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Notiziario n° 83

Editoriale

Farmacia Comunale

Mondo Farmaceutico


Editoriale
Innovativi in farmacia, si ma...

Quanto contenuto nella Legge di Stabilità recentemente approvata dal Senato in tema di distribuzione di farmaci innovativi nelle farmacie territoriali è sicuramente una nostra vittoria. Ma i termini in cui tutto ciò si concretizzerà, presentano più di un’ombra.
Come noto, da tempo tutto il mondo della farmacia territoriale italiana porta avanti una battaglia per un ampliamento della distribuzione in nome e per conto. Su tale ambito la situazione è eterogenea da regione a regione: in alcune aree  del  paese,  la  predominanza  della  distri- buzione  diretta  pare  essere  conseguenza  di un  certo  approccio  accentratore  della  cultura politica locale. A ciò si aggiunge l’opinione dei farmacisti  ospedalieri,  secondo  i  quali  i  colle- ghi delle territoriali non sono sufficientemente preparati  per  la  somministrazione  di  farmaci particolarmente complessi quali gli innovativi in questione. Opinione,  questa,  che Assofarm  condivide  in parte e non a caso ha avviato un programma di specifica formazione dei propri farmacisti.
Di fronte a queste contrarietà verso la distribuzione  in  nome  e  per  conto,  da  tempo  farmacie  pubbliche  e  private  producono  riflessioni e  ricerche  che  col  tempo  hanno  sempre  più avvalorato  la  bontà  della  nostra  posizione.  In sostanza, la distribuzione di farmaci innovativi attraverso  le  farmacie  territoriali  eliminerebbe quel ticket occulto fatto da costi e tempi di tra sferimento verso l’ospedale. Un costo valutato in 3 euro a confezione, che verrebbe pratica mente annullato se si potesse trovare il farmaco nella farmacia più vicina alla propria abitazione.
La Legge di Stabilità apre la strada verso questa direzione. Ma lo stesso testo affida ad Aifa la determinazione di una lista di farmaci innovativi oggetto di tale riforma. Si tratta di una soluzione tecnicamente inspiegabile e politicamente rischiosa. Nel momento in cui si accetta che la farmacia territoriale ha le competenze per la somministrazione di farmaci ad alta complessità come quelli oggi distribuiti dalle farmacie ospedaliere, non si capisce per quale motivo è necessario operare una selezione tra farmaci distribuibili e altri no. Tecnicamente, ogni farmacista e ogni farmacia potrebbero lavorare con sicurezza su ogni farmaco oggi sul mercato. Il processo di riforma della distribuzione farmaceutica in Italia perderebbe una grande occasione di successo se trasformasse l’Aifa in un terreno di negoziazione tra farmacie e Regioni. In questi anni l’Agenzia del Farmaco si è caratterizzata per il rigore scientifico e la terziarietà rispetto ai soggetti pubblici e privati del settore. Questo ruolo deve essere mantenuto integro. Per fare ciò, riteniamo che la stesura di questa lista di farmaci debba seguire strategie di politica sanitaria locale nell’interesse del cittadino, e non degradi in un tentativo di concessione alle farmacie territoriali di quei farmaci economicamente non interessanti per le Regioni.
Se  la  distribuzione  del  farmaco  innovativo  tramite  le  farmacie  territoriali  si  realizzerà secondo tali obiettivi virtuosi, servirà anche a ridare slancio alla professionalità del farmacista e al contempo a creare una nuova voce di entrata alla farmacia. Siamo insomma di fronte ad un provvedimento che apre una strada ricca di potenzialità, che però non aiuta a definire meglio i rapporti tra Regioni e farmacia, ma che addirittura ne amplia gli spazi confronto. Ciò non sarà di per sé negativo, soprattutto se contribuirà a rinnovare quanto prima la Convenzione tra Regioni e Farmacie, che si trova clamorosamente in stato di prorogatio dall’ormai lontano 1997.

Francesco Schito
Vice Presidente Assofarm

 



Assofarm e Anci: posizione condivisa su ddl stabilità

Giovedì 7 novembre Assofarm ha incontrato i vertici tecnici e politici di Anci per esporre le riflessioni del sistema farmaceutico comunale a proposito dell’articolo 15 del ddl di stabilità 2014.
In tale occasione la nostra Federazione ha consegnato il testo di un emendamento  all’articolo 15 del medesimo documento legislativo con preghiera che venga trasmesso ai Senatori provenienti dai territori in cui i membri più sensibili dell’Anci sono amministratori locali.
Anci ha inoltre assicurato che la propria posizione ufficiale e le proprie comunicazioni al Governo riguardo i servizi pubblici degli enti locali comprenderanno anche i contenuti dell’emendamento proposto da Assofarm.
Infine, la presidenza di Assofarm ha presidiato il Senato della Repubblica dove sono stati presi numerosi e positivi contatti con  Parlamentari ed  esponenti del Governo per illustrare il lavoro portato avanti a tutela degli interessi delle Farmacie Comunali.
 



Cormano (Mi): Non basta il supersconto, nessuno compra la farmacia

Nulla  di  fatto.  La  farmacia  comunale  di  Cormano  resta senza  offerte  d’acquisto  e  la  gara,  avviata  dalla  prima pubblicazione del bando di cessione, è andata deserta. Un esito che conferma, una volta di più, la crisi del settore farmaceutico e, di conseguenza, anche delle rivendite di prodotto al dettaglio.
Un primo tentativo per la cessione dello storico esercizio commerciale, sorto in città negli anni Settanta, era stato effettuato dalla Giunta Cornelli un anno fa per problemi di bilancio. Il valore del bene, quantificato da una stima peritale, era stato posto a due milioni di euro.
La  successiva  cessione  dell’area  Siai  Lerici  aveva  permesso, con l’ingresso di liquidità nelle casse comunali, di conservare la proprietà pubblica dei locali. Fino a pochi mesi fa quando, come aveva confermato recentemente l’assessore ai Servizi Sociali Alessio Andreotti, una serie di cause avevano fatto deliberare per un secondo tentativo di cessione, con una base d’asta di 1.250.000 euro.
Cifra decisamente ridotta rispetto a quella risalente a dodici mesi prima: a causa da un lato la riduzione del giro d’affari delle farmacie, con l’apertura di rivendite private anche all’interno dei grandi poli commerciali; dall’altro le inevitabili difficoltà economiche che gli enti locali stanno affrontando negli ultimi anni, con i trasferimenti statali - nella migliore delle ipotesi - procrastinati di mesi.
Il riscontro del mercato non è stato felice, almeno nel primo tentativo di bando. Nessuno, infatti, ha protocollato offerte negli uffici di Piazza Scurati. La decisione, come da prassi, è stata quella di pubblicare tempestivamente un secondo bando, con la cifra ribassata del 5%.
Una scelta dettata da motivi economici e di buon senso, come spiega l’assessore Andreotti: “Dobbiamo cercare di chiudere l’affare entro la fine dell’anno, sia per questioni di bilancio che per evitare di tenere situazioni delicate aperte”. La fiducia non manca all’interno dell’Amministrazione cittadina, come trapela dalle parole della fascia tricolore Roberto Cornelli: “Abbiamo provato a vedere quale fosse l’interesse per la farmacia. Ci risulta che esso ci sia, ma probabilmente non a quel prezzo. Aspettiamo la scadenza del secondo bando”. Le polemiche sulla parafarmacia, anche a causa della campagna elettorale che si avvicina inesorabilmente, sono scoppiate sui principali social network da parte dell’opposizione di centrodestra. “La farmacia è stata rimessa in vendita dopo poco più di un anno con una perdita di 750mila euro nella base d’asta – il j’accuse di Michele Viganò, capogruppo di minoranza -. Per noi quella struttura resta una risorsa importante, anche per il ruolo sociale che ricopre per la città. Non andrebbe ceduta”.
 



Assofarm ad Aifa: Distribuzione Diretta e Nuova Remunerazione

Distribuzione Diretta e Nuova Remunerazione sono stati i temi di maggiore importanza nell’incontro avutosi ieri mattina tra il Presidente di A.S.SO.FARM. Venanzio Gizzi e il Direttore Generale di Aifa Luca Pani. Le posizioni di A.S.SO.FARM. al riguardo sono note da tempo, e l’incontro con il Professor Pani ha avuto lo scopo di stimolare ulteriormente il dibattito nazionale sul primo tema, e sensibilizzare Aifa sull’urgenza per una corretta attuazione della Remune- razione.
Secondo la Federazione Nazionale delle Farmacie Comunali, per la pratica della Distribuzione Diretta non è dimostrata alcuna maggiore efficienza rispetto ad altre soluzioni. È invece certo che tramite la distribuzione diretta si sottraggono risorse economi- che alle Farmacie territoriali e soprattutto si costringe il cittadino a recarsi presso la Farmacia ospedaliera. Se lo stesso cittadino potesse trovare gli stessi farmaci nella Farmacia più vicina a casa propria, risparmierebbe tempo e denaro.
Riguardo la riforma della Remunerazione, A.S.SO.FARM. teme che si possa realizzare una riformamancata. Ciò sia per quanto riguarda i tempi, sia per i contenuti. “Riteniamo che non siano più possibili ritardi e tentennamenti, e siamo altresì convinti che la definizione della Nuova Remunerazione non possa avvenire a livello regionale. La Nuova Remunerazione deve essere rea - lizzata quanto prima perché essa è il perno attorno al quale muterà il quadro delle risorse disponibili e dei servizi erogabili dalle Farmacie. Inoltre pensiamo che, pur nel rispetto del federalismo regionale, si debbano contrastare provvedimenti che rischiano di degradare il principio di eguale diritto all’assistenza sanitaria pubblica per tutti i cittadini italiani”, ha dichiarato il PresidenteVe- nanzio Gizzi al termine dell’incontro.
“Entrambi, distribuzione e remunerazione, sono strumenti con i quali intendiamo rilanciare la Farmacia italiana, chiedendo per essa nuove risorse a fronte però dell’erogazione di servizi che da un lato possano contribuire alla riduzione della spesa sanitaria nazionale nel suo complesso, e dall’altro possano offrire servizi sanitari più efficienti ed efficaci al cittadino”, conclude il Vice

Presidente di A.S.SO.FARM.
Francesco Schito.

 


Farmacie comunali
Farmacie comunali: a Trieste liste di nozze per sopravvivere

C’è  una  coppia  a Trieste  che  per  festeggiare  i  50  anni di matrimonio non ha voluto da parenti e amici cristalli, argenti o quadri, ma ha fatto una lista di nozze assolutamente particolare. In farmacia. Cari, ci servono garze, pastiglie e shampo. Ma nella stessa farmacia si possono fare “liste” anche per nascite e battesimi. Un biberon, un pannolino, un giochino o anche più. Ci sono altri clienti però  che  buttano  l’occhio  su  offerte  altrettanto  speciali: medicine “last minute”, a prezzo stracciato. E qualche altro va a comprare il latte artificiale per il bebé perché lo sconto è garantito, così come per i bambini fino a 12 anni e per gli over-65, per chi cerca creme e cosmetici in genere. È il nuovo profilo delle due farmacie comunali, “Al Cedro” in piazza Oberdan 2 e “al Cammello” in viale XX Settembre 6, che con novembre hanno ampliato l’orario di apertura e che sono sempre più “integrate” nelle attività dell’assessorato alle Politiche sociali cui sono state affidate dopo un periodo in cui, guadagnando non abbastanza, erano finite nel mirino del sindaco Cosolini, quasi propenso a venderle.
Non lo ha fatto, le due farmacie non sono in perdita, hanno un fatturato che l’assessore Laura Famulari quantifica in 1 milione all’anno circa, e tutto il guadagno va al Comune per nutrire i servizi che eroga, tanto che lo slogan “pubblicitario” che è stato pensato per “Cedro” e “Cammello” in questa serie di azioni di puro marketing è molto esplicito.
Non solo “Promozioni”, “sconti”, “Cup” ma un fumetto che ricorda: “Se compri nella farmacia comunale investi nei servizi pubblici e nei servizi sociali del tuo territorio!!”. «Le  farmacie  comunali  apposta  non  sono  state  date  in carico all’assessorato al Commercio - racconta Famulari -, le abbiamo dotate di funzioni sociali, per noi sono assieme alle tariffe dei servizi l’unica fonte di reddito. Ma non è solo questo: le vetrine vengono realizzate con manufatti dei centri diurni per disabili (la Barcolana, e adesso si stanno preparando quelle natalizie), e i loro prodotti vengono regalati come “gadget” oltre una certa spesa. La lista degli sconti - aggiunge l’assessore - è stata decisa per andare incontro alle fasce economiche più deboli in città».
Così ci si è inventati perfino il “last minute”, quello che market  alimentari  cominciano  a  fare  seguendo  le  indicazioni di Andrea Segré e del suo “Last minute market” di cui Trieste è capofila in Italia. «Le medicine non sono proprio sotto scadenza - tranquillizza l’assessore -, ma si avvicinano alla data. Vendendole in offerta risparmiamo anche le spese di eliminazione del “rifiuto speciale”».
Entro l’anno dovrebbero essere annunciati altre promozioni e altri servizi di ambito sociale oltre a quelli garantiti adesso dalle due farmacie “in house”.

(il piccolo)

 



Farmacia comunale in vendita, ma Vasto può averne altre 4

Una perdita di circa 4mila euro l’anno. Per questo la farmacia comunaleHistonium viene messa in vendita dal Co- mune di Vasto. Dopo l’approvazione del bilancio, verrà attivata la procedura di valutazione del valore dell’attività, affidata a un professionista individuato attraverso il bando pubblicato nei mesi scorsi dall’amministrazione Lapenna.
A lungo osteggiata a causa di interessi privati che hanno trovato terreno fertile in alcuni settori della politica, la strut- tura è entrata a pieno regime 8 anni fa sulla circonvallazione Istoniense, in una zona che ha vissuto una forte espan- sione edilizia e una conseguente crescita del numero degli abitanti. L’obiettivo era calmierare i prezzi, a beneficio della collettività. Ma farmacia non è riuscita a produrre utili, nonostante la qualità dei servizi e la professionalità dei 3 farmacisti (una di loro attualmente è in maternità) e dei due commessi, i cui stipendi costano alle casse municipali circa 200mila euro l’anno. Le perdite non solo elevate, si aggirano infatti sui 3-4mila euro annui, ma tanto basta, in un periodo di magra per le pubbliche amministrazioni, a spingere il Comune a deciderne la privatizzazione: inserita già da un anno nell’elenco dei beni pubblici da alienare, la Histonium verrà venduta al miglior offerente, garantendo possibilmente la salvaguardia dei 5 posti di lavoro.
Altre 4 farmacie - Ma la legge che regola il settore consente l’apertura a Vasto (che ha da tempo superato i 40mila residenti) di altre 4 farmacie: è stato, infatti, ridotto il parametro in base al quale se ne poteva aprire una ogni 4mila abitanti. Al momento, però, è tutto bloccato perché la Regione tarda a dare il via libera.

( ZonaLocale.it)
 



Bolzano, la nuova farmacia

«Siamo  riusciti  a  mantenere  l’  impegno  che  avevamo assunto  nei  confronti  di  questo  nuovo  importante  rione della città e come assessore comunale alle attività sociali non posso che essere molto soddisfatto». Il commento di Mauro Randi è esplicito: lo spostamento in zona Firmian della farmacia comunale Perathoner, che apre i battenti questa mattina in via Puccini, è una tappa importante per il completamento dei servizi essenziali di cui il nuovo rio- ne dev’essere dotato.
Sotto  questo  profilo  la  soddisfazione  dell’assessore  è piena. «Anche perchè - puntualizza l’assessore - è una farmacia che avrà una caratteristica particolare e cioè di avere all’interno un ambulatorio infermieristico dell’azien- da sanitaria ad indirizzo pediatrico. Non dimentichiamo- ci che il rione è abitato da giovani coppie che hanno un buon numero di figli e questo non può che fare molto pia - cere all’amministrazione ed anche a me personalmente».
Solo  successivamente,  dunque,  si  verificherà  se  implementare altri tipi di servizi curati dall’azienda sanitaria che ha offerto una piena collaborazione. «E’ la prima farmacia in provincia ad offrire un servizio di questo genere - ricorda ancora l’assessore Randi - ma credo che anche a livello nazionale siamo tra i primi ad offrire questo servizio combinato».  Per  il  rione  di  Firmian,  dunque,  una  tappa importante. «Sicuramente - ammette l’assessore - perchè tutto sommato quella zona della città era un po’ sprovvista di servizi. Ora un po’ alla volta ci stiamo installando in maniera ben strutturata anche in quel quartiere». L’amministrazione  comunale,  dunque,  sta  proseguendo  nel progetto che dovrebbe portare in tempi ormai abbastanza rapidi alla normalizzazione dei servizi previsti. «Dovrebbe ormai essere imminente anche l’apertura del cantiere per la costruzione del centro anziani - ricorda ancora l’assessore Randi - Si tratta di una struttura che sorgerà a fianco alla parrocchia al posto di quel famoso buco con acquitrino che aveva tanto fatto discutere la scorsa estate per la presenza di acqua e di zanzare. Anche lì siamo ormai ad un passo dall’avvio dei lavori. E anche in quel caso la nuova  struttura  verrà  organizzata  in  collaborazione  con l’azienda sanitaria con l’apertura di altri ambulatori a disposizione dei residenti più anziani».
«L’implementazione dei servizi nel rione di Firmian - ha concluso ieri l’assessore Randi - è uno dei tanti traguardi che questa amministrazione comunale ha raggiunto».

(Al- toadige.geolocal.it)
 



Cuneo: dibattito sulle farmacie

“Per le nuove nomine alle farmacie comunali si mettano da parte le logiche di parte”. Lo chiede il Partito democratico a Cuneo, che in un comunicato a firma del nuovo segretario di Circolo cittadino Gerardo Pintus, sostiene: “Le dimissioni di cui si discuteva un mese fa purtroppo sono arrivate. Un’azienda importante, come quella delle Farmacie Comunali di Cuneo, non può rimanere in una sorta di limbo per così tanto tempo, prima di capire se il suo vertice amministrativo è ancora, e tutto, nelle piene funzioni esecutive”.
“Noi - dicono dal Pd -, lo abbiamo detto più volte, riteniamo che un’azienda partecipata sia prima di tutto un’azienda, appunto. Per questo, mesi fa, avevamo chiesto la riconferma della squadra dirigente, a cui si era arrivati dopo un percorso di risanamento della società, con l’intento di proseguire nell’azione di rilancio avviata. E per lo steso motivo eravamo preoccupati delle voci di disimpegno e dimissioni che sentivamo il mese scorso”. “Ora, il Comune dovrebbe procedere alla nomina dei nuovi vertici ed all’individuazione della nuova forma di management che guiderà la struttura - prosegue il comunicato.
Chiediamo che la scelta si determini sulla base della valutazione e della valorizzazione delle competenze dei nuovi dirigenti, e sia ispirata a criteri, per quanto riguarda la forma di gestione, improntanti alla più ampia collegialità, dato che già altre volte si è pagata la scelta dell’individuazione di unico amministratore per strutture così complesse. Infine, per noi  le  Farmacie  Comunali  sono  un  bene  prezioso,  non una  realtà  da  governare  con  l’occhio  rivolto  solamente alle ragioni di bilancio, ma anche agli interessi sociali e alla  funzione  che  queste  svolgono  in  un  settore  fondamentale.  Siamo  per  la  loro  valorizzazione  e  non  per  la dismissione, come alcune forze politiche da tempo predicano, e proprio per questo vogliamo che le nuove nomine siano sottratte alle logiche del bilanciamento politico, del rispetto degli equilibri di maggioranza, ma tese al solo ed esclusivo interesse dell’azienda.  
Lo diciamo chiaramente: un patrimonio così importante per la città, non può essere trattato come camera di com- pensazione politica, ma bisogna individuare una compagine  dirigente  capace,  competente,  disposta  a  lavorare per il bene dell’azienda e che creda fortemente e convintamente nell’importanza e nell’imprescindibilità della sua natura  patrimonio  pubblico  e  nella  sua  imprescindibile funzione per la Città e i cittadini”. 

(La Stampa)
 



Novi Ligure: dismissione totale o gestione in economia?

Dismissione totale o gestione in economia. Queste solo le sole prospettive rimaste alla Farmacia Comunale di via Verdi. La giunta ha avviato l’annunciata procedura di liquidazione della società Noviservizi che si occupa della gestione della farmacia pubblica. Facile prevedere che sui programmi di partiti e liste civiche, sia di destra che di sinistra, proprio la farmacia sarà un banco di prova per le elezioni amministrative dell’anno prossimo.
“La farmacia non rende, questa è la verità – ribadisce l’assessore al Bilancio, Germano Marubbi – I conti non inducono a pensare a una futura gestione pubblicaanche se, dopo la liquidazione di Noviservizi, la palla passerà alla prossima amministrazione. La dismissione della società è stata determinata dalla legge nazionale, poiché il Comune possiede già diverse partecipazioni in varie società come Acos, Csr e Cit. Presumo che non se ne riparlerà prima della seconda metà del 2014. La partita per il momento sarà giocata sul pareggio dei conti, ma sotto questo aspetto non ci saranno problemi, poiché anche Noviservizi vanta crediti nei confronti del Comune. In questi giorni, comunque, dovrebbe essere nominato il liquidatore.
Non è il caso dover forzare verso una liquidazione anticipata, giocata sui tempi, poiché non sarebbe giusto decidere in fretta sulla ‘questione farmacia’, quando la soluzione potrebbe essere trovata e decisa dal prossimo governo cittadino”. Non decidere subito, però, potrebbe causare imbarazzi sulla costituzione delle alleanze elettorali. Forse definitivamente “scaricata” dal centrosinistra, la sinistra radicale novese continua a puntare sulla gestione in economia della farma- cia, da parte del Comune. Esattamente come avviene per la mensa scolastica. Anche il Movimento 5 Stelle starebbe predisponendo un piano di salvataggio pubblico per la Farmacia Comunale. I grillini potrebbero trovare una sponda “a sinistra” o nella lista civica “20 per Novi”, formata prevalentemente da personaggi dell’Italia dei Valori.
“La farmacia non produce profitti soddisfacenti e le gestioni pubbliche non possono essere economiche – conclude Marubbi – Quindi la prossima amministrazione, tutto potrà decidere, anche di venderla, tranne che farla gestire a Noviservizi”. Intanto si chiede la pubblicazione del rendiconto annuale della farmacia che avrebbe dovuto essere divulgato a settembre.

(novionline.net)
 



Psicologo nelle Farmacie Comunali

Il progetto “lo Psicologo in Farmacia” è un’idea nata dalla Presidenza delle Farmacie Comunali e il Centro per la Famiglia di Brindisi. La legge 69 del 2009 e successivo decreto legislativo, ha permesso alle Farmacie di diventare dei veri e propri servizi polifunzionali ad alta valenza socio-sanitaria e fornire quindi servizi altamente professionali finalizzati a promuovere il benessere delle persone.
Altre realtà in tutta Italia che hanno già sperimentato simili progetti hanno dimostrato quanto sia stato efficace intercettare una richiesta finora quasi totalmente inespressa da parte dei cittadini relativa il supporto psicologico. Tra le altre cose la crisi socioeconomica che ha colpito la nostra società ha infatti generato il paradosso di una crescente necessità di supporto psicologico dovuto all'abbassamento del tenore di vita combinato ad una minore possibilità economica da investire per arginare questo disagio.
L’idea fondamentale consiste nel fornire al cittadino, attraverso un luogo così familiare e professionale come la Farmacia Comunale, un servizio di consulenza e supporto psicologico totalmente gratuito per il cittadino al fine di rispondere e contrastare il crescente disagio psicosociale che caratterizza la nostra attuale società.
Nello specifico le Farmacie Comunali offriranno un servizio su prenotazione di 2/3 consulenze gratuite per i cittadini maggiorenni, forniti dal dr. Davide Ricco e dr.ssa Rosanna Isnardi del Centro per la Famiglia di Brindisi. Verrà proposto un Punto d’Ascolto Psicologico, un servizio d’ascolto, orientamento e sostegno psicologico con particolare attenzione alle problematiche familiari e ai disagi dell’area educativa e relazionale. Saranno garantiti incontri con lo psicologo, gratuiti aperti a tutti e con cadenza quindicinale nella sede di ogni singola farmacia.
Infine tra le numerose iniziative delle Farmacie Comunali ricordiamo che Novembre è il mese dell’esame gratuito del Colesterolo. Per usufruire del servizio sarà sufficiente prenotarsi recandosi presso la sede di V ia Grazia Balsamo n°2.


(brindisera)
 


Farmacie Comunali di Reggio Emilia vincono il premio Fonservizi

Lo scorso 21 ottobre a Roma presso FONSERVIZI (Fondo Formazione Servizi Pubblici Industriali) il progetto for- mativo presentato  dall’Azienda Speciale Farmacie Comunali  Riunite  di  Reggio  Emilia    è  stata  premiato  tra  i progetti finanziabili a mezzo  conto formazione aziendale  attraverso il sistema dei fondi paritetici interprofessionali
Il progetto formativo, svoltosi durante la scorsa primavera,    si  compone  di  due  moduli;    il  primo  mira  a  poten- ziare e valorizzare le competenze trasversali dei Direttori delle Farmacie aziendali con particolare riferimento alla gestione  dei  collaboratori  mentre  il  secondo,  rivolto  al personale operativo delle farmacie (farmacisti e non),   è stato incentrato sulla relazione con il cliente.  L’obiettivo di questo percorso  è  valorizzare l’aspetto di ascolto dei bisogni del “cliente-utente” della farmacia, utile ad esprimere maggiormente il valore professionale del “consiglio in fase di vendita”
La formazione delle risorse umane dell’Azienda FCR rappresenta da sempre una delle principali leve per favorire lo  sviluppo aziendale e la crescita interna.
Farmacie Comunali Riunite  è l’azienda speciale di proprietà  del  Comune  di  Reggio  Emilia  nata  nel  1903  che oggi  gestisce  24  farmacie  di  proprietà  e    2  magazzini all’ingrosso di prodotti farmaceutici; svolge inoltre servizi consulenziali-gestionali per conto di terzi nell’ambito della distribuzione farmaceutica e gestisce  parte dei settori socio assistenziali e socio educativi del Comune di Reggio Emilia. FCR occupa circa 280 dipendenti e produce un fatturato annuo di oltre 150 milioni di Euro.
Fonservizi  è il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale  per  la Formazione  Continua  nei   Servizi    Pubblici  Industriali;  nasce a seguito dell’Accordo Interconfederale sottoscritto il 5  Luglio 2010 tra l’organizzazione datoriale Confservizi  (Confederazione dei Servizi Pubblici Locali - ASSTRA,  FEDERAMBIENTE,  FEDERUTILITY )  e    le organizzazioni sindacali dei lavoratori CGIL,  CISL,  UIL.
Il Fondo Fonservizi promuove e finanzia, secondo le modalità delineate dall’Art. 118 della Legge n. 388/2000, sostenendone la realizzazione, piani formativi presentati da tutte le imprese che aderiscono al Fondo, concordati tra le Parti coerentemente con la programmazione regionale e con le funzioni di indirizzo attribuite in materia al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
 


Cinisello  Balsamo:  compleanno Asilo Nido raggio sole

Il 16 novembre si è consumato il decimo compleanno per l’asilo nido “Raggio di sole” di Cinisello Balsamo, che for- nisce il suo servizio alla cittadina Lombarda.
Il Nido “Raggio di Sole” è nato nell’ambito della trasforma- zione dell’Azienda Municipalizzata Farmacie, nel 2003, in un’Azienda Multiservizi, che ha accolto, anche, il servizio Mensa, prima gestito dal Comune di Cinisello Balsamo.
La scelta fatta è stata quella di creare un asilo nido che avesse gli stessi standard qualitativi e le stesse rette degli altri asili nido comunali, gestito dall’Azienda Multiservizi e Farmacie il Nido che avesse un nuovo modo di vivere le esigenze e i ritmi di una famiglia moderna, attraverso soluzioni innovative. Le implicazioni di tale scelta, sono state quelle di fornire un servizio importante come quello di un nido ma svincolato dai limiti legati ai tagli e alle ne- cessità dei bilanci comunali.
Inizialmente il Comune ha fatto un importante investimen- to, per accogliere tutte le richieste dell’ASL che tenevano conto degli standard di sicurezza. Tali standard sono stati mantenuti anche tutti questi dieci anni.
Da subito l’asilo è andato a pieno regime accogliendo su- bito quarantaquattro bambini e assieme ai loro genitori è stato scelto il nome dell’asilo “Raggio di Sole”.
Ora i posti sono cinquantadue e, dopo una serie di pro- blemi burocratici, si è riusciti ad avere, nel mese di set- tembre, l’autorizzazione dall’ASL per altri otto posti. Le educatrici, tutte a tempo indeterminato, sono dodici.
Professioniste selezionate accuratamente e si sottopon- gono a continui corsi di aggiornamento. Il team è diretto da una coordinatrice, la dott.ssa Cento, pedagogista.
I pasti per i bambini sono preparati direttamente presso l’asilo  da  personale  di  un’azienda  esterna.  Un  grazie  è stato rivolto, anche, all’ausiliare dei servizi. Tutti gli anni è chiesto ai genitori dei bambini il grado di soddisfazione  del  servizio  offerto.  I  risultati  sono  stati sempre eccellenti.
Nel mese di novembre 2011, il Comune ha conferito all’A- zienda Multiservizi e Farmacie (azienda speciale) l’immo- bile e gli arredi del nido.
Nel mese di agosto 2012, in seguito alla trasformazione dell’Azienda  Multiservizi  e  Farmacie  e  il  relativo  confe- rimento  del  ramo  d’azienda  Farmacie  alla  neo  costitui- ta Azienda  Multiservizi  Farmacie  S.p.a.,  il  nido  “Raggio di Sole” è gestito dall’azienda che ha assunto il nome di “Azienda Speciale Nido”.
 



Senigallia: farmacie comunali semi-privatizzate, l’ipotesi scalda il dibattito politico

Farmacie comunali semi privatizzate. E’ questa la strada che il Comune di Senigallia sembrerebbe intenzionato a per- correre nei prossimi mesi.
Con un duplice scopo: da un lato, poter ridurre i costi delle attività comunali facendo entrare i privati in una società mista e cedendo il 40% delle quote. Dall’altra parte per poter risparmiare qualcosa e aprire una terza farmacia pubblica- privata al Centro commerciale Il Maestrale, al Cesano di Senigallia.
L’ipotesi ha subito suscitato un grande clamore politico e sindacale per le conseguenze che potrebbero ricadere sul servizio reso, sui costi e sull’aspetto occupazionale. Fra i sette dipendenti delle farmacie comunali cresce la preoccupa- zione per un passaggio – probabilmente irreversibile – con un’esternalizzazione del servizio e del personale.
Preoccupazione anche politica sollevata in Consiglio Comunale, ma il passaggio – prima della gara pubblica – sarà obbligatoriamente quello della Commissione e del Consiglio, come garantiscono i vertici della maggioranza. Nel frat- tempo si studia la redditività di ogni possibile mossa per poter far risparmiare all’ente risorse che in questo periodo sono sempre più introvabili.

(senigallianotizie)
 


Venezia, tre farmacie falliscono tra crisi e calo dei fatturati

Due farmacie hanno dichiarato il default, una è in procinto di farlo e altre 12 sono in difficoltà. Questo il bilancio che si presenta in provincia di Venezia, stando ai dati riferiti dal presidente dei titolati Celso Giacomo Pancino. Un bilancio che rischia di impoverirsi ulteriormente «sia per il continuo calo dei fatturati sia per il costante aumento degli obblighi burocratici che fanno salire i costi».
Oggi, denuncia Pancino «una ricetta medica ha perso in valore dai 10 ai 12 euro a fronte di un aumento del numero di ricette che riceviamo, il che significa un aumento del carico di lavoro da svolgere che coinvolge personale ma sempre meno fatturato con cui coprire i costi. Soprattutto» aggiunge «per le farmacie del centro storico dove affitti e mutui sono molto alti. La farmacia è cambiata, oggi è diventata un’impresa e come tale va gestita, ma se il calo del valore per ricetta ha raggiunto importi così alti, diventa sempre più difficile far quadrare i conti, anche nelle gestioni virtuose». A  questa  situazione  già  critica,  spiega  inoltre Pancino, «con 16 farmacie in più rispetto al quorum dei 3.300 abitanti, si somma anche l’apertura di una nuova farmacia, di gestione del Comune, in un centro commerciale.
Legittima, secondo i criteri dettati dalla legge Monti, ma che di fatto mette in difficoltà le farmacie che insisto - no nel raggio di 20km, corrispondenti al bacino di utenza del centro commerciale». Una situazione abbastanza generalizzata  in  Veneto,  aggiunge Alberto  Fontanesi,  presidente regionale di Federfarma, in cui «i fallimenti e le chiusure sono il sintomo di quanto sta accadendo su tutto il territorio  nazionale.  Confermato  da un dato nazionale dei distributori, secondo cui ci sono 3.000 farmacie in difficoltà nei pagamenti dei fornitori».

(Farmacista33)
 



Farmacie spagnole al collasso per l’ingresso del capitale

Il  decentramento  esasperato,  con  una  farmacia  ogni 2.300 abitanti, e i tagli lineari. Sono queste le principali ragioni della crisi della farmacia spagnola. Ma a rendere la situazione peggiore rispetto all’Italia è l’ingresso del capitale. A scattare la fotografia la responsabile per i Rapporti internazionali dell’Ordine dei farmacisti spagnoli, Sonia Ruiz Moràn, intervenuta a PharmEvolution, l’evento dedicato alla farmaceutica che si è concluso il 27 ottobre, durante il convegno di Federfarma Sicilia.
Il sistema della farmacia rischia il collasso e la causa è attribuibile al- l’«ingresso del capitale nella farmacia spagnola» ha spiegato Ruiz Moràn «al decentramento esasperato con una farmacia ogni 2.300 abitanti e ai tagli lineari effettuati dal nostro Governo. Facendo un confronto va meglio in Italia che non ha ceduto al fascino delle multinazionali. Nelle farmacie spagnole in passato l’ingresso del capitale era ammesso fino al 25%, ora si può arrivare fino al 49%.
Eppure nemmeno questo è servito a salvaguardare il nostro sistema e oggi il 20% delle farmacie spagnole detiene il 40% del fatturato totale». «La situazione della farmacia spagnola»  ha  aggiunto  il  vicepresidente  di  Federfarma nazionale e presidente di Federfarma Catania Gioacchino Nicolosi«conferma i nostri timori, e cioè che l’ingresso del  capitale  non  servirebbe  a  salvare  la  farmacia  dalla crisi, anzi aumenterebbe le disparità perché il capitale investe  dove  trova  riscontro  economico,  senza  contare  il rischio di snaturare la professione del farmacista che è anzitutto impegno e dedizione».

(farmacista33)
 


Spesa  ospedaliera,  Siviero  (Aifa):  migliori  sinergie  per  un maggiore controllo

«Per un maggiore controllo della spesa farmaceutica ospedaliera occorre sviluppare sinergie simili a quelle che medici di famiglia e farmacisti hanno realizzato a livello territoriale». Lo sottolinea a Farmacista33 Paolo Siviero(foto) direttore del Centro Studi dell’Aifa commentando il dato sulla spesa farmaceutica ospedaliera e il suo continuo sforamento. «Il tetto sulla spesa ospedaliera» spiega Siviero «è notoriamente inadeguato. Si è passati dal 2,4% del 2012 al 3,5% del 2013 che comunque non arriva a coprire quella che è l’effettiva necessità. Ma lo stesso ministero dell’Economia e delle Finanze aveva preannunciato uno sforamento per il 2013. Ciò premesso» continua il rappresentante dell’Aifa «bisogna anche dire che la spesa farmaceutica ospedaliera non era sottoposta a tetto, e l’eventuale inadeguatezza prescrittiva può essere corretta proprio grazie all’introduzione di un tetto di riferimento, che potrebbe favorire nel tempo comportamenti più virtuosi».
C’è però anche il capitolo innovazione che, come spiegato dal direttore generale dell’Aifa Luca Pani al recente Congresso Sif, con molecole “personalizzate” è destinato a subentrare al modello blockbuster ormai sul viale del tramonto e impatterà in maniera sempre più rilevante sulla spesa. «È evidente» sottolinea l’esperto «che la spesa ospedaliera è quella su cui insistono di più le innovazioni e quindi c’è da attendersi un fabbisogno sempre più consistente». Da questo punto di vista Aifa mette in campo nuovi strumenti come, per esempio, i modelli di valutazione dell’innovatività terapeutica che consentono di valutare l’efficacia terapeutica e l’effettivo rapporto beneficio/costo dei farmaci. «Uno strumento di trasparenza e chiarezza necessario, ma non è il solo» spiega «anche con le Regioni bisogna sviluppare un dialogo all’insegna della trasparenza per evitare differenze regionali nell’accesso ai farmaci e duplicazioni a livello regionale». In chiusura Siviero rivolge un plauso al ruolo svolto dai farmacisti territoriali nel controllo della spesa.
«Ospedaliera e territoriale sono due tipologie di spesa profondamente diverse e difficilmente comparabili ma il ruolo svolto dai farmacisti territoriali è sicuramente importante e ancora di più lo sarà con l’avvento della farmacia dei servizi» conclude. 

(farmacista33)
 



Toscana, sempre più farmacie a rischio default. Federfarma: situazione complicata da politica regionale

Il 10% delle farmacie toscane, un centinaio circa, a rischio default e 250 almeno in situazione pesantemente problematica. È sulla base di questi numeri che Marco Nocentini Mungai, presidente di Federfarma Toscana, ribadisce il fermo no dell’associazione alle iniziative di distribuzione diretta che si stanno diffondendo nella Regione e che l’assessore alla Sanita Luigi Marroni ha rivendicato come legittime in un’intervista a Farmacista33.
Il riferimento è a Siena, dove è partita la sperimentazione di un servizio postale di recapito a domicilio dei farmaci e a Pisa, dove ha preso il via un servizio analogo con Farexpress come partner. Ma non sono le sole iniziative del genere in una Regione che, da tempo, spinge verso soluzioni di distribuzione diretta. «Queste iniziative non servono» sottolinea Nocentini Mungai «perché la spesa è già sotto controllo, perché non sono utili e soprattutto perché creano problemi alle farmacie, che rischiano di essere messe in seria difficoltà. Il senso, infatti, è quello di scavalcare le farmacie che sono già in una situazione finanziaria pesantissima. Basti pensare» dice il presidente dei titolari toscani «che ci sono state 10 richieste di concordato preventivo al Tribunale, delle quali siamo a conoscenza. Certo la colpa non è solo della distribuzione diretta, ma di sicuro queste iniziative non sono di aiuto».
A turbare il sonno dei farmacisti toscani poi ci sono le Case della Salute, anche se in questo caso si tratta di «una preoccupazione prospettica» precisa. Ci sono vie di uscita a questo braccio di ferro con la Regione? «Il dialogo con l’assessore è continuo» dice Nocentini Mungai «ma sul fronte della distribuzione diretta non c’è dialogo. Anzi, le iniziative si intensificano. Non abbiamo intenzione di stare a guardare» conclude. «Per questo ci sono aperte impugnative al Tar, laddove possibile, ma stiamo anche seriamente valutando di intraprendere altre forme di protesta come per esempio la cessazione di servizi per le Asl, come i Cup». (farmacista33)
«Per un maggiore controllo della spesa farmaceutica ospedaliera occorre sviluppare sinergie simili a quelle che medici di famiglia e farmacisti hanno realizzato a livello territoriale». Lo sottolinea a Farmacista33 Paolo Siviero(foto) direttore del Centro Studi dell’Aifa commentando il dato sulla spesa farmaceutica ospedaliera e il suo continuo sforamento. «Il tetto sulla spesa ospedaliera» spiega Siviero «è notoriamente inadeguato. Si è passati dal 2,4% del 2012 al 3,5% del 2013 che comunque non arriva a coprire quella che è l’effettiva necessità. Ma lo stesso ministero dell’Economia e delle Finanze aveva preannunciato uno sforamento per il 2013. Ciò premesso» continua il rappresentante dell’Aifa «bisogna anche dire che la spesa farmaceutica ospedaliera non era sottoposta a tetto, e l’eventuale inadeguatezza prescrittiva può essere corretta proprio grazie all’introduzione di un tetto di riferimento, che potrebbe favorire nel tempo comportamenti più virtuosi».
C’è però anche il capitolo innovazione che, come spiegato dal direttore generale dell’Aifa Luca Pani al recente Con- gresso Sif, con molecole “personalizzate” è destinato a subentrare al modello blockbuster ormai sul viale del tramonto e impatterà in maniera sempre più rilevante sulla spesa. «È evidente» sottolinea l’esperto «che la spesa ospedaliera è quella su cui insistono di più le innovazioni e quindi c’è da attendersi un fabbisogno sempre più consistente». Da questo punto di vista Aifa mette in campo nuovi strumenti come, per esempio, i modelli di valutazione dell’innovatività terapeutica che consentono di valutare l’efficacia terapeutica e l’effettivo rapporto beneficio/costo dei farmaci. «Uno strumento di trasparenza e chiarezza necessario, ma non è il solo» spiega «anche con le Regioni bisogna sviluppare un dialogo all’insegna della trasparenza per evitare differenze regionali nell’accesso ai farmaci e duplicazioni a livello regionale». In chiusura Siviero rivolge un plauso al ruolo svolto dai farmacisti territoriali nel controllo della spesa.
«Ospedaliera e territoriale sono due tipologie di spesa profondamente diverse e difficilmente comparabili ma il ruolo svolto dai farmacisti territoriali è sicuramente importante e ancora di più lo sarà con l’avvento della farmacia dei servizi» conclude. 

(farmacista33)
 


Mondo farmaceutico
Tonio Borg (Ue): “Le ricette italiane saranno valide anche in Francia o in Germania”

“L’Italia avrebbe il compito essenziale di far da traino per tutte le problematiche della salute per i paesi del Mediterraneo: è la sua vocazione e l’Ue si attende che la interpreti con decisione”. Ad affermarlo è il commissario per la Salute dell’Ue, Tonio Borg, in un’intervista pubblicata sull’ultimo numero di AboutPharma and Medical Devices. Una responsabilità grande e a cui è difficile rispondere. Perché il contesto Mediterraneo è anche quello gravato dal fenomeno dell’immigrazione, con i suoi morti in mare e i suoi sopravvissuti che vivono in condizioni di disagio e precarietà nei centri di accoglienza sparsi nel Sud d’Italia. Anche per questo parlare di Unione Europea è per molti impossibile.
Troppe diversità tra i tanti Paesi che la compongono, e come si fa a mettere insieme Scandinavia e Mediterraneo, Carpazi e Pirenei? Per Tonio Borg è possibile: “Per estrazione culturale e politica io sono un sostenitore della  sussidiarietà  –  afferma  nell’intervista  –  e  penso  che soprattutto  nell’ambito  della  salute  occorra  armonizzare il necessario centralismo e gli elementi di sussidiarietà: dove non si può combattere la battaglia da soli, essere cittadini  europei  deve  risultare  un  evidente  vantaggio”. Perché Europa “non è solo crisi, ma anche difesa della salute”.
Questo  non  significa  che  ogni  Paese,  individualmente, non debba fare la propria parte. E secondo Borg non ci si può neanche aspettare che le riforme “siano a costo zero”. Ma “senza riforme radicali i sistemi non sono più sostenibili”. La soluzione è “puntare a farle senza ricorrere a tagli selvaggi”. E puntare all’e-health, che secondo Borg rappresenta “uno strumento strategico di risparmio.
L’E-Health Network avviato dall’Ue può diventare un motore di contenimento di costi, però occorre crederci tutti”. Il problema, secondo il ‘ministro della Salute Ue’, sta anche nel fatto che “i ministri della salute si vedono due volte l’anno, mentre quelli dell’economia lo fanno ogni mese: non si potrebbe intensificare il calendario? Riusciremmo così ad interloquire con più forza con gli altri settori politico-decisionali”.
Le  cose  da  fare,  d’altra  parte,  sono  tante.  Epatiti  virali, diabete, dipendenze e soggetti deboli, ad esempio, che “sono al centro delle nostre attenzioni. Lo sforzo congiunto di clinici, governi, agenzie regolatorie e pazienti deve farci abbreviare i tempi di risposta: più siamo veloci, più vite vengono salvate”. D’altra parte, l’aviaria e la febbre suina hanno già dimostrato, secondo Borg, che non tutte le battaglie possono essere vinte se condotte individualmente. “I vari tipi di minacce per la salute possono essere affrontati con una strategia uniforme a livello dell’Ue”.
Ma  il  vantaggio  di  essere  cittadini  europei,  secondo  il commissario alla Salute Ue, non risiede solo nelle grandi minacce.  “La  direttiva  transfrontaliera,  entrata  in  vigore il 25 ottobre (in Italia, com’è noto, la scadenza slitta al 4 dicembre), sarà molto importante per noi perché ci darà modo di vedere quali ostacoli naturali dovrà affrontare un percorso di abbattimento di frontiere non riferito a regole di commercio. Vogliamo che la direttiva sia non solo carta inutile e stiamo lavorando per produrre un bench-marking per registrare tempi, modi e criticità della sua implementazione”.    Nella  Crossboarder  directive,  ad  esempio,  si sancisce che la ricetta per i farmaci emanata in Italia sarà valida anche in Francia, o in un altro Paese UE, e non sarà quindi più necessario andare da un medico francese per una nuova prescrizione. “Questa è l’Europa dei cittadini!  Questo  indica  l’utilità  di  essere  cittadino  europeo”, afferma Borg.
Nessuno si attende un boom di viaggi della speranza. “Il nostro intento è vedere come reagisce il sistema sanitario e dei rimborsi, visto che se io vado a curarmi in un paese che non è il mio, sono portato a pagare in quel paese, ma sarò rimborsato per le cure nel mio paese d’origine. Speriamo inoltre, in tempi relativamente brevi, di poter definire uno European reference network per strutture sanitarie e centri di cura ad alta specializzazione”, spiega Borg.
Nell’agenda del commissario alla Salute Ue ci sono anche nuove ipotesi legislative. A cominciare dalla direttiva sulla limitazione dell’uso del tabacco e la nuova regolamentazione dei trials clinici. “La prima – spiega Borg - ha l’obiettivo di diminuire i fumatori di circa 2,5 milioni e ha avuto una prima approvazione il 21 giugno e l’8 ottobre apriremo il dibattito parlamentare: poi inizieranno i negoziati con singoli governi. “Punto a concludere tutto l’iter entro la fine di questa legislatura, quindi entro il 2015”.
Quanto  al  regolamento  per  la  sperimentazione  clinica, “avrà forza stringente univoca per tutti gli Stati. Abbiamo fatto questa considerazione: c’è un declino di trials qui in Europa, con indebolimento delle università, dei centri di ricerca e delle aziende [...]i”.

(quotidianosanità.it)
 


Mondo farmaceutico
Meno  ricoveri,  più  appropriatezza:  il  ministero  promuove nove Regioni

Assistenza  ospedaliera  che  raggiunge  maggiore appropriatezza  e  calo  dei  ricoveri.  Male  invece  la  copertura vaccinale  anti-influenza  per  gli  anziani,  in  cui  nessuna Regione guadagna la piena sufficienza, così come resta ancora tra le criticità l’eccesso di parti cesarei, soprattutto in alcune realtà. Sono alcuni dei dati - così come sintetizzati da un lancio dell’agenzia Ansa - che emergono dal nuovo  report  del  ministero  della  Salute  sull’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, uno degli adempimenti cui sono chiamate le Regioni anche per accedere alla quota premiale del 3% del fondo sanitario. E dal monitoraggio Lea 2011 sono nove le Regioni che escono con una promozione: in primis la Liguria, assente nel 2010, e poi Emilia Romagna, Umbria, Toscana, Marche, Veneto, Piemonte, Lombardia e Basilicata.
In generale, comunque, rimane una ‘’variabilità’’ nell’erogazione dei servizi, anche all’interno della stessa Regione. E le note negative riguardano anche la percentuale di pazienti con frattura del femore operati entro tre giorni, ‘’stabilmente bassa’’, e il mancato aumento dell’adesione ai programmi di screening.
Il report elaborato dalla Direzione della Programmazione sanitaria del ministero della Salute (disponibile in un’apposita pagina del sito dello stesso ministero)  è realizzato analizzando  21  indicatori  (griglia  Lea)  con  l’obiettivo  di individuare per le singole realtà le aree di criticità in cui si ritiene compromessa un’adeguata erogazione dei Lea, ma anche i punti di forza.
Peraltro  gli  adempimenti  2011  vanno  guardati  anche nell’ottica  della  futura  applicazione  dei  costi  standard, perché proprio il 2011 è il primo anno a essere utilizzato nella scelta delle Regioni benchmark e l’adempimento dei Lea è uno dei parametri indispensabili da superare per essere tra le Regioni prescelte.
Per la prima volta nel report, anche se formalmente non sono sottoposte all’adempimento, si è scelto di focalizzare  l’attenzione  anche  sui  risultati  di  Valle  d’Aosta,  Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Trento e Bolzano per il triennio 2009-2011, che, si osserva, ‘’non presentano comportamenti e tendenze sostanzialmente diversi da quelli osservati nelle Regioni sottoposte a verifica.”
Tra i risultati emersi dal monitoraggio Lea 2011, emergono i progressi di tre Regioni con i conti in rosso che - in- sieme all’Abruzzo - si avvicinano a un passo dalla piena sufficienza, raggiungibile impegnandosi ancora su alcuni adempimenti.  Si  tratta  di  Lazio,  Sicilia  e  Molise,  anche grazie ‘’all’effetto positivo dei programmi di supporto alle Regioni attraverso i Piani di rientro’’.
Nella fotografia scattata dal report, restano invece tra le ‘bocciate’ Campania, Puglia e Calabria, che presentano valori critici o comunque non ancora sufficienti per tutti i 21 criteri della griglia Lea.
Il Molise dovrà lavorare ancora su assistenza residenziale e appropriatezza dell’assistenza ospedaliera, oltre che sulle criticità rimaste (vaccinazioni per morbillo parotite, rosolia, e antinfluenzale per anziani). Sul Lazio ci sono dubbi sull’assistenza residenziale e sul recupero dei criteri  di  efficienza  e  appropriatezza  dell’assistenza  ospedaliera, mentre restano critiche sia le coperture vaccinali sia i programmi di screening. Stessi problemi per la Sicilia. Per l’Abruzzo ci sono invece problemi quest’anno per l’assistenza residenziale per gli anziani, l’assistenza per i malati terminali e l’appropriatezza dell’assistenza ospedaliera, oltre vaccinazioni per i bambini e antinfluenzale per  gli  anziani,  screening  e  prevenzione  veterinaria  su livelli critici.

(Ordine Farmacisti Roma)
 



“In Farmacia per i bambini”

Il 20 novembre, Giornata mondiale dei diritti dell’Infan- zia, si celebra in tutto il mondo l’anniversario della firma della  Carta  dei  Diritti  dell’Infanzia  approvata  dall’As- semblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989.
Ma ancora oggi, a milioni di bambini i diritti più basilari sono negati. La Fondazione Francesca Rava vuole ricordare questo importante anniversario con un’azione di sensibilizzazione e aiuto concreto a migliaia di bambini, in Haiti, nei poverissimi paesi dell’America Latina in cui N.P.H. è presente, e anche in Italia.
Il 20 novembre la Fondazione Rava è stata presente nelle circa 350 farmacie aderenti all’iniziativa, per una giornata di sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia e la raccolta di farmaci da banco a uso pediatrico e prodotti baby  care  come  termometri,  pannolini,  garze,  cerotti, biberon...
Tutti i prodotti che verranno acquistati e contestualmente consegnati ai volontari della fondazione saranno inviati nelle Case orfanotrofio NPH in Haiti e in America Latina, o consegnati a enti non profit che si occupano di infanzia in condizioni di disagio in varie città italiane.
 

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