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Incontro tra i Presidenti delle Regioni in merito al "Decreto Balduzzi" - Esito

Ancora, a proposito di Pianta organica, hanno proposto l'abrogazione dell'articolo 104 del Tuls (legge 1265/34) che, in deroga al quorum, consente oggi l'apertura di una Farmacia nelle frazioni dei Comuni purché a tre chilometri di distanza dalle altre sedi.
Inoltre, un cenno lo merita anche l'articolo 16 che finalmente mette un qualche ordine a quanto prevedeva il Codice del farmaco a proposito dei cambi di confezione nei casi di modifica del foglietto illustrativo: per i farmaci già immessi nel circuito distributivo, le Farmacie possono smaltire le scorte già ricevute consegnando al cliente «un foglio sostitutivo conforme a quello autorizzato» secondo le indicazioni fornite dall'Aifa. E' una proposta che già compariva nella bozza del decreto licenziata dal Ministero ma le Regioni l'hanno recepita nel loro pacchetto con alcune modifiche (e con una integrazione a favore delle Farmacie ospedaliere). Si tratta quindi di elementi positivi anche se manifestiamo la nostra contrarietà riguardo il processo di separazione tra prescrizione terapeutica ed elementi commerciali ad essa legati.
Secondo le Regioni la prescrizione medica dovrebbe contenere non solo l'indicazione del principio attivo, ma in essa il medico può anche indicare la marca commerciale del farmaco equivalente, con l'obbligo per il farmacista di attenersi a quell'indicazione.
La posizione di A.S.SO.FARM. al riguardo è di netta avversione, almeno per due ragioni. La prima è di merito: se il farmaco è "equivalente" significa che non vi è differenza alcuna tra le diverse aziende farmaceutiche che lo producono. La seconda è di metodo: tale norma imporrebbe alle Farmacie di avere a disposizione tutti i marchi di generici, con insostenibili aggravi di costi di magazzino e di spese amministrative.
A.S.SO.FARM. ritiene che la scelta del farmaco generico deve costituire un momento di sintesi ed efficienza per tutta la Filiera. Il generico offre l'opportunità di sciogliere il vincolo tra effetto terapeutico di un farmaco e l'azienda che lo produce, permettendo alla Farmacia di operare scelte commerciali più vantaggiose, anche nell'interesse della spesa pubblica e dei bilanci delle famiglie.
Legare il principio attivo ad un marchio (ora generico), significa perpetuare meccanismi che si sono rivelati eccessivamente gravosi e inaccettabilmente costosi per le parti acquirenti, siano essi enti pubblici o privati cittadini.
È pertanto di centrale importanza riaffermare l'assoluta indipendenza tra principio attivo prescritto dal medico e la fornitura dello stesso secondo una massima libertà operativa e commerciale da parte di ogni farmacia.
È probabile che anche nel prossimo Tavolo del settore farmaceutico voluto dal Ministero per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, possano emergere altri confronti inerenti il ruolo del prodotto farmaco nel contesto della riforma del servizio farmaceutico italiano.
Come noto, l'industria farmaceutica italiana rimane contraria alle nuove forme di remunerazione del farmacista, non più unicamente basate sul fatturato, e al contempo si oppone ad un utilizzo prioritario del farmaco equivalente.
Tali posizioni sono legittime, e facilmente comprensibili nell'ambito dell'interesse di parte delle aziende produttrici.
Non può, però, essere accettabile un dietro front governativo e legislativo su tali riforme nel nome della tutela di un settore produttivo importante quale è l'industria farmaceutica.
Non può esserlo neanche perché la distribuzione farmaceutica deve essere considerata un settore di fondamentale importanza che, se dotato delle opportune regole, può produrre rilevanti risparmi della spesa pubblica e offrire professionalità sanitarie in grado di contribuire alla salute del cittadino evitando un consumo scorretto dei farmaci.
A.S.SO.FARM. sostiene, da tempo, che tali riforme devono essere colte come un'opportunità dalla stessa industria come dimostrano gli esempi in quei numerosi Paesi che hanno cambiato la remunerazione del farmacista e che hanno registrato effetti virtuosi per tutta la filiera.
Mentre scriviamo queste note, il Decreto è stato licenziato dal Consiglio dei Ministri.
Riferiremo sui contenuti con una prossima circolare.
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