L'incontro (non programmato) di due ore avuto ieri sera con il Ministro della Salute Renato Balduzzi ci ha fornito importanti elementi di valutazione nei rapporti tra Governo e A.S.SO.FARM ..
Due ore, nell'agenda di Ministro, sono tante. E ieri sera sono trascorse confrontandosi sulla maggior parte dei grandi temi che la nostra Federazione propone da anni. Registriamo quindi da parte del Governo tanto la necessità di operare velocemente nel senso delle riforme più urgenti, quanto però anche la volontà di comprendere dalle parti sociali più interessanti quali prospettive di sviluppo solido potrebbe avere il nostro settore. 
Crediamo di aver confermato, agli occhi del Ministro Balduzzi, il nostro ruolo di protagonista dell'innovazione della distribuzione farmaceutica italiana. Argomenti come la Diversa Remunerazione del Farmacista e lo sviluppo della pharmaceutical care continuano a raccogliere forte interesse da parte delle istituzioni sanitarie italiane (Ministro oggi, Aifa in passato). 
Questa alta considerazione per A.S.SO.FARM. convive però con la difficoltà di risolvere in maniera condivisa le distanze di posizioni tra il Governo e noi. 
Prima fra tutte la questione sulla sospensione del diritto di prelazione. L'impressione che abbiamo tratto in questi giorni fitti di incontri istituzionali di alto profilo, è che all'interno dell'Esecutivo e dei Ministeri esistano opinioni assai differenti sulla farmacia pubblica. E che conseguentemente le norme finali risentano di probabili mediazioni tra queste diverse anime. C'è chi ha avuto modo di conoscere direttamente la qualità del nostro lavoro e non condivide tale sospensione. C'è chi invece ha una visione meno dettagliata del mondo dei servizi pubblici locali e tende a considerarci al pari di altri "rami secchi" della pubblica amministrazione. 
Se queste impressioni sono esatte, risulta davvero fondamentale la tessitura di relazioni e incontri che la Presidenza di A.S.SO.FARM. porta avanti da anni e che in queste ultime settimane è stata assai intensificata. Quello che deve essere cambiato è la percezione che le diverse componenti in gioco del mondo istituzionale hanno della Farmacia Comunale italiana. 
La sfida è quella di trasmettere la complessità insita in ognuno di questi termini. E il prossimo terreno di gioco per questa sfida è l'audizione alla X Commissione del Senato, fissata per lunedì venturo. Siamo certamente "farmacia" ma più di altri intendiamo il nostro essere in maniera meno commerciale e più di servizio sanitario pubblico. Siamo certamente "comunali" ma giochiamo il nostro essere pubblico nel mercato, secondo le ferree regole dell'efficienza aziendale e della soddisfazione del cliente-utente. 
Crediamo fermamente che su entrambi i fronti la nostra esperienza sarebbe ricca di stimoli, sia per il mondo della farmacia pubblica, sia per chi eroga servizi pubblici. 
Confermiamo, quindi, il nostro costante e fattivo impegno nella difesa (non sterile e corporativa) del nostro modello di Farmacia Comunale nella consapevolezza del sovraccarico valoriale e di eticità ad essa connessi e nella certezza che, questa affrettata Iiberalizzazione del settore farmaceutico, rischia di compromettere irrimediabilmente.
 
Attachments:
Download this file (AllCirc27_2012.pdf)Allegati1850 kB