Comunicati Stampa a cura di ASSOFARM

Assofarm ha, innanzitutto, illustrato la difficile situazione economica delle farmacie italiane, caratterizzata da un costante calo della spesa farmaceutica territoriale, di fronte al quale si registra invece un altrettanto marcato aumento della spesa ospedaliera.

Come noto, Assofarm propone da anni un complesso di riforme miranti a trasformare la farmacia in un soggetto sanitario che contribuisca alla riduzione della spesa ospedaliera e al contempo porti maggiori risorse alle farmacie stesse. In tal modo avrebbe una maggiore efficienza di spesa a fronte di servizi più prossimi al cittadino: sviluppare le potenzialità della farmacia permetterebbe di ridurre gli sprechi del settore ospedaliero.

Assofarm ha illustrato, altresì, all'assessore Montaldo la propria proposta di introduzione di strumenti di pharmaceutical care che aumentino la componente intellettuale del lavoro del farmacista e ridefiniscano i nuovi criteri di remunerazione da parte del SSN.

È stato inoltre suggerito di avviare un progetto pay-for-performance, che leghi cioè la remunerazione al raggiungimento di determinati risultati del farmacista.

Questi argomenti d'avanguardia non devono in ogni caso far trascurare il ruolo di presidio sanitario di base che le farmacie possono giocare in aree lontane da altre strutture sanitarie, come le periferie metropolitane e certe zone rurali.

L'Assessore, a nome di tutte le Regioni, ha dimostrato interesse e condivisione per l'approccio delle Farmacie Comunali finalizzato ad un cambiamento del ruolo del Farmacista all'interno del Servizio Sanitario Nazionale.

Si delinea, quindi, una impostazione di riforma nei rapporti tra farmacie e Regioni che poggia sulla volontà di fermare il continuo prelievo di risorse economiche alle farmacie con un meccanismo di remunerazione legato alle performance sanitarie di natura consulenziale. Proposte che hanno registrato una sostanziale condivisione da parte dell'Assessore Montaldo il quale ha sottolineato come l'apertura di un confronto istituzionale sul rinnovo della Convenzione potrà avvenire solo dopo la conclusione del Patto della Salute, quindi non prima del prossimo settembre.