Comunicati Stampa a cura di ASSOFARM

Non è quindi chiaro perché l'Amministrazione locale abbia deciso di esporsi ad un risultato molto incerto, ma hanno suscitato ancor più scalpore le successive dichiarazioni del sindaco, secondo il quale il mancato introito della vendita della farmacia impedirà la realizzazione di opere pubbliche in città.

Il consigliere di minoranza Enrico Del Prete (gruppo Arcobaleno/Sel-Rifondazione Comunista) dice che "da tempo sosteniamo che le risorse per le manutenzioni possono essere trovate all'interno del bilancio, certo non immune da voci di spesa inutili o superflue".

"Vendere le farmacie comunali per pure ragioni di cassa è quantomeno un'operazione poco lungimirante - gli fa eco il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi - esperienze pregresse in altre città dimostrano che il prezzo di vendita è sempre inferiore al reale valore della farmacia, e peraltro registriamo centinaia di casi in cui una buona gestione è in grado produrre utili. Le farmacie comunali non sono un ramo secco. Al contrario, se ben amministrate, costituiscono un investimento in grado di produrre entrate continuative nel tempo, per di più offrendo un servizio essenziale e molto apprezzato da parte dei cittadini".

Roma, 17 settembre 2015
Venanzio Gizzi Presidente A.S.SO.FARM.