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Notizie n. 35

Editoriale

Editoriale
Comunali, specificità riconosciuta
 
A qualche mese di distanza dalla famosa sentenza della Corte di Giustizia Europea che riserva la titolarità dell’esercizio delle farmacie private alle sole persone fisiche laureate in farmacia e a società composte esclusivamente da soci farmacisti, è ormai lecito notare cosa di tale provvedimento è stato trascurato, a vantaggio magari di polemiche e controversie ben più superficiali.
Lo ha fatto recentemente l’avvocato Nicoloso sull’ultimo numero di Puntoeffe, in un’interessante articolo intitolato “La resurrezione delle Comunali”. L’autore parte da una disanima dei punti che consentono di non considerare incoerente la normativa sulle farmacie comunali con la sentenza europea.
I Comuni per loro natura sono portati a gestire le farmacie con fini non meramente economici. I comuni hanno estesi poteri di controllo sulle società incaricate della gestione delle farmacie comunali, tra cui anche il diritto di nominare amministratori e revisori contabili. I comuni hanno la possibilità di modificare i rapporti con la società gestrice delle loro farmacie.
Se tutto ciò porta ad una mancanza di incoerenza tra la recente sentenza comunitaria e la presenza delle farmacie comunali, comporta anche un diretto “riconoscimento che viene per la prima volta dato, a livello comunitario, di questa realtà sconosciuta agli altri Stati dell’Unione Europea eccezion fatta per le farmacie sociali dei Paesi Bassi ed è rappresentata in Italia dal sottoinsieme comunale del sistema farmacia pianificato sul territorio, che si pone in parallelo al sottoinsieme privato che garantisce il medesimo servizio pubblico e sociale a tutela della salute”, conclude Nicoloso.
“In una parola, il Giudice comunitario ha tratto dalle deduzioni sulla dissociazione tra la titolarità del diritto d’esercizio delle farmacie comunali, ascritta a un soggetto (il Comune) al quale non può essere certo attribuito l’esercizio della professione farmaceutica, e la conduzione tecnicoprofessionale di tali farmacie affidata invece a un farmacista dipendente, un argomento per
1 affermare, da un lato, la coerenza del diverso regime che impone per l’organizzazione delle farmacie private la corrispondenza biunivoca tra la titolarità del diritto d’esercizio delle farmacie e la gestione delle aziende a questo afferente che deve rimanere riferita a un farmacista ovvero a una società personale di farmacisti e per affermare, d’altro lato, la coerenza del diverso regime che si pone nella organizzazione delle farmacie comunali in cui non può essere sostenuto “ per la ragion che no’l consente” una tale cor-rispondenza”.
Siamo insomma di fronte ad un riconoscimento forte delle specificità delle farmacie comunali, rispetto a tutti gli altri servizi pubblici locali, in quanto si evidenzia la necessità di equilibrio tra la gestione economica delle farmacie e leggi di principio riguardanti gli stessi servizi pubblici locali.
Ma al di là di ciò è stato affermato nettamente che la titolarità dell’esercizio rimane del Comune, “Così che si può ragionevolmente affermare conclude l’avvocato Nicoloso che il servizio farmaceutico non può essere assunto dal Comune per dotarsi di un bene di cui potersi disfare per acquisire delle risorse alla bisogna in un’ottica di privatizzazione calda, ma può essere acquisito solo per essere gestito in ter-mini di appropriatezza in un’ottica di privatizzazione fredda”.
 
Venanzio Gizzi
Presidente Assofarm


Dalle associate
Nasce Assofarm Nord-Est

Il 2 luglio a Verona, nella cornice dell’annuale Assemblea Assofarm, si è costituita l’Associazione delle Aziende e Servizi Socio-Farmaceutici del Triveneto.
L’Associazione costituisce la risposta alle necessità, rappresentate dalle aziende aderenti, di costituire un coordinamento territoriale tra le varie aziende farmaceutiche locali a livello sovra regionale al fine di potenziare le collaborazione nell’ambito di servizi comuni e per meglio sfruttare le sinergie territoriali.
Risultano soci fondatori, Farmacie Comunali spa di Trento, l’Azienda Multiservizi Rovereto AMR), le farmacie comunali di Verona (AGEC, le farmacie comunali di Padova e AMES (farmacie comunali di Venezia). All’Associazione neo costituita potranno aderire anche le farmacie private, oltre ad altre organizzazioni che operano nel settore socio-sanitario.
A livello operativo, gli obiettivi che l’Associazione intende perseguire sono:
  • unificazione degli acquisti anche mediante la costituzione di una centrale unica di committenza;
  • iniziative comuni nei confronti delle istituzioni pubbliche e private;
  • iniziative comuni di comunicazione /informazione/ sensibilizzazione/ (campagne sull’uso corretto dei farmaci o sulla tutela e prevenzione della propria salute);
  • l’unificazione delle piattaforme sindacali;
  • la verifica dei propri processi di lavoro e dei rispettivi sistemi informativi a supporto, volta a delineare scenari realistici per una integrazione dei suddetti sistemi;
  • uno studio di fattibilità per un sistema di marketing farmaceutico e di fidelizzazione della clientela;
  • iniziative comuni nel campo della formazione del personale;
  • proposte di nuovi servizi comuni.
Primo presidente è stato nominato il Comm. Giuseppe Venturini, Presidente di AGEC di Verona. Il Presidente di A.M.R., prof. Alceste Santuari è stato nominato coordinatore tecnico-scientifico dell’Associazione.
Assofarm Nordest rappresenta il risultato di un lavoro proficuo di collaborazione e sinergia tra AMR, Farmacie Comunali spa di Trento – coerente con il percorso stabilito nel protocollo d’intesa siglato tra le due aziende nel settembre 2007 e le altre realtà del Veneto, che costituisce una assoluta novità nel panorama delle aggregazioni delle


Dalle associate
Rinnovo comitato tecnico dei direttori
 
L’Assemblea dei Direttori delle Aziende e Responsabili dei Servizi farmaceutici nella riunione del 2 luglio a Verona ha proceduto al rinnovo del Comitato Tecnico dei Direttori.
Sono risultati eletti i seguenti componenti:
  • Campari Egidio, Direttore dell’Azienda Speciale Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia
  • Crisanti Aldo, Direttore dell’Azienda Multiservizi dei Castelli di Marino S.p.A.
  • Dall’Olio Doriana, Direttore Servizi Professionali, Tecnico e Qualità del Gruppo Admenta Italia S.p.A. Afm S.p.A. di Bologna
  • Malagola Guglielmo, Direttore di Ravenna Holding S.P.A. Ravenna Farmacie Srl
  • Masina Giuliano, Direttore dell’Azienda Speciale Servizi Farmaceutici e Socio-Sanitari di San Giuliano Milanese
  • Zavatti Riccardo, Direttore dell’AFM Farmacie Comunali di Ferrara
  • Zingoni Sergio, ACF Farmacom Azienda Farmaceutica Consortile di Montemurlo
All’interno del Comitato Tecnico dei Direttori è stato nominato, quale Coordinatore, il Dr. Giuliano Masina.

 
Rassegna stampa
Fazio: “In Italia farmaci generici troppo cari”

Troppi gli sprechi di farmaci in Italia, sul territorio ma anche negli ospedali. Il giudizio è del viceministro Ferruccio Fazio che nel corso dell’assemblea di Farmindustria all’Aquila indica la necessità di intervenire con l’aiuto di medici e farmacie.
“È possibile stabilire un piano di cura annuale per il malati cronici ha detto Fazio migliorare l’uso degli antibiotici, riformare il sistema di educazione continua dei medici affinchè promuovano l’uso dei generici. In Italia però ha aggiunto Fazio questi farmaci sono ancora troppo cari rispetto all’Europa”.
Per ridurre le spese dei farmaci negli ospedali Fazio ha invece indicato l’urgenza di centralizzare gli acquisti attraverso un unico organismo per evitare inutili fluttuazioni dei prezzi a danno delle casse pubbliche.
 
(fonte: Ansa)
 


Dalle Associate
Nuova Carta dei Servizi per il Trentino
 
Le Carte dei Servizi non sono certo una novità tra le Farmacie Comunali, ma quella recentemente nata in Trentino presenta almeno due elementi di novità. “Innanzitutto è la prima ideata, progettata e realizzata congiuntamente fra i due gestori pubblici delle farmacie comunali del Trentino (che rappresentano quasi il 16% del totale delle farmacie sul territorio) – AMR di Rovereto e Farmacie comunali SpA Trento”, afferma il presidente di quest’ultima Roberto Sester. “In secondo luogo è l’unica in Italia a prevedere, a garanzia del cliente, continua Alceste Santuari, presidente dell’azienda roveretana un organismo di secondo livello (interviene cioè se la controversia non viene risolta direttamente in farmacia) composto, oltre che da uno dei due direttori generali a seconda della farmacia coinvolta nella diatriba, anche membri esterni alle Aziende: il Presidente dell’Ordine dei farmacisti della Provincia e il responsabile del Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori e Utenti di Trento (associazione consumeristica). Detto organismo è chiamato Camera di conciliazione proprio perché adotta – nell’accezione tecnico-giuridica – l’approccio della conciliazione per la risoluzione delle controversie. La Carta prevede, in caso di accertata violazione degli obblighi da parte di una farmacia, la ripetizione gratuita della prestazione contestata o un indennizzo in denaro, il cui valore è in funzione della tipologia di disservizio riscontrato”.


Dalla Carta del Cittadino
La Tutela del Cittadino
 
“Fatte salve le garanzie previste in favore dei consumatori dalla normativa comunitaria, nazionale e provinciale, le Farmacie comunali trentine si impegnano a realizzare e rendere operative ulteriori forme di tutela del cittadino. Ogni cittadino fruitore dei servizi delle Farmacie ha il diritto di esigere il rispetto degli impegni contenuti nella presente Carta dei Servizi: l’osservanza dei Principi Fondamentali e degli Standard di Qualità in essa esposti. Al fine di rendere efficace e concreto tale diritto, il cittadino può esporre anche direttamente al direttore della Farmacia le proprie rimostranze circa il mancato rispetto degli impegni di qualità contenuti nella presente Carta dei Servizi.
Qualora il direttore non fosse presente al momento della richiesta di chiarimenti da parte del cittadino, o se presente comunque impossibilitato a prendersi cura immediatamente della situazione, sarà cura del direttore stesso o, in casi di impossibilità documentata, di un suo incaricato, contattare direttamente il cittadino, nelle modalità da questi precisate, entro un tempo massimo di 5 giorni lavorativi. Nel caso poi il cittadino non fosse soddisfatto delle spiegazioni ricevute dal direttore potrà sempre rivolgersi a un organismo di secondo livello chiamato “Camera di conciliazione”. Potrà altresì rivolgersi alla “Camera di conciliazione” nel caso il mancato rispetto della Carta dei Servizi sia imputabile direttamente al direttore della farmacia. Questo strumento è del tutto innovativo nel panorama delle Carte dei servizi e dei rapporti farmacia-cliente in Italia. Il funzionamento della “Camera” è improntato a semplicità, gratuità, garanzia di terzietà. La “Camera di conciliazione” è infatti composta da un rappresentante dell’Ordine dei farmacisti della Provincia di Trento, dal Direttore generale delle Farmacie comunali SpA di Trento o di AMR Rovereto (a seconda se la farmacia coinvolta nel reclamo sia gestita dall’una o dall’altra) e da un rappresentante del CRTCU, Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori e degli Utenti di Trento.
La composizione della suddetta “Camera” la rende volutamente organismo “terzo” rispetto alle farmacie e rafforza una funzione di tutela nei confronti del cittadino fruente della farmacia. Infatti la presenza dell’Ordine dei farmacisti garantisce una competenza tecnica e deontologica, così come quella del CRTCU – per defi nizione – è a difesa dei consumatori.
Le sedute della “Camera” avranno luogo presso la sede di AMR o di Farmacie Comunali SpA, a seconda di quale farmacia sia coinvolta.
La natura dell’attività svolta dalla “Camera” è – come dice il nome conciliativa. Ciò signifi ca adottare un metodo e una prassi per risolvere le divergenze: semplice, fondato sulla volontà delle parti di trovare un accordo. Le Farmacie comunali del Trentino condividono infatti l’idea che è importante che i consumatori possano realizzare concretamente i loro diritti senza dover necessariamente affrontare i costi, i tempi e i rischi di un’eventuale azione giudiziaria ordinaria.
Nel caso la conciliazione si concluda col raggiungimento di un accordo, totale o parziale, questo avrà valore di contratto e le parti si impegneranno a dare esecuzione al medesimo nei termini lì stabiliti. Se al contrario le parti non arrivano ad un accordo non si perde alcun diritto.”



Mondo farmaceutico
Spesa farmaci, allarme Iss: “consumi alle stelle”
 
Una spesa per farmaci di 410 euro l’anno per ogni cittadino, con quelli utilizzati per il sistema cardiovascolare al primo posto (una spesa di oltre 5 miliardi su un totale di 24,4 miliardi, somma di spesa pubblica, che copre il 75%, e privata). Sono le cifre che emergono dal Rapporto Nazionale Osmed (Osservatorio sul farmaco) relative al 2008, presentato questa mattina all’Istituto Superiore di Sanità, a Roma. Si tratta della più completa e analitica raccolta e interpretazione dei dati sulla spesa farmaceutica (farmacie, ospedali, Asl, spesa pubblica e privata) ormai giunta al suo nono anno (si cominciò nel 2000).
Italiani “malati di cuore”, ma anche con problemi gastrointestinali (13% della spesa), ansiosi o depressi o con malattie legate al Sistema nervoso centrale (12,1% ). Nella classifica seguono gli antimicrobici (11%) e gli antitumorali (sempre 11%). I farmaci dermatologici (per l’88% della spesa), i farmaci genito-urinari ed ormoni sessuali (54,5%) e i farmaci dell’apparato muscolo-scheletrico (54,3%) sono le categorie maggiormente a carico dei cittadini, segnala il Rapporto.
Aumenta dal 2000 il consumo farmaceutico (dal 2007 al 2008 del 4,9%): ogni mille abitanti sono state prescritte 924 dosi di farmaco al giorno (erano 580 nel 2000). Un aumento del 60%. “Attraverso le farmacie pubbliche e private sono stati acquistati nel 2008 complessivamente 1,8 miliardi di confezioni (circa 30 per abitante)”, scrive il Rapporto, coordinato da Roberto Raschetti dell’Istituto Superiore di Sanità. “Si conferma così la grande copertura data dal Servizio sanitario”, sostiene Raschetti, “ma anche questa crescita esponenziale dal 2000 al 2008 dei consumi. Si è riusciti a contenere la spesa con meccanismi amministrativi, ma qui siamo di fronte ad un altro fenomeno, 60% di consumi in più, che non si giustifica con l’invecchiamento della popolazione”. Una totale differenza tra prescrizione e patologie, con differenze macroscopiche tra le Regioni (con le solite Lazio, Calabria, Campania, Sicilia ai primi posti). “Una esplosione non giustificata né giustificabile: si tratta di trovare strumenti e intervenire alla radice con meccanismi strutturali di formazione e informazione su medici e pazienti”, sostiene accorato Raschetti, “E l’informazione indipendente deve essere sostenuta: non possiamo esimerci, come strutture pubbliche, dal fare questo sforzo culturale. Mi preoccupa molto, quindi, quando leggo della presunta “inutilità” del Bollettino indipendente del farmaco, Bif, strumento utilizzato dai medici proprio per aggiornarsi e avere informazioni. Ma si vuole tornare a prima del 1990 quando a informare e formare erano solo ed esclusivamente la case farmaceutiche?”, si preoccupa il ricercatore.
La Calabria, con 277 euro pro capite, spende di più in farmaci rimborsati dal SSN, la Provincia di Bolzano spende meno di tutti, con 149 euro ogni persona. Solo i farmaci del sistema respiratorio e degli antineoplastici, fanno registrare una diminuzione delle dosi prescritte rispetto al 2007. Le statine, come anticolesterolo, continuano ad essere il sottogruppo a maggior spesa (15,4 euro pro capite) con un aumento del 15% delle dosi ma una diminuzione del 5,8% della spesa, seguite dagli inibitori di pompa (gastriti, ulcera,, reflusso: 14,2 euro pro capite). La sostanza più prescritta nel 2008 è stato l’antipertensivo Ramipril, un ace-inibitore (43,9 dosi ogni mille abitanti). Altre sostanze rilevanti per consumo sono l’acido acetilsalicilico usato come antiaggregante piastrinico (40,5/1000) e l’atorvastatina contro l’ipercolesterolemia, fattore di rischio per eventi cardiovascolari (27,7 dosi/1000 abitanti). Per i generici-equivalenti, nelle varie forme, la prescrizione, che all’inizio dell’anno 2002 si attestavano al 13% delle dosi per mille abitanti, si è arrivati nel 2008 il 43% delle dosi. Si tratta della normale evoluzione del mercato, dove le scadenze dei brevetti permettono l’immissione sul mercato appunto dei generici, con costi ridotti almeno del 20 per cento.
“Dall’analisi condotta nella popolazione a disposizione dell’Osmed si rileva che la spesa pro capite di un assistibile di età superiore a 75 anni è di oltre 12 volte superiore a quella di una persona di età compresa fra 25 e 34 anni (la differenza diventa di 16 volte in termini di dosi)”. Gli over 65 assorbono circa il 60% della spesa e delle dosi (più le donne che gli uomini). Circa 8 bambini su 10 ricevono in un anno almeno una prescrizione (prevalentemente di antibiotici e antiasmatici).
Attraverso le strutture pubbliche viene distribuita una quantità di farmaci pari a 5,6 miliardi di euro (25% della spesa complessiva). “La variabilità regionale della quota di spesa per questi farmaci è compresa tra il 17% della Calabria ed il 31% di Bolzano”, segnalano gli analisti. Comunque la spesa farmaceutica complessiva rispetto al 2007 è rimasta sostanzialmente stabile nel 2008; la spesa a carico del SSN è diminuita dell’1%, in larga misura a causa di un aumento del ticket (+20%) e di una diminuzione dei prezzi (-6,9%).
 
(fonte: la Repubblica)


Mondo farnaceutico
Il 51% delle medicine non viene consumato completamente

Confezioni lasciate a meta’, per lo piu’ abbandonate nell’armadietto, pronte per un eventuale uso futuro: questo il destino del 51% delle confezioni di farmaci che acquistiamo. Un fenomeno che si ripercuote anche sulle nostre tasche. Su 10 euro spesi, sei sarebbero sprecati. E’ il risultato di uno studio condotto da ricercatori del Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’Istituto Mario Negri di Milano.
Lo studio, guidato da Maurizio Bonati, e’ stato pubblicato sull’ultimo numero della rivista Ricerca e Pratica. Secondo i ricercatori milanesi, per ridurre lo spreco di farmaci si dovrebbero adottare terapie personalizzate a cui associare confezioni con un numero di dosi ad hoc. Inoltre, dovrebbero essere prodotte confezioni piccole per le fasi acute, e grandi per le terapie croniche. ‘’L’alternativa scrivono i ricercatori potrebbe essere la vendita sfusa del medicinale, cosi’ come avviene negli Usa e in Canada’’. Nel corso di quattro mesi, sono stati raccolti 651 questionari relativi alla prescrizione di 155 principi attivi. Il 58% degli intervistati era donna, mentre il 42% uomo. Gli intervistati appartenevano a qualsiasi fascia di eta’. I bambini ed adolescenti di eta’ compresa tra 0-17 anni sono stati sottoposti a 103 questionari; 279 riguardavano soggetti di eta’ compresa tra 18-44 anni; 169 per la fascia di eta’ 45-64 e 100 questionari riguardavano gli over 65. L’influenza e le infezioni delle vie aeree sono risultate le patologie che hanno richiesto il maggior numero di prescrizioni (16%), seguite dai dolori muscolo-scheletrici (14%) e dalle infezioni dell’apparato urinario, con il 7% delle prescrizioni. Farmaci antibiotici e analgesici-antinfiammatori hanno coperto il 60% delle prescrizioni. Il farmaco piu’ prescritto e’ stato l’antibiotico amoxicillina-acido clavulanico, con il 9% delle prescrizioni totali, seguito dal paracetamolo (7%). Il 67% dei farmaci prescritti era confezionato in blister.
Su 651 farmaci prescritti, 329 medicine, il 51%, non sono state consumate completamente. Le donne, con il 63% delle confezioni aperte ma non finite, sono quelle che abbandonano piu’ spesso i farmaci a meta’. Piu’ ligi nel finire le terapie sarebbero i bambini da 0-17 anni con il 65% di confezioni finite, mentre gli over 65 sono fermi al 43%. Tutte le confezioni di farmaci per la diarrea, per l’asma e per le infezioni urinarie, sono state lasciate a meta’. Tra gli analgesici, il 93% delle confezioni di nimesulide e’ stato abbandonato, seguono il paracetamolo e l’ibuprofene, con l’88%.
L’89% delle confezioni non finite e’ stato conservato per un uso futuro almeno fino alla data di scadenza, l’8% e’ stato gettato negli appositi container delle farmacie, il 3% nella spazzatura di casa. Secondo quanto riportato, i pazienti usano i farmaci in un secondo momento con il rischio che, oltre all’inappropriatezza della cura, possano verificarsi effetti indesiderati. Inoltre, c’e’ il problema di come il farmaco viene conservato, visto che la maggior parte di quelli non consumati sono supposte e prodotti per uso topico (creme, unguenti, gel), le formulazioni piu’ deteriorabili. Considerando lo spreco finanziario, il 40% della spesa per l’acquisto di medicinali e’ destinato a farmaci che i pazienti non consumeranno completamente. Per il 65%, le prescrizioni erano di farmaci rimborsabili da parte del Servizio sanitario nazionale ed il 35% erano di medicinali a carico del malato.
 
(fonte: Ansa)


Salute
Videogame, successo di giochi che fanno bene alla salute
 
I videogame, fino a poco tempo fa accusati di contribuire all’aumento dell’obesità, sono adesso elogiati da settore sanitario e dipartimenti governativi in quanto benefici per la salute. Giochi come EA Sports Active”, di Electronic Arts e “Wii Fit”, di Nintendo, hanno spinto a muoversi persone di ogni età, mentre produttori e investitori sono alla ricerca di nuovi titoli per guadagnare il più possibile da questo segmento in grande espansione del mercato.
Grazie all’aumento dell’interesse nei videogiochi salutari, la quinta conferenza annuale Giochi per la Salute di Boston ha visto i suoi partecipanti crescere a 390 quest’anno dai 100 dell’anno precedente, tra cui sviluppatori esperti medici ed investitori, mentre la partecipazione a molte altre conferenze è calata di circa il 40%.
“La sanità costituisce il 18% del Pil negli Usa e quindi i giochi per la salute sono probabilmente il più grande settore di attività nel campo dei giochi” ha detto Ben Sawyer, co-fondatore del progetto Giochi per la Salute.
“Sommando le vendite degli ultimi 18 mesi di “Wii Fit” a quelle di “EA Sports Active,” “Dance Dance Revolution” di Konami e altri videogame salutari in tutto il mondo, si superano i due miliardi di dollari”.
 
(fonte: Reuters)


Mondo farmaceutico
Farmaci da banco: scarsa trasparenza per i consumatori
 
E’ entrata in vigore lo scorso anno nel nostro Paese una Legge con la quale scattava l’abolizione del prezzo che viene impresso sulle confezioni dei farmaci. Contestualmente, però, il Garante per la sorveglianza dei prezzi aveva avviato un’iniziativa con la quale sia le parafarmacie, sia le farmacie, dovevano esporre in vetrina un cartello al pubblico con i prezzi di un paniere di venti tra i farmaci da banco più venduti.
Ebbene, l’Associazione Altroconsumo ha effettuato in merito un monitoraggio per vedere come a distanza di mesi si siano comportati e si stanno comportando le farmacie e le parafarmacie; le rilevazioni, in particolare, sono state effettuate in dieci delle principali città del nostro Paese per un totale di 19 farmacie e di 113 farmacie.
Purtroppo, dall’indagine Altroconsumo ha tracciato un quadro poco confortante, visto che molte farmacie e parafarmacie hanno dimenticato presto le indicazioni fornite da “Mister Prezzi”; con il cartello, infatti, i consumatori potevano conoscere a priori i prezzi dei farmaci da banco da acquistare, senza venire a saperlo solo al momento di presentarsi alla cassa, ed eventualmente optando per un’altra farmacia dove magari il prodotto costava meno.
Di conseguenza, secondo Altroconsumo, l’operazione sui “prezzi trasparenti” per i farmaci da banco è fallita visto che invece di andare avanti nel segno delle liberalizzazioni e della libera scelta, nonchè consapevole, del consumatore, si sta tornando di nuovo indietro. Altroconsumo, tra l’altro, ha effettuato l’indagine nel novembre del 2008 e poi ad aprile di quest’anno, riscontrando un sensibile calo delle esposizioni in vetrina dei cartelli con i prezzi; e spesse volte, dove c’era, il cartello non era messo in vetrina, ma solo all’interno della farmacia.
 
(fonte: Altroconsumo)


Mondo farmaceutico
Consumatori: “farmacista anche per automedicazione”
 
Profonda preoccupazione sulla proposta del Governo di cancellare la figura del farmacista per la vendita dei farmaci di automedicazione arriva dal Movimento Consumatori. “Non è liberalizzazione l’abolizione della figura professionale si legge in un comunicato del Movimento Consumatori Così come il disegno assurdo di abolire le parafarmacie. E’ liberalizzazione la possibilità di trovare lo stesso prodotto in posti non coperti da farmacie convenzionate. Oltretutto non sempre presenti sul territorio. Ma sempre e solo in condizione di totale sicurezza”.
“La proposta di legge in discussione in questi giorni, prevede l’introduzione del farmaco di automedicazione monodose spiega Rossella Miracapillo, responsabile Farmaci e Salute del Movimento Consumatori una modalità che, secondo il Governo, non renderebbe necessaria la presenza del farmacista. Come dire: una dose sola non dà problemi di sicurezza”.
“Bisogna ricordare a chi vuole abolire la figura del farmacista, che proprio i farmaci, secondo quanto relazionato dal Centro Antiveleni di Milano diretto dalla Dott. Davanzo, sono il primo motivo di incidenti domestici” continua la dottoressa Miracapillo che specifica: “Abuso di farmaci, scambio, errore di posologia, sono le cause del 43% di incidenti”. “Farmaco e farmacista, solo insieme sono una reale garanzia per gli utenti, conclude la responsabile Farmaci e Salute del Movimento Consumatori Per questo chiediamo che il Governo faccia subito un passo indietro e faccia chiarezza su come intende tutelare il cittadino”.
 
(fonte: Help Consumatori)

 
Su automedicazione.it la farmacia di turno più vicina

Il sito di sanofi-aventis dedicato all’automedicazione responsabile rende disponibile ai suoi utenti un nuovo servizio di grande utilità, fruibile su tutto il territorio nazionale.
Inserendo nell’apposito campo il comune in cui ci si trova, vengono segnalate le farmacie di turno più vicine. Il modo più semplice e rapido per andare subito a colpo sicuro, evitando di girovagare inutilmente in preda all’ansia alla ricerca della farmacia aperta più vicina!
Il sito Automedicazione fornisce utili informazioni sull’uso corretto dei farmaci, consigli sulla diagnosi e la cura delle piccole patologie quotidiane, una rassegna di news in ambito salute costantemente aggiornate e una serie di servizi e strumenti a disposizione dell’utente.
 


Mondo farmaceutico
I generici sempre piu’ prescritti
 
Aumenta in Italia la prescrizione dei farmaci equivalenti, dal 13% nel 2002 al 43% nel 2008, ma il trend di crescita e’ ancora lontano rispetto alla media europea.
E’ quanto emerge dal dal rapporto Osmed 2008, realizzato dall’Istituto superiore di Sanita’ e dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e presentato questa mattina nella sede dell’Iss.
Un aumento, quello italiano, si legge nel rapporto, dovuto in larga misura alla scadenza brevettuale di alcuni principi attivi molto prescritti tra cui il ramipril, da solo e in associazione a idroclorotiazide, l’amlodipina e la claritromicina. ‘Il mercato dei generici in Italia sconta delle difficolta’ sottolinea Pietro Folino-Gallo, direttore dell’ufficio Osmed dell’Agenzia italiana del farmaco in primo luogo perche’ il mercato non e’ preparato e c’e’ diffidenza da parte degli operatori sanitari e da parte del pubblico, e poi perche’ abbiamo una copertura brevettale, per motivi storici, piu’ lunga che in altri paesi’. Se facciamo infatti un confronto con gli altri paesi europei, aggiunge Folino-Gallo, si puo’ evidenziare come ‘in molti paesi il generico ha delle quote che arrivano al 70-80%, mentre noi siamo appena sopra il 40’. Per Roberto Raschetti, responsabile del rapporto Osmed, ‘il trend dei farmaci generici e’ in aumento e non e’ cosi’ differente da quello degli altri paesi’.
 
(fonte: aduc Salute)


Mondo farmaceutico
Farmaci: consumi +4,9% rispetto al 2007, boom dei cardiovascolari

Il consumo farmaceutico territoriale di classe A-Ssn cresce del 4,9% rispetto al 2007. E’ quanto certifica il rapporto Osmed 2008, realizzato dall’Istituto superiore di Sanità e dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e presentato questa mattina nella sede dell’Iss. Secondo l’indagine, inoltre, attraverso le farmacie pubbliche e private sono stati acquistati nel 2008 complessivamente 1,8 miliardi di confezioni (circa 30 per abitante). Tutte le categorie terapeutiche, d eccezione dei farmaci del sistema respiratorio e degli antineoplastici, fanno registrare un incremento delle dosi prescritte rispetto al 2007. Tra quelle a maggior consumo, come ogni anno, in cima alla lista dei più utilizzati ci sono i farmaci del sistema cardiovascolare (+5,2%), con oltre 5 milioni di euro di spesa, coperti per il 93% dal Ssn. Seguono i farmaci gastrointestinali (13% della spesa), i farmaci del sistema nervoso centrale (12,1%), gli antimicrobici (11%) e gli antineoplastici (11%). Nel complesso, la spesa farmaceutica totale, comprensiva della prescrizione territoriale e di quella erogata attraverso le strutture pubbliche è stata di 24,4 miliardi di euro circa, di cui il 75% rimborsata dal Servizio Sanitario. In media, per ogni cittadino italiano, lo Stato ha speso 410 euro per un periodo di trattamento di 537 giorni.
Generici, consumi in aumento
Aumenta in Italia la prescrizione dei farmaci equivalenti, dal 13% nel 2002 al 43% nel 2008, ma il trend di crescita è ancora lontano rispetto alla media europea. E’ quanto emerge dal dal rapporto Osmed 2008, realizzato dall’Istituto superiore di Sanità e dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e presentato questa mattina nella sede dell’Iss. Un aumento, quello italiano, si legge nel rapporto, dovuto in larga misura alla scadenza brevettuale di alcuni principi attivi molto prescritti tra cui il ramipril, da solo e in associazione a idroclorotiazide, l’amlodipina e la claritromicina. “Il mercato dei generici in Italia sconta delle difficoltà sottolinea Pietro Folino-Gallo, direttore dell’ufficio Osmed dell’Agenzia italiana del farmaco in primo luogo perché il mercato non è preparato e c’é diffidenza da parte degli operatori sanitari e da parte del pubblico, e poi perché abbiamo una copertura brevettale, per motivi storici, più lunga che in altri paesi”. Se facciamo infatti un confronto con gli altri paesi europei, aggiunge Folino-Gallo, si può evidenziare come “in molti paesi il generico ha delle quote che arrivano al 70-80%, mentre noi siamo appena sopra il 40”. Per Roberto Raschetti, responsabile del rapporto Osmed, “il trend dei farmaci generici è in aumento e non è così differente da quello degli altri paesi”.
 


Mondo farmaceutico
Farmaci online. Aduc al Senato: dilagano truffe e falsi
 
Lo scorso 30 giugno, l’Aduc è stata audita dalla commissione Igiene e Sanità del Senato che sta facendo un’indagine conoscitiva sul mercato dei farmaci venduti attraverso Internet. Segue il testo di quanto abbiamo detto: Se Internet rappresenta un fattore importante nel processo informativo, preventivo e di aggiornamento su numerose patologie, anche gravi, occorre prestare, invece, la massima attenzione all’acquisto di farmaci. L’avvertimento è della European Alliance for Access to Safe Medicines (Eaasm), che si definisce associazione indipendente sopranazionale che raggruppa i portatori d’interesse nel settore della medicina e della salute e ha fra i finanziatori numerose aziende farmaceutiche. Secondo Eaasm 6 volte su 10 il farmaco proposto non è originale, e 3 volte su 5 l’acquisto è operazione a rischio.
Secondo una sua indagine, condotta su un campione di oltre 100 siti per la vendita di prodotti farmaceutici online, il 62% delle medicine acquistate online o presso farmacie virtuali sono prodotti contraffatti. Inoltre, ben il 95,6% delle farmacie che operano online lo fanno senza autorizzazione; il 94% dei siti che gestiscono questa tipologia di attività non ha al suo interno personale farmacista; il 90% delle farmacie analizzate vende e consegna al domicilio dell’acquirente prodotti per i quali non è stata presentata la necessaria ricetta medica.
Infine, nel 30% degli acquisti il prodotto non viene recapitato all’indirizzo del destinatario o arriva un prodotto diverso da quello richiesto. L’indagine evidenzia quindi che solo il 38% delle specialità acquistate si sono dimostrate corrette; nel 16% dei casi i farmaci non erano autorizzati alla vendita nell’Unione Europea e nel 33% dei casi mancavano le informazioni per il paziente. Questi dati sono stati confermati dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) al SANIT 2008: il 70% dei medicinali contraffatti acquistati via Internet sono potenzialmente pericolosi. Lo studio, promosso da IMPACT Italia (composto da AIFA, Istituto Superiore di Sanità, Carabinieri NAS, Ministero della Salute e l’Alto Commissario per la lotta alla contraffazione) in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale dellaSanità, contiene dati allarmanti: in 6 mesi sono stati effettuati circa 60 acquisti su siti che si dichiarano americani o canadesi (ma in realtà operanti anche in Europa). Nel 50% dei casi l’acquisto si è concluso con il prelievo dei soldi da parte della farmacia online senza l’invio di alcun prodotto. Si è trattato quindi di vera truffa, spesso collegata anche al furto dell’indentità digitale dell’acquirente o all’uso illegale dei codici della carta di credito, ma nel 50% dei casi l’arrivo del prodotto non ha certo messo al riparo l’acquirente, anzi. Per l’acquisto di steroidi anabolizzanti, nel 100% dei casi il prodotto non conteneva nessun principio attivo. Acqua fresca insomma.
Nei farmaci per disfunzioni erettili, forse i più diffusi, nel 70% dei casi si trattava di cloni illegali, non controllati. E quindi molto pericolosi. In Gran Bretagna e negli Stati Uniti, contrariamente all’Italia, le compagnie farmaceutiche possono vendere medicinali direttamente ai pazienti tramite consegna a domicilio. Questa pratica è utilizzata in gran parte per pazienti affetti da malattie croniche che richiedono la somministrazione continuata e regolare di medicinali su ricetta, come Hiv, artrite reumatoide, emofilia e sclerosi multipla. Secondo una indagine del quotidiano The Times (Gb) del 28.08.2007, la vendita diretta a domicilio permette ai pazienti, alle compagnie farmaceutiche e al sistema sanitario britannico di risparmiare centinaia di milioni di euro ogni anno.
Tale pratica, infatti, elimina i costi della grande e piccola distribuzione, oltre a facilitare ed incoraggiare il trattamento a domicilio di pazienti che altrimenti richiedono una frequente ospedalizzazione. Sempre secondo il Times, grazie alla vendita diretta a domicilio di farmaci, il costo del trattamento dell’Hiv può diminuire fino a 2.000 euro l’anno per ogni paziente curato a casa propria. La vendita diretta a domicilio facilita la consegna di prodotti farmaceutici biologici di nuova generazione estratti da materiale biologico vivente, come vaccini, anticorpi, interleukins che richiedono refrigerazione e consegna rapida. Il passaggio dalla grande alla piccola distribuzione, oltre ad aumentare i costi di tali prodotti (e quindi i costi per il Sistema sanitario), ostacola la rapida consegna di tali medicinali. Da quanto esposto è evidente che occorre intervenire per legalizzare la vendita online dei farmaci. Legalizzare significa ricondurre nell’alveo della legalità e della sicurezza la vendita diretta dei farmaci. Questo sistema può essere attuato direttamente dai medici o dai pazienti opportunamente informati. Nei Paesi dove questo è possibile, i costi della distribuzione sono fortemente diminuiti, costi che in Italia ricadono sul sistema sanitario nazionale, e quindi sulle tasche dei cittadini (si eviterebbero i costi intermedi di distribuzione e vendita).
Parallelamente va avviata una campagna di informazione sui rischi di acquisto di prodotti farmaceutici tramite siti non sottoposti a verifica delle competenti autorità. In questo modo si potrebbero ottenere due sostanziali benefici per il cittadino: quello relativo alla propria sicurezza e all’efficacia sanitaria e quello di un consistente risparmio che avrebbe ricadute positive per le tasche del contribuente
 


Salute
Più "sportelli salute" per i cittadini
 
Rapporto popolazione/farmacia unico su tutto il territorio nazionale, cosi’ da aumentare il numero di farmacie aperte al pubblico, prevedendo anche un fondo di solidarieta’ per i punti vendita aperti nei piccoli comuni. E’ una delle proposte federali approvate dall’assemblea del Consiglio nazionale della Federazione degli Ordini dei Farmacisti riunito a Roma che ha votato all’unanimita’ i punti programmatici che la professione si e’ data per far evolvere il ruolo del farmacista coerentemente ai bisogni dei cittadini e alle necessita’ del Servizio Sanitario Nazionale. Nel documento approvato ampio spazio e’ dedicato anche al farmacista ospedaliero, e al proposito si chiede che finalmente anche le case di cura, le residenze sanitarie e le altre comunita’ (come gli istituti di pena), dove si impiegano farmaci, si dotino necessariamente di questi professionisti. Negli Ospedali, dove il farmacista ospedaliero e’ presente, si chiede che questa presenza sia allargata con l’istituzione del farmacista di reparto. “Una misura che ha dimostrato di ridurre drasticamente il rischio clinico” commenta il presidente della FOFI Andrea Mandelli.
Il presidente Mandelli, ha sottolineato nella sua relazione la funzione del farmacista come specialista del farmaco a tutela del cittadino, non soltanto nelle farmacie del territorio ma anche negli ospedali, nelle strutture di ricovero e, in definitiva, ovunque si dispensino e si impieghino medicinali. Mandelli ha sottolineato l’importanza dell’approvazione delle deleghe al governo, contenute nella Legge 69, per la determinazione dei nuovi servizi da affidare alle farmacie. La Federazione, dunque vuole farsi promotrice dell’ammodernamento del servizio farmaceutico italiano e, di conseguenza, del Servizio sanitario nazionale nel suo complesso. Per realizzare questi obiettivi, chiede che si tenga in tempi certi “e scavalcando le lungaggini burocratiche che si sono registrate fino a oggi con grave danno dei professionisti e del pubblico”, un concorso straordinario per titoli riservato ai farmacisti non titolari e ai titolari di farmacia rurale sussidiata con un punteggio che riconosca la specifica attivita’ svolta, cosi’ da assegnare rapidamente le sedi ancora vacanti (circa duemila secondo i calcoli della Federazione). Mandelli ha anche affrontato il nodo della remunerazione della dispensazione del farmaco: “Il fatto che oggi il farmacista venga retribuito in percentuale sul prezzo del medicinale e’ lesivo della dignita’ professionale e controproducente: i farmaci piu’ innovativi infatti non vengono distribuiti in farmacia, ma nelle strutture delle ASL, con gravi disagi per i cittadini”. Inoltre, si chiede che ai farmacisti collaboratori venga applicato il contratto della Sanita’ e non quello del commercio. “Riteniamo che la risposta alla crisi non stia nello smantellamento delle regole e nella liberalizzazione a oltranza, che anzi e’ all’origine della crisi stessa, ma nella riforma armonica di tutto il sistema. E la Federazione vigilera’ perche’ questo avvenga salvaguardando il binomio farmaco-farmacista”.
 
(fonte: Agi)


Salute
Iorio, nuovo patto salute eviti scompensi territoriali

Il Vicepresidente delle Regioni e delle Province Autonome, Michele Iorio ha partecipato a L’Aquila, all’assemblea di Farmindustria, svoltasi nel capoluogo abruzzese in segno di sostegno e solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma.
Farmindustria ha devoluto una tensostruttura all’universita’ degli Studi di L’Aquila per la ripresa delle attività. La tensostruttura fungerà da aula studio e ospiterà circa 300 studenti.
Rispetto alle sollecitazioni del Presidente Dompè, circa il rispetto dei patti sulla riduzione dei costi sanitari di tutte le Regioni, il Presidente Iorio ha dato la piena disponibilità, a nome di tutte le Autonomie regionali, ad profondere impegno con concretezza e proficuità per la riduzione dei costi nei rispettivi sistemi sanitari. Una riduzione che per il Presidente Iorio può e deve essere fatta attraverso un’attenta qualificazione della spesa che consenta di eliminare gli sprechi e di non danneggiare, ma anzi implementare, i servizi ai cittadini. Iorio ha chiesto al presidente Berlusconi di occuparsi personalmente della questione del nuovo patto della salute.
“Affinché ha detto Iorio con la sua autorevolezza e sensibilità per la tematica, eviti quegli scompensi territoriali che fino ad oggi hanno danneggiato soprattutto le regioni del sud, per la loro indubbia capacita’ fiscale. Tutto questo per creare ha concluso il Presidente Iorio un sistema sanitario moderno, efficace e con costi sostenibili e armonici sull’intero territorio nazionale.

(fonte: Agi)
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