Sito ufficiale A.S.SO.FARM. ©
Powered by - CSF Sistemi S.r.l. 
Vinaora Nivo Slider 3.x

Stralcio Editoriale da "Notizie da A.S.SO.FARM. n.68" dopo la pubblicazione dell'emendamento all'articolo 15 della spending review.


"Scriviamo all'indomani della pubblicazione dell'emendamento all'articolo 15 della spending review, i cui contenuti sono accolti positivamente dalla nostra Federazione.
Certo lo sconto del 2,25% è più alto di quanto avevamo proposto, ma il miglioramento netto rispetto a quel 3,65% è netto e dimostra quanto il Governo abbia compreso le nostra ragioni e lo stato di difficoltà della Farmacia italiana.
Al contempo non va dimenticato che se la situazione fosse stata presa in mano con il dovuto impegno due anni fa, ai tempi del decreto legge sulla diversa remunerazione del Farmacista, forse oggi sarebbe stato del tutto facile rimanere sui livelli di scontistica di allora.
Altrettanto apprezzabile la convinzione del testo in questione riguardo la definizione di una nuova remunerazione della Farmacia, che deve essere raggiunta nei prossimi novanta giorni dalle Parti Sociali coinvolte, pena una decisione d'ufficio da parte del Governo. Sembra insomma che siamo entrati in un clima ben diverso da quello del 2010, quando i trenta giorni scritti nel decreto sono diventati due anni nei fatti.
Nelle settimane scorse c'è stata la prima riunione del Tavolo, che ha già dato un primo segnale di concretezza. Le oltre venti sigle rappresentative in esso presenti verranno "sfoltite" e in futuro parteciperanno solo quelle direttamente riferibili alla distribuzione farmaceutica. II prossimo incontro è previsto per l'8 agosto.
È evidente che quanto sta accadendo è prima di tutto la realizzazione di quanto la nostra Federazione sta portando avanti da almeno sei anni, dal convegno alla Sala Capranichetta nell'ormai lontano 2006 in cui primi esponemmo l'idea di una diversa remunerazione del farmacista. Idea che, in un periodo di vacche ancora relativamente grasse, raccolse un educato disinteresse da parte del settore privato e delle Istituzioni.
Sei anni, a nostro avviso sono molti, quasi troppi per comprendere e accettare che un sistema di remunerazione basato sul solo fatturato non è più sostenibile con l'inarrestabile calo di risorse del nostro welfare sanitario. Troppi soprattutto per il fatto che esperienze in tutto simili a quanto ci accingiamo a realizzare oggi sono realtà consolidata e di successo in altri Paesi Europei. Bisognava agire con maggiore responsabilità e lungimiranza.
Ora, comunque, ci siamo. L'emergenza ha convogliato interessi e opinioni verso la prospettiva di un sistema più virtuoso.
La definizione dei termini di questo sistema è la sfida che attende la farmaceutica italiana nei prossimi mesi ed è bene fin da subito delineare obiettivi rea lis tici. Tra questi non rientra un totale recupero della redditività passata: troppi ritardi e la generale situazione del Paese e dello Stato rendono impossibile un traguardo di questo genere.
L'obiettivo di A. S.SO.FARM. è invariato rispetto alle ultimissime azioni del Governo: creare un sistema di remunerazione che tocchi il meno possibile il tetto di spesa e che al con tempo controlli maggiormente la spesa ospedaliera, vero grande problema del SSN italiano.
Dal lato del prodotto, il meccanismo di remunerazione dovrà mescolare elementi di mark-up con altri di dose definita giornaliera. Dal lato dei servizi, A.S.SO.FARM. si batterà per affermare sempre più l'importanza degli stessi, e certo non solo quelli compresi nella famosa Legge 69, ma anche quelli riferiti alla pharmaceutical care e all'aderenza alla terapia.
È su questi ultimi che, dati scientifici ed esperienze estere alla mano, si risparmia in consumi di farmaci e ricoveri, è quindi su questi ultimi che la Farmacia può concorrere alle maggiori riduzioni della spesa sanitaria, e quindi può lecitamente chiedere maggiori remunerazioni.
Se quindi registriamo novità estremamente positive per il prossimo futuro, non mancano certo elementi assai problematici che devono necessariamente essere risolti.
Il primo riguarda le distanze sempre più ampie con l'industria farmaceutica. Le case produttrici temono un aggravio della loro percentuale di scontistica sui farmaci convenzionati. La lontananza tra produzione e distribuzione si è poi accentuata con la norma a favore degli equivalenti, cioè l'obbligo per i medici di base di indicare nelle ricette solo il principio attivo e non il brand.
Il secondo è interno alla Farmacia pubblica italiana. Come già accennato nella precedente "notizie da A.S.SO.FARM. ", il Contratto Collettivo Nazionale dei nostri Dipendenti deve essere riformato, eliminando tutti quegli elementi non presenti nel contratto dei farmacisti privati, che oggi pesano in maniera insostenibile nei bilanci delle nostre Associate e che configurano una disparità di trattamento troppo iniqua in un momento in cui tutti siamo chiamati a sacrifici.
Di certo, al momento, c'è un cambiamento di atteggiamento che fa ben sperare:la volontà sempre più condivisa di creare sistemi più efficienti ed efficaci, la disponibilità a non perseverare nella difesa di vecchie e insostenibili rendite di posizione, la comprensione che la Farmacia italiana ha già dato tutto quello che poteva dare, la sensazione che non è più possibile rimandare certe difficili decisioni."
Newsletter 2023
newsletter



Formazione a Distanza