Notizie n. 33

Editoriale
Mondo farmaceutico
Dalle associate
Editoriale
Emendamento Saltamartini, pericolose debolezze

Curiosamente inserito all’interno di un provvedimento riguardante la sicurezza sul lavoro, il testo in questione propone sostanzialmente tre cose: l’impossibilità di aprire nuove para-farmacie, la chiusura di tutte le parafarmacie già esistenti entro i prossimi dieci anni, e la stesura di un elenco di medicinali di automedicazione che possono essere venduti anche al di fuori delle farmacie e senza obbligo della presenza di un farmacista.
Le prime due indicazioni riguardo le para-farmacie, se convertite in legge, avvantaggerebbero le farmacie, restituendo ad esse quelle minime quote di mercato perse quando le prime furono istituite. Come noto, si tratta di numeri davvero bassi, poca cosa rispetto a quanto da mesi si sta discutendo in termini di extra-sconti al sistema sanitario nazionale e farmaci generici. Eppure è in questa stessa debolezza che l’emendamento Saltamartini rivela tutta la sua pericolosità. Questo testo, nella pochezza di valore dei suoi contenuti, odora di restaurazione.
Abolendo di netto una parte importante della riforma Bersani, il testo in questione rischia di dare l’impressione di una vittoria della lobby dei farmacisti, capaci di recuperare terreno su un processo di liberalizzazione che, per quanto imperfetto, aveva effettivamente permesso un lieve abbassamento della spesa farmaceutica per le famiglie italiane.
Tale riflessione ci sembra valida ancor prima di entrare nel vivo dei contenuti e delle reali conseguenze. A nulla infatti giova la considerazione che le conseguenze concrete del famoso decreto Bersani sono state in larga parte minimali, o che le parafarmacie sono un flop economico. Il pericolo dell’emendamento Saltamartini è puramente di immagine. La vittoria della farmacia su nuovi competitor deve avvenire a colpi di servizi offerti all’utenza, non tramite emendamenti parlamentari in contrasto con quanto l’opinione pubblica ritiene ormai un suo diritto.
E ora entriamo nei contenuti. L’abolizione della figura del farmacista nella dispensazione di ogni farmaco, compresi quelli per i quali non è richiesta alcuna ricetta medica, è un argomento sul quale la nostra opposizione non accetta mediazioni. Se il farmaco è una sostanza in grado di alterare lo stato di salute della persona, allora è assolutamente indispensabile la presenza di un professionista sanitario al momento della sua distribuzione al pubblico. Negare questa presenza significa compiere un primo pericolosissimo passo verso la considerazione del farmaco come semplice merce.
Come già affermato in passato, se esistono farmaci dall’effetto minimo o nullo sullo stato di salute della persona, allora si decida di declassarli. Se non c’è rischio per la salute, allora può non esserci il farmacista. Ma questo solo perché, da un punto di vista strettamente tecnico, non c’è il farmaco. Ora, mettendo insieme questi due aspetti dell’emendamento Saltamartini, ci troviamo di fronte ad un testo decisamente sbagliato perché tanto sulla dimensione dell’immagine quanto su quella della considerazione del farmacista, svilisce il ruolo della farmacia.
Questa non deve essere l’arma in mano ad una casta commerciale, ma un luogo di dispensazione di servizi sanitaria tra i quali è compresa anche la distribuzione di farmaci.

Francesco Schito
Vice Presidente Assofarm
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La Farmacia dei Servizi

Nel corso degli ultimi anni, Assofarm ha dedicato ampio spazio alla riflessione in merito alla professione del farmacista ed al ruolo da questi assunto in questo inizio di secolo. La produzione industriale dei farmaci, la diversità, la specificità e la tecnicità crescente degli stessi, quale risultato di tale industrializzazione, hanno modificato il ruolo del farmacista e le responsabilità che gli competono. Di conseguenza, facendo riferimento ad altre analisi dello stesso tipo, Assofarm è giunta ad enunciare e precisare che il paziente e le autorità sanitarie hanno il diritto di aspettarsi effettivamente dal farmacista i servizi correlati alla dispensazione del farmaco, in presenza o meno di prescrizione medica. Si tratta di ridefinire il ruolo del farmacista in modo globale, ma anche di enumerare le prestazioni essenziali relative alle sue mansioni professionali. In tale ottica si rivela quindi essenziale sviluppare la qualità delle prestazioni farmaceutiche, nel senso di soddisfare le necessità e le aspettative legittime del paziente. Di conseguenza, per quanto riguarda l’ambito farmaceutico, le nozioni chiave da trattare specificatamente sono l’accessibilità, l’efficacia e la sicurezza. Contemporaneamente a questa evoluzione fondamentale della professione, le modalità di retribuzione delle prestazioni farmaceutiche sono passate dal sistema più in uso nel settore sanitario – quello dell’onorario a prestazione di servizio (la preparazione del farmaco) – a un sistema rapportato alla vendita di farmaci. Fintanto che tale situazione permarrà, i farmacisti saranno principalmente incoraggiati ad aumentare il volume degli acquisti da parte dei pazienti piuttosto che ad allargare la gamma dei servizi offerti. Abbiamo pertanto condotto, insieme all’Università di Ferrara, un lavoro allo scopo di contribuire alla discussione di un miglior approccio per affrontare il dilemma al quale è sottoposto l’esercizio della professione del farmacista delineando un modello di retribuzione che incoraggia la prestazione di servizi da parte del farmacista così come attesi dai pazienti e dalla collettività. La doppia funzione del farmacista (distribuzione del farmaco e prestazione di servizi) richiede dunque che il sistema globale di retribuzione rifletta, in base a modalità che la ricerca definisce, le esigenze che risultano dalle due dimensioni della professione. Tenuto conto della complessità dell’insieme delle prestazioni e dei servizi, viene messo a punto una modalità di retribuzione (fee for service) che spinge il farmacista, tramite incentivi di natura economica, alla fornitura di vere e proprie prestazioni di cura e di servizi. I pazienti e la società ne potrebbero beneficiare sia dal punto di vista economico (mediante una riduzione dei costi in capo ad altri ambiti di assistenza del Sistema Sanitario Nazionale) che dal punto di vista clinico e umano (migliore qualità della vita). Il processo di integrazione e valorizzazione del farmacista in Italia non risulta essere tanto compiuto come in altri paesi. La norma e la convenzione che regola i rapporti tra farmacie pubbliche e private e SSN fanno esplicito riferimento al farmacista quale attore del SSN e prevedono la possibilità di ricorrere alla professionalità del farmacista in ambiti quali l’assistenza farmaceutica, l’educazione sanitaria, la prevenzione, i servizi di prenotazione, ecc.. Gli interventi recenti che hanno interessato la farmacia, tuttavia, sono chiaramente orientati verso obiettivi di contenimento della spesa farmaceutica: riduzione della percentuale di remunerazione per farmacisti e grossisti, liberalizzazione SOP e Otc, distribuzione diretta da parte delle ASL. L’attuale contesto istituzionale e politico nazionale sembra ancora legato ad una interpretazione tradizionale del ruolo delle farmacie, mentre è sotto gli occhi di tutti l’evoluzione che hanno subito in questi ultimi anni. Ci auguriamo che la prossima Convenzione possa promuovere il cambiamento verso un Pharmacy service orientation.

Francesco Schito
(fonte: Sole24Ore Sanità)
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Dalle associate
I primi cinquant’anni di Ferrara

Per capire quanti sono cinquant’anni di vita di un’azienda farmaceutica comunale, quanta strada è stata fatta lungo questo periodo, bisogna affidarsi alle fotografie di mezzo secolo fa.
È quanto ha fatto il presidente di AFM Ferrara Francesco Schito durante le celebrazioni del cinquantesimo anniversario dell’azienda estense, lo scorso 16 maggio. La prima farmacia comunale di Ferrara, inaugurata nell’aprile del 1959, aveva i farmaci in semplici credenze di vetro, esposte al sole e alla polvere, e tutto attorno rimandava ad una bottega commerciale piuttosto che ad un servizio sanitario. Era solo una, e per nascere aveva dovuto combattere un poco contro i farmacisti privati della città. In un’altra immagine dell’epoca si vedono delle sedie dove accomodare che stava attendendo il suo turno, e sopra un tavolino c’era addirittura un posacenere…
Da allora ad oggi le farmacie comunali sono diventate protagoniste di importanti campagne di prevenzione sanitaria (prima fra tutte quella contro il fumo) e godono di uno status pienamente riconosciuto da tutto il settore farmaceutico. Offrono servizi d’avanguardia all’utenza, proprio perché hanno saputo mantenere vivo lo spirito di intervento a favore delle fasce più deboli della popolazione locale, spirito dal quale erano nate a Reggio Emilia agli inizi del ‘900. “Se allora l’intervento pubblico era concentrato nel favorire l’accesso ai farmaci anche agli strati più poveri della città, oggi la farmacia reinterpreta il proprio ruolo stimolando efficienze di sistema lungo la filiera di distribuzione del farmaco, promuovendo iniziative socio-sanitarie collaterali, sostenendo lo sviluppo civile locale”, ha detto Schito.         
Nella tavola rotonda che ha seguito questo intervento, è stato notato che “tutto ciò è stato fatto mentre si realizzavano utili addirittura al di sopra della media nazionale del settore, segno che il pubblico può essere più virtuoso del privato”, ha notato l’economista Andrea Gandini, direttore del CDS di Ferrara.
Il professor Pier Andrea Borea, direttore del Dipartimento di Medicina e Clinica Sperimentale dell’Università di Ferrara, ha invece ricordato una serie di ricerche sulle proprietà farmacologiche del caffè, realizzate con il contributo economico di AFM: “borse di studio senza le quali alcuni nostri giovani non avrebbero potuto lavorare alla produzione di importanti conoscenze di livello internazionale”.
Supporto alla scienza medica, quindi, ma anche a quella economica, le due dimensioni entro le quali si muove la farmacia moderna. È nella seconda che si inserisce la collaborazione tra AFM e l’aziendalista Emidia Vagnoni, anch’essa dell’ateneo ferrarese: “assieme alle farmacie comunali della città abbiamo cercato di studiare meccanismi più virtuosi di remunerazione del farmacista, attraverso i quali si stimolasse un atteggiamento di servizio all’utenza, invece che di semplice realizzazione di fatturato. Se veramente la farmacia vuole fregiarsi del ruolo di presidio sanitario territoriale, allora il farmacista deve essere valutato in base al consiglio offerto al paziente, non a quanto prodotto vende al cliente”.
L’impegno di AFM nell’ambito della prevenzione è stato testimoniato dal professor Francesco Conconi, già Rettore dell’Università di Ferrara e studioso a livello internazionale di Medicina dello Sport, col quale AFM e Assofarm hanno recentemente prodotto una campagna nazionale sulla promozione dell’attività fisica in età adulta e avanzata. Riguardo invece la comunicazione sanitaria rivolta ai giovani, il dottor Florio Ghinelli, dell’azienda ospedaliera Sant’Anna di Ferrara, ha ricordato i risultati di diverse iniziative di prevenzione alla diffusione dell’Aids tra i ragazzi ferraresi, anch’essi realizzati tramite il sostegno economico e logistico di AFM.
È toccato invece a Riccardo Zavatti, direttore di AFM, illustrare i punti di forza interni all’azienda. Primo fra tutti il personale. “Se dai dati di bilancio questo risulta una spesa particolarmente pesante, sono le persone che realizzano la nostra mission socio-sanitaria. Senza la qualità professionale del nostro staff venderemmo solo farmaci”. Infine, il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi ha ricordato come il protagonismo della Federazione all’interno del mondo farmaceutico italiano, “è stato possibile soprattutto grazie ad aziende comunali come AFM, che hanno avuto il coraggio di sperimentare a livello locale nuove vie dell’essere farmacia pubblica, un ruolo di apripista che costa denaro, che comporta rischi, ma di cui ha goduto l’intero mondo delle nostre associate”.
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Dal discorso del Presidente di AFM Ferrara
Un ponte verso il futuro
 
Di seguito alcuni stralci del discorso di Francesco Schito tenuto sabato 16 maggio scorso al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara.

(…) La situazione sociale dei primi del ‘900 e la nascita delle farmacie comunali A quanto scritto dal medico e deputato repubblicano Angelo Celli nel 1899 in Italia un povero a 17 anni ha l’altezza di un ricco a 14; a 19 il povero ha la statura di un ricco a 15 e fra un povero e un ricco di 19 anni la differenza di statura è in media di 12 cm. Né la differenza di peso è meno notevole: nell’età dai 16 ai 17 anni la differenza a favore dei ricchi è in media di 3 chilogrammi. E in effetti il 20% dei giovani misurati alle visite di leva in quegli anni, fu riformato perché non superava un metro e 56 centimetri. A questo proposito un valido parametro di riferimento può essere rappresentato dal fatto che bastava un anno di servizio militare e quindi di una dieta regolare, per denunciare un significativo aumento del peso , nonché un accrescimento della statura.
Le Farmacie Comunali nascono come servizi interni, con costi a carico del Comune, per assistere i poveri. Ritroviamo la prima Farmacia Comunale documentata a Reggio Emilia nel 1900, pochi mesi dopo la formazione della prima amministrazione socialista presieduta da Alberto Borciani. La vendita dei farmaci al pubblico a pagamento, inizierà nel 1903, dando vita alla prima farmacia comunale con caratteristiche imprenditoriali. I poveri assistiti a Reggio Emilia erano 7.500 su 18.000 abitanti. Non vi era il Servizio Sanitario Nazionale come oggi, con tutti i farmaci consideranti indispensabili gratuiti per i cittadini. Il prezzo del farmaco era libero ed incideva molto sulla spesa dei cittadini, Per comprendere la validità di questa proposta va anche tenuto presente che la legge sanitaria Crispi del 1888, pur rappresentando un primo e rilevante passo sulla strada della creazione di un più moderno sistema sanitario nazionale, incentrato sull’assistenza medica gratuita della popolazione povera attraverso la generalizzazione del medico condotto, non aveva però previsto l’obbligo dell’assistenza farmaceutica gratuita.
 
Le farmacie comunali arrivano a Ferrara
Cinquantasei anni, il 27 aprile 1959 a apre la Farmacia Comunale di Via Porta Mare. (…)
I numeri non appassionano più, forse ancor meno un Conto Economico.
Rileggendo però il Conto Economico consuntivo della Farmacia Porta Mare del 1960, il primo anno intero di attività fatto con un po’ d’esperienza, si apprezza la fatica e l’impegno di chi ci lavorava e si imparano tante cose. Il fatturato era di 55.000.000 di lire. Una parte serviva per i poveri del Comune per 11.000.000, una parte per gli enti mutualistici ed istituti diversi per 18.700.000, oltre alla parte per il pubblico di 24.100.000. C’era una parte di 1.200.000 per compensi vetrine e abbuoni attivi dai fornitori. Alla prima lettura sembravano tutti farmaci, ma si vedevano anche dei parafarmaci.
Il costo del personale era 5.062.500 lire per il Farmacista Direttore, un commesso e un amministrativo. Gli utili erano 2.527.502 lire comprendendo gli interessi sul capitale dato dal Comune e dopo aver pagato 400.000 lire di affitto. Accanto ai farmaci facevano la loro comparsa i parafarmaci, creme per la bellezza, i prodotti per l’infanzia ed i medicamenti per soddisfare la richiesta che veniva dai cittadini per comodità di luogo e assortimento. Nella farmacia oltre al banco lungo sulla destra appena entrati, vi era sul fondo una grande bilancia e un nutrito reparto di prodotti per l’infanzia. Tutti i medicinali e gli altri prodotti erano sugli scaffali quasi sempre racchiusi da vetrinette, alquanto scomode per il servizio. La cassa era posizionata dietro il banco.
La concorrenza creata dall’apertura di questa farmacia, e delle altre Farmacie Comunali aperte in seguito, ha fatto sì che tutte le farmacie, anche quelle private, di questa città siano tra le migliori in Italia, soprattutto per la professionalità e la qualità dei servizi per la salute offerti. La necessità di coprire anche le zone comunali periferiche della città spinse il Comune ad aprire nuove Farmacie. Dal 1961 al 1982 aprirono altre 10 Farmacie Comunali a Ferrara fino ad arrivare alla situazione di 11 attuali (l’ultima ad aprire è stata Pontegradella). (…)
 
Gli anni ottanta
Nel 1981 si ha la prima ristrutturazione della Farmacia Comunale di Via Porta Mare: dopo 22 anni era un po’ invecchiata.
Erano cambiati i bisogni dei cittadini: da un lato in Farmacia era sempre più consistente la presenza di prodotti non farmaci, dall’altro lato nel 1978 nasceva il Servizio Sanitario Nazionale con i farmaci a carico dello Stato. Una vera rivoluzione! (…)                                                   
Si inizia a vendere anche l’omeopatia. Lo spazio dedicato alla vendita aumenta un po’ e diventa di 135 mq. L’aspetto “sociale” più rilevante è tuttavia il passaggio della Farmacia Comunale a 24 ore di apertura per 365 giorni all’anno. Ancora una volta si anticipano i tempi. Quale miglior servizio di sapere che la Farmacia Comunale di Via Porta Mare è sempre aperta 24 ore al giorno per tutti i giorni dell’anno?
A partire da quegli anni si introducono nelle Farmacie diversi servizi legati alla salute. L’Azienda si distingue particolarmente per i servizi di informazione e prevenzione per la salute. Sempre meno impegnata nella preparazione di medicinali, la Farmacia rinnova il suo ruolo nell’offerta di servizi innovativi per la salute, nella consulenza sull’utilizzo corretto dei medicinali e nella promozione dei corretti stili di vita, diventando un nuovo punto di riferimento per la salute, sempre disponibile, competente, veloce, non invadente.
 
Gli anni novanta
A partire dal 1996 l’Azienda comincia un nutrito programma di ristrutturazioni delle farmacie. Via via vengono tutte rinnovate negli arredi, consegnando alla città un sistema di farmacie all’avanguardia di assoluto livello qualitativo. Contemporaneamente si sviluppano numerosi servizi rivolti ai cittadini utenti delle farmacie come il servizio di prenotazione delle visite mediche CUP, la misurazione gratuita della pressione, il controllo gratuito del peso, i test per il diabete ed il colesterolo, tanti altri. Alcune farmacie si dotano, prime in Italia di defibrillatori semiautomatici, comincia il servizio di consegna domiciliare del farmaco gratuito.
La Farmacia di Porta Mare si dota di un innovativo sistema di distribuzione che consente di allargare lo spazio espositivo e di fornire un servizio migliore ai cittadini. Subito dopo viene imitata dalla farmacia di Via Krasnodar. Si abbattono le barriere architettoniche in tutte le Farmacie aziendali.

Gli ultimi anni
(…) Viene realizzato, inoltre, il centro di Aereosolterapia di via Kransodar. Si tratta di un’importante struttura sanitaria completamente assente nella nostra città attrezzato per la cura delle affezioni delle prime vie aeree e dell’orecchionaso-gola. Nel 2007 è stata introdotta lA Carta FARMAMICA. Si tratta di una carta fedeltà che consente di ottenere forti sconti sui prodotti parafarmaceutici.L’introduzione della carta è stata particolarmente apprezzata dalla nostra utenza e lo dimostra il nemero sempre crescente di emissione delle stesse, nemero che ha superato le 43.000 unità.
Fornirò, di seguito, alcuni dati tratti dal Bilancio Sociale 2008.
I clienti complessivi delle Farmacie Comunali sono stati 1.234.791. Gli utenti del Centro di Aereosolterapia sono stati 1287. Le prenotazioni di visite specialistiche sono state 87.619. I costi sostenuti per la comunità locale sono stati di euro 493.450..Gli utili distribuiti al Comune, dopo aver pagato le tasse sono stati di Euro 653.000. Complessivamente gli utili di questi anni resi all’Ente proprietario ammontano a altre 17 milioni di Euro. (…)

Oggi, anche in Abruzzo
Stefano Gamberini, Anna Maria Pederzani, Gian Marco Gruppioni, Natale Finchi, Anna Chiara Toselli, Michela Pacciolla e Paola Nocenti, sono i nomi di nostri dipendenti che hanno vissuto una gratificante esperienza in Abruzzo dopo il terremoto. (…)
La loro presenza nei territori del terremoto d’Abruzzo non è stata solo quella di professionisti sanitari di grande qualità, ma anche di soggetti che operano all’interno di un’Azienda intrisa di valori etici come AFM. Un’Azienda nata non solo per rispondere al bisogno concreto della distribuzione del farmaco ma che intravede nel rapporto farmacista-paziente uno dei tanti “modi” con i quali si pongono le fondamenta di una certa visione civile del mondo. (…)

Francesco Schito
Presidente di AFM Ferrara                                            


 
Dalle associate
Ancora Utili a Ferrara

“Ancora utili” era tra i tanti temi presenti nella Tavola Rotonda di organizzata a Ferrara per celebrare i primi cinquantanni di AFM Ferrara.        
In effetti si tratta di un progetto che risponde appieno alle promesse fatte dal titolo dell’incontro: un ponte verso il futuro.                                                            
“Ancora utili” è un progetto che coinvolge enti locali e università, organizzazioni non-profit e aziende di servizi pubblici. In questo contesto, la farmacia pubblica gioca un ruolo non solo di semplice fornitore di materia prima ma anche, attraverso i suoi farmacisti che hanno ideato l’iniziativa, il ruolo di soggetto capace di “vedere” prospettive di intervento sociale, e di attuare queste ultimi attraverso progettualità e partnership complesse.                           
                                                                 
Obiettivi
Il progetto “Ancora Utili” ha come obiettivo il recupero dei farmaci provenienti da donazioni di privati cittadini che, per i più svariati motivi, terminano o interrompono una terapia, campioni gratuiti inutilizzati dai medici, da ambulatori e strutture ospedaliere pubbliche e private.                       
I farmaci recuperati andranno a soddisfare in modo mirato le esigenze degli Enti No Profit che faranno richiesta di partecipare al progetto e che abbiano presso le loro strutture operative personale medico.       
I farmaci saranno donati gratuitamente agli Enti No Profit, i quali avranno solo l’obbligo di rispettare alcune regole progettuali che verranno opportunamente dettagliate nell’accordo quadro da firmare con i partner proponenti il progetto stesso.                                                                 
“Ancora Utili”, nasce grazie all’allargamento della rete di solidarietà che, a partire dall’anno 2003, il Comune di Ferrara, nell’ambito delle attività dell’Assessorato alle Politiche per la Pace e Solidarietà Internazionale coordina, e supporta attraverso il Progetto “Più invitati…meno avanzi        
– Last Minute Market a Ferrara”.                                 
                                                                 
Procedura operativa                                              
I farmaci idonei a donazione dovranno presentare le seguenti caratteristiche:                                          
periodo di validità residua non inferiore ad 1 anno,           
non dovranno presentare particolari precauzioni di conservazione quali temperatura, esposizione alla luce solare, umidità, ecc…                                                
saranno esclusi dal recupero farmaci appartenenti alle tabelle “stupefacenti”,
farmaci dovranno avere confezionamento esterno in buono stato, riportare in modo ben visibile la data di scadenza ed il lotto di riferimento ed avere all’interno il foglietto illustrativo,
potranno essere donate confezioni già parzialmente utilizzate ma riportanti gli aspetti identificativi specificati nel punto precedente. In questo caso sopra la confezione riporteranno apposita annotazione.

  1. RECUPERO: Nella fase di start-up “Ancora Utili” sarà attivato presso le 11 Farmacie Comunali di Ferrara, per poi eventualmente estendersi in una seconda fase anche alle farmacie private che vorranno aderire al progetto. All’interno delle farmacie comunali verranno posizionati dei contenitori che avranno la caratteristica di impedire a chiunque la possibilità di recuperare il materiale in essi inserito. I contenitori, saranno opportunamente segnalati da cartellonistica che identifichi chiaramente il progetto “Ancora Utili”, inoltre il personale della farmacia si farà carico di illustrare il progetto attraverso la divulgazione diretta e la consegna di materiale illustrativo ai propri clienti.
  2. RITIRO: Il ritiro dei contenitori sarà a carico della società HERA Ferrara; la tempistica per il ritiro sarà concordata preventivamente. Si prevede, comunque, la possibilità di avvisare HERA nel caso che i contenitori siano pieni prima della data prevista. I contenitori saranno portati nel luogo di stoccaggio identificato in quanto ritenuto idoneo per lo svolgimento delle operazioni di stoccaggio e smistamento. Tale luogo è all’interno dei locali dell’università di Ferrara in via Borsari numero 46. Le fasi di controllo, smistamento, stoccaggio sono affidate agli studenti (uno o più di uno ) di Farmacia e C.T.F. che seguiranno questo progetto nel loro periodo di tirocinio obbligatorio, il quale dovrà essere svolto, almeno in questa fase iniziale, presso le Farmacie Comunali. Il lavoro degli studenti sarà coordinato da un responsabile-tutor da identificare tra i docenti della facoltà, che sarà anche il responsabile del luogo. Tale responsabile sarà un farmacista abilitato alla professione
  3. SMISTAMENTO PRIMARIO: Lo smistamento è a carico dei tirocinanti, sotto la responsabilità del docente di riferimento 3.1 In questa fase verranno selezionati i farmaci idonei a donazione: -farmaci con data di scadenza maggiore di 1 anno -farmaci non appartenenti alle tabelle stupefacenti -farmaci con confezionamento integro, blister completi, foglietto illustrativo ed indicazioni da etichetta ben visibili 3.2 Saranno eliminati, ritenuti quindi non idonei i seguenti farmaci: -scaduti o con scadenza inferiore ai 12 mesi -appartenenti alle tabelle “stupefacenti” -contenitori multidose già iniziati o confezionamenti sterili già aperti. 3.3 Altri farmaci, che presenteranno: confezioni rovinate, indicazioni illeggibili, blister parzialmente utilizzati, mancanti di foglietto illustrativo, subiranno una seconda cernita. 
  4. SMISTAMENTO SECONDARIO: i farmaci descritti al punto 3.3 verranno ricontrollati: i blister rovinati o in cui non è leggibile la data di scadenza verranno posti nel bidone dei farmaci inutilizzabili. Gli altri verranno divisi per principio attivo, dosaggio e forma farmaceutica; ogni scatola dovrà essere dotata del foglietto illustrativo. Saranno accettate anche confezioni con blister incompleti: tali avranno una opportuna segnalazione. Le scatole così confezionate verranno unite ai farmaci indicati nel punto 3.1; il tutto verrà posto negli scaffali predisposti e registrato in apposito file . Verranno annullati i fustelli con un timbro indicante il titolo del progetto “ANCORA UTILI”. I farmaci del punto 3.3 scartati e quelli del 3.2 verranno posti in appositi bidoni che saranno ritirati per il definitivo smaltimento differenziato dal Gruppo Hera al momento della consegna di nuovi farmaci donati. Il file di registrazione dovrà essere compilato con tutto l’elenco dei farmaci stoccati, indicando: nome commerciale, nome del principio attivo, forma farmaceutica, dosaggio. Tale elenco verrà aggiornato di volta in volta.
  5. IMBALLAGGIO: verranno esaminate le richieste pervenute da parte Enti No Profit partecipanti al progetto. Il personale addetto preparerà gli scatoloni che avranno, al loro interno, un elenco dei prodotti donati. Tale elenco riporterà la lista dei farmaci con nome commerciale, nome del principio attivo, forma farmaceutica, dosaggio e unità posologiche. Lo scatolone, una volta completato, verrà opportunamente sigillato.
  6. DONAZIONE: nei giorni prestabiliti, previo accordo con gli Enti No Profit, il responsabile dell’organizzazione si presenterà, con documenti di riconoscimento personali e dell’ente di appartenenza, presso la sede per il ritiro degli scatoloni; il responsabile dell’associazione firmerà 2 copie dell’elenco dei farmaci consegnati, controfirmate dal responsabile della consegna. Una copia verrà archiviata nel luogo di stoccaggio, l’altra copia accompagnerà lo scatolone. Ogni Ente No Profit che parteciperà al progetto “Ancora Utili”, firmerà un accordo quadro con i vari partner del progetto a garanzia del buon fine del progetto.
  7. CHECK: periodicamente i tirocinanti eseguiranno un controllo dei farmaci in giacenza, per eliminare quelli con data di scadenza inferiore ad 1 anno.



Fazio, ripristino del Ministero fondamentale in federalismo

“Esprimo soddisfazione per il fatto che il Consiglio dei ministri ha deliberato di avere di nuovo un ministero della Salute in Italia. Credo che questa sia infatti una cosa essenziale nell’ambito del federalismo”. Così il viceministro al Lavoro, salute e politiche sociali, Ferruccio Fazio, intervenuto oggi a Milano alle celebrazioni per i 30 anni dell’ospedale San Paolo.
Proprio in una logica di federalismo, Fazio ritiene “essenziale avere un ministro della Salute che si occupi di armonizzare le attività delle diverse Regioni”. Quanto alle priorità del futuro ministero, il cui scorporo dal Welfare, è oggetto di un Ddl approvato venerdì dal Consiglio dei ministri, “sono state e sono ricorda Fazio i piani di rientro delle Regioni meno virtuose e cercare di arrivare a una sanità più uniforme possibile nel nostro Paese”.

(fonte: Adnkronos Salute)



Mondo farmaceutico
Più forza ai farmacisti, maggiore tutela della salute

Il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Farmacisti illustra a Cosmofarma le opportunità che si presentano alla professione: negli ospedali, nelle farmacie di comunità e nella gestione complessiva del bene farmaco: con una particolare attenzione al rischio clinico e alla tutela dei più fragili. Nell´occasione i vertici della FOFI hanno fatto i loro auguri al neo Viceministro della Salute professor Ferruccio Fazio.
La professione si trova di fronte oggi l´opportunità di potenziare significativamente il ruolo del farmacista, diventando un riferimento sempre più centrale nella tutela della salute del cittadino. Questo lo spirito dell´intervento del presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, che ha aperto la conferenza stampa svoltasi nella giornata inaugurale di Cosmofarma, l´8 maggio 2009. Mandelli ha delineato i punti fondamentali del programma della Federazione: l´azione sul piano legislativo perché si approvino rapidamente le disposizioni che consentiranno alla farmacia di rendere maggiori servizi al cittadino e rimuovere gli impedimenti a una organizzazione piu strutturata della farmacia, con la presenza di altre professioni sanitarie: l´infermiere, l‘optometrista, il fisioterapista. Il secondo aspetto è quello dell´attività del farmacista nelle strutture di ricovero e cura, nelle residenze sanitarie, che deve essere sviluppata, a tutela della salute del cittadino e della razionalizzazione della spesa sanitaria. “Studi clinici dimostrano che laddove la gestione del farmaco nelle corsie è affidata al farmacista diminuiscono drasticamente gli errori nella dispensazione del farmaco, e delle conseguenza che ne derivano: maggiore sofferenza per il paziente, degenze più lunghe. Il terzo aspetto è il miglioramento del bene farmaco in sé. “Su questo aspetto”ha detto Mandelli “abbiamo avviato un proficuo confronto con l´Agenzia del farmaco, trovando un´ottma intesa col direttore generale professor Guido Rasi. Due i progetti dei quali si sta trattando in questa fase: il primo è l‘identificazione di una modalità di etichettatura che consenta di distinguere immediatamente le confezioni pediatriche da quelle per adulti. Molto spesso si sono generate confusioni con conseguenze di diversa gravità ma sempre spiacevoli. Riteniamo che in una società multietnica come la nostra, quindi con differenti competenze linguistiche, rendere subito comprensibile la destinazione del medicinale sia un elemento di civiltà oltre che di sicurezza. L´altro aspetto che vogliamo affrontare è quello del ritiro dal commercio dei lotti di farmaci per difformità di poco conto del foglietto illustrativo; in questi casi il farmacista potrebbe stampare direttamente il nuovo foglietto illustrativo e sostituirlo a quello vecchio: sarebbe una misura che porterebbe a risparmi sensibili, soprattutto una fase di crisi come quella attuale”. Mandelli ha anche affrontato il nodo delle sedi farmaceutiche ancora vacanti, sulla scia del suo intervento sulle pagine del Sole 24 ore Sanità. “Prima ancora di considerare modificazioni del sistema attuale bisogma tenere presente che ancora vi sono circa 1800 sedi farmaceutiche da assegnare, molte in grandi centri, molte in piccole comunità per le quali bisognerebbe prevedere un fondo per sussidiarle adeguatamente, ma se vogliamo davvero fare parte di una rete assistenziale questo ci sembra il primo passo. La Federazione intende battersi perché i concorsi per queste sedi si tengano al più presto e perché tutte le ipotesi di riforma del sistema farmaceutico tengano presente questo aspetto: salvaguardare la capillarità del servizio e la sua remunerazione”.
In chiusura, Mandelli, a nome di tutti i farmacisti, ha fatto le sue felicitazioni al professor Ferruccio Fazio per la nomina a viceministro della Salute. “E importante che una figura della competenza del professor Fazio possa oggi gestire la sanità italiana con i maggiori poteri che gli derivano dalla nuova carica. A lui i nostri migliori auguri di buon lavoro e l´auspicio che possa continuare il clima collaborativo che ha sempre contraddistinto i suoi rapporti con la professione”.

(fonte: dossiermedicina.it)
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Assofarm a COSMOFARMA Exibition 2009

Anche quest’anno la nostra Federazione è stata presente ad una delle più importanti fiere del settore, svoltasi a Bologna dall’8 al 10 maggio scorsi. Per questa edizione Assofarm si è presentata insieme alla Società ABI SPA s.r.l., produttrice di prodotti per il letto e il relax con la quale la nostra federazione ha recentemente stipulato una convenzione.
Oltre a tale progetto, durante Cosmofarma Assofarm ha anche presentato il programma 2009 di Formazione a Distanza, per il quale ormai vantiamo un’indiscussa leadership nazionale, e la Tessera Sanitaria, realizzata in collaborazione con PharmaCom.



Mondo farmaceutico
Via il nome del farmaco dagli scontrini

Il Garante per la privacy è intervenuto sulla questione degli scontrini della farmacia, i cosiddetti scontrini “parlanti”. La questione, sollevata dal Garante, riguarda l’indicazione sugli scontrini del nome del farmaco prescritto al paziente, che rende di fatto palese la patologia cui è legato a chi si occupa dell’assistenza fiscale in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi. In pratica, dal primo gennaio 2010 le farmacie dovranno emettere lo scontrino parlante senza l’indicazione del nome del farmaco, ma indicando solo il codice fiscale del destinatario, la natura (medicinale o farmaco) la quantità acquistata e il numero AIC (autorizzazione all’immissione al commercio), che è unico per ogni farmaco.                                            
Motivazione: giustamente il Garante ha evidenziato il fatto che se un contribuente si rivolge al Caf o al commercialista per presentare il 730 debba far saper loro che soffre di una determinata malattia o assume particolari farmaci.             
Problema di privacy
Benché la questione sia abbastanza logica e scontata, è dovuto intervenire un organo così importante per porre un freno al dilagare delle richieste assurde fatte dall’amministrazione finanziaria, che ormai per riconoscere le quattro briciole di detrazione o deduzione al contribuente pretende in cambio adempimenti che vanno ben al di là del ragionevole.
Entro 3 mesi dalla data di pubblicazione del provvedimento, l’Agenzia delle Entrate dovrà fornire indicazioni operative affinché gli scontrini delle farmacie riportino i dati necessari alla detraibilità/deducibilità della spesa sostenuta. Vi terremo aggiornati sull’evoluzione della questione “scontrini parlanti”: nel frattempo ovviamente continuate a richiederli completi del nome del farmaco acquistato.
Il parere dell’Agenzia delle entrate
Alla domanda di un farmacista, circa la violazione della privacy del malato, con la risoluzione n. 156 del 5 luglio 2007 l’Agenzia delle entrate aveva risposto: “In relazione alle perplessità espresse dal contribuente circa la possibilità che il contenuto dettagliato dello scontrino possa determinare una violazione della privacy dei contribuenti, si rammenta che, come specificato nell’informativa sul trattamento dei dati personali contenuta nelle istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi, i dati relativi agli oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione dell’imposta sono forniti dal contribuente facoltativamente, solo qualora intenda avvalersi dei benefici fiscali”. Detto in altri termini, per l’Agenzia se vuoi ottenere ben il 19% di rimborso di quanto hai speso, devi pagare anche lo scotto di far conoscere a perfetti estranei le tue condizioni di salute.
Avevamo chiesto di semplificare
Vogliamo ricordare infine che anche noi ci eravamo battuti per semplificare questi adempimenti e per contestare l’iter normativo che aveva portato allo scontrino parlante: ci eravamo rivolti con una lettera ai Garanti del Contribuente di ogni Regione affinché si attivassero per risolvere la questione. Tuttavia, benché avessimo raccolto la quasi totalità di pareri concordi al nostro, tutti i Garanti avevanorisposto dicendo che non avevano poteri e che avrebbero semplicemente sollevato la questione di fronte alle sedi regionali delle Agenzie delle Entrate. In pratica ci davano ragione ma ammettevano di non poter far nulla nei confronti dell’Agenzia delle entrate. Fortunatamente si sbagliavano.

(fonte: Altroconsumo)
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Stabile il mercato in farmacia

Il fatturato globale delle farmacie nel 2008 è stato di 24,6 miliardi di euro, con un lievissimo incremento (+0,1%) rispetto al 2007. Sembrano così mantenersi stabili i dati di mercato, un segnale importante per produttori e distributori in un anno in cui la crisi si è fatta sentire soprattutto negli ultimi mesi dell’ anno. Dai dati diffusi nella giornata inaugurale di Cosmofarma, è evidente come non siano i farmaci con ricetta a far quadrare i conti, una voce in calo dell’1,2%, bensì le altre categorie di prodotti commerciali venduti sui banchi delle farmacie: colpisce l’aumento dei cosiddetti altri otc (integratori alimentari non registrati) aumentati dell’ 8,7% (quota di fatturato al 7,1%), mentre registrano un segno più anche il settore del cosmetico in farmacia (+3,2% e quota di fatturato al 7,4%), dei prodotti dietetici cresciuti del 3,4% (quota al 2,2%) e infine dei parafarmaci (aghi, siringhe, cerotti, strumentazione medico-diagnostica, prodotti per incontinenza), aumentati del 3,1% (quota globale al 7,3%). In calo invece la fetta dei farmaci per autocura, ottenibili dal consumatore su semplice richiesta, che sono scesi del 2,3% a quota 8,2% del totale venduto.

(fonte: Agipress)
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Fofi, contro contraffazioni repressione ma anche prevenzione

Farmaci contraffatti: accanto alla repressione serve la prevenzione. La Federazione degli Ordini dei Farmacisti mette tra le cause del proliferare delle contraffazioni anche la disinformazione del pubblico, indotto a credere che quel che conta sia soltanto il prezzo: ma un medicinale non e’ un telefonino. ‘’I farmaci contraffatti incontrano un’enorme difficolta’ a penetrare il servizio farmaceutico, come provano anche i sequestri degli ultimi giorni. Il vero pericolo, come da tempo sostiene la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, e’ il crearsi di un circuito parallelo e illegale’’, cosi’ Andrea Mandelli, presidente della FOFI, commenta le operazioni di doganieri e polizia che hanno portato al sequestro di migliaia di confezioni di steroidi anabolizzanti, copie di farmaci per la disfunzione erettile e altre ancora. ‘’Non posso che concordare con quanto dichiarato dal direttore generale dell’Agenzia del farmaco, Professor Guido Rasi, sull’efficienza dei controlli condotti in Italia sulla filiera del farmaco, il cui merito spetta anche alla positiva azione della stessa Agenzia. Il pericolo, molto spesso, risiede oggi all’esterno della filiera. Per esempio per i farmaci impiegati nel doping, in particolare quando si tratta di aumentare la massa muscolare, i principali canali di approvvigionamento sono le palestre stesse e i personal trainer o sedicenti tali. Vi e’ poi un’area grigia di prodotti che farmaci non sono ma vantano proprieta’ curative, spesso commercializzati facendosi aiutare da una vena di esotismo. Ricordo che gia’ alla fine degli anni novanta, il British Medical Journal riporto’ il caso di un rimedio naturale cinese per le irritazioni cutanee che conteneva uno steroide, ovviamente non denunciato nell’etichetta. I possibili cavalli di Troia per sostanze pericolose sono innumerevoli’’.

(Fonte: Asca)
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Per aprire la «farmacia sociale» il Comune chiama a gara i privati

Una farmacia che guarisce e in più fa del bene. È già stata soprannominata «farmacia sociale» la nuova farmacia che dovrà nascere a Rapallo. Che si occuperà anche di politiche sociali. Si va dalla distribuzione gratuita di alcol-test ai giovani, alle campagne di informazioni sui rischi di malattie sessuali. E poi interventi a favore di neonati e anziani (che potranno avere gratuitamente i farmaci a casa) fino alla distribuzione gratuita di test spirometrici alle persone affette da malattie respiratorie.
L’ottava farmacia del comune del Tigullio era prevista da alcuni anni, da quando il municipio ha superato i 30 mila abitanti. Già a fine 2008 l’amministrazione guidata dal sindaco Mentore Campodonico aveva deciso di esercitare il diritto di prelazione sul nuovo punto vendita di farmaci. Un progetto che è stato discusso durante l’ultimo consiglio comunale. «La nuova farmacia sarà una Srl a capitale misto pubblico-privato ma con il 51 per cento nelle mani del Comune», ha spiegato il consigliere delegato alla sanità, Eugenio Brasey (Pdl), che nelle prossime settimane predisporrà il bando della gara. Un documento finalizzato a definire nel dettaglio le finalità sociali del punto vendita. Ma anche a selezionare, tra i privati che si offriranno come soci (e gestori), le offerte migliori per la farmacia che sorgerà in prossimità del casello autostradale vicino al nuovo ospedale. Una posizione commercialmente molto appetibile «che porterà soldi freschi e buoni», ha spiegato dai banchi della maggioranza Domenico Cianci a sottolineare come la nuova farmacia farà del bene anche alle casse comunali.

(fonte: il giornale.it)
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Dalle associate
Farmacie di Ravenna, per la salute oculistica

Il 16 maggio scorso Ravenna Farmacie Srl ha partecipato all’iniziativa promossa in alcune città emiliane da parte dell’Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza” di Bologna (istituto dedicato all’assistenza ai non vedenti ed alla loro istruzione alla lettura), in collaborazione con un gruppo di ottici di Ravenna.
In un apposito gazebo allestito nel centro città alcuni farmacisti pubblici ravennati hanno provveduto a misurare il fotitipo di pelle ai cittadini, fornendo loro utili indicazioni per la prossima stagione estiva relativamente all’esposizione solare, mentre gli ottici esaminavono gli occhiali da sole. Inoltre sono stati distribuiti pieghevoli informativi ed un invito a recarsi presso le farmacie comunali della città per ottenere consigli e promozioni di prodotti selezionati per qualità e prezzo.
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Rassegna stampa
La Corte sentenzia: il farmacista è una garanzia

La Corte di Giustizia, relativamente alla Causa C-531/06 per inadempimento in tema di titolarità delle farmacie, dichiara la piena compatibilità della legislazione italiana rispetto al Trattato nella misura in cui riserva la titolarità dell’esercizio delle farmacie private alle sole persone fisiche laureate in farmacia e a società composte esclusivamente da soci farmacisti. Conformemente alle conclusioni dell’Avvocato Generale Yves Bot, presentate lo scorso 16 dicembre 2008 e disattendendo la tesi della Commissione, la Corte riconosce la piena responsabilità e competenza degli Stati membri in materia di salute pubblica, la priorità degli interessi di carattere generale sulle libertà economiche, nonché l’adeguatezza e proporzionalità della riserva. “Riteniamo che la sentenza della Corte sia soprattutto una vittoria dei cittadini europei, per i quali si conferma il diritto ad avere un Servizio sanitario, di cui la farmacia fa parte, incardinato sulla tutela della salute e non della tutela dei mercati” ha dichiarato il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani. “Ovviamente è anche una vittoria della professione, e di chi come la Federazione degli Ordini per prima, e inizialmente da sola, ha supportato la difesa dell’ordinamento italiano, fornendo al Governo una memoria per rispondere alle contestazioni. Un ringraziamento va all’Avvocato dello Stato Giuseppe Fiengo e a tutto il collegio di difesa, che è stato assistito fin dalle prime battute dall’Avvocato Antonella Anselmo, legale della Federazione. Un ringraziamento è doveroso anche per la delegazione Federale che ha seguito questa importante vertenza, composta dal Segretario Maurizio Pace e dal tesoriere Franco Cantagalli”. Come si ricorderà la vicenda era stata messa in luce dalla Federazione già nel 2006, quando grazie all’intervento federale la Commissione Europea concesse una proroga di trenta giorni al Governo italiano per rispondere alle contestazioni mosse, oltre che all’Italia, a Spagna, Francia, Austria, Germania in materia di riserva di titolarità delle farmacie ai soli farmacisti o a società composte da soci farmacisti. In realtà l’azione della Commissione europea si è ben presto configurata come un attacco a tutte quelle norme che rendevano il servizio farmaceutico parte integrante del Servizio sanitario nazionale, come l’istituzione della pianta organica e le procedure concorsuali. “Eppure si tratta dell’assetto prevalente nell’Unione e la sua razionalità trova oggi una conferma nelle parole stesse della sentenza della Corte. Infatti si dice chiaramente che la riserva della titolarità può sì limitare la libertà di impresa, ma questa limitazione è ampiamente giustificata dall’obiettivo di garantire un rifornimento di medicinali alla popolazione sicuro e di qualità” commenta Andrea Mandelli. Il punto è che il farmaco non è una merce come le altre, il suo uso improprio può causare danni alla salute della popolazione e, di conseguenza, gli Stati possono garantirsi da questa evenienza ricorrendo in via esclusiva a professionisti che, come dice la Corte, godano di un’effettiva indipendenza professionale. Si tratta, insomma, di garantire la salute dei cittadini e, in questo ambito, lo Stato nazionale può decidere in completa autonomia. Nella sentenza non si dimentica che se il farmacista nella sua attività persegue comunque un lucro, al pari peraltro di qualsiasi operatore sanitario, “si ritiene che gestisca la farmacia in base non ad un obiettivo meramente economico, ma altresì in un’ottica professionale. Il suo interesse privato, connesso alla finalità di lucro, viene quindi temperato dalla sua formazione, dalla sua esperienza professionale e dalla responsabilità ad esso incombente, considerato che un’eventuale violazione delle disposizioni normative o deontologiche comprometterebbe non soltanto il valore del suo investimento, ma altresì la propria vita professionale”. “La pronuncia della Corte comunitaria” ha commentato Luigi d’Ambrosio Lettieri, vicepresidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani e segretario della 12a Commissione Igiene e sanità “è importante anche in relazione al dibattito legislativo in corso nel nostro Paese, dove proprio nella 12ma Commissione del Senato è cominciato il confronto su alcune proposte di riordino del servizio farmaceutico. Sarà inevitabile tenere conto dell’esito positivo del contenzioso europeo, che promuove il modello di farmacia professionale fortemente integrata nel sistema di salute nazionale che il nostro Paese ha sempre sostenuto”.
“Mi sembra che la sentenza renda alla perfezione la tesi che la Federazione ha sempre sostenuto con forza e che sono state rappresentate al meglio dall’Avvocatura dello Stato. Siamo quindi di fronte a un risultato positivo, anche se la partita europea non è chiusa completamente, visto che pendono ancora alcune procedure di infrazione e sono stati depositati dei rinvii pregiudiziali anche da Tribunali amministrativi italiani. Però oggi c’è un precedente importante. Infine” conclude Mandelli “spetta ai farmacisti italiani rendere ogni giorno più ricca di contenuti l’appartenenza della farmacia al Servizio sanitario: è da sempre un nostro impegno che non verrà mai meno”.

(fonte: Farmacista 33)
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