Da più parti pervengono informazioni riguardo a pressioni sul territorio esercitate dai sindacati tese a delegittimare l’operato della parte datoriale con informazioni spesso fuorvianti e non rispondenti alla  reale  situazione  ed  al  lavoro  che  questa  Associazione,  con  senso  di  responsabilità  verso  i dipendenti e la proprietà, porta avanti ormai da tempo, così come sono stati informati gli Organi dirigenti dell’ANCI.
Una breve  cronistoria degli avvenimenti  rende giustizia  ad una  comunicazione forse non  troppo esaustiva.
Il vecchio contratto collettivo nazionale di lavoro delle farmacie pubbliche è scaduto dal lontano 31 dicembre 2010. Tale contratto presentava, per i nostri Associati, rispetto al contratto dei privati, un costo superiore del 30-40% comprensivo della parte economica e normativa.
Inoltre,  fra  l’altro,  il  contratto  in  questione  non  permetteva  di  rispondere  efficacemente  alle sollecitazioni  legislative  in  direzione  di  una  maggiore  apertura  della  concorrenza  così  come previsto dalle norme intervenute negli ultimi anni.
Le motivazioni di cui sopra, da sole, portano inevitabilmente al tracollo dei conti economici delle Aziende comunali con inevitabili ripercussioni sui livelli occupazionali.
Rispetto al superamento di quanto sopra accennato, durante la trattativa per il rinnovo del predetto contratto, abbiamo ricevuto una netta chiusura da parte delle organizzazioni sindacali.
Queste ultime  infatti  hanno  dimostrato  di  essere  legate  ancora  a  vecchi  schemi  di  rappresentatività settoriale ormai superati dalle mutate condizioni di mercato del settore farmaceutico.
Difatti,  non  si  comprende  come  lavoratori  che  svolgono  la  medesima  funzione  e  mansioni, a seconda se operano presso settori pubblico o privato, debbano rappresentare costi decisamente disomogenei  per  le  proprietà  e  ciò  in  un  momento  in  cui,  come  sopra  accennato, si  accentua l’aspetto concorrenziale del settore farmaceutico.
Di  più  l’apertura di  nuove farmacie, alla fine  di concorsi  straordinari  ex  art. 11,  L. 27/2012 e  la incontrollabile distribuzione diretta da parte delle ASL, rendono ancor più precaria l’esistenza delle farmacie comunali.
Tutto ciò non poteva che farci assumere un’ulteriore e decisa funzione di responsabilità che si è tradotta  con  una  rescissione  del  contratto  di  lavoro  e  con  l’adozione  di  un  regolamento  che,  in attesa  della  sottoscrizione  del  nuovo  contratto  nazionale,  potesse  costituire  uno  strumento operativo a salvaguardia dei rapporti con le maestranze delle nostre aziende.
Tale regolamento presenta la struttura salariale del contratto dei farmacisti privati e, nella parte normativa,  viene  riconosciuta  una  maggiore  tutela  dei  lavoratori  relativamente alle  condizioni  di Welfare.
Quindi,  in  attesa  della  firma  di  un  nuovo  contratto  collettivo  con  le  organizzazioni  sindacali,abbiamo  adottato  sulla  parte  economica,  lo  stesso  contratto  utilizzato  dalla  maggioranza  dei farmacisti dipendenti del nostro Paese.
Il tutto, come è ben a conoscenza della S.V., per dotare le nostre aziende, così come già avviene ormai da anni per tutti gli altri settori locali (trasporti, igiene urbana, ecc.), di un unico contratto di settore.
Respingiamo, pertanto, ogni critica ed illazione, francamente incomprensibili, in merito a presunte perdite di diritti ed a sopraffazioni subite dai lavoratori delle nostre Aziende che abbiamo sempre ritenuto parte essenziale e strutturale delle stesse.
Infatti, proprio per garantire con la nostra azione gli attuali livelli occupazionali possiamo affermare che fino ad oggi non si è avuta alcuna riduzione di personale come viceversa avviene nel settore privato.  
Peraltro,  continuiamo  a  trattare  con  le  organizzazioni  sindacali  anche  se  quest’ultime  non percepiscono  l’importanza  di  avere,  in  una  fase  così  difficile,  la  giusta  tranquillità  per  operare congiuntamente verso i migliori obiettivi.
Signor Sindaco, siamo consapevoli che converrà sulla necessità di superare vecchi schemi non più riproponibili per le mutate condizioni socio economiche e politiche del nostro Paese e, pertanto, auspichiamo una sua condivisione alla nostra linea di azione ed agli obiettivi che ci prefiggiamo, ovvero di valorizzare e sviluppare sempre più il servizio farmaceutico comunale sul territorio.
Restiamo  a  disposizione  per  ogni  approfondimento  in  merito  e,  grati  di  una  diffusione  ai  suoi collaboratori della presente nota, inviamo i migliori saluti.