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Notiziario n° 87

Editoriale


dalla Federazione


Mondo farmaceutico


Trasferimento sede Assofarm
dal 1° aprile 2014 gli uffici centrali della Federazione saranno in
Via Nazionale 172
00184 Roma



Editoriale

Buone prassi in farmacia: ora o… tra dieci anni

Il momento sembra propizio per riflettere e avviare riforme della professione del farmacista. L’argomento è da mesi al centro di svariati dibattiti e l’imminente Farmacista Più dovrebbe sancire ufficialmente l’entrata della Professione tra i grandi temi al centro dell’infinito processo di riforma della farmacia italiana.
Come già accaduto per altri importanti problematiche, Assofarm è “sul pezzo” già da anni. Lo siamo per il fatto che da sempre abbiamo dedicato grande attenzione al servizio verso il paziente. Per primi abbiamo sostenuto la necessità di emancipare la farmacia e il farmacista dalla mera distribuzione del farmaco, considerando quest’ultimo non solo come prodotto ma come elemento di servizio.
Siamo stati i primi ad introdurre in Italia concetti quali pharmaceutical care, aderenza alla terapia, registro farmaceutico del paziente.

È chiaro che se questa è sempre stata la nostra prospettiva, non poteva sfuggirci la necessità di uno sviluppo professionale dei farmacisti che ponesse maggiore attenzione alla relazione farmacista paziente. La filiera del farmaco, dal produttore al consumato re, deve offrire elevate garanzie in quanto a qualità, efficacia e sicurezza. La nostra riflessione prende le mosse proprio da questo principio fondamentale. La fabbricazione industriale dei farmaci è già da di versi anni soggetta a delle Linee Guida di Buone Prassi.

Difatti, sotto l’impulso delle autorità europee, l’industria farmaceutica ha sviluppato dei principi e linee guida di buone prassi di fabbricazione (BPF), che hanno permesso di realizzare a livello europeo una convergenza nelle diverse fasi che portano, in ulti ma analisi, all’introduzione dei medicinali sul mercato.
Anche il settore della distribuzione all’ingrosso dei farmaci ha conosciuto un percorso simile.
La dispensazione del farmaco al paziente è certa mente regolata da rigide norme precauzionali in Italia (accesso alla professione, autorizzazione per lo stabilimento di farmacie, obbligo dell’espletamento delle prestazioni Farmaceutiche da parte del farmacista o sotto la sua supervisione e responsabilità, rispetto della Farmacopea, ecc.). Tuttavia, nella maggior parte dei Paesi dell’UE non esistono ancora delle linee guida ufficiali che vertano sull’insieme delle attività che, in farmacia, riguardano la gestione del farmaco e la sua dispensazione al paziente. Anche in questo caso Assofarm è forse uno dei pochi soggetti della Farmacia Italiana che da quale anno sta ponendo il problema di definire buone prassi, certificazioni e procedure standard sulla dispensazione dei farmaci in farmacia. Cioè un sistema efficace per garantire la qualità farmaceutica, che comporti la partecipazione attiva del farmacista, nonché quella di tutto il personale all’interno della farmacia. Si tratta dunque di rendere operativa la gestione della qualità nei confronti del paziente, imperniata sui principi di accessibilità, efficacia e sicurezza. Stiamo parlando di una dimensione omnicomprensiva della farmacia territoriale. Qui ogni aspetto dialoga con tutti gli altri: le componenti di dispensazione del servizio farmaceutico con quelle di dispensazione del prodotto farmaco, la relazione farmacista paziente con le infrastrutture logistiche, informatiche e amministrative della farmacia.
Da questa riflessione, frutto del lavoro dell’Unione Europea delle Farmacie Sociali (UEFS), già 4 anni fa è nato un complesso di raccomandazioni che riportiamo di seguito.

Guardiamo ovviamente positivamente l’aumento di attenzione degli ultimi tempi alla professionalità dei farmacisti. Non vorremmo però che i tempi maturassero troppo lentamente, un po’ com’è accaduto per la remunerazione. Noi abbiamo iniziato a proporla nel 2005 e forse solo oggi è arrivato il momento buono.
È ora che si deve riformare la professione del farmacista, è adesso che si devono formare giovani professionisti in grado di reggere le sfide poste di fronte alla farmacia odierna. I problemi di oggi non si possono risolvere tra dieci anni
 
Francesco Schito
Vice-Presidente Assofarm
 


RACCOMANDAZIONI

  1. A.S.SO.FARM. raccomanda l’elaborazione e l’implementazione in Italia dei principi e linee guida di buone prassi in farmacia.
  2. Tali principi e linee guida, elaborati in collaborazione con i farmacisti stessi, devono fare l’oggetto di un dispositivo che li renda progressivamente vincolanti per tutti nell’ambito dell’esercizio della professione.
  3. Tali principi e linee guida devono riguardare l’insieme delle attività svolte in farmacia, nello specifico la dispensazione responsabile del farmaco, nonché tutte le operazioni che accompagnano e supportano questa attività principale.

I settori di attività che devono fare l’oggetto dei principi e linee guida di buoni prassi sono:

 

A    PRESTAZIONE DI SERVIZI

A1 Informazioni di base sulla farmacia al momento dell’accoglienza del paziente
In linea di principio, la prima volta che il paziente si reca in farmacia deve ricevere le informazioni necessarie in merito ai servizi offerti dalla farmacia e le procedure relative a tali servizi: orari di apertura, dispensazione di farmaci, follow-up farmaceutico, ecc.

A2 Elaborazione e compilazione del registro di follow-up farmaceutico
Previo consenso del paziente, nel registro farmaceutico sono riportate in maniera strutturata le informazioni relative al paziente ed alle terapie farmaceutiche da questi seguite, oltre che eventuali azioni svolte dal farmacista nell’ambito della dispensazione dei medicinali e del follow-up farmaco
terapeutico.
 
A3 Coordinamento delle terapie da somministrare al paziente – concertazione con gli altri operatori sanitari
E’ necessario che vi sia coordinamento tra i vari operatori sanitari ai fini dell’efficacia della terapia prescritta ad un paziente. Il farmacista contribuisce a questo approccio di concertazione con i vari operatori sanitari, in particolar modo con i medici. La concertazione tra i professionisti in ambito sanitario può inoltre favorire l’implementazione degli standard terapeutici ed il conseguimento di ottimi risultati per il servizio farmaceutico in generale.
A4 Promozione della salute e della prevenzione delle malattie
Il farmacista svolge un ruolo attivo nella promozione del la salute e della prevenzione delle malattie, mettendo a disposizione dei pazienti informazioni obiettive e collaborando alle campagne ufficiali di sensibilizzazione.
A5 Farmacovigilanza
Conformemente alle linee guida sulla raccolta, verifica e presentazione dei resoconti sugli effetti indesiderati presunti e dei casi di uso improprio e di forte abuso, i far macisti, parimenti agli altri operatori sanitari, notificano al sistema sanitario nazionale di farmacovigilanza le relative informazioni di cui vengono a conoscenza.


B    ATTIVITA’ DI DISPENSAZIONE

Tali attività riguardano la dispensazione di medicinali e di terapie farmaceutiche, ossia l’operazione principale svolta in farmacia. L’elemento essenziale di tale attività è evidentemente la dispensazione al paziente dei farmaci appropriati. Ma la responsabilità del farmacista va ben oltre questo dato di fatto, in quanto il farmacista è responsabile, congiuntamente al medico che ha prescritto il farmaco ed al paziente stesso, dell’adeguata somministrazione e del buon esito della terapia farmaceutica.
 
B1 Farmaci soggetti a prescrizione
Per una dispensazione ottimale vengono rispettate le seguenti fasi:
  • accoglienza
  • consultazione del registro farmaceutico
  • lettura attenta della prescrizione medica
  • domande al paziente
  • se necessario, invito a riconsultare il medico che ha rilasciato la prescrizione
  • informazioni e consulenza
  • aggiornamento del registro farmaceutico.
  • Piano di follow-up farmaco-terapeutico
  •  
L’elaborazione di un piano di follow-up farmaco-terapeutico può aver luogo su richiesta del paziente o del medico, oppure essere suggerita dal farmacista.
  • Controllo e valutazione circa l’utilizzo dei farmaci
Il farmacista presta particolare attenzione agli eventuali problemi correlati al farmaco dispensato: corretta posologia, interazioni con altri medicinali, assenza di controindicazioni, rispetto delle indicazioni terapeutiche, ecc.
Ciononostante, qualora si verificassero dei disturbi riconducibili alla somministrazione del farmaco dispensato, il farmacista deve, previa concertazione con il medico che ha prescritto tale farmaco ed il paziente, intraprendere delle misure al fine di ottimizzare la terapia.
 
B2 Farmaci non soggetti a prescrizione
  • Le fasi per una corretta dispensazione sono le stesse indicate per i farmaci soggetti a prescrizione, fatto salvo ovviamente il controllo della prescrizione;
  •  
  • Il farmacista deve seguire il paziente ed instaura re un dialogo sulla base di standard prefissati. Deve prestare particolare attenzione al momento del colloquio con il paziente e, se necessario, deve suggerire al paziente di consultare altri operatori sanitari.


C    GESTIONE DEI PRODOTTI

C1 Preparazioni
Per i farmaci non prodotti dall’industria farmaceutica e preparati direttamente in farmacia, il farmacista è direttamente responsabile del livello qualitativo sia della produzione che della dispensazione. Gli standard applicabili trovano ispirazione nelle Buone Prassi di Fabbricazione, ovviamente adattate alla preparazione di medicinali in quantità limitate: rispetto dei requisiti di igiene, prepara zione secondo una procedura predeterminata, controlli finali ed in corso di preparazione, stabilità delle preparazioni, ecc. Le preparazioni per le quali è richiesta una competenza ed esperienza specifiche o attrezzature particolari sono riservate a persone la cui formazione soddisfa i requisiti richiesti.
C2 Preparazioni industriali
Una delle operazioni importanti da svolgere in farmacia riguarda il controllo della qualità delle specialità farmaceutiche dispensate e gli aspetti logistici legati alla loro ricezione e conservazione. Benché la qualità dei medicinali prodotti dall’industria farmaceutica sia determinata prima del loro ingresso in farmacia, è fondamentale prestare attenzione affinché vi sia continua disponibilità dei prodotti e il livello qualitativo di tali prodotti non sia compromesso. E’ quindi necessario adottare e seguire una rigorosa metodologia per determinare l’assortimento e per assicurare l’approvvigionamento, la scelta dei fornitori, il controllo dei prodotti ricevuti, l’idonea classificazione dei prodotti, la gestione delle date di scadenza, il rispetto delle prescrizioni per la conservazione (temperatura, umidità, esposi zione alla luce), ecc. Essendo l’ultimo anello nella catena di distribuzione del farmaco al paziente, il farmacista è responsabile anche del ritiro dei medicinali.

D    ATTIVITA’ NECESSARIE PER PRESTAZIONI PRO FESSIONALI DI QUALITA’

D1 Personale della farmacia
I medicinali sono in larga misura dispensati dai collaboratori del farmacista. Occorre quindi che il farmacista si adoperi al fine di garantire la qualità delle prestazioni dei suoi collaboratori: procedura rigorosa di selezione del personale, accoglienza del nuovo personale, definizione delle mansioni, motivazione, valutazione, gestione del le competenze e formazione continua, osservanza degli standard relativi alle condizioni di lavoro ed alla sicurezza dei lavoratori, ecc.
D2 Infrastrutture
Infrastrutture idonee e sottoposte a costante manutenzione costituiscono un elemento di primaria importanza per la garanzia della qualità. Tale requisito riguarda non soltanto i locali della farmacia, ma anche i materiali e le strumentazioni, le fonti di informazione, ecc. Le attrezza ture tecnologiche, alla base del sistema informatico e di gestione computerizzata della farmacia, costituiscono un elemento cruciale delle infrastrutture.
D3 Gestione e organizzazione
Parimenti a tutti gli altri operatori sanitari, il farmacista è tenuto a fare delle scelte in fatto di organizzazione e gestione della propria farmacia, tenendo sempre in primo piano l’interesse del paziente. Pertanto, il farmacista deve garantire una ottimale accessibilità ai servizi (orari di apertura, disponibilità di personale, informazioni relati ve alle farmacie di turno, ecc.)
D4 Documentazione
Il farmacista deve adottare e mantenere aggiornato un sistema di documentazione per le attività svolte all’interno della farmacia. Il sistema di documentazione riguarda le varie operazioni svolte ai diversi stadi e permette, a posteriori, di ricostruire le attività ed i controlli effettuati.
D5 Valutazione e controllo della qualità dei servizi
Un elemento indispensabile per garantire la qualità consiste in una valutazione, svolta su base regolare, dei servi zi prestati, che deve prendere le mosse dalle aspettative di tutti i soggetti interessati. I reclami esposti dai clienti, gli eventuali disservizi, gli incidenti di varia natura sono il punto di partenza per l’adozione di correttivi e di un’attività continua volta al miglioramento della qualità. Devono essere definiti degli indicatori di cui avvalersi al fine di esprimere una valutazione obiettiva delle attività svolte in farmacia.
D6 Ricerca e sviluppo
Il farmacista deve adottare un metodo strutturato che garantisca il miglioramento dei servizi offerti. Prima di proporre ai pazienti un nuovo servizio, il farmacista deve predisporre le competenze e le infrastrutture necessarie al buon funzionamento di tale servizio.
D7 Servizi prestati da terzi
Il conseguimento di un’efficiente gestione della qualità delle operazioni svolte in farmacia deve essere accompagnato da una scrupolosa vigilanza dei servizi prestati da parte di soggetti terzi, che rappresentano un contributo ulteriore all’efficienza delle attività della farmacia.

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50° anniversario celebrato da a.m.f. spa di Cinisello Balsamo (Mi) all’insegna della solidarietà

L’Azienda Multiservizi Farmacie SPA di Cinisello Balsamo ha voluto celebrare il cinquantesimo anniversario del la sua fondazione (19632013) all’insegna della sobrietà e della solidarietà con 3 iniziative che vedono partecipi anche gli assessorati alle politiche sociali e alle politiche educative.
I tre progetti , che sono stati presentati lo scorso novembre in una conferenza cittadina avente come tema “Povertà e malattia” , nascono dalla consapevolezza della difficile situazione economica che sta attraversando in nostro paese e dalla necessità non solo di fornire aiuti materiali a chi si trova in situazione di disagio ma anche di promuovere attente riflessioni su questo problema.

Ecco quindi nascere il progetto “ Giornata della farmacia solidale” che vede protagonisti gli studenti dell’ultimo anno delle scuole di secondo grado con il compito di intercettare i clienti della farmacia proponendo di acquistare un farmaco o un parafarmaco( scontati del 20%) da la sciare quale donazione per le associazioni di volontariato che operano sul territorio cittadino e che hanno indicato le loro necessità. La prima giornata si è svolta il 12 Dicembre scorso e sono stati raccolti prodotti da donare per 2.178,00 euro .Il prossimo appuntamento è previsto per Aprile/Maggio.

E’ partito, invece, ai primi di Marzo il progetto “ Una Far macia Una Famiglia” ( 9 farmacie=9 famiglie) che vede l’Azienda adottare per un anno le famiglie, individuate dall’assessorato alle politiche sociali, sostenendole gratuitamente per la fornitura di farmaci, latti per la prima infanzia, etc.
Il terzo progetto è un concorso rivolto ai ragazzi dell’ultimo anno delle scuole medie di secondo grado che propone agli studenti o a gruppi di studenti la realizzazione di un elaborato artistico (manifesto, scatto fotografico, dipinto), avente come tema “La povertà nel contesto del mondo occidentale” e che dovrà essere accompagnato da un testo che spieghi il pensiero e il percorso che sta dietro il prodotto finale. Al vincitore verrà assegnato un premio in denaro come borsa di studio e un premio minore all’istituto di appartenenza.

“Questi interventi dell’Azienda Multiservizi Farmacie SPA – dichiara l’Amministratore Unico di AMF Pasquale Lacagnina fanno parte di una strategia più ampia che vede le 9 farmacie comunali sempre di più un luogo di prossimità per la salvaguardia della salute dei cittadini di Cinisello Balsamo, soprattutto per le persone e le situazioni di maggior fragilità”.

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Fiumicino, al via un servizio dedicato alle future mamme

“Un’iniziativa che guarda alle future mamme”. Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e sanitarie, Paolo Calicchio, in merito al progetto denominato “Prima di dirlo a lui, dillo a noi”. “Il progetto – ha spiegato l’assessore – nasce dalla collaborazione tra le Farmacie Comunali e l’Istituto di Medicina Integrata Albatros, il cui referente è il Dr. Francesco Cappi, omeopata-unicista, conosciuto a livello nazionale, con il patrocinio del Comune di Fiumicino. L’obiettivo è quello di potersi avvalere gratuitamente di uno screening medico pensato per le donne in stato interessante, residenti nel Comune di Fiumicino. Un modo per accompagnarle e sostenerle durante la gravidanza con figure professionali specializzate: l’omeopata, il cardiologo, l’osteopata, lo psicologo, la nutrizionista, garantendo anche, alle ormai mamme, dei servizi infermieristici nei primi giorni dopo il parto”.
“Un sostegno importante per tutte le donne che affrontano il periodo più bello, ma anche più delicato, della propria vita”, ha commentato la consigliera Erica Antonelli. “Avevo avuto modo di condividere con l’assessore Calicchio l’importanza di sostenere questo progetto”, ha aggiunto la consigliera Antonelli, che in merito aveva scritto sia al Sindaco che all’Assessore. “Fondamentale – ha proseguito – lavorare affinché si possano attivare nuove iniziative volte alla prevenzione e all’educazione sanitaria, di concerto con i diversi attori che sul territorio si occupano del sociosanitario”. “Nel nostro caso, con la collaborazione della S.r.l. Farmacie Comunali – ha aggiunto Calicchio – sono stati attivati altri servizi socialmente utili, tra cui mi piace ricordare il Farmataxi”. Il progetto dedicato alle gestanti ha preso il via a partire dal 7 di Marzo. È possibile prenotare il primo incontro allo 06.65036138. Le risorse necessarie per sostenere il Progetto proverranno dal 5% degli utili della gestione delle Farmacie Comunali ottenuti nel 2013 che, per statuto, devono essere impiegati per la realizzazione di opere socialmente utili, da realizzare nel nostro territorio.
(ostiatv).

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Farmaci online: per Aceti la chiave sarebbe il feedback virtuale col farmacista

La recente approvazione delle norme che consentiranno di rendere la vendita di farmaci online reale in Italia non ha mancato di far sorgere nel settore diversi spunti di riflessione, in particolare sulle metodiche che possano realmente garantire un successo dall’utilizzo della piattaforma web senza però dimenticare la sicurezza del cliente, il quale pur non acquistando farmaci soggetti a prescrizione ha ugualmente bisogno di una guida che possa assicurarne la corretta assunzione, per non incorrere in rischi, con percentuali basse ma comunque esistenti.
“Anche sui farmaci senza prescrizione, il ruolo del farmacista sull’uso appropriato è fondamentale. Sicuramente il farmacista contribuisce a un uso più corretto e appropriato del farmaco ed è chiaro che nell’acquisto online questo aspetto è penalizzato: l’accesso diretto al luogo fisico permette di capitalizzare la professionalità e la competenza del farmacista che è bene utilizzare al massimo. Laddove c’è un cittadino che necessiti di un orientamento al farmaco, nei canali tradizionali oggi lo trova”. La soluzione, come illustrato in un’intervista rilasciata a Farmacista33 da Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato – Cittadinanzattiva, potrebbe essere lo sviluppo di uno sportello web integrato, una sorta di back office, gestito ovviamente da farmacisti che potranno in tal modo, seppur non presenti fisicamente all’atto dell’acquisto, essere ugualmente dei punti di riferimento per l’orientamento al prodotto, con tutte le ovvie garanzie per la salute.

“Sarebbe utile attivare una sorta di back office, gestito da farmacisti certificati, in cui i pazienti possano ricevere risposte certificate alle loro domande sull’uso e interazioni tra farmaci. Per altro potrebbe essere un ulteriore sbocco per giovani farmacisti che si affacciano alla professione “Non sono mancati però spunti anche per quanto concerne la sicurezza dei siti internet per la vendita dei farmaci online, per i quali le attuali normative prevedono un meccanismo di certificazione chiara e semplificata ma che per Aceti andrebbe revisionato integrandolo con campagne d’informazione per istruire i cittadini: “…è positivo il fatto che i siti facciano riferimento a farmacie e parafarmacie autorizzate e la presenza del logo. Sarebbe bene, però, attivare serie campagne di comunicazione in modo che i cittadini sappiano come verificare la sicurezza del canale da cui stanno acquistando“.
(quellichelafarmacia.it)

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Un totem per i certificati alla Farmacia di Torino

I clienti della Farmacia Comunale 29 di via Orvieto 10 da oggi potranno usufruire di un servizio in più, durante l’attesa per il ritiro dei medicinali: accedere al Totem di “TorinoFacile” e quindi richiedere e ottenere in tempo reale un certificato di nascita o di residenza o di usufruire di un servizio anagrafico, risparmiando tempo.

È stato reso possibile grazie alla collaborazione tra la Città di Torino e le Farmacie Comunali Torino Spa: sarà possibile prenotare appuntamenti presso uffici comunali, ottenere certificati, inoltrare pratiche di cambio di indirizzo.
“In un’ottica di trasparenza, di partecipazione e soprattutto di maggiore efficienza  spiega l’Assessore ai servizi civici, sistemi informativi, Stefano Gallo  stiamo incrementando sempre più questo tipo di servizio alla cittadinanza. Grazie anche a questa nuova postazione che oggi abbiamo inaugurato, Torino è sempre più una città digitale. Un altro tassello si aggiunge, dunque, verso la realizzazione del piano di egovernment della Città, il cui obiettivo principale è quello di rendere sempre più l’Amministrazione comunale trasparente, disposta all’ascolto, “online” 24 ore su 24 portando gli uffici ai cittadini e non viceversa, convinti come siamo che tutta una serie di pratiche possano essere espletate dai cittadini direttamente da casa, dall’ufficio e, da oggi, anche in farmacia”.

“In linea con quanto sintetizzato nel logo di Farmacie Comunali Torino, cioè ‘le più vicine a te – spiega la presidente di Farmacie Comunali Torino S.p.A. Susanna Fucini , questa nuova iniziativa si lega allo spirito di servizio dell’azienda. Una ulteriore opportunità, grazie alla collaborazione con la Città di Torino, per rispondere alle necessità del cittadino anche in termini di risparmio del tempo: una risorsa ancor più importante per chi deve gestire problematiche di salute proprie o familiari. La farmacia si apre a ospitare uno strumento pensato per contribuire a migliorare la qualità della vita dei cittadini, perché una città più smart significa anche una città attenta al benessere dei cittadini”.
(torinotoday.it)

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I servizi dell’Ospedale di Genova nelle farmacie comunali

L’assessore al Bilancio del Comune di Genova, Francesco Miceli, dichiara: “Questa importante iniziativa promossa da Farmacie Comunali e Ospedale Galliera è una doppia conferma: le Farmacie pubbliche confermano il loro peculiare ruolo sociale; l’Azienda e il Comune dimostrano l’impegno a rafforzare Farmacie Comunali, tutelando il servizio ai cittadini e al contempo la professionalità e il lavoro dei dipendenti. Proprio a questi obiettivi, infatti, è orientato il piano aziendale recentemente adottato che ha razionalizzato il sistema delle farmacie per assicurarne continuità e sviluppo”.

“Siamo lieti – spiega Adriano Lagostena, Direttore Generale del Galliera – di poter estendere questo servizio ai cittadini, la cui validità e gradimento abbiamo già sperimentato nella nostra Farmacia esterna, ubicata di fianco al Pronto Soccorso, che attualmente consegna una media di 30 referti al giorno. Con le Farmacie Comunali abbiamo realizzato una vera e propria sinergia in grado di potenziare il servizio in un’ottica di sempre maggiore attenzione alle esigenze di tutti i cittadini evitando loro il ritorno in Ospedale”. Come funziona: L’utente, dopo aver eseguito il prelievo di sangue al Galliera, ha la possibilità di ritirare il proprio referto anche in una delle nove Farmacie Comunali dislocate nelle varie zone della città (vedi allegato elenco completo e mappa). Un servizio che con sente all’utente di poter ritirare il documento nelle vicinanze di casa e in orari di apertura molto più ampi di quelli di sportello. “Per rendere attivo il servizio – spiega Carlo Berutti Bergotto, Direttore della Struttura Complessa Informatica e Telecomunicazioni del Galliera l’Ente ha messo a disposizione delle Farmacie Comunali l’accesso, trami te connessione protetta, alla procedura di consegna dei referti. Il sistema garantisce la tracciatura di ogni evento”. “Il nuovo servizio proposto dalle Farmacie Comunali Genovesi– spiega Davide Grossi, Amministratore unico di Farmacie Comunali Genovesi  per conto dell’ Ospedale Galliera va nella direzione di facilitare l’accesso al cittadino a risposte qualificate ai suoi bisogni tramite una intermediazione di quartiere, professionale ed aggiornata dei farmacisti in un ampio arco della giornata e senza appuntamento”.
La convenzione siglata dalle parti prevede anche la distribuzione al pubblico nelle Farmacie del Magazine della Salute “Galliera News” e in futuro la visualizzazione  nel circuito interno  delle video clip “Pillole di Salute”, con i consigli dello specialista per fornire informazioni su prevenzione, corretti stili di vita e patologie, attualmente disponibili sul Canale YouTube di Galliera News e sul sito aziendale (www.galliera.it).
Oltre che nelle Farmacie Comunali e in quella esterna del Galliera (situata di fianco al Pronto Soccorso), i referti possono essere ritirati anche presso i punti Cup interni all’Ospedale in orario di sportello.
E’ inoltre possibile visualizzare e stampare i referti via web richiedendo il servizio gratuito al momento dell’accettazione in ospedale.
(Comune di Genova)

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Tortona  Vendute le farmacie comunali


E’ stata aggiudicata in Comune l’asta per l’acquisto dell’azienda “Farmacom” e della titolarità delle due farmaci comunali. Ad aggiudicarsela è stata la società “6Farmacia S.a.s.” con sede legale a Tortona e composta da tre soci accomandatari, Laura Meardi, Simona Sarra e Gabriella Frau, e da tre soci accomandanti Michela Cebrelli, Antonella Bertolotti e Carla Maria Guerra, con un’offerta economica pari a 450.000,00 euro. ’importo a base d’asta era stato fissato in 350.000,00 euro: di questi 200.000,00 euro per la cessione del diritto di esercizio delle Farmacie da parte del Comune di Tortona e 150.000,00 euro per la cessione della proprietà dell’azienda da parte di Farmacom Srl.

Essendo l’aggiudicazione superiore alla base d’asta per 100.000,00 euro questi andranno per una quota pari al 5% al Comune di Tortona e per la restante parte a Farmacom. Pertanto l’amministrazione dovrebbe incassare 205.000,00 euro e Farmacom 245.000,00 euro. Altro aspetto rilevante dell’offerta avanzata dalla società “6Farmacia S.a.s.” è l’aver accettato l’accordo sindacale stipulato l’8 ottobre 2013 per i dipendenti della società Farmacom S.r.l.: nove farmaciste, tre commessi e un amministrativo. Nell’accordo sono previsti, tra le altre cose, il mantenimento della medesima contribuzione e l’obbligo, da parte del subentrante, di mantenere il livello occupazionale, sia numerico che nominale, per un periodo non inferiore a quarantaquattro mesi. In questo momento siamo ancora in fase di aggiudicazione provvisoria. Entro cinque giorni dall’approvazione del verbale di gara e dall’aggiudicazione provvisoria, l’amministrazione comunale avvierà il procedimento per la notifica dell’offerta in prelazione agli aventi diritto, al prezzo di aggiudicazione.

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Farmaci da banco. Assosalute: “Diminuiscono vendite ma cresce fatturato”. Bene farmacie e parafarmacie, male la GDO

Chiusura in stabilità per il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione. Secondo i dati diffusi oggi da Asso salute, il ritorno ad un andamento “tradizionale” è stato influenzato dagli effetti positivi sulle vendite dovuti ai malanni di stagione e dalla crescente concorrenza dai pro dotti cosiddetti a connotazione farmaceutica (integratori, prodotti erboristici e omeopatici). In tutto, sono state vendute 314 milioni di confezioni di farmaci da banco per un giro di affari di quasi 2,4 miliardi di euro con da una parte, la crescita dei fatturati (+1,7%) e dall’altra la diminuzione delle confezioni vendute (1,1%), ormai in atto dal 2008. Nel dettaglio, dall’analisi delle due categorie che costituiscono l’insieme dei farmaci senza obbligo di ricetta, si osserva una tenuta dei volumi (0,2%) e un fatturato pari a 1,7 miliardi di euro per i farmaci di automedicazione o OTC (quelli cioè per i quali è consentita la comunicazione al grande pubblico) e una flessione del 3,5% delle confezioni vendute per i SOP (per i quali invece la comunicazione è vietata) che registrano un giro d’affari stabile a 711 milioni di euro.

“I dati di chiusura del 2013 tornano ad evidenziare un andamento del comparto dell’automedicazione legato, sul breve periodo, all’incidenza dei cosiddetti malanni di stagione”, ha commentato il presidente di Assosalute Stefano Brovelli. Secondo il quale, “affinché il comparto possa rispondere alla crescente domanda di salute dei cittadini, sostenendone la salute attraverso la sicurezza e l’efficacia dei farmaci da banco, è necessario che l’Associa zione si faccia portavoce di un azione di informazione e sensibilizzazione verso una cultura dell’automedicazione responsabile, che renda il cittadino capace di prendersi cura del proprio benessere, distinguendo un lieve disturbo da una malattia”.

Riguardo alle classi terapeutiche, primo posto per i farmaci per le affezioni respiratorie (tosse, raffreddore) – oltre 105 milioni di confezioni vendute ; seguono al secondo posto i farmaci per l’apparato digerente (oltre 65 milioni di confezioni) e al terzo gli analgesici (quasi 58,6 milio ni di confezioni). Quarto posto, “anche grazie al delisting attuato nel 2012”, per i dermatologici (circa 27 milioni di confezioni), seguiti dai farmaci per l’apparato circolatorio (oltre 13,5 milioni di confezioni) e gli oftalmici (oltre 11 milioni). Continuano invece a perdere terreno i farmaci a base di vitamine/minerali, anche a causa del passaggio di molti di questi medicinali alla categoria di prodotti notificati.

Tra i canali, è la farmacia a detenere la quota maggiore di vendite di farmaci senza ricetta (oltre il 90%), ma le para farmacie fanno osservare una crescita sostenuta (+9% a volumi, +13,4% a valori), “non solo grazie alle riclassifica zioni operate nel 2012, ma anche in virtù di nuove aperture”, spiega Assosalute. Che sottolinea come invece “i corner della GDO registrano una contrazione delle vendite di farmaci da banco con un andamento contrapposto tra SOP (in aumento) e OTC (in diminuzione)”.
(quotidiano sanita.it)
 

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Cure transfrontaliere: introdotto il mutuo riconoscimento sul le ricette mediche

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto legislativo 38/2014 che consente l’avanzamento del processo tramite l’introduzione del principio di riconoscimento delle ricette mediche, aspetto sul quale Federfarma, Pgeu, ed i vari paesi dell’Unione, erano al lavoro da tempo per trovare un’intesa.
Secondo quanto stabilito dal decreto, le ricette mediche saranno redatte secondo dei modelli specifici per ogni singolo paese e registrate in un database, facente capo all’Unione Europea, per poter stilare i 27 tipi, una per ogni paese dell’unione, la cui validità sarà riconosciuta dagli altri paese aderenti, sarà infatti compito del farmacista riconoscerne la validità e fornire il farmaco indicato, il quale, come specificato dal decreto, potranno erogare soltanto farmaci erogati in Italia. Per favorire il processo di adeguamento, grazie all’intesa raggiunta col Pgeu, Federfarma ha richiesto ed ottenuto la ricezione di tutti i 27 modelli i quali saranno inseriti in un database interno e proprio accessibile sul proprio sito internet, al fine di semplificare il periodo di transizione ai farmacisti nel riconoscimento dei vari modelli.

Tra le novità che questo protocollo d’intesa sulle cure transfrontaliere ha favorito, vi sarà l’esclusione dal principio di mutuo riconoscimento dei medicinali stupefacenti soggetti a prescrizione medica speciale, che non rientreranno nelle ricette estere, ed i farmacisti saranno tenuti a sottostare alle norme della sostituzione, proponendo all’utente il farmaco di minor prezzo compatibile con la specialità prescritta. [...]
(quellichelafarmacia.it)
 

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Pharmaceutical care, da Europa riconoscimento in direttiva libera circolazione

Segnalazione alle autorità degli effetti indesiderati dei prodotti farmaceutici, accompagnamento personalizzato dei pazienti che praticano l’automedicazione, contributo a campagne istituzionali di sanità pubblica. Le competenze sono quelle introdotte per i farmacisti dalla direttiva europea 2013/55 in materia di reciproco riconoscimento delle professioni con cui viene introdotta anche la tessera professionale europea – e, secondo Federfarma, che ha fatto il punto delle novità in una circolare, sono un importante riconoscimento, «anche a livello europeo, della nuova dimensione della nostra professione, sempre più connessa alle attività di pharmaceutical care». Obiettivo della direttiva, ricorda Federfarma, è «abbattere gli ultimi ostacoli alla libera circolazione dei professionisti e favorire, in tal modo, l’occupazione giovanile» ma «il risultato maggiore che il Pgeu, con il contributo di Federfarma, è riuscito a ottenere è il significativo allargamento della norma che enumera le diverse attività professionali del farmacista» che per altro riguardano «essenzialmente l’attività in farmacia». Tra le altre competenze introdotte anche «la diffusione di informazioni e di consigli nel settore dei medicinali in quanto tali, compreso il loro uso corretto». Federfarma ricorda comunque che «la lista non è esaustiva, ma rappresenta la base comune delle attività del farmacista in tutta Europa, che, ovviamente, ogni Paese è libero di allargare». Per quanto riguarda la tessera professionale europea, consta di «un certificato elettronico che attesta il soddisfacimento di tutte le condizioni necessarie per l’attività di farmacista in qualsiasi Paese Eu, sia su base temporanea o occasionale, sia ai fini dello stabilimento nello Stato ospitante».

L’intero processo per la concessione della tessera professionale, continua la circolare, non potrà durare più di 95 giorni. Inoltre, «le Autorità dello Stato d’origine devono anche aggiornare tempestivamente le informazioni contenute nella tessera relativamente ad azioni disciplinari o sanzioni penali subite dal professionista». Se anche la professione di farmacista potrà entrare nel novero delle professioni prescelte dalla Commissione Ue per il rilascio della tesserà sarà l’Esecutivo comunitario a stabilirlo. Secondo Federfarma, due delle condizioni richieste sono già rispettate, sulla terza  l’esistenza di una significativa mobilità intraeuropea, sia presente che potenziale – la decisione spetta alla Commissione europea, sentiti gli Stati membri, ma, secondo Federfarma, «tutto fa pensare a una decisione positiva». Un’altra novità è «l’aggiornamento professionale continuo che viene esplicitamente richiesto agli Stati membri (nuovo art. 22 b)». Per quanto riguarda, invece, le conoscenze linguistiche «tra circa due anni ogni Stato potrà  nel caso di professioni che abbiano attinenza con la tutela della salute pubblica  decidere di imporre controlli sull’effettiva conoscenza della lingua prima dell’inizio dell’attività professionale». La direttiva dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 18 gennaio 2016
(farmacista33)

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Farmacisti e crescita professionale, nuove opportunità con la Farmacia dei servizi


«Il farmacista non ha una progressione di carriera- Più che altro non ha un lavoro». Così il presidente di Fiafant Anna Attolico commenta l’ultimo Rapporto di Alma Laurea e la successiva riflessione del presidente della Conferenza dei presidi della Facoltà di Farmacia Ettore Novellino secondo il quale il primo stipendio per un farmacista è superiore alla media dei neoassunti e il problema sta, al limite, nei mancati avanzamenti professionali. «Premesso» sottolinea la rappresentante dei non titolari «che spesso i dati di Alma Laurea sono falsati dal fatto che conteggia anche chi fa brevi sostituzioni o trova contratti a tempo determinato, il problema attuale per la categoria è che non c’è lavoro, problema che prima era più al Sud e che ora si sta diffondendo su tutto il territorio. Ciò detto» continua Attolico «effettivamente lo stipendio iniziale per un farmacista è decoroso e si aggira sui 12001300 euro, ma va ricordato che stiamo parlando di professionisti altamente specializzati, perciò comunque si tratta di una retribuzione bassa, ancor di più se messa in relazione con quella dei medici per esempio». Attolico, comunque, mette in evidenza come la chiave per sbloccare la situazione risieda nel contratto. «È lì» spiega «che va introdotto il problema della progressione di carriera così come l’ulteriore professionalizzazione che può arrivare dalla Farmacia dei servizi. Finché il contratto resta al palo i nodi non si possono sciogliere». E sull’importanza della professionalizzazione che può scaturire dalla Farmacia dei servizi si sofferma anche Claudio Distefano, presidente dei giovani farmacisti di Fenagifar che ribadisce la priorità di avere le risorse per mettere in campo il nuovo modello di farmacia. «La Farmacia dei servizi è una grande opportunità per la professionalizzazione del farmacista, visto che mette in campo nuove competenze: dalla Pharmaceutical care alla
farmacovigilanza. [...]
(farmacista33)
 

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Apertura sedi in zone disagiate, sentenza apre dibattito su tassatività

È una frase all’interno di una sentenza del Consiglio di Stato, sulla localizzazione di nuove sedi farmaceutiche, quasi una lettura tra le righe – mentre l’oggetto vero e proprio è altro , ma che fa suonare un campanello di allarme e fa chiedere, a chi vive queste decisioni sulla sua pelle, se sarà questa una possibile interpretazione nel caso in cui il Consiglio dovesse essere investito della questione. La frase riguarda il fatto che «l’indicazione» che «l’aumento del numero delle farmacia risponda an che allo scopo di estendere il servizio farmaceutico alle zone meno servite» non è «tassativa né esclusiva» e la sentenza in cui la si trova è quella della III Sezione del Consiglio di Stato (n. 915) del 25 febbraio  in cui è stato respinto il ricorso di un titolare di farmacia di Andria che ha contestato la localizzazione di una delle nuove sedi farmaceutiche nell’ambito del territorio di pertinenza della sua farmacia, proponendo invece una località decentrata priva di servizio farmaceutico. «Un’interpretazione tra le righe» risponde a Farmacista33 Stefano Carlo Ribolzi, avvocato esperto in diritto farmaceutico «in una sentenza in cui però l’oggetto del contendere è un altro e riguarda soprattutto la necessità o meno del comune di richiedere un’ulteriore parere a Asl e Ordine nel caso in cui al progetto presentato sia apportata una modifica: l’interpretazione non è quindi vincolante e non dovrebbe creare un precedente». Tra le righe, comunque, sembra formarsi «un parere nuovo a un concetto che sembrava assodato», continua Ribolzi: «il criterio cioè secondo cui per l’indica zione della zona in cui aprire nuove sedi occorra anche garantire il servizio farmaceutico a chi vive in aree scarsamente abitate» sembra che «possa essere considerato come meno vincolante», in nome di un «maggior interesse della popolazione». Come se, il «miglior servizio alla popolazione residente non necessariamente rispecchi il garantire il servizio anche in zone disagiate». Ma attenzione a non correre troppo: «innanzitutto la sentenza non si è espressa su questo principio», che quindi non è stato analizzato e sviluppato, «e in ogni caso è l’espressione di un collegio del consiglio di stato, che non è detto venga confermato da un altro collegio. Se c’è il dubbio che, nel caso il Consiglio di stato venisse chiamato a esprimersi su questo punto, il parere possa essere quello, va detto che non è scontato». Il punto viene richiamato anche da un articolo pubblicato dall’Osservatorio Iusfarma che mette in luce come la novità della sentenza in questione «sia data dal fatto che il Consiglio di Stato in questa decisione ha vieppiù calcato la mano aggiungendo al tradizionale riferimento alla necessità che il provvedimento manifesti un’evidente irrazionalità per essere annullato anche questa ulteriore considerazione». Quello che è certo è che la sentenza è un’ulteriore conferma dell’attuale «orienta mento giurisprudenziale che, pur non negando in linea di principio la sindacabilità da parte del giudice amministrativo delle scelte ubicative dell’Amministrazione, le giudica tuttavia censurabili solo quando si mostrino palesemente irrazionali, valendo altrimenti il principio della discrezionalità delle scelte dell’Autorità sanitaria». In sostanza, continua Iusfarma, «il problema che si sta manifestando in questo genere di decisioni è costituito dal fatto che questo atteggiamento assai rigoroso del Consiglio di Stato si salda con una sempre più evidente “de-quotazione” del la motivazione ritenuta sufficiente a rendere legittimo il provvedimento amministrativo, sino a considerare legittimi provvedimenti del tutto privi di riconoscibile motivazione. In realtà, proprio la discrezionalità della localizzazione delle nuove farmacie affermata dal Consiglio di Stato dovrebbe essere controbilanciata dal carattere esauriente della motivazione del relativo provvedimento perché, diversamente, accade ciò che in effetti è possibile verificare con sempre maggiore frequenza e cioè che l’Amministra zione fa semplicemente ciò che vuole senza dar conto delle proprie scelte il che, a ben vedere, suona come un de profundis per il diritto amministrativo e, nel caso specifico, per i titolari di farmacia che, a questo riguardo, vogliano far valere le loro ragioni». (farmacista33)

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