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Notizie da Assofarm n° 68

Editoriale
farmacia comunale
dalla federazione
mondo farmaceutico
Erba Vita e Assofarm

Editoriale
Sei anni dopo

Scriviamo all'indomani della pubblicazione dell'emendamento all'articolo 15 della spending review, i cui contenuti sono accolti positivamente dalla nostra federazione.
Certo lo sconto del 2,25% è più alto di quanto avevamo proposto, ma il miglioramento netto rispetto a quel 3,65% % netto e dimostra quanto il Governo abbia compreso le nostre ragioni e lo stato di difficoltà della farmacia italiana.
Al contempo non va dimenticato che se la situazione fosse stata presa in mano con il dovuto impegno due anni fa, ai tempi del decreto legge sulla diversa remunerazione del farmaco, forse oggi sarebbe stato del tutto facile rimanere sui livelli di scontistica di allora.
Altrettanto apprezzabile la convinzione del testo in questione riguardo la definizione di una nuova remunerazione della farmacia, che deve essere raggiunta nei prossimi novanta giorni dalle parti sociali coinvolte, pena una decisione d'ufficio da parte del Governo.
Sembra insomma che siamo entrati in un clima ben diverso da quello del 2010, quando i trenta giorni scritti nel decreto sono diventati due anni nei fatti.
Nelle settimane scorse c'è stata la prima riunione del Tavolo, che ha già dato un primo segnale di concretezza. Le oltre venti sigle rappresentative in esso presenti verranno "sfoltite" e in futuro parteciperanno solo quelle direttamente riferibili alla distribuzione farmaceutica. Il prossimo incontro è previsto per l'8 agosto.

E' evidente che quanto sta accadendo è prima di tutto la realizzazione di quanto la nostra federazione sta portando avanti da almeno sei anni, dal quel convegno alla Sala Capranichetta nell'ormai lontano 2006 in cui primi esponemmo l'idea di una diversa remunerazione del farmacista. Idea che, in un periodo di vacche ancora relativamente grasse, raccolse un educato disinteresse da parte del settore privato e delle istituzioni.
Sei anni, a nostro avviso sono molti, quasi troppi per comprendere e accettare che un sistema di remunerazione basato sul solo fatturato non è più sostenibile con l'inarrestabile calo di risorse del nostro welfare sanitario. Troppi soprattutto per il fatto che esperienze in tutto simili a quanto ci accingiamo a realizzare oggi sono realtà consolidata e di successo in altri paesi europei. Bisognava agire con maggiore responsabilità e lungimiranza.

Ora, comunque, ci siamo. L'emergenza ha convogliato interessi e opinioni verso la prospettiva di un sistema piu' virtuoso.
La definizione dei termini di questo sistema è la sfida che attende la farmaceutica italiana nei prossimi mesi ed è bene fin da subito delineare obiettivi realistici. Tra questi non rientra un totale recupero della redditività passata: troppi ritardi e la generale situazione del paese e dello Stato rendono impossibile un traguardo di questo genere.
L'obiettivo di Assofarm è invariato rispetto alle ultimissime azioni del Governo: creare un sistema di remunerazione che tocchi il meno possibile il tetto di spesa e che al contempo controlli maggiormente la spesa ospedaliera, vero grande problema del SSN italiano.
Dal lato del prodotto, il meccanismo di remunerazione dovrà mescolare elementi di markup con altri di dose definita giornaliera. Dal lato dei servizi, Assofarm si batterà per affermare sempre più l'importanza degli stessi, e certo non solo quelli compresi nella famosa legge 69, ma anche quelli riferiti alla pharmaceutical care e all'aderenza alla terapia.
E' su questi ultimi che, dati scientifici ed esperienze estere alla mano, si risparmia in consumi di farmaci e ricoveri. E' quindi su questi ultimi che la farmacia può concorrere alle maggiori riduzioni della spesa sanitaria, e quindi può lecitamente chiedere maggiori remunerazioni.

Se quindi registriamo novità estremamente positive per il prossimo futuro, non mancano certo elementi assai problematici che devono necessariamente essere risolti.
Il primo riguarda le distanze sempre più ampie con l'industria farmaceutica. Le case produttrici temono un aggravio della loro percentuale di scontistica sui farmaci convenzionati. La lontananza tra produzione e distribuzione si è poi accentuata con la norma a favore degli equivalenti, cioè l'obbligo per i medici di base di indicare nelle ricette solo il principio attivo e non il brand.
Il secondo è interno alla farmacia pubblica italiana. Come già accennato nella precedente "notizie da Assofarm", il contratto nazionale dei nostri dipendenti deve essere riformato, eliminando tutti quegli elementi non presenti nel contratto dei farmacisti privati, che oggi pesano in maniera insostenibile nei bilanci delle nostre associate e che configurano una disparità di trattamento troppo iniqua in un momento in cui tutti siamo chiamati a sacrifici.

Di certo, al momento, c'è un cambiamento di atteggiamento che fa ben sperare: la volontà sempre più condivisa di creare sistemi più efficienti ed efficaci, la disponibilità a non perseverare nella difesa di vecchie e insostenibili rendite di posizione, la comprensione che la farmacia italiana ha già dato tutto quello che poteva dare, la sensazione che non è più possibile rimandare certe difficili decisioni.

Francesco Schito
Vice presidente Assofarm
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Farmacie Perugia, bilancio 2011 per la prima volta in rosso

Fa un certo effetto vedere il gioiello di famiglia piu' pregiato del Comune di Perugia, ovvero l'ente che presiede le farmacie comunali, finire nella lista di gran parte delle altre societ… pubbliche che hanno il segno meno sul bilancio 2011. Mai per l'Afas si era dovuto scrivere che il conto consuntivo era negativo anche se già nel 2010 il calo dell'utile di esercizio si era ridotto a poco più di seimila euro rispetto ai 344mila euro del 2009. Quest'anno invece il passivo è stato inevitabile e tangibile: meno 158mila euro.
Una cifra da cerchio rosso che non affonda però le radici in una cattiva amministrazione - aumentate le prestazione, gli orari del personale, le prenotazione al Cup e le carte di fedeltà sono passate da 16mila a 17mila - ma dalla crisi dei consumi, dal taglio della spesa dei farmaci da parte dell'Asl 2, dal protocollo di intesa firmato dalla Regione che ha spinto verso farmaci a minor costo in quanto generici o con brevetto scaduto (ha inciso per il 6 per cento sull'abbattimento dei costi della ricetta della farmacia).
A questa cause strutturali ci si è messa anche la disperazione delle famiglie che, perdendo reddito o potere d'acquisto, ha avuto diritto a prestazioni e servizi sanitari gratuiti: si Š passati da un costo di 266mila euro del 2010 ai 341 mila del 2011, più di 75mila euro che rappresentano la metà esatta del debito dell'Afas. Tutto questo dimostra che privatizzare le farmacie comunali - idea che di tanto in tanto viene tirata fuori dalla politica di casa nostra - arrecherebbe un danno ai cittadini che verrebbero privati di agevolazioni in base al reddito.
Il risanamento, con la benedizione del Comune, sarà messo in piedi attingendo dal fondo di riserva accantonato in questi anni. Unica nota stonata del bilancio Afas: in tempi di tagli agli stipendi, di teste, minacce di mobilità per i pubblici, la spesa del personale è salita da 3milioni 218mila euro a 3milioni 252mila euro.
(fonte: Perugiatoday.it)
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Latina: al via iniziative per migliorare la gestione

Nell'ambito delle iniziative promosse dall'Assessore comunale Marilena Sovrani, d'intesa con il Sindaco Di Giorgi, al fine di migliorare la gestione delle due Farmacie Comunali e il servizio offerto dalle stesse ai cittadini, e per fornire i punti interessati di un maggiore anche in previsione di scelte future, nei giorni scorsi è stato consegnato agli utenti delle due Farmacie Comunali
1-libretto raccoglitore degli scontrini fiscali;
2-scheda per la conservazione dei dati di misurazione della pressione;
3-piccolo calendario dei turni di apertura e chiusura delle Farmacie Comunali.
Inoltre presso la Farmacia Comunale 1 di Via Guido Reni e presso la Farmacia Comunale 2 di Viale Kennedy, rispettivamente per i giorni 12 ed 29 giugno, sono state organizzate delle giornate evento finalizzate a formare ed informare la cittadinanza sulla prevenzione e cura della pelle del viso. Le altre giornate si sono già tenute il 9, l'11 ed il 26 maggio con grande successo di pubblico.
Soddisfatto l'Assessore Sovrani che afferma "Stiamo promuovendo iniziative volte a migliorare la gestione delle Farmacie Comunali, cercando di dare una nuova impronta: più prodotti per il cittadino, a prezzi più competitivi, maggiore attenzione all'ascolto dei bisogni dell'utenza, ecc.
D'intesa con il Sindaco, vogliamo lanciare un segnale della nostra attenzione nei confronti dei cittadini, assicurando che stiamo cercando di fare ogni sforzo possibile per garantire un miglior servizio alla città con i mezzi a nostra disposizione".
(fonte: radioluna.it)
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dalla federazione
Spending review. Assofarm: "Trovare soluzioni per la sopravvivenza delle farmacie comunali"

La Federazione Italiana delle farmacie comunali (Assofarm) ha chiesto un incontro urgente con il ministro della Salute, Renato Balduzzi, e con il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, al fine di "individuare un percorso di sviluppo e sopravvivenza della farmacia comunale italiana nel rispetto degli obiettivi di spending review" e scongiurare così "lo scontro tra farmacia pubblica e Governo" e quindi ogni ipotesi di sciopero.
Le farmacie comunali condividono le preoccupazioni sui tagli alle farmacie previsti dal decreto varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso giovedì notte. Il provvedimento "colpisce in maniera ingiusta e sconsiderata la farmaceutica territoriale, che, è bene ricordarlo, da anni rispetta regolarmente i tetti di spesa prevista e che presenta alti livelli di gradimento da parte delle comunità locali", afferma il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi ricordando che i provvedimenti contenuti nella spending review, "unitamente all'aumento di 5.000 nuove farmacie così come previsto dal precedente decreto Cresci Italia, produrranno un calo dei margini per farmacia quantiticabili in circa 12.000 euro all'anno".
L'auspicio di Assofarm è dunque quello di individuare, attraverso l'incontro e il confronto, "una strada alternativa allo scontro tra farmacia pubblica e Governo". "Le farmacie comunali - spiega Gizzi - hanno una solida e positiva storia di dialogo con le Istituzioni, non abbiamo mai adottato misure estreme di protesta, perchè riteniamo che il servizio sanitario territoriale che offriamo non debba soffrire per le questioni politico-sindacali del settore e non debba colpire le categorie più deboli già provate dalla crisi economica. In questa occasione, però - precisa il presidente di Assofarm -, la posta in gioco è la sopravvivenza stessa della farmacia comunale, messa a rischio da iniziative governative che non possono essere condivisibili".
Il motivo del coinvolgimento del Presidente dell'Anci ha almeno due ragioni. "La prima è quella di rendere nota la gravità della situazione alla rappresentanza delle proprietà delle farmacie comunali; la seconda è quella di comunicare ed ottenere il sostengo delle amministrazioni comunali sulla necessità di una revisione sostanziale del Contratto collettivo nazionale per i dipendenti da Aziende Farmaceutiche Speciali, verso un suo allineamento con i contenuti del settore privato".
"Operazione, questa - spiega Gizzi -, che alleggerirebbe i costi per il personale che le Aziende sostengono, salvaguardando i livelli occupazionali e, dall'altro, annullerebbe elementi che oggi risultano essere più che altro privilegi non sostenibili e non legittimi dei farmacisti dipendenti di farmacie pubbliche rispetto ai colleghi del settore privato".
(fonte: quotidianosanita.it)
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Mandelli (Fofi): "Tagli alle farmacie sono tagli all'assistenza"

"La possibilità che le misure a carico del servizio farmaceutico, previste nella spending review, si traducano nella perdita di 20000 farmacisti sul territorio, secondo fonti sindacali, è un fatto che dovrebbe indurre la massima preoccupazione". Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), avverte infatti che "non si tratta soltanto della perdita di posti di lavoro preziosi, ma di togliere 20.000 professionisti all'assistenza sul territorio, diminuendo la qualità delle prestazioni che oggi i cittadini ottengono grazie ai farmacisti delle farmacie di comunità".
La soluzione dei problemi del paese, secondo il presidente della Fofi, "non va cercata nella politica dei tagli lineari a servizi che da tempo rispettano la spesa programmata, tenendo presente che appare una grave contraddizione puntare all'apertura di migliaia di nuove farmacie, come ha fatto il decreto Cresci Italia, per poi togliere a tutto il settore le condizioni economiche minime per la sua sopravvivenza. La soluzione va cercata nella razionalizzazione dei settori fuori controllo". Senza dimenticare che "ormai la spesa sanitaria italiana è al di sotto della media europea, sia come dato assoluto sia come dinamiche di crescita", prosegue Mandelli.
Quanto al servizio farmaceutico, per il presidente della Fofi "è venuto il momento di avviare senza ulteriori ritardi il tavolo per il nuovo modello di remunerazione delle farmacie: se questa verrà svincolata dal prezzo del farmaco sarà possibile portare sul territorio anche gli innovativi a tutto vantaggio dei cittadini. Non si tratta - evidenzia Mandelli - di pretese irrealistiche o fuori tempo: il tavolo della remunerazione è previsto da una legge, la 122, del 2010 e le proposte per il riassetto reale del comparto farmaceutico le abbiamo presentate in tempi non sospetti".
(fonte: quotidianosanita.it)
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mondo farmaceutico
Spending review. Ecco il nuovo emendamento

Arriva ancora una volta nella notte l'accordo tra i relatori in Commissione Bilancio per le modifiche all'art.15 della spending review. Questa volta i due lavorano su più fronti e non solo su farmacie e aziende farmaceutiche.
Al contrario del testo presentato ieri gli aumenti degli sconti a favore del Ssn restano, ma in misura minore rispetto al decreto legge.
Per le farmacie anzichŠ schizzare al 3,65% si fermerebbero al 2,25% e per le aziende anzichè al 6,5% al 4,1%. A fronte di questa decisione i due relatori hanno però proposto un ulteriore abbassamento del tetto per la farmaceutica territoriale che scenderebbe fino all' 11 ,35% a partire dal 2013. E cambierebbe anche il tetto dell'ospedaliera, per il quale viene proposto un limite del 3,5%, contro il 3,2 previsto dal decreto.
Ma, come abbiamo detto, le novità non si limitano a questi due aspetti. Paolo Giaretta (Pd) e Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) hanno infatti proposto una dilazione dei tempi entro il quale firmare il Patto per la Salute così da consentire alle Regioni di mettere bocca sulle modalità dei risparmi sui beni e servizi: il limite di tempo per la firma slitta al 15 novembre (il decreto prevede il 31 luglio).
Novità anche per gli ospedali, prevedendo che il taglio dei posti letto sia ripartito alla pari tra pubblico e privato (50% ciascuno), mentre oggi al primo tocca "solo" il 40% dei tagli.

I RELATORI
All'articolo 15, apportare le seguenti modifiche:
a) al comma 2 al primo periodo le parole "3,65 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "2,25 per cento", al secondo periodo le parole "6,5 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "4,1 per cento" e aggiungere in fine il seguente periodo: "In caso di sforamento di tale tetto continuano ad applicarsi le vigenti disposizioni in materia di ripiano di cui all'articolo 5, del decreto legge 1 ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222."
b) al comma 3, primo periodo, le parole: "11,5 per cento" sono sostituite dalle seguenti: "11,35 per cento"
Conseguentemente, - al comma 4, le parole: "3,2 per cento", sono sostituite dalle seguenti: "3,5 per cento" - all'articolo 1, del disegno di legge di conversione del presente provvedimento, introdurre il seguente comma:
"Restano validi gli atti e i prowedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base dell'articolo 15, comma 2, del decreto legge 6 luglio 2012, n.95."
c) al comma 12, sostituire le parole" entro il 31 luglio 2012" con le seguenti: "entro il 15 novembre 2012";
d) al comma 13,
- dopo la lettera b) aggiungere la seguente: "b-bis) l'articolo 7-bis, del decreto-legge 7 maggio 2012, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 luglio 2012, n. 94, è soppresso;"
- alla lettera c) sostituire le parole "le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano, entro il 30 novembre 2012," con le seguenti "sulla base e nel rispetto degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera fissati, entro il 31 ottobre 2012, dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano con regolamento approvato ai sensi dell'articolo 1, comma 169, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, previa intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, nonchŠ tenendo conto della mobilit… interregionale, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano, entro il 31 dicembre 2012,", al secondo periodo sostituire le parole "per una quota non inferiore al 40 per cento" con le seguenti: "per una quota non inferiore al 50 per cento" e sopprimere l'ultimo periodo;
e) al comma 16, sostituire le parole "valide per gli anni 2012-2014" con le seguenti: "valide dalla data di entrata in vigore del decreto del Ministro previsto dal medesimo comma 15, fino alla data del 31 dicembre 2014";
f) al comma 25, dopo le parole " anche al personale convenzionato con il servizio sanitario nazionale fin dalla loro entrata in vigore." sono aggiunte le seguenti: "La disciplina prevista dall'articolo 9, commi 3-bis e 3-ter, del decreto-legge 29 novembre 2008, n.185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n.2, in materia di certificazioni dei crediti, e dall'articolo 31, comma 1-bis, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.122, in materia di compensazione dei crediti, e i relativi decreti attuativi, trovano applicazione nei confronti degli enti del Servizio sanitario nazionale, secondo le modalità e le condizioni fissate dalle medesime disposizioni."
(fonte: quotidianosanita.it)
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Farmacie comunali Le farmacie comunali come Bene Comune

Un'amica mi scrive: "Ho memoria di una farmacia comunale del Giambellino di fianco ad un'edicola, una farmacia che era uno dei cuori del quartiere... e ho maturato nel tempo l'idea che la farmacia comunale non sia solo parte del patrimonio della salute ma anche di quello sociale e culturale, un patrimonio fondato su valori come il vicinato, la conoscenza diretta del cittadino e dei suoi problemi e il senso di appartenenza alla comunità. Un quartiere privato di una farmacia comunale viene mutilato. E credo che alla base delle scelte di dismissione, ci sia un processo culturale che dai primi anni '80 ha svilito la percezione del ruolo sociale svolto dalle farmacie pubbliche, cosi' come e' avvenuto per i consultori. alcuni erano reali eccellenze, era una miglior gestione da prendere in considerazione e non la loro dismissione... partire dall'idea che la logica per cui vennero istituite era di offrire un servizio laddove il privato non aveva interesse o convenienza ad andare e' gia' perdente perche' significa accontentarsi dello spazio residuale che il privato lascia... il pubblico puo' essere sociale e anche guadagnare e quindi funzionare bene".

Le farmacie comunali non vanno toccate ma utilizzate come presidi nel territorio, ovvero come elementi di prevenzione che, uniti ai medici di base ed ai pronto soccorso, costituiscono la migliore rete preventiva e il miglior sistema di sicurezza sanitario del nostro paese. Sviluppiamo nuovi sistemi di prevenzione sul territorio ad esempio potremmo nelle farmacie comunali installare un tonometro a soffio, metodica non invasiva, per la misurazione periodica della pressione oculare.
Ancor più la presenza territoriale delle farmacie comunali è importante nei piccoli centri ed in quest'ottica si pone la relazione del Cda dell'Azienda Speciale Farmacie Comunali di Peschiera Borromeo in provincia di Milano che pone in evidenza come, in controtendenza rispetto ad altre realtà comunali limitrofe, l'apertura di una nuova farmacia comunale, nel comprensorio, non sia stata penalizzante.

Chiedo al Presidente del Cda Prof. Marco Galeone come è riuscito, in questo periodo di crisi economica che incide purtroppo anche sulla salute, ad ottenere bilanci attivi pur avendo aperto una nuova farmacia comunale?
"Il compito delle farmacie comunali non è quello di fare cassetto ma di svolgere servizi sociali mantenendo i bilanci in ordine ed investendo gli utili nei servizi stessi o accantonando una parte per aprire, come abbiamo fatto a Peschiera Borromeo lo scorso aprile, una nuova farmacia comunale senza pesare minimamente sul bilancio del Comune già provato dai tagli. Ottenere questi risultati è stato molto difficile e lo dobbiamo agli sforzi congiunti del Cda, che è composto da soli tre componenti che svolgono il loro incarico, ricevendone solo una modesta e simbolica remunerazione in relazione al tempo dedicato, e alla dedizione dei dipendenti (in numero molto limitato) che credono nel valore sociale dell'Azienda e si sentono partecipi dei lusinghieri risultati conseguiti".

Qual è il ruolo sociale delle farmacie comunali?
"I compiti che debbono svolgere le farmacie comunali sul territorio sono molteplici. Il piu' importante è quello di essere collocate nei quartieri o nelle frazioni più periferiche, trascurate dalle farmacie private perchè meno remunerative. Non secondario è l'aiuto fornito agli anziani, ai disabili e ai pensionati offrendo particolari sconti sui prodotti in vendita, la consegna a domicilio e la fornitura gratuita di particolari servizi quali la misurazione della pressione arteriosa e del peso. Molto importante anche il collegamento con gli ospedali del territorio per la prenotazione di esami e visite specialistiche e la consegna dei referti direttamente in farmacia ed il collegamento con l'Asl per gli screening su particolari segmenti della popolazione. Inoltre la farmacia comunale ha anche un ruolo di calmiere dei prezzi sia sugli esami ematici, eseguiti nelle farmacie, che sui prodotti in vendita perchè, per non perdere clientela, i privati devono adeguarsi ai prezzi praticati dalle comunali".
Prendiamo esempio da questa realtà del milanese, in cui gli abitanti si sentono gli azionisti di una loro azienda comunale, per lottare contro la chiusura delle farmacie comunali che devono tornare ad essere un Bene Comune del cittadino.
(fonte: ilfattoquotidiano.it - blog di Domenico De Felice)
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Erba Vita e Assofarm
Linea Depuratum di Erba Vita: Fito-Scienza nella tradizione fitoterapica.

La fitoterapia è una scienza antica. Erba Vita, da sempre, crede nella millenaria tradizione fitoterapica ma investe sempre nuove risorse nelle evidenze scientifiche.
E' noto che la detossificazione epatica, o depurazione, procede secondo alcuni passaggi chiave: la filtrazione del sangue per distruggere le particelle dannose; la produzione e secrezione della bile, che serve per digerire i grassi, veicolare e allontanare le tossine; la vera e propria detossicazione enzimatica che trasforma le tossine, rendendole innocue.
Ma la trasformazione delle tossine nel fegato comporta la produzione di radicali liberi, sostanze nocive organismo e co-responsabili dei processi di invecchiamento cellulare, contrastabili con l'assunzione di antiossidanti.
L'ufficio ricerche e sviluppo di Erba Vita ha seguito con attenzione lo screening operativo e le proposte scientifiche dei nuovi modelli di trattamento fitoterapico integrato finalizzato alla detossificazione epatica, che prevedono l'uso di adeguati estratti erbali a valenza depurativa, ma anche dei sussidi antiossidanti di comprovata efficacia.
Grazie, quindi, alle sinergie d'azione ed alla associazione mirata di estratti di piante officinali specifiche nasce la linea nuova linea Depuratum di Erba Vita, fondamentale per una completa depurazione, per l'eliminazione delle tossine e per contrastare con grande efficacia i radicali liberi. La pianta officinale antiossidante selezionata da Erba Vita Š il il Goji (Lycium barbarum). Le bacche di Goji, note anche come bacche tibetane o himalayan wolfberries, possiedono delle proprietà antiradicaliche eccellenti in tutti i distretti dell'organismo, confermate da numerosissime recenti pubblicazioni scientifiche.

La depurazione
Cosa sono le tossine? I prodotti di scarto dell'organismo.
La nostra salute è strettamente legata anche alla capacità dell'organismo di rimuovere ed eliminare i prodotti di scarto del metabolismo: queste sostanze vengono chiamate comunemente tossine.
Le tossine possono essere essenzialmente di due tipi:
endogene (quelle prodotte dai nostri processi biochimici) e esogene (legate a fattori di natura esterna: alimentazione scorretta e povera dei micro-nutrienti essenziali (vitamine e minerali), inquinamento, aspetti legati ad una vita cosiddetta "stressata", terapie farmacologiche croniche, la scarsa attività fisica).

Quando le tossine si accumulano interviene soprattutto il fegato: il nostro laboratorio naturale.
L'accumulo di queste sostanze può generare possibili stati di affaticamento o malessere. Aumenta, quindi, la necessità di depurazione (ovvero la capacità di eliminare le tossine), che è un processo naturale e fisiologico che avviene grazie all'azione degli organi "emuntori": fegato, reni, intestino e la pelle. Ma il fegato è l'attore principale: l'organo, cioè, che ha sicuramente un ruolo primario; infatti, questa importante ghiandola di circa un chilo e mezzo svolge funzioni fondamentali.

Alcune importanti funzioni del fegato
- un contributo importante alla digestione; il fegato produce la bile, che riversata nell'intestino è necessaria per l'assorbimento dei nutrienti.
- un contributo alla difesa dell'organismo, grazie alla ricchezza in cellule specializzate nell'inglobare e distruggere sostanze potenzialmente dannose (le cellule di Kupffer, elementi specifici del sistema immunitario)
- contributo al metabolismo (l'insieme dei processi di trasformazione biochimica del nostro corpo) di quasi tutti i macro-nutrienti (proteine, carboidrati, grassi) e micro-nutrienti (vitamine).

Ecco come il fegato effettua la detossificazione
La detossificazione epatica procede secondo alcuni diversi passaggi che schematizziamo:
-Filtrazione del sangue. Le cellule di Kupffer, già citate prima, inglobano e distruggono molte delle particelle dannose presenti nel sangue che entra nel fegato.
-Produzione e secrezione della bile. La bile non serve solo per la digestione dei grassi, ma anche per veicolare e allontanare le tossine.
-Detossicazione enzimatica di fase I e di fase II (un insieme di complesse reazioni biochimiche importantissime che trasforma le tossine, rendendole innocue).

Ed ecco, come accennato in precedenza, alcuni inconvenienti fisiologici della detossificazione: la produzione di radicali liberi
Queste operazioni di detossificazione non sono però prive di inconvenienti fisiologici, dal momento che tutta una serie di bio-sostanze in corso di trasformazione, i metaboliti "di passaggio", sono di norma chimicamente molto reattivi e instabili, nel senso che la trasformazione delle tossine comporta la produzione di radicali liberi (sostanze nocive che devono essere contrastate efficacemente, anche perchè oltre ai danni ossidativi cellulari possono determinare stati infiammatori locali).

Le sinergie d'azione della nuova linea Depuratum di Erba Vita
Grazie alle sinergie di azione ed alla coerente associazione di estratti di piante officinali specifiche per la loro attività di detossificazione e per la capacità di contrastare i fenomeni ossidativi, nasce la linea Depuratum di Erba Vita, fondamentale per eliminare le tossine e le sostanze tossiche, e contrastare con efficacia le ossidazioni ed eliminare i radicali liberi.

L'importanza delle piante officinali scelte da Erba Vita.
Un sostegno adeguato può essere offerto dalle seguenti piante officinali: Cardo mariano, Fillanto, Tarassaco, Bardana, Rafano, Carciofo, Salsapariglia, Fumaria, Ortica, Tamarindo, Sambuco e Prugna, contengono infatti estratti totali e principi attivi idonei a coadiuvare i processi di detossificazione dell'organismo.
In più, una pianta dalle notevoli capacità antiossidanti come il Goji, può contrastare l'azione dei radicali liberi, sostanze reattive prodotte dal nostro organismo e co-responsabili dei processi di invecchiamento cellulare.
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DEPURATUM SCIROPPO
Integratore Alimentare con edulcorante
- Depura e disintossica
- Azione antiossidante
- Formulato con estratti secchi altamente titolati per garantire il massimo apporto di principi attivi
- Contiene anche succhi concentrati dal gusto gradevole
- Senza Alcol, zuccheri aggiunti e coloranti

DEPURATUM COMPRESSE
Integratore Alimentare
- Depura e disintossica
- Formulato con estratti secchi altamente titolati per garantire il massimo apporto di principi attivi
- 1 unica somministrazione giornaliera
- Praticità d'uso

La linea Depuratum di Erba Vita Š in grado di:

- favorire ed equilibrare le funzioni epatiche, biliari, renali, intestinali e della colecisti grazie alla presenza di piante
  come Cardo Mariano, Fillanto, Tarassaco, Tamarindo, Ortica, Sambuco e Prugna;
- proteggere le cellule del fegato per la presenza di Cardo Mariano e Fillanto;
- equilibrare il flusso di bile grazie all'azione di Carciofo e Fumaria;
- favorire il drenaggio dei liquidi e l'eliminazione delle scorie metaboliche per azione del Tarassaco e Rafano;
- purificare la pelle grazie alla presenza di Bardana e Salsapariglia;
- contrastare l'azione dei radicali liberi grazie alla presenza del Goji.

www.erbavita.com
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