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Notiziario n° 84

Editoriale

Federazione

Farmacia comunale

Mondo farmaceutico




Editoriale
Un capitalismo municipale che produce utili

L’acuirsi dell’attacco proveniente da più parti agli sprechi e alle inefficienze del sistema pubblico italiano, centrale o locale che sia, ogni tanto miete anche qualche vittima innocente. È il nostro caso, quello delle Farmacie Comunali. Recentemente anche la stampa specializzata ha accomunato le nostre aziende ai soliti carrozzoni municipali, dai servizi inefficienti e utili più che altro a sistemare politici in esubero a danno delle casse pubbliche. Al fine di svelare una volta per tutte l’inesattezza di questa opinione, la Giunta di Assofarm ha appena avviato una ricerca con l’obiettivo di determinare in maniera dettaglia- ta l’ammontare complessivo delle risorse che ogni anno le farmacie comunali generano per i bilanci delle amministrazioni comunali loro proprietarie.
Non basterà vedere se a fine anno i conti delle Farmacie Comunali sono in rosso o in verde. I calcoli  saranno  più  complessi  perché  diverse amministrazioni  comunali  hanno  “caricato”  le farmacie comunali di servizi pubblici locali il cui andamento negativo influenza inevitabilmente il bilancio aziendale, e falsa la percezione della redditività delle farmacie.
Se ad esempio i risultati delle farmacie comunali di un’azienda farmaceutica comunale presentano un utile di 100.000 euro ma la stessa azienda deve gestire anche le mense scolastiche  delle  scuole  comunali,  e  tale  attività  viene prodotta con una perdita annua di 200.000 euro, il bilancio dell’azienda farmaceutica sarà in rosso di 100.000 euro, ma non certo per colpa delle farmacie. Insomma  con  questa  indagine  scopriremo quanta ricchezza pubblica, ripetiamo pubblica, producono tutte le farmacie comunali italiane.
Al  netto  di  ogni  altro  costo  ricaricato  in  vario modo sulle aziende che le gestiscono. E questo accade proprio perché, a differenza di altre aziende comunali, le farmacie generano reddito Intendiamoci, siamo ben felici di contribuire col nostro lavoro alla creazione di risorse che verranno reinvestite nella gestione della cosa pubblica. Ma proprio perché il nostro impegno quotidiano genera ricchezza, non accettiamo di essere considerati carrozzoni pubblici, strumenti di spreco e clientelismo politico.
Quando i risultati della nostra ricerca saranno disponibili ed emergerà con tutta probabilità un dato molto positivo (occhio e croce pensiamo che ogni anno le farmacie comunali “girino” ai Comuni circa 100 milioni di euro), sappiamo che alcuni ci risponderanno: Allora perché vi lamentate dei continui tagli del Governo e del patto di stabilità? Ci lamentiamo perché la maggior parte dei provvedimenti governativi di questi ultimi anni hanno visto le farmacie come una sorta di bancomat dove prelevare denaro per appianare guai creatisi altrove, mentre si sono dimostrati del tutto disinteressati a rafforzare il virtuosismo del sistema farmaceutico italiano.
Ci lamentiamo anche del fatto che la farmacia comunale non può solo essere considerata un qualcosa che fa guadagnare qualche soldo ai comuni. Esistono farmacie comunali poste in zone rurali che assolvono un ruolo sanitario importantissimo per le loro comunità locali. Queste farmacie sono gestite da professionisti straordinari capaci di erogare servizi di qualità e di far quadrare miracolosamente i conti. Valutare queste presenze dal solo punto di vista economico, o peggio ancora considerarle “carrozzoni pubblici” perché costano, significa offendere il lavoro dei farmacisti e peggio ancora degradare la qualità della vita delle realtà locali da esse servite. Insomma, non siamo dei parassiti pubblici. Al contrario, in qualche occasione siamo noi ad essere utilizzati per appianare disavanzi causati altrove.
In un momento storico caratterizzato dalla disillusione verso il settore pubblico e una generale depressione sulla possibilità di tenuta del nostro Paese, noi vogliamo assumere un atteggiamento controcorrente, positivo di orgoglio per quanto fatto.
Abbiamo saputo essere un attore della sanità pubblica italiana ed avere i conti a posto. Abbiamo sempre rivendicato il nostro ruolo di servizio alla comunità locale, ma non abbiamo mai accettato di essere equiparati a semplici servizi pubblici locali, perché la nostra mission e il nostro inquadramento istituzionale è più universalistico. Pur essendo appena il 10% delle farmacie italiane, la maggior parte delle riforme in atto nel settore porta la nostra paternità. La stragrande maggioranza delle aziende nostre associate è finanziariamente sana e la ricerca che stiamo avviando in queste settimane dimostrerà che il valore sanitario della nostra presenza si può accompagnare anche ad un importante contributo economico che di anno in anno produciamo per i nostri Comuni. Sono queste le premesse migliori per affrontare il 2014 alle porte.

Francesco Schito
vice presidente Assofarm

 


Federazione
Il Management della Farmacia

Il prossimo 28 marzo partità la seconda edizione del Cor- so  di  Perfezionamento  “Il  management  della  Farmacia” organizzato dal Dipartimento di Economia e Management e dal Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara.

Perché questo corso
Attualmente, il farmacista sembra essere depauperato del proprio ruolo, venendo equiparato sempre più spesso a mero distributore di farmaci. L’affermazione dell’erogazione diretta, la comparsa dei generici sul mercato, l’attuale sistema degli sconti, la richiesta di maggiore efficienza da parte degli organismi Regionali del S.S.N. sono solo alcuni dei fattori che hanno causato una sensibile riduzione dei margini di redditivi-tà per le farmacie. E’ necessario allora  che  il  farmacista  riacqui-sisca  la  consapevolezza della natura di impresa della propria attività facendo propri i meccanismi gestionali che la caratte-rizzano, ed esercitando il ruolo professionale precipuo che permette di conferire valore alle proprie prestazioni. In un contesto dove il concetto di “salute “ si sta progressivamente sostituendo con quello di “benessere”, la farmacia presenta potenzialità inespresse per l’acquisizione di nuovi spazi di mercato, anche attraverso la diversificazione dei servizi ...e da qui, l’idea dell’Università di Ferrara di istituire il Corso di Perfezionamento in Management della Farmacia, Corso che vuole essere un valido supporto per coloro che gesti-scono la Farmacia nell’ottica di miglioramento delle per-formance economiche della realtà aziendale.

Obiettivi
L’obiettivo  del  Corso  di  Perfezionamento  in  Management della Farmacia è quello di garantire l’acquisizione di nozioni di ge-stione dell’impresa “farmacia”, attraverso l’applicazione  di  con-cetti  di  natura  aziendale  alla  realtà operativa. A questo scopo, gli argomenti trattati sono molteplici: dagli aspetti manageriali, tributari e fiscali, alla gestione dei rapporti con fornitori e risor-se umane, all’ottimizzazione  del  magazzino,  all’organizzazione  interna degli spazi di lavoro, al marketing strategico. Il Corso è strutturato in 72 ore di attività formativa, suddivise nelle seguenti unità:

- La Farmacia nel SSN: Ruolo e politiche
- Legislazione Amministrativa della Farmacia
- Management della Farmacia e Bilancio
- Gestione del Magazzino e delle Risorse Umane
- Marketing e Comunicazione
- Gestione Fiscale e Tributaria

Per maggiori informazioni: www.unife.it/formazione-postlaurea

Modalità di Iscrizione
Il numero massimo di partecipanti previsto per il Corso è  in  ragione  di  40.  Per  iscriversi,  è  necessario  seguire la  procedura  on  line  sul  sito  http://studiare.unife.it.  Una volta effettuato il login, scegliendo nel menù “Didattica” l’opzione Corso di Per-fezionamento e Formazione si accede all’elenco dei corsi previsti dall’Università di Ferrara; quindi scegliere il Corso di Perfezionamento in Management della Farma-cia e procedere con il perfezionamento dell’immatricolazione.  La  partecipazione  al  Corso  MaF prevede  il  versamento  di  una  quota  di  iscrizione  pari  a Euro 1.000,00, comprensiva di bolli, assicurazione e attestato finale.
 



La Faculty
Emidia  Vagnoni,  Prof.  di  Economia  Sanitaria  presso Unife e Direttore del Corso. Enrico  Bracci,  Prof.  di  Programmazione  e  Controllo, Unife. Stefano Manfredini, Prof. di Laboratorio di preparazio- ne, e-strazione e sintesi dei farmaci, Unife. Fulvio Fortezza, Prof. di Marketing, Unife. Gaia Colombo, Prof. di Tecnologie farmaceutiche, Uni- fe. Stefania Menegatti, Vice Presidente di Federfarma Fer- rara. Francesco Schito, Vice Presidente A.S.SO.FARM. Paola Scanavacca, Direttore del Dipartimento Farma- ceutico dell’A.O.U. Sant’Anna di Ferrara. Stefano  Bianchi,  Responsabile  erogazione  diretta  dei farmaci, A.O.U. Sant’Anna Ferrara. Andrea Chiarini, Consulente aziendale esperto di Lean, TQM e tecniche di ottimizzazione del magazzino. Alberto  Costanzelli,  Farmacista,  esperto  di  filiera  di- stributiva.  Alessandro  Conti,  Dottore  Commercialista, esperto di legisla-zione contabile della Farmacia; Giovanni  Trombetta,  Dottore  Commercialista,  esperto in valutazione economica della Farmacia.
 


Farmacie comunali
Sassari: Farmacom gestirà la farmacia comunale

Il Consiglio comunale dice sì alla nuova farmacia comunale che servirà le borgate di Ottava (dove avrà sede), San Giovanni e Villa Gorizia (unici astenuti Alivesi e Carta di Forza Italia). Martedì pomeriggio, in apertura di seduta,  è  stato  approvato  lo  statuto  della  “Farmacom”,  la srl che gestirà la farmacia e la vendita e distribuzione di medicinali, prodotti galenici, alimentari per la prima infanzia e per gli anziani, articoli ed indumenti per la puericultura, presidi sanitari, cosmetici e altri prodotti affini. Ma nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale potrà svolgere anche attività di informazione ed educazione finalizzate al corretto uso del farmaco, programmi di medicina preventiva, prestazioni di servizi socio sanitari, servizi di prenotazione ospedaliera e diagnostica, l’esercizio di officine e laboratori farmaceutici ed, infine, test di autodiagnosi e servizi di carattere sanitario.
«Il Consiglio, a partire dal 2010, ha già definito ed approvato la revisione della pianta organica delle farmacie, il regolamento e, da ultimo, nel marzo di quest’anno, il business plan. Adesso aggiungiamo lo statuto della nuova srl», ha spiegato l’assesore agli Affari Generali, Contratti e Patrimonio, Vinicio Tedde, che ha illustrato la pratica.
«La compagine sociale sarà affidata esclusivamente ad enti pubblici, all’atto di costituzione il Comune di Sassari, titolare di una partecipazione pari al 51 per cento del capitale, e l’Università di Sassari, titolare di una partecipa- zione pari al 49 per cento del capitale sociale. Il capitale sociale iniziale sarà di 150mila euro, ovvero 76500 versato dal Comune e 73500 dall’Università». La società avrà una durata stabilita fino al 2070 e sarà guidata da un amministratore unico. La farmacia invece avrà un farmacista direttore, scelto per concorso. Previsto anche un organo consultivo di indirizzo scientifico, con tre componenti, uno del Comune, un altro dell’Università ed un altro ancora del servizio farmaceutico.
«La farmacia, come ricorda il business plan, formalmente servirà 4450 cittadini. Ma in pratica il numero sarà più alto, circa 5600, perché toccherà anche una porzione del territorio di Porto Torres. Si tratta di una cifra abbondantemente superiore a quella minima di 3300 per la creazio- ne di una nuova farmacia. Aggiungo che i 150mila euro previsti per il capitale sociale iniziale sono necessari per avviare in sicurezza un’attività, con i costi tipici di un’attività quale quella che stiamo attivando. E ci saranno tre farmacisti: due full time ed uno part time», ha detto ancora l’assessore Tedde.
Nuova farmacia comunale ad Ottava, approvato il business plan (archivio SARdies 14 Marzo 2013) Infine  le  nomine.  L’amministratore  unico  sarà  designato  dal  sindaco,  sentito  il  parere  del  rettore,  e  nominato dall’assemblea  dei  soci;  il  sindaco/revisore  sarà  invece designato dal rettore, sentito il parere del primo cittadino.
In particolare, l’amministratore avrà un mandato triennale,  rinnovabile.  Gli  spetterà  un  compenso  annuale,  nel- la misura massima del tre per cento del volume d’affari, solo  in  presenza  di  utili  e  solo  fino  alla  concorrenza  di essi, una volta effettuati gli accantonamenti previsti dalla legge, e cioè nella misura minima del 5 per cento annuo fino al raggungimento di un valore pari ad un quinto del capitale sociale. Il Comune di impegna a non chiedere lo scioglimento della società per i primi dieci anni dalla costituzione. Unico perplesso tra i consiglieri Manuel Alivesi (Pdl-Forza Italia). «Sono adesso cambiate le esigenze di mercato. Non mi convince la forma della srl: in caso di perdite dovremo ripianare noi il bilancio. Ed è una società con  un  capitale  importante.  Sono  comunque  d’accordo sulla costituzione della farmacia. Ma non mi è chiaro cosa accadrebbe relativamente al controllo analogo ed il fatto che nello Statuto non c’è un divieto di alienazione delle quote».

(sardies.org)
 


Lugo, arriva la carta fedeltà

A partire dal 15 dicembre sarà introdotta nelle tre far- macie  comunali  di  Lugo  la  carta  fedeltà,  disponibile gratuitamente  per  tutti  i  clienti.  La  carta  è  utilizzabile per l’accumulo di credito e per ildiritto allo sconto presso tutte le farmacie comunali del Comune di Lugo. La carta ha validità per gli acquisti effettuati dalla data della sua attivazione fino al 31 maggio 2014. I prodotti che concorrono all’accumulo dei punti sono tutti i prodotti di parafarmaco presenti in farmacia, con eccezione dei prodotti che la vigente normativa prevede non possano essere oggetto di manifestazioni a premi. Al raggiungimento di un totale di 10 punti, il titolare della carta acquisisce il diritto di utilizzare un buono acquisto per prodotti di parafarmaco per l’importo in euro corrispondente ai punti accumulati.

(Lugonotizie.it)
 


Farmacie comunali
Sesto San Giovanni: secondo sciopero in 58 anni di attività

Il secondo sciopero in 58 anni di attività. Serrata totale dei dieci punti vendita e farmacisti in manifestazione sotto il palazzo comunale. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione in Prefettura e mesi di trattative arenate, i dipendenti dell’azienda speciale tentano il braccio di ferro.
Una protesta non tanto sul cambio di contratto - la vertenza è stata prorogata fino al 31 dicembre - quanto per la decisione dell’amministrazione di trasformare l’azienda in una società a responsabilità limitata a iniziale capitale pubblico al cento per cento. Un’operazione che sarebbe solo l’anticamera di una totale privatizzazione, denunciano sindacati e lavoratori.
“Invece  di  rispondere  delle  proprie  responsabilità  politiche per aver approvato l’operato delle precedenti gestioni,  che  hanno  portato  allo  sfacelo  attuale  dell’azienda, adesso si vuole creare una Srl. Perché ora devono pagare solo i lavoratori i danni causati da una mala gestione politica? Da 60 anni le Farmacie Comunali sono un patrimonio pubblico della nostra città: non svendiamolo”, si legge nel cartello delle Rsu che sarà affisso domattina sulle saracinesche. Si chiede “una gestione onesta e competente”, per risollevare un’azienda che ha 2,2 milioni di euro di buco e che quest’estate è stata commissariata dal  sindaco  Monica  Chittò  dopo  le  dimissioni  in  blocco della vecchia dirigenza, la mancata approvazione del bilancio e l’impennata della perdita di esercizio.
La ricetta per il risanamento individuata dall’amministrazione, però, risulta indigesta ai quasi 40 dipendenti. Che protestano  “contro  la  volontà  di  trasformare  l’azienda pubblica in società di diritto privato e di scippare il contratto enti locali applicando unilateralmente quello Assofarm  molto  più  penalizzante”.  Dalla  parte  dei  lavoratori l’opposizione.  I  Giovani  Sestesi  domattina  saranno  in piazza della Resistenza. “Chiediamo che tutti i dipendenti comunali vengano trattati con equità: se i premi sono stati tolti ai dirigenti delle Farmacie che lo stesso avvenga con quelli dei diversi settori dell’ente - spiega il segretario Paolo Vino -. Domani chiederò a lavoratori e sigle sindacali di firmare un protocollo d’intesa in cui i Giovani Sestesi si schierano apertamente contro le non scelte di commissario straordinario e sindaco.
Questo commissariamento sta perdendo tempo, forma e sostanza”. Mercoledì sera, in commissione bilancio, sarà invece illustrato il piano industriale di rilancio dell’azienda e i passi per la trasformazione in Srl. Il consiglio comunale sarà poi chiamato a modificare nuovamente lo statuto per allungare la gestione straordinaria delle Farmacie. Resta ancora da conoscere l’effettiva perdita di bilancio, dopo la revisione degli ultimi due documenti economici che erano stati dichiarati non congrui dalla due diligence redatta da una società esterna.

(ilgiorno.it)
 


A Zoldo Alto la farmacia comunale

La farmacia comunale è diventata realtà. La farmacia comunale è stata aperta grazie al fondamentale contributo dell’Azienda feltrina per i servizi alla persona (220 dipendenti più altri dipendenti per i servizi appaltati) e grazie alla collaborazione dei Comuni che ne fanno parte: Cesiomaggiore, Lentiai e Feltre.
«L’Azienda feltrina per i servizi alla persona», ha affermato il presidente Giuseppe Zaiotti, «è una bella realtà soprattutto per la tutela delle persone. Ha avuto la felice intuizione di aver incorporato la farmacia comunale di Feltre che diventa elemento economico trainante per i servizi sociali. Anche questa apertura a Fusine di Zoldo Alto si inserisce nella misura di venire incontro alle esigenze della popolazione della montagna. Noi diamo la garanzia della nostra esperienza della gestione delle  farmacie  e  anche  questa  farmacia  porta  avanti  un servizio alla gente zoldana, servizio senza scopi speculativi».
La parola è andata poi al sindaco di Zoldo Alto Roberto Molin Pradel che ha dato il benvenuto ai presenti, comprese le autorità civili e religiose. Il primo cittadino ha quindi raccontato la storia della nascita di questa realtà.
«Ci sono volute tante delibere comunali», ha sottolineato Molin Pradel, «e tanti colloqui per avere questo pre- zioso e importante servizio alla popolazione, che va a migliorare il servizio che c’era prima con il dispensario».
La chiosa finale alla direttrice della farmacia Vania Brustolon , zoldana doc: «Sono molto contenta di portare avanti questa farmacia, è un bel rientro in valle dopo cinque  anni  di  esperienza  a  Marghera  e  un  anno  in Pennsylvania  negli  Stati  Uniti.  Cercherò  di  dare  un buon servizio alla popolazione».
 



Farmacie comunali
Lo psicologo in farmacia per abbattere la crisi

Ancora in prima linea con un servizio ‘sociale’ gratuito per la salute della cittadinanza, è quello messo in campo dalla società‘Farmacie Comunali’ di Empoli - la comunale 1 di via dei Cappuccini e la comunale 2 che ha sede nelCentro commerciale*Empoli - che sarà attivo dagiovedì 5 dicembre 2013 dalle 15 alle 18, alla comunale 1 ed il sabato successivo alla comunale 2 dalle 9 alle 12.  L’idea di aiutare le persone, i cittadini che in questo momento vivono il forte  disagio di questa crisi che sembra non dare respiro ed alternative, è venuta da cinque giovani donne psicologhe che scendono in campo per dare sostegno ed una consulenza gratuita a tutti coloro che ne faranno richiesta, lanciando il progetto ‘Lo psicologo in farmacia’.
Un  progetto  dove  saranno  impegnati  in  prima  persona per  la  riuscita,  Luca  Bartolesi  amministratore  delegato di ‘Farmacie Comunali’ e Marinella Puccio direttore della società  ‘Farmacie  Comunali’.  Il  progetto.  Un  servizio  di facile accesso che si svolge all’interno della farmacia, che offre  interventi  di  prevenzione,  analisi  della  domanda  e prima consulenza, promuovendo il benessere individuale e della collettività. L’accesso avverrà su prenotazione da effettuare telefonicamente o direttamente in farmacia.
Si tratta di quattro incontri di circa quarantacinque minuti, in due fasce orarie settimanali, totalmente gratuiti che si terranno il giovedì alla farmacia comunale 1 di via dei Cappuccini dalle 15 alle 18 ed il sabato alla farmacia comunale 2 di via Raffaello Sanzio dalle 9 alle 12. Le finalità specifiche. Nuovi servizi alla persona che arricchiscono la ‘mission’ della società Farmacie Comunali come punto di ascolto e di riferimento per i cittadini. Offrire  a  persone  di  tutte  le  fasce  di  reddito  la  possibilità di una consulenza psicologica gratuita per una possibile risoluzione del problema; confermare il ruolo della farmacia come luogo di promozione della salute e prevenzione sul territorio come ‘punto di salute’; promuovere il ruolo professionale  dello  psicologo  quale  specialista  del  benessere  psichico.  Le  psicologhe.Martina  Peruzzi,  Chiara Vanni, Giulia Mercuriali, Maria Santori, Silvia Testori: questi i nomi delle cinque giovani donne psicologhe che scenderanno in campo in aiuto delle vittime della crisi.
Andrea  Faraoni,  assessore  alle  ‘farmacie  comunali’  del Comune di Empoli ha accolto questa iniziativa con soddisfazione perché “in questo particolare momento di profonda  crisi  -  ha  detto  l’assessore  –  per  le  persone  che ogni  giorno  vivono  il  profondo  disagio  socioeconomico, hanno bisogno di un sostegno e di un aiuto psicologico gratuito. E’ una iniziativa lodevole - continua l’assessore - che va a rafforzare la missione dellefarmacie comunali nel nostro territorio, diventando non solo punto di vendita dei farmaci ma sempre di più un punto di ascolto sociale per dare assistenza ai nostri cittadini, pensando al loro benessere”.

(lanazione.it)

 


Desenzano Servizi: medicine a casa, servizio gratis

L’Amministrazione comunale e l’Azienda speciale Desenzano Servizi – DASS, costituita nel febbraio 2013 per la gestione delle farmacie comunali, hanno sottoscritto un accordo per offrire gratuitamente la consegna a domicilio dei farmaci ai residenti anziani, disabili o che, per ragioni di salute o altre difficoltà anche di lavoro, non possono recarsi in farmacia per acquistare i medicinali necessari.
Gli interessati possono telefonare ad una delle farmacie comunali e richiedere sia la consegna dei farmaci, se hanno già la ricetta medica, che il ritiro della ricetta stessa presso l’ambulatorio del medico curante. I numeri di telefono e gli orari per la prenotazione sono i seguenti:

- farmacia di via Togliatti, 11, tel. 030 9121562, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30;
- farmacia Le Grezze presso il complesso commerciale “Le Vele”, tel. 030 9911939, dal martedì al sabato dalle ore 9 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30.

Il servizio è completamente gratuito e verrà svolto dagli autisti degli scuolabus comunali, che in una prima fase si re- cheranno a casa dei richiedenti per ritirare la ricetta medica, una delega ed la somma necessaria. Successivamente torneranno per riconsegnare i farmaci, lo scontrino ed il resto.
La consegna dei farmaci avverrà nei giorni feriali dal lunedì al venerdì tra le ore 9.30 e le 12. Il trasporto avverrà rispet- tando la privacy degli utenti e le corrette modalità di conservazione dei medicinali. “Per il Comune – dichiara il Sindaco Rosa Leso – questo accordo costituisce un obiettivo di miglioramento dell’assistenza domiciliare, previsto nel Piano Socio-Assistenziale”.

(ecodellevalli.tv)
 


Mondo farmaceutico
Il web gettonato per farmaci e consigli medici

Una ricerca della società Alkemy, che si interessa di consulenza digitale in Italia, ha fotografato il mondo del farma sul web attraverso un Osservatoriodedicato, nel quale ha raccolto e aggregato dati Censis, Google Usa e Google Trends Forrester. In una nota si evidenzia che in Italia c’è la tendenzaa usare il web, utilizzato da oltre un terzo degli italiani, per avere informazionisulla salute, soprattutto in campo farmacologico.
E le sorprese non sono poche. Infatti il nome dei principi attivi dei farmaciviene ricercato più, meno o tanto quanto quello dei brand, almeno sui motoridi ricerca web? Se Aspirina e Tachipirina sono ancora i termini più cliccati su Google rispetto all’acido acetilsalicilico e al paracetamolo, le  query  legateall’ibuprofene  hanno  superato  quelle  del Moment o dello Spidifen. Ma anchetra i mucolitici, il brand prevale sul principio attivo: Fluimucil è ancora piùricercato dell’acetilcisteina.
I pazienti, si legge nella nota di Alkemy, ricercano indicazioni,  commenti  escambi  di  esperienze:  se  il  medico di base rimane la fonte primaria perottenere informazioni mediche  (56%),  Internet  viene  utilizzato  (11%)  più  del farmacista (4%), principalmente per ottenere chiarimenti sulle patologie(90%), sulle strutture a cui rivolgersi (59%) e per confrontarsi con altri utenti.Anche i servizi si stanno affermano sul web: accanto alle prenotazioni di visitee di esami (15%), il 3% degli italiani vi acquista farmaci.
Gli stessi medici fanno largo uso del canale digitale: i dati di Googleraccontano come frequente sia l’utilizzo del web da parte dei professionistiper approfondimenti relativi ai pazienti,  per  aggiornamenti  scientifici  e,soprattutto,  per informazioni sui prodotti farmacologici, dopo aver parla- to con un rappresentante farmaceutico (34%), dopo aver visto la promozione di unfarmaco e per avere dati sulle controindicazioni dei medicinali (61%).

(farmacia.it)
 


Rischio clinico da farmaci. Arriva la App dedicata ai farmacisti ospedalieri

È  da  oggi  disponibile,  grazie  a  Janssen  Italia,  l’applicazione  “Rischio  clinico  da  farmaci”,  elaborata  da  un  board scientifico di farmacisti ospedalieri e da T&C srl, che si propone quale strumento innovativo, rapido e intuitivo per la valutazione degli obiettivi raggiunti dalla farmacia ospedaliera, stabiliti sulla base di specifiche Raccomandazioni del Ministero della Salute, al fine di determinare i punti di forza e di debolezza del servizio offerto dal farmacista ospedaliero, per favorire margini di miglioramento, con conseguenze positive su qualità e sicurezza delle cure al paziente.
La Appsi articola in una serie di Check list, elaborate a partire da alcune Raccomandazioni del Ministero della Salute, che descrivono procedure specifiche e per le quali viene richiesta una valutazione, con un punteggio che va da 1 (negativo) a 5 (positivo).
Ad esempio, nel caso della Raccomandazione n° 14 “Prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici”, vengono prese in esame tutte le fasi del processo di gestione del farmaco in ospedale (approvvigionamento, immagazzinamento, prescrizione, preparazione, distribuzione).
Al termine della valutazione, è possibile inviare il report finale tramite email in modo da tenere traccia, nel tempo, degli audit effettuati e registrare gli obiettivi raggiunti dalla farmacia stessa.
Si tratta quindi di uno strumento di grande utilità e facilità d’uso che permette di accrescere il grado di consapevolezza degli operatori sanitari coinvolti nel processo di cura del paziente e di favorire eventuali azioni di miglioramento, una volta valutati i risultati raggiunti. “Rischio clinico da farmaci” è scaricabile gratuitamente da App Store (versione disponibile sia per iPhone che per iPad) e Google Play ed è accessibile tramite password, che gli operatori sanitari possono richiedere via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(quotidianosanita.it)
 


Mondo farmaceutico
Boom dei medicinali generici: «Più ricette, ma low cost»

Nel gergo dei farmacisti ha un nome un po’ ostico: «genericazione». Ma forse è meglio chiamarla la «rivoluzione dei generici». Una rivoluzione che, anno dopo anno, sta producendo i suoi effetti nelle farmacie, a Brescia come nel resto d’Italia. Detta in parole povere: sempre più farmaci, a scadenza del brevetto, passano nella categoria «equivalenti»  o  «generici»  (siamo  ormai  al  60-70%  di quelli presenti sugli scaffali) e sempre più gente, visti anche i chiari di luna economici, li compra.
Risultato: la spesa in farmacia pesa sempre meno sulle casse del servizio sanitario nazionale (Ssn). Dagli 11 miliardi e 493 milioni di euro del 2007 si è passati, in Italia, agli 8 miliardi e 985 mila dell’anno scorso. A Brescia, se si confrontano i primi dieci mesi di quest’anno con lo stesso periodo dell’anno scorso, la spesa farmaceutica lorda, come si vede dal grafico che pubblichiamo, è calata del 4,29% (più del doppio della media regionale, che è del 1,99%) e quella netta, cioè quella effettivamente a carico del Ssn, del 4,92% (contro il 2,59 lombardo), mentre per i ticket i bresciani hanno sborsato un po’ di più: 26 milioni e 804 mila euro, contro 26 milioni e 482 mila (+1,20%, ma in Lombardia l’aumento medio è stato del 3,16%).
Questo  non  vuol  però  dire  che  i  bresciani,  complice  la crisi, si siano fatti curare di meno, anzi. Il numero totale di ricette, infatti, è cresciuto, del 2,58%. «Quelli che non crescono, anzi forse calano, ma di pochissimo, sono i farmaci da banco, senza ricetta - spiega Francesco Rastrelli, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Brescia e membro della commissione della Fofi, la federazione nazionale -. Sulla diminuzione della spesa in farmacia non pesa però solo il calo di prezzo, dovuto ai “generici”, ma anche un altro fattore. I farmaci “innovativi” costano sempre di più, ma non transitano più in farmacia, perché vengono somministrati direttamente in ospedale».
Il risultato è facile da intuire: mentre la spesa per i medicinali cala in farmacia, cresce negli ospedali. InItalia, da poco più di 4 miliardi di euro nel 2007, a 7 miliardi e 136 milioni  nel  2012.  Quanto  alla  tipologia,  Brescia,  spiega Rastrelli, è in linea con i dati regionali, che vedono in testa, fra gli acquisti in farmacia, i medicinali per malattie cardiovascolari (32,22% della spesa totale nel 2012: dati Federfarma), seguiti da quelli per l’apparato gastrointestinale e per il metabolismo (15,36%), per il sistema nervoso  (14,1%)  e  per  il  sistema  respiratorio  (9,01%).  La «rivoluzione dei generici» rischia di fare però una vittima: gli stessi farmacisti. «Il nostro sistema di remunerazione - spiega Rastrelli - è ancora basato su una percentuale sul prezzo del farmaco. Ma visto che i prezzi, per quel che abbiamo visto, sono in continuo calo, il sistema va cambiato e con urgenza. Ormai diverse farmacie sono in grossa difficoltà. Non solo nei piccoli paesi, ma anche nei centri storici delle città, che si spopolano a favore delle periferie». Un’idea per cambiare, i farmacisti ce l’hanno.

(quotidiano sanità)
 


Aifa ribadisce sostegno ai generici: “No a disinformazione che li ostacola”

“L’Agenzia Italiana del Farmaco è costantemente impegnata a promuovere la cultura e la penetrazione dei farmaci equivalenti nel nostro Paese. Lo fa con iniziative informative capillari rivolte alla popolazione generale attraverso i nuovi media, con la conduzione di specifici progetti dedicati alla qualità e alla bioequivalenza dei farmaci’’.
Lo scrive la stessa Aifa, in una nota pubblicata ieri sul sito istituzionale, dove si dà conto del ‘’lavoro incessante e scrupoloso di verifica e certificazione della qualità e dell’appropriatezza di tutti i farmaci, compreso gli equivalenti, che vengono prodotti e venduti nel nostro Paese, ha reso la filiera italiana del farmaco tra le più sicure del mondo occiden - tale. L’attenzione specifica che l’AIFA rivolge alla promozione dei medicinali a brevetto scaduto, al punto da farne uno dei suoi mandati istituzionali, ha portato in pochi anni a un significativo incremento d’uso di tali prodotti testimoniato dall’ultimo Rapporto OsMed ‘’L’uso dei farmaci in Italia’’: nel 2012 i farmaci a brevetto scaduto hanno rappresentato il 62,1% delle dosi prescritte e il loro consumo e’ risultato in aumento del 10,6% rispetto al 2011’’.
L’Agenzia ‘’si augura che tutti i soggetti che hanno un ruolo attivo nelle scelte prescrittive contribuiscano con lo stes- so impegno alla diffusione della cultura dei farmaci equivalenti, anche perché spiace constatare che ancora oggi ci sono soggetti che, per mancanza, ingiustificata, di conoscenze, alimentano quella disinformazione che ostacola la diffusione dei farmaci senza brevetto.”

(ordine farmacisti roma)
 


Mondo farmaceutico
Corte di Giustizia, per farmaci con ricetta legittima la vendita esclusiva in farmacia

Il divieto, previsto dalla legge italiana, di vendere in parafarmacia medicinali soggetti a prescrizione è conforme al diritto dell’Unione europea. A confermarlo  è la Corte di Giustizia europea, argomentando che la normativa italiana che consente solo alle farmacie di vendere farmaci soggetti a prescrizione medica, funzionale all’obiettivo di garantire  alla  popolazione  un  rifornimento  di  medicinali sicuro e di qualità su tutto il territorio nazionale, a tutela della salute dei cittadini, è  perfettamente legittima e conforme al diritto dell’Unione Europea. Ne dà notizia un comunicato della stessa Corte,sintetizzando il dispositivo della sentenza pronunciata ieri in Lussemburgo.
L’esito del giudizio era atteso, dopo che nello scorso settembre l’avvocato generale Nils Wahl aveva reso note le sue conclusioni in merito ad alcune cause (riunite per l’attinenza del merito) seguite a una richiesta di pronuncia  pregiudiziale, proposta dal Tar Lombardia a seguito dei ricorsi di alcuni titolari di parafarmacia,  per chiarire se la normativa nazionale italiana – che preclude al farmacista di  dispensare  medicinali  di  fascia  C  soggetti  a  prescrizione medica nelle parafarmacie – sia in conflitto con il principio di “libertà di stabilimento” definito nell’art. 49 del
Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Secondo la Corte, la vendita di medicinali soggetti a prescrizione medica in esercizi diversi dalle farmacie annullerebbe il sistema della pianificazione territoriale, causando una diminuzione della qualità del servizio che le farmacie forniscono al pubblico. Alcune farmacie potrebbero addirittura chiudere, lasciando prive del servizio farmaceutico alcune parti del territorio. La pianificazione territoriale, infatti, è finalizzata a colmare eventuali lacune nell’acces - so alle prestazioni sanitarie e a evitare una duplicazione nell’apertura  delle  strutture,  in  modo  che  sia  garantita un’assistenza sanitaria adeguata alle necessità della popolazione, che copra tutto il territorio e tenga conto delle aree geograficamente isolate o altrimenti svantaggiate Secondo un comunicato subito diramato da Federfarma a commento della sentenza, i giudici europei “hanno pienamente condiviso le argomentazione del Governo Italiano e di Federfarma a difesa di un sistema che ha sempre garantito il massimo livello di tutela della salute dei cittadini. Confidiamo che questo importante riconoscimento europeo, insieme ad altri segnali di attenzione pervenuti dal Governo” scrive ancora Federfarma “possa contribuire al rilancio e al potenziamento dei servizi offerti dalla rete delle farmacie nell’ambito del Ssn.”
Di tutt’altro tenore il commento del Movimento liberi farmacisti, che definisce la sentenza “un episodio rilevante su cui riflettere, non la fine della guerra. Finché esisteranno diseguaglianze ci sarà qualcuno che chiederà giustizia.” Per il Mnlf, l’unica cosa esatta della sentenza “è l’asserzione, peraltro scontata, che ogni Paese può liberamente scegliere il livello di garanzia della tutela della salute pubblica. Il Trattato Europeo non può essere cambiato con una sentenza, ma attraverso una battaglia interna agli organi legislativi italiani. Quella battaglia che noi continueremo a fare.”
È comunque opportuno precisare che il rinvio pregiudiziale (che consente ai giudici degli Stati membri, nell’ambito di una controversia della quale sono investiti, di interpellare la Corte in merito all’interpretazione del diritto dell’Unione o alla validità di un atto dell’Unione) non risolve la controversia nazionale. Spetta dunque al giudice nazionale  risolvere  la  causa,  conformemente  alla  decisione della  Corte.  Tale  decisione  vincola  egualmente  gli  altri giudici nazionali ai quali venga sottoposto un problema simile.

(ordine farmacisti roma)


 

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