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Notizie da Assofarm n° 69


Editoriale
Nuova Remunerazione, subito

Sembra che ci siamo. Scriviamo questo editoriale nei giorni immediatamente precedenti il primo incontro del Tavolo sulla Nuova Remunerazione del Farmacista, voluto da Aifa sotto stimolo di ormai tutte le parti in gioco, ad eccezione dell'Industria farmaceutica.
L'ampiezza del fronte riformista racconta certo di come oggi una nuova Remunerazione sia vista come pietra miliare di quel complesso di operazioni che potranno salvare la farmacia, nelle sue dimensioni economiche e professionali.
Vale però la pena di ricordare che ciò era già evidente sette anni fa, cioè quando Assofarm ha iniziato a portare avanti le istanze della nuova remunerazione, raccogliendo colpevole disinteresse da istituzioni e altre associazioni di categoria. Se ci si fosse mossi prima, oggi non saremmo in questa situazione di emergenza.
Le cose giuste e migliorative del sistema si fanno quando sono a portata di mano, non quando non è più possibile perpetuare antichi status qua.

Non dobbiamo però cadere nella tentazione di confondere per vittoria ciò che è semplice possibilità di battagliare. Da oggi inizia il tempo della costruzione concreta, che non sarà privo di ostacoli.
Nell'opinione di Assofarm, la nuova Remunerazione dovrà passare per un ritorno in farmacia di tutta la distribuzione territoriale del farmaco, prendendo formalmente atto che le mezze soluzioni adottate in questi anni non sono state economicamente sostenibili per chi le ha intraprese e non hanno sortito miglioramenti di servizio per i cittadini.
Le inefficienze legate alla distribuzione diretta sono ormai ampiamente dimostrate. Ultime in ordine di tempo una ricerca di Federfarma Friuli Venezia Giulia che quantificato i risparmi di una distribuzione diretta su base regionale, e un nostro studio in Emilia Romagna che ha valutato i risparmi di tempo e di costi dal lato dei cittadini nel caso si applichi la distribuzione per conto.

Non crediamo sia questo il momento di entrare nei dettagli tecnici della remunerazione, ma certamente confermiamo il nostro interesse per una formula mista farmaco-servizio già ampiamente collaudata in altri paesi europei con risultati ottimi.

Vale però la pena di sottolineare fin d'ora come per "servizi" Assofarm intenda principalmente la Pharmaceutical Care, cioè complesso di attività in cui il farmacista può produrre aderenza alla terapia. Non tanto quindi servizi sanitari in farmacia, ma servizi specificatamente farmaceutici a supporto della prescrizione medica.

Assofarm è convinta che ancor prima di discutere di contenuti, si dovrebbe evitare il principale rischio di metodo: quello cioè di affermare la nuova Remunerazione attraverso il suo inserimento nella nuova convenzione del SSN. Nulla ad oggi ci dice che essa sia imminente, e il suo pluriennale ritardo potrebbe protrarsi ancora a lungo.
Parallelamente a ciò, ci preoccupa anche l'avvio di un processo di riforma che manchi di una prospettiva chiara di obiettivi e punti d'arrivo. Un paio di mesi fa chiedemmo, dagli spazi di questa nostra newsletter, "cosa vi aspettate dalla farmacia italiana?".
La risposta non sembra essere contenuta nei fatti accaduti da allora, e la Remunerazione in sé non può risolvere tutti i problemi e bisogni della farmacia italiana.

Ripartiamo insomma da quella stessa domanda: qual è la vision che sottende l'imminente apertura del Tavolo sulla Remunerazione del Farmacista?

Francesco Schito
Vice Presidente Assofarm

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farmacia comunale
Grosseto: "Vendere le farmacie non darà vantaggi"

Il presidente nazionale di Assofarm Venanzio Gizzi ha chiesto un incontro al sindaco Emilio Bonifazi per discutere in merito alla possibile dismissione della gestione delle farmacie comunali riunite del capoluogo maremmano.
Le preoccupazioni dell'associazione riguardano soprattutto le pesanti conseguenze che tali atti potrebbero avere sul futuro dei dipendenti aziendali. «Rimango stupito e rammaricato per tale orientamento, che è in controtendenza con quanto avviene ormai nel nostro paese dove gli Enti locali individuano nella farmacia pubblica, oltre ad un riferimento economico, lo strumento per osservare e programmare da vicino le politiche sanitarie sul territorio commenta Gizzi - Peraltro il decreto sulle liberalizzazioni considera e rivaluta il ruolo delle farmacie comunali come strumento necessario per la concorrenza e il superamento dei monopoli. Ribadiamo che mancherebbe sul territorio la giusta e sana concorrenza tra pubblico e privato che determina, dove possibile, livelli qualitativi decisamente superiori rispetto ad altre situazioni dove non è presente il servizio farmaceutico comunale».
Assofarm non vede quindi alcun tipo di vantaggio nella dismissione della gestione delle farmacie comunali, ma anzi, crede che ciò arrecherà disagi ai dipendenti dell'azienda, ma anche all'utenza che fruisce dei servizi offerti dalle stesse farmacie. «L'amministrazione comunale, portando avanti gli indirizzi emergenti in questione, dismetterà un patrimonio che è di tutta la collettività, di tutti i cittadini - prosegue il presidente - I risultati conseguenti, così come è avvenuto in altre circostanze, non porterebbero i giusti vantaggi ma un impoverimento generale. Facciamo ulteriormente rilevare che la dismissione di tale azienda, in questo particolare momento storico legato al decreto sulle liberalizzazioni, può pregiudicare in futuro l'apertura di nuovi esercizi farmaceutici ad opera del Comune con grave pregiudizio per la tenuta dei conti dell'amministrazione comunale per l'espansione di un sistema a rete costituito con le sei farmacie esistenti. Pur riconoscendo le difficoltà che, a loro volta, attraversano i Comuni a seguito dei vincoli determinati dal Patto di stabilità, comunichiamo che numerosi Comuni italiani proprio in questi giorni stanno aprendo delle farmacie comunali, consapevoli delle grandi opportunità socio-economiche che possono rappresentare».
Assofarm ricorda l'iniziativa per la riduzione dei prezzi dei prodotti per la prima infanzia a vantaggio delle coppie più giovani. «La campagna è uno di quei vantaggi socioeconomici derivanti dalla presenza delle farmacie comunali. L'iniziativa promossa dalla nostra associazione ha riscontrato inoltre un grande successo ed è stata sostenuta dall'Anci e dal Ministero della Cooperazione internazionale e dell'integrazione».
(fonte: Il Tirreno)

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Opera. Farmacia comunale punto di riferimento

Servizio di spesa a domicilio, pranzo di ferragosto e apertura della Farmacia Comunale tutti i giorni di agosto; un servizio, quest'ultimo, rivolto agli anziani ma anche a tanti cittadini che, per vari motivi, sono stati costretti a trascorrere queste vacanze 2012 in città. E' stato un intervento a 360 gradi quello previsto dall'amministrazione comunale per gli operesi che hanno rinunciato a partire per lidi lontani. Così, nella prima estate dopo l'inaugurazione della nuova e più centrale sede, la farmacia Comunale di via Piantadosi ha tenuto alzata la saracinesca fino al 19 agosto coprendo il servizio di chiusura delle altre farmacie private anche nel giorno di chiusura infrasettimanale. "Quest'anno nelle settimane in cui tutti lasciano la città abbiamo puntato più sui servizi - spiega il primo cittadino Ettore Fusco - rispetto allo svago, ed a quanto pare quello della farmacia è stato uno dei più utili e apprezzati. Ogni giorno, infatti, lunghe code hanno caratterizzato l'attività della farmacia che sta diventando, sempre più, un punto di riferimento per gli operesi". Un risultato importante, confermato dai dati che hanno dimostrato nero su bianco la bontà della scelta effettuata dall'Amministrazione Fusco di potenziare la farmacia e spostarla in un locale appositamente creato. Un'attività i cui introiti permettono di sostenere parte della spesa corrente. "La lungimiranza che la Giunta ha avuto nell'investire sulla farmacia comunale spostandola in una sede più accessibile, sia alle persone a piedi che agli automobilisti - conclude il Sindaco - è stata confermata anche da questi ultimi importanti risultati". Intanto, la farmacia prosegue con i suoi servizi tradizionali e con quelli attivati con l'inaugurazione della nuova sede. Tra questi, oltre alla raccolta di farmaci scaduti, anche la misurazione della pressione arteriosa e il breath test helicobacter e poi ancora i servizi parainfermieristici come quello della cura e del benessere della persona, oppure la psicologa in sede ed altri ancora sui blocchi di partenza.
(fonte: mi-lorenteggio.com)

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Farmaci meno costosi in farmacia che nelle Asl

Ovviamente, se la distribuzione del farmaco fosse fatta dalle farmacie private, anziché dalla struttura sanitaria pubblica, il risparmio sarebbe assicurato.
Questa è la sintesi di uno studio eseguito nel 2010 dal Centro ricerche economie e formazione (Cref) che ha preso in esame i dati di una Asl del Friuli Venezia Giulia.
Un ennesimo arrembaggio, il Servizio Sanitario Regionale è ormai fatto oggetto di attacchi sempre più determinati, soprattutto da coloro che vivono sulle sue spese.
E quale spending review potremo mai fare se i farmacisti rivendicano la loro parte, se tutti pretendono di continuare a mungere il servizio pubblico?
Se la Regione Lazio e la Regione Toscana hanno già da anni valutato che si risparmia consegnando direttamente, possibile mai che fosse tutto falso?
Nella ricerca di Federfarma, che afferma che il Servizio Sanitario risparmierebbe il 30% se facesse distribuire i farmaci dalle farmacie esterne, i costi vengono valutati anche sulla base degli stipendi del personale e dei locali.
Certo, le farmacie ospedaliere svolgono una funzione importantissima che ha un costo. Un ospedale non può fare a meno della sua farmacia a meno che, l'idea della Federfarma non sia quello di chiuderla licenziando i farmacisti pubblici per poi acquistare i medicinali necessari ai ricoverati presso le farmacie private.
Sopprimere le farmacie interne agli ospedali pubblici è impensabile, motivo per cui il costo non si riduce se facciamo distribuire i farmaci dalle farmacie esterne.
Morale della favola, o hanno torto sia il Lazio che la Toscana, che da anni si battono per questo, ostacolati dai farmacisti, o la ricerca è una bufala, interessata, e approvata, sia pure con accenti diversi, da esponenti del governo che certo non si metteranno contro queste lobby, come ebbe il coraggio di fare il governo Prodi.
Nessuno osa scontentare i potenti. E pazienza per i cittadini italiani che hanno bisogno di farmaci che non costino tanto e di cui abbiano veramente necessità, di prestazioni appropriate ed eseguite con pazienza, e non frettolosamente, meno costa e meglio è, e poi se il medico dice che non valgono nulla pazienza.
Se non accettiamo di tagliare i profitti di chi vive sulle spese della sanità non potremo difendere il nostro servizio sanitario, e di questo pagheranno le spese i cittadini, anche in termini di salute.
(fonte: vitadidonna.it)

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Spesa scende -11,5% in primo quadrimestre 2012

La spesa farmaceutica convenzionata netta Ssn, nel primo quadrimestre 2012, ha fatto registrare una diminuzione del -11,5% rispetto allo stesso periodo del 2011. Lo rileva Federfarma, nel diffondere i dati della spesa farmaceutica dal gennaio all'aprile 2012.
Si attenua invece la tendenza all'aumento del numero delle ricette, cresciuto del +0,2%, mentre nel 2011 era stato pari al +0,6%. In alcune Regioni il numero delle ricette, nel primo quadrimestre 2012, e' diminuito, probabilmente a seguito di un incremento della distribuzione diretta ovvero della distribuzione da parte delle farmacie per conto delle Asl, i cui costi sono contabilizzati separatamente. Da aprile 2012 la diminuzione del numero delle ricette appare pressoche' generalizzata.
Nel periodo gennaio-aprile 2012 le ricette sono state oltre 201 milioni, pari a 3,34 ricette per ciascun cittadino.
Le confezioni di medicinali erogate a carico del SSN sono state oltre 370 milioni, con un aumento del +0,3% rispetto al primo quadrimestre 2011. Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 6,2 confezioni di medicinali a carico del SSN. L'aumento del numero delle confezioni e' leggermente maggiore rispetto a quello del numero di ricette in quanto si e' assistito a un incremento, seppure ridotto, del numero medio di confezioni prescritte su ciascuna ricetta.

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52° Assemblea UEFS a Torino

Venerdì 28 settembre, a Torino presso lo Starhotels Majestic, il nostro Paese ospiterà la 52° Assemblea Generale dell'Unione Europea delle Farmacie Sociali. L'Assemblea tratterà l'importante tema "Medicinali, presidi sanitari e servizi della società dell'informazione e della comunicazione: Studio preliminare delle prassi, raccomandazioni e prospettive." L'iniziativa costituirà un'ottima occasione per uno scambio di idee e conoscenze con i colleghi europei e siamo certi di cogliere l'attenzione di tutti gli operatori che invitiamo a partecipare ai lavori.

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mondo farmaceutico
Farmaci branded o generici? La metà dei cittadini non vuole scegliere da solo

Non è poi così vero che i medici, e tanto meno i farmacisti, osteggiano i farmaci equivalenti. Secondo quanto rivela una survey promossa da Medi-Pragma, anzi, medici e farmacisti informano e propongono la sostituzione di un farmaco di marca con un generico spesso e anche molto spesso. Tuttavia, ai pazienti non piace l'idea di dovere essere loro a scegliere da soli se optare per generico o continuare ad assumere il farmaco branded.
L'indagine per comprendere le reazioni di cittadini e professioni sull'Art.15 della Spending Review, condotta nel periodo dal 31 agosto e l'08 settembre (con metodica CAWI, on line) su un campione rappresentativo di 148 pazienti, 207 medici di famiglia e 203 farmacisti rileva infatti che ben il 43% dei pazienti non si sente in grado di scegliere tra i due farmaci. Questo perché si fida del medico e di quello che prescrive, e non crede che spetti al paziente compiere tale scelta. I cittadini, infatti, non si sentono competenti o non sono certi che il medico condividerebbe la scelta. Inoltre, non piace l'idea di una norma "scarica barile".
I dubbi dei cittadini forse sono anche la conseguenza del fatto che, come emerge dalla survey, il 79% di loro non ha mai usato un farmaco equivalente. Nonostante due terzi degli intervistati affermi di fidarsi dei generici "perché contengono lo stesso principio attivo". E nonostante il 38% dei pazienti affermi che il medico li prescriva occasionalmente, il 20% che li prescriva spesso e il 3% molto spesso. Il 21% degli stessi pazienti, inoltre, ammetta che il medico di famiglia informa spesso(l'8% molto spesso) sulla disponibilità di farmaci equivalenti. E ancora più lo fanno i farmacisti (spesso secondo il 29% dei pazienti e molto spesso secondo il 27%).
Eppure il 55% dei pazienti ammette di preferire continuare a usare i farmaci della stessa marca. In generale, il 57% sostiene di sentirsi comunque pronto a scegliere da solo se optare per un farmaco griffato o un generico, possibilità che per molti è anche "giusta". In media, sarebbero disposti a pagare di tasca propria fino a 2,39 euro di differenza per potere usare un farmaco di marca.
Tra i medici, comunque, si conferma lo scetticismo nei confronti della norma e dell'imposizione introdotta per i medici. Per il 26% degli intervistati la norma non comporterà comunque alcun risparmio giustificabile per il Ssn né porterà una maggiore affermazione dei generici in Italia perché, secondo il 52% dei medici, la qualità è ancora passa, i controlli scarsi e i cittadini preferiscono comunque i farmaci di marca.
Il 25% dei medici avanza anche dubbi sulla qualità/bioequivalenza dei generici. Il 9% critica la ridotta autonomia decisionale e professionalità del medico di medicina generale. Per il 66% dei medici, comunque, la norma è inoltre inapplicabile nella pratica, sia per la mancanza di attrezzature adatte (come i software) sia perché rischia di disorientare il paziente o addirittura di essere dannosa. Il 22% è comunque pronto ad adeguarsi.
Ma a non andare giù ai medici è anche la convinzione (per il 15% degli intervistati) che la norma dia troppo potere al farmacista (che comunque acquisterà un ruolo maggiormente decisionale per il 96% dei medici intervistati).
Il timore è, nel 26% dei casi, che la norma finisca per aumentare il conflitto medico-paziente e di fornire, per il 23% dei medici, prodotti di scarsa qualità. Secondo il 37% dei medici il paziente sarà disorientato.
Il 15% dei medici è comunque pronto a utilizzare la "non sostituibilità" per mantenere la possibilità di scegliere il farmaco per il suo paziente. Il 37% dei medici, invece, consiglierà al paziente qualche farmaco acquistare e il 7% consiglierà al paziente di portare in farmacia la confezione del farmaco usato in precedenza.
Molto diverso il parere dei farmacisti. Secondo il 33%, nei fatti, la norma non introduce alcuna novità. Il 19% condivide comunque l'idea che i cittadini non sono ancora preparati a questo cambiamento, nonostante per il 26% proprio i cittadini saranno gli unici a ottenere risparmi dalla nuova legge.
Il 9% dei farmacisti confessa di considerare i generici non uguali a branded. Per il 55%, inoltre, ci sarà un impatto sull'autonomia decisionale del medico. Tra questi, il 65% ritiene che la prescrizione sarà condizionata, l'11% ritiene che ne complicherà il lavoro. Tuttavia secondo il 16 il medico sarà così svincolato dalle aziende.
Secondo il 39% la norma non troverà comunque applicazione pratica perché è complicata, crea confusione e il medico, in ogni caso, non prescriverà il generico.
Quanto al maggiore potere in capo ai farmacisti, il 58% dei professionisti del farmaco ammette che sarà così, anche se secondo il 26% non è vero. Il 16% dei farmacisti infine precisa che ad avere maggiore potere di scelta sarà il cittadino.
(fonte: quotidianosanita.it)

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mondo farmaceutico
Il «vademecum» del farmaco generico

Il presidente dell'ordine dei farmacisti, Francesco Rastrelli, spiega i vantaggi di questa scelta.

LA DEFINIZIONE. Con il termine generico si indica un medicinale intercambiabile con il prodotto innovatore, considerato l'originale (e quindi bioequivalente a questo), che viene messo in commercio dopo che sono scaduti il brevetto e il certificato complementare di protezione del farmaco originale. Sono cioè prodotti commercializzati da diversi anni, per i quali si ritiene che l'azienda, che ha svolto le ricerche necessarie per immettere sul mercato il farmaco, sia stata sufficientemente remunerata, e per i quali è quindi esaurito il periodo di gestione in monopolio. Ne consegue che qualsiasi altra azienda farmaceutica può mettere il prodotto sul mercato, purché rispetti la normativa in vigore atta a tutelare la salute pubblica, ovvero sia in possesso delle autorizzazioni necessarie. Poiché la ricerca è già stata affrontata da altri e già remunerata, i generici hanno un prezzo più basso dei corrispondenti medicinali innovativi e questo li rende molto interessanti sia per lo Stato, sia per il cittadino.

COSA CAMBIA. La novità riguarda solo i farmaci per cui sono disponibili più medicinali equivalenti, quando prescritti in regime SSN attraverso la ricetta rossa, mentre nulla cambia se per il farmaco non esistono equivalenti. Permangono le vecchie regole anche per i medicinali prescritti al di fuori del regime SSN attraverso la ricetta bianca. A partire da ferragosto quindi, sulla ricetta rossa, cioè quella dove sono prescritti i farmaci erogati dal Servizio Sanitario Nazionale, va riportato il nome del principio attivo, cioè il nome della sostanza contenuta nel farmaco, che possiede le proprietà terapeutiche. Questo è già sufficiente perché la ricetta sia valida. Il cittadino con questa ricetta si reca in farmacia e il farmacista gli consegna il farmaco equivalente contenente quel principio attivo. La norma prevede anche che il medico ha facoltà di aggiungere, oltre al principio attivo, anche il nome commerciale del farmaco originale o di uno specifico farmaco equivalente, specificando sulla ricetta che esso è «non sostituibile», giustificando la non sostituibilità con una sintetica motivazione scritta. Per esempio potrà scrivere che il farmaco equivalente deve essere quello prodotto da quell'azienda e non da un'altra, perché esso non contiene un eccipiente al quale il paziente in oggetto è allergico. In questo caso il farmacista deve consegnare il prodotto indicato dal medico nella ricetta. Queste disposizioni sono obbligatorie solo nel caso di pazienti trattati per la prima volta per una patologia cronica (ad esempio diabete, cardiopatie, ipertensione) o per un nuovo episodio di patologia non cronica (ad esempio tonsillite, influenza), mentre non riguardano le terapie croniche già in corso. In questo modo il legislatore ha evitato di introdurre una normativa che potesse provocare possibili disorientamenti e/o confusioni nel corso di una terapia, a causa del passaggio da un medicinale all'altro, sia pur di uguale composizione.

LE POSSIBILITA'. Resta ferma la possibilità per il paziente, già prevista dal decreto «Cresci Italia», di richiedere al farmacista un medicinale, sia equivalente che di marca, con lo stesso principio attivo ma con un costo più alto, pagando a proprie spese la differenza di prezzo rispetto al farmaco meno costoso. Quando al paziente è consegnato il farmaco avente il costo più alto di quello ammesso al rimborso (o perché il medico ha usato la clausola di non sostituibilità, o perché è il paziente a pretendere dal farmacista un medicinale più costoso) la differenza fra i due prezzi è a carico del cliente. D'altra parte, come spesso accade nella nostra provincia, si era già anticipato sommariamente il significato di questi provvedimenti, in quanto nel documento sottoscritto dalla commissione ordinistica medici farmacisti del febbraio 2011 (iniziativa, sicuramente preziosa e allo stesso tempo unica in Italia, che ha come obiettivo la collaborazione e la condivisione Medico/Farmacista di percorsi assistenziali e sanitari a vantaggio del paziente) si era già formalizzato l'impegno a garantire la continuità degli atti di dispensazione, evitando il più possibile cambiamenti di ditte farmaceutiche di farmaci equivalenti, non motivati da effettive necessità elo esigenze particolari.

NESSUNA DIFFICOLTA'. Peraltro, in tema di farmaci generici, in tutte le nazioni dove l'impiego del farmaco equivalente è consolidato da anni non si sono verificati problemi di alcun tipo né per l'autonomia prescrittiva né per la sicurezza delle cure. Possono esserci problemi in ordine a uno specifico paziente o uno specifico farmaco equivalente, ma in quel caso il medico ha la possibilità di utilizzare la clausola di non sostituibilità del medicinale motivandola. Con questa norma si parla per la prima volta esplicitamente del principio attivo andando sempre più ad allinearci ai più avanzati paesi occidentali.

VANTAGGI PER TUTTI. E' importante ricordare che scegliendo il farmaco equivalente il vantaggio che ne deriva è a favore di tutti: sia del consumatore, sia dello Stato.
Già con la famosa legge 405 del 2001, che ha ufficializzato l'introduzione dei farmaci generici, si era stabilito di rimborsare interamente solo i farmaci con la stessa indicazione terapeutica ma a prezzo più basso. In questo modo il Servizio Sanitario Nazionale ha beneficiato di un notevole risparmio ed ha potuto così «passare» gratuitamente altri farmaci più costosi. Ora, quest'ultima norma comporterà un rinnovato piano industriale e commerciale da parte delle industrie farmaceutiche che saranno indotte ad abbassare i prezzi dei loro medicinali con brevetto scaduto per renderli competitivi con i farmaci equivalenti.
Questo porterà in prospettiva ad un abbassamento del prezzo e quindi un vantaggio per il SSN. Ciò che oggi è un vantaggio per il singolo cittadino, diventerà un vantaggio per il SSN intero.

LA SPESA FARMACEUTICA. Ricordo che la spesa farmaceutica territoriale è molto all'avanguardia rispetto ad eventuali usi non appropriati e/o sprechi, grazie anche ad una crescente e continua razionalizzazione della spesa pubblica. Essa infatti rappresenta una voce virtuosa e assolutamente trasparente che anche per il 2011 si è attestata al di sotto del tetto di spesa del 13,30. Tutto questo anche grazie all'impegno professionale dei farmacisti per la diffusione dei farmaci generici che fanno risparmiare Stato e cittadini al punto che nel comparto etico, la prospettiva è quella di far risparmiare nei prossimi tre anni altri 1,2 miliardi circa di fatturato, di cui circa 600 milioni già nel 2013, fatturato che viene a mancare alla farmacia.
Con le ultime manovre e i recenti provvedimenti concentrati solamente sui bilanci, si rischia di compromettere le condizioni di salute del nostro prezioso sistema sanitario.
Non è soltanto una questione di soldi ma si tratta anche di migliorare la struttura organizzativa. In tempi di crisi tale impegno non è solo strategico, ma soprattutto etico, poiché una compromissione del SSN rischia di influenzare negativamente la coesione sociale. Non c'è nulla che conti di più della salute; la prospettiva di rinunciare anche solo parzialmente al nostro straordinario sistema sanitario è l'ultimo dei sacrifici che come cittadini siamo disposti ad accettare. Bisognerà lavorare, sempre piu', su due piani di responsabilità: uno istituzionale e uno individuale. Il primo richiede un'attenzione crescente a premiare i medicinali in grado di cambiare veramente lo scenario basandosi sull'evidenza scientifica. I cittadini tuttavia devono fare la loro parte riflettendo sul fatto che le risorse risparmiate sono patrimonio della comunità. L'impegno delle varie componenti sanitarie e la sfida del prossimo futuro sarà sempre più quella di curare meglio chi è già malato, ma anche educare alla prevenzione. Il nostro paese possiede una profonda tradizione e un grande patrimonio di competenze istituzionali nell'area sanitaria, che interagendo in stretta collaborazione e in maniera sempre più coesa e condivisa, potranno migliorare la salute in generale di tutti coloro che vivono sul nostro territorio. DR.
FRANCESCO RASTRELLI PRESIDENTE ORDINE DEI FARMACISTI PROVINCIA DI BRESCIA
Francesco Rastrelli (Presidente Ordine Farmacisti Provincia di Brescia)
(fonte: corriere.it)

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I 50 farmaci più venduti tra i Sop e gli Otc

Sono stati pubblicati i dati del Ministero della Salute che raccolgono i 50 farmaci senza obbligo di prescrizione medica (Sop e Otc) maggiormente venduti nel secondo semestre 2011. Nessuna grande sorpresa: al primo posto Tachipirina da 500mg in 20 compresse con quasi 3 milioni di confezioni, al secondo Enterogermina 2 miliardi/5 ML sospensione orale da 20 Flaconcini da 5ml, al terzo Voltaren Emulgel 1 % gel nel tubo da 60gr, al quarto Rinazina Spray Nasale f1acone da 15ml che si attesta a quasi 2 milioni di confezioni vendute, ed al quinto troviamo ancora Enterogermina 2 miliardi/5ml ma nella vesrione da 10 f1aconcini. La top ten viene chiusa dalla mitica Aspirina, che nella formulazione da 400mg in dieci compresse effervescenti con vitamina C, ha superato il milione e mezzo di confezioni vendute.
Molto bene anche Maalox che si piazza al 18esimo e al 20esimo posto con le compresse masticabili, rispettivamente da 30 in formulazione plus e da 40 in formulazione 400mg+400mg.

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Erba Vita e Assofarm
Il giusto apporto di vitamine del gruppo B, dal grano saraceno

Il grano saraceno: un ricca fonte naturale di vitamine del gruppo B

Il Grano saraceno è un cereale privo di glutine della famiglia delle Poligonacee. I suoi semi vengono fatti germogliare in acqua e questo processo dona alla materia prima un profilo nutrizionale unico nel suo genere. Infatti, sebbene il grano saraceno sia notevolmente ricco di vitamine del gruppo B, questa metodica germinativa rivitalizza le cellule della pianta, rendendo ancor più biodisponibili i nutrienti. Le vitamine del gruppo B quindi sono presenti nel prodotto sotto forma di composti organici metabolicamente più attivi delle semplici vitamine di sintesi, sono meglio tollerate dal nostro organismo e il loro effetto permane più a lungo nel tempo. Inoltre, essendo la farina di grano saraceno germogliato un prodotto completamente naturale, derivato dal metabolismo vegetale della pianta, le vitamine del complesso B sono accompagnate anche da sostanze essenziali quali: enzimi, co-enzimi, precursori vitaminici, vitaminoidi.

Le vitamine del gruppo B
Tiamina (B1) = La vitamina 81 favorisce la trasformazione dei carboidrati in energia e svolge azione protettiva sul sistema nervoso e sull'apparato cardiaco.
Riboflavina (B2) = Indispensabile regolatore del metabolismo; possiede un ruolo chiave nell'apporto di ossigeno alle cellule in cui avvengono i processi di trasformazione delle sostanze nutritive in energia. La deficienza può provocare inoltre una carenza secondaria di ferro.
Niacina (B3) = Partecipa a numerose reazioni biologiche, alla sintesi di importanti acidi grassi e di aminoacidi.
Acido pantotenico (B5) = L'acido pantotenico è il precursore del coenzima A, che è determinante per il metabolismo dei carboidrati, degli aminoacidi e degli acidi grassi.
Piridossina (B6) = Indispensabile nel metabolismo degli acidi nucleici (DNA}e delle proteine: sostiene l'azione di più di 60 enzimi.
Acido folico (B9) = Importante per il corretto sviluppo dei globuli rossi. La sua integrazione è particolarmente indicata negli anziani e nelle donne in gravidanza e allattamento (previene le malformazioni del feto). L'insufficiente apporto di acido folico porta nell'uomo ad una riduzione della sintesi di DNA e RNA.
Cianocobalamina (B12) = Svolge un ruolo primario nel metabolismo dei tessuti nervosi; utile in caso di astenia ed affaticamento. È necessaria soprattutto nella produzione di globuli rossi.

Le importanti peculiarità ed i vantaggi delle vitamine B naturali

1 Si trovano all'interno del fitocomplesso legate ad enzimi, bio-precursori ed altre molecole vegetali che ne aumentano l'efficacia
2 Hanno un effetto biologico più duraturo e sono più tollerate dal nostro organismo
3 Grazie all'azione degli enzimi vengono rilasciate a livello cellulare e tissutale in modo mirato
4 L'organismo può regolare fisiologicamente le quantità in eccesso
5 Essendo incorporate in un substrato organico sono meno vulnerabili alle variazioni termiche

Le vitamine B di sintesi

1 Non sono legate a sostanze essenziali, bio-precursori e non sono corredate di un fitocomplesso che ne amplifica l'azione
2 Sono meno tollerate e meno efficaci delle vitamine naturali
3 Possono essere degradate più velocemente dal nostro organismo
4 Essendo riconosciute come "non naturali" possono avere un potenziale irritante per il sistema immunitario
5 Sono presenti all'interno delle preparazioni come molecole non legate a cofattori che caratterizzano i composti organici di origine naturale: per questo il loro effetto complessivo non può essere paragonato a quello delle vitamine naturali.

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La nuova linea B- APPORT PLUS di Erba Vita

Erba Vita, Azienda da sempre attenta alle esigenze dei consumatori che necessitano di integrazione di Vitamine del gruppo B, garantisce efficacia e naturalità. Gli integratori sono stati formulati con farina di Grano saraceno germogliato che racchiude al suo interno una fonte naturale di Vitamine del gruppo B.

B- APPORT PLUS SCIROPPO

Formulato a base di farina di Grano saraceno germogliato, racchiude al suo interno una fonte naturale di Vitamine del gruppo B utili a contribuire al mantenimento del normale metabolismo energetico e a contrastare lo stress fisico e mentale specialmente in periodi di maggiore stanchezza e affaticamento.
Il prodotto è appositamente formulato in accordo con le dosi giornaliere raccomandate (RDA) per soddisfare i fisiologici fabbisogni nutrizionali ed in forma di gradevole sciroppo, per incontrare il gusto anche dei più giovani.

Confezione: Flacone da 200 mi

Modo d'uso:
Bambini da 4 a 6 anni: si consiglia di assumere 15ml al giorno.
Bambini dai 7 anni in poi: si consiglia di assumere 20 ml al giorno.

B- APPORT PLUS capsule

È un integratore formulato con farina di Grano saraceno germogliato, che racchiude al suo interno una fonte naturale di Vitamine del gruppo B utili a contribuire al mantenimento del normale metabolismo energetico a contrastare lo stress fisico e mentale specialmente in periodi di maggiore stanchezza e affaticamento.
Anche B- APPORT PLUS capsule è appositamente formulato in accordo con le dosi giornaliere raccomandate (RDA) per soddisfare i fisiologici fabbisogni nutrizionali.

Confezione: Blister 40 capsule da 500 mg cad.

Modo d'uso:
2 capsule al giorno con un bicchiere d'acqua.
Quando è consigliabile incrementare l'assunzione di vitamine del gruppo B, in particolare di B- APPORT PLUS?
In caso di stress e tensioni psicofisiche
Nei periodi di studio intenso
Quando si segue un'alimentazione sbilanciata
In caso di diete ipocaloriche
Quando si segue un'alimentazione esclusivamente vegetariana
Nelle fasi della crescita: prodotto ideale per i giovani in età evolutiva
Quando si seguono terapie antibiotiche
In caso di assunzione eccessiva di bevande alcoliche
In caso di convalescenza
Nelle donne in età fertile che desiderano programmare una gravidanza
Persone anziane con possibili carenze nutrizionali

www.erbavita.com

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