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Notizie n. 40

 
editoriale
Le sfide future di un’Assofarm sempre più forte

È un 2010 ricco certamente di nuovi impegni, ma anche di speranze e occasioni quello che Assofarm vede davanti a sé. Non fosse altro per il fatto che dopo la straordinaria vittoria sul 23 bis, le farmacie comunali italiane possono giocare un ruolo centrale nella riforma dei servizi sanitari locali.
Già da tempo registriamo una montante considerazione per il nostro mondo. La grande attenzione raccolta dalla compagine parlamentare di maggioranza durante le fasi anticipatorie dell’ultimo provvedimento legislativo sono state la definitiva dimostrazione di ciò.
Ma già prima di tutto questo, da anni ormai Assofarm è invitata a tutti i principali tavoli istituzionali del settore sanitario e farmaceutico italiano e le è ampiamente riconosciuto un ruolo d’avanguardia in un ambito, quello della distribuzione del farmaco, dove non sempre c’è abbondanza di posizioni riformiste.
A questa dimensione politico-istituzionale si sta però sommando anche una considerazione più tecnico-operativa delle potenzialità del “sistema” farmacie comunali. Ne è esempio un recente comunicato congiunto di Anci e Poste Italiane in cui si annuncia che le due organizzazioni avvieranno un programma congiunto per la realizzazione e la gestione di un’ampia gamma di servizi digitali per il cittadino, integrati e ad alto contenuto di innovazione, utilizzando la rete degli uffici postali e internet.
Tra le iniziative che riguardano l’area socio-sanitaria, è emersa l’esigenza di sviluppare un piano di logistica territoriale che coinvolgerà anche le farmacie comunali.
Si tratta di segnali di notevole importanza perché rivelano come il mondo associativo degli enti locali e una grande azienda nazionale come Poste Italiane individuino nelle farmacie non solo un terminale diffuso ed efficace nel contatto col cittadino, ma anche una rete diffusa sul territorio, capace di agire come un tutt’uno per garantire l’efficacia di determinati processi.
È insomma questo il momento per galoppare i cavalli di battaglia di sempre. Se davvero vogliamo continuare a posizionarci come protagonisti dell’innovazione nella sanità pubblica locale, allora dobbiamo continuare a produrre continua innovazione, di politiche di settore e di strategie operative.
Ritorna quindi centrale un percorso di Diversa Remunerazione del Farmacista, tale da non valutare l’operato del farmacista solo in base al fatturato, ma soprattutto sulla scorta di un sistema di servizi sanitari che offre al proprio paziente. Altrettanto strategico nel processo di riforma della farmacia italiana dovrà essere l’introduzione del Registro per le Prestazioni Farmaceutiche al Paziente, che raccolga e renda condivisibile la storia farmaceutica dei cittadini.
E infine, elemento immancabile se davvero si vuole riconosciuta la professionalità del farmacista, la definizione di un sistema di Buone Prassi in farmacia. Ciò dovrebbe essere realizzato sulla base di un legge nazionale, oggi del tutto assente, che regoli in maniera chiara come realizzare i principi del pharmaceutical care. A livello comunitario, come noto, esistono direttive riguardo la produzione dei farmaci e la loro conservazione, manca invece ancora un documento ufficiale sulla componente consulenziale giocata dal farmacista.
Si tratta di un argomento, quello delle buone pratiche, che sembra riaffermare di continuo la propria centralità. Ciò è vero anche riguardo tematiche apparentemente molto distanti, come il recente dibattito sulla vendita on-line di farmaci. I rischi di tale pratica non sono solo legati al fatto che sul web è più facile vendere medicinali contraffatti, ma anche che viene meno l’intermediazione sanitaria dello specialista.
Assofarm ha sempre sostenuto l’indissolubilità del binomio farmaco-farmacista quale garanzia della sicurezza d’uso dei medicinali. Ogni forma di distribuzione farmaceutica che non preveda la presenza fisica di un farmacista priva il momento dell’accesso al medicinale di un elemento di controllo e di consiglio fondamentale. Vale però la pena di ricordare che l’Unione Europea, e precisamente il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, ha già prodotto una risoluzione riguardante le buone pratiche di distribuzione postale dei medicinali. A mancare insomma è davvero una riflessione istituzionale sull’attività del Farmacista in farmacia.
Tutti ambiti futuri che attendono il nostro movimento trovano un primo grande fronte di lavoro nella dispensazione dei servizi sanitari, così come riconosciuto da recenti provvedimenti legislativi, per i quali stiamo attendendo la pubblicazione dei decreti attuativi. Come noto, molti dei servizi contenuti nel testo in questione sono già svolti dalla maggior parte delle nostre associate, secondo uno spirito di servizio alla propria cittadinanza e senso di responsabilità che vanno ben oltre i ritorni economici non particolarmente redditizi stabiliti dalla Convenzione con il Ssn che fino ad oggi regola l’erogazione di alcuni di questi servizi. La sfida che ci attende oggi è quella di trovare una giusta valorizzazione economica di tale lavoro che ci sia riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale.

Francesco Schito
Vice Presidente Assofarm
 
dalla federazione
Assofarm ancora in India

Presentiamo di seguito stralci di un testo di presentazione dell’organizzazione Namaste Wings, che ha recentemente costruito un dispensario sanitario in India, con il contributo di Assofarm.
Namaste Wings to Fly è una ONG riconosciuta dal governo indiano, che opera negli stati del Kerala e del Tamil Nadu nel sud del paese dall’anno 2000. Molti sono i progetti ben avviati e gestiti dall’Associazione per aiutare e sostenere le comunità più indigenti del distretto di Trivandrum e di Colachel, un’area, quest’ultima, colpita inoltre dal maremoto del 2004. Oltre all’adozione a distanza, i nostri principali strumenti di aiuto annoverano case famiglia, asili, centri per il doposcuola, un progetto rivolto agli anziani (con il quale corrispondiamo una piccola pensione mensile, assistenza sanitaria e altri aiuti speciali qualora necessario), due dispensari medici e alcuni progetti di generazione di reddito. Attraverso il sostegno a distanza Namaste Wings to Fly aiuta ad oggi circa 1400 bambini. Dopo lo Tsunami del 2004, l’Associazione ha esteso il suo intervento anche nel confinante stato del Tamil Nadu, dove assiste 150 bimbi e 40 nonnine. Il sostegno a distanza prevede la copertura di tutte le spese scolastiche, un piccolo contributo mensile per assicurare cibo e assistenza sanitaria, nel limite del possibile, al bimbo adottato e ai membri della sua famiglia.
Nel tempo, i progetti si sono ampliati ed estesi. Oggi, infatti, aiutiamo le comunità del distretto di Colachel con un asilo, un centro per il doposcuola ed uno informatico, un laboratorio di cucito, uno per la produzione di zainetti scolastici ed una cooperativa di beni di consumo di necessità primaria. Tutti si trovano all’interno di un nostro edificio polifunzionale, inaugurato nel 2008, e che ospita inoltre gli uffici dell’Associazione in Tamil Nadu.
Curare una malattia, eseguire degli approfondimenti medici, fare una trasfusione di sangue in Tamil Nadu costa molto di più che in Kerala. Le lunghe liste di attesa, scarse informazioni da parte dei medici e discriminazione di ogni tipo obbligano il più delle volte i ceti meno benestanti e svantaggiati a rivolgersi a strutture private con parcelle salatissime. E’ per questo che da qualche anno Namaste ha avviato e gestisce efficacemente un dispensario medico rivolto alle comunità assistite, residenti nei pressi della nostra sede in questa particolare area geografica. Il dispensario fornisce gratuitamente assistenza, consultazione medica, rimborso dei test medici di base e medicinali - per le patologie più frequenti e diffuse - alle famiglie dei bimbi e alle nonnine sostenuti a distanza. Un medico e due infermiere dell’ospedale di Nagercoil, il più vicino centro abitato della zona, vi si recano settimanalmente (di solito la domenica, per tutto il giorno) per erogare tali servizi. L’ambulatorio è rivolto anche ai nuclei familiari non direttamente assistiti da Namaste, ma in questo caso, per la limitata disponibilità dei fondi, è gratuita la sola consultazione medica.
Nel 2008, con l’espansione delle attività di Namaste e il trasferimento nel nuovo edificio polifunzionale, il dispensario è stato dotato di nuove apparecchiature: una macchina per effettuare elettrocardiogrammi, una per inalazioni di aerosol e altri utili strumenti medici (per la misurazione della pressione sanguigna, dei valori diabetici del sangue ecc.) E’ inoltre dal 2008 che ci è stato possibile, in termini di fondi, assumere due infermiere per assistere il medico nelle sue operazioni.
Attualmente circa 70 individui beneficiano settimanalmente del dispensario di Namaste in Tamil Nadu, nell’area di Colachel.
In questi anni di attività dell’ambulatorio medico, ci siamo resi conto dei limiti del servizio erogato agli abitanti dei villaggi limitrofi, costituiti per lo più da famiglie molto povere, di caste molto basse, o addirittura fuori casta (dalith). Per tutti gli esami del sangue e delle urine, essi sono infatti costretti a riferirsi a laboratori di analisi molto distanti, ad esempio a Colachel, e a pagare parcelle salatissime, oltre al disagio e al costo del trasporto per doverli raggiungere, spesso in condizioni di salute non ottimali. Abbiamo inoltre notato che, in questa particolare area geografica del Tamil Nadu, vi è un’alta concentrazione di patologie che interessano gli apparati riproduttivi delle donne (tumori all’utero, cisti), malattie che interessano l’epidermide (micosi, infezioni difficili da debellare) e malattie oftalmiche. In futuro, se il budget lo consentirà, è nostra intenzione fornire assistenza per queste specifiche malattie ad alta penetrazione nella popolazione di riferimento, significherebbe innalzare notevolmente lo stato di salute dei suoi abitanti. La qualità della loro vita e della comunità tutta ne beneficerebbe di conseguenza.

 
dalle associate                                                 
Ispica: Consegnato nuovo scuolabus

È stato oggi consegnato alla Città di Ispica, alla presenza del Sindaco Piero Rustico e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Patrizia Lorefice, il nuovo scuolabus per il trasporto degli alunni, acquistato con i proventi della farmacia comunale ‘Ispicenia’ ed il cospicuo lascito della benefattrice ispicese Carmela Iozzia.
La signorina Iozzia, durante la sua vita, ha spesso devoluto delle somme per i bambini dell’Africa tramite Padre Donzello, un missionario di Ispica; alla sua morte, avvenuta nel 1998, eseguendo le espresse volontà della defunta, il Preside Nino Portoghese, da lei nominato esecutore testamentario, ha inviato la somma intestata solo a suo nome alla Missione africana dei Padri Comboniani a Nairobi per costruire un pozzo per l’acqua potabile di cui la Missione era sprovvista e che ancora oggi porta il suo nome; i restanti averi sono stati lasciati in eredità al Comune di Ispica per i bambini della Città.
La somma di € 47.656,47 donata dalla Iozzia è stata integrata, per volere della Giunta municipale presieduta dal Sindaco Piero Rustico, con una restituzione in conto capitale della farmacia comunale ‘Ispicenia’ e destinata all’acquisto di un nuovo scuolabus per il servizio di trasporto degli alunni della scuola dell’infanzia, delle scuole primarie e secondarie di primo grado, al fine di garantire agli scolari residenti nelle zone poderali della città l’accesso e la frequenza alle attività scolastiche
Sulle fiancate dello scuolabus è stata apposta, per volontà dell’Amministrazione comunale, la dicitura “In memoria di Carmela Iozzia – Con il contributo di Farmacia Ispicenia”, a voler rendere giusto tributo alla generosità della signorina Iozzia.
 



dalle associate
Potenza Picena: i servizi delle due Farmacie Comunali

Le due Farmacie Comunali del territorio di Porto Potenza Picena e di Potenza Picena, gestite dalla municipalizzata Azienda Servizi Potenza Picena (A.S.P.P.), informano di alcuni servizi di particolare utilità per i cittadini. Tra questi, nell’ambito della prevenzione e del controllo delle malattie più diffuse, le farmacie Comunali di Porto Potenza Picena e di Potenza Picena, coordinate dal dr. Moreno Mariotti, mettono a disposizione l’autoanalisi del sangue e la misurazione gratuita della pressione.
Inoltre, nella Farmacia Comunale di Porto Potenza Picena si riserva un’attenzione particolare alla diagnosi precoce di patologie cardiache e da circa un anno è stato attivato il servizio dell’elettrocardiogramma telematico in collegamento diretto con il reparto cardiologico dell’Inrca di Ancona. In questo modo, è possibile sottoporsi facilmente all’esame. L’esito è disponibile dopo circa 30 minuti refertato da uno specialista. Inoltre sempre nella stessa Farmacia di Porto Potenza, si può eseguire l’Holter pressorio in telemedicina che consiste nel monitoraggio della pressione arteriosa nelle 24 ore ed è utile quando è necessaria una conferma diagnostica dello stato ipertensivo, quando è necessaria una verifica degli effetti terapeutici dei farmaci oppure quando si sospetta un’eventuale ipertensione da “camice bianco”, cioè quando il paziente potrebbe entrare in uno stato di agitazione in quanto la misurazione viene effettuata da personale medico, alterando in tal modo l’oggettività della misurazione stessa. I vantaggi sono numerosi, a partire dalla praticità, velocità, validità, la possibilità di effettuarlo senza impegnativa e senza il relativo iter burocratico e il fatto che il report sia validato da un medico specialista.

 
Monza: convegno sul 23bis

Il 23 gennaio scorso Farma.co.m. S.p.A. di Monza ha organizzato un convegno nazionale sugli sviluppi legislativi intervenuti a seguito dell’esclusione delle Farmacie Comunali all’applicazione dell’ art. 23 bis legge 166/2009.
Dopo i saluti delle istituzioni locali e l’intervento del presidente FOFI Andrea Mandelli, i lavori sono stati aperti dalla relazione del presidente della nostra associata monzese Roberto Mastromatteo. Successivamente si sono svolti i seguenti interventi: l’Assessore agli Enti Partecipati del Comune di Monza Cesare Boneschi ha illustrato le strategie di sviluppo della sua amministrazione, mentre il Vicepresidente di Assofarm Francesco Schito ha ampliato la riflessione alle possibilità che oggi possono coinvolgere tutto il contesto nazionale.
Stefano Colombari Dell’Università di Bologna ha presentato la relazione tecnica “I servizi pubblici locali dopo l’Art. 15 della Legge n. 166/2009”, mentre Rossana Virginia Bacchi si è concentrata sugli aspetti amministrativi e di gestione derivati dallo stesso provvedimento legislativo.
Nadia Vittorini dell’Ufficio studi e ricerche Assofarm ha concentrato il suo intervento sul livello dei servizi sanitari e sociali erogati dalle Farmacie Comunali della Regione Lombardia,rapportato alla realtà nazionale.
 



dalle Associate
Perugia: le farmacie comunali tra qualità e produttività

Riportiamo di seguito la relazione del Presidente di Afas Perugia Giancarlo Bazzucchi, discussa il 16 dicembre scorso in occasione del convegno nazionale organizzato nel capoluogo umbro.
Un saluto ed un ringraziamento particolare va al nostro Sindaco Wladimiro Boccali,per essere da sempre vicino,fin da quando era Assessore alle Politiche alla Coesione Sociale del nostro Comune,alla nostra Azienda;per averla sostenuta e soprattutto incoraggiata nel perseguire il suo ruolo di tutela della salute pubblica anche attraverso l’erogazione di servizi gratuiti aggiuntivi a vantaggio della cittadinanza.
Grazie per aver concesso al Seminario una così prestigiosa sala,molto importante da un punto di vista storico e simbolico,quale luogo di confronto fra cittadino e istituzioni. Un grazie che estendo a tutta l’Amministrazione Comunale. Il valore di un’Azienda,specialmente se Pubblica,è determinata essenzialmente dal gradimento dei suoi utenti, i cittadini,unici veri titolari. Proprio per questo motivo,in qualità di Presidente dell’Afas,come del resto tutto il Consiglio di Amministrazione,ho accolto favorevolmente l’invito da parte dell’Osservatorio sui Servizi Pubblici Locali del Comune di Perugia ad effettuare una nuova indagine di Coustomer Satisfaction sul gradimento dei Servizi offerti dall’Azienda stessa,così come obbligo assunto verso i cittadini attraverso la Carta dei Servizi, e che vede oggi,in questo Seminario,il suo culmine,attraverso un’ approfondita ed autorevole valutazione dell’Azienda da parte di esperti di settore,che fin d’ora ringrazio.
Nei primi giorni del mese scorso,attraverso una conferenza stampa svoltasi presso la Sala Rossa di Palazzo dei Priori,sono stati restituiti alla cittadinanza i risultati di questa indagine di Coustomer Satisfaction effettuata nella seconda metà del mese di settembre attraverso la somministrazione di un Questionario anonimo. Sondaggi di questo livello rappresentano un’occasione molto importante, di vera crescita:infatti solamente dalla rilevazione delle criticità che ne emergono possiamo intraprendere un percorso di miglioramento al fine di poter offrire Servizi il più vicino possibile all’eccellenza.
Con soddisfazione posso affermare che in questi tre anni intercorsi dalla prima indagine – vi ricordo che fu effettuata nel 2006 - Afas ha ben operato, attenuando anche in modo considerevole le poche criticità allora evidenziate, riportando un Indice di Soddisfazione Globale pari al 99,14 %.
Mi preme ricordare che, nonostante il grave periodo di crisi che ha letteralmente travolto anche il settore farmaceutico,la nostra Azienda, grazie anche alla corretta gestione, gli mportanti risultati economici conseguiti negli anni, ha visto quest’anno l’apertura di una nuova farmacia, la n°12 di Pila: a tal proposito mi giunge l’obbligo di ringraziare il Presidente Bargelli ed il Consiglio di Amministrazione chi mi ha preceduto,che ha favorito i percorsi di apertura della sede stessa.
Questa nuova farmacia non solo garantisce una più capillare assistenza farmaceutica nel territorio,ma ha permesso l’assunzione di nuovo personale, cosa di non poco conto visti i drammatici scenari di crisi nazionale e mondiale,dal punto di vista occupazionale.
Se Afas ha ottenuto,attraverso quest’indagine di ricerca della soddisfazione del cittadino,un così alto indice,il merito va sicuramente al Direttore Generale e dipendenti che,con impegno e professionalità,ogni giorno si prodigano ad organizzare il lavoro per poter rispondere ai bisogni della collettività. A mio nome, e di tutto il Consiglio di Amministrazione,gratitudine stima. (...)
 



dalle associate
Nuova Farmacia a Ravenna

Venerdì 11 dicembre scorso è stata inaugurata la nuova sede della farmacia comunale numero 7 di Porto Fuori.
I nuovi locali, di proprietà dell’azienda Ravenna Farmacie srl, sono in una posizione di particolare visibilità ed accessibilità, molto più ampi ed accoglienti rispetto a quelli della vecchia sede e dotati di posti auto riservati.
All’inaugurazione erano presenti, oltre al presidente di Ravenna Farmacie Enrico Laghi e allo staff dirigenziale, il sindaco Fabrizio Matteucci, il presidente di Ravenna Holding Elio Gasperoni e il presidente della Terza circoscrizione Daniele Buda.
 



Mondo farmaceutico
Convegno: Il farmacista del Territorio

Dal 10 al 12 settembre prossimi Bologna ospiterà il primo congresso nazionale di farmacia territoriale farmacia dei servizi e il farmacista del territorio: come sistema virtuoso per la salute pubblica.
Il congresso prevede sessioni in plenaria (lezioni magistrali, letture istituzionali, tavole rotonde tra opinion maker), workshop e seminari a numero chiuso, incontri organizzati sulla base della formula one to one, dibattiti aperti, eventi speciali (percorsi di coinvolgimento per la cittadinanza, I edizione del premio Nicolò Salernitano, etc.). La durata di 3 giorni e 2 notti (da venerdì a domenica) da modo ai partecipanti di potersi muovere attraverso diversi percorsi raccolti in 5 macro-contenitori; ogni percorso formativo è accreditato ECM.
I macro-contenitori tematici e le relazioni saranno i seguenti:

1) La Farmacia dei Servizi e il Farmacista del Territorio come sistema virtuoso per la salute pubblica Modalità lectio ex cathedra
  • L’immagine sociale della Farmacia                            
  • Le campagne di prevenzione: il Farmacista del Territorio come educatore
  • La spesa Healthcare: domanda o consumo di salute? Workshop
  • Internet Apotheke, pro o contro?                             
  • Farmacia ‘Templum salutis’ – Prevenzione in Farmacia: nuovi strumenti e metodi efficaci
  • Modello operativo di assistenza e consulenza al paziente sotto terapie farmacologiche anche complesse Tavole rotonde
  • Il modello della Farmacia dei Servizi: le esperienze regionali

2) Il sistema Farmacia oggi in Italia: da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo Modalità lectio ex cathedra
  • Il contributo del Farmacista e del sistema Farmacia alla razionalizzazione della spesa farmaceutica
  • La Farmacia nello scenario UE
  • La Farmacia come presidio socio-sanitario: gli esempi regionali
  • La lezione portoghese Tavole rotonde
  • Il Disegno di Legge Gasparri-Tomassini Workshop
  • L’obiezione di coscienza in Farmacia

3) Aggiornamento scientifico del Farmacista del Territorio Lectio ex cathedra
  • Biosimilari: i nuovi Generici?
  • Un farmaco e mille domande: la Dapoxetina
  • Nutraceutica tra scienza e mercato
  • La fitovigilanza
  • Le nuove (e vecchie) vaccinazioni: quali contributi per la salute pubblica?
  • Fitoterapia: una pratica medica senza medicine
  • Spazio S. I. O. M. I. Workshop
  • Le cisto-vaginiti ricorrenti: l’approccio fitoterapico
  • L’anti-aging nell’era della nutri genomica e della biologia molecolare
  • Spazio S. I. Fa. P.

4) La Farmacia Azienda Lectio ex cathedra
  • Il futuro della remunerazione del Farmacista
  • I nuovi pazienti: come affrontare la multiculturalità (il sistema NEXT)
  • Il benchmark dei servizi in farmacia: il riconoscimento della prestazione Workshop
  • I servizi collettivi per più Farmacie
  • Il franchising in Farmacia
  • Il Farmacista collaboratore o la gestione del personale in ottica di motivazione e competenze
 
mondo farmaceutico
Federfarma: spesa ssn in calo, -0, 2% in primi 8 mesi

Continua a calare la spesa farmaceutica netta a carico del Servizio sanitario nazionale che, nei primi otto mesi del 2009, ha fatto registrare una diminuzione del -0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a fronte di un aumento del numero delle ricette del +2,9%. Lo rende noto Federfarma precisando che l’aumento del numero delle ricette, costante ormai da alcuni anni, puo’ essere probabilmente correlato, tra l’altro, al calo del numero dei ricoveri, diminuiti nel 2008 del -1,7%, in conseguenza di un maggior ricorso all’assistenza farmaceutica territoriale. Nel periodo gennaio-agosto 2009 le ricette sono state oltre 377 milioni, pari a 6,33 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del SSN sono state oltre 690 milioni, con un aumento del +2,9% rispetto allo stesso periodo del 2008. Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 11,6 confezioni di medicinali a carico del SSN. Nel mese di luglio 2009, la spesa farmaceutica netta convenzionata SSN e’ diminuita del -2,1% rispetto a luglio 2008, mentre il numero delle ricette e’ aumentato del +2,9%; nel mese di agosto la spesa e’ diminuita del -2,2%, mentre il numero delle ricette e’ aumentato del +3,6%. Grafico n. 1 L’andamento della spesa nei primi otto mesi del 2009 e’ il risultato di un costante incremento del numero delle ricette e di un contestuale calo del valore medio delle ricette stesse (-3,1%): si prescrivono piu’ farmaci, ma di prezzo mediamente piu’ basso. Tale risultato, sottolinea Federfarma, e’ dovuto alle riduzioni dei prezzi dei medicinali varate dal Governo e dall’AIFA a partire dal 2006 (da ultimo quella del 12% sui medicinali generici SSN, in vigore dal 28 maggio 2009), al crescente impatto del prezzo di riferimento per i medicinali equivalenti, a seguito della progressiva scadenza di importanti brevetti e alle misure applicate a livello regionale. Le farmacie, sottolinea Federfarma, continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa, oltre che con la diffusione degli equivalenti e con la tempestiva fornitura dei dati analitici dei medicinali erogati in regime di SSN, anche con lo sconto al SSN. Nei primi otto mesi del 2009 le farmacie hanno garantito, proprio con lo sconto, un risparmio di circa 400 milioni di euro, ai quali si aggiungono oltre 50 milioni di euro derivanti dal pay-back attivato a carico delle farmacie a decorrere dal 1? marzo 2007. A partire dal mese di ottobre 2009, a tali oneri si aggiunge il contributo aggiuntivo temporaneo dell’1,4% a carico delle farmacie, previsto dal decretolegge n. 39/2009, convertito nella legge n. 77/2009, che “rischia di compromettere definitivamente la situazione economica delle farmacie, gia’ assai critica”.

(fonte: AGI)
 

 
Emilia Romagna proroga esenzioni ticket a lavoratori in crisi

Sono state prorogate al 31 dicembre 2010 le misure straordinarie e temporanee per l?esenzione dal ticket sulle visite e gli esami specialistici rivolte alle persone residenti in Emilia-Romagna che hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione. Prorogata inoltre l’erogazione gratuita di farmaci di fascia C a persone in situazioni di estremo disagio sociale.
Il provvedimento è stato adottato dalla Giunta regionale tenuto conto che tuttora le condizioni di crisi economica continuano ad avere un forte impatto sulla popolazione. L?esenzione dal ticket riguarda i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a partire dall’1 ottobre 2008, o che si trovano in cassa integrazione straordinaria, ordinaria o in deroga, in mobilità o con contratto di solidarietà. L’esenzione riguarda anche i famigliari a carico. Per usufruire dell?esenzione, è necessario compilare il modulo di autocertificazione del proprio stato occupazionale: tale modulo viene consegnato alle persone interessate dagli uffici dell’Azienda Usl al momento di fruire della visita o dell’esame.
In particolare chi ha perso il lavoro deve essere in possesso della Dichiarazione di immediata disponibilità (Did), rilasciata dal Centro per l’impiego, presente in ogni provincia, e di essere in attesa di occupazione.
Per i lavoratori in mobilità è necessario anche essere iscritti nelle liste di mobilità ed essere in possesso di Dichiarazione di immediata disponibilità.
La distribuzione gratuita dei farmaci di fascia C, sempre fino al 31 dicembre 2010, riguarda le famiglie in situazioni di estremo disagio sociale individuate o in carico ai Servizi sociali dei Comuni. Si tratta di farmaci indicati nei Prontuari delle Aziende sanitarie e in distribuzione diretta, dunque da farmacie delle stesse Aziende sanitarie.
Le misure straordinarie ora prorogate erano state introdotte in agosto e la scadenza prevista era il 31 dicembre 2009. L?impegno complessivo della Regione per sostenere tali misure è di 2 milioni di euro.

(fonte: AGI)


mondo farmaceutico
Un altro buco da 1,3 miliardi sui farmaci

Conti in regola in farmacia, con “risparmi” sul budget 2009 verso i 200 milioni. Ma profondo rosso della farmaceutica in ospedale con una perdita di 1,3 miliardi, il 70% oltre il tetto. E previsioni nere per il 2010, sia nelle farmacie che negli ospedali. La spesa pubblica per i farmaci chiude i conti 2009 con un risultato a due facce e si avvia verso l’anno nuovo tra mille incertezze. Aggiungendo altri imbarazzi per i conti pubblici.
Il cda dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) di giovedì, l’ultimo del 2009, è stata l’occasione per valutare la spesa per farmaci a carico dello stato e tentare le prime stime per il 2010. Che si aprirà con un rischio in più: il tetto di spesa per pillole e sciroppi scenderà ancora per la convenzionata (ospedaliera esclusa) dal 13,6 al 13,3% del budget Ssn. Una preoccupazione che, a bocce ferme, porterebbe in deficit tutti i comparti: se il buco dell’ospedaliera è a carico delle regioni, il rosso in farmacia sarà pagato dalle imprese. Mentre la protezione dei farmaci innovativi è praticamente tutta in carico agli ospedali, in maniera difforme tra le regioni. Un caso preoccupante in più di “federalismo farmaceutico”. Con un altro allarme: dal 2010 i gas medicinali saranno nella “categoria farmaci”, con 400 milioni in più di spesa.
Gli ultimissimi dati sul tavolo dell’Aifa riguardano i conti fino a settembre 2009. Viaggia positivamente la farmaceutica convenzionata ( farmacia, ticket, distribuzione diretta), che ha fatto segnare una spesa netta in calo dello 0,3% rispetto ai primi nove mesi 2008 e inferiore dello 0,2% al tetto del 13,6. Le ricette crescono del 2,8% e i ticket del 30,5% (soprattutto nel Lazio). Risultato finale: risparmio potenziale di 159,5 milioni, che a fine anno potrebbe sfiorare i 200 milioni. Con bilanci a macchia di leopardo per la spesa netta: calo del 6% nel Lazio e del 3,7% in Sicilia,+3,3% in Puglia e +2,6% in Piemonte. Risultati opposti per la farmaceutica ospedaliera, che nei primi nove mesi del 2009 ha già fatto segnare una spesa di 3,155 miliardi. Il disavanzo è stato di 1,3 miliardi, col tetto programmato al 2,4% che ha toccato invece il 4,1 per cento. Tutte le regioni stanno sopra budget, col picco massimo della Sardegna (5,8%) e quello minimo di Trento (2,8%). Sommando i conti della convenzionata con quella ospedaliera, solo la Lombardia (con Bolzano, Trento e Valle d’Aosta) è sotto il tetto del 16%, mentre il rosso totale (territoriale+ospedaliera) è di 1,144 miliardi.
È da questi dati che si ripartirà nel 2010 col tavolo previsto dal «patto-salute» che per gennaio formulerà le sue proposte. Grandi lavori in corso, insomma. E grande cautela. «Nel 2009 siamo riusciti a tenere la spesa convenzionata dentro il tetto, sebbene sia stato abbassato in corso d’anno – commenta il direttore generale dell’Aifa, Guido Rasi - . Ma per il 2010 c’è grande preoccupazione». Perché il tetto cala ancora. Ma anche perché «si sta dequalificando il paniere di farmaci per la primary care» e per la spesa ospedaliera «su cui non abbiamo alcuna responsabilità di controllo, tanto meno sulle gare locali ». Di qui l’idea di spostare quanto possibile l’innovazione dall’ospedale al territorio come i farmaci biologici o «altri prodotti che i medici hanno imparato a usare». Ma sapendo che «non sarà facile rispettare il tetto del 13,3 nel 2010». Serve «una continua manutenzione dei prontuari – aggiunge Rasi –. Ricordando che l’obiettivo è sapere quanta salute si produce. Se si cercano solo risparmi e il tetto di spesa scende, a perdere sarà sempre di più il paziente».

(Fonte: Federfarma-Sole24ore)


Nuovo DDL sul servizio farmaceutico

Il DDL (AS 1814 “Disposizioni in materia di dispensazione di farmaci”) riprende dunque il concetto di farmacia non convenzionata presente nel DDL Lannutti cioè, nel dettaglio, esercizi abilitati a vendere tutti i farmaci di classe A e C, etici e da automedicazione, pagati direttamente dal cittadino. Questi buoni esercizi, si specifica nel testo, dovranno essere situati ad almeno 200 metri di distanza da altre farmacie convenzionate o non convenzionate. La titolarità viene riservata al farmacista che abbia l’idoneità ai concorsi per l’assegnazione di sede farmaceutica o vanti almeno due anni di pratica professionale. Quanto agli esercizi di vicinato introdotti con la prima “Legge Bersani”, nel DDL se ne prefigura la trasformazione in farmacie non convenzionate con il SSN, posto che il titolare sia un farmacista con i requisiti già citati. Se il titolare, invece, non è idoneo a concorso o ha un periodo di pratica professionale inferiore a due anni, è necessario che partecipi a un corso preparatorio, con obbligo di frequenza, della durata di sei mesi organizzato dall’Ordine dei farmacisti di appartenenza. I nuovi esercizi assumerebbero la denominazione di “Farmacia non convenzionata con il SSN” con insegna a croce di colore rosso. L’insegna a croce verde e la denominazione di farmacia senza specificazioni rimarrebbero di esclusiva pertinenza delle farmacie convenzionate e di quelle ospedaliere. Il DDL Perduca-Porretti è stato assegnato alla XII Commissione Igiene e sanità del Senato e abbinato agli altri finora presentati, il cui relatore è il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri (PDL).

(fonte: farmacista33)


rassegna stampa
Le coop di farmacisti lanciano il low cost

AAA, terzo settore cercasi per conoscenza scopo condivisione progetti. Potrebbe sfociare anche in un matrimonio quello tra farmacisti e terzo settore. Le premesse di una condivisione di visione ci sono tutte, soprattutto dopo che il decreto 69/2009 ha ridisegnato la cornice culturale della farmacia come presidio sociale del territorio, un “punto salute” strettissimamente collegato tanto con il sitema sanitario quanto con il welfare territoriale. Proprio in questo contensto le 32 cooperative di farmacisti riunite in FederFarmaco hanno lanciato da poco un nuovo marchio di prodotti, un private label distribuito nelle farmacie socie con costi inferiori del 15-30% a quelli dei brand più pubblicizzati. Ne abbiamo parlato con Massimo Massa genovese, direttore generale di FederFarmaco.
Perché lanciare un nuovo brand?      
Volevamo creare un segno facilmente riconoscibile per i servizi offerti dalle nostre farmacie, proprio nell’ottica di quella trasformazione della farmacia disegnata dal decreto 69/2009, della farmacia come “punto salute”, luogo anche di prevenzione, integrata anche con l’assitenza domiciliare. FederFarmaco riunisce 11.400 farmacie, cioè i 2/3 delle farmacie italiane: siamo partiti con il private label un paio di anni fa, ora abbiamo deciso di creare un marchio-ombrello riconoscibile, Profar, che riassumesse le garanzie di sicurezza di cui la farmacia è sinonimo. Oggi il marchio identifica un centinaio di prodotti, domani potrebbe identificare anche altri servizi.
Profar è la prova che è anche sui farmaci è possibile tagliare i prezzi?
La nostra linea comprende parafarmaci, prodotti per l’igiene, prodotti per l’automedicazione, un presidio sui famaci da banco. I costi sono inferiori del 15-30% rispetto ai marchi più noti, anche sui farmaci da banco. Sui farmaci io non farei tanto un discorso di qualità, perché è ovvio che per tutti i farmaci ci sono gli stessi parametri: certo, noi tagliamo sui costi commerciali e di distribuzione, perché abbiamo già una rete logistica e di distribuzione, è il nostro core business.
Come crescerà Profar?   
L’obiettivo è di arrivare a 400 prodotti nei prossimi tre anni, cioè ad avere sotto nostro amrchio il 7-8% delle referenze normalmente esposte. E di espandere i servizi disponibili in farmacia, rendendo stabili alcune attività-evento, a cominciare dalla misurazione della pressione e dalla consegna a domicilio dei farmaci. A questo proposito stiamo dialogando con altre reti di professionisti, ad esempio con gli infermieri.
Avete pensato anche a soggetti del terzo settore? In prospettiva credo possa essere una sinergia interessante, ma al momento non abbiamo contatti avviati. Certo potrebbe essere un proficua occasione di incontro con questa realtà, perché no? Se qualcuno vuol farsi avanti…

(fonte: vita magazine)


mondo farmaceutico
Sindacati: continui distribuzione diretta alto costo

La distribuzione diretta dei farmaci ad alto costo nelle strutture del Servizio sanitario regionale deve continuare. A chiederlo sono le segreterie regionali dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, schierate in difesa della legge, approvata durante la scorsa legislatura, che prevede l?acquisto diretto di tali farmaci a carico del Ssr e la distribuzione gratuita presso le farmacie degli ospedali e i distretti. ‘Una norma – scrivono i sindacati – che ha garantito alla sanita’ regionale risparmi del 50 per cento e quindi nell’ordine di molti milioni di euro’. La distribuzione, oltre che dalle strutture pubbliche, viene garantita anche dalle farmacie private, in virtu’ di un accordo stipulato con Federfarma per venire incontro alle esigenze dei pazienti residenti nelle aree periferiche tra cui diversi anziani. ‘Ma quell’accordo – denunciano i sindacati – e’ stato lasciato colpevolmente cadere dalla Regione. Il mancato rinnovo ha favorito l’iniziativa di Federfarma, che ha colto l’occasione per avviare una raccolta di firme tra i propri clienti per chiedere la cessazione della distribuzione diretta dei farmaci presso le aziende ospedaliere e i distretti’. Un’iniziativa, quella dei farmacisti, duramente criticata dai sindacati: ‘Se la Regione cedesse e passassero le tesi di Federfarma – sostengono Spi, Fnp e Uilp – la sanita’ regionale ne risulterebbe indebolita, perche’ sarebbe costretta a chiudere le farmacie interne appena avviate, con ovvio beneficio dei distributori e delle farmacie private’. A pagarne le conseguenze, sostengono i sindacati, sarebbero i conti della sanita’ regionale.

(fonte: AGI)



rassegna stampa
Farmacia Cardiometabolica: quando medici e farmacisti combattono il rischio cardiovascolare

Capita spesso di chiedere consigli e informazioni al nostro farmacista di fiducia: un mal di schiena, una scottatura, gonfiore addominale ed ecco pronta la giusta risposta! Ora però è possibile anche consegnargli delle analisi e ricevere in cambio una “dieta”: dall’estate scorsa in circa 40 farmacie dell’Abruzzo, del Lazio, della Campania e della Calabria è già successo a circa 150 pazienti!
Si tratta del progetto pilota “Farmacia Cardiometabolica”, che ora si sta sviluppando su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è di ridurre i fattori di rischio cardiovascolare e diminuire i costi sociali legati alle patologie cardiache. Così il SPP (Servizio di prevenzione e protezione) del Consiglio nazionale delle Ricerche di Roma, la Società Strale (che si occupa di tecnologia applicata alla medicina), con la collaborazione del Dott. Roberto Adrower, farmacista, sta attuando questo studio di prevenzione del rischio cardiovascolare sulla popolazione afferente alle farmacie italiane.
Ma come funziona di fatto? Ce lo ha spiegato il Dott. Roberto Volpe, medico ricercatore del CNR, responsabile del progetto: “Abbiamo semplicemente realizzato una cartella clinica computerizzata nella quale il farmacista inserisce i dati cardiometabolici di pazienti selezionati: colesterolo totale ed HDL, trigliceridi, fumo, abitudini alimentari, peso, circonferenza addominale, pressione arteriosa e glicemia.
Anche se, in particolare questi ultimi due, possono essere rilevati nella farmacia stessa, non interessa l’ origine dei dati, che possono essere presi dal medico curante o da uno specialista, l’importante è che una volta inseriti nella cartella medica, vengano spediti a noi per l’elaborazione, a cui seguirà una risposta con il calcolo computerizzato del rischio cardiovascolare ed una dieta personalizzata, un commento sullo stato di rischio ed un nuovo appuntamento ad 1-2 mesi “Occorre chiarire questo concetto di “dieta” che si basa sui valori registrati, ma anche e soprattutto sulle abitudini alimentari raccontate nel questionario che viene consegnato nelle farmacie ai pazienti prescelti: “Chiediamo quante volte a settimana mangiano un primo piatto “ricco” ovvero con condimento elaborato e ricco di grassi, aggiunge il ricercatore, e quante volte un primo piatto “semplice” (tipo il classico pomodoro e basilico). Ci informiamo se tolgono il grasso dal prosciutto, di quanti insaccati in genere si cibano, e così via…
Con l’insieme di tutti i dati procediamo alla stesura di una dieta ad hoc, basata sulla “mediterranea”, ma comunque specifica per il singolo paziente. La bresaola ad esempio è perfetta dal punto di vista dei grassi, ma è anche molto salata, quindi non è indicata per pazienti ipertesi. Oppure: togliere latte e formaggi perché ricchi di grassi a una donna in soprappeso, può essere sbagliato per l’osteoporosi. Indicheremo a questo punto alimenti ricchi di calcio, ma comunque più consoni alla perdita di peso, ecc. A seconda dei casi dunque segnaleremo un percorso nutrizionale specifico.
Tutto questo perché i fattori di rischio cardiovascolare sono reversibili nella maggior parte dei casi ed è in questo senso che stiamo lavorando. Ai consigli alimentari, infatti, aggiungiamo un commento sul rischio cardiovascolare da qui ai prossimi dieci anni se non c’è un’inversione di rotta. Si da poi un nuovo appuntamento a distanza di un mese e se c’è, come prevedibile, un miglioramento dei dati, s’invita a proseguire l’iter, altrimenti s’indirizza il paziente al proprio medico curante, affinché possa eseguire test più approfonditi ed eventualmente attuare una terapia farmacologica contenitiva”.
La particolarità dello studio, sta nel luogo di reperimento dei dati, ovvero la farmacia, quale importante presidio sanitario locale dove entrano circa tre milioni di persone al giorno! Ruolo fondamentale sottolineato anche dall’articolo 11 della recente legge 69/2009 che parla di “Farmacia dei Servizi” affermando quanto segue:
“Ferme restando le competenze regionali... il Governo è delegato ad adottare...uno o più decreti legislativi finalizzati all’individuazione di nuovi servizi a forte valenza socio-sanitaria erogati dalle farmacie pubbliche e private nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, sulla base dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
assicurare...la partecipazione delle farmacie al servizio di assistenza domiciliare integrata a favore dei pazienti residenti nel territorio della sede di pertinenza di ciascuna farmacia, a supporto delle attività del medico di medicina generale, anche con l’obiettivo di garantire il corretto utilizzo dei medicinali prescritti e il relativo monitoraggio, al fine di favorire l’aderenza dei malati alle terapie mediche collaborare ai programmi di educazione sanitaria della popolazione realizzati a livello nazionale e regionale... realizzare...campagne di prevenzione delle principali patologie a forte impatto sociale, anche effettuando analisi di laboratorio di prima istanza...
consentire... la prenotazione in farmacia di visite ed esami specialistici presso le strutture pubbliche e private convenzionate, anche prevedendo la possibilità di pagamento delle relative quote di partecipazione alla spesa a carico del cittadino e di ritiro del referto in farmacia...ecc”. Insomma, questo progetto pilota rientra perfettamente nella nuova normativa, anzi ne diviene uno strumento attivo, grazie anche e soprattutto al contributo “volontario” dei farmacisti finora coinvolti: personale qualificato che, in contatto diretto col territorio riesce a toccare diverse tipologie e fasce d’età della popolazione. “ Sono loro, prosegue il dott. Volpe, ad averci dato lo spunto, avendo saputo creare ottimi rapporti di fiducia anche in città grandi e dispersive come Roma”.
Da qui la proposta del questionario a chi richiede farmaci o consigli in tema di “cuore”, a chi è caratterizzato da un leggero o evidente soprappeso, o semplicemente a chi con regolarità mostra di avere la pressione troppo alta. “Questo anche per sottolineare che non vogliamo medicalizzare o preoccupare una popolazione sana: se riceviamo la cartella di un paziente con ipercolesterolemia, che però non fuma e fa regolare attività sportiva ad esempio, il nostro commento, allegato ai consigli alimentari, riguarderà un rischio minimo, o comunque minore rispetto a chi, con i medesimi valori di colesterolo, ha una vita sedentaria e fuma!
La validità della nostra iniziativa inoltre viene confortata da uno studio recente pubblicato su Archives of Internal Medicine. La ricerca ha riguardato oltre 400 pazienti con ipertensione non controllata, di età media di 58,3 anni. Dopo 6 mesi di follow-up, l’indice di aderenza alle linee guida nazionali nel gruppo di pazienti assistiti anche dai farmacisti è aumentato del 55,4% rispetto all’8% dei pazienti senza assistenza. Inoltre, valori pressori nella norma sono stati registrati nel 63,9% dei pazienti nel gruppo di collaborazione e nel 29,9% di quelli nel gruppo controllo”.
Ma quali le cifre generali del problema? Le malattie cardiovascolari sono responsabili della morte di circa 1 persona su 3 nel mondo. La prima causa di mortalità in assoluto: circa la metà, il 48%, di tutti i decessi in Europa (54% donne e 43 uomini per un totale di circa 2 milioni di persone). La metà di queste morti avviene per coronaropatie ed un terzo a causa di ictus. 15 milioni di persone ogni anno sono colpite da ictus : un terzo di queste rimane disabile. In Europa la morbilità legata a malattie cardiovascolari è altissima: il 23 %.
Complessivamente, le malattie cardiovascolari sono costate nel 2006 circa 192 miliardi di euro, dovuti per il 57% (circa 110 miliardi) ai costi sanitari, per il 21% alla produttività persa e per il 22% alle cure informali (82 miliardi). Le spese sanitarie dirette ammontano a 223 euro all’anno pro capite: sono le malattie che hanno i costi economici, oltre che umani, più elevati d’Europa. Per semplificare: il costo di un infarto acuto è quantificato in 7.000-8.000 euro annui, ai quali vanno sommati gli oneri dovuti all’invalidità e alla perdita di giornate lavorative.
E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto pubblicato dall’ “European Heart Network” che raccoglie i dati più recenti su incidenza, cause, effetti e costi di queste patologie. “Il controllo della spesa sanitaria rappresenta una priorità delle economie nazionali e mondiali, resa più pressante dalle previsioni Ecofin che ipotizzano nelle decadi a venire un netto incremento, dovuto all’invecchiamento della popolazione e all’aumento dell’incidenza di malattie croniche quali diabete e obesità”, precisa Volpe.
Essendo questi fattori di rischio controllabili e modificabili, la “farmacia cardiometabolica” assume un valore in più. Diventa il mezzo fondamentale per far capire al paziente il proprio stato di salute, ma anche per informarlo e indirizzarlo verso una risoluzione del problema: dalla percezione, del rischio alla consapevolezza di poter modificare il proprio stile di vita con semplici accorgimenti… che possono salvare la vita!

(fonte: telemeditalia - Cinzia Iannaccio)

 
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