Circolari


Il 24 gennaio u.s. abbiamo ricevuto dal Ministro della Salute la bozza di decreto che ha predisposto di concerto con il Ministro dell'Economia e Finanze e che è stato trasmesso alla Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato e le Regioni (allegato 1).

Non abbiamo mancato la stessa giornata del 24 gennaio, di manifestare la nostra contrarietà al prowedimento direttamente al Ministro Balduzzi, ospite di un Convegno a Bologna organizzato da Assofarm Emilia-Romagna. Abbiamo di fatto confermato le critiche già espresse per iscritto al Ministro della Salute in data 17 gennaio 2013, in occasione dell'anticipo informale del provvedimento. (allegato 2)

Come evidenziato nel Comunicato stampa che abbiamo diramato (allegato 3) la nostra Associazione ritiene che il Decreto ministeriale presenti nel merito alcuni elementi di forte criticità che, se attuati metterebbero in forte crisi la tenuta economica delle Farmacie italiane.

Il Decreto, infatti, contrasta con i criteri dettati dalla Legge 122/2010, i cui due pilastri per la nuova remunerazione sarebbero dovuti essere: il modello misto (ossia prestazione fissa e ridotta percentuale sul prezzo) e l'estensione degli strumenti di tracciabilità e controllo.

A dispetto di quanto previsto dalla Legge e anche dall'Accordo siglato il16 ottobre, il Decreto ha completamente invertito il rapporto tra quota fissa e quota percentuale: ora la seconda prevale sulla prima e risulta tutt'altro che marginale, come invece voleva la Legge 122/2010.

Anche sul piano dell'estensione del monitoraggio di tutta la spesa farmaceutica nulla di fatto perché il Decreto non ne fa alcuna menzione, sottraendo di fatto la possibilità di ricondurre nel canale farmaceutico i medicinali distribuiti direttamente e/o impegnati in ambito ospedaliero.


Inoltre il compenso per confezione di € 5,5 per i farmaci con prezzo superiore a 50 €, farebbe sì che le ASL non avrebbero più convenienza a dismettere la DPC e la distribuzione diretta con grave pregiudizio per la redditività complessiva delle Farmacie territoriali e una forte penalizzazione dei cittadini che resterebbero gravati, nel caso della distribuzione diretta, di un cospicuo ticket occulto.

A tutto ciò va aggiunto che il Decreto ha introdotto un elemento del tutto nuovo, ossia che le quote della filiera distributiva del farmaco debbano intendersi comprensive di IVA.

Il quadro di insieme, già sufficientemente critico, è peggiorato dalla posizione del tutto solitaria assunta dalla ADF (Associazione Distributori Farmaceutici) che, a firma del proprio Presidente, ha inviato una lettera al Ministro della Salute proponendo un sistema di definizione della remunerazione che se attuato, nei fatti, "ingessa" le condizioni che i distributori intermedi rappresentati da ADF applicano alle Farmacie, eliminando oltretutto per quest'ultime la possibilità di acquistare direttamente dall'industria.

Quest'ultima posizione non preventivamente condivisa con la Filiera ci sembra esprimere una chiara volontà di rottura di quel fronte unitario che aveva portato alla stesura e alla firma dell'Accordo del 16 ottobre scorso di cui dobbiamo, nostro malgrado, prendere atto.

La Presidente di Federfarma ha duramente criticato la posizione dell'ADF in quanto da intendersi come un grave attacco alla remunerazione della Farmacia e al concetto stesso di mercato e concorrenza.

La nostra Associazione si è molto spesa in quest'ultimo periodo per costruire un clima di unitarietà della Filiera e quindi manifesta un evidente rammarico per quanto avvenuto.

Il risultato di questa divisione potrebbe favorire l'approvazione del Decreto così come ci è stato trasmesso, senza le opportune modifiche.

Come abbiamo più volte sottolineato il Decreto produrrebbe l'effetto di esporre pesantemente le Farmacie all'inevitabile discesa dei prezzi e quindi le priverebbe di quella stabilizzazione indispensabile per pianificare le azioni economiche e sociali necessarie per la soprawivenza delle nostre imprese.

Come sempre, A.S.SO.FARM. ha confermato ancora una volta la propria disponibilità ai Ministri competenti per ridiscutere la nuova remunerazione al fine di restituire forma e concretezza alle intenzioni, purtroppo disattese, del legislatore di stabilizzare la spesa farmaceutica.

Sarà nostra premura aggiornarvi sui futuri sviluppi della questione.

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