Il 2024 è stato un anno non ordinario per le farmacie italiane. Un anno ricco di firme importanti, che hanno dato avvio a cambiamenti e riforme che meritavamo da tempo. L’esperienza ci suggerisce però che non tutto ciò che inizia bene finisce nei modi immaginati. Attenzione e perseveranza saranno dunque le parole chiave che dovranno guidare il nostro impegno per tutto il 2025.
La dimostrazione più eclatante di quanto ho appena detto è offerta dalla sottoscrizione della Convenzione con il Ssn, dopo ben 26 anni di attesa. In questa storia, il cui lieto fine era tutt’altro che scontato, la dimensione temporale è un elemento centrale per decifrarne la portata politica.
Da un lato, il fatto che per oltre un quarto di secolo non si sia trovato modo di raggiungere un accordo offre l’idea della disattenzione istituzionale che le farmacie hanno dovuto patire in passato.
Dall’altro, i tempi sostanzialmente ridotti dell’ultimo e decisivo round negoziale danno conto di come, dopo la pandemia, la considerazione per le farmacie territoriali sia radicalmente mutata.
I contenuti di tale accordo sanciscono poi la vittoria di Assofarm in tante sue battaglie storiche, dalla farmacia dei servizi all’utilizzo del dossier farmaceutico, alla valorizzazione della distribuzione per conto che dovrà riguardare esclusivamente i farmaci classificati A-PHT.
Un fatto storico, quello appena ricordato, che segue a breve distanza un’altra svolta anch’essa epocale. Non è infatti passato molto tempo dal marzo scorso, quando finalmente abbiamo abbandonato un modello della percentuale sul prezzo del farmaco e abbiamo iniziato ad allinearci alle esperienze europee più avanzate del sistema misto di quote, fisse e variabili, che valorizza l’atto professionale insieme alla dispensazione dei medicinali.
Oggi, la riforma del settore è insomma un fatto. E i primi passi concretamente compiuti, soprattutto se paragonati a quanto successo in passato, possono davvero essere considerati passi da giganti.
I risultati fin qui raggiunti non coincidono però con l’interezza degli obiettivi prefissati. Non tutto è consolidato.
La nuova remunerazione, ad esempio, attualmente non è esattamente come la vorremmo e come, a nostro modo di vedere, potrebbe produrre i massimi effetti positivi su farmacie e Ssn. Per il prossimo futuro non ci rimane dunque che vigilare attentamente sugli effetti reali che questo processo produrrà nel breve e medio periodo.
Non presenta certo un minor numero di incognite il dossier sulla Farmacia dei Servizi, grande tema sul quale nei mesi scorsi abbiamo assistito da un lato ad un progressivo interesse delle Regioni, dimostrato dal costante aumento di sperimentazioni. Ma dall’altro, però, aumenta il numero e la compattezza di quei vari portatori d’interesse del settore sanitario che si oppongono alla riforma.
Infine, rimane praticamente ancora da aprire un confronto programmatico sul problema della carenza di farmacisti. La nostra prima proposta dell’Assistente del Farmacista, fondata su casi già di consolidato successo in altri paesi europei, è stata sbrigativamente respinta da troppi interlocutori. Avremmo preferito ricevere risposte più credibili, basate cioè su controproposte altranto fattibili e affidabili della nostra.
Crediamo insomma che se il 2024 ci ha lasciato con ottime premesse per il futuro, faremo bene ad impiegare il prossimo anno nel non facile completamento delle riforme.
La bussola che guiderà Assofarm sarà sempre la stessa: quell’identità sociale che costituisce il vero unicum delle Farmacie Comunali. La Nuova Remunerazione potrà migliorare la propria formula solo se riusciremo a dimostrare come una maggiore valorizzazione delle dinamiche dispensative potranno davvero incrementare l’efficacia sanitaria e l’efficienza di spesa.
Allo stesso modo la Farmacia dei Servizi, che non dovrà essere ridotta ad un conflitto di interessi tra farmacie, medicina generale, laboratori analisi e via dicendo. Dovrà invece essere nostro compito quello di innalzarla ad occasione di sintesi virtuosa tra tutti i player della sanità territoriale.
Luca Pieri
Presidente Assofarm