Notizie da Assofarm n° 78

Editoriale


Mondo farmaceutico


Erba Vita e Assofarm



Editoriale
La centralità della Pharmaceutical Care

TUTTE LE STRADE PORTANO QUI Sembra davvero che tutte le strade della farmacia italiana, quelle almeno che vogliono portare ad un suo futuro sostenibile, passino per la pharmaceutical care. Non c'è argomento di dibattito pubblico, non c'è tavolo istituzionale sul futuro del settore, che non porti a pensare questo.

È accaduto anche la scorsa settimana, durante il Tavolo per la riforma della professione farmaceutica, cui Assofarm ha partecipato insieme a tutte le principali sigle di rappresentanza dei farmacisti italiani e ai presidi dei dipartimenti di Farmacia (ex facoltà) delle università italiane.
Quatto i temi affrontati: aggiornamento dei programmi di studio degli studenti universitari di farmacia, riforma dell'esame di Stato, numero chiuso dei corsi universitari, riconoscimento del ruolo sanitario del farmacista.
Alla base delle differenti problematiche, un denominatore comune: come "creare" un farmacista più moderno, meno disorientato davanti al bivio sanità-commercio, più capace di rispondere ai nuovi bisogni della sanità pubblica.

NUMERO CHIUSO E NUOVI PIANI UNIVERSITARI La prima risposta arriva dalla necessità quasi unanimemente condivisa (stupisce la contrarietà dei Liberi Farmacisti) sul numero chiuso all'entrata.
Strumento, questo, capace di legare i volumi di nuovi laureati alle reali esigenze del sistema farmaceutico italiano e di annullare esuberi di laureati che, secondo le stime più attendibili, si attestano ormai a circa 1.800 farmacisti l'anno. Uno spreco di capitale umano che è irrispettoso nei confronti di questi ragazzi e inaccettabile dal punto di vista civile e sociale.
Alla razionalizzazione numerica della formazione universitaria si deve affiancare quella qualitativa. Tutti, docenti compresi, ormai condividono la necessità di una riforma dei piani di studio universitari e dell'esame di stato, che devono essere più coerenti con i bisogni attuali della professione farmaceutica e soprattutto con le sfide sanitarie che attendono l'immediato futuro del nostro settore.
E qui approdiamo subito alla Pharmaceutical Care. Lo studio di esperienze europee e nord americane di contesti più avanzati del nostro dimostrano senza ombra di dubbio che le cose stanno così. Il farmacista-venditore di farmaci è il passato, il futuro sta nell'appropriatezza della cura, nel follow up farmaceutico, in sistemi di remunerazione basati su tali pratiche.

QUALE PROFESSIONALITA' Tutto ovvio, tutto già testato con successo altrove. Perché allora in Italia questi temi faticano a diventare realtà. Certo la burocrazia e la fragilità della nostra politica avranno le loro responsabilità, ma non sarebbe corretto dimenticare le colpe di noi farmacie.
Colpe che emergono con una certa chiarezza quando si analizza il quarto tema, quello del riconoscimento del ruolo sanitario del farmacista. Spesso lamentiamo di non essere sufficientemente considerati da medici e Regioni. Ci sentiamo oltraggiati quando ci paragonano a negozi.
Che dire però di quelle vetrine di farmacie che espongono sandali da mare, giocattoli, che propongono trattamenti estetici all'interno. E come è possibile non notare quante offerte di prodotti e servizi non farmaceutici sono presenti nelle grandi fiere di settore?
La verità è che se vogliamo un pieno riconoscimento del ruolo sanitario, dobbiamo dimostrare di meritarlo.

Farmacie italiane e Stato sono chiamate a rompere insieme il circolo vizioso che spinge le farmacie ad allontanarsi sempre più dalle proprie specificità, e per questo porta lo Stato a non riconoscere loro un vero e proprio ruolo sanitario.
È evidente che la soluzione sta nel focalizzare il nostro lavoro su quelle attività immateriali della somministrazione farmaceutica. Cosa che ci permetterebbe di risolvere il problema dei bassi margini sulla vendita del farmaco-prodotto, ci differenzierebbe dall'attività medica, e farebbe leva sull'elemento strategico della nostra capillare presenza territoriale.
Ecco quindi che la Pharmaceutical Care riassume i grandi temi degli ultimi anni: nuova remunerazione, integrazione nel SSN, nostro ruolo nel controllo della spesa sanitaria (è noto che la maggiore aderenza alla terapia farmaceutica riduce i ricoveri ospedalieri), infine la necessità di riformare tutto il sistema della formazione universitaria e dell'accesso alla professione.

Vista da questa prospettiva, la Pharmaceutical Care non è più solo un approccio operativo al modo di fare farmacia, ma diventa quasi una strategia, un perno attorno al quali sviluppare un processo di riforma ampio e complesso.
Per realizzare tutto ciò serve uno Stato meno miope e meno distratto, ma servono anche farmacie maggiormente capaci di innovare, più disponibili a vedere in ogni novità non una deriva da un passato aureo, ma un'opportunità per un futuro possibile.

Francesco Schito
Vice Presidente Assofarm

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Lorenzin: Insostenibile il "tutto a tutti", il Ssn va riformato partendo dal territorio

Riorganizzazione della rete assistenziale, livelli essenziali di assistenza, nuovo Patto per la salute e Fondo sanitario nazionale: sono i quattro grandi capitoli toccati ieri dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin (nella foto) nel corso delle sue audizioni alla Camera e al Senato per illustrare le linee programmatiche del suo ministero.
Quattro capitoli preceduti da una considerazione di ordine generale: anche se il Ssn italiano resta "uno dei migliori del mondo", è ormai evidente che l'impegno di tutti non possa essere che quello di "riformare il sistema,affinché sia in grado di mantenere i risultati che ci vengono riconosciuti", ripensando anche il principio di universalità inteso come il diritto a un accesso generalizzato ai servizi sanitari da parte di tutti i cittadini, senza distinzione. Un principio che peraltro, ha sottolineato Lorenzin, "ha già subito nel tempo correttivi, passando di fatto da un concetto di universalità forte e incondizionata, rispondente al modello del tutto a tutti, a un concetto di universalità mitigata, finalizzata a garantire prestazioni necessarie e appropriate a chi ne abbia effettivamente bisogno".
Il primo obiettivo (definito "di rilevanza strategica") illustrato dal ministro è stato la riorganizzazione dell'assistenza territoriale per rafforzare i legami tra ospedale e territorio, vero campo da gioco della partita sulla sostenibilità del Ssn. "Su questo fronte occorre collaborare con le Regioni per accelerare il percorso di attivazione delle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e delle Unità complesse di cure primarie (Uccp) deputate a erogare l'assistenza primaria in un'ottica di complementarietà con le strutture ospedaliere e di accrescimento della capacità di presa in carico del cittadino assistito dal Ssn" ha detto Lorenzin. Che poi ha fatto un cenno specifico alle farmacie: "Nella stessa ottica, occorre continuare e completare il potenzia mento del ruolo delle farmacie convenzionate nell'erogazione dei servizi sanitari sul territorio. La farmacia dei servizi, tenuto conto della presenza capi Ilare delle farmacie sull'intero territorio nazionale, può garantire, con ridotti oneri per il SSN, prima assistenza e un'efficace missione di orientamento del cittadino verso gli altri presidi sanitari." Il nuovo ruolo delle farmacie, secondo Lorenzin, "potrà comportare effetti virtuosi per la finanza pubblica, limitando l'accesso alle strutture ospedaliere e ai pronto soccorso in relazione alle effettive necessità dell'assistenza sanitaria, anche preventiva, con esclusione dei casi di domanda di servizi suscettibile di adeguata soddisfazione da parte delle farmacie. " Altrettanta rilevanza Lorenzin attribuisce al varo dei nuovi Lea (ancora fermi al Ministero dell'Economia) e a un nuovo Patto per la Salute con le Regioni, importante per le sue finalità di carattere programmatico, ma anche perché è lo strumento attraverso il quale - ha detto il ministro - "vengono definite le convergenze tra Stato e Regioni nel governo del sistema sanitario nazionale". Per questo Lorenzin ha annunciato la costituzione in tempi brevi "di un tavolo di concertazione con i rappresentanti delle Regioni per addivenire rapidamente a soluzioni condivise, necessarie per il perfezionamento del nuovo Patto".
Spinosissima, ovviamente, la questione del Fondo sanitario nazionale, oggetto nel tempo di severe misure che nel 2013 hanno portato, per la prima volta, a un decremento del finanziamento a carico dello Stato pari a -0,88% rispetto all'anno precedente. "Ulteriori riduzioni di risorse non appaiono compatibili con la sostenibilità del sistema sanitario, già messo a dura prova dai recenti provvedimenti legislativi" ha affermato Lorenzin, spiegando che "anche le Regioni virtuose potrebbero avere serie problemi se non si corregge l'impostazione del recupero di risorse, senza entrare nei livelli di complessità che caratterizzano il settore.Come ha sottolineato il presidente del Consiglio, occorre abbandonare la logica dei tagli lineari auspicando un ripensamento della spending review sulla base dei costi e dei fabbisogni standard, così come peraltro suggerito anche dal "comitato dei saggi" istituito presso la Presidenza della Repubblica. È necessario individuare, assieme alle Regioni, una mappatura ulteriore degli sprechi, specialmente in alcuni contesti del nostro Paese, dove ai costi elevatissimi delle prestazioni sanitarie non corrispondono solitamente adeguati livelli di qualità dei servizi resi ai cittadini. Così come è necessario rendere possibile che le Regioni in piano di rientro possano documentare oltre che un miglioramento dei conti, anche una concreta riqualificazione dei servizi a favore dei cittadini."

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(Ordine Farmacisti Roma)

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Sanità
Boom dei farmaci generici

Incertezze e pregiudizi? Roba d'altri tempi. La crisi economica alla fine ha fatto capolino anche in farmacia e gli italiani, seppur recalcitranti fino a qualche mese fa, hanno deciso: basta con le affezionate "griffe" e largo ai generici. Che - sulla carta almeno - a parità di principio attivo costano meno.
Indicarlo sulle ricette mediche, certo, ha contribuito in maniera decisiva alla diffusione della moda: la norma che ne prevede l'obbligo è entrata in vigore ad agosto scorso stabilendo che il medico che curi un paziente per una patologia per il cui trattamento sono disponibili più medicinali equivalenti indichi nella ricetta del Servizio sanitario nazionale la denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco. Risultato: da settembre a marzo scorso si è registrato un vero e proprio boom dei generici, con un aumento di circa il 25% delle confezioni vendute e punte record del 36%, come in Calabria.
I dati di Assogenerici parlano chiaro e mostrano un quadro che sembra aver prodotto l'effetto sperato dal governo Monti: l'aumento del consumo del farmaco equivalente anche in Italia, da sempre fanalino di coda in Europa. Nel periodo preso in esame, la crescita delle vendite dei generici, anche se con valori diversi ha riguardato un po' tutte le regioni. Questo un quadro parziale, percorrendo lo Stivale da Nord a Sud: Piemonte (+20%); Veneto (+23%); Emilia Romagna (+21%); Lombardia (22%); Liguria (+26%); Marche (+23%); Lazio (+25%); Campania (+24%); Basilicata (+26%); in fine la Calabria dei "record" (36%).
Tutte regioni, comunque, che già prima dell'introduzione della norma facevano registrare aumenti delle vendite degli equivalenti.
Lo studio prende in esame anche le prime 10 categorie terapeutiche del mercato dei farmaci rimborsati dal Ssn per confezioni e spesa, e la relativa incidenza dei medicinali generici. Analizzando la tabella, emerge che ad esempio tra gli inibitori di pompa, farmaci gastroprotettori, il 62% delle vendite è rappresentato da medicinali di marca e il 37% dagli equivalenti. Anche tra i farmaci contro l'ipertensione cresce la voglia di generico: la fetta dei "senza marca" secondo gli ultimi dati è pari al 29% della spesa. E ancora: tra i betabloccanti la quota dei generici supera ormai il 26% del mercato, mentre la spesa per gli antidepressivi equivalenti sfiora il tetto del 20%.
Insomma, anche se ancora non si raggiungono le percentuali di vendita registrate in Europa - dove fino al 90% delle ricette è "senza griffe" - l'introduzione dell'obbligo di prescrizione del principio attivo sembra funzionare. Con soddisfazione di Assogenerici (<

Deserta. Per la seconda volta. Si chiude con un nuovo nulla di fatto l'asta per la vendita delle farmacie comunali che l'amministrazione ha deciso di alienare per fare cassa. In vendita ci sono due delle tre farmacie di proprietà dell'ente locale e la prospettiva di incassare almeno un paio di milioni di euro. A questo punto però non resta che procedere per trattativa privata.
"Abbiamo ricevuto segnali di interesse - spiega il sindaco Andrea Sala - che ci lasciano aperti ad un cauto ottimismo. Sottolineo però che le condizioni non cambieranno rispetto al bando pubblico: il prezzo della base d'asta sarà anche quello della trattativa privata e non faremo nemmeno passi indietro per quanto riguarda il personale". I denari che dovrebbero entrare nelle casse pubbliche per effetto di questa operazione sarebbero destinati al capitolo degli investimenti, in questo momento ridotti al minimo per esigenze di bilancio.
(ilgiorno.it)


 

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Vigevano: nessuno si presenta all'asta

Deserta. Per la seconda volta. Si chiude con un nuovo nulla di fatto l'asta per la vendita delle farmacie comunali che l'amministrazione ha deciso di alienare per fare cassa. In vendita ci sono due delle tre farmacie di proprietà dell'ente locale e la prospettiva di incassare almeno un paio di milioni di euro. A questo punto però non resta che procedere per trattativa privata.
"Abbiamo ricevuto segnali di interesse - spiega il sindaco Andrea Sala - che ci lasciano aperti ad un cauto ottimismo. Sottolineo però che le condizioni non cambieranno rispetto al bando pubblico: il prezzo della base d'asta sarà anche quello della trattativa privata e non faremo nemmeno passi indietro per quanto riguarda il personale". I denari che dovrebbero entrare nelle casse pubbliche per effetto di questa operazione sarebbero destinati al capitolo degli investimenti, in questo momento ridotti al minimo per esigenze di bilancio.
(ilgiorno.it)

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Mondo farmaceutico
Hilton Pharma: la scelta della farmacia

Ecco qualcuno che da oltre vent'anni punta sulle farmacie. Renato Littera nel 1990 ho fondato e diretto la SIRC, Natural &DieteticFoods, azienda che in pochi anni ha saputo innovare il mercato dell'integrazione dietetica in Farmacia, sviluppando, producendo e distribuendo prodotti di successo, come Chitosano, Collagenvit, Dietoman, Enerbest, Melatonina diet.
Nel 2010 ha fondato Hilton Pharma, giovane realtà all'avanguardia rivolta esclusivamente al canale Farmacia, che affonda le sue radici nella ricerca scientifica, attenta all'innovazione, intraprendente e dinamica, in grado di anticipare e interpretare i cambiamenti in corso e le richieste del mercato

Dottor Littera, la sua ultima nata, HiltonPharma ha pochi anni di vita, ma la sua esperienza nel settore farmaceutico è ultradecennale. Come è cambiato il mondo del farmaco negli ultimi vent'anni.
È cambiato il contesto di riferimento. Essere parte dell'Unione Europea ha permesso un netto miglioramento del quadro normativo di riferimento, l'Italia si è adeguata ai paesi più avanzati, e questo ha permesso a chi come noi fa innovazione di avere maggiori spazi e maggiori garanzie.
Di pari passo sono cambiati anche i cittadini. Sono diventati consumatori più consapevoli. Grazie ad internet e, prima ancora, allo sviluppo della stampa specializzata di grande qualità, oggi si informano autonomamente sui loro specifici bisogni sanitari, e grazie a ciò dialogano meglio con i medici. Talvolta ne sanno di più del loro medico di base.
Con l'aumento della cultura sanitaria sono migliorati anche gli stili di vita, e ciò ha reso meno importanti commercialmente certi prodotti che un tempo erano molto forti.
Penso soprattutto ai dimagranti. Che senso hanno oggi, quando tanta gente fa' ottima attività sportiva e ha una dieta molto ben equilibrata? Uno sviluppo culturale che è stato un bene per tutti. Per i cittadini, certo, ma anche per l'industria, perché ci ha spinto verso nuove frontiere.
L'aumento della concorrenza ci stimola a innovare, a migliorare le qualità.
Sono stato il primo a portare la melatonina in Italia, oggi ci sono 72 marchi. Bene, così ci lanciamo verso nuovi prodotti.

Tante cose cambiate, quindi. Però è sempre rimasto fedele al canale farmacia.
Ogni indagine di mercato, da sempre, conferma la predilezione del consumatore per la farmacia. Se vendo lo stesso prodotto a 20 nei supermercati e a 25 euro in farmacia, la gente preferisce comprarlo in quest'ultima. Perché si fida del camice bianco, sinonimo di professionalità sanitaria. Talvolta mi domando se i farmacisti sono pienamente coscienti delle potenzialità che essi stessi hanno costruito con il loro lavoro. Non dovrebbero puntare a vendere e basta, ma a dare maggiore peso al valore aggiunto della loro professionalità.

Eppure la farmacia italiana vive una crisi senza precedenti proprio per via dei minori margini derivati dalle convenzioni con il SSN. Cosa serve per sviluppare una vera "farmacia del benessere".
Sicuramente i prodotti ci sono già, noi siamo un esempio. Credo che manchi un approccio adeguato da parte del farmacista. Serve un atteggiamento più proattivo: non basta mettere sul banco i nuovi prodotti, bisogna invece spiegarli all'utente, capire quali sono i suoi bisogni e offrirgli il prodotto giusto. Ma per fare questo bisogno che tutti i farmacisti di ogni farmacia siano adeguatamente formati.
Noi facciamo molta formazione, ma ho la sensazione che poi le informazioni che diamo non circolino tra il personale di ogni farmacia.
Credo che i problemi stiano quindi nelle dinamiche interne alla farmacia, ma sono altrettanto sicuro che per il futuro dei prodotti per la salute non vi sia alternativa alla farmacia. D'altronde quello della farmacia del benessere è un passaggio obbligato: nessun farmacista può ragionevolmente pensare di tornare ai margini sui farmaci di qualche anno fa.

Ha accennato a qualche suo prodotto di punta del passato, melatonina e dimagranti. Oggi su cosa state puntando?
Seguo con attenzione il progredire della cultura della salute presso l'opinione pubblica.
11 milioni di persone soffrono di dolori articolari e a differenza del passato non accettano passivamente il loro disagio. Da qui nasceLENIART UC-II: direttamente dall'America, venduto in tutto il mondo, finalmente è arrivato in Italia.

LENIART UC-II è un integratore innovativo, contiene un principio attivo naturale, brevettato, clinicamente testato che fornisce un supporto efficace e duraturo al tessuto connettivo di strutture particolarmente delicate come articolazioni e cartilagini.
L'aumento di volume della prostata è un evento comune nell'uomo a partire dai 40 anni ed è un processo costante che porta nel tempo alla comparsa di sintomi caratteristici.
L'uomo non ne parla volentieri nonostante il fastidio. Ma esiste un rimedio particolarmente efficace se assunto fin dai primi sintomi, HEALTH PROSTHEALTH PROSTfavorisce la normale funzionalità della prostata A partire dai 40 anni, molte donne hanno sicuramente vissuto episodi di incontinenza urinaria.L'incontinenza può costituire quindi un rilevante problema per la qualità della vita Ma da oggi c'è SEVURIN.
SEVURIN è un integratore innovativo che grazie ai suoi ingredienti naturali favorisce la fisiologica funzionalità del sistema urinario e rappresenta un aiuto per combattere l'incontinenza femminile Stiamo lavorando sulle intolleranze alimentari, problema che impatta in maniera più o meno accentuata la vita quotidiana di circa 1'80% della popolazione. A breve lanceremo un nuovo prodotto che permette di ritornare ad avere un rapporto più disteso col cibo. Non è cosa di poco conto.
Pensiamo anche ad un integratore per l'osteoporosi...
Cosa pensa del recente dibattito sull'e-commerce dei farmaci?
Ci sono sicuramente delle implicazioni legali e di tutela della salute che non possono essere prese sottogamba.
Come già detto prima, credo che la figura del farmacista sia strategica nel rapporto prodotto-consumatore.
Questo però non vuoi dire che non si debba considerare ciò che di buono può offrire internet. Faccio un esempio.
Se ci sono due milioni e mezzo di persone che ogni mese cercano sul web informazioni sui problemi alla prostata, è importante che chi lavora seriamente sulla questione sia presente e visibile nel web. È sbagliato lasciare ad altri il compito di informare, consigliare ed offrire prodotti.
Chi ha competenze e soluzioni di qualità, deve presidiare questo nuovo canale.
Noi lavoreremo molto sulla dimensione informativa. Mentre la vendita rimarrà in farmacia.
 

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mondo farmaceutico
Fofi: l'Italia si riavvicina all'Europa
«Nel nostro paese pare imporsi una consapevolezza diversa del ruolo e dell'importanza del servizio farmaceutico, che finalmente ci awicina al resto d'Europa» a sottolinearlo il presidente della Fofi Andrea Mandelli a commento dell'apertura dei lavori della Conferenza annuale del Pgeu (Pharmaceutical Group of The European Union), di cui quest'anno la presidenza è affidata a Maximin Liebl, presidente dell'Ordine di Bolzano. «In tutta Europa la farmacia di comunità è considerata una risorsa importante per la tutela del cittadino e la sostenibilità dell'assistenza e l'opera degli oltre 400 mila farmacisti europei è fondamentale anche di fronte a nuove criticità come la contraffazione farmaceutica o la carenza di farmaci». Di buon auspico, poi secondo il presidente Fofi le parole del ministro Lorenzin che ha aperto i lavori, evidenziando la volontà di procedere al miglioramento di un servizio che già denota elevati standard di qualità. «Una visione di riforma che punti sullo sviluppo della professionalità del farmacista attraverso nuove prestazioni rivolte al cittadino-paziente, capaci al contempo di migliorare la tutela della salute e di promuovere la razionalizzazione delle risorse» ha proseguito Mandelli. «Mi auguro che con queste premesse si giunga rapidamente a imboccare un percorso di innovazione che, come sottolineato dal Ministro Lorenzin, comporti un servizio sempre migliore ai cittadini salvaguardando la tradizione e i valori fondanti della professione del farmacista» ha concluso Mandelli. All'orizzonte la riforma della remunerazione «un passo fondamentale non solo per ridare stabilità economica al servizio farmaceutico, ma per portare nel territorio la dispensazione dei farmaci innovativi e permettere lo sviluppo delle nuove prestazioni ad alto contenuto professionale»
(farmacista33)

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mondo farmaceutico
La pharmaceutical care "ufficializzata" nella direttiva Ue sulle qualifiche professionali

L'accordo tra Parlamento e Commissione europea in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali sul territorio dell'Unione, che prosegue l'attività di aggiornamento della Direttiva Europea 2005/36/CE, ha registrato l'altro ieri un passaggio di grande rilevanza per la professione farmaceutica: è stato infatti ufficializzato l'ingresso a pieno titolo dellapharmaceutical care nel novero delle competenze professionali del farmacista europeo, già richiesto da più parti e contenuto come indicazione anche nel Libro verde per modernizzare la direttiva sulle qualifiche professionali del giugno 2011.
La nuova formulazione della direttiva sulle qualifiche professionali, all'articolo 45, lettera i) formalizza infatti l'inserimento del supporto personalizzato al paziente nella somministrazione delle terapie farmacologiche, ufficializzando così a livello continentale una competenza professionale di rilevo strategico, essenziale per ogni sviluppo dell'attività del farmacista nei programmi di assistenza primaria, attraverso la "presa in carico" dei pazienti (per la parte di propria competenza e in un quadro di integrazione professionale con il medico e le strutture sanitarie), in particolare nelle cronicità.
La nuova formulazione dell'art. 45 registra anche altre piccole modifiche di diretto interesse per la figura professionale del farmacista: alla lettera g) viene definita l'attività di informazione e consiglio che il farmacista è chiamato a svolgere sui farmaci; la successiva lettera h) precisa il contributo della professione nelle attività di farmacovigilanza e la lettera j), infine, si riferisce alla partecipazione a campagne nazionali e locali di prevenzione, educazione sanitaria e promozione della cultura della salute.
Sarà il Parlamento europeo in seduta plenaria, ora, a sancire l'approvazione della nuova direttiva sulle qualifiche professionali, che - dopo la definitiva ratifica del Consiglio - sarà formalmente pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione.
(Ordine Farmacisti Roma)

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mondo farmaceutico
Mandelli, pressing sul ministro per la nuova remunerazione

«Sulla nuova remunerazione delle farmacie sono in pressing costante sul ministro Lorenzin perché si faccia qualcosa.
Se non si affronta al più presto la questione, i rischi sono sotto gli occhi di tutti». A sottolinearlo il presidente della Fofi e senatore del PdlAndrea Mandelli (foto) intervenendo alla tavola rotonda conclusiva del simposio dell'Associazione farmaceutici industria (Afi) chiusosi venerdì a Rimini. Mandelli ha aperto il suo intervento parlando di "tragedia" in riferimento alla situazione della farmacia sul territorio, con un numero crescente di chiusure o di fallimenti per i debiti coi grossisti sempre più schiaccianti. Alla luce di questo scenario il presidente della Fofi ha ribadito la necessità di superare la figura del farmacista come mero dispensatore sulla quale l'Ordine da lui rappresentato è al lavoro da anni. «Ecco perché» sottolinea «ci siamo mossi per promuovere la farmacia dei servizi con iniziative come il patrocinio al primo studio volto a valutare la possibilità di applicare in Italia la prestazione a supporto dell'aderenza alla terapia introdotta in Gran Bretagna nel 2005 come Mur (Medicine use review)>>. Un'iniziativa sperimentata in quattro province (Treviso, Pistoia, Brescia e Torino) con risultati molto significativi come, per esempio, il fatto che nel 45% dei casi il paziente dimentica di assumere il farmaco al momento indicato, o modifica di sua iniziativa il dosaggio, aumentandolo o diminuendolo.
O ancora che uno su cinque non comprende esattamente la natura della sua malattia o le caratteristiche e gli scopi dei medicinali prescritti. «Scoperte molto interessanti che il farmacista può fare quando esamina il comportamento del paziente nei confronti delle terapie prescritte dal medico» commenta una nota della Federazione.
«Lo studio» conclude il presidente Fofi «ha dimostrato che il farmacista italiano, adeguatamente formato, può svolgere efficacemente le prestazioni afferenti la pharmaceutical care e che nel contesto italiano la pharmaceutical care va incontro a un preciso bisogno sanitario».
(farmacista33)

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Mondo farmaceutico
La parafarmacia da mille euro al giorno

È la prima di Torino, molto probabilmente d'Italia. È la parafarmacia discount dove i prodotti sono offerti con sconti pesanti. Dove la sacralità della farmacia classica e della parafarmacia «normale» che la copia è frantumata da cartelli che propongono a prezzi stracciati il lassativo Giuliani (1 euro) piuttosto che l'Amuchina gel a 0,90 anziché 2,90 euro; dove il termometro costa 5,90 euro invece che 13,90 così come l'apparecchio per misurare la pressione te lo tirano dietro a 39 euro, poco più della metà del prezzo pieno. Il 35° negozio Siamo in via Ivrea 49, località Pietra Alta, periferia profonda dove questo genere di negozi fatica a fare business. Invece no, in via Ivrea «l'incasso medio è di mille euro al giorno» sfugge agli amministratori della società che, ieri mattina, sono andati a rendere conto del loro lavoro in Comune, davanti alle Commissioni Sanità, presieduta da Lucia Centillo, e quella Controllo di gestione del leghista Carbonero. In Comune? Certo, perché stiamo parlando di un'azienda metà pubblica e metà privata. La parafarmacia è infatti il 35° negozio della «Farmacie comunali Torino Spa», società nata nel 2008 e della quale Palazzo Civico controlla il 51 per cento delle azioni esprimendo il presidente, cioè Susanna Fucini, mentre il privato, Farmagestioni che raccoglie 212 farmacisti, nomina l'amministratore delegato, vale a dire Gabriele Cavigioli, che non è un farmacista e se ne vanta.
Nel senso che il suo mantra è: «Non gestisco una farmacia, ma un'azienda». E anche bene visto che, nonostante la crisi e nonostante i legittimi e continui interventi dellegislatore per ridurre il costo della spesa farmaceutica, la società è riuscita, anche quest'anno, a distribuire utili agli azionisti per mezzo milione di euro. Dipendenti cresciuti Un risultato non scontato per i motivi già accennati e soprattutto perché quando, nel 2008, il privato entrò nella società acquistando di fatto metà delle 34 farmacie comunali, i conti dell'azienda erano in rosso. Non tanto per incapacità dei farmacisti comunali, ma perché la gestione del prezioso patrimonio lasciava un po' a desiderare.
Cavigioli, supportato dalla Fucini, da buon manager ha rivoltato l'azienda come un calzino e in pochi anni il fatturato che prima si basava, di fatto, quasi solo sulla vendita dei farmaci, è quasi raddoppiato passando da 37 a 57 milioni di euro. Anche i dipendenti sono cresciuti da 173 a 206 unità. In Consiglio comunale Proprio i dipendenti, e il fatto che da tre anni subiscano le incertezze legate alla disdetta del contratto nazionale da parte di Assofarm, sono stati il motivo principale della convocazione di Fucini e Cavigioli in Comune su sollecitazione di Guido Curto. Il capogruppo di Sei ha fatto proprio il lamento dei dipendenti che da alcuni mesi ricevono uno stipendio 100- 150 euro. Questioni sindacali a parte, la mossa vincente di Cavigioli e Fucini è stata quella di allargare il business delle farmacie comunali sfruttando la massa critica rappresentata dalle migliaia di clienti delle 34 strutture sparse per la città. Ad esempio ideando e facendo realizzare prodotti farmaceutici come la «Basic cream emolliente» destinato agli sporiasici e parafarmaceutici utili, per dire, alla pulizia (shampoo, balsami, profumi e così via) e venduti a prezzi da grande distribuzione. «Della crema per psoriasici - sorride Cavigioli - ne abbiamo fatta produrre 10 tonnellate...». Le grandi economie di scala sono la spiegazione dei forti sconti della parafarmacia di via Ivrea gestita da Giorgia Trimboli, 37 anni, farmacista da un decennio e entusiasta del suo lavoro: «Più interessante di quello di una farmacia classica: non ci sono ricette mediche, ci siamo solo io e i miei colleghi a consigliare chiunque entri». Quando il privato rilevò il 49% della società, le farmacie erano in rosso 57 milioni Il fatturato delle 34 farmacie comunali: era di 37 milioni quando nella società entrarono i privati 206 dipendenti La gestione pubblicoprivato ha portato anche un aumento del personale da 173 a 206 persone.
(La Stampa)

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mondo farmaceutico
Il settore farmaceutico resta tra i più sanzionati. Abusi e uso strumentale del brevetto

Nel corso del 2012 e nei primi mesi del20131'Antitrust ha comminato sanzioni per oltre 182 milioni di euro, di cui 170 milioni per illeciti anticoncorrenziali a fronte di 31 provvedimenti e 12,5 milioni per pratiche scorrette. Le violazioni accertate, incluse le inottemperanze, hanno determinato una imposizione complessiva di sanzioni amministrative pecuniarie pari a circa 9,6 milioni di euro. Come per lo scorso anno, la quota percentuale maggiore delle sanzioni irrogate ha interessato il settore alimentare, farmaceutico e dei trasporti (26%). Seguono, percentualmente, il comparto di credito e assicurazioni e quello delle comunicazioni. Questi in sintesi i dati riportati oggi dal presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Giovanni Pitruzzella, nel corso della presentazione della relazione annuale dell'Authority in Parlamento.
"Una particolare attenzione - sottolinea Pitruzzella nella sua relazione introduttiva - l'Autorità sta prestando al settore farmaceutico, che costituisce un terreno tipico di tensione tra tutela della proprietà intellettuale e concorrenza.
La tutela è indispensabile per promuovere l'innovazione, ma un utilizzo abusivo e strumentale dei meccanismi di tutela può impedire la concorrenza. In casi del genere si può mantenere artificialmente in vita un prezzo più elevato dei farmaci con ripercussioni spesso negative sul bilancio pubblico".
"La Commissione - ricorda ancora il presidente dell'Antitrust - ha richiamato l'attenzione sui pregiudizi alla concorrenza che si possono instaurare in questo mercato attraverso il regulatory gaming, prima con un'indagine conoscitiva e poi con la decisione sul caso AstraZeneca, in cui è venuto in rilievo proprio l'abuso di posizione dominante di un'impresa che sfruttava le pieghe della regolazione per mantenere abusivamente una posizione di esclusiva".
Uno dei casi citati nel rapporto è anche quello di Ratiopharma-Pfizer. L'Autorità ha accertato che il gruppo Pfizer aveva abusato della propria posizione dominante nel mercato della commercializzazione di farmaci a base del principio attivo latanoprost per la cura del glaucoma, mettendo in atto una serie di condotte finalizzate ad ostacolare l'ingresso dei genericisti sul mercato stesso. In particolare, dalle evidenze raccolte è emersa l'esistenza di una complessa strategia di Pfizer a difesa del farmaco Xalatan, leader mondiale nella cura del glaucoma e prodotto di punta della società. In ragione della particolare gravità dell'abuso accertato, l'Autorità ha irrogato alla società una sanzione di 10 milioni e 600mila euro.
Per quanto riguarda il capitolo della farmaceutica, nel corso del 2012, il Garante è invece intervenuto in particolare sulla tematica della vendita illegale di farmaci on line. In questo ambito sono stati attivati i poteri cautelari diretti a richiedere agli Internet Servi ce Providers di impedire l'accesso a siti web che ledono i diritti dei consumatori. Nel rapporto viene ricordata in tal senso l'istruttoria relativa alla delicata e sensibile tematica della vendita illegale di farmaci soggetti all'obbligo di prescrizione medica, la cui assunzione, al di fuori del controllo medico, rappresenta un'attività pericolosa, in contrasto con il Codice del Consumo.
Nel settore dei cosmetici, infine, sono state individuate le principali criticità rilevate nel mercato pubblicitario quali, ad esempio, l'assimilazione di un cosmetico a un farmaco, con conseguente attribuzione al prodotto di proprietà curative o terapeutiche capaci di intervenire in maniera risolutiva e definitiva sulla problematica estetica.
"Nel settore farmaceutico la tutela é indispensabile per promuovere l'innovazione - ha rimarcato Pitruzzella - ma un utilizzo abusivo e strumentale dei mecanismi di tutela può impedire la concorrenza. In casi del genere si può mantenere artificialmente in vita un prezzo più elevato dei farmaci con ripercussioni spesso negative sul bilancio pubblico".
(quotidianosanita.it)

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Erba Vita e Assofarm
Erba Vita si prende cura di tutte le donne, di tutte le età'

Nasce una linea completa di integratori per le esigenze di ogni donna.
Una caratteristica della donna è la sua capacità di vivere la propria evoluzione esistenziale anche attraverso i mutamenti del suo corpo. Nella donna, eventi fisiologici come la prima mestruazione, la gravidanza, la menopausa sono contemporaneamente modificazioni biologiche, ma anche psicologiche, attraverso le quali ogni donna ha la possibilità di prendere coscienza dei diversi stati esistenziali, personali e sociali, che scandiscono la sua vita.
Ognuno di questi periodi è caratterizzato da cambiamenti strutturali che riguardano in primis il corpo, secondi non per importanza, quelli che toccano la sfera emotiva. Ogni donna vive queste trasformazioni soggettive e personali, scoprendo il proprio corpo e la propria intimità.
La meravigliosa macchina umana, e nello specifico quella femminile, necessita di un sostegno in ognuna di queste fasi, per questo nasce l'esigenza di una supplementazione esterna. Erba Vita, da oltre trent'anni leader nel mercato degli integratori alimentari, presenta Linea Donna:una gamma di prodotti formulati per il benessere di tutte le donne.

Sindrome premestruale Che cos'è
Con il termine sindrome premestruale si indica unamolteplicità di alterazioni biologichee psicologiche, variabili da donna a donna, ma conuna precisa localizzazione temporale rispetto al ciclo mestruale.

Come si manifesta
- Stati di irritabilità e tensione emotiva.
- Variazioni del tono dell'umore.
- Difficoltà di concentrazione.
- Stanchezza.
- Tensione mammaria, dolore al seno.
- Gonfiore addominale.
- Gonfiori da ritenzione idrica agli arti superiori ed inferiori.
- Cefalea, emicrania.
I disturbi si possono presentare 4-7 giorni prima della mestruazione e migliorano o si attenuano con l'inizio del flusso mestruale.

Dismenorrea
Che cos'è
Mestruazioni particolarmente dolorose con disturbi sia locali (tensione mammaria e dolori a livello pelvico), che generali (ad esempio cefalea o emicrania e stanchezza).
Chi colpisce
Il 10-15% delle donne soffre di mestruazioni particolarmente dolorose; in alcuni casi il dolore è così intenso da pregiudicare le normali attività quotidiane.

La pianta elettiva per la donna: l'Agnocasto (Vitex agnus-castus L.)
È una specie botanica molto apprezzata e studiata per le sue notevoli applicazioni in ambito femminile. Infatti i principi attivi contenuti nei frutti di questa pianta possono contrastare i tipici disturbi legati al ciclo mestruale.


DolMestrUrto
Cos'è?
È un integratore alimentare coadiuvante durante il periodo del ciclo mestruale femminile.
Quando serve?
Utile per contrastare i tipici disturbi femminili legati al ciclo mestruale, grazie alla presenza dell'Agnocasto e dell'Angelica cinese.
Perché usarlo?
Adatto a contrastare anche stati di tensione localizzati, grazie alla presenza di piante officinali come il Salice bianco ed il Partenio.

DolMestrmese
Integratore Alimentare

Cos'è?
È un integratore alimentare utile per la fisiologica regolarità del ciclo femminile.
Quando serve?
È utile, inoltre, per contrastare i tipici disturbi femminili legati al ciclo mestruale.
Perché usarlo?
È utile inoltre per contrastare tensioni nervose e muscolari,in quanto il Magnesio favorisce la normale contrazione muscolare e la Vitamina 86 sostiene la regolare funzionalità nervosa.

MultivitamineralMamma
Integratore Alimentare
Cos'è?
È un integratore alimentare multivitaminico-multimineraleformulato per assicurare l'apporto di Vitamine ed i principali Minerali utili per mantenere efficiente il normale metabolismo materno durante la gravidanza e l'allattamento.
Quando serve?
La sua formula bilanciata è in grado di soddisfare le richieste nutrizionali in caso di ridotto apporto o aumentato fabbisogno vitamico-minerale; adatto alle esigenze della donna in gravidanza e allattamento.
Perché usarlo?
La formulazione multivitaminica e multi minerale è arricchita con DHA, che riveste un fondamentale ruolo fisiologico nello sviluppo del feto.

Lactasen
Integratore Alimentare
Cos'è?
È un integratore alimentare di valido sostegno per favorire i naturali processi fisiologici che promuovono la secrezione del latte materno.
Il prodotto è caratterizzato dalla presenza di piante officinali selezionate per supportare la donna in questa fase della vita.
Quando serve?
Può essere assunto dal momento del parto in poi, anche per periodi prolungati e comunque durante tutto il periodo dell'allattamento al seno.
Perché usarlo?
· Favorisce la lattazione grazie alla presenza della Galega;
· sostiene l'azione digestiva grazie al Fieno greco;
· apporta un'azione emolliente e lenitiva grazie alla presenza di Altea e Piantaggine;
· arricchito con Luteina.

HappyAgegiorno e notte
Integratore Alimentare
Cos'è?
È un integratore alimentare a base di estratti vegetali, vitamine e minerali.
Quando serve?
Coadiuva il naturale passaggio alla menopausa.
Perché usarlo?
Compressa giorno:
· utile per contrastare i disturbi della menopausa grazie alla presenza di Cimicifuga, Dioscorea e Trifoglio rosso;
· utile per sostenere l'organismo in caso di stanchezza fisica e mentale per la presenza di Maca;
· indicata per il fisiologico mantenimento della struttura ossea grazie alla presenza di Calcio e Vitamina K2.
Compressa notte:
· agisce positivamente sul normale funzionamento del sistema nervoso grazie alla presenza di Magnesio;
· favorisce un fisiologico effetto rilassante per la presenza di Valeriana.

Osteo-P
Integratore Alimentare
Cos'è?
È un integratore alimentare a base di minerali fondamentali per l'integrità ossea. È arricchito con Vitamina K2 e Vitamina D3, che completano gli effetti biologici dei minerali.
Quando serve?
Indicato in particolari condizioni come la menopausa, nei casi di aumentato fabbisogno o di ridotto apporto di nutrienti specifici.
Perché usarlo?
L'unione della Vitamina D e K2 concorre al fisiologico mantenimento della struttura ossea.

www.erbavita.com
 

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