popolazione, in particolar modo di quella anziana con ridotta mobilità e con oggettiva difficoltà di accesso al farmaco». Il beneficio di un servizio tale va «Ad avvantaggiare nel caso specifico - ha proseguito il consigliere regionale Pallante - soprattutto le comunità residenti in centri frazionali di comuni rurali, che vedono preclusa la possibilità di un dignitoso ed adeguato servizio farmaceutico, trattandosi di località abitate sprovviste dello status di sede farmaceutica e come tali non soggette a presenza di farmacia o di dispensario farmaceutico». L’istituto che si vuole proporre non è una soluzione tampone né una formula minimale, sostiene ancora il consigliere di maggioranza. Che giudica il srevizio qualcosa che va al di là di un normale dispensario farmaceutico «in quanto, prescindendo dall’esistenza di una sede in pianta organica, non è soggetto a orari ridotti o a limitata disponibilità di prodotti - conclude Pallante - Ma è invece assimilabile a tutti gli effetti, per come concepito, ad una vera e propria farmacia. Si configura quindi come strumento in grado di soddisfare i nuovi servizi rivolti al cittadino, che la normativa nazionale ha già assegnato alle farmacie operanti sul territorio. In questo modo si evolve l’assistenza farmaceutica in Molise».

(fonte: iltempo.it)



Più controlli sul marketing digitale

Più controlli sulle pratiche di marketing digitale messe in atto dalle industrie farmaceutiche, a difesa dei consumatori americani. A chiederlo è il Center for Digital Democracy (Cdd), che chiama in causa la Food and Drug Administration (Fda) incaricandola di analizzare più a fondo i sistemi con cui le aziende promuovono i loro medicinali utilizzando strumenti come il web, i telefonini cellulari, i social media e altro ancora. La salute e la sicurezza dei pazienti - scrive il Cdd in una lettera alla Fda - deve essere protetta dall’utilizzo inappropriato e spesso nocivo del marketing digitale. E’ essenziale che la Fda studi la situazione ed emani linee guida sul settore della comunicazione interattiva applicata alla promozione dei farmaci.
Molte delle tecnologie impiegate oggi dall’industria farmaceutica, infatti, puntano alle preoccupazioni e alle ansie dei consumatori che sono in cerca di informazioni sulla loro salute o sulle malattie che li hanno colpiti. E alcune di esse possono essere davvero nocive, come i network dedicati a particolari patologie di cui non si conosce lo sponsor, oppure i sistemi per captare le informazioni che le persone si scambiano sui social network per organizzazione messaggi informativi ad hoc, o ancora l’uso del cosiddetto neuromarketing, che sfrutta le insicurezze e le paure dei consumatori per influenzarne le scelte riguardo a prodotti medicinali.

(fonte: farmacista33)


 
mondo farmaceutico
Meglio le farmacie agli ospedali

Gli italiani preferiscono i farmacisti e i medici di base, rispetto ad ospedali, pronto soccorso e assistenti domiciliari. E’ quanto rivela una indagine Censis, commissionata dal ministero della salute sulla qualità complessiva percepita dai cittadini sui servizi sanitari pubblici e privati sul territorio. I risultati dell’indagine sono stati anticipati oggi dal ministro della salute, Ferruccio Fazio, nel corso delle “Giornate farmaceutiche piemontesi”.
“Chi piace di più agli italiani - ha spiegato Fazio - sono i farmacisti e i medici di base”. In base a quanto anticipato dal ministro, la ricerca rivela che il 97,8% dei cittadini interpellati da’ un giudizio buono o sufficiente delle farmacie, il 92% dei medici di base, l’80% di ospedali e pronto soccorso e il 71% dell’assistenza domiciliare. Il ministro Fazio, poi, parlando della legge 69 ha spiegato che “le farmacie dovrebbero perdere o ridurre il ruolo di boutique commerciali e diventare sempre piu’ snodi territoriali di assistenza primaria”.

(fonte: Affaritaliani.it)        



Mondo farmaceutico
Fofi, incontro costruttivo con titolari parafarmacie

Il Comitato Centrale della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, guidato dal Presidente Andrea Mandelli, ha ricevuto una delegazione dei farmacisti titolari di parafarmacia rappresentati da ANPI, AssoPaCal, Essere Farmacisti e dei titolari di parafarmacia del Triveneto; alla riunione non hanno potuto essere presenti i rappresentanti di Omniasalus, che hanno pero’ fatto pervenire un documento illustrativo della loro posizione. La discussione, si legge in un comunicato della Fofi, ha affrontato tutte le posizioni espresse dalle diverse Associazioni convenute in un clima costruttivo, e si e’ chiusa con il consenso sulla proposta federale che le Associazioni dei titolari di parafarmacia presentino un documento unitario che permetta di proseguire il confronto avviato, allargandolo a tutte le componenti della professione interessate, per giungere a una soluzione condivisa. “La Federazione degli Ordini rappresenta tutti i colleghi, nessuno escluso” ha detto Andrea Mandelli al termine della riunione “il che significa valutare con attenzione la situazione delle parafarmacie, ma anche le legittime aspettative, per esempio, dei colleghi che operano come collaboratore o come farmacista rurale e che attendono da tempo di accedere alla titolarita’ di una farmacia”. Resta ferma, dunque, la contrarieta’ della Federazione all’ipotesi di una sanatoria che trasformi le parafarmacie in farmacie o a quella dell’istituzione di farmacie non convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, cosi’ come all’allargamento alle parafarmacie della dispensazione dei farmaci soggetti a prescrizione di Fascia C. “E’ evidente che l’apertura delle parafarmacie e’ sembrata una via praticabile, in particolare nel Mezzogiorno, dove una situazione occupazionale critica si salda all’inadempienza pubblica in fatto di concorsi per le sedi farmaceutiche vacanti. Ma il punto e’ che siamo tutti laureati in farmacia, non in parafarmacia: la Federazione, dunque, intende seguire da vicino l’evolversi della situazione e continuare nella sua azione perche’ i concorsi si tengano rapidamente e con tempi certi” aggiunge il Segretario Maurizio Pace. Il concorso resta la via maestra per l’accesso alla titolarita’, conferma il Presidente della Federazione “e nostro compito e’ far si’ che si possa intraprendere questa via rapidamente e con la massima efficienza”

(fonte: AGI)
 


Mondo farmaceutico
Sequestrati farmaci falsificati e pericolosi

Dopo le pericolose droghe sintetiche create nei laboratori di fortuna e le pillole blu dell’amore (Viagra) contraffatte made in Cina riprodotte fedelmente alle originali, ora sbarcano in Italia anche i farmaci salvavita fasulli. Come nel caso dell’ultima operazione conclusasi all’aeroporto di Fiumicino dalla Guardia di Finanza e dal Servizio Antifrode Merci della Dogana, che hanno sequestrato circa 240.000 pillole contraffatte di «Vastarel», farmaco a base di trimetazidina dicloridrato prodotto dalla Stroder normalmente impiegato per la cura di alcune malattie cardiache, come l’angina pectoris. Un fatto quest’ultimo che più che suscitare curiosità sta destando preoccupazione tra gli uomini delle Fiamme gialle e i funzionari Doganali normalmente abituati a vederne di tutti i colori, ma ancora increduli dopo questo ennesimo sequestro. Un carico di farmaci fasulli dal valore di oltre 200 mila euro, destinati a essere immessi sul mercato della capitale da gente senza scrupoli.
Gli investigatori nell’ambito dei controlli delle merci predisposti dal comandante provinciale della Guardia di Finanza di Roma, Andrea De Gennaro, non si sono lasciati ingannare dall’apparente regolarità di una spedizione proveniente da Delhi (India). I colli, sottoposti all’ispezione, contenevano migliaia di blister di compresse medicinali apparentemente regolari, ma al confronto con le analoghe confezioni in vendita in farmacia, infatti, presentavano sottili differenze. La spedizione è stata così fermata per accertamenti. Secondo gli esperti che hanno sequestrato il farmaco, infatti, le raffinate modalità di falsificazione e di confezionamento avrebbero potuto ingannare chiunque e solo grazie all’esame effettuato in collaborazione con l’azienda titolare del brevetto farmaceutico, è stato possibile accertare che le pillole sequestrate non solo non avrebbero avuto gli effetti sperati, ma avrebbero potuto mettere a rischio la salute.

(fonte: il giornale.it)



mondo farmaceutico
Liguria, Disposizione regionale: il farmaco arriva “in diretta” Il progetto si chiama “per conto” e riguarda i farmaci inseriti nel prontuario ospedale-territorio.

In pratica, tutti quei medicinali che garantiscono la continuità tra le cure ospedaliere e l’assistenza territoriale conseguente e che fino a qualche giorno fa venivano distribuiti direttamente dalle farmacie ospedaliere.
Adesso è possibile avere i farmaci rivolgendosi direttamente alla farmacia di fiducia, presentandosi al bancone muniti dell’apposita ricetta rilasciata dal medico curante. Obiettivo dell’esperimento che andrà avanti per sei mesi sarà quello di fornire ai pazienti una duplice via d’accesso: l’ospedale oppure la farmacia sotto casa. Una comodità per chi non vive in città ma in uno della miriade di paesini sparsi per la provincia.
In particolare nell’acquese dove, a soffrire di patologie croniche, sono nella maggior parte dei casi persone anziane residenti proprio nei paesi limitrofi la città dei fanghi. Tornando al progetto ideato dalla Regione Piemonte, la distribuzione dei farmaci è basata sul loro acquisto diretto da parte delle Aziende sanitarie a maggiore sconto e sulla distribuzione tramite le farmacie convenzionate aperte al pubblico con la remunerazione del solo servizio reso. Secondo quanto spiegato in una nota della Regione, il provvedimento da un lato valorizzerà il ruolo della farmacia quale presidio del servizio sanitario regionale e punto di riferimento per i vari aspetti connessi alla gestione del farmaco e, dall’altro, si propone di eliminare le disomogeneità distributive sul territorio.
Il ricorso alla distribuzione diretta da parte delle aziende sanitarie regionali, infatti, pur rivelandosi efficace soprattutto sotto il profilo dell’adesione dei pazienti alle indicazioni mediche e della verifica della corretta prescrizione può, talvolta, condurre a situazioni difformi di accesso ai farmaci, andando a compromettere l’uniformità dell’assistenza farmaceutica sul territorio.
Come anticipato, la sperimentazione avrà una durata di sei mesi e capofila del progetto sarà l’Asl AT. A conclusione di un percorso di lavoro condiviso con le associazioni sindacali delle farmacie convenzionate, pubbliche e private, saranno definite in maniera dettagliata le modalità per la distribuzione, che verranno costantemente monitorate proprio per evitare i tipici contrattempi dei periodi di sperimentazione.
Per il momento saranno in distribuzione solo determinati farmaci. In particolare alcuni tipi di insulina per la cura del diabete, antidepressivi, anticoagulanti ed eparine. Per poter accedere al servizio sarà necessario rivolgersi al proprio medico di base (non sarà infatti sufficiente presentare la ricetta dello specialista) e poi rivolgersi alla farmacia di fiducia. Il medicinale sarà ordinato per via telematica e nel giro di mezza giornata sarà disponibile per il paziente.
Che non avrà nessun tipo di spesa aggiuntiva e non dovrà neppure pagare il ticket. Per avere ulteriori informazioni riguardo l’iniziativa regionale oppure conoscere nel dettaglio tutti i tipi di medicinali inseriti nel progetto, sarà sufficiente rivolgersi al proprio medico di fiducia oppure, in alternativa, al proprio farmacista.



mondo farmaceutico
Dompe’, mercato piatto, aumento quantita’ ma calo prezzi

Un aumento delle quantita’ che comporta una “diminuzione di fatto dei prezzi del 3-4%” e che, nel complesso, da’ un’immagine di un mercato farmaceutico in Italia per il 2010 “piatto”. Il presidete di Farmindustria, Sergio Dompe’, a margine di una tavola rotonda su ricerca oncologica e sperimentazione clinica, ha cosi’ spiegato le stime “piu’ o meno costanti” del settore, caratterizzate ossia “da una diminuzione di fatto dei prezzi del 3-4% perche’ c’e’ sempre un aumento delle quantita’ in cui noi recuperiamo l’inflazione e quindi - ha detto - alla fine il mercato e’ piatto”.
Del resto, come ha ricordato Dompe’, quello farmaceutico e’ un settore che non ha “problematiche di mercato: le malattie non risentono di crisi, non fanno scioperi, sono sempre li’. Il nostro problema - ha aggiunto il presidente di Farmindustria - e’ rendere compatibile la spesa con quelle che sono le possibilita’ di un Paese che in questo momento, come tutti gli altri del mondo, ha ridotto la propria capacita’”.
 
(fonte: AGI)



Salute
La visita del ministro Fazio a Varese

“Ho visitato due strutture di grande interesse e ve lo dico da Collega, perché sono fra Colleghi. Da Collega che anche come ministro prima pensa agli ammalati, poi ai medici che devono curarli, infine agli amministratori. Non è mancanza di rispetto è la necessità di rimettere il paziente al centro della nostra attenzione”.
Francesco Fazio è da poco giunto alle “Robinie” di Solbiate Olona, di fronte ha un folto gruppo costituito da medici e farmacisti. Dovevano essere una trentina, sfiorano i novanta e l’organizzazione deve correre ai ripari per sistemarli tutti.
Sono qui per ascoltare che cosa pensa il titolare della Sanità, per ascoltare Antonio Tomassini, il presidente della Commissione salute del Senato che lo accompagna e per ascoltare Luigi Zocchi che qui non è solo in veste di candidato PdL alle Regionali. Siede alla destra del ministro e gli chiede apertamente una maggiore attenzione per le esigenze dei farmacisti.
Fazio è reduce da un’ora buona trascorsa a Cuasso, alla Clinica Villa Miralago dove si curano i disturbi alimentari. Poi da un passaggio all’Ospedale di Circolo di Varese, dove visita l’hospice, l’angolo di nosocomio riservato ai malati cui si applica la terapia del dolore.
Luoghi, ricorda Fazio che, pur differenti per tipologia di cure prestate, sono “l’esempio di come si coniuga sanità e socialità, volontariato con servizio pubblico”.
                                                                


farmacie comunali                                               
Il neo presidente Luigi Cavalieri a Brescia

Luigi Cavalieri (già direttore Atf-Federfarma) è il nuovo presidente della Farcom Brescia spa, la società (controllata, con quasi l’80% del capitale, dalla Cooperativa esercenti farmacie, Cef) che gestisce le 12 strutture comunali. Lo ha eletto ieri l’assemblea su indicazione del sindaco, Adriano Paroli; confermati consiglieri Giuseppe Capretti e Davide Gigola (espressione della Cef). Cavalieri succede a Michele De Tavonatti, al vertice per nove anni consecutivi. Il Collegio sindacale è presieduto ora da Dario Brambilla (indicato dal sindaco); fiducia rinnovata a Mario Valenti e Federico Gorini (indicati da Cef). Il leader di Cef, Vittorino Losio, ha ringraziato «De Tavonatti per il lavoro svolto e il contributo alla crescita». Nell’augurare «buon lavoro al nuovo presidente», ha auspicato «continuità sulla linea tracciata».
Ai titolari di farmacia, presenti numerosi in sala, Fazio ricorda come la recente legge 69 sulla funzione sociosanitaria delle farmacie stesse, rilancia il ruolo sociale, fondamentale, di questi “presidi sanitari” che non possono essere destinati a trasformarsi in banchi di vendita per medicinali generici.
Un tema che Tomassini riprende e sul quale allora il Ministro della Sanità puntualizza ulteriormente. “Aver individuato e definito una funzione sociale delle farmacie non significa solo – precisa – aver definito che le farmacie sono anche il luogo in cui si prenotano esami di laboratorio, si ritirano referti, si eseguono accertamenti rapidi, come quello sulla glicemia. Questo è un passo verso la maggior specificazione della professionalità del medico farmacista”.
Poi l’affondo che i titolari accolgono con un po’ di freddezza. “Arriveremo alla distribuzione diretta di tutti i farmaci in farmacia (oggi alcuni medicinali sono distribuiti dalle Asl e le farmacie devono richiederli con perdite di tempo per i pazienti NdR), troveremo un punto di contatto certamente ma potrà capitare che le Farmacie debbano lasciare qualcosa sul terreno”, chiaro riferimento ad un sacrificio economico. Sacrificio che, secondo il Ministro, “va nella direzione di aumentare la professionalità e la centralità futura del farmacista” nel sistema sanitario.


(fonte: satelios news)



farmacie comunali
Nuova farmacia comunale a Fermo

Nuovo tragitto, dal primo marzo, per chi andrà in farmacia. Domenica 28 febbraio è stata inaugurata la nuova sede della farmacia comunale. Locali più grandi e il progetto di poter prenotare lì visite mediche, secondo Filippo Ercoli, risolleverà le sorti dell’esercizio. Ercoli, che è amministratore unico della Pharma.com, la società che dal giugno 2006 gestisce la farmacia comunale, ha definito, in conferenza stampa, la nuova collocazione più adatta alle esigenze della gente.
Locali angusti e difficoltà di parcheggio, col tempo, hanno infatti convinto i cittadini fermani a recarsi in altri esercizi per i propri acquisti. Così la farmacia di via Murri ha iniziato a presentare fatturati negativi. Da qui la decisione di trovare una sede migliore, risultato da lavori di ristrutturazione durati circa tre mesi, e costati oltre 100mila euro.



mondo farmaceutico
Nuovi servizi nelle farmacie, ma non sono “negozi”

«Soffro sempre quando le sento definire come dei semplici ‘negozi’»: esordisce così Annarosa Racca, presidente di Federfarma, quando le si chiede di descrivere il nuovo concetto di farmacia, che ha preso forma nell’ottobre dello scorso anno con l’approvazione del decreto legislativo sui nuovi servizi delle farmacie. Telemeditalia se ne occupò all’epoca e, come promesso, è tornato sull’argomento per capire se il decreto sia rimasto “sulla carta” o se abbia già dato i primi frutti.
«È una legge che Federfarma ha fortemente voluto perché dà concretezza al concetto secondo cui la farmacia è il punto terminale del sistema sanitario nazionale» continua la Racca, che è anche titolare della farmacia milanese Rombon; «ora, però, bisogna stabilire al più presto come debbano essere retribuiti i farmacisti che erogano questi nuovi servizi».
Servizi che vanno dall’assistenza domiciliare integrata alla prenotazione di visite e di esami e che, al momento, sono tutti a carico del farmacista. Ecco perché sono ancora relativamente poche le farmacie italiane che hanno cominciato ad aprirsi a queste nuove opportunità. Una spinta potrebbe arrivare con il rinnovo della Convenzione farmaceutica nazionale, che viene stipulata con le Regioni e che regola anche i rapporti con il Servizio sanitario nazionale. «La Convenzione è scaduta» sottolinea la Racca «e, se venisse rinnovata in fretta, i tempi per l’apertura delle farmacie ai nuovi servizi potrebbero essere davvero brevi».
A oggi, i nuovi servizi più diffusi sono l’assistenza domiciliare, cioè il supporto alle attività del medico di medicina generale, e le analisi di prima istanza, come la misurazione della pressione e dei livelli di glicemia. E ancora, i programmi di educazione sanitaria e le campagne di prevenzione, prima fra tutte quella contro i tumori al colon retto, e le prenotazioni di visite specialistiche. Alcune farmacie, a Milano per esempio, hanno cominciato a sperimentare anche l’opportunità di mettere a disposizione dei cittadini professionalità diverse, a cominciare dagli psicologi: questi, però, sono tentativi sporadici, proprio a causa della mancata regolamentazione delle modalità di pagamento. Negli ultimi mesi, poi, in molte Regioni si sono diffusi i defibrillatori semiautomatici: a Roma circa 200 farmacie le hanno inseriti nei propri spazi, a Milano ne sono dotate per lo più le notturne. Naturalmente, per poter offrire questo servizio, almeno uno dei dipendenti della farmacia deve aver conseguito un patentino che attesti che è in grado di utilizzare uno strumento tanto delicato qual è un defibrillatore.
Sembra, insomma, che i farmacisti italiani stiano facendo ogni sforzo per assumere un ruolo ancora più centrale nella vita dei cittadini. Spronati, forse, anche dal successo delle parafarmacie, che rischiano di mettere in discussione il ruolo della farmacia come braccio operativo del sistema sanitario.
Intanto, Federfarma ha incassato un altro piccolo successo: al tavolo previsto dal Patto per la salute 2010-2012, che si è insediato il 10 febbraio, sono stati chiamati a partecipare anche gli operatori della filiera del farmaco: una buona occasione, per in farmacisti, per fare della sana attività di lobby.

(telemeditalia.it)



farmacie comunali
Lo psicologo in farmacia a Busto Arsizio

In due farmacie della città, da oggi sarà possibile avere una consulenza psicologica gratuita e del tutto riservata. Aderiscono la Tre Ponti e la farmacia Agesp di largo Giardino.
Da oggi tutti i cittadini potranno ricevere una consulenza psicologica gratuita e assolutamente riservata in due farmacie della città di Busto Arsizio.
L’iniziativa, già attuata con successo a Milano, è stata promossa da Federfarma Varese e dal Comune di Busto Arsizio in collaborazione con la Scuola Lombarda di Psicoterapia, che gestisce la formazione e la supervisione clinica degli psicologi.
L’obiettivo dell’iniziativa, che potrà progressivamente coinvolgere un numero maggiore di farmacie, è quello di offrire uno spazio di ascolto facilmente accessibile, in cui le persone possano ricevere una prima risposta a problematiche personali che provocano disagi e sofferenze psicologiche.
Aderiscono al progetto la farmacia “Tre Ponti” di viale Cadorna 31B e la farmacia Agesp n° 3di Largo Giardino 7: lo psicologo sarà a disposizione il mercoledì dalle 9.30 alle 12.30.
 

 
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