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Accesso ai servizi, Istat: le farmacie più accessibili di pronto soccorso, Asl, negozi e uffici pubblici

Se da una parte la metà delle famiglie italiane (50,8%) incontra difficoltà a raggiungere un Pronto soccorso, il 49,8% fa una fila di oltre 20 minuti alla Asl e cittadini in fascia di età attiva lamentano orari degli sportelli poco flessibili, dall’altra la difficoltà di raggiungere le farmacie di comunità è riportata solo dal 13,8% delle famiglie con punte più alte in Valle d’Aosta e nei piccoli comuni. È la fotografia scattata dall’Istat nel Report sui servizi di pubblica utilità nel 2023.
Da una panoramica generale emerge che nel 2023 permane ancora una forte differenziazione nei livelli di accessibilità ai servizi: le famiglie residenti nel Sud mostrano maggiori difficoltà rispetto al resto del Paese. Inoltre, emerge che nel 2023 è sceso il numero di accessi ai servizi, sceso al 40% la quota di chi va agli sportelli Asl (47% nel 2003). Inoltre, se si considera la soddisfazione per gli orari di apertura degli sportelli della ASL, circa il 60% degli utenti di 18 anni e più considera l’orario comodo.
Il 50,8% delle famiglie, in aumento di 1,6 punti percentuali rispetto al 2022, ha difficoltà a raggiungere il Pronto Soccorso; le percentuali più elevate si evidenziano al Sud (circa sette punti percentuali più della media nazionale), seguito dalle Isole e dal Centro (rispettivamente, 52,7% e 52,4%). In oltre 11 regioni la percentuale di famiglie che non riesce a raggiungere facilmente questo servizio supera la media nazionale: la più alta si registra in Campania (63,5%), seguita da Calabria (62,5%), Liguria (58%) e Puglia (57%). La dimensione dei Comuni di residenza influenza fortemente il livello di difficoltà delle famiglie, poiché si lega alla dislocazione dei punti di Pronto Soccorso sul territorio: nei Comuni Centro dell’area metropolitana la percentuale è pari al 43,8% mentre nei Comuni piccolissimi (al di sotto dei 2.000 abitanti) sale al 68,6%.
Gli uffici comunali sono raggiunti con difficoltà dal 31% delle famiglie, in aumento di 1,2 punti percentuali rispetto al 2022. Il valore più elevato si evidenzia nelle regioni del Centro dove il 39,5% dichiara problemi di accesso, dato quest’ultimo influenzato da quello del Lazio (41,1%) e dalla presenza della Città metropolitana di Roma. Per i servizi commerciali (negozi alimentari, mercati e supermercati), il 20% delle famiglie dichiara difficoltà di accesso, circa due punti percentuali in più rispetto al 2022.
A risultare i servizi pubblica di più facile accesso sono le farmacie: nel 2023, si legge ne report, solo il 13,8% delle famiglie ha difficoltà a raggiungere le farmacie del territorio. Le maggiori criticità sotto questo punto di vista emergono nel Sud (17,8%), seguono le Isole (14,2%) e il Centro (13,8%). A livello regionale si raggiungono picchi di famiglie in difficoltà in Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste (24,9%), in Calabria (23,5%) e in Campania (22,5%). Vi è una differenza di poco più di 10 punti percentuali tra le famiglie con difficoltà di accesso tra quelle che risiedono in Comuni Centro dell’area metropolitana (8,7%) e quelle che si trovano in Comuni al di sotto dei 2000 abitanti (19,8%). (farmacista33)
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