Presidente di Assofarm Venanzio Gizzi: "Lorenzin è stata un ottimo Ministro. Auspichiamo riconferma"


Se è vero che “la strada delle riforme è ancora lunga e ricca di nodi irrisolti”, per Gizzi cambiare ministro oggi “significherebbe aggiungere incognite ad un passaggio delicato, come è quello del Patto per la Salute”.                                                                        

“Beatrice Lorenzin è stata un ottimo ministro della Salute. La sua eventuale riconferma sarebbe un fatto molto positivo, in grado di dare continuità ad un percorso che giudichiamo positivo e ricco di prospettive”. È questa la posizione del presidente di Assofarm Venanzio Gizzi, riguardo 

i possibili scenari di questi giorni sulla nuova compagine di Governo.                     

“Il rapporto tra il Ministro Lorenzin e il mondo delle Farmacie Comunali – spiega Gizzi - è stato sempre ottimo. Nel luglio scorso ha partecipato con interesse alla nostra Assemblea Federale, auspicando maggiore integrazione delle farmacie nel Sistema Sanitario Nazionale, riservando alla loro capillare presenza sul territorio un ruolo di ‘sentinella’ tale da permettere sia l'erogazione più efficace di servizi sanitari di prossimità, sia una riduzione della spesa sanitaria.                                 

Con pari sensibilità, nei mesi successivi, il Ministro Lorenzin ha mantenuto attenzioni ad alcuni temi estremamente rilevanti come la riforma della Remunerazione e la Convenzione con le Regioni”.                                                 

In particolare il presidente dell’Associazione delle farmacie comunali esprime apprezzamento per “l’attitudine” da parte di Lorenzin “all'ascolto di tutti quei soggetti che come noi cercano di coniugare sostenibilità economica e sviluppo dell'efficienza sanitaria”.                                                      

“La strada delle riforme è ancora lunga e ricca di nodi irrisolti – conclude Gizzi -, a è evidente che l'impostazione del Ministro Lorenzin ci ha convinto fin da subito. Cambiare oggi,  significherebbe aggiungere incognite ad un passaggio delicato, come è quello del Patto per la Salute".