Sito ufficiale A.S.SO.FARM. ©
Powered by - CSF Sistemi S.r.l. 
Vinaora Nivo Slider 3.x

Notizie n. 19

 
 
Il mercato, tra prezzi e sapere
 
Liberalizzazione dei prezzi dei farmaci da banco, apertura alla multi-canalità, servizi come valore aggiunto del prodotto. In poco più di un anno e mezzo la distribuzione farmaceutica italiana è davvero entrata nel mercato. Le principali leve del marketing moderno saranno elementi caratterizzanti non solo l'efficienza operativa delle nostre farmacie, ma diventeranno parte integrale del nostro "essere" farmacia. 
Che tutto ciò costituisca un cambiamento epocale del nostro settore lo si è percepito con chiarezza durante il seminario "Il prezzo leva di marketing per SOP e OTC", che Assofarm ha organizzato a Bologna lo scorso 21 febbraio. 
Sala gremita da più di cento partecipanti, e soprattutto un senso di grande interesse ma anche, lo si dica senza timori, di arretratezza diffuso nei confronti dei contenuti illustrati dall'ottimo Roberto Giampietri, esperto di marketing farmaceutico e docente di Aspetti di Economia e Marketing dei Medicinali alla facoltà di Farmacia dell'Università di Milano. 
Un'arretratezza che, se da un lato ci accomuna ai farmacisti privati, dall'altro non deve far dimenticare che può essere affrontato con la consapevolezza di avere importanti potenzialità competitive.
Ci preme qui trasmettere alcuni passaggi particolarmente pungenti della relazione del professor Giampietri. Fino ad oggi siamo stati la farmacia del "malessere": il farmaco cura, aiuta a superare un disturbo, in farmacia di va quando si è ammalati. Da domani si dovrà integrare tutto questo con la farmacia con servizi e prodotti tali da trasformarci in farmacia del "benessere": progetti di prevenzione sanitaria, prodotti che riguardano non solo la salute fisica dell'utente, ma anche quella psicologica e sociale del suo essere persona e cittadino. Assofarm è da tempo su questa strada, e forse i prossimi passi da compiere saranno quelli di valorizzare maggiormente questi sforzi.
In secondo luogo, timori e disprezzo per la pubblicità vanno ridimensionati. Il fatto che la nostra società sia colma di cattiva pubblicità, non significa che tutta la pubblicità sia tale e che ogni pubblicità debba necessariamente favorire il consumismo. La pubblicità, dice Giampietri, non produce nuovi bisogni inutili, ma trasforma un'esigenza latente in bisogno manifesto. Queste esigenze possono essere anche positive, come quella di una maggiore cura per il proprio corpo, oppure quella di ricevere
consigli più attenti e competenti. La Attenzione a demonizzare la comunicazione, ci dice insomma Giampietri, pubblicità: non sempre crea non necessariamente ha solo l'obiettivo di bisogni inutili
incrementare le vendite.

Più in generale poi, l'incontro con Giampietri ci sembra aver avuto due grandi punti di forza.
Il primo è sicuramente stato quello di aver indotto ad un mutamento di visione strategica del nostro essere farmacia. "Agire commercialmente in termini di prezzo di cessione - ha detto Giampietri - comporterà evoluzioni di ordine operativo, strategico e culturale".
A livello operativo le farmacie saranno chiamate ad un maggiore controllo di gestione per stabilire il prezzo medio di acquisto, da quale poi far derivare il proprio margine lordo e il prezzo di vendita finale.
A livello strategico si dovranno sviluppare per la prima volta delle politiche di vendita che definiranno redditività e competitività delle aziende, e dalle quali si determinerà il prezzo finale di mercato dei farmaci.
Interessante infine la riflessione a proposito di quanto accadrà a livello culturale: "temo una forte resistenza - afferma sempre Giampietri - al cambiamento, dovuta alla totale non conoscenza delle tecniche di definizione del prezzo di vendita finale. Invece di sfruttare le potenzialità commerciali offerte dalla liberalizzazione, molti farmacisti si arroccheranno inizialmente su posizioni di apparente sicurezza, alzando addirittura i prezzi finali. È evidente che se questo accadrà, se ne awantaggerà chi invece saprà subito cogliere la maggiore dinamicità offerta dalla liberalizzazione. La Gdo ha grande dimestichezza con i prezzi, le vostre aziende dovranno imparare velocemente". 
Quest'ultimo passaggio porta poi al secondo punto di forza dell'incontro di Bologna. Quello di pensare al prezzo non solo come elemento centrale nella creazione di margini e valore economico ma, soprattutto in questo caso, come vero e proprio elemento strategico nelle politiche di management e comunicazione aziendale.
SOP e OTC riguardano una percentuale tutto sommato marginale dei fatturati di una farmacia. Ma attenzione ad evitare la fatica di competere su questo mercato. È nei forti sconti applicati a prodotti da banco altamente richiesti che infatti si può giocare la considerazione e la visibilità
complessiva dell'intera farmacia. L'utente tornerà più facilmente ad acquistare un farmaco di fascia A dove abitualmente compra anche le aspirine più economiche.
Questo non è solo gestione dei prezzi e adeguamento dei nostri programmi gestionali. È strategia di marketing, è saper utilizzare la tecnica del prodotti civetta, è costruire la fidelizzazione del cliente.
Si apre insomma un nuovo modo di gestire i rapporti con l'utenza. La dimensione commerciale diventerà sempre più importante ma, è bene tenerlo sempre presente, non esclusiva.
Come dicevo poco sopra, la farmacia pubblica presenta elementi di competitività oggi superiori rispetto ai privati. I maggiori servizi da noi offerti oggi ci appaiono spesso come semplici valori aggiunti alla principale attività di dispensazione del farmaco. In futuro dovremo ribaltare la prospettiva: consulenze e ad azioni di prevenzione sanitaria saranno sempre più il core business del nostro operare e la farmacia italiana sarà soprattutto una "Farmacia del sapere".


Francesco Schito
Vice-presidente di Assofarm 


Campagna equivalenti AIFA, i risultati del primo sondaggio
 
Nell'ambito della campagna a favore dei farmaci equivalenti e del corretto uso del farmaco che AIFA ha condotto nel corso del 2007, Assofarm ha avuto il compito di eseguire due sondaggi, uno prima e uno dopo la campagna stessa, volti a rilevare, attraverso la somministrazione di un questionario/intervista da parte del farmacista, la conoscenza e diffusione del farmaco generico/equivalente presso i cittadini italiani prima e dopo la campagna informativa nonché, più in generale, i comportamenti degli italiani rispetto alla corretta assunzione dei farmaci.

Di seguito viene presentata l'elaborazione statistica dei dati ricavati dai questionari raccolti nel corso del primo sondaggio, che è stato condotto nel mese di aprile, attraverso farmacie pubbliche italiane distribuite sul territorio secondo una ripartizione abitativa (città, paesi con meno di ventimila abitanti e zone rurali).
Sono state coinvolte 100 farmacie ubicate in città grandi (Torino, Genova, Milano, Firenze, Venezia), città medio/piccole (Aosta, Trento, Ferrara, Ascoli Piceno, Perugia, L'Aquila, Grado, Fiumicino, Salerno, Padova) e in zone rurali (Capracotta, Cerro al Volturno, Adelfia, Calimera, Coriano, Conversano, Grumo Appula, Putignano, Ruffano, Ruvo di Puglia, San Severo, Taviano, Trepuzzi, Triggiano, Polistena, Sestu, Arbatax, Giba, Narcao, Quartu S. Elena, Orosei, Canicattì, Capaci, Pedara, Ispica, S.Marina di Salina, Rosolini, S.Salvatore di Fitalia, Scicli.
questionari raccolti sono stati complessivamente 2010, un numero ben superiore a quello ritenuto necessario perché l'indagine abbia una potenza statistica idonea a rilevare uno spostamento minimo del 5% tra prima e dopo "l'intervento" (1300 interviste).
Per ottenere una fotografia più precisa del rapporto esistente tra farmaci/farmaci equivalenti e popolazione italiana, si è proceduto ad una stratificazione delle risposte in relazione alla provenienza geografica del questionario, al sesso e all'età dell'intervistato.
La provenienza geografica era indicata in 1931 questionari: 70% dal nord; 18% sud; 12% centro. Tuttavia occorre tenere presente che la distribuzione delle farmacie era già di partenza fortemente sbilanciata perché la maggior parte delle farmacie comunali, e quindi di quelle che hanno partecipato al sondaggio, è situata nel nord Italia. L'indicazione dei dati stratificati per area geografica avrebbe quindi poco significato ed è stata omessa. Dei 2010 questionari raccolti, 1153 (58%) sono stati compilati da donne. Tuttavia, analizzando le singole risposte in funzione del sesso non si rileva una differenza significativa: uomini e donne rispondono sostanzialmente allo stesso modo.

L'indicazione dell'età (1959 questionari), ha consentito di suddividere i cittadini in 3 fasce: 27% (525) di quanti hanno risposto ha una età inferiore a 40 anni, il 51 % (1.001 ) ha una età compresa fra 40 e 65 anni, il 22% (433) ha una età superiore ai 65 anni. Per alcuni quesiti, a seconda dell'età degli intervistati, la percentuale relativa a ciascuna risposta differisce da quella generale: le situazioni in cui lo scostamento è stato ritenuto significativo sono state evidenziate. Per semplicità, le 3 fasce vengono indicate come giovani (meno di 40 anni), mezz'età (fra 40 e 65 anni), anziani (superiore ai 65 anni). In genere si discostano dalla media anziani e giovani.

Risultati

1) Che cos'è un farmaco equivalente?
Un medicinale che cura come i farmaci di marca ma costa meno 
1825 (91%)
Un medicinale che viene utilizzato per curare tante patologie diverse
146(7%)
Non hanno risposto
39 (2%)

La percentuale di persone che sanno cos'è un farmaco equivalente è molto elevata. Tuttavia, quelle con più di 65 anni sembrano un po' meno informate: infatti, in questa fascia d'età, la percentuale di quanti hanno risposto che è un medicinale che cura come i farmaci di marca ma costa meno scende dal 91 % all'87%. La conoscenza è maggiore, invece, fra le persone di età inferiore ai 65 anni (94%).

2) Il farmaco equivalente è efficace come quello di marca?
NO, è meno efficace
424 (21 %)
SI, perché la sostanza curativa è la stessa
1547 (77%)
Non hanno risposto
39 (2%)

Le persone con più di 65 anni sembrano un po' più diffidenti nei confronti dei farmaci equivalenti: sale infatti al 31% la percentuale di quanti rispondono che è meno efficace rispetto ai farmaci di marca. In compenso solo il 14% dei giovani ha questa convinzione.

3) Il farmaco equivalente è sicuro come tutti gli altri farmaci?
SI, viene sottoposto agli stessi controlli              
1598 (80%)
NO, costa meno quindi ha una qualità inferiore        
371 (18%)
Non hanno risposto                    
39 (2%)

Anche questa risposta conferma la maggiore diffidenza degli anziani che non solo ritengono i farmaci equivalenti meno efficaci ma in percentuale maggiore (29%) pensano anche che, costando meno, hanno una qualità inferiore. Come per la precedente domanda, i giovani ritengono invece nell'87% dei casi che vengano sottoposti agli stessi controlli e che perciò abbiano la stessa qualità dei farmaci di marca.

4) Qual è il vantaggio di utilizzare un farmaco equivalente rispetto ad uno di marca?
Il farmaco equivalente ha una scadenza più lunga                                
165 (8%)
Il farmaco equivalente fa risparmiare il Servizio Sanitario Nazionale che può offrire gratis più farmaci per tutti        
1789 (89%)
Non hanno risposto
76(3%)

Il 95% delle persone che hanno meno di 40 anni sono consapevoli che l'impiego dei farmaci equivalenti fa risparmiare il Servizio Sanitario Nazionale. Gli anziani, invece, nel 13% dei casi pensano che il vantaggio di un farmaco equivalente sia la scadenza più lunga.

5) Quando il medico le prescrive un farmaco uscendo dall'ambulatorio ha sempre chiaro come usarlo, in che dose, per quanto tempo, cosa fare se insorgono problemi?
SI, chiedo sempre al mio medico queste informazioni
1613 (80%)
NO, non sempre è tutto chiaro però mi vergogno di chiedere
383 (19%)
Non hanno risposto
14 (1%)

La maggior parte delle persone sostiene che quando esce dall'ambulatorio del medico ha ben chiare le informazioni necessarie per utilizzare correttamente i farmaci prescritti. Il 19%, tuttavia, anche se non è tutto chiaro, si vergogna a chiedere spiegazioni al medico. Questa percentuale sale al 24% fra gli anziani.

6) Con quale di queste affermazioni si trova più d'accordo?
I farmaci sono indispensabili per risolvere qualunque disturbo
241 (12%)
I farmaci vanno usati quando necessario e su indicazione del medico o del farmacista 
1728 (86%)
Non hanno risposto
41 (2%

Solo il 9% dei giovani pensa che i farmaci siano indispensabili per risolvere qualunque disturbo mentre ne è convinto il 18% degli anziani.

7) Quando diversi medici (specialisti) mi prescrivono dei farmaci:
Lo comunico sempre al mio medico di famiglia che è a conoscenza degli altri medicinali che già prendo e quindi conosce le eventuali interazioni che possono mettere a rischio la salute.
1339 (67%)
Li prendo con tranquillità perché è sempre un medico che me li ha prescritti
645 (32%)
Non hanno risposto
26(1%)

Le persone al di sotto dei 40 anni sembrano comunicare con minore frequenza al medico di famiglia che si sono rivolti a specialisti che hanno prescritto loro farmaci. La percentuale infatti in questa fascia d'età scende al 63%.

8) In casa, nell'apposito armadietto, conserva
Solo le medicine che sta prendendo, perché fare scorte è inutile
944 (47%)
Tutte le medicine, anche quelle avanzate da precedenti terapie
1047 (52%)
Non hanno risposto
19(1%)

Sale leggermente nei giovani la percentuale di quelli che conservano tutte le medicine, anche quelle avanzate da precedenti terapie (55%). Negli anziani la percentuale di coloro che conservano solo i medicinali che stanno assumendo e quelli che conservano anche le rimanenze delle terapie precedenti si equivale.


Dalla Federazione


Distribuzione per Conto in Friuli Venezia Giulia
 
Raggiunto un accordo per l'attivazione sperimentale della distribuzione per conto tra le Aziende per i Servizi Sanitari n. 3 e 4 del Friuli, farmacie pubbliche e private, e l'Associazione Distributori Farmaceutici. La convenzione firmata tra tutte le parti disciplina la distribuzione agli assistiti di medicinali compresi nelle categorie per le quali è prevista la duplice via di distribuzione, compresi in un elenco presente nella medesima convenzione.
Si trasmettono di seguito stralci della convenzione:

[...]

Art. 4

Le ASS si impegnano a:
1) acquistare a norma di legge i medicinali oggetto del presente accordo, inviando la richiesta entro 7 giorni lavorativi dal ricevimento della proposta di acquisto avanzata da ADF, secondo gli esiti delle aggiudicazioni delle gare per la fornitura banditi dal CSC, nonché a provvedere al pagamento dei medesimi alle aziende farmaceutiche richiedendo ne la consegna presso il magazzino del Distributore capofila, designato da ADF, il quale provvederà a distribuire i medicinali fra gli altri Distributori aderenti all'accordo secondo quote che saranno individuate sulla base dei dati IMS provinciali e/o regionali;
2) fare annullare dalle aziende farmaceutiche il fustello adesivo presente sui medicinali con una apposita dicitura "uso ospedaliero non vendibile al pubblico", o altra dicitura equivalente, idonea a garantire la immediata distinguibilità di questi medicinali rispetto a quelli di proprietà del distributore, avendo cura che il codice a lettura automatica sia comunque leggibile;
3) provvedere ad una tempestiva comunicazione ai Distributori di ogni aspetto rilevante a tutela della salute pubblica, ove relativo ai medicinali oggetto della presente convenzione (es.: a titolo meramente esemplificativo, revoche o sospensioni alla immissione in commercio oppure sequestri disposti dall'Autorità Giudiziaria o dalla Pubblica Amministrazione);
4) assicurare e fornire una opportuna diffusione/informazione in ordine ai contenuti e alle modalità di attuazione della sperimentazione ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, ai centri abilitati alla prescrizione dei medicinali inclusi nel presente accordo e ad ogni altra struttura pubblica o categoria interessata alla presente convenzione;
5) disporre che tutti i soggetti abilitati alla prescrizione appongano sulle ricette del SSR, relative ai medicinali compresi nel presente accordo, la dicitura "distribuzione per conto";
6) disporre che i medici autorizzati all'uso del ricettario del SSR formulino ricette separate per i medicinali di cui al presente accordo rispetto agli altri medicinali rimborsabili di fascia A;
7) segnalare al Distributore capofila l'eventuale inserimento sul mercato di nuove confezioni/forme farmaceutiche dei medicinali oggetto dell'accordo;
8) individuare un referente per la sperimentazione.

Art. 5

I Distributori aderenti ad ADF si impegnano a:
1) individuare il Distributore capofila al quale competono gli adempimenti più oltre declinati;
2) custodire nei propri magazzini, in conto deposito, i medicinali acquistati dalle Aziende per i Servizi Sanitari e
ad essi consegnati, in spazi dedicati ed esclusivi, nel rispetto dei criteri e delle regole di buona conservazione, secondo la normativa vigente in materia;
3) verificare, al momento della ricezione della merce, che i medicinali presentino un periodo di validità residua quantomeno pari al periodo convenuto nel capitolato di gara CSC e comunicato preventivamente dall'Azienda per i Servizi Sanitari ai Distributori;
4) interpellare le Azienda per i Servizi Sanitari, nella persona del referente individuato dalla Azienda, ove i medicinali ricevuti presentino un periodo di validità residua inferiore a quanto convenuto nel capitolato di gara CSC, per richiedere istruzioni; in difetto di istruzioni scritte entro quindici giorni naturali, il Distributore provvederà alla restituzione dei medicinali, a spese dell'Azienda per i Servizi Sanitari, fermo il diritto della medesima di ottenere il rimborso dal proprio fornito re;
5) osservare le regole sulla conservazione/distribuzione dei medicinali in ogni fase del processo di consegna
alle Farmacie, nel rispetto delle Norme di Buona Distribuzione secondo la normativa vigente;
6) eseguire i richiami in aderenza alle disposizioni dell'autorità sanitaria, amministrativa, giudiziaria o volontaria
da parte dei produttori
7) utilizzare in ogni caso, per la consegna alle Farmacie, contenitori specificamente dedicati, distinti da quelli utilizzati per qualsivoglia altra consegna, muniti di etichetta esterna portante la indicazione della farmacia di destinazione e la dizione "Farmaci distribuzione per conto";
8) utilizzare, in particolare e fra l'altro, per la consegna alle Farmacie, ove necessario od utile in relazione alle
caratteristiche dei medicinali, appositi contenitori refrigeranti o sacche appositamente coibentate;
9) curare la più sollecita consegna, a proprie spese, dei medicinali alle Farmacie ed in ogni caso provvedere alla consegna entro l'orario ufficiale di apertura del giorno successivo alla richiesta e comunque entro le successive dodici ore lavorative dalla richiesta;
10) provvedere alla gestione automatizzata dei movimenti dei medicinali ricevuti in deposito e dei medicinali
consegnati alle Farmacie dedicando alla gestione specifici programmi informatici;
11) fornire, al CSC e alle Aziende per i Servizi Sanitari, i flussi informatici in tempo reale aventi per oggetto le attività di deposito e di consegna e così, in particolare, gli ordini delle Farmacie, gli ordini ai fornitori, il carico dei medicinali, la gestione tecnica dei medicinali (ad es. arrivi mancanti, arrivi parziali, arrivi di prodotti avariati, deteriorati, scaduti etc.), la consegna alle Farmacie, i resi dalle Farmacie, i resi alle imprese fornitrici;
12) predisporre i più adeguati flussi informativi al fine di consentire alle Aziende per i Servizi Sanitari di individuare e valutare l'entità delle scorte minime, massime e di sicurezza, per la miglior razionalizzazione negli acquisti nel rispetto della tutela della salute nell'interesse dei cittadini;
13) predisporre un sistema di monitoraggio tecnico dei farmaci (ad es. scadenze, revoche, sospensioni, sequestri, controllo temperature, sistema qualità), con l'impegno a segnalare tempestivamente eventuali anomalie e/o gli interventi necessari, nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari;
14) autorizzare il CSC e le Aziende per i Servizi Sanitari a prendere visione in qualunque momento, per il tramite
di propri delegati, i medicinali in deposito nonché le aree destinate allo stoccaggio;
15) destinare alle attività descritte personale munito della necessaria preparazione tecnica;
16) stipulare un'adeguata polizza assicurativa, sì da garantire la copertura per i danni da responsabilità civile
subiti da terzi o di cui siano chiamati a rispondere nei confronti della Azienda per i Servizi Sanitari, delle Farmacie, dei terzi destinatari dei medicinali;
17) provvedere ogni settimana alla consegna all'Azienda per Servizi Sanitari dei documenti, ricevuti dai
Distributori ma destinati all'Azienda stessa;.
18) segnalare all'Azienda per i Servizi Sanitari l'eventuale inserimento sul mercato di nuove confezioni/forme
farmaceutiche di medicinali di cui all'allegato elenco;
19) presentare alle farmacie aderenti le fatture relative al servizio prestato nel mese precedente; ogni fattura
dovrà essere corredata da un prospetto analitico delle specialità medicinali consegnata per ogni singola farmacia;
20) individuare un referente per la sperimentazione.

Il Distributore capofila, oltre agli adempimenti sopra descritti, si impegna a:
1) ricevere i farmaci oggetto della sperimentazione dalle ditte farmaceutiche secondo gli ordinativi eseguiti dalle
aziende sanitarie e verificarne la corrispondenza;
2) interpellare le Azienda per i Servizi Sanitari, nella persona del referente individuato dalla Azienda, ove i medicinali ricevuti presentino un periodo di validità residua inferiore a quanto convenuto nel capitolato di gara CSC, per richiedere istruzioni; in difetto di istruzioni scritte entro quindici giorni naturali, il Distributore provvederà alla restituzione dei medicinali, a spese dell'Azienda per i Servizi Sanitari, fermo il diritto della medesima di ottenere il rimborso dal proprio fornito re;
3) restituire i farmaci al fornito re, qualora il periodo di validità residua sia inferiore a quanto convenuto nel
capitolato di gara CSC, con spese di spedizione a carico del fornitore;
4) restituire ai fornitori prodotti non conformi;
5) ridistribuire i medicinali di cui al punto precedente agli altri Distributori, in possesso di autorizzazione
regionale di cui al D Lgs. n. 538/1992, secondo quote che saranno individuate sulla base dei dati IMS provinciali e/o regionali;
6) identificare le scorte minime, massime e di sicurezza e aggiornarle periodicamente in relazione
all'andamento dei consumi;
7) comunicare alle aziende sanitarie le rotture di stock o le giacenze a zero o prossime allo zero, al fine di avviare procedure urgenti di acquisizione dei farmaci, eventualmente anche attraverso trasferimenti di prodotti dalle aziende sanitarie all'ADF;
8) raccogliere dai distributori le informazioni necessarie per formulare le proposte d'ordine;
9) inviare le proposte d'ordine alle aziende sanitarie.

Art. 6
Le Farmacie aderenti a Federfarma e ASSOFARM si impegnano a:
1) provvedere ad un'informazione esauriente e tempestiva ai cittadini circa le nuove modalità di erogazione dei medicinali oggetto del presente accordo, curando l'esecuzione delle più opportune forme di pubblicità nelle Farmacie sul territorio;
2) trasmettere con tempestività ai Distributori le richieste formulate dagli assistiti ed aventi per oggetto i medicinali oggetto della convenzione, su specifica modulistica predisposta da Federfarma/ASSOFARM sentita ADF;
3) verificare, al momento della consegna dei medicinali da parte dei Distributori, la corrispondenza fra prodotti richiesti e prodotti effettivamente consegnati;
4) conservare nel rispetto puntuale della disciplina vigente i medicinali forniti dai Distributori;
5) destinare alla conservazione dei medicinali oggetto della presente convenzione uno spazio specificamente dedicato, idoneo per dimensioni, caratteristiche e temperatura;
6) provvedere alla consegna dei medicinali agli assistiti previa verifica di precisa coerenza con la prescrizione del medico curante senza richiedere alcun corrispettivo, per nessun titolo, all'assistito destinatario dei medicinali, assumendosi l'onere di riscuotere per conto della ASS le quote di partecipazione, eventualmente dovute.
7) conservare, nel rispetto delle norme di legge e regolamentari, le ricette relative ai medicinali oggetto del presente accordo in appositi contenitori ad esse specificamente dedicati;
8) accertare, al momento della consegna dei medicinali agli assistiti, che le ricette soddisfino i seguenti requisiti:
a) siano redatte su ricettario del SSN - Regione Friuli Venezia Giulia;
b) contengano tutti gli elementi previsti dalla disciplina vigente, nazionale e regionale, sulla compilazione delle ricette;
c) contengano esclusivamente la prescrizione dei medicinali oggetto del presente accordo;
9) tenere in sospeso presso la farmacia le ricette presentate dagli assistiti non immediatamente spedite dalla Farmacia all'arrivo delle confezioni dal Distributore per un periodo massimo corrispondente a quello di validità della ricetta in regime di SSN secondo la normativa vigente;
10) rendere al Distributore, nel rispetto delle condizioni di conservazione, eventuali confezioni di medicinali ordinati dagli assistiti che non vengono ritirate dagli stessi presso le Farmacie osservando le modalità previste dalla normativa in vigore;
11) provvedere, qualora l'Azienda per i Servizi Sanitari non sia in grado di fornire ai Distributori i medicinali richiesti, a consegnare i medicinali prescritti secondo le modalità di cui al DPR n. 371/1998; in questi casi la Farmacia annoterà sulla ricetta le circostanze della modifica nella spedizione ed avrà diritto alla corresponsione del prezzo del prodotto al netto delle eventuali quote di partecipazione alla spesa a carico dell'assistito e dello sconto previsto ai sensi della L. n. 662/1996 e successive modificazioni;
12) consegnare al CSC, ogni mese, in mazzette specificamente dedicate, le ricette dei medicinali oggetto della convenzione e la fattura per i corrispettivi dovuti entro i termini previsti per l'assistenza farmaceutica convenzionata;
13) fornire al CSC una specifica distinta mensile, contenente i dati riepilogativi delle ricette dei medicinali di cui al precedente comma, in cui siano indicati almeno i seguenti elementi: numero di ricette, importo complessivo (sommatoria dei prezzi al pubblico al momento della spedizione della ricetta), importo corrispondente alla percentuale sul complessivo di cui all'arI. 8, distinguendo quanto dovuto alla farmacia e quanto al distributore, eventuali importi contabili da rettificare;
14) stipulare un'adeguata polizza assicurativa, sì da garantire la copertura per i danni da responsabilità civile subiti da terzi nonché di quelli di cui siano chiamate a rispondere nei confronti della Azienda per i Servizi Sanitari, dei Distributori, dei terzi destinatari dei medicinali;
15) segnalare alle Aziende per i Servizi Sanitari eventuali prescrizioni contenenti nuove confezioni o forme farmaceutiche, a base dei principi attivi oggetto dell'accordo;
16) restituire al Distributore eventuali confezioni di prodotti richiamati, sospesi dalla immissione in commercio, sequestrati per disposizione dell'Autorità Giudiziaria o della Pubblica Amministrazione o comunque non più vendibili per disposizione della pubblica autorità.
[...]

Art. 9
1) Distributori e Farmacie opereranno nel rispetto delle rispettive professionalità ed in piena autonomia ed indipendenza, restando ciascuno responsabile per i rispettivi impegni, esclusa ogni solidarietà, intendendo le parti del presente accordo espressamente considerare come reciprocamente indipendenti gli obblighi assunti.
2) Le singole Farmacie e i singoli Distributori rispondono individualmente della corretta applicazione di quanto stabilito dal presente accordo.
3) Rimane fermo l'impegno di tutte le parti di aggiornare, ove necessario, le procedure operative di distribuzione e di acquisizione dei medicinali, laddove, successivamente all'avvio dell'accordo, ciò si rendesse necessario.
[...]


Dalla Federazione


Un volume per la gestione delle Farmacie Comunali

La volontà politica si deve accompagnare alla capacità tecnica. Ma un aiuto competente per un primo approccio alla dimensione tecnica può stimolare la diffusione della volontà politica.
È su questi due ingredienti base del mondo farmacia pubblica, politica e competenze tecnico-normative, che si basa l'importante progetto di promozione della farmacia pubblica presso gli amministratori locali italiani, promosso da Assofarm nei mesi scorsi.

Elemento strategico del progetto è la produzione e diffusione del volume "I moduli di gestione delle farmacie comunali" promosso da Assofarm ed edito da Mercurio.
Il volume è firmato dall'avvocato Bruno Riccardo Nicoloso, docente di legislazione, organizzazione ed economia farmaceutiche presso la Scuola di specializzazione in Farmacia ospedaliera e territoriale della Facoltà di Farmacia dell'Università di Firenze, e Laura Giordani.
La ricerca pone particolare attenzione alle tematiche relative al modulo societario nelle sue diverse tipologie e a quelle relative al passaggio da un precedente modulo di gestione a quello societario, delineandone l'assetto anche per quanto riguarda il contratto di servizio e le responsabilità degli amministratori, in uno dei controlli da parte del Comune, "che è e rimane - si legge nel testo - il titolare delle farmacie comunali, e ne affida (solo) la conduzione alla società di gestione".
Vengono indicate la coerenza, le opzioni e le prospettive del modulo societario di gestione delle farmacie comunali con specifico riferimento alle previsioni dell'articolo 113 del T.U. 167/2000, quale norma integratrice della normativa di settore, che prevede l'apertura ai partner strategici i quali possono apportare il loro Know-how non sono nell'ambito di società partecipate a capitale pubblico-privato, ma anche in società a capitale interamente privato, intervenendo, pertanto in termini di efficacia, efficienza, ed economia nella gestione delle farmacie comunali. 
 
 
Dalla Federazione


Afas Plus: a Perugia la card della farmacia di domani

"La salute non si compra a prezzo di sconto. Il cittadino che frequenta le nostre farmacie non è un semplice consumatore, ma il titolare di un diritto fondamentale: il diritto alla salute, che noi siamo impegnati, per obbligo di stato, per cultura e per convinzione, a rispettare", parole di Sauro Bargelli, presidente dell'Afas di Perugia, in occasione della presentazione della nuova veste e servizi offerti dall'azienda all'utenza.
Tra questi ultimi spicca Carta Plus, una fidelity card attraverso la quale è possibile accedere via internet alla banca dati di Afas, vedendo così il prezzo dei farmaci non mutuabili, gli eventuali sconti, la deducibilità fiscale e le campagne promosse dall'azienda.
La card permetterà inoltre di archiviare i dati sanitari personali del paziente e gli esami fatti in farmacia riguardo la pressione arteriosa, il colesterolo e glicemia. Un servizio di sms ricorderà inoltre all'utente le prestazione specialistiche prenotate.
Interessante poi anche la possibilità di destinare la somma dei punti raccolti attraverso la card in fondo solidarietà gestito da Afas e dall' Assessorato alle politiche sociale del Comune di Perugia.
 
 
Dalle Associate


Giornata Raccolta Farmaci: +10% rispetto al 2007

Circa 310-320 mila medicinali, secondo le prime stime, sono state raccolte sabato in occasione della VIII Giornata Nazionale di raccolta del Farmaco, che ha coinvolto oltre 2.800 farmacie di tutt'Italia, con risultati superiori del 10% rispetto lo scorso anno. "Siamo assolutamente contenti del risultato - ha detto Marcello Perego, fondatore del Banco Farmaceutico, organizzatore dell'iniziativa insieme alla Federazione dell'Impresa Sociale-Compagnia delle Opere - anche perché - ha aggiunto Perego -, secondo i primi dati, rispetto agli anni scorsi diverse persone si sono recate nelle farmacie apposta per donare, e non solo per fare i propri acquisti. In media, due persone su tre che oggi sono entrate in farmacia hanno acquistato anche un farmaco da donare, e questo è un dato assolutamente positivo".
Rispetto gli anni precedenti, le prime stime segnano un aumento delle donazioni soprattutto nelle Regioni del Nord, dove il numero di medicinali raccolti per ciascuna farmacia è "decisamente superiore" alla media nazionale di circa 115 farmaci per esercizio.
I dati completi saranno disponibili nei prossimi giorni.


(fonte: il bisturi.it)


Rimedi naturali per la cellulite

Tra problematica estetica e vero disordine funzionale che interessa il "pannicolo adiposo", la cellulite sicuramente attrae su di sé molta attenzione ma soprattutto accende il desiderio di combatterla.
I principi attivi contenuti in alcune piante officinali possono essere molto utili nel contrastare gli inestetismi cutanei della cellulite, soprattutto nelle sue fasi iniziali. Prima del loro utilizzo è bene comprendere inoltre su che cosa si può intervenire. La predisposizione alla cellulite può essere ereditaria o dovuta a fattori ormonali. Alla base vi è comunque sempre un rallentamento della circolazione venosa e linfatica e un'alterazione del tessuto adiposo.
Le piante medicinali possono: favorire il ritorno venoso, la circolazione linfatica nelle gambe, la mobilizzazione dei Iipidi (grassi) accumulati, aumentare la tonicità dei vasi e stimolare la fisiologica attività del microcircolo.
Si spiega facilmente quindi, come alcune delle piante utilizzate per gli inestetismi della cellulite siano le stesse che si utilizzano in quei casi di pesantezza e affaticamento alle gambe che si provano con l'arrivo dei primi caldi.
Piante specifiche per la circolazione venosa sono per esempio il Rusco, la Centella, l'Amamelide e la Vite rossa, tutte piante ricche di principi attivi specifici per il benessere della circolazione venosa.
L'equilibri idrico dei tessuti può essere sostenuto invece con piante ad azione depurativa come l'Ananas, la Spirea, il Tarassaco oppure l'Orthosiphon conosciuto anche come Te di Giava.
Alle alghe marine spetta invece il compito, quando utilizzate esternamente, di agire sulle cellule adipose.
In ultimo abbiamo a disposizione piante come l'Incenso, l'Edera, la Spirea e l'Ananas, piante che favoriscono il ritorno dell'epidermide alla sua naturale elasticità e compattezza ..
E' comunque utile ricordare che per aumentare l'efficacia delle piante officinali è opportuno utilizzarle sfruttando la loro sinergia d'azione con trattamenti ad azione interna (opercoli, fluidi, tisane) e ad azione esterna (sieri, creme-gel, ecc ... ).
I benefici sono ancora maggiori se a questi si associano corretta alimentazione, attività fisica, massaggi e linfodrenaggi utili nel combattere la ritenzione idrica e migliorare in generale tutto il quadro.
 
 
Consigli dal mondo del Naturale


Benessere delle vie urinarie: il valido aiuto della Fitoterapia.
 
Uva Ursina e Verga d'Oro possono aiutare in maniera soft i disturbi non complicati.
I disagi delle vie urinarie non complicati sono situazioni piuttosto frequenti che tendono a verificarsi quando specie microbiche, prevalentemente batteriche, ne colonizzano le strutture. I sintomi più comuni possono essere:

  • aumentata frequenza della minzione
  • fastidi durante l'eliminazione dell'urina
  • sensazione di bisogno urgente di urinare
  • fastidio vescicale
  • sensazione di non avere svuotato completamente la vescica
  • urine torbide

Nonostante il rispetto di norme igieniche fondamentali da parte della nostra società ci sono molti comportamenti che possono tuttavia favorire l'insorgenza di queste problematiche:

  • lunghe ore di vita sedentaria
  • scarsa assunzione di liquidi
  • trattenere l'urina per lungo tempo
  • alimentazione inadeguata
  • situazioni di stress

In Italia si registrano circa 2 milioni di casi l'anno, riscontrando una maggiore frequenza nelle pazienti di sesso femminile. Si calcola che circa il 25-50% delle donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni accusi un episodio di disturbi di questo genere almeno una volta nella vita. In considerazione di questo impatto la fitoterapia può offrire oggi la possibilità di rispondere con mezzi più "delicati" a queste esigenze. Le piante medicinali che risultano essere utili a coadiuvare il fisiologico benessere delle vie urinarie appartengono alla famiglia delle Ericaceae, prima di tutte l'Uva ursina, ma anche Mirtillo nero, Erica e Corbezzolo.
L'Uva ursina rimase largamente ignorata dagli erboristi occidentali fino al XIII secolo, quando Marco Polo riferì del suo uso presso i medici cinesi come rimedio utile per i problemi renali. Grazie ai racconti del viaggiatore veneziano l'Uva ursina divenne popolare in Europa dove trovò un'ampia applicazione nei casi di esigenze di salute legate agli apparati urinario e renale. L'efficacia dell'Uva ursina può essere aumentata mediante opportune associazioni con piante quali la Verga d'oro (Solidago virga-aurea). Tale pianta ha effetti salutistici noti fin dal Medioevo, confermati anche da studi recenti. Riguardo a possibili altre associazioni e sinergie, particolarmente utile può risultare l'unione di queste droghe con gli oli essenziali di piante medicinali ed aromatiche come ad esempio la Salvia. 
 
 
Consigli dal mondo del Naturale
Newsletter 2023
newsletter



Formazione a Distanza