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Notizie da Assofarm n° 70

Editoriale
Farmacie comunali
Mondo farmaceutico
Erba Vita e Assofarm

editoriale
Riformata la remunerazione, ora tocca alla distribuzione

La riforma della remunerazione del farmacista avvenuta nelle settimane scorse può essere considerata la prima pietra miliare della riforma del sistema farmaceutico italiano, e ad oggi il suo più importante contributo al contenimento della spesa sanitaria pubblica nel nostro paese.
Una vera e propria rivoluzione di cui Assofarm può vantare la piena paternità: è stata infatti la nostra federazione ad "importarne" l'idea sei anni fa da esperienze europee in cui erano già maturati i suoi frutti positivi.
Sei anni passati nel quasi totale disinteresse del resto del settore farmaceutico italiano, un disinteresse probabilmente alimentato dalla persistente disponibilità di risorse pubbliche da sperperare con sistemi remunerativi non più sostenibili e tecnicamente insensati. Poi le risorse sono finite, e la diversa remunerazione è apparsa sempre più come la soluzione più praticabile per evitare il tracollo del sistema.

Due sono i grandi pregi legati alla nuova remunerazione della farmacia.
Il primo vantaggio, immediato e di vitale importanza, è quello che con questo provvedimento non solo si chiude finalmente l'emorragia della spesa farmaceutica pubblica, ma si libera la farmacia dal cappio di anno in anno sempre più stretto della scontistica sul prezzo pagato dal SSN.
Il secondo pregio, più di prospettiva, è legato al fatto che la nuova remunerazione crea una situazione e numeri per cui la distribuzione per conto e quasi certamente la distribuzione diretta dei farmaci operata dalle Asl non ha più alcuna ragione d'esistere.

I 2,30 euro per farmaco cui oggi è fissata la remunerazione è un prezzo decisamente concorrenziale rispetto ai circa 5 euro di media corrispondenti al costo della distribuzione per conto. Un risparmio netto di oltre il 50% per le casse pubbliche, cui andrebbero ad aggiungersi altri benefici per il paziente nel caso venisse sostituita la distribuzione diretta con quella garantita dalle farmacie territoriali.

A tal riguardo anticipiamo che stiamo compiendo le ultime analisi dei dati di una nostra ricerca in cui emerge in maniera chiara come i costi che un cittadino che risiede ad appena pochi chilometri dalla farmacia ospedaliera sono dawero ingenti.

Risultati che andranno a sommarsi a quanto già definito da una recente indagine realizzata da Federfarma del Friuli Venezia Giulia su una ASL locale ha dimostrato come la distribuzione per conto possa produrre risparmi del 30% alla sanità regionale. Dato, questo che risulta ancor più clamoroso per il fatto che siamo in una regione con un sistema sanitario tradizionalmente virtuoso.

Siamo insomma di fronte ad una vera e propria svolta epocale nel mondo della farmacia, i cui effetti si potranno apprezzare nei mesi a venire. E' anche una riforma piena di potenzialità per la sanità pubblica italiana. Serve però che nel prossimo futuro non manchi il sostegno e l'impegno del mondo della farmacia e delle istituzioni nazionali e regionali.

Francesco Schito
Vice Presidente Assofarm
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farmacie comunali
Pistoia: psicologo e assistente sociale in farmacia

A Pistoia le farmacie comunali offrono un servizio di consulenza psicologica per le mamme e di assistenza sociale destinata a tutta la famiglia. Al momento l'offerta è limitata a due presidi, scelti per ampiezza di spazi, orari (apertura h24) e posizione strategica, ma nel tempo l'iniziativa verrà allargata ad altre farmacie. «La psicologa e l'assistente sociale» spiega Simona Laing, presidente di Farmcom Spa, la società che gestisce le sette municipali di Pistoia, «ricevono in ambienti dedicati e confortevoli. La psicologa è presente per un pomeriggio alla settimana, l'assistente sociale tutti i giorni dalle 16 alle 20».
Il servizio di psicologia, già attivo da due anni, è completamente gratuito: «In 24 mesi» racconta Laing «la nostra esperta ha ricevuto circa 180 mamme, contente di trovare un servizio come questo nella loro farmacia». Più recente, invece, l'arrivo dell'assistenze sociale: «La sperimentazione si è conclusa a febbraio» specifica Laing «In questo caso il personale opera a pagamento e nel pacchetto c'è anche l'offerta di prestazioni infermieristiche. Nei tre mesi estivi abbiamo fatturato 20mila euro». «Al presidio» specifica ancora la presidente di Farcom «la presenza dell'assistente sociale, scelto da una cooperativa, costa 17.500 euro annui, mentre la psicologa 1.600. In quest'ultimo caso, tuttavia, si tratta di un professionista che ha deciso di farsi conoscere attraverso il nostro presidio».
Le farmacie offrono poi una tessera speciale chiamata "Pronto Sanità": «La tessera costa 49 euro"» conclude Laing «e consente fino a 1.200 euro di copertura ticket attraverso un mutuo integrativo. Con questo servizio, nato da uno studio della Bocconi e lanciato per la prima volta a Reggio Emilia, fidelizziamo ancor di più il cliente».
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farmacie comunali
Nuovi Servizi sanitari a Cinisello Balsamo

Con uno sguardo al futuro del mondo della farmacia, l'Azienda farmacie di Cinisello B. si riconferma come una realtà effervescente e propositiva.
Aderendo ad un più ampio progetto, denominato Campi di Coesione, rivolto all'integrazione e che vede coinvolti diversi soggetti (ASL, Comune, Medici e Pediatri di base, etc.), 2 farmacie comunali, situate in quartieri abitati prevalentemente da stranieri, offrono la presenza di un mediatore culturale multilingue per facilitare l'interazione cliente-farmacista e per offrire un servizio di orientamento ai Servizi Sanitari e a quelli del quartiere stesso. Il progetto ha interessato dapprima una sola farmacia e poi dall'Aprile scorso anche una seconda, visto il successo del progetto stesso. Da Ottobre 2011 a Luglio 2012 ci sono stati ben 311 interventi di mediazione linguistico-culturale di cui 202 con africani, 28 con sudamericani, 29 con asiatici e 52 con europei.
Inoltre, valutando come una grandissima opportunità il Decreto che ha "istituzionalizzato" la farmacia dei Servizi, l'A.M.F. di Cinisello ha aperto presso la sua farmaciapiù centrale un grande spazio per la salute con 3 studi per servizi di fisioterapia ( sedute riabilitative, laserterapia, ultrasuoni, TENS, terapie dinamiche e galvaniche), di infermieristica, di osteopatia e di autodiagnosi anche con l'offerta a domicilio. Inoltre, per non dimenticare che anche l'aspetto ha la sua influenza sul benessere psicofisico, è stata allestita una cabina estetica con due zone dedicate, una podologica e una viso-corpo; e in più le lampade UVA sia viso che doccia solare.Lo spazio salute è già funzionante ma l'inaugurazione e presentazione alla cittadinanza verrà fatta entro il mese di Ottobre con l'intervento del Presidente Gaetano Vultaggio che è anche amministratore delegato della nuova Azienda Multiservizi Farmacie, trasformata in SPA a totale capitale pubblico dallo scorso 1° Settembre.
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Nessuno vuole la farmacia di Giavenale

La farmacia comunale di Giavenale non trova acquirenti nonostante sia in vendita ormai da un anno. Va deserta anche la trattativa privata, scaduta il 5 ottobre, strada intrapresa dalla giunta dopo che alle prime due aste non si erano palesati interlocutori e le dipendenti non avevano esercitato il diritto di prelazione. Eppure il Comune aveva abbassato le pretese: da 1 milione e 200 mila euro iniziali per titolarità, arredi, attrezzature e scorte di medicinali ad 1 milione e 150 mila euro della seconda asta, dall'esito comunque negativo. Nella trattativa privata il Comune si riservava di considerare congrua o meno l'offerta, con l'intenzione comunque di non scendere sotto il milione. Ma di offerte nemmeno l'ombra.
(fonte: giornaledivicenza.it)
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farmacie comunali
San Giovanni Lupatoto (Vr): la farmacia garantisce utili ma il Comune deve venderla

Nella vendita dei «gioielli di famiglia» si è ormai arrivati ad aprire il tesoretto. Il Comune lupatotino è infatti intenzionato a cedere anche la partecipazione maggioritaria nella società Farmaco, proprietaria della farmacia comunale Garofoli. La Farmaco è una società a responsabilità limitata di cui il Comune detiene il 60 per cento delle quote. Ha vissuto un paio di anni alquanto travagliati fra il 2009 e il 2010, quando l'amministrazione comunale, azionista di maggioranza, era entrata in contrasto con l'altro socio.
Le spese legali avevano affossato anche l'utile. Il cambio di socio ha fatto ripartire la società, che nel 2011 ha portato circa 70mila euro nelle casse comunali. La conferma della possibile vendita viene dal sindaco Federico Vantini: «Stiamo analizzando la possibilità di cedere una quota. L'operazione ha una sua motivazione economica in quanto il prossimo avvio delle liberalizzazioni governative per il settore delle farmacie potrebbe in un futuro non lontano far calare il valore del bene. Ci conviene chiudere a breve il contratto di vendita, che potrà anche prevedere una cessione graduale nel tempo delle quote, per incassare la maggior somma possibile». L'altro socio della Farmaco è il farmacista, che è anche direttore generale e ha diritto di prelazione nell'acquisto delle quote. Una stima del 2010 ha determinato in 3,6 milioni di euro il valore della farmacia Garofoli. Il 60 per cento di proprietà municipale potrebbe quindi valere 2 milioni. L'interrogativo sull'importo è d'obbligo perché la legge sulle liberalizzazioni ha abbassato a 3.300 il numero di abitanti medi al cui servizio dovrebbe operare una farmacia. In precedenza questo limite era fissato a 4.500 abitanti. In teoria quindi San Giovanni Lupatoto con i suoi 24mila abitanti potrebbe avere sette farmacie, due in più rispetto alle cinque attuali. Se la torta rimane uguale ma aumenta da cinque a sette il numero dei commensali, ne consegue che diminuisce il fatturato medio per farmacia e quindi il valore. L'amministrazione comunale sembra intenzionata a una cessione graduale. «Potremmo cedere subito», precisa Vantini, «una prima tranche di quote in modo da mantenere la maggioranza assoluta. Successivamente cederemo le rimanenti quote. Il contratto di vendita dovrebbe però essere stipulato a breve e prevedere tutti i passaggi di azioni».
La cessione delle quote Farmaco avrebbe positivi riflessi anche in termini di rispetto del patto di stabilità per i conti comunali 2012. Le ultime cifre rese note dal vicesindaco Daniele Turella dicono che la cifra che manca per riequilibrare il patto ammonta a circa 1,1 milioni di euro. Il sindaco confida che la serie di dismissioni di beni immobili programmata consentirà di chiudere la falla: «Attendiamo che entrino in cassa circa 350mila euro dalla cessione del terreno del distributore di via Monte Pastello e almeno 180mila dalla vendita di un lotto edificabile a Raldon. Poi ci sono in vendita le undici casette a schiera dietro al palazzo municipale e le tre di Raldon. Oltre a questi immobili pensiamo di cedere l'edificio incompleto della baita degli alpini di piazzale Marcolongo, vicino al centro sportivo».
(fonte: L'Arena)
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Cresce numero parafarmacie in Italia: oltre 4.000

Dai dati pubblicati dal Ministero della Salute a settembre il numero di parafarmacie e' salito ai 4.419, con un incremento di 157 nuove aperture, a fronte di 43 parafarmacie chiuse". Lo rende noto Massimo Brunetti, segretario nazionale dell' Associazione Parafarmacie Italiane.
"Il maggior numero di aperture - spiega Brunetti - e' della Sicilia con 20 nuove parafarmacie, seguita da Campania 19, Lombardia 16, con una forte prevalenza di ditte individuali riconducibili in gran parte a farmacisti espulsi dalla farmacia e dall'industria farmaceutica".
Come meravigliarsi, rileva Brunetti "se nell'immaginario di ogni farmacista vi sia il "sogno" di poter assurgere alla titolarita' della farmacia. Non e' un caso che in Italia ci sono oltre 83.000 farmacisti a fronte dei 57.000 della Germania, 72.000 della Francia e 51.000 della Gran Bretagna.
Un'anomalia tutta italiana che ha come naturale sbocco la disoccupazione, non e' un caso che la presenza di laureati in farmacia, in rapporto alla popolazione, e' piu' elevata proprio nelle regioni del sud dove il tasso di disoccupazione e' piu' alto come Calabria, Sardegna, Sicilia e Campania. Un fenomeno che si lega a quello della presenza di parafarmacie sul territorio, cosi scopriamo che mentre in Lombardia il numero di abitanti/parafarmacia e' pari a 26.000 e 60.000 nel Trentino, in regioni del sud come Calabria e Sardegna e' pari a 7.000".
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mondo farmaceutico
Farmaci su internet, il «low cost» che si può pagare caro

Nei giorni scorsi una vasta operazione di polizia internazionale (Pangea V) ha inferto un importante colpo alla vendita online di medicine potenzialmente pericolose da parte di farmacie illegali. Risultati come questi sono da accogliere con sollievo e soddisfazione, ma, come ha commentato significativamente il quotidiano finanziario Financial Times, il problema, in questo caso, va ben oltre il danno economico patito dalle industrie farmaceutiche titolari dei legittimi brevetti sui principi attivi. Qui il rischio è grande anche e soprattutto per i pazienti/clienti. Una medicina fasulla può far male o anche uccidere, attivamente, attraverso eventuali sostanze tossiche, o passivamente, facendo credere a una persona che sta assumendo una terapia mentre, in realtà, sta prendendo (nel migliore dei casi) acqua fresca.
PENE TROPPO MITI - La rapida crescita del mercato dei farmaci contraffatti ha diverse spiegazioni. La prima è che a livello internazionale le pene previste per la vendita online di farmaci falsi sono molto più miti rispetto a quelle previste per il traffico di droga, quindi le organizzazioni criminali stanno «investendo» sempre di più su questo business. La seconda è che in Paesi, come per esempio gli Usa, senza una copertura sanitaria universale, la tentazione di risparmiare online rispetto ai costi che si trovano nelle vere farmacie (anche in quelle online, ma serie) è grande. Ma non si tratta solo di questo, visto che il fenomeno sta dilagando anche in Europa, dove l'accesso alle cure è, in media, più garantito.
RISCHI ELEVATI - Nel Vecchio Continente, se è vero che cominciano a essere segnalati acquisti di antibiotici o antitumorali di dubbia provenienza, il grosso del mercato è rappresentato da rimedi contro la disfunzione erettile, ma anche da antidepressivi e dimagranti, cioè medicine per le quali esiste uno stigma o la cui prescrizione può essere negata scientemente dal medico. Di fronte a un fenomeno con questi connotati, oltre che invocare maggior rigore e impegno da parte degli organismi chiamati ad arginarlo, è ancora più importante appellarsi al buon senso individuale. Ciascuno deve essere cosciente che in questo genere di low cost, la merce si paga poco, ma rischia di costare parecchio.
(fonte: corriere.it)
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mondo farmaceutico
Confezionamenti dei farmaci: l'importanza del Child Resistant

MeadWestVaco, una corporation leader mondiale per le confezioni e le soluzioni di imballaggio, farà una presentazione a Madrid Mercoledì 10 Ottobre, dal titolo emblematico: "Soluzioni a prova di bambino in sistemi di distribuzione e imballaggio". Il grande incontro riporta al centro della discussione l'importanza fondamentale dell'imballaggio e del confezionamento del farmaco. I dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti sono dawero drammatici in merito ai medicinali: la causa principale di avvelenamento non fatale nei bambini in paesi a reddito medio ed elevato, è proprio il farmaco. I confezionamenti a prova di bambino (Child Resistant, CR) riducono fortemente il rischio di contatto ed ingestione da parte dei piccoli ma questo tipo di confezionamento non è obbligatorio in tutti i Paesi. Vista questa grave mancanza ci è sembrato opportuno segnalare l'incontro di Barcellona con MWV, che è una delle tante aziende che fa dell'imballaggio e del confezionamento una vera scienza: ha circa 15.000 dipendenti e lavora in 125 strutture con 15 mila impiegati in Nordamerica, Sudamerica, Europa e Asia. E' importante anche l'impatto ambientale che gli imballaggi dei farmaci hanno, ed anche questo sarà discusso nel meeting. Purtroppo, quello che viviamo, è senza dubbio un momento storico in cui la sperimentazione clinica dei farmaci, ma anche tutte le altre attività connesse, hanno subito una drastica riduzione globale di ricerca in Europa, una specie di "medioevo", comunemente inteso come periodo di imbarbarimento, della ricerca. D'altra parte continua a crescere l'uso e l'abuso dei farmaci su tutto il pianeta. Di fatto stiamo rinunciando a svilupparci e a porre rimedio a tante problematiche connesse al mondo della farmaceutica. Molti Paesi dovrebbero prendere atto, ed allinearsi prima possibile con le innovazioni tecnologiche che stanno cambiando il modo di usufruire di farmaci. Non è più possibile mantenere regolamenti diversi e approssimazioni colpevoli. Nell'era dell'informazione a portata di "click", essere ignoranti è una scelta. Una scelta colpevole.
(fonte: quellichelafarmacia.com)
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mondo farmaceutico
Le farmacie contro gli sprechi della sanità pubblica

«Parliamo di sprechi della sanità pubblica? Dalle farmacie può arrivare un aiuto per tagliare costi inutili e disagi per i pazienti».Eugenio Leopardi, presidente dell'Utifar, alla vigilia dei Farmadays, la "vetrina" della farmacie italiane che si terrà il prossimo week end a Verona, attacca deciso:«Un esempio? Noi chiediamo con forza e con i dati alla mano che i farmaci innovativi possano tornare ad essere distribuiti dalle farmacie e non più dagli ospedali. Oggi, l'innovazione farmacologica prevede la messa a punto di medicinali biotecnologici, in genere molto costosi, ma efficaci e specifici per le esigenze del malato. Questi medicinali sono invece stati dirottati al canale della distribuzione diretta da parte delle Asl. Questo è stato fatto per cercare di ottenere un risparmio, ma ha ottenuto l'effetto contrario: negli ospedali ci sono una serie di costi aggiuntivi, disagi per i malati e spesso sprechi. Solo la farmacia ha dimostrato di essere un canale efficiente per la distribuzione al pubblico dei medicinali e di garantire alle regioni un monitoraggio certo e attendibile della spesa.
C'è poi la questione che più interessa il pubblico: la comodità. Non è la stessa cosa avere il medicinale disponibile nella farmacia vicino a casa o andare in orari stabiliti negli ospedali per ritirare il farmaco. Comodità per il cittadino, controllo della spesa e risparmio per le casse pubbliche. Mi sembra - conclude Leopardi - che questi tre elementi basti no a dimostrare come la nostra linea tesa a riportare il farmaco innovativo in farmacia sia una strada da percorrere. Invero, l'unica strada percorribile». Questo è solo uno degli obiettivi che si prefigge l'ultima creatura dell'Unione tecnica dei farmacisti. Farmadays, in programma alla Fiera di Verona dal 5 al 7 ottobre, rappresenta infatti per i farmacisti anche un'opportunità per aggiornarsi, per cambiare strada, per uscire dalle difficoltà evolvendosi. Ma la manifestazione non è solo questo. E' anche un importante momento di confronto. I rappresentanti politici hanno risposto con entusiasmo a questo nuovo evento [...].
«Farmadays - riprende Leopardi - rappresenta una concezione congressuale del tutto nuova per la farmacia. Nell'arco delle tre giornate, i corsi e i simposi per la formazione professionale del farmacista si alterneranno ai convegni sull'attualità. Ci sarà anche spazio per un confronto tra farmacisti, in un incontro, previsto nel pomeriggio di sabato, dedicato a quella che talvolta viene definita "la base" della categoria, ovvero i farmacisti che vivono i cambiamenti sulla propria pelle, da dietro il bancone.
Abituati a rispondere alle domande del pubblico, a Farmadays i farmacisti porteranno la loro esperienza di prima linea, contribuendo con la proprie proposte ad un cambiamento che parta da nuove idee. Del resto, la vera forza dei farmacisti sta nella loro preparazione e nella specializzazione in tutti quei settori che, nel loro insieme, soddisfano le richieste e le aspettative di salute dei cittadini».
Negli ultimi anni, una serie di accadimenti e di provvedimenti legislativi hanno coinvolto le farmacie. Non solo le note liberalizzazioni, ma anche la diffusione del farmaco generico, i nuovi servizi proposti sul territorio dalle farmacie (come le autoanalisi del sangue). La farmacia si trova quindi al centro di un cambiamento che ne comporta l'inevitabile ridefinizione del proprio ruolo sociale. E' proprio da questi nuovi scenari che nasce l'idea di Utifar di organizzare un evento congressuale teso a ridisegnare la farmacia. Che sarà sempre una realtà radicata sul territorio, ma ancora più attenta a tutti quei settori che, nel loro insieme, compongono l'offerta di salute e benessere. Tra questi, la fitoterapia, l'alimentazione particolare, la cosmesi, gli articoli sanitari e molti altri reparti che richiedono una sempre maggiore specializzazione, necessaria per offrire ai clienti servizi e consulenze al passo con i tempi. Tutti argomenti che saranno oggetto di master di primo e secondo livello e corsi di alta formazione che daranno ai partecipanti 11 crediti formativi. Una sessione importante per i farmacisti: in un momento come questo, lo sviluppo dei settori diventa anche una necessità per tante farmacie che, messe in crisi dalla significativa diminuzione dei margini provenienti dalla dispensazione dei farmaci, cercano nuove strade che ne garantiscano la sussistenza economica.
«Il prezzo dei farmaci è in costante calo - spiega infatti Eugenio Leopardi - ; ed essendo il compenso riconosciuto dalle Asl alle farmacie legato unicamente ad un margine in percentuale sul prezzo, le farmacie vedono i propri bilanci subire discese drastiche. Molti esercizi sono già in grande difficoltà economica. La questione non è nuova. A tale proposito, tempo addietro avevamo già organizzato un convegno a Roma. E' da qualche anno che i prezzi dei farmaci continuano a ridursi e ben presto le entrate delle farmacie si ridurranno a livelli troppo bassi per garantire il sostentamento economico delle stesse. Entro il 15 novembre dovrà essere condiviso con il Governo un nuovo sistema di remunerazione. Le ipotesi in fase di studio sembrano privilegiare il sistema misto, ovvero una quota fissa e una parte legata alla percentuale sul prezzo. La mia convinzione è si debba prediligere la quota fissa, a fronte di una quota percentuale che deve essere il più contenuta possibile. Questo per fare in modo che la discesa dei prezzi dei farmaci non metta a rischio la sopravvivenza delle farmacie», conclude il presidente Utifar.
(fonte: Il Messaggero)
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mondo farmaceutico
Le donne li vogliono "griffati", solo 1 su 4 chiede generici

Secondo un'indagine promossa da Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna), condotta su un campione di 300 farmacisti distribuiti lungo tutta la Penisola, soltanto una connazionale su 4 quando entra in farmacia chiede spontaneamente un medicinale equivalente, e poco più della metà chiede informazioni sull'alternativa senza marca. Quando poi il farmacista propone di sostituire il prodotto "loggato" con il generico meno costoso, soltanto 2 su 5 accettano il cambio, mentre la maggioranza continua a scegliere il medicinale col brand. Una resistenza particolarmente ostinata nelle anziane, legata a una diffidenza fondo e accompagnata dal rischio di un "effetto contagio", considerando che la donna è il vero capofamiglia nelle decisioni che riguardano la salute. "I problemi sorgono soprattutto per certe categorie di farmaci - spiega Elena Ripamonti di Elma Research, che ha condotto la ricerca per Onda - specie per quelli contro le malattie cardiache. Per altri prodotti come antidolorifici, antinfiammatiori, antibiotici e area gastro-intestinale, si registra invece più apertura". Il 70% dei farmacisti intervistati ritiene che all'origine di tutto vi sia un problema di cattiva informazione, e il 64% cita questo fattore come principale barriera all'uso degli equivalenti. Sempre dal punto di vista del farmacista, le donne temono una minor efficacia del generico (96%) perché non esattamente uguale all"originaie' (14%), oppure rifiutano il prodotto senza marca perché non si sentono curate allo stesso modo (12%), o per esperienze negative (26%).Il 92% dei farmacisti sostiene poi che le donne abbiano bisogno di rassicurazioni dagli operatori sanitari e in particolare dal medico di famiglia.
E oltre la metà è convinto che le nuove regole sulla prescrizione dei medicinali per principio attivo, di fatto, non cambierà molto in termini di maggiore apertura agli equivalenti. Solo il 30% pensa invece che il decreto in vigore da Ferragosto possa "spingere" il mercato dei generici nel nostro Paese, oggi fermo al 18% circa. "Questa indagine - commenta la presidente di Onda, Francesca Merzagora - mette in luce la necessità di una migliore informazione riguardo al farmaco equivalente". [...] Sulla necessità di "un'informazione chiara e trasparente, supportata da spiegazioni e dati scientifici", concorda anche Maria Antonietta Nosenzo, vice presidente della sezione milanese dell'onlus Andos (Associazione nazionale donne operate al seno) e chirurgo oncologo [...]. Anche nell'ottica di una maggiore diffusione degli equivalenti, "in sanità la sfida del futuro si gioca sul territorio, quindi sul dialogo tra professionisti e in particolare tra medici di famiglia e farmacisti. E da parte del farmacista non c'è alcuna pregiudiziale nei confronti del medicinale generico", tiene a precisare Paolo Vintani, vice presidente di Federfarma Milano, intervenuto in sostituzione della presidente di Federfarma nazionale Annarosa Racca, a Roma per incontri tecnici. Il messaggio della numero uno dell'associazione titolari è comunque che "la categoria dei farmacisti è attiva dal 2007 nella promozione e nel consiglio dell'equivalente". Per Racca, inoltre, a spiegare la "paura" femminile del generico c'è il fatto che "la donna si sente investita di una maggiore responsabilità verso la tutela della salute familiare", perciò sceglie la "marca" perché la conosce meglio e si fida. Ovidio Brignoli, vice presidente della Società italiana di medicina generale (Simg), fa notare che "l'utilizzo dei farmaci equivalenti da parte dei medici è un segno di civiltà e di consapevolezza dei problemi del Paese". Un "atto istituzionalmente dovuto - aggiunge - per il quale non ci sarebbe dovuto essere bisogno di un decreto, che peraltro è stato accolto male solo dai medici che non l'hanno letto". Il "camice bianco" ricorda inoltre che "dall'anno prossimo il medico di famiglia potrà prescrivere medicinali equivalenti nel 100% dei casi, perché l'alternativa generica sarà disponibile in pratica per ogni farmaco. Quindi non ci saranno più alibi", anche se "per alcune categorie di farmaci, sostanzialmente gli antipsicotici atipici, gli anticoagulanti e gli antiaritmici - puntualizza Brignoli - bisognerà valutare con grande attenzione la sostituzione, a volte non opportuna, e comunque utilizzare nel caso sempre lo stesso equivalente". Sul capitolo antipsicotici è intervenuto anche Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano e neo presidente della Società italiana di psichiatria. "Esistono oggi prove scientifiche più che sufficienti - assicura - per garantire una continuità terapeutica" ai pazienti in cura per problemi di salute mentale "anche utilizzando i farmaci equivalenti". Una valida sostituzione è possibile soprattutto per "gli antidepressivi e gli antiepilettici usati come stabilizzatori dell'umore". Quanto agli antipsicotici più "complicati" in termini di sostituzione, "se la terapia viene iniziata ex novo, e se lo specialista osserva buoni risultati con l'impiego di un prodotto equivalente, è giusto impiegarlo a patto di mantenere lo stesso generico nel tempo".
(fonte: Il Tempo)
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Erba Vita e Assofarm
Tollerare e digerire il lattosio, anche 365 giorni all'anno

L'intolleranza al lattosio è un disturbo che in Italia può coinvolgere dal 40% al 70% della popolazione e rappresenta la difficoltà dell'intestino di scindere il lattosio (zucchero complesso) in due zuccheri semplici (galattosio e glucosio) più facilmente assorbibili dall'intestino.
Questa difficoltà è dovuta alla mancanza totale o parziale dell'enzima lattasi (B-galattosidasi), che si trova sulla superficie delle cellule che rivestono l'intestino.
L'attività lattasica è geneticamente programmata per diminuire intorno ai 2 anni di vita. In caso di intolleranza i disturbi, di solito, non diventano evidenti fino all'età di 6-7 anni e possono restare silenti fino all'età adulta, in relazione alla quantità di lattosio ingerito nella dieta e alla velocità di diminuzione della attività lattasica.
Il deficit di lattasi può essere:
· primario: assenza dell'enzima fin dalla nascita;
· secondario: si manifesta nell'età prescolare-scolare, quando l'attività dell'enzima si riduce progressivamente;
· transitorio: dovuto ad alterazioni della mucosa intestinale.

Come si manifesta l'intolleranza al lattosio?
Il lattosio non digerito rimane nel lume intestinale, raggiunge il colon e provoca richiamo di acqua e di elettroliti; ne consegue fermentazione batterica e formazione di acido lattico e acidi grassi a corta catena, che possono provocare:
· disturbi addominali di tipo crampiforme;
· senso di gonfiore gastrico;
· tensione intestinale;
· meteorismo;
· diarrea;
· nausea.

Cosa fare in caso di intolleranza al lattosio?
1 Una dieta di esclusione temporanea dei latticini per eliminare i disturbi;
2 Reintrodurre piccole quantità di latticini con una contemporanea somministrazione di integratori contenenti lattasi.
Eliminare totalmente i derivati del latte dalla dieta, non è un comportamento corretto, in quanto si può andare incontro a carenze di vitamine e minerali, come vitamina D e Calcio.
Inoltre la tolleranza allattosio è variabile, pertanto non è necessario eliminarlo totalmente dalla propria dieta.
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Il nuovissimo LACT 365 di Erba Vita

Erba Vita, Azienda da sempre attenta alle esigenze dei consumatori che necessitano di affrontare l'intolleranza al lattosio garantisce efficacia e naturalità. Dai laboratori Erba Vita nasce Lact365, un integratore di lattasi, utile per:
· favorire la digestione di lattosio in persone particolarmente sensibili e poco tolleranti;
· contribuire alla fisiologica eliminazione dei gas intestinali

A base di:
· Lattasi (B-galattosidasi) da Aspergillus oryzae, favorisce la digestione di lattosio;
· Finocchio frutti estratto secco, regola l'eliminazione dei gas e la motilità intestinali;
· Camomilla fiori polvere micronizzata, ad azione emolliente e lenitiva sul tratto digerente;
· Argilla verde superventilata.

Modo d'uso:
1 capsula mezz'ora prima di ogni pasto contenente lattosio.
Nota. 1 capsula di Lact365 fornisce 6150 unità FCC di lattasi che consentono di digerire circa 13 g di lattosio.
Perché una capsula acido-resistente?
La capsula acido-resistente DRcapsTM protegge la lattasi dall'azione dei succhi gastrici e ne assicura l'integrità a livello intestinale. La lattasi agisce nell'intestino tenue e si degrada a pH più acidi, come quello gastrico; è necessario quindi proteggerla, in modo che arrivi integra nel sito d'azione.
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L'enzima lattasi e le piante officinali che ci aiutano nell'intolleranza al lattosio

La lattasi

La lattasi è un enzima della classe delle idrolasi (l3-galattosidasi) che catalizza la reazione:
          
          lattosio + H20 = galattosio + glucosio

La diminuzione della produzione di questo enzima è associata all'intolleranza al lattosio, cioè una ridotta capacità di assorbimento e digestione del lattosio da parte dell'intestino tenue. L'enzima lattasi costituisce infatti un fattore limitante per la scissione del disaccaride lattosio e la sua produzione presenta una caratteristica evoluzione nei vari periodi della vita dell'uomo.
Nell'uomo, l'enzima lattasi abbonda nei microvilli (orletto a spazzola) dell'intestino tenue, che com'è noto tappezzano i villi intestinali aumentando la superficie assorbente.
L'integrazione esogena di lattasi, proveniente dalla fermentazione del fungo Aspergillus oryzae, è utile in caso di intolleranza al lattosio non severa, poiché ne facilita la digestione e ne limita i tipici sintomi dovuti al malassorbimento intestinale.
La capsula DRcapsTM acido-resistente protegge l'enzima lattasi dall'azione acida dei succhi gastrici e ne assicura l'integrità a livello intestinale.

Finocchio (Foeniculum vulgare) frutti:
Il Finocchio è una pianta perenne proveniente dall'Europa temperata e dall'area mediterranea. Grazie al principio attivo anetolo, riduce la formazione di gas intestinali e ne favorisce l'eliminazione (azione carminativa), è un buon antispasmodico gastrointestinale e svolge un'azione antisettica intestinale, contribuendo inoltre a riequilibrare la flora batterica intestinale. È particolarmente indicato nei casi di colite e dispepsia. Generalmente è consigliabile l'assunzione continuativa per non più di due mesi.

Camomilla (Matricaria chamomilla) fiori:
Pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Asteracee, la Camomilla deve principalmente la sua azione ai suoi principi funzionali bisabololo e camazulene; queste sostanze svolgono azione sedativa e spasmolitica, pertanto può essere utilizzata in caso di disturbi del tratto gastro-intestinale quali gastrite, duodenite, ulcera gastro-duodenale e intestino irritabile.
Inoltre, oltre a tale azione antispastica, grazie al suo contenuto in sostanze di natura mucillaginosa, ha anche attività emolliente e protettiva nei confronti delle mucose gastriche e duodenali, contribuendo a proteggerle dall'eccessiva acidità dei succhi gastrici e diminuendo quindi sia il senso di bruciore che l'effettiva ulcerazione.

Argilla verde superventilata:
L'Argilla naturale è costituita da diversi minerali, come il ferro bivalente, che le conferiscono la caratteristica colorazione e le specifiche proprietà farmacologiche.
Il trattamento cui viene sottoposta l'Argilla verde appena estratta dalla cava è particolarmente importante ai fini terapeutici: viene essiccata lentamente al sole, viene quindi macinata ed infine ventilata. Questi procedimenti lunghi e delicati fanno sì che non venga a modificarsi il reticolo cristallino della polvere, mantenendone inalterate le proprietà salutistiche.
L'Argilla è un ottimo antiacido che agisce con duplice meccanismo, sia come tamponante dell'acidità gastrica, sia come adsorbente dei gas fermentativi intestinali.

Perché non rinunciare completamente a latticini e derivati?

Perché il lattosio è uno zucchero che svolge alcune funzioni fisiologiche:
· aumenta l'assorbimento di diversi minerali, come calcio, magnesio e zinco;
· favorisce lo sviluppo dei Bifidobatteri (flora batterica benefica) nel nostro intestino;
· è fonte di galattosio, nutriente essenziale per la formazione dei galattolipidi cerebrali (importanti bio-costituenti delle cellule e fibre nervose).

Altre informazioni sul lattosio

Si stima che occorrano più di 12 g di lattosio al giorno per causare disturbi in persone con carenza di lattasi; ad ogni modo, per ogni individuo intollerante esiste un valore soglia entro il quale si manifesta l'effetto dose-dipendente.
L'intolleranza è inoltre correlata non solo alla quantità di lattosio ingerita, ma anche alla velocità di svuotamento gastrico:
· se illattosio viene ingerito assieme ad alimenti che aumentano la velocità di svuotamento gastrico (es. carboidrati), i disturbi saranno più probabili o più intensi;
· se viene assunto insieme a cibi che riducono la velocità di svuota mento gastrico (es. grassi), i disturbi possono essere molto ridotti o assenti
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