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Notizie da Assofarm n° 64


Editoriale Dalla Federazione
Mondo farmaceutico
Farmacie Comunali
Erba Vita e Assofarm


Editoriale
Un riconoscimento

Vorremmo semplicemente riproporre la domanda posta appena due mesi fa a Governo e Istituzioni: cosa intendete fare delle Farmacie pubbliche italiane?
Riperterci ha un senso: se con il recentissimo Decreto Cresciltalia il Governo ha assunto un ruolo controverso nei confronti del nostro settore, prima sospendendo il diritto di prelazione dei sindaci sulle nuove farmacie previste dallo stesso decreto, poi offrendo agli stessi Comuni la possibilità di nuovi insediamenti in contesti di ampia affluenza di pubblico, ancora più recentemente da esponenti dello stesso Governo arrivano segnali inaspettatamente positivi.
Sembra infatti che nelle settimane scorse il Ministro per l'integrazione Andrea Riccardi abbia preso contatto con l'Anci promuovendo l'idea di utilizzare le farmacie comunali come contesto ideale per realizzare iniziative volte alla riduzione della spesa famigliare dovuta a prodotti per la prima infanzia.
 

L'idea in sé non ci sorprende. Chi conosce bene il mondo della farmacia pubblica italiana sa che progetti a favore della famiglia, come del resto di ogni altra categoria sociale con particolari necessità, non sono mai mancati nelle nostre aziende.
Quel che più conta però è che l'iniziativa del Ministro Riccardi contiene un implicito riconoscimento del nostro ruolo sociale verso le comunità locali in cui operiamo. E il fatto che il Governo dialoghi in prima battuta con i nostri proprietari, i Comuni, coglie il nostro pieno favore.

Certo, sotto l'aspetto più squisitamente operativo, le proposte del Ministro Riccardi, così come presentate in un articolo apparso sul Corriere della Sera del 18 febbraio scorso, contengono più di un problema.
Nelle pagine del quotidiano milanese si riapre la questione dei costi elevati per mantenere un figlio appena nato.
Tra pappe, pannolini, ammennicoli vari e alimenti speciali, il costo annuale per ogni famiglia è di oltre 13.000 euro. La nota più dolente è il latte artificiale, il cui costo rimane decisamente il più alto in tutta Europa.
«Il comparto dei prodotti per la prima infanzia - si legge nell'articolo - risulta caratterizzato da alcune specificità che incidono sulla formazione dei prezzi e sulla struttura della catena distributiva», denuncia il ministro. La conseguenza è che «il consumatore si trova obbligato ad acquistare il prodotto di una particolare marca su indicazione del pediatra. Tra l'altro la sostituibilità con prodotti equivalenti, alternativi è piuttosto limitata». I principali canali di vendita secondo Riccardi sono farmacia e parafarmacia «dove i prezzi sono in media più elevati», fino ad arrivare a rincari che, per prodotti analoghi paragonati con altri paesi europei, lievitano del 40 per cento.
E poi ancora: "Quando le risorse scarseggiano bisogna trovare nuove idee. L'abbattimento dei prezzi è a costo zero per lo Stato ma può portare sollievo agli italiani. Da noi la famiglia da sempre rappresenta un grande ammortizzatore sociale", ha dichiarato il Ministro. Una delle iniziative correttive potrebbe consistere in una sorta di patto, di accordo con le farmacie comunali arrivando così ad un abbassamento dei listini, si legge infine nell'articolo.

È quest'ultimo punto quello che solleva alcune nostre perplessità. Secondo analisi e ricerche effettuate negli anni scorsi, i prezzi più elevati del nostro paese non corrispondono a maggiori margini per le imprese produttrici, perché sui prodotti i cui prezzi risultano più elevati che in altri paesi europei grava la presenza di costi esterni alla produzione e alcune rigidità legislative che impediscono di praticare sconti. Non c'è insomma margine sul quale realizzare economie di scala più forti di quanto già oggi non faccia la Grande Distribuzione.
Detto questo, il valore politico della proposta fatta dal Ministro Riccardi rimane del tutto valido. Le Farmacie comunali costituiscono prima di tutto una rete nazionale già in essere: lo sono i loro proprietari, tramite l'Anci, e lo sono le farmacie stesse, con la nostra Federazione.
Ma le farmacie comunali sono anche una rete non-profit, da sempre orientata al servizio sanitario pubblico, con il solo limite della sostenibilità economica della propria azione. E questo significa che più di altri è aperta a progetti che non necessariamente devono avere risvolti commerciali e nemmeno indiretti fini promozionali.

Questo potenziale di servizio pubblico capillarmente presente in quasi tutti gli angoli del paese, e in quasi tutte le comunità locali, può essere utilizzato in tanti modi. Certo anche realizzando economie di scala che abbassino i costi dei singoli prodotti, come ipotizzato dal Ministro Riccardi, ma anche attraverso altre grandi operazioni di sistema. Prime fra tutte operazioni di prevenzione.
Rimanendo nell'ambito di famiglia e bambini, da tempo noi speriamo di lanciare un'importante campagna di promozione dell'allattamento al seno, che preveda un'adeguata comunicazione dell'utilizzo del latte artificiale nelle sue versioni "equivalenti" alle grandi marche.
Un'iniziativa così impostata avrebbe il grande pregio di proporre il metodo più naturale (e purtroppo ancora oggi non sempre sostenuto come si dovrebbe) ed economico, senza però trascurare quelle madri che hanno naturali limiti fisici all'allattamento naturale.
La nostra federazione ha già tutto in sè per sviluppare azioni simili: ottimi contatti con il mondo scientifico, reti distributive esperte, canali di comunicazione già operativi, solide relazioni con gli altri settori del SSN che dovrebbero essere coinvolti.
E soprattutto una forma mentis collaudata negli anni di servizio all'utenza che non necessariamente preveda lo "stacco" dello scontrino, ma che imposta su altre basi il proprio ruolo tra cittadini da una parte e istituzioni dall'altra.

Francesco Schito
Vice-Presidente Assofarm




Dalla federazione
Rischio chiusura. Definitivo

Assofarm paventa la chiusura. Definitiva Nessuna serrata per le farmacie comunali, ma il rischio è quello di smantellare un sistema che ha finora garantito un servizio importante alla cittadinanza. E' l'allarme lanciato dal Presidente Gizzi che chiede un incontro all'Anci. Fra i passaggi positivi rilevati in seno al decreto, A.S.SO.FARM. approva la decisione del Ministro Balduzzi di definire il numero dei farmacisti in base al fatturato prodotto da ogni Farmacia, come la Federazione stessa aveva suggerito al Ministro nelle settimane scorse. E' netta, invece, la contrarietà sull'assenza del diritto di prelazione dei Sindaci sulle cinquemila nuove Farmacie previste dal provvedimento del Governo.

"Si tratta - afferma il Presidente Venanzio Gizzi - di un provvedimento che penalizza gravemente sia il pluralismo nel settore (già oggi sbilanciato a favore dei privati nella misura di 1 Farmacia Comunale ogni 10 private), sia quei Comuni virtuosi che hanno saputo trovare nella buona gestione delle Farmacie una valida entrata per le casse pubbliche e un valido strumento di mission sociale.
Non favorire l'espansione delle Farmacie Comunali significa privare i territori locali di una presenza che negli anni ha saputo, più di altri, produrre innovazione del servizio e oculata gestione delle risorse Pubbliche. Nulla è previsto, inoltre, a modifica delle norme sul patto di stabilità, per le farmacie Comunali, al fine di consentire a queste ultime di adeguarsi ai nuovi orari previsti dal Decreto".

Scende nel dettaglio il vice presidente Assofarm Francesco Schito che dichiara che "l'esclusione delle Farmacie comunali dalle nuove aperture, oltre a mortificare il ruolo dei Sindaci, non arreca nessun vantaggio ai processi di liberalizzazione. Il Decreto si limita ad allargare la base occupazionale che è sempre minore rispetto a quella che potrebbe essere innescata dall'apertura delle farmacie comunali, mentre non si avrà alcun vantaggio a favore dei cittadini in termini di riduzione dei costi e di una maggiore concorrenza. Anzi, i costi saranno superiori a causa di un impoverimento generale di tutto il sistema dovuto al maggior numero di esercizi che saranno aperti. Assofarm non individua nel Decreto novità per quanto concerne una differente remunerazione del farmacista, basata sui livelli professionali erogati dallo stesso, così come nulla è dettato sui temi riguardanti l'ereditorietà e l'accesso di capitali privati per l'innovazione delle farmacie".

Si parla, in sostanza, di sostenibilità economica anche per le Farmacie Comunali, e il Presidente Gizzi è perentorio sui possibili provvedimenti. "Coerentemente con lo spirito di servizio sanitario pubblico doverosamente offerto alle comunità locali - afferma -, ASSOFARM non avvierà alcuna forma di serrata, riservandosi, tuttavia, ogni iniziativa a tutela degli interessi delle Farmacie Comunali. Non escludiamo che, a mancanza di modifiche al decreto, le farmacie comunali possano concludere la loro esperienza ultracentenaria a servizio delle popolazioni più deboli:
abbiamo pertanto richiesto anche l'intervento dell'Anci.".

Fra le proposte di Assofarm, la revisione del sistema di remunerazione del farmacista, il registro farmaceutico del paziente, l'eliminazione dell' "ereditarietà" della licenza e la possibilità di proprietà della Farmacia anche a soggetti non farmacisti. "Crediamo infatti - conclude Gizzi - che una concessione di pubblico servizio non possa passare di padre in figlio, e che vi possa essere una distinzione tra chi investe capitali nelle Farmacie e chi vi opera professionalmente al suo interno.
 
 


Catanzaro, farmaci a pagamento

Dopo la serrata delle farmacie prevista per il 20 e 21 febbraio a Catanzaro si passera' al pagamento dei medicinali. E' quanto ha deciso la Federfarma per protestare contro il mancato pagamento da parte dell'azienda sanitaria provinciale. "Abbiamo deciso cosi' - afferma il presidente provinciale Vincenzo Defilippo - allo scopo di sostenere concretamente le legittime istanze delle farmacie aderenti e tenere viva nell'opinione pubblica la reale gravita' del problema in questione"
(ansa)
 


Mondo farmaceutico
Liberalizzazioni: Romiti (Mnlf) "L'equità si fa strada"

Riproduciamo il contributo di Fabio Romiti pubblicato su quotidianosanita.it, vice presidente del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, in risposta all'articolo lo, il Pci, Bersani e la moglie farmacista. Perché le proposte Pd sulle farmacie sono sbagliate pubblicato venerdì sul nostro giornale a firma di Ettore Jorio, docente di diritto sanitario Università della Calabria.

L'intervento del Prof. Ettore Jorio, già protagonista nelle ultime settimane di numerosi ed "appassionati" interventi a difesa dell'attuale sistema di distribuzione al dettaglio dei farmaci, stimola molteplici riflessioni.
Innanzitutto, dobbiamo ringraziare il professore per la chiarezza dimostrata, anche lui come Bersani ha una moglie farmacista, con la "piccola" differenza che la consorte del professore è titolare di farmacia. Ci era sfuggito questo legame.
Tuttavia, pur condividendo il fatto che i ragionamenti sono più importanti degli interessi paventati, ci lascia il dubbio malizioso che quello dell'esimio professore qualche influenza con "l'intensità" della difesa ad oltranza mostrata l'abbia.
Poi, sottolineare che una abbia vinto il concorso e l'altra no, appare sinceramente una caduta repentina di stile, alla luce del fatto che il numero di concorsi effettuati negli ultimi venti anni in Italia è assai basso. Naturalmente concorsi per sedi vere non per quelli "fantasma".
Nel merito, ancora una volta si ricorre alla "foglia di fico" della Coop, argomento già utilizzato con scarso successo proprio in occasione de primo decreto Bersani, quando una "tormenta" di effetti negativi avrebbe accompagnato la liberalizzazione dei farmaci d'automedicazione.
Impoverimento e addirittura chiusura delle farmacie più piccole, aumento delle reazioni awerse con potenziali decessi, aumento del consumo dei farmaci.
Mentre nulla di tutto ciò è accaduto, non sembra cambiato proprio niente nel "carnet" della difesa dei privilegi. Stessi argomenti, stessa chiusura.
I corner della grande distribuzione rappresentano meno del 15% del totale degli esercizi oggi aperti, mentre le restanti "parafarmacie", la stragrande maggioranza sono state aperte da ex dipendenti di farmacia.
Allora di cosa si sta parlando? Qual è l'aiuto alle Coop?
E' proprio la natura concessoria della distribuzione del farmaco, così come realizzata dall'attuale legislazione che si contrappone con il dettato Costituzionale. Se può essere accettato, ma non condiviso, che lo Stato scelga un numero prestabilito di soggetti che assolve il compito di distribuire i farmaci dispensati dal Ssn, appare quantomeno curioso che lo stesso Stato si arroghi il diritto di scegliere lo stesso numero limitato di farmacie per distribuire farmaci che sono pagati direttamente dai cittadini (fascia C), impedendo ad altri con lo stesso requisito professionale di fare la stessa cosa.
Qualche contraddizione con la libertà d'intraprendere?
La scusa addotta dal professore a questa "piccola", quasi insignificante, ferita al dettato costituzionale è che numerose farmacie, le più piccole, chiuderebbero. Volendo facilmente evitare di confutare tale tesi con il fatto che rimostranze del genere non vengono avanzate da artigiani, commercianti, liberi professionisti abituati a confrontarsi in mercati non protetti, sarebbe interessante sapere da dove si trae questa conclusione, stante il fatto che le dimensioni del mercato dei farmaci di fascia C non giustificano tale negativa previsione.
Certo la Costituzione deve essere il faro guida nell'azione legislativa, ma non sempre è stato così, quando si decidevano sanatorie per le gestioni provvisorie o altro quella luce non doveva essere proprio abbagliante.
Per quanto riguarda l'ereditarietà caro professore lei deve decidersi: o la farmacia è una concessione dello Stato e quindi lo stesso può avocare a sé l'atto concessorio o è una proprietà privata e non lo può fare. Lei però sa che nell'uno o nell'alro caso vi sono delle conseguenze, nel primo lo scadere della concessione nel secondo una cosa molto semplice: la liberalizzazione totale della distribuzione del farmaco.
Forse le cose sono molto meno complicate di come vengono descritte e in questo Paese si sta facendo largo, anche se a fatica, l'idea che la parola equità ha un preciso significato che difficilmente riesce a coniugarsi con monopoli ed esclusive. E' bene prenderne atto.

Fabio Romiti
Vice presidente Movimento Nazionale Liberi Farmacisti
(fonte: quotidianosanita.it)
 


Dalla Federazione
Fustelle e farmaci, alle lene gli sviluppi dell'inchiesta sulla farmacia

Nella puntata di qualche settimana fa Le lene sono tornate sull'inchiesta relativa alla farmacia di Novi Ligure che defustellava medicinali, mostrando nuovi risvolti e ulteriori sviluppi, che vanno aldilà dei confini della provincia di Alessandria.

L'indagine mostrava come i dipendenti staccassero le fustelle da un'enorme quantità di farmaci, per mandarle poi all'ASL dopo averle applicate alle ricette preparate ad hoc dai medici. Una volta rimosso il codice a barre, alcuni farmaci venivano rivenduti senza fustella ai clienti privi di ricetta, altri venivano riposti in alcuni sacchi pronti per essere buttati via.
Dopo aver mostrato il comportamento dei farmacisti intenti a sbarazzarsi dei medicinali senza fustella e dopo essersi recati dai medici per capire se fossero conniventi o meno, in questo terzo servizio la Iena Nadia Toffa cerca di capire come funzionano e quanto siano efficaci i sistemi di controllo di medici e farmacie nel distretto di Novi Ligure.
Nessuna delle tre persone intervistate, tra cui la direttrice del servizio farmaceutico d'Alessandria, facente parte della commissione ispettiva preposta a controllare che fosse tutto in regola e che le fustelle fossero al loro posto, sostiene di aver avuto alcun sospetto su ciò che accadesse nella farmacia in questione.
Dopo la messa in onda dei primi due servizi, inoltre, si è verificato un altro aspetto importante: diversi clienti e dipendenti di farmacie hanno segnalato alla redazione delle lene sospette irregolarità in alcune di queste. Nella prima farmacia segnalata, in provincia di Milano, nella quale gli inviati di Italia 1 si sono recati hanno subito notato la presenza di uno scatolone pieno di farmaci senza fustella, come nella farmacia di Novi Ligure.

Un nuovo allarmante risvolto riguarda le segnalazioni di alcuni addetti ai lavori: alcuni sostengono che diverse fustelle finte vengono stampate in differenti regioni italiane, altri che le fustelle, passati i 5 anni in cui c'è l'obbligo di conservarle, vengono staccate dalle vecchie ricette e spedite in altre regioni della penisola per essere applicate una seconda volta su ricette nuove, in modo tale da ricevere un ulteriore rimborso.
Eppure, con piccoli accorgimenti si potrebbero evitare un certo tipo di situazioni. Nel 2002 nel Lazio è stato fatto un interessante esperimento: per un mese si è deciso di far sì che ad ogni singola ricetta potesse corrispondere una sola fustella. In questo modo, la spesa farmaceutica è diminuita del 39% con un risparmio di 53 milioni di euro in un solo mese. Un modo semplicissimo per far risparmiare agli Italiani moltissimi miliardi. Le Iene fanno, quindi, una proposta: cioè trasformare questo esperimento in un decreto legge.

Giulio Golia spiega, con l'aiuto di un esperto, come risparmiare molti soldi sulla bolletta telefonica con semplici accorgimenti. Nei pacchetti "Ali Inclusive" (chiamate, messaggi e internet) ad esempio, il consumatore paga un abbonamento mensile per chiamate e messaggi che spesso non vengono utilizzati interamente dai clienti. Tra gli altri accorgimenti citati anche quello di passare spesso da un operatore all'altro, in modo da poter approfittare dei vantaggi offerti ai nuovi clienti e soprattutto, in caso di smartphone, utilizzare per chiamate e messaggi, grazie a delle speciali applicazioni, il traffico dati, cioè internet, e non quello telefonico.
 


Leverano (LE): nuova farmacia comunale

"Il ruolo delle farmacie comunali è sempre stato centrale nel complesso panorama dei servizi socio-sanitari.
La farmacia comunale di Leverano assolverà non solo al suo servizio fondamentale che è la dispensazione di farmaci ma anche consigli, attenzioni, attività di prevenzione, ma soprattutto, e forse prima di tutto, ascolterà ciò che il cittadino chiede, richieste a volte precise a volte da interpretare", così esordisce il primo cittadino Cosimo Durante.
"La salute dei cittadini è considerata dalla Costituzione del nostro Paese un bene fondamentale. In questo particolare periodo storico la farmacia comunale deve sempre di più affermare il suo ruolo di ammortizzatore sociale per divenire un elemento cardine e il "braccio lungo" dei sistemi sanitari nazionale e regionale" conclude il Sindaco.
(fonte: Agoramagazine)
 


Mondo farmaceutico
Firenze, arrivano i farmaci a domicilio. "Collaborazione con le farmacie"

Ora i farmaci arrivano direttamente a casa. O almeno nelle province di Firenze, Prato e Pistoia. E' il risultato del progetto "Farexpress", che prevede la consegna delle medicine a domicilio. Nasce tutto da un'idea della ditta Le Charme con la collaborazione di diversi soggetti istituzionali. Carlo Russo, responsabile commerciale dell'iniziativa, presenta il servizio in anteprima ad Affaritaliani.it: "Il cittadino che vorrà usurfuire di questa opportunità potrà sottoscrivere una tessera annuale. Tra i servizi proposti ci sono anche prestazioni infermieristiche domiciliari, prenotazione analisi e servizio ambulanza. Ci diffonderemo in franchising su tutto il territorio nazionale". Ma le farmacie come l'hanno presa? "Bene, per forza. Anche perché sarà il cliente a indicarci dove andare a comprare i farmaci". E il prezzo? "Varia da 50 centesimi a 5 euro secondo l'urgenza della richiesta".

L'INTERVISTA
Com'è organizzato questo nuovo servizio?

"Tutto il sistema si basa sulla consegna di farmaci a domicilio. E' questo il nostro core business. Siamo la prima azienda in Italia che si occupa anche di ritiro della documentazione sanitaria. Significa che i nostri tesserati con una semplice telefonata ci chiedono il farmaco di cui hanno bisogno. Noi andiamo dal medico di base del tesserato, prendiamo la ricetta, andiamo in farmacia e consegniamo il farmaco a casa o sul posto di lavoro. Dove ci viene richiesto insomma".

Che territorio coprirà il servizio?
"Copriremo tutta la provincia di Firenze, Prato e Pistoia.
Ma contiamo di diffonderci in franchising su tutto il territorio nazionale".

Come l'hanno presa le farmacie?
"L'hanno presa bene per forza, anche perché per legge bisogna garantire la scelta della farmacia al cittadino. Per questo noi nel contratto di tesseramento che facciamo per ogni singola persona diciamo di indicare al cittadino la farmacia di riferimento. E noi andremo solo lì a effettuare gli acquisti per suo conto. Quindi, alla fine è sempre e comunque il cittadino che dice a noi dove andare. La nostra attività non si pone in competizione con quella delle farmacie, ma punta proprio sulla loro collaborazione attiva, necessaria per il successo. Per aumentare la qualità dei servizi offerti all'interno della nostra città non è necessario solo preservare i servizi esistenti, ma inserirne anche dei nuovi che contribuiscano a migliorare il livello di qualità e di efficienza venendo incontro al bisogno dei cittadini, che già vivono una condizione di disagio, di reperire farmaci in qualunque momento".

Quali saranno i costi per il servizio?
"I prezzi delle consegne variano da un minimo di 50 centesimi a un massimo di 5 euro, modulati a seconda dell'urgenza con la quale viene richiesto il farmaco".

A che numeri puntate?
"Entro il primo anno puntiamo al tesseramento di almeno il 10% della popolazione. Noi lavoriamo su una zona con un milione e 300 mila abitanti, quindi si parla di circa 130 mila persone".
 


Nuova Farmacia nel pistoiese

Inaugurata il 25 febbraio scorso la prima farmacia comunale di Santa Maria a Monte (Pistoia), che così si affianca alle due private già esistenti sul territorio comunale nel capoluogo e nella frazione di Montecalvoli.
Alla cerimonia di taglio del nastro sono intervenuti il sindaco David Turini, numerosi esponenti della giunta e del consiglio comunale e l'assessore Graziano Turini in rappresentanza della Provincia di Pisa. Presenti anche le altre due amministrazioni comunali, che insieme a Santa Maria a Monte fanno parte di Farmavaldera, la società pubblica che oltre alla farmacia santamariaamontese gestisce anche quelle di Ponsacco (Le Melorie) e Capannoli (Santo Pietro Belvedere).
Nella nuova farmacia operano cinque farmacisti (di cui tre assunti appositamente).
"Si realizza un sogno - ha detto il sindaco David Turini poco prima del taglio del nastro - inseguito e perseguito da molto tempo dal comune di Santa Maria Monte.
Con la farmacia a Ponticelli diamo un nuovo servizio alla cittadinanza con il valore aggiunto dell'essere completamente pubblico".
 


Erba Vita e Assofarm
Il tè verde, uno dei nostri alleati più antichi

Il Tè verde, usato nei paesi orientali ed asiatici fin dai tempi più antichi per i suoi notevoli benefici sulla salute, ha dimostrato di possedere notevoli proprietà benefiche ed è, attualmente, una delle piante officinali più utilizzate e studiate al mondo.
Il Tè verde è ricco di alcune sostanze di natura fenolica denominate catechine; la catechina più nota è senza dubbio l'epigallocatechina3-gallato (EGCG), una bio-molecola dalle grandi valenze antiossidanti, utile, ad esempio, per sostenere l'organismo nel contrastare gli effetti negativi dovuti all'azione nociva dei radicali liberi.

I costituenti "nobili" del tè verde sono le catechine e l'EGCG: i migliori alleati della nostra vita.
I principi attivi più studiati reperibili nelle foglie non fermentate della Camellia sinensis sono quindi sostanze polifenoliche che appartengono alla classe dei flavanoli (le catechine). Facilmente identificabili attraverso importanti metodiche di analisi (metodo HPLC, ad esempio), biochimicamente corrispondono a epigallocatechina, catechina, epicatechina, epigallocatechina-3-gallato (EGCG), gallocatechina-3-gallato, epigaIl0-3-metilgallato ed epicatechina-3--gallato.
Per ragioni di semplicità molto spesso, come già detto, queste sostanze vengono comunemente indicate come 'catechine del tè verde'. Delle sette sostanze indicate, la più interessante dal punto di vista dell'azione biologica è senza dubbio l'EGCG. Effettivamente questa sostanza è uno dei più potenti antiossidanti naturali che si conosca ed è in grado, tra l'altro, di avere di una particolare azione anti-batterica che lo rende anche efficace nel contrastare la crescita di Elicobacter pylori (il batterio co-responsabile della gastrite). Ma la principale attività dell'EGCG è quella di potenziare le difese antiossidanti dell'organismo e quindi diminuire il danno ossidativo cellulare.

Questa capacità produce effetti salutari su tutti i tessuti dell'organismo.
Queste attività sono però soltanto alcune di quelle riportate in letteratura ed oggi le catechine del tè verde sono oggetto di numerose altre indagini ed osservazioni scientifiche. La Camellia sinensis, infatti, è la pianta officinale con maggior numero di pubblicazioni scientifiche al mondo; queste osservazioni sono state realizzate sia direttamente sull'estratto totale, sia sulla componente polifenolica (le catechine), sia sui costituenti isolati, come l'epigallocatechina3-gallato.

Attività e azioni multifattoriali del tè verde.
Il consumo abituale di tè verde è stato messo in relazione anche con la prevenzione di una serie di disturbi di tipo cronico, in genere legati al progredire dell'età:
disturbi degenerativi a livello cardiocircolatorio, sindrome metabolica, tumori etc.
I composti responsabili di queste attività sembrano essere proprio le catechine, in base a proprietà farmacologiche di tipo anti-infiammatorio ed anti-ossidante.
Riepilogo schematico di alcune azioni biologiche delle catechine del tè verde:
riduzione dello stress ossidativo cellulare
contenimento della perossidazione lipidica
blocco NO sintetasi inducibile
blocco citochine e mediatori pro-infiammatori
blocco attivazione fattori trascrizionali (NF-kB)
effetti positivi su controllo peso corporeo
effetti positivi su glicemia
Un'altra importante attività dell'EGCg è quella di potenziare le difese enzimatiche antiossidanti endogene (ad esempio gli enzimi catalasi, superossido dismutasi e glutatione perossidasi) e quindi diminuire il danno cellulare ossidativo. Questa attività produce effetti salutari su tutti i tessuti dell'organismo.

Tè verde e perdita di grasso corporeo.
E' stato osservato che l'impiego nell'uomo di derivati catechinici, soprattutto nella forma gallata, ottenuti per via estrattiva a partire dalle parti aeree non fermentate di Camellia sinensis (tè verde) determina un aumento del dispendio energetico basale del 4%, a fronte di una somministrazione quotidiana di estratto contenente almeno 270 mg di epigallocatechingallato (EGCG). Questo fenomeno termogenico è stato ad oggi investigato da molti Autori, che concordano nel rivendicare un evidente effetto clinico di riduzione del peso.



La linea al tè verde di Erba Vita GREENTE': dedicata a chi ha a cuore il proprio benessere

Come già indicato, pochi alimenti o bevande forniscono proprietà e vantaggi come il tè verde. Numerosissimi, infatti, sono gli studi e le osservazioni scientifiche sulla sua attività biologica. Nei laboratori di ricerca Erba Vita è stata realizzata una vera e propria linea di integratori che offrono i notevoli benefici del tè verde, con formulazioni innovative e di veloce assimilazione, per rispondere, in modo brillante, agli stimoli della vita moderna.

Greentè compresse
Confezione: 60 minicompresse da 200 mg, in blister
Il prodotto, grazie alla presenza di estratto di Tè verde ad altissima concentrazione in epigallocatechingallato (EGCg) ad azione antiossidante, aiuta l'organismo a contrastare gli effetti negativi dovuti all'azione dei radicali liberi.
Si consiglia di assumere 1-3 compresse al giorno, dopo i due pasti principali, con abbondante acqua o altro liquido.
Tenore in caffeina 0.4%, pari a 0.8 mg/cpr.
Tè verde (Camelia sinensis) foglie estratto secco titolato al 98% in polifenoli all'80% in catechine e al 60% in epigallocatechingallato (EGCg).

Greentè stick
Confezione: 20 sticks da 10 mi Il prodotto contiene un estratto di Tè verde ad alta concentrazione in epigallocatechingallato (EGCg).
Si consiglia di assumere 1 stick (10 mi) al momento dei pasti principali, diluito in un bicchiere di acqua, o in alternativa assumere 2 sticks diluiti in una bottiglia di acqua (mezzo litro circa) da bere nell'arco della giornata. Tenore in caffeina 0.094%, pari a 18 mg in 20 ml.
Tè verde (Camelia sinensis) foglie titolato al 30% in polifenoli al 15% in catechine e all'8% in epigallocatechingallato (EGCg).

Greentè spray
Confezione: 30 ml
Il prodotto contiene un estratto di Tè verde ad alta concentrazione in epigallocatechingallato (EGCg).
Per un corretto utilizzo si consigliano 2-4 nebulizzazioni indirizzate direttamente nel cavo orale, 3-4 volte al giorno.
Tenore in caffeina 0.25%, pari a 5 mg in 2 mI.
Tè verde (Camelia sinensis) foglie titolato al 30% in polifenoli a115% in catechine e all'8% in epigallocatechingallato (EGCg).

Greentè infuso
Contenuto: 180 g.
Tè Verde (Camelia sinensis) foglie.
Preparazione dell'infuso. Versare un cucchiaino da tè contenente le foglie di tè verde in acqua bollente (150 - 200 mi) e lasciare in infusione da 2 a 15 minuti. Filtrare e bere tal quale o dolcificato, preferibilmente con miele.
BREVE TEMPO DI INFUSIONE: maggiore azione tonica, per prevalenza di caffeina.
LUNGO TEMPO DI INFUSIONE: maggiore azione antiossidante, per prevalenza di polifenoli.
www.erbavita.com
 
 

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